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Racconti Erotici

LA CALDA LORA E ME

By 20 Settembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

A 35 anni mi ritrovai divorziato,un lavoro saltuario,ancora giovane per gli standard italiani,ma neppure un ragazzo,vivevo da solo in un appartamento di 2 stanze e poche idee nella testa.
Dopo essermi separato dalla moglie non avevo avuto più una storia seria,avevo scopato si &egrave no 3 volte in un anno(con una vecchia fiamma e con una collega di lavoro e con una prostituta) e stavo per entrare in una depressione inevitabile.
Mi potevo permettere pochi lussi:qualche libro,un cinema ogni tanto,l’uso di internet.
Proprio in un blog della rete,riguardante l ‘arte visiva contemporanea conobbi Lora,una signora di 55 anni di Milano.
Avevamo commentato entrambi una mostra vista anni prima in Canada(c’ero stato con mia moglie in quello che mi pareva un periodo felice)e poi avevamo continuato a parlare,tramite mail,di altre mostre o film o di faccende personali per un paio di mesi a cadenza quasi giornaliera. Lora era una donna arguta,simpatica,che amava scrivere brevi mail molto ironiche e acute. Era stata sposata 12 anni,aveva due figli,ma viveva da sola in una casa del centro.
Le raccontai di me e delle mie poche avventure erotiche dell’ultimo anno. Lei mi rispose che c’erano periodi nella vita in cui si aveva un’attività sessuale monotona,noiosa e scarsa e altri in cui era divertente,imprevedibile e assidua. Lei aveva trascorso la prima durante il matrimonio e nei primi anni immediatamente successivi, e la seconda da poco tempo quando aveva convissuto per 3 anni con un giovane di 21 anni che poi era andato ad abitare in Cile per lavoro.
Le chiesi di più sulla storia con il ragazzo e lei fu parca di particolari ma mi fece capire benissimo che aveva sperimentato molto dal punto di vista sessuale,scopando in continuazione,esibendosi in giochi trasgressivi con altre coppie e frequentando locali notturni e sexy shop.
Dato che la nostra intimità si era allargata le chiesi di inviarmi una foto e lei lo fece. Lora era una bella donna,mostrava tutta la sue età,va detto,ma il suo volto aveva qualcosa di nobile,austero quasi ma aperto alla luce,bello. Si trattava di un primo piano del volto. Aveva due grossi occhi verdi,una bocca carnosa dipinta di un rosa acceso,capelli biondi intensi,certo tinti,ma le donavano, e una pelle olivastra molto sexy. Le dissi che la trovavo una donna molto attraente. Lei ringraziò e chiese una mia foto.
Le mandai una recente,nella quale ero molto dimagrito,ma indossavo una giacca pesante che mi copriva, scattata nell’unica gita che avevo fatto negli ultimi tempi a Rovereto con un amico.
Lora scrisse che in quella foto le parevo un uomo piacente ma forse dall’aria troppo triste per accorgersene. Mi chiese di mandargliene una in cui ero in mutande. La cosa mi colpì e la trovai quasi imbarazzante. Non avevo un bel fisico,certo non da buttare,e di palestra non ne facevo da anni,tuttavia con l’autoscatto mi feci qualche foto,in nessuna assunsi pose sexy,in cui ero in mutande. Scelsi quella che mi pareva la meno peggiore e la mandai a Lora. Passarono qualche giorno e ricevetti una mail nella quale c’era allegata una foto di Lora in mutande e il suo indirizzo di casa:’Vieni a trovarmi’. Ero eccitato e non vedevo l’ora di farlo. La foto che la ritraeva era così sexy. O meglio: a me parve così quando la vidi. Lora se ne stava in mutandine rosse appunto seduta sul bordo di un letto. Guardava distratta verso la macchina,sorridendo appena,come rapita da una felicità passeggera. Era molto più formosa e ‘piena’ di quanto immaginassi. Una donnona di un’ottantina di kili immaginai. La foto del primo piano non faceva presagire ciò. Certo il volto era carnoso e le guance ricche,ma non mi sarei aspettato quel corpo. La sua sfrontatezza,nel chiaro invito a raggiungerla, le davano una sicurezza sessuale impressionante, perché,magari altri uomini, di fronte a quelle forme,si sarebbero spaventati o storto la bocca. Invece io trovai tutto molto sexy. Mi masturbai pensando a lei la sera stessa.

Appena ebbi racimolato qualche soldo presi un treno per Milano e la raggiunsi. Lora abitava in un appartamento molto carino non molto lontano dalla stazione centrale. Ci salutammo calorosamente e il breve imbarazzo della conoscenza fra persona di contatto a parole e quella di carne ed ossa fu rotta solo dopo qualche ora che passammo ad un tavolino a bere gin e limonata amara. Lei mi mostrò delle altre foto nelle quali era ritratta nuda o mentre faceva sesso. Pompini, inculate,spagnole, mani dentro la fica,oggetti,falli finti,fruste,scatti al buio,guinzagli,c’era un campionario da sito porno là dentro e mentre le guardavo,mentre parlavamo ero sì eccitato ma non trovavo affatto Lora volgare una sorta di zozzona maialotta:era invece sexy e suadente con quella voce dolce e matura che mi spiegava le pose,i posti,i luoghi,i partner,ecc. niente in lei appariva artificiale o scontato,brutto,tutto invece era rassicurante e ambiguo,eccitante. Alla fine della terza ora di alcool e foto pornografiche,con la sua dolce e carnosa bocca a un fiato dal mio orecchio,al suo bel seno da matrona che ondeggiava sotto la maglietta di lana leggera,al suo profumo di donna dolce e pregnante che saliva dal suo collo,la baciai con passione e determinazione e in un attimo ci ritrovammo a pomiciare come ragazzini sul suo divano. Andammo avanti a baciarci e toccarci a lungo e solo dopo ci spostammo in camera da letto. Lora me lo prese in bocca e iniziò a farmi un maestoso pompino con un’arte che non avevo mai assaggiato in vita mia. La sua bocca sembrava potermi mangiare il cazzo e alo stesso tempo massaggiarlo con una cura da professionista. Saggiava la cappella e poi lo ingoiava con classe. Spariva dentro la sua bocca e mi dava brividi di piacere che mi scuotevano la schiena. In breve avevo un’erezione fenomenale che stava per esplodere,le chiesi allora di poterla penetrare in maniera canonica e lei si distese sul letto. Le montai sopra e provai un piacere infinito nel possederla. Stavo là sopra,con tutta quella carne che mi avvolgeva ,il profumo di lei,il seno prosperoso contro il mio petto,la sua bocca che mi cercava le labbra,i suoi gemiti,le sue mani che mi afferravano il culo e lo strizzavano oppure risalivano con le unghie la mia schiena o le braccia e poi, e poi la sua figa:calda,larga,accogliente come certi rifugi nelle serate umide e fredde di gennaio. Il mio cazzo là dentro pareva aver trovato la sua realtà migliore. Toccavo il suo seno,i suoi capezzoli enormi,scuri,prepotenti e dritti. Li baciavo,sapevano di sale,sudore e profumo di buono. La trombavo con gioia e forza,spingendo e affondando. Lei godeva come una cagna in calore ma anche qui,sebbene rapito dalla voglia,non avvertivo nessuna volgarità banale o triviale in lei,godeva come si deve godere del sesso con liberazione con passione con rabbia e fame e mi faceva sentire un uomo potente e sensuale. Scopavo,baciavo,spingevo. Lei mi chiese di mettersi con la faccia alla parere di modo tale ch la potessi prendere da dietro e così feci. Si afferrò alla testata del letto e la infilai da dietro. Il suo culone sbatteva sul mio corpo e ben presto presi dei ritmi frenetici. Lora urlava di piacere sbattuta in quel modo,lanciava strilli di sfrenata lussuria che mi riempivano di soddisfazione,di forza,presi a sbatterla con ancora più ardore,potenza,virilità. Mi saldai le mani ai suoi fianchi e spingevo,spingevo,spingevo avanti e indietro,col mio cazzo che entrava e usciva sempre più determinato,sempre più infoiato. Ero trasportato dalla lussuria più incontenibile,stavo godendo come non ricordavo da anni,forse come non mai, fottere Lora in quel modo mi faceva sentire un attore porno,un playboy di razza,lei godeva,io ero al settimo cielo e quando venni mi sembrò di esplodere,di sommergerla di calore,di sperma,di essenza di me,non so,fui in preda all’orgasmo febbrile,veloce,potente che prende di solito agli uomini e passarono alcuni secondi nei quali non mi sentivo neppure presente tanto era la felicità. Lora accolse tutto con gioia,con un fare di donna vogliosa e generosa e dopo,esausti,contenti,appagati,stanchi ci distendemmo sulle lenzuola. Lora ,quando la mia erezione fu passata,mi prese il cazzo fra le mani con dolcezza,lo carezzo e lo baciò una volta, quindi,tenendo ancora quella mano calda,sicura,dolce sul mio pene,mi baciò in bocca e sussurrò con quella sua voce che mi aveva già rapito: ‘Dormiamo un po’..adesso..’e fu come se avesse detto ‘Scopiamo e siamo felici fino alla fine del tempo’.
Caddi in un sonno ristoratore abbellito dal contatto della mani di lei sul mio cazzo.
Felice.

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