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Racconti Erotici

SOLEIL DE PARIS 21

By 26 Maggio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Una volta, il caro giocoliere volle fare una sorpresa alla sua amata. Approfittò di un momento in cui lei non c’era, per entrare nel suo alloggio di soppiatto.
La sua attenzione fu subito attratta dalla grande pendola, che doveva essere piuttosto antica. Era un mobile molto grande, nel quale una persona sarebbe potuta entrare assai facilmente.
– Gua’ Guarda’ Guarda! ‘ mormorò, fregandosi le mani, tutto contento.
E fu così che decise di nascondersi là dentro, sì, nella pendola, in attesa che la sua diletta facesse ritorno.
Che bella sorpresa le avrebbe fatto!
Dopo il calar del sole, due donne entrarono nella stanza. Erano la Rossa e la Mercantessa.
La bionda teneva un braccio appoggiato sulla spalla della sua amante e non si stancava mai di accarezzarle i lunghi capelli.
Tutte e due si sedettero sul canap&egrave, l’una accanto all’altra. Si parlavano affettuosamente negli orecchi’ Si sussurravano delle frasi affettuose, che però lo spione non riusciva ad intendere.
Di tanto in tanto, la Mercantessa si chinava sulla sua compagna e le dava dei baci’ Teneva le mani della violinista strette tra le sue e non smetteva mai di coccolarla.
Confabulavano tanto amorevolmente, da non lasciare dubbi sul fatto che fossero amanti. La Mercantessa stappò una bottiglia di vino rosso, che aveva portato con sé per realizzare i suoi piani’ Disse alla sua amica:
– Assaggia! Vedrai che accenderà la tua passione!
Prese un gran calice dorato e lo empì di quell’ambrosia. Poi, lo avvicinò pian piano alle labbra della sua amica e la fece bere.
– E’ buono’ Su, coraggio! ‘ le sussurrò. ‘ Dai, da brava’ Ancora! Sì’
La stava ubriacando, al fine di piegarla alla sua volontà’ La bella mano della maliarda non si stancava mai di versare quel nettare alla sua amica, per poi farglielo sorseggiare teneramente.
Poco dopo, la spogliò e prese a fare sesso con lei. Ah, quella bionda era come un maschio! Volle stuzzicare con la lingua i lunghi tacchi a spillo della sua vittima, prima di toglierle le scarpe e cominciare a stimolarle le piante dei piedi.
Si accorse con soddisfazione che la Rossa si era rasata il pelo’ Bene!
La Mercantessa la sdraiò su di un tavolo, si mise a cavalcioni su una delle cosce di lei, poi prese a sfregarsi’ Era riuscita ad incastrare una delle sue gambe in mezzo a quelle della sua amante, in modo tale che, muovendosi, riusciva a stimolare entrambe.
Intanto, il giocoliere, ancora dentro la pendola, rimaneva tacito spettatore di quell’appassionante scenetta rovente.
Non vi nascondo che si toccava.
Dopo che ebbe finito, l’ammaliatrice volle far bere alla musicista un altro sorso del suo vino.
– Sì, sei mia, adesso ‘ le mormorò dolcemente, accarezzandole le guance.
– Sei così buona e adorabile’ Adoro le tue premure!
– Questa notte io ti porterò via con me, nella mia casetta’ D’ora in poi vivremo insieme e niente al mondo potrà separarci’ Tu porterai con te il tuo violino! In questo modo, otterrò sia la donna, che il suo tesoro’
– Che parole meravigliose mi stai rivolgendo! Impazzisco d’amore per te’
– Brava! Sii folle! Lasciati andare’ Io ti prenderò la mano e ti condurrò lungo il sentiero’ Sì, verso la felicità!
– Oh, sì, fallo! Fallo per me!
– E quando sarai entrata nella mia tana, chiuderò la porta a chiave e non ti lascerò mai più uscire’. ‘ aggiunse sottovoce la furbastra, con voce impercettibile.
– Aspetta, prendo il mio violino e vengo con te!
– Avanti, vieni, non fare complimenti! Ed ora, dammi un bel bacio con lo schiocco, prima che andiamo!
Erano l’una di fronte all’altra, ritte in piedi’ La luce dei ceri le illuminò, mentre si baciavano sulle labbra, per l’ennesima volta.
A quel punto, il giocoliere non resistette e s’infuriò. Sbucò con ferocia da dentro la pendola e si precipitò sulle due donne, urlando e strepitando.
Purtroppo non riusciva a parlare bene, perché era balbuziente; per questo, la sua scenata non poté che suscitare l’ilarità delle due compagne.
– Ba’ Ba’ Basta! Mi sen’ Mi sento fe’ Ferito! Tradito! Ca’ Ca’ Ca’ Caspiterina! Bion’ Biondina! Tu non porti’ Non porti la mia amica da nessuna pa’ Parte! ‘ esclamò il burlone, con tutta la potenza della sua voce.
– Ma guardalo! Che bravo! Come reciti bene! ‘ disse la Mercantessa, nascondendosi il sorriso con una mano.
– La’ Lasciala! E” E’ mia! Mia!
Accipicchia! A quel punto, il giocoliere non ci vide più dalla rabbia’ Tirò fuori dalla sua tasca una grossa pistola’ Mamma mia! Che paura! Poi, la puntò verso la bionda e premette il grilletto.
Cielo!
Che botto! All’improvviso, dalla lunga canna di quell’arma sbucò una nuvola di coriandoli colorati: ce n’erano di gialli, di blu, di viola, di verdi, di rossi’ L’amante inferocito aveva sparato! Uh, che cattiveria!
– E ade’ Adesso, la Rossa resterà qui’ Qui con me! ‘ gridò l’arrabbiato. ‘ Non’ Non me la porterai via’ Via! Capi’ Capito? Eh?
Detto fatto, prese la sua amica del cuore per un braccio e la strappò alla mano della Mercantessa. La donna gli lanciò un’occhiataccia, poi diresse il suo sguardo verso il violino, che era rimasto sul tavolo’ Ma non c’era tempo!
– Va bene, tolgo il disturbo! ‘ disse la maliarda, con un sorrisetto.
Il giocoliere cercò di darle un calcio, di cui si sarebbe ricordata per il resto dei suoi giorni, ma, suo malgrado, non riuscì a colpirla con la sua scarpa enorme, perché la furbastra gli chiuse la porta in faccia. Fu così che l’infelice andò a sbattere col piede sul duro legno’ Che colpo!
Ricordo che spuntava l’aurora e la Mercantessa ancora vagava per i viottoli del villaggio, onde sfogare la sua collera. Ad un tratto, si fermò e sorrise. Alle sue spalle, c’era il lavatoio, attorno al quale si stavano radunando le lavandaie più mattutine, che intonavano dei canti tenebrosi. In quell’istante, il vento spalancava il mantello nero della bionda e faceva tremare i rovi spogli, tra i quali penetravano raggi di luce rossastra.
– Ah, quel nanerottolo! Quel pagliaccio! Devo liberarmene al più presto’
Dopo aver sussurrato queste parole, la maliziosa svanì, nella nebbia.

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