Skip to main content

La porta si chiude dietro di me con la stessa facilità con cui si ‘ aperta e io ora mi trovo nel buio più impenetrabile, in un silenzio assoluto. Cammino scalza su un tiepido pavimento che mi sembrava essere legno. Sono nuda. Completamente.

Silenzio, non un rumore, un fruscio, come su una nuvola buia. Sento il mio corpo vivo con i sensi allertati al massimo, gli odori, li cerco come una cagna che annusa l’aria, la mia pelle ‘ calda e tesa, pronta a ricevere qualcosa di stupendo. Sono a quattro zampe, come un animale che segue il suo istinto, intorpidita dal silenzio e l’oscurità che mi sta intorno.

Procedo lenta, perdo l’orientamento e non so se sto girando su me stessa, mi fermo e mi alzo sulle ginocchia, con le gambe leggermente divaricate. Mi sento serena e bramosa di scoperte. I miei seni rotondi e grandi puntano i capezzoli vivi e duri davanti a me, le mani scorrono sicure dalle mie cosce su fino al mio viso, accarezzo la mia pelle bianchissima, torno giù alle mie gambe a cercare le sensazioni della mia pelle. Tra le mie gambe le labbra aperte tra un clitoride turgido mi fanno capire che ho voglia. Sto cos’ ferma ad annusare l’aria e cercare un segno, mi giro su me stessa e cerco la direzione di un odore.

Avverto qualcosa e ricomincio a gattonare, sempre lenta, inarco la schiena e mi fermo quasi tra un passo e l’altro. Annuso, sento un calore, allungo delicatamente una mano e sfioro una gamba. Non ho paura, ma mi sento come se finalmente avessi raggiunto qualcosa.

Ancora silenzio, ho trovato la mia preda

Quel corpo davanti a me non si muove e accetta la lenta esplorazione delle mie mani e dei miei sensi. Annuso dal basso e salgo, sento centimetro per centimetro i muscoli, le vene, l’odore mi scatena il desiderio e il viso va a toccare quello che voglio: un pene duro, un gran membro si sporge a fianco al mio viso. Il cuore batte forte e sono felice. Non resisto e lo cerco con la mano, per vederlo con i miei sensi. Eccolo finalmente. E’ mio.

Sono di nuovo sulle ginocchia, lo prendo in mano, cerco la base e lo avvolgo a mano aperta cercandone avidamente le misure e la forma. E’ caldo, duro come il legno, liscio. Lo tengo stretto e, dopo esser stata ferma cos’ per qualche secondo, ne inizio l’esplorazione allentando leggermente la presa. Ne sento le vene gonfie scorrendo lentamente, la pelle scivola su un’anima grossa e dura, quasi di fretta vado alla testa di questo cazzo da sogno..

Il glande ‘ scoperto completamente, le mie dita lo vedono: ‘ più largo dell’asta, le sue curve sono morbide, la pelle liscissima, con pollice e indice lo palpo, il mio cuore batte forte e il calore mi prende tutta. Inizio a masturbarlo lentamente, godendomi ogni centimetro di quella meraviglia della natura, su e giù, lentamente fino alla base. Sono vicinissima a quel corpo e, mentre con una mano gioco con quel fallo, con l’altra accarezzo i muscoli che mi stanno davanti arrivando a un torace disegnato perfettamente. Il mio viso ‘ vicino e sento l’odore, ancora nel silenzio e nel buio più completo, spontaneamente, quasi senza accorgermene, apro le labbra e mi sento quel nerbo caldo e duro in bocca. La devo spalancare completamente e le mie labbra non vogliono perdersi niente. Scivolano su e giù lungo quel glande rotondo e liscio, ne avverto i primi umori uscire, mentre la mano lo masturba con energia crescente. Al pensiero di sentire i fiotti di sperma battere contro il mio palato sento la mia figa in preda al desiderio, so di essere bagnata fradicia e credo di aver perso ogni freno. Mi pregusto il piacere che posso avere di l’ a poco, rendendomi aperta a qualsiasi esperienza.

Il solito suono maledetto di ogni mattina mi rigetta nel mio letto, ‘ ora di alzarsi, vado in bagno rintontita e mi guardo allo specchio: dall’angolo della mia bocca fa capolino un rigagnolo di latte.

Indramar2021@gmail.com

Leave a Reply