Erano le 9 di mattina quando lei entrò nel bar. Aveva un vestito rosso, morbido che metteva in risalto le curve così femminili; dal seno seducente grazie alla sua forma così naturale, ai fianchi e al sedere. Al collo portava un foulard che le scorreva lungo la spalla.
Si sedette ad un tavolino e mentre decideva la sua ordinazione spostò lo sguardo e lo vide: era lì e la fissava, percepì una vampata e provò l’irrefrenabile desiderio di toccarsi, ma la sua morale le impedì di farlo in pubblico.
Si tolse così il foulard e cominciò a passarsi le unghie dipinte di nero sul suo collo, quasi a voler sentire male per fermare l’eccitazione che cresceva dentro di lei.
Bastò un sguardo per capirsi, lo volevano entrambi, volevano unire i loro corpi, volevano sentirne il calore.
Senza dirsi niente si diressero verso un motel, la stanza era squallida, cadeva a pezzi, ma nessuno dei due lo notò troppo presi dalle loro fantasie.
Si spogliarono e lei cominciò a leccargli l’uccello lentamente, salendo fino ad avvolgerlo con la sua bocca e soprattutto succhiandolo con le sua morbide labbra. Lui la teneva con forza, sperando che il piacere provocato dalla sua lingua e dal suo fiato non terminasse ma fosse sempre un crescendo.
Poi lui la prese deciso la buttò sul letto e cominciò ad entrarle dentro con le sue dita, cercando di non farle ma di provocarle solo piacere.
Le sue dita dentro di lei si muovevano dolcemente e lei ansimava toccandosi il seno rapita totalmente dalle sensazioni esaltanti che le correvano lungo tutto il corpo.
Poi si buttò su di lei e i loro corpi si unirono così come i loro odori che aleggiavano nella stanza.
A lei nono piaceva urlare ma i suoi fiati esprimevano tutto il trasporto provato, le sue unghie correvano lungo la schiena di lui, voleva stringerlo, voleva che i loro corpi fossero il più vicino possibile, voleva che il suo uccello fosse dentro di lei e spingesse fino quasi a farle male.
Poi tutto finì, lui le disse:- quanto sei bella -, bastarono tre parole a rompere il silenzio in cui aleggiavano tutte le loro sensazioni e far sì che la mente tornasse a pensare in modo razionale.
Lei si alzò si rivestì e se ne andò via, decisa a non rivederlo mai più.
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Bhe...è difficile che si ricevi un commento, Questo sito non è tantissimo frequentato da gente attiva :)
Una serie di racconti sempre più eccitanti, alla fine Gianni ha raggiunto il suo scopo
Mi sa che alla prossima Gianni raggiunge l'obbiettivo
Un vero cuck, lei senza problemi gli racconta, d'altronde lui glielo aveva permesso al telefono