Skip to main content
Racconti di DominazioneRacconti sull'Autoerotismo

A Shemale story

By 8 Maggio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Prologo

Avevo 23 anni ed ero troppo disperato. Non facevo sesso da più di un anno, avevo l’autostima sotto lo zero, e per la paura del rifiuto non avevo neanche più il coraggio di provarci con una ragazza. Erano tempi bui e questo lo sapevano anche i miei amici che mi hanno invitato ad una serata in un pub, mi hanno anche detto che ci saranno ragazze e una loro amica trans, insomma dovevo fare attenzione.

Io e le trans

Prima di tutto, per capire meglio il mio stato fisiologico bisogna dire che ho un pene miserabilmente piccolo. Questo mi ha decisamente molto influenzato la vita. Da ragazzino non avevo problemi a rimorchiare le ragazze, ma poi con il tempo nel confrontarmi con altri e con tanti “eh, il mio ex lo tiene molto più grosso” ho perso molto fiducia. Avere inoltre un pene piccolo comporta anche (almeno nel mio caso) poco voglia di penetrare e tanta voglia di essere penetrato. Tuttavia mi piacono le ragazze e continuo innamorarmi delle ragazze e dentro di me c’&egrave sempre stato un Io orgoglioso che non accettava il fatto di essere sottomesso sessualmente. Il desiderio di “prenderlo in culo” tuttavia cresceva giorno dopo giorno, ma io ho resistito duro e non ho mai chiesto a nessuno delle mie ex ragazze di mettermi un dito nel culo o provare il pegging. Poi un giorno non resistette più e sono andato da una escort-mistress alla quale avevo chiesto un massaggio della prostata e poi una ripassata con un strap-on. Fatto il massaggio, quando la vidi arrivare con il cazzo di gomma mi sono spaventato, l’Io orgoglioso prese il sopravento e ho rifiutato, chiudendo la pratica con un altro semplice massaggio. Dunque di trans proprio non se ne parlava. Dopo un po’ avevo anche smesso di vedere del porno trans, e cercavo di riprendere fiducia, di essere di nuovo orgoglioso e il maschio forte.

Inizio serata

Ma, ripeto, in quel periodo ero tremendamente disperato. Insomma, ero abbastanza vulnerabile. Arriviamo al pub, ci sono 4 amici e 3 ragazze, inizialmente non riuscivo neanche identificare la trans, poi ho capito che era la ragazza di pelle bianca latte e capelli neri, tette enormi evidentemente di silicone e voce molto femminile. Le altre due erano una tipa abbastanza figa ma molto scontrosa e una un po’ grassa e anche essa scontrosa. Solo la trans, di nome Leticia aveva voglia di socializzare. Andammo con gli amici da prendere del bere, e io chiaramente incazzato le avevo fatto notare questo fatto. Loro sembravano quasi che mi spingessero ad andare con Leticia, come se tutto fosse organizzato.

Bere o non bere?

Altre due cose sul mio conto; primo, sono particolarmente fiero per il mio autocontrollo, anche se lo sopravaluto molto. Diciamo che non mi &egrave mai capitato di vomitare per strada o svenire, pero e veniamo al secondo punto: dopo un di alcool inizio dire mille cazzate e fare cose che non farei mai, tipo dare testate ad un tavolo per scommessa. Ma c’&egrave una cosa che non mi riuscirebbe provocare nessun tipo di alcolico, ed &egrave quello di mostrarmi nudo. Infatti, posso bere fino al infinito e ubriacarmi anche di brutto, di sicuro non vado mai pisciare dove altri mi possono vedere. Contando anche su questo fattore, decido cosi di bere e bere molto, nonostante il rischio della presenza di Leticia, che come donna non mi dispiaceva neanche da sobrio.

La serata che prosegue

Prima di ubriacarmi definitivamente decido di sedermi il più lontano possibile da Leticia e di conseguenza parlare con lei il meno possibile, l’idea era quella di provarci con solo con la figa, ma dopo la prima discussione avevo capito che era impossibile per me. Dunque si cerca di passare una bella serata e stop. Si scherza e si ride e intanto mi bevo 4 tequila e ne ordino altre. Cerco di non prendere neanche in considerazione Leticia, ma lei evidentemente cerca di parlare con me e da ubriaco iniziamo a parlare di film, telefilm, musica e cosi via. Ad un certo punto 2 dei miei amici e la ragazza grassa decidono di proseguire la serata da altra parte e restiamo in 4; io, l’amico, la figa scontrosa e la trans.

La discussione con la figa

Sono uscito a fumarmi una sigaretta e dopo di me era uscita la figa. Per un attimo ci speravo, ma lei rompe tutto chiedendomi:

Figa: oh, ma perch&egrave non ci provi con la mia amica?
Io (abbastanza ubriaco per non essere ferito nel orgoglio): guarda, non ti offendere ma non vado con le trans

Figa: ma dai, si vede che ti piace, scommetto che li vorresti fare un bel pompino qua davanti tutti, ti vedi? sei anche arrossito come un pomodoro
Io (evidentemente non cosi ubriaco da non arrossire): ma guarda, proprio no.

incazzato, buttai la sigaretta e tornai dentro. Per adesso il Io orgoglioso aveva ancora il commando. Tornati dentro, la figa continua; “vuoi dimostrare che Leti non ti piace? e allora accompagnala a casa, tanto se non ti piace non succederà niente, altrimenti non ti crediamo” e mi fece bere altri 2 tequila pagate da lei.

Io e Leticia

Accetto la sfida ed esco. Sono abbastanza sicuro di me e il fatto che l’accompagno a casa sua comporta anche un vantaggio; non bevo più e lentamente dovrei tornare sobrio, e poi forza, non andrei mai con una trans. Ma forse per l’effetto dei ultimi due bicchierini, forse perch&egrave non c’erano altre presenze che ascoltavano o forse semplicemente per non annoiarmi (o tutte 3 insieme) iniziai a fare domande più personali, legate al sesso. Devo dire che era una buona compagnia e ridemmo parecchio. Io sono riuscito a mantenere la mia rigidità in campo sessuale, mentendo anche alla domanda del ultima volta (“l’ultima volta? … umm, una settimana fa”) lei chiaramente pero sapeva che non lo facevo da più di un anno e me lo disse chiaramente. Io allora alzai bandiera e confermai. E Leticia continuava: “ma come mai, sei un bel ragazzo, etc” dai vieni su a casa mia e ne parliamo. Iniziava il processo di indurimento nelle mie mutande, ma era troppo tardi. Totalmente preso dalla discussione dissi di si, e siamo saliti a casa sua.

Io orgoglioso vs Io troia

Cazzo ero nella casa di un trans! Ma l’Io orgoglioso perdeva sempre più campo lasciando spazio al Io troia. Lei mi offre ancora da bere e io accetto. Dentro di me si affrontano la parte orgogliosa del maschio forte e l’io troia e ad un certo punto abbiamo un terzo vincitore: e il Io “massi, solo una volta, lasciamoci andare”. Leticia si avvicina e c’&egrave un primo bacio, e poi si limona ma io mi ritiro. Volevo continuare a parlare, probabilmente per il piacere di sentirmi umiliato o auto-umiliarmi. Le dico tutto, la storia del cazzo piccolo, le insicurezze, non la voglia di essere scopato, quella &egrave la sorpresa. Non me ne fregava più nulla delle conseguenze, anzi. Lei sorride, mi chiede di farli vedere il pene. Io mi spoglio senza problemi e per la prima volta non davanti ad una ragazza che mi sto per fare. Lei ridacchia, io ci sto. E il turno di Leticia, lei si spoglia ed &egrave una favola. Tette grosse, pelle mozzarella, culo grosso e un pene decisamente più grosso del mio.

Io vs Leticia

inizio succhiarle le tette ma lei dopo un po’ mi tira giù per farle un pompino. Io al pompino ho sempre preferito leccare la figa, cosi rifiuto, la sposto dolcemente e inizio leccarli il buchino del culo. Lei gradisce ma poi si ferma e mi fa: “dai, ti faccio un bel pompino” cosi inizia succhiarmelo e intanto cerca di mettermi in culo le sue dita, ne entra uno, due ma poi la fermo. Ero super eccitato ma volevo di più. Al improvviso l’Io troia aveva guadagnato tutto il terreno e cercavo solo un grande piacere. Cosi mi sono giocato l’effetto sorpresa; le avevo detto che in culo non lo voglio e mi sono allontanato, poi tornai da lei e per fare le cose in grande mi sono piegato con il culo in su stile pecorina su un divano e iniziai provocarla. Era il momento quando non me ne fregava più nulla di niente, mi sentivo come un dio greco nella ricerca del piacere e basta. Lei inizio incularmi, e le fasi furono stupende; disgusto, piacere, umiliazione, piacere e poi solo piacere &egrave un po’ di dolore, ma sopratutto piacere.

After

Una volta finito mi sentivo sobrio, ma fu una sobrietà strana, dava il benvenuto al nuovo Me, al sessualmente aperto a tutto. Provavo una sorta di libertà particolare. Non mi feci neanche la doccia, andai a dormire nel suo letto nudo e con il culo in su, in bella vista. Non mi sono subito addormentato, lei era tornata dopo la doccia e ci siamo ancora abbracciati, e anche poi, nel sonno cercavo lei.

Il risveglio

il risveglio fu tremendo. Era tornato l’Io orgoglioso, e oltre un forte malditesta e dolori al sedere provavo anche un senso di vergogna. Mi sono fatto una doccia mentre lei dormiva ancora. Vergogna qua &egrave la, solo a fissare il corpo nudo mi venne duro. Ad un primo tempo la vergogna era talmente forte che non mi lavai neanche dentro, poi pero lei si risveglio e io deciso che tutto questo doveva rimanere in questa casa. Cosi, siamo tornati nella doccia e lei mi lavo dentro provocandomi un ultimo piacere. Dopo ci siamo chiariti, tutto resta in questa casa e tutto a ieri sera e stamattina, come se fosse una dimensione diversa. Più volte avevo pensato di trovarla, ma non ho neanche il coraggio di scriverle su FB e poi, ultimamente vince sempre il Io orgoglioso. E l’Io troia rimane intrappolato in quella camera, in quella casa. Qualche sera da solo esce fuori e pensando a Leticia mi faccio una bella sega. Ma tutto finisce qua.

Leave a Reply