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Racconti Erotici

Gita scolastica (3° episodio) – Vecchi racconti di ErosItalia

By 15 Maggio 2022No Comments

Non siamo ancora soddisfatte. Continuandola ad accarezzare tra le gambe, io e Simona ci avviciniamo al volto della prof. Le nostre lingue si toccano, le nostre labbra si sfiorano in baci lunghi e appassionati che mescolano i nostri succhi in un caldo abbraccio.
Siamo nude e scatenate: vedo Simona che si sta eccitando terribilmente e comincia a strusciarsi sulla gamba della prof. Capisco la piega che sta prendendo la situazione e finisco di spogliare la donna, che era rimasta scompostamente semi vestita. Alle mie mani segue sempre la mia lingua, sento quel corpo lussurioso riprendere vita sotto i miei baci e le mie carezze “Professoressa, ci faccia godere, la prego”
Ci stringiamo forte l’una sull’altra, le tolgo il vestito: ora è nuda e bellissima sotto di me. Le stringo i seni, la mia lingua trasforma i capezzoli in due punte di assoluto piacere, la mia mano scende lentamente sul suo ventre, lei agita le gambe inquiete, si dimena bagnatissima. Allarga le gambe così che io mi ci possa infilare come un uomo mentre Simona continua a stuzzicarmi dietro, la frizione delle nostre fighe ci fa impazzire. Intanto la mia amica mi salta sopra e si sfrega sul mio culo sodomizzandomi con le dita. Ma io ho occhi solo per la prof: quante volte mi sono toccata di nascosto in classe pensando a lei!! “Mi fotta la prego!” le sussurro mentre lei continua a leccarmi tutta “Ti farò godere come una maiala, mia cara”
Allora indossa il fallo di gomma, mi metto alla pecorina, Simona è sotto di me che mi slinguazza il clitoride ma adesso si prende l’enorme fallo in bocca, lo bagna bene con la saliva, lo percorre con la lingua per tutta la lunghezza, lo mena con una mano infilandosi la punta in bocca, carezzandola con le sue labbra di velluto. E mentre io la sditalino lei se lo ingoia tutto. Mi piace sentire un cazzo in bocca, girargli attorno con la lingua…peccato che non mi possa sborrare in faccia.
“Sei una vera troia Simona, ma ora lascia che mi fotta!”
La prof mi afferra per i fianchi avvicinando il fallo alla mia figa fradicia “NO! Nel culo! Lo voglio nel culo…la prego mi inculi!” “Ma sei vergine dietro?” “Sì non ho mai avuto cose così grosse” “Ti farà male…hai un buchetto così piccolo e lui è così grosso!” “Me ne frego…lo voglio sentire tutto dentro, fino in fondo, voglio godere come non ho mai fatto prima!”
Sono tutta bagnata lì dietro dagli slinguazzamenti di Simona e dal mio miele: la prof. mi divarica le gambe al massimo aprendomi le chiappe, si avvicina, sono tutta emozionata, tesa, quasi spaventata ma la voglia di godere è troppa, passa l’asta nel solco dei miei glutei masturbandomi il buchetto. Mi fa impazzire, tremo dal desiderio di sentirlo affondare nel culo, lo sento scivolare tra le mie chiappe rese viscide dalla mia sborra, mentre con le dita mi masturbo davanti. Non resisto, allungo la mano e lo guido dentro, prima solo la punta, lo muove un po’ intorno stuzzicandomi, ma io non ne ho bisogno, non capisco più niente tanto è il piacere che mi scuote e con uno scatto dei fianchi ecco che affonda tutto dentro, fino alla base e lo sento dentro di me.
“Ahh! che bello, godo da matti, mi piace, ahhh, sì!”
Sento le gambe della prof spingere dietro le mie mentre lei stantuffa come un ossessa (mi disse poi che si era infilata una mano sotto il vibratore e si sgrillettava selvaggiamente!) “Fai godere anche me Elena!” geme Simona e mi si mette sotto a gambe larghe. La professoressa allora passa dal mio culo alla sua fica senza sosta mentre noi ci baciamo e stuzzichiamo i nostri capezzoli, ormai tanto duri da dolere, quasi. “Sto venendo…ahh” “Anch’io: godoooo!”
Il nostro miele sprizza dolce e denso, bagnandoci tutte. Ci asciughiamo reciprocamente con la lingua.
“È stato stupendo prof. Lo rifaremo?”
E dal quella notte la nostra prof. di italiano è molto più che un’amica.

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