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Racconti Erotici

Noidue

By 22 Dicembre 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

E’ quasi Natale. Sono grande, non dovrei aspettare più i regali sotto l’albero. Eppure, una parte di me non &egrave cresciuta affatto. In cuor mio ho sempre sognato di ricevere il sogno: impacchettato, con un fiocco colorato e vistoso. Magari. Ho sempre desiderato rivivere la meraviglia e lo stupore che solo i bambini sanno provare trovandosi davanti al regalo tanto sognato. Non pensavo, in realtà, di essere ancora così: sognante ed in attesa che la magia si avverasse. Ad una certa età credevo fosse il caso di riporre speranze ed attese. Pensavo che non fosse più il mio tempo. Troppe delusioni, troppi errori, troppo dolore.
Invece ecco arrivare il mio Natale più bello.
Così’ho pensato di fare un augurio a tutti voi. Vi auguro, sinceramente, di ricevere un regalo bello almeno quanto il mio.
Buon Natale.

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E’ così, capita proprio quando meno te lo aspetti, quando pensi che ormai che senso ha aspettare, sperare, illudersi? Quando ti rilassi, e non sei più teso ed attento, quando guardi gli altri intorno a te che corrono e si affannano e vagano come anime dolenti alla ricerca continua di chi sa che; quando pensi di essere corazzato contro le emozioni e ti senti in pace, tranquillo, come se morire sia in fondo raggiungere la calma, come se il grigiore che vedi davanti a te &egrave uguale, opprimente, invincibile come quello che c’&egrave dietro, a destra a sinistra, ovunque ti giri.
E ti ci avvolgi, ti nascondi in questa nebbia che attutisce tutto: sentimenti, allegria, gioia, rumore, colori, pianti e risate, gioie e dolori. E non ti accorgi che invece stai cominciando a morire, ad accettare supinamente, come un bue portato al macello, che la vita non la veda più come una promessa, ma come una delusione pacata, sofferta per troppo e infine accettata, subìta. E invece proprio allora la vita ti tira una di quelle botte che ti lascia intontito, istupidito, imbambolato a cercare di capire cosa &egrave successo, cosa &egrave stato che ti ha fatto saltare e cadere tutta la polvere che l’abitudine ti aveva depositato sopra.
E chiudi gli occhi perché il sole ti ferisce gli occhi, ed illumina tutto, ed i colori tornano colori, ed i suoni sono vivi, squillanti ed i sapori tornano a far impazzire le tue sensazioni.
Ecco, io adesso sto così.
Si, impazzito, frastornato, felice al punto di voler cantare in mezzo alla gente, incredulo ancora che sia di nuovo successo, che la sorte abbia di nuovo guardato dalla mia parte, che oggi sia innamorato di nuovo. Di te.
Incredibile, imprevedibile, esaltante.
Sei il temporale che arriva e lava, pulisce e fa risplendere di nuovo tutto, sei il vento che ingarbuglia tutte le carte e rimescola il solitario e lo fa ridiventare partita a due.
Sei la marea che arriva inarrestabile e travolge tutto e rimodella, riconfigura, rinnova.
Sei la dolce follia che prende alla testa, che ti fa ridere di stupidaggini, che rende normale chiudersi in un bagno e sussurrare parole d’amore dentro un cellulare.
Sei la voglia di raccontare a tutti che ami, e sei riamato; sei la gioia di scoprire che i sogni non erano sogni, ma esistevano veramente e adesso sono lì, nelle tue mani, e ne prendi, ne divori con la paura che spariscano di nuovo, con la voglia di stringerli perché non scappino.
Non ragiono, sono solo puro istinto, non tento di razionalizzare quello che mi sta succedendo, lo vivo soltanto, me lo faccio entrare dentro, mi ci immergo, lo bevo e lo mangio e lo faccio diventare parte di me. E ti amo con tutta la gioia di un adolescente che ama per la prima volta così come ti amo con tutta la consapevolezza della mia età che mi fa gioire di questa occasione di sentirsi di nuovo vivi, colorati, sorridenti. E’ così bello sentire la tua sorpresa di sentirti amata come hai sempre sognato, dà un piacere immenso sentire la tua gioia quando ti dedico una canzone d’amore.
E’ così bello amarti che ho paura di correre troppo, temo che tanto tutto insieme dia indigestione, che si possa arrivare alla saturazione dei sentimenti: a volte, vorrei fermarmi per poter assaporare il gusto di quella parola nuova, o di quel discorso incredibile, vorrei sentire il sapore delle emozioni che mi dai sulla lingua, e rotolarle in bocca come un pezzo di cioccolata nera, fondente, forte e tenerla così, sulla lingua per sentirla sciogliere pian piano, senza masticarla, gustandola fino in fondo senza sprecare niente, niente, niente.
Ma tu Donna Mia sei come una inondazione, sei inarrestabile, dolcissima, innamorata, golosa di me come non avrei mai sperato di trovare, ed io ti amo così.

In ogni istante sono qui vicino a te, sono dove sei tu, sono dentro di te. Sono il tuo cuore, il tuo pensiero. Sono l’aria che respiri, il cielo azzurro sopra di te, la luce dei tuoi occhi. Sono nel tuo desiderio. Sono la tua voglia. Sono la voce che desideri sentire appena spento il telefono. E sono il tuo punto fermo, fisso, costante. L’ombra di piacere che segue ogni movimento. L’alito caldo nelle gelide sere d’inverno. Sono passione davanti ad un camino o refrigerio all’ombra di un torrido sole estivo. Sono lo sguardo che cerchi in ogni uomo che ti passa accanto. Sono l’aria che annusi cercando il mio profumo. Sono mani, calde e forti che ti carezzano il viso, dolcemente, delicatamente timoroso quasi fossi una bambola di porcellana. Desidero carezzare la tua pelle bianca, morbida e profumata. Desidero sentirla sotto le dita, vellutata e fresca. Desidero averti tra le mani, come un frutto appena colto, una primizia che la vita mi ha donato. Desidero sentirti mia, tutta mia. Guardarti fisso negli occhi: distese di speranza, di dolcezza, tra le quali spicca la tua luce maliziosa. Voglio vedere il piacere sciogliersi nei tuoi occhi civettuoli ed innocenti. Voglio vederti reclinare la testa, abbandonarla tra le mie mani. Voglio osservarti attentamente: leggere in te il desiderio che il piacere inondi le tue membra combattendo la voglia di chiudere gli occhi e lasciarti andare. Voglio il tuo sguardo nel mio. Voglio che sia tu a chiedermi di prenderti, silenziosa, come una morbida gatta. Mute richieste d’amore. Voglio che si legga sul tuo viso il desiderio, sulle tue labbra che mordi per trattenere ogni parola che sale dalla gola; voglio sentire i brividi che corrono sulla tua pelle, sui nervi tesi, nelle pupille scure. Voglio vedere le narici dilatarsi ricercando il mio odore di uomo, lasciandolo salire come un nutrimento finalmente catturato. Voglio assaporare il tuo piacere a piccole dosi, in un rituale lento e doloroso, ma incredibilmente appagante.
Sono qui amore mio, capisci? E tu mi hai sempre aspettato. Hai vissuto la tua vita, hai cercato disperatamente il mio nome, il mio sguardo, senza mai trovarlo. Eppure sapevi dentro di te che un giorno sarei arrivato. Sapevi che questo era ciò che ci aveva riservato il destino. Sapevi di appartenermi. Come un pacchetto natalizio, comprato ed infiocchettato per me, semplicemente in attesa di essermi recapitato. Eppure un giorno hai smesso di credere. Un giorno hai lasciato che la vita prendesse il sopravvento. Quasi hai smesso di combattere, di cercare, di sperare, persino. Ti sei accontentata di ciò che non avevi: l’hai colorato, dipinto, inventato. Hai convinto tutti, ma non te stessa, di essere felice così. Hai deciso di vivere i tuoi sogni, solo quelli, tanto la realtà seguiva sempre un’altra via. Hai pensato, immaginato e scritto fiumi di desideri, di speranze. Hai raccontato ingenuamente delle tue paure, dei tuoi errori, del tuo bisogno. Hai gridato al mondo il tuo bisogno di amore. Hai sparso le tue lacrime profumate, hai guardato lontano, ma non hai visto nulla. Nulla, perché io ero già dentro di te. Annichilito dal dolore, dalla speranza che aveva travolto anche me. Anime erranti e disperate che cercavano lontano ciò che avevano dentro. Eri sui miei passi, come io nei tuoi. Ti ho trovata io, l’hai fatto tu, che importa ormai?
Siamo qui ora. Qui vicini e lontani a raccontarci di noi, di ciò che &egrave stato, sorridendo a ciò che sarà. Siamo uniti, indissolubilmente, come fusi dal nostro stesso desiderio di esserci, di amarsi. Siamo un solo angelo, due metà finalmente congiunte, vive, vere. Siamo amanti, non amici. Siamo di più. Noidue. Parole sussurrate, frasi d’amore, lettere e sospiri. Immaginiamo ciò che ci aspetta, mentre accumuliamo ricordi. Ogni giorno qualcosa di più. Ogni giorno più vicini. Ogni giorno più in là.
Capisci che ogni giorno svegliarsi la mattina &egrave un regalo inaspettato? Capisci che sei il mio buongiorno, la buonanotte, il sogno, la vita, il lavoro, il pranzo e la cena. Sei la doccia e la barba della mattina. Sei la mia immagine nello specchio, la colazione e la corsa in ufficio. Sei una risata fino a piangere di gioia, come non facevo da anni. Sei lo sguardo incuriosito dei colleghi che non comprendono, né comprenderanno mai. Sei l’amore in ogni istante. Sei il desiderio che mi cresce dentro prepotente ed impetuoso quando la tua voce e la tua risata argentina mi inebriano la mente. Sei un profumo che ho comprato in attesa di annusarlo sulla tua pelle nuda. Sei una bocca che sogno di avere per me. Sei la mia dolce bambina, la mia donna. Sei l’amore.
Non credi, vero? Non credi di essere così tanto? Non sai di essere tutto per me. Non sai che non vivo più senza la speranza di averti, un giorno? Non sai che non potrei nemmeno più pensare di non averti mai incontrata. Sai che di notte mi sveglio chiedendomi se sei un sogno o realtà? Sai che il mio corpo reagisce in ogni istante al pensiero del tuo, nudo davanti a me? Sai che il desiderio che tu sia mia &egrave più forte di qualunque altra cosa. Impazzisco all’idea di averti davanti, con le braccia che avvolgono le mie spalle, il collo, mentre la bocca sfiora la mia. Sogno di guardare i tuoi occhi che spariscono nei miei, mentre il calore della tua bocca si offre alla mia. Sento i seni, amore mio. I tuoi meravigliosi seni posarsi sul mio petto. Ti vedo mentre sorridi appena al mio desiderio. Ti sento mentre poggi il corpo sul mio. So che senti la mia voglia spingere sul tuo ventre. Sento i capezzoli turgidi graffiati dal cotone della camicia. Li sento addosso, tra le labbra, nella mia follia di possederti.
Lasciati andare amore mio.
Voglio correre con la lingua lungo la pelle, leccare ogni brivido di piacere, di desiderio. Voglio leccare i tuoi pensieri, le tue voglie. Succhiarti le labbra, una per volta. Voglio la tua lingua che gioca con i miei sensi. La voglio sentir correre lungo il contorno delle labbra. Voglio che assaggi la mia saliva, che cerchi la mia lingua, che scivoli dolcemente nella mia bocca. Voglio essere un solo respiro, un solo alito d’amore. Voglio te e me insieme. Voglio sentirti gemere di piacere ancor prima di aver assaggiato i capezzoli duri e scuri che, dolenti, attendono di essere mangiati. Voglio affondare piano nella pelle tesa. Voglio farti provare il dolore ed il piacere, uniti in una magnifica danza. E poi ti voglio nuda davanti a te. Completamente, senza difese, senza riserve. Voglio scrutare ogni centimetro del tuo corpo. Voglio vivere il tuo imbarazzo mentre il mio sorriso sprezzante cela il desiderio di prenderti senza aspettare oltre. Mi vedrai trasformarmi, continuamente: da uomo innamorato ad amante voglioso, da tenero amore ad animale perverso. Voglio amare tutto di te.
E poi voglio sentire le tue mani sul mio corpo. Voglio sentirti mentre chiedi di essere mia, mentre chino davanti a te solletico con il respiro la tua voglia. Voglio respirarti dentro. Voglio annusare il tuo odore di femmina, assaporare il desiderio che cola sulla mia lingua che, incapace di aspettare oltre, ti esplora sempre più dentro. Voglio entrare dentro di te: il mio membro turgido scivola fino al culmine del tuo immenso piacere. Voglio amore e tutto ciò che hai da darmi. Voglio tutto ciò che &egrave mio. Voglio te. Voglio il tuo corpo sul mio. La tua bocca che cerca le mie labbra. Voglio leccare il mio sapore sulla tua bocca. Voglio farti sentire le mie mani forti imprigionare la tua inarrestabile passione. Voglio vederti godere sotto i colpi della mia pazzia che corrono, spingono, si ritraggono e dentro ancora, sempre di più, come se non esistesse mai la fine.
Perché questo &egrave ciò che manca tra noi.
La fine, amore mio.
Ti amo’
Ti amo donna mia.

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