Skip to main content
Racconti Erotici

SOLEIL DE PARIS 37

By 13 Giugno 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

L’etere vago profumava di sensi perduti, di sensi infuocati. La carne e la pelle della Mercantessa sapevano di donna. Lei era folle, folle, folle, ebbra di desiderio e di voluttà.
Non aveva mai provato simili sensazioni prima di allora. Io non so che cosa l’avesse resa tanto bramosa di sesso’ Forse, la femminilità!
Dal boulevard, era sbucata in un viottolo cupo, deserto, per poi giungere, dopo un breve cammino, in Rue d’Antin’
La luce di un lampione le mostrò il volto di un uomo, che camminava impettito e mezzo ubriaco. Lei fece finta di non vederlo, gli andò a sbattere addosso e gli disse:
– Senti, vuoi scopare con me?
L’altro la guardò, mentre la luce della luna le illuminava meravigliosamente i lunghi capelli biondi.
– Mi rispondi? Ti ho fatto una domanda’ – sussurrò l’ammaliatrice, tirandosi su la gonna e mostrando al suo interlocutore di non portare le mutande.
Lo sconosciuto rimase impalato per un istante; poi, alla vista di quelle splendide gambe nude, di quei piedi, racchiusi da belle scarpette col tacco a spillo, di quel ventre femminile e piatto, perdette la testa.
Si calò i calzoni e la penetrò.
– Ah, bravo! Visto che ci sai fare? Continua così, avanti’ – mormorò la Mercantessa, che già ansimava e sospirava ardentemente.
Ce l’aveva pelosa. Quel passante si accorse ben presto di quanto piacere potesse dare il contatto del pene con quella’ La stava possedendo lì, sotto le luci di Parigi, nel silenzio perduto della Rue d’Antin. La bella si era appoggiata ad un lampione e urlava di piacere, ad ogni scossa.
Si divertiva a mostrargli il petto nudo. Voleva che le succhiasse le labbra, sì’
Alla fine, la maliarda si tirò giù la sottana e diede un bel bacio sulla bocca al suo scopatore, onde ricompensarlo per il servizio che le aveva reso.
– Caspiterina! Che trottata! ‘ si disse lei, allontanandosi nelle tenebre, profumate come la sua pelle.
La notte era appena cominciata e quella colomba appassionata desiderava ancora.
Gli usci erano sprangati, le serrande, abbassate, le imposte, chiuse’ Ma la luna appariva come una meravigliosa messaggera del silenzio e il vento apportava presagi amorosi e infinite lusinghe’
Una finestra si aprì improvvisamente ed apparve il volto di un vegliardo che, sotto le luci notturne, assistette ad un accoppiamento bollente’
La Mercantessa aveva trovato un altro sconosciuto, pronto a concederle tutte le gioie della carne. Dopo essersi fatta leccare le cosce e le ginocchia, gli aveva chiesto di penetrarla per di dietro’ Lui la sbatteva con forza, reggendola per i capelli, mentre lei si dimenava e gli teneva le gambe addosso.
– Più forte’ Fammi morire! Ah, sì! Svengo’
Vi confesso che la bionda, con quel vestitino giallo scuro, con ricami neri, era irresistibile.
– Ma sei peloso, tu! ‘ esclamò poi la ninfomane, dopo che ebbe toccato il busto di quel maschio. ‘ Mi fai venire la pelle d’oca’
Il piacere non le permise di parlare ulteriormente. Degli spasimi infuocati le salivano dal pube lungo il ventre e la schiena, per arrivare fino al suo cervello e farlo scoppiare di godimento.
La Mercantessa abbandonò la testa all’indietro, nell’istante in cui ebbe la sensazione che una fiamma affettuosa bruciasse tutto il suo corpo e lo trasformasse in cenere profumata, fatta soltanto per svanire nel vento delle notti di Parigi.
Oh, che importava essere scoperti, visti, ammirati? Era bello diventare due statue di passione e di ebbrezza, incastrate l’una nell’altra.
– Sei stato bravo! ‘ mormorò l’ammaliatrice al secondo scopatore, mentre si riabbottonava il corsetto. ‘ Ti auguro una buona serata!
E glielo disse in un francese elegantissimo, che sapeva di lilla, come le sue labbra.
Poco dopo, la bionda si rimise in cammino, allegra e sorridente. Voleva farlo, farlo, farlo! Si sentiva insaziabile.
Passò una carrozza.
Il rumore degli zoccoli dei cavalli, nel silenzio parigino, delle parole furtive, appena sussurrate, il suono delle ruote, sul pavé: questo s’udiva, e nient’altro.
A cassetta, c’erano un uomo e una donna, teneramente abbracciati’ Lei aveva i capelli lunghi e le labbra scarlatte’ Dava dei baci al suo uomo’
L’orologio della torre antica suonava la mezzanotte. Era l’ora degli amori, segreti e proibiti!
Dopo che ebbe passeggiato lungo tutta la Rue d’Antin, la Mercantessa girò l’angolo e si imbatté in una giovane coppia, che conversava appassionatamente.
Li salutò con un bacio sulla guancia e, sfacciatamente, chiese all’uomo se voleva fare sesso con lei, e alla donna se desiderava stare a guardare.
I due non si scandalizzarono affatto, anzi’ Accettarono di buon grado quella proposta un po’ bizzarra.
– Ma qui, per strada, ci vedranno tutti’ – obiettò la femmina.
– Che importa? ‘ rispose la bionda, sorridendo e mostrando a quel giovanotto quanto fossero belle le sue labbra. ‘ Dai, prendimi, tu!
Lo sconosciuto lo fece. Volle farselo prendere in bocca; non vi nascondo che la maliarda era un’esperta in quell’arte sottile. Poi, la sapientona glielo afferrò pian piano con la manina e se lo portò nella fica.
Gli chiese di tenerla in braccio e di stringerla forte, mentre lei si dimenava affannosamente.
L’altra donna, intanto, stava a guardare e si masturbava.
Pensate che la Mercantessa si era tolta le scarpe e non le dispiaceva mostrare al suo uomo gli anellini d’oro che portava alle dita dei piedi’
Adorava sentirsi toccare la schiena nuda!
– Sbrigati! Sbrigati, ti ho detto! ‘ mormorava, durante quell’accoppiamento clandestino. ‘ Ho voglia’ Sì, ho tanta voglia! Ah! Da bravo’
La sua vagina era assai bagnata, le sue tette nude sobbalzavano in continuazione, tanto, che pareva danzassero insieme a lei.
Certo, l’erezione non mancava a quel giovane sconosciuto.
Io, che li ammiravo, avrei voluto toccarli, baciarli, accarezzarli, sospirare e godere insieme a loro, soffermarmi su ogni emozione, per poi regalarla all’immenso.
La vista di quelle natiche sode e femminili, senza veli, inebriava ogni sguardo e faceva pensare alle cose più dolci che l’esistenza possa offrire.
Non c’era nessun altro, oltre a quei folli.
– Ah! Basta! ‘ disse la Mercantessa, rimettendo i piedi per terra. ‘ E’ stato favoloso’
Si accomiatò dai due amanti baciandoli fraternamente. Avrebbe voluto fare l’amore anche con la donna, ma il desiderio cominciava ad abbandonarla.
Salì una scalinata bianca, illuminata da un vago raggio di luna. Venne a trovarsi su di una piccola spianata, dalla quale si potevano contemplare le luci lontane di Notre-Dame.

Leave a Reply