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Racconti Erotici

Il carpentiere – Vecchi racconti di ErosItalia

By 3 Giugno 2022No Comments

Faccio il carpentiere da oltre 15 anni. Un giorno, durante un lavoro, stavamo allestendo dei pilastri al quarto piano, io e la mia squadra composta di altre 7 persone, quando si staccò una trave prefabbricata, facendo rovinare al suolo l’armatura che avevamo preparato. Era tardi ma dovevamo finire in quel giorno. Erano quasi le 20 quando finimmo di armare i pilastri e circa le 22 quando finimmo di gettare il calcestruzzo. Era estate e faceva molto caldo anche a quell’ora. Decidemmo di farci una doccia nei capannoni che era stati montati per seguire i lavori. Tutti nudi, scherzavamo e ridevamo, prendendoci in giro per la lunghezza del pene di ognuno. L’acqua era tiepida. Sopra non c’era nessuna copertura, ma vista l’ora eravamo tranquilli che nessuno ci potesse vedere. Ebbi come un presentimento e alzai gli occhi, che caddero su una finestra al quinto piano del palazzo di fronte. Lì c’era una donna che non riuscivo a vedere bene, ma con un bel fisico, nuda che si pastrugnava la fica. Mi rivolsi ai miei colleghi dicendo: “Guardate lì che bella fica, immaginate se ce l’avessimo sottomano!” La donna si accorse che la stavamo guardando e si allontanò dalla finestra. Mi venne duro al pensiero di farmi una chiavata dopo una giornata di lavoro. Mentre stavamo finendo di fare la doccia mi accorsi che la donna che ci stava spiando dalla finestra era adesso vicino alle transenne. Nudo, con la mazza eretta, mi recai da lei dicendo: “Perché ci stavi spiando?” e lei mi rispose “Non avevo mai visti tanti uomini nudi tutti insieme!” Presi la palla al balzo, capendo che la ragazza era in preda ad un raptus di eccitazione. La presi per mano e gli chiesi di seguirmi. Lei non oppose resistenza, anzi sembrava che avesse premeditato la cosa. Mi disse “È da molti giorni che vi sto osservando, siete dei bei ragazzi, ho fatto dei sogni erotici su di voi “Appena arrivati dentro il capannone dissi ai miei amici: “Guardate chi vi ho portato!” e subito cominciarono le osservazioni. La donna aveva gli occhi che brillavano dalla gioia, guardasi intorno e vedendo i cazzi mezzi duri dei miei amici. Gli dissi di inginocchiarsi e di prendermi l’uccello in bocca e non se lo fece ripetere due volte. Uno degli altri gli si piazzò dietro e cominciò ad accarezzarle la micia. La donna succhiava con ritmo. Gli altri si avvicinarono alla sua faccia, con i cazzi pronti per essere succhiati. Si misero intorno e lei lasciò il mio e cominciò a succhiare i cazzi a turno. Quello che le stava dietro la fece mettere a pecorina e la infilzò nella fica. Lo spettacolo era splendido, lei che ad ogni colpo di cazzo nella fica, scuoteva la testa, con il cazzo in bocca. A turno la scopammo in fica mentre lei succhiava i cazzi. Fu fatta sdraiare con la schiena rivolta al petto del mio amico, che gli piazzò il cazzo in fica e la fottemmo a turno in tandem, mentre sempre lo stesso la fotteva nel culo e contemporaneamente ci davamo il cambio anche in bocca. Era una splendida maiala. Conduceva la scopata con 8 uomini egregiamente, con il culo, la fica e la bocca piena di cazzi. Ma anche con le mani si dava da fare, scopava, succhiava e menava, che spettacolo. Andammo avanti per quasi un’ora alternandoci l’uno all’altro. Cominciarono i primi schizzi. Uno gli venne in fica. Venne il mio turno per incularla, da sotto vedevo le sue mascelle spalancarsi per fare penetrare i cazzi e sentivo il cazzo di turno che strisciava sul mio, diviso da una parete sottilissima. La facemmo stendere sugli asciugamani e l’accerchiammo. Cominciammo a menarci energicamente i cazzi sopra il suo corpo, mentre ancora uno la scopava in fica. Lei si dimenava emettendo piccole grida di piacere. Uno gli venne in faccia, pastrucchiandogli il viso e gli altri a seguire. Venne anche il mio turno, mentre c’era sempre qualcuno non sazio che la stava fottendo ancora. Gli piazzai il membro in bocca e mentre lei faceva guizzare la lingua, io me lo menavo come un disperato, vedendo il suo corpo muoversi ad ogni colpo di cazzo che riceveva nell’utero. Schizzai il mio seme nella sua bocca che teneva ben spalancata ed anche sul viso già reso vischioso dallo sperma dei miei amici. Mi riprese il cazzo in bocca e lo ripulì per bene, mentre quello che gli stava dentro la fregna lo tirò fuori e gli eruttò sul ventre tutto il succo. Si alzò, ripulendosi la faccia ed il corpo e mi disse “Erano anni che desideravo fare l’amore con tanti uomini insieme, quel cornuto di mio marito è impotente” Le risposi che avrebbe potuto approfittare tutte le volte che voleva e che la prossima settimana dovevano arrivare altri 10 operai per gettare il solaio.

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