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Racconti Erotici

Luglio – Vecchi racconti di ErosItalia

By 28 Maggio 2022No Comments

È passata una settimana dalla mia ultima avventura, sono in casa quando sento suonare. È di nuovo Mo, lo faccio accomodare “Ciao bella signora” “Ciao Mo” “Che gonna lunga che hai” “Devo toglierla?” “Si” “Ecco fatto” “Masturbati mentre ti dico una cosa molto interessante” Inizio a carezzarmi “Bene, ti ricordi quelle foto? Il mio amico ha detto che se anche tu non vuoi lui ha bisogno di una modella per fare un servizio e quindi devi accettare” “Ma non voglio” “Ricordi la tua promessa?” “Siete degli stronzi” “Dai, non facciamolo aspettare” Dopo circa un’ora sono in uno studio fotografico “È questa la puttana di cui mi hai parlato?” “Si è lei” “Bene, ascolta bella, devo fare un servizio molto particolare e quindi preparati a non farci perdere tempo. Spogliati e mettiti quella roba la sul tavolo”. Poco dopo sono vestita come una vera puttana: minigonna con una parte completamente aperta da uno spacco, calze a rete autoreggenti ed un top apertissimo che lascia intravedere quasi tutto il seno. Le scarpe poi sono di un’altezza impressionante “Bene fatti vedere” “Eccomi” “Ora siediti su quello sgabello con le gambe accavallate……Bene, ferma così, alzati, metti in risalto la coscia, falla uscire bene dallo spacco, O.K. vai verso quella scenografia, adesso sei in strada ed ecco tre uomini che si avvicinano” Escono tre colossi di colore da dietro la scenografia “Due di loro ti afferrano e ti portano in una cantina, ecco bravi così e tu alza quelle gambe che voglio fotografarti le cosce ed il culo, ora spostatevi là dove c’è la scena della cantina, è li che faremo il resto del servizio” Mentre l’amico di Mo sposta la sua attrezzatura mi guardo attorno, sembra quasi di essere veramente in una cantina L’arredamento è ridotto al minimo: un tavolo, tre sedie e un armadietto è tutto quello che c’è “Bene, siete arrivati e la mettete sul tavolo, adagiatela e tenetela ferma, bravi, tu vai a prendere le corde dentro l’armadietto, fermo ecco, fermo così con le corde in mano ed ora legatela al tavolo. Perfetto, adesso tira fuori di tasca il coltello e inizia a tagliarle i vestiti. Benissimo, ricordatevi che dovete essere pesanti con lei. ve la affido, io scatterò di continuo, poi sceglieremo le migliori” “Allora, dicono che sei una gran troia ma noi abbiamo i gusti molto difficili, vediamo se sei brava anche con noi” La lama del coltello percorre tutto il mio corpo sino a fermarsi all’altezza della vagina, con la punta cerca di trovare il clitoride, ci riesce, sento una fitta lancinante “Ti lasceremo dei bei ricordi, vedrai” “Voi siete pazzi” “Joe prendi i guanti” L’uomo torna dall’armadietto con dei guanti pieni di chiodi “Le nostre carezze non te le scorderai” Una volta indossati i guanti inizia a carezzarmi rigando la mia pelle. Il respiro mi si fa affannoso, ho paura, specialmente adesso che vedo le sue mani soffermarsi sui seni “Ahg” ha premuto i palmi delle mani sul mio seno, facendo affondare in esso le punte dei chiodi “Lo sai cosa sei vero?” “Cosa sono?” rispondo atterrita “Sei una sporca puttana, avanti diccelo” “mh si, sono una puttana” “Ti piace vero quello che ti facciamo” “Ho paura, ahg” ancora una volta le mani hanno premuto sui seni “Si sono una puttana, fatemi quello che volete” “Che ne dici di un bel ditalino?” Sento la punta di un chiodo sollecitare il clitoride “Facci vedere come balli troia” in effetti le fitte di dolore che sto provando mi rendono difficile lo star ferma “Brava, balla ancora un po’, dai!” Appare una frusta, iniziano a farla cadere sul mio corpo, sto iniziando a provare piacere “Si, ancora vi prego” “La troia si diverte sleghiamola” Sono libera, uno dei compari mette un vibratore con ventosa su una sedia “Sei stata brava, ti puoi riposare, siediti” Lo sento entrare lentamente dentro di me mentre l’uomo mi offre il suo cazzo da succhiare “Muoviti, fammi vedere che ti piace il regalino che ti abbiamo fatto trovare” Nel frattempo anche gli altri due si mettono di fronte a me per farsi succhiare a turno. Staccandomi da uno per prenderne un altro mi sorprendo a dire “Avete dei cazzi bellissimi, ma vi prego, prima fatemeli desiderare”.

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