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Racconti Erotici

Senza parole

By 9 Aprile 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Erano le 9 di mattina quando lei entrò nel bar. Aveva un vestito rosso, morbido che metteva in risalto le curve così femminili; dal seno seducente grazie alla sua forma così naturale, ai fianchi e al sedere. Al collo portava un foulard che le scorreva lungo la spalla.
Si sedette ad un tavolino e mentre decideva la sua ordinazione spostò lo sguardo e lo vide: era lì e la fissava, percepì una vampata e provò l’irrefrenabile desiderio di toccarsi, ma la sua morale le impedì di farlo in pubblico.
Si tolse così il foulard e cominciò a passarsi le unghie dipinte di nero sul suo collo, quasi a voler sentire male per fermare l’eccitazione che cresceva dentro di lei.
Bastò un sguardo per capirsi, lo volevano entrambi, volevano unire i loro corpi, volevano sentirne il calore.
Senza dirsi niente si diressero verso un motel, la stanza era squallida, cadeva a pezzi, ma nessuno dei due lo notò troppo presi dalle loro fantasie.
Si spogliarono e lei cominciò a leccargli l’uccello lentamente, salendo fino ad avvolgerlo con la sua bocca e soprattutto succhiandolo con le sua morbide labbra. Lui la teneva con forza, sperando che il piacere provocato dalla sua lingua e dal suo fiato non terminasse ma fosse sempre un crescendo.
Poi lui la prese deciso la buttò sul letto e cominciò ad entrarle dentro con le sue dita, cercando di non farle ma di provocarle solo piacere.
Le sue dita dentro di lei si muovevano dolcemente e lei ansimava toccandosi il seno rapita totalmente dalle sensazioni esaltanti che le correvano lungo tutto il corpo.
Poi si buttò su di lei e i loro corpi si unirono così come i loro odori che aleggiavano nella stanza.
A lei nono piaceva urlare ma i suoi fiati esprimevano tutto il trasporto provato, le sue unghie correvano lungo la schiena di lui, voleva stringerlo, voleva che i loro corpi fossero il più vicino possibile, voleva che il suo uccello fosse dentro di lei e spingesse fino quasi a farle male.
Poi tutto finì, lui le disse:- quanto sei bella -, bastarono tre parole a rompere il silenzio in cui aleggiavano tutte le loro sensazioni e far sì che la mente tornasse a pensare in modo razionale.
Lei si alzò si rivestì e se ne andò via, decisa a non rivederlo mai più.

per qualsiasi commento… sexypin-up@live.it

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