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Inaspettatamente Elena

By 3 Gennaio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Tutto è accaduto inaspettatamente.
Il primo sabato dello scorso maggio, dopo una festa a sorpresa per un amico che di lì a poco si sarebbe allontanato da noi per lungo tempo a causa di un nuovo lavoro.
La festa andò benissimo, l’alcol scorse a fiumi e le risate furono abbondanti.
Ti avevo accompagnato io alla festa ed era mio compito riportarti a casa, siamo sempre stati
“solo amici” a parte quelle due parentesi ai tempi delle superiori, ormai lontane una decina d’anni.
Io sono fidanzato, più o meno felicemente, da anni e tu hai le tue storie, eppure chi l’avrebbe pensato?
Sarà stata l’euforia dei festeggiamenti ma per tornare verso casa tua mi hai consigliato di prendere una stradina di campagna, per evitare controlli visto le mie condizioni non proprio ottimali per la guida.
Chissà poi perchè ad un certo punto abbiamo accostato, una parola tira l’altra, un ricordo risveglia qualcosa e ci troviamo uno nelle braccia dell’altra, le nostre bocce vengono a contatto e le nostre lingue si cercano.
Continuiamo a ripeterci che non dovremmo, ma non ci fermiamo, ne io ne te!
Le mie mani ti accarezzano, stasera eri bellissima, come ti ho sempre vista d’altronde, però sai… il nostro rapporto di amicizia!
Ti tocco, accarezzo la tua pelle, il tuo collo e la mia mano inevitabilmente cade nella tua generosa scollatura, tu mi blocchi e mi dici che è sbagliato, ma con la scusa di farmi sentire le palpitazioni del tuo cuore trattieni la mia mano sopra il tuo seno; inevitabilmente scendo, scivolo tra il reggiseno e la tua pelle e non mi fermi, per me è il segnale che lo vogliamo tutti e due. In un attimo il tuo capezzolo reagisce, continuiamo a baciarci, la mia mano massaggia la tua “tetta” come continui a chiamarla, mi piace si e anche a te.
Ci baciamo e ti accarezzo, esco dal decoltè e scendo lungo il fianco, fino dove finisce il vestito e raggiungo la tua gamba nuda. Ci vuole poco per risalire lungo il tuo interno coscia, continuo a ripeterti che mi piaci da tempo, la sincerità risvegliata dai fumi dell’alcol. Mi guardi con i tuoi profondi occhi verdi mentre accarezzo la tua intimità da sopra le mutandine, ti sento calda e mi fermo un attimo, con gli occhi mi sorridi e mi dai un tacito consenso. Non sai quante volte l’ho fantasticato, sposto leggermente lo slip e trovo il pelo, come ho sempre immaginato che fossi lì sotto, bella ricciola come la tua chioma. Raggiungo la tua figa, il solo pensiero mi fa impazzire, sei umida e so che ti piace, mi baci mentre ti esploro, in macchina sale un’aroma muschiato che ti appartiene, mi sembra di accarezzare il paradiso, le mie dita si muovono delicatamente attorno al clitoride gonfio, lo accarezzo, lo stuzzico e ci gioco fino a strapparti qualche gemito soffocato tra le nostre labbra. Adoro baciarti, adoro toccarti.
Inevitabilmente ti accorgi della mia erezione che spinge contro i jeans, timidamente mi accarezzi mentre io sempre più audacemente aumento la velocità delle mie dita. Non so come ma riesci ad apririmi i pantaloni ed infili la mano e trovi subito la punta che fuoriesce dalle mutande, è umida e l’accarezzi. La sensazione è stupenda e lo è anche per te che inizi ad ansimare sempre più sonoramente, stai venendo e non ti può fermare nessuno ormai, lasci il mio uccello e ti lasci travolgere dal tuo orgasmo che è sensazionale e mi inzuppa la mano di un nettare che immagino dolcissimo. Pochi minuti per riprenderti, il respiro si regolarizza, mi guardi e mi baci, tento di dire qualcosa ma non mi lasci parlare, rimetti la mano nei miei pantaloni e lo afferi meglio stavolta, lo sento crescere al massimo grazie al tuo movimento, non posso durare a lungo, l’eccitazione è troppa. Tu lo sai e ti abbassi fino a sfiorare il glande con la lingua, non so come fermarti e in realtà non voglio, al momento giusto lo capisci da sola, non sei così inesperta come credevo evidentemente. in un attimo mi avvogli la cappella con la bocca lasciandomi venire spontaneamente sulla tua lingua, non perdi una goccia e mi ripulisci per bene. Restiamo per un po’ abbracciati e dopo esserci ricomposti mi chiedi di portarti a casa… nessuna parola, solo un bacio di buonanotte prima di scendere dalla macchina, ci diciamo che è l’ultimo…
chi vivrà vedrà!

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