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La vendita di costumi da bagno

By 24 Novembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Quel giorno, come al solito, accompagnai mia figlia a scuola, alle elementari, vicino a casa. Come sempre, in attesa che gli scolari entrassero, i genitori facevano due chiacchiere.
Mi avvicinai ad alcune mamme della classe di mia figlia che stavano conversando. L’argomento era la proposta di una di loro di vendere costumi per l’estate che stava arrivando.
– E’ un’occasione – diceva la signora Lucia – è uno stock di articoli di ottime marche, che posso vendere a prezzo ridotto. Se volete venire a vedere, anche subito… –
Due signore aderirono con entusiasmo.
La signora Lucia si rivolse a me
– Signora, venga anche lei, mi farebbe piacere –
A differenza delle altre, sono di corporatura piuttosto robusta ed è difficile trovare un costume che mi si adatti.
– Guardi – continuò la signora Lucia, come mi avesse letto nel pensiero – abbiamo anche taglie adatte a lei. Venga! la prego! –
La signora Lucia mi era molto simpatica e così, per non sembrare scortese accettai.
Dopo che i bimbi erano entrati ci avviammo tutte e quattro verso la casa della signora Lucia. Mi trovavo bene con loro perché erano il gruppo con cui di solito mi fermavo.
Una volta in casa, la signora Lucia, ci offrì un bicchierino, dei pasticcini e delle sigarette. Io ne presi una e l’accesi.
Sentii che era un poco forte e tossii.  Bevvi un sorso per riprendermi.
Non sono abituata a bere alcolici, soprattutto al mattino, ma i pasticcini erano invitanti e il liquore gradevole.
Mi sentivo euforica e in uno stato di benessere totale.
Intanto la signora Lucia aveva portato i capi nel salotto e li stavamo esaminando. In effetti, erano molto belli e a buon prezzo.
Intanto il liquore e le sigarette avevano riscaldato l’atmosfera e le risatine si sprecavano.
– Come sto? – disse la signora Luisa mostrandoci un costume ad un pezzo.
– Sta benissimo – confermò la signora Lucia – ma perché non se lo prova? Su coraggio… –
– Dove posso cambiarmi? –
La signora Lucia scoppiò a ridere.
– Ma via! Siamo fra donne…non si vergognerà mica? Si cambi qui, cosa ne dite voi? –
Come ho detto l’atmosfera era eccitata e la proposta fu accolta con un applauso.
– Si! Si! Avanti signora Luisa! –
– E va bene – rispose convinta la signora Luisa – anche se… –
Si tolse la camicia e la gonna, rimanendo in sottoveste.
Si sfilò la sottoveste rimanendo in reggiseno e mutandine. Poi, scherzando cominciò a muoversi ancheggiando.
– Cosa ne dite? – mormorò languida – sembro una spogliarellista? –
Noi ridevamo e applaudivamo. La cosa ci eccitava.
– Coraggio! – disse la signora Enrica – ci faccia sognare! –
Io mi sentivo strana: la sigaretta mi aveva turbato.
Percepivo montare l’eccitazione e mi spaventai.
Cercai di stare calma, ma la vista del corpo della signora Enrica mi confondeva.
Questa intanto, con movimenti sinuosi si era tolta il reggiseno mostrando due splendide coppe, sode e lisce.
Non avevo mai guardato i corpi delle altre donne, ma in quel momento ne sentivo l’attrazione.
– Nuda! Nuda! – cominciò a scandire la signora Roberta.
La signora Luisa, cominciò ad abbassare lentamente le mutandine sotto lo sguardo attento delle presenti mostrando un pube, completamente depilato nel quale risaltavano le carnose labbra del sesso.
Rimasi senza fiato: non avevo mai visto una donna depilata! Arrossii pensando al mio cespuglio. Mi sentivo a disagio.
Intanto la signora Luisa, presa dalla parte, si voltava e sculettava mostrando un culetto tondo e sodo da fare invidia.
La signora Lucia aveva assistito alla scena in silenzio ma se uno l’avesse osservata attentamente si sarebbe accorta delle scintille nel suo sguardo.
Rimirava il corpo nudo della signora Luisa con un interesse quasi morboso.
– Aspetti l’aiuto – si offrì mentre la signora Luisa indossava il costume – ecco qui, lo tiriamo bene –
Ne approfittò per metterle le mani addosso.
Le lisciò il costume fra le gambe e lo aggiustò sui seni, fermandosi a lungo, quasi accarezzandola.
La signora Luisa era euforica e sembrava gradire quelle carezze.
– Tocca a me! – gridò la signora Enrica alzandosi.
Cominciò a spogliarsi e a muoversi in modo sensuale.
– Brava! – gridarono le altre in preda ad un’allegria innaturale.
Mi accorsi che l’atmosfera si era fatta rovente e mi sentivo a disagio.
Tuttavia non riuscivo a staccare lo sguardo dalla signora Enrica che si scopriva lentamente.
Rimase in mutandine e reggiseno e vidi che era una finta magra. Aveva due coppe grandi e morbide e un triangolo di peli fra le gambe piuttosto marcato.
Mi sentii sollevata: non ero l’unica non depilata.
Poi un pensiero mi attraversò la mente: avrei dovuto spogliarmi anch’io?
Mi sentii gelare: non ero abituata a queste manifestazioni, eppure sentivo dentro di me crescere il desiderio di mostrarmi a mia volta. Sapevo di avere un corpo giunonico e mi vergognavo un poco, rispetto alle altre.
Intanto anche la signora Lucia, presa dall’atmosfera si era spogliata e mostrava due bei seni, bianchi e sodi ed una leggera peluria fra le gambe.
Le tre donne ridevano poi mi guardarono.
– Tocca a lei signora…coraggio…ci faccia vedere le sue meraviglie! –
Io diventai rossa e cercai di alzarmi. La testa mi girava un poco e dovetti sedermi.
– Aspetti – disse la signora Roberta, eccitata – l’aiutiamo noi –
Cercai di rifiutarmi ma le tre donne mi presero e cominciarono a togliermi i vestiti.
Dapprima tentai di resistere, poi, mi sentii presa da uno strano malessere e le lasciai fare.
Mi tolsero il vestito la sottoveste e il reggiseno.
Rimasero incantate a guardare le mie grandi mammelle che pendevano davanti a loro.
– Signora mia! Che petto! – esclamò la signora Lucia guardandomi languida – che grazia di dio! –
Poi, improvvisamente appoggiò una mano sul mio seno. Io sentii un fremito, ma non mi mossi.
Stranamente era quello che desideravo.
La signora Lucia si abbassò lentamente e portò le sue labbra su un mio capezzolo.
Le altre due donne si misero a guardare in silenzio, prese dalla novità.
Rimasi ferma senza sapere come comportarmi.
Intanto la signora Lucia mi succhiava il capezzolo e con la mano scendeva verso le mie mutandine.
Ero impietrita: quasi nuda, accarezzata da una donna, davanti ad altre due!
Ma perché non reagivo? Quella sigaretta!
Mi avevano drogata forse!  
Eppure mi piaceva sentire quella mano cercare di intrufolarsi sotto le mutandine mentre quella bocca mi succhiava.
Sentii con disagio che mi stavo inumidendo fra le gambe e mi vergognai. Intanto la signora Lucia mi aveva messo una mano sotto le mutandine e passava le dita nei miei peli umidi di umore.
Si voltò verso le altre due donne.
– Coraggio! – mormorò – venite! –
Vidi con sorpresa le due donne guardarsi e avvicinarsi a noi.
La signora Luisa si chinò su un mio capezzolo e cominciò a succhiarlo a sua volta, mentre la signora Roberta portava una mano fra le gambe della signora Luisa, accarezzando quelle labbra completamente depilate che fremevano sotto le sue dita.
All’euforia di poco prima si era sostituito un silenzio carico di tensione rotto dai suoni disarticolati che cominciavamo ad emettere.
La signora Lucia mi aveva abbassato le mutandine e mi accarezzava ora fra le gambe che io avevo aperto in segno di resa.
Mi prese una mano e la portò sul suo bel seno. Strinsi la coppa fra le dita e sentii un desiderio insopprimibile di leccarla.
Mi abbassai sulla coppa invitante e cominciai a suggerla con le labbra.
– Brava – mormorò la signora Lucia con voce suadente – era tanto che aspettavo questo momento! Il suo corpo! Il suo corpo mi fa impazzire! –
Sentii le sue dita entrare nella vagina, mentre col pollice cercava il clitoride. Poi appoggiò le sue labbra sulle mie, invitandomi ad aprire i denti.
Stavo cadendo in preda ai sensi senza accorgermene.
Aprii la bocca e accolsi la sua lingua fremente. Misi una mano sulla sua peluria e la bagnai con l’umore che tracimava.
La signora Lucia percepì che era il momento adatto.
Si staccò dalla mia bocca e presami per mano mi fece alzare, poi rivolta alle altre due.
– Venite, andiamo nel talamo a terminare questa festa… –
Mi lasciai trascinare mentre con la coda dell’occhio vidi le altre due donne seguirci, mano nella mano e accarezzarsi fra le gambe.
La stanza da letto che ci accolse era spaziosa e luminosa con un grande letto.
La signora Luisa mi fece stendere da un lato e mi venne sopra girandosi e mostrandomi il suo sesso completamente aperto.
Mentre lei inseriva la sua lingua all’interno cercando il mio grilletto e succhiandolo dolcemente, mi inserì due dita nella vagina, spingendo a fondo.
Io guardavo le sue grandi labbra della vulva e ne inalavo l’odore.
Si era profumata e l’insieme era terribilmente erotico.
Non avrei mai creduto di sentire le pulsioni che mi stavano invadendo.
Con le mani aprii le grandi labbra e guardai la carne rossa che pulsava all’interno.
Inserii la lingua e cercai il suo piccolo promontorio.
Una volta trovato cominciai a succhiarlo. L’umore acre ed eccitante del suo sesso mi liberò completamente dai miei complessi.
Abbracciai il suo splendido sedere e sprofondai fra le sue gambe.
Intanto la signora Lucia mi stava portando ad un orgasmo fantastico.
Aveva abbracciato anche lei il mio grande sedere e aveva inserito un dito nello sfintere spingendo all’interno e muovendolo.
Quel contatto mi eccitò ancora di più e cercai a mia volta il suo buchetto mettendoci un dito.
Sentii che cedeva abbastanza facilmente e ne inserii un altro e un altro: evidentemente era una strada abbastanza battuta…
Continuammo a lungo finché venimmo con mugolii e fremiti ad un orgasmo travolgente.
Il suo umore mi bagnò il viso ma non mi fermai.
Continuai a leccarla finché fu lei a chiedermi di fermarmi.
Ci rilassammo esauste una sull’altra e sentimmo venire anche le altre due. Passarono alcuni minuti poi, la signora Roberta sussurrò
– Vorrei provare anch’io con la signora…. –
– Anch’io…dopo… – disse a sua volta la signora Luisa.
– E’ d’accordo? – mi chiese la signora Lucia alzandosi – sa sono un poco gelosa… –
La signora Roberta venne a sua volta a mostrarmi la sua passera e riprendemmo il gioco mentre le altre due si davano da fare per conto loro.
Fu un nuovo amplesso travolgente che mi lasciò quasi priva di forze.
Non ebbi però il tempo di riprendermi perché mi trovai davanti la deliziosa passerina depilata della signora Lucia.
Mi piacque molto leccarla, così morbida e liscia, senza peli, e pensai che mi sarei depilata anch’io la prossima volta…la prossima volta?ero impazzita per caso?
Eppure più assaporavo quel gusto e più sentivo che mi attraeva. Ebbi un orgasmo tumultuoso ed alla fine esclamai
– Basta, vi prego! E’ stato bellissimo ma lasciatemi riposare! –
Rimanemmo così, abbracciate, in silenzio, mentre le nostre mani frugavano i corpi caldi e sudati e le bocche si cercavano.
Poi la signora Luisa si alzò.
– Grazie di cuore signore. Prima però di lasciarvi vorrei farvi vedere una cosa –
Aprì un cassetto ed estrasse una specie di pene di gomma. Mi guardò languida e mi chiese
– Mia cara, se la sente di fare da cavia?solo alcuni istanti… –
Visto che non reagivo unse l’attrezzo e me lo inserì nella vagina dolcemente. Fece fatica perché avevo il condotto stretto.
– Quando lo sente dentro tutto mi avverta –
Sentii scorrere il pene di plastica fin quasi all’utero e fermai con un gesto.
– Ecco ci siamo – disse eccitata – solo un pochino. Lo metto in funzione –
Così dicendo l’attrezzo cominciò a vibrare nel mio condotto. Una valanga di sensazioni mi avvolse.
Una scarica di piacere purissimo mi fece quasi perdere la conoscenza. In quei pochi secondi che funzionò mi fece vibrare in tutto il corpo e mi procurò una serie ininterrotta di orgasmi.
Urlai dal piacere, senza più avere ritegno.
La signora Luisa lo spense poi sentenziò
– La prova è andata bene. Quando volete…potrete ritornare..d’accordo signora? –
Non avevo nemmeno la forza di rispondere ma il mio sguardo rivelava chiaramente che non sarei mancata…

 

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