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Racconti Erotici

Guardare ma non toccare.

By 16 Dicembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Pur essendo sposata sono ancora come una gatta che ogni tanto va in calore, e che quindi si allontana per alcuni giorni dal focolare di casa, in cerca di uomini. Sono una predatrice, non lo nascondo. Mi piace che sia così, anche se il mio uomo non lo sa. Lui è convinto che io sia a casa di un’amica per un paio di giorni. Ma in realtà mi piaceva starmene da sola, tutta nuda, su qualche spiaggia nascosta a prendere il sole, a farmi baciare dai raggi solari, stare distesa sulla sabbia e lasciarmi guardare da qualsiasi guardone che ne avesse voglia. Mi piace essere desiderata, adoro gli occhi carichi di voglia degli uomini. Mi piace starmene tranquilla, tutta nuda, con la fighetta di fuori, libera di respirare, senza essere oppressa dalle solite mutandine. Ogni tanto sento che ha bisogno di respirare, di prendere aria anche lei, per questo mi piacciono queste spiagge.
Ma c’è sempre qualche uomo che vedendomi da sola viene a farmi compagnia, pensando di aver trovato una preda facile, una puttanella da scoparsi senza troppe pretese. Questa volta mi si avvicinano tre ragazzi, che si accarezzano il cazzo e la cappella appena mi vedono. Sono tre sfigati di non più di venticinque anni; di sicuro abbiamo la stessa età, e si vede lontano un miglio che hanno talmente di quella voglia di scopare che quasi fiottano sborra soltanto se gli faccio un sorriso.
Si distendono con i loro teli di fianco a me.
– Ciao – mi dice uno di loro.
Io faccio un pò la snob, come al solito, e neanche gli rispondo. Non me li filo per nulla, però ogni tanto con la coda dell’occhio li guardo; sono tre sfigati però devo dire che sono messi piuttosto bene con gli addominali, e anche con i loro attrezzi del piacere che hanno in mezzo alle gambe. Ce li hanno già belli duri, non so se è l’effetto della mia nudità oppure sono talmente arrapati da avere un’erezione perenne. Me la tiro un pò, come mio solito, e la loro presenza mi rende orgogliosa e stupenda, una vera dea. Mi sento abbondantemente desiderata e spiata dai loro occhi.
– Ehi signorina, come ti chiami? – mi chiedono.
– Signora, grazie. Mi chiamo Daniela – rispondo con un filo di voce, cercando di mostrarmi scostante e indifferente.
Mi sdraio e mi allungo sul telo. E premetto che non ho fatto la ceretta all’inguine, quindi sono al naturale, selvaggia quasi. Era da un pò di tempo che la mia piccola la lasciavo pelosa al naturale, perchè al mio uomo piaceva così, perchè gli piaceva il solletico che gli facevo sull’asta quando lo accarezzavo con le labbra. I tre maschietti hanno iniziato a masturbarsi, ma lentamente, in realtà si stavano massaggiando, ma continuando a fissarmi.
– Lo sai che hai proprio una bella fighetta? – mi dicono. – Fai bene a lasciartela così, al naturale.
Non gli rispondo, perchè non sono una ragazza facile. Se mi vogliono mi devono guadagnare. Mi giro su un lato mostrandogli il culetto, poi prendo l’olio per il corpo e inizio a spalmarlo sul corpo, e con la scusa si spalmarmi l’olio sul culetto penetro il buchetto con un dito. Lo faccio appositamente per eccitarli, perchè ho intenzione di farli impazzire, di fargli perdere del tutto la testa.
– Mmhhh, wow! Che bel culetto!
Le loro nerchie si ingrossano sempre di più, sono turgide e pulsanti, vedo le loro vene gonfie che quasi stanno per esplodere in un intensa esplosione di sperma. Rimango sempre indifferente ad ogni cosa che fanno, continuando ad infilarmi la punta del dito medio nel buchetto.
– Ti piacciono i nostri bei piselloni?
– Mmh, ho visto di meglio – rispondo guardandoli meglio, e passandoli in rassegna uno ad uno. – Mio marito ce l’ha più grosso.
Dopo un pò decido che è giunto il momento di smetterla di farli soffrire, così gli concedo il mio corpo, ma solo per qualche carezza e nient’altro.
– Che ne dite di aiutarmi a spalmare l’olio?
– Ma certo! Subito!
Saltano in piedi e subito sono su di me, che mi metto a pancia in giù e aspetto di sentire le loro mani sulla mia pelle. Mi fanno scorrere abbondante olio sul culetto e sulla schiena poi ecco che dopo un pò iniziò a sentire le loro mani che iniziano ad esplorare il mio corpo. Dapprima sulle spalle, poi la schiena e le cosce, qualcuno si insinua nell’interno coscia; è meraviglioso sentirsi sei mani che ti esplorano il corpo in ogni punto. Uno di loro con un dito spinge l’olio fin verso il buchetto del culo, e me lo accarezza senza penetrarmi. Sento il suo indice insistere sul buchetto e mi piace. Socchiudo gli occhi e sono in balia di tre uomini arrapati come tori. Mi accarezzano le cosce con grande attenzione, seguendo poi le curve del mio culetto e salendo fin sulla schiena. Che sensazione paradisiaca!
– Ecco, di dietro abbiamo finito.
Mi giro col pancino in su esponendo il lato davanti del mio corpo. Ed ecco ritornare le mani dei tre uomini sul mio corpo, sui miei seni e sui peli pubici. Mi accarezzano in modo così delicato che la mia passerina inizia ad umidirsi. Una mano mi sta accarezzando l’interno coscia fino ad arrivare al mio sesso, mentre gli altri due mi massaggiano le tette e la pancia. Allargo di più le cosce per permettergli di lavorarmi meglio le gambe. Quindi dopo avermi spalmato la crema uno dei ragazzi mi dice:
– Adesso devi restituirci il favore. Perchè non spalmi l’olio anche a noi?
– Va bene – rispondo pensando che si riferissero alle loro spalle.
Ma invece si distendono sui loro teli a pancia in su, con i loro grandi cazzi puntati verso l’alto, svettanti come spade, e vogliono che io gli spalmi la crema anche lì. Ma non se ne parla, io non li tocco quei cosi. Così inizio a spalmare la crema sui loro addominali e sui pettorali, ma dopo un pò uno di loro mi dice:
– Che ne dici di scendere un pò?
Allora con le mani mi dirigo verso l’inguine, ma cercando di evitare il contatto con i loro cazzi. Li accarezzo, poi lo stesso di prima mi dice:
– Ancora un pò più giù, dai.
Allora quesa volta mi dico “perchè no, che sarà mai d’altronde”. E con le mani giungo sui loro attrezzi duri, carnosi, sempre più duri, con le vene abbondantemente ingrossate, e iniziòa massaggiarli con l’olio. Accarezzo i loro testicoli e iniziano a mugolare. Con la punta delle dita seguo il percorso tracciato dalle loro vene, fino ad arrivare al vertice, a quelle grosse cappelle rosse che tra un pò avrebbero eruttato litri di sborra. Mi diverto a giocare con quei grandi arnesi, d’altronde è come giocare con le bamboline; li scapocchio e poi li ricopro, ma in modo delicato.
– Signorina, hai delle mani di fata! – mi dice uno di loro.
– Signora, ho detto signora. Non la vedi la fede al dito – gli mostrai la mano alla quale portavo la fede nuziale.
Poi decido che è meglio cambiare posizione per il massaggio, impugno i loro arnesi che cominciano a gocciolare mentre i loro testicoli sono sempre più gonfi e li guardo negli occhi provocando in loro un’eccitazione irrefrenabile. Così mi alzo in piedi e mi vado a sedere sul viso di uno dei tre ragazzi, ondeggiando il culetto davanti alla sua faccia senza permettergli di farmelo baciare, mentre con le mani mi dirigo sul cazzo del terzo uomo, che per il momento ancora non aveva avuto la sua parte.
L’uomo a cui sto facendo ballare la mia passerina a pochi centimetri dalla faccia cerca di raggiungerla con la lingua, ma riesce a sfiorarla appena, e io subito mi ritraggo, gli faccio ballare la mia piccola a pochi centimetri dalla bocca, gliela faccio annusare, ma… guardare non toccare. E muore dal desiderio a sentire il mio profumo che lo stordisce; il profumo della passione, il profumo dell’amore, del calore, il profumo del mio sesso; un profumo fortissimo che lo eccita ancora di più. Poi decido un altra volta di cambiare posizione, questa volta mi metto a cavalcioni sull’uomo che sta in mezzo, e massaggio gli attrezzi dei due che stanno di lato, mentre quello a cui sto sopra lo masturbo con le labbra della mia passera, muovendo l’anca avanti e indietro, e i peli del mio pube gli solleticano l’asta,
– Oddio… sììììììì – gode come un maiale.
Vorrebbe tanto ficcarmelo dentro, ma io non glielo concedo. Lui con una mano prende la base dell’asta e cerca di indirizzare il suo cazzo dentro di me, ma io gli allontano la mano e continuo a strofinare il mio sesso contro il suo. Ed è bellissimo quando due sessi si strofinano l’uno contro l’altro, perchè la passione arriva alle stelle, il desiderio diventa irrefrenabile, anche senza penetrazione.
Le sue mani mi palpano il seno e mi accarezzano il collo e i capelli.
– Tieni quelle mani a posto! – gli dico.
Poi ecco che l’uomo alla mia destra inizia a sborrare, e i fiotti gli finiscono sugli addominali. Poi è il turno dell’uomo alla mia sinistra, e infine quello che sto accarezzando con il mio sesso, il quale gli schizzi di sperma finiscono anche sulla mia passerina, vanno a impasticciarsi tra i peli, è una sborra bella calda e potente
– Oddio, guarda qui! – gli dico. – Hai fatto uno schifo. E adesso chi mi ripulisce, tu?
Ma forse neanche mi sente, troppo impegnato a godersi il suo amplesso.
– Almeno pulisci – gli dico alzandomi e andando a sedendomi sulla sua faccia.
Allargo le cosce e gli metto la passerina in prossimità della bocca, tenendogliela leggermente allargata, e lui con la lingua pulisce le labbra del mio sesso, leccando per bene anche la mia peluria fino a quando non ne sono soddisfatta. Allora riprendo il mio telo e mi allontano… ho le mani sporche di sperma, e forse è giunta l’ora di ritornare in albergo per fare una bella doccia.
– Dove vai?
– In albergo, ho bisogno di una doccia.
– Ci rivedremo ancora? – mi chiedono.
– Non credo proprio ragazzi. Non siete stati granchè.

nynfetta@tiscali.it
Ringrazio Matteo per l’indispensabile aiuto.

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