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OrgiaRacconti di Dominazione

APPENA ARRIVATA A ROMA PER L’UNIVERSITA’

By 26 Ottobre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao sono Anna a inizio settembre sono salita a roma con il fatto che ho iniziato l’università, io sono calabrese, ho conosciuto dei ragazzi e con questi amici sono andata a ballare, hanno preso il tavolo in discoteca, faceva un caldo assurdo a ostia, era umido e appiccicoso, io ero con un vestitino bianco corto e dei sandali ai piedi, siamo entrati il mio e al posto di ballare ci siamo seduti tutti al tavolo, la ci hanno portato la bottiglia e abbiamo iniziato a bere, io ero a pancia vuota, perché la sera non avevo fame e quindi non avevo cenato, la serata era noiosa, vedevo tutti che si divertivano e io invece la a rompermi le scatole con loro che parlavano di università, poi capirai cosa me ne importava io dovevo ancora iniziare gli studi, e io bevevo perché la serata non mi passava, bevevo e fumavo, fino a quando non ho sentito la testa che mi girava, ho visto che al tavolo di fronte c’era una comitiva di ragazzi tutti ben messi di fisico, mi guardavano, mi fissavano, poi ho realizzato perché, nello stare seduta in quel modo il vestito che già era corto mi era salito in modo vertiginoso, e avevo tutte le cosce scoperte.
Con quei sandali che avevo mi facevano male i piedi e allora l’ho tolti, e ho poggiato i piedi sul bordo del tavolo, in quella posizione mi si vedeva il perizoma nero. Mi alzo e scalza come ero vado a ballare, la vicino ai tavoli, al cordolo rivolta alla pista, dopo un po vedo dei ragazzi di quel tavolo che si mettono a ballare vicino me, e fumavano erba, si sentiva dalla puzza, uno di quei ragazzi mi si è messo davanti a ballare e mi ha tirata a se, io non ho fatto resistenza, era un bel ragazzo, e mi strusciavo anche io a lui, mi leccava il collo e mi metteva le mani sul sedere, poi ho sentito un altro dietro di me che mi ballava attaccato e sentivo il suo attrezzo duro che mi sbatteva al sedere, allora io l’ho allontanato con la mano e il suo amico intanto mi ha passata la canna, io l’ho presa e ho iniziato a tirare e l’ho finita, allora lui mi ha detto:
‘Sei ingorda, di dove sei?’
Io ”sono calabrese sono arrivata da una settimana a roma per l’università’
Lui ‘ ‘mmm calabrese, bello, state tutte in calore voi calabresi’
Io ho sorriso e nello stesso momento il suo amico era tornato all’attacco, e mi si è attaccato dietro a quel punto non ho fatto più resistenza anche perché adesso aveva acceso lui un’altra canna, e l’ha passata al suo amico dicendomi nell’orecchio:
‘La vuoi?’
Io ho detto ‘Si’ e ho allungato la mano mentre lui da dietro mi ha messa una mano tra le gambe e mi ha toccato le mutandine e io mi sono messa a ridere e gli ho detto:
‘E daiii che fai?’
E ridevo come una scema, e lui ha detto ‘a te piace la canna a me la figa’ e l’altro amico ‘dai che voi calabresi ve fate sfonnà la sorca da tutti’ io ridevo e fumavo, mi girava la testa che non riuscivo neanche a guardarli in faccia con le luci che flesciavano, e ho sentito che diceva all’amico in alta voce che ero bagnata, allora davanti questa volta il suo amico ha infilato la mano e ha tastato che ero zuppa, solo che stavo fumando e non ho avuto neanche la forza di respingerlo, e allora ne ha approfittato pure quello dietro che ha messo pure la sua di mano ma a quel punto mi sono divincolata e mi sono allontanata da loro andando verso la spiaggia dove c’era meno gente perche mi mancava l’aria ed ero troppo sudata per il caldo, ero sempre scalza, ma i due mi seguivano, allora io gli ho detto se mi accompagnavano al bagno perché dovevo fare la pipì, e loro mi hanno detto di si che mi portavano loro al bagno, e mi hanno portata in spiaggia, si sono seduti ai miei lati e subito uno mi ha infilata una mano tra le gambe, io cercavo di muovermi ma no per togliergli la mano ma per fare pipì e gli ripetevo che dovevo fare pipì, ma lui niente e mi ha detto: ‘e piscia qua’, mentre il suo amico mi ha abbassate le bratelle del vestito e scoperta il seno, intanto il suo amico mi ha messa le dita dentro la fica, e diceva all’amico ‘questa è un lagno è na zozza’ e rivolto a me ‘Ma ti sei pisciata sotto?’
E io ripetevo che dovevo fare pipì mentre lui per chiudermi la bocca mi ha baciata e ho sentito la mano del suo amico pure tra le mie gambe e sentivo le due dita di uno e le due dell’altro dentro di me, mentre con l’altra mi stringeva un capezzolo, io ansimavo con la bocca chiusa, mentre l’amico è scivolato ai miei piedi e l’amico mi ha stesa a terra a pancia sopra, adesso l’alto mi stava togliendo le mutandine, mentre l’amico mi baciava e leccava il seno e io continuavo a dire di no che dovevo fare la pipì allora uno mi ha risposto ‘famme vedè quanto stai sfonnata’, tolte le mutandine mi ha messa le dita nella figa e mi ha masturbata mentre io godevo e ansimavo ‘AH’AH..AHHHHHH’ intanto avevo il vestito attorno alla pancia e le gambe aperte con la figa in bella vista, mentre l’altro rideva e diceva che ero una mignotta: ‘hanno ragione che voi calabresi ve fate sfonnà da tutti, c’hai na figa che me pare na galleria’ , a queste parole mi ha penetrata, mi scopava con foga ero messa la come una rana a gambe aperte con i piedi che penzolavano intorno ai suoi fianchi e il seno che mi ballava sotto i suoi colpi, mentre l’altro mi aveva messa il cazzo in bocca, poi mi ha scopata il suo amico e mi ha presa dalle caviglie tenendomele unite e scopandomi mentre io godevo e ansimavo e lui mi diceva:
‘Ti piace troia, ti piace scommetto che sei venuta a roma a prendere cazzi altro che l’università, sei una zozza’
E poi mentre mi scopava ho sentito un dito al culo e lui che mi ha detto ‘Qua come sei messa?’ e io ‘No dai devo fare pipì ti prego’
Ma poi sono stata distratta da una voce che diceva ‘La state a sfonnà sta mignottona?’
Era un altro ragazzo del tavolo, l’ultima cosa che ho visto è stato il terzo arrivato che diceva, ‘Facciamo na batteria co sta porca, aspetta che te faccio assaggià na cosa’ ha tolto una bustina con una polverina bianca, poi ho chiuso gli occhi e ho sentito che mi mettevano una cosa sul clito che a contatto con quella polverina ha preso a bruciarmi, sentivo che mi bruciava e nello stesso tempo lo sentivo pulsare ma non aprivo gli occhi solo la bocca per dare fiato e ansimare a gridolini e dicevo ‘brucia mi brucia’ poi ho sentito loro che ridevano e dicevano ‘mortacci sua come gle se gonfia mo gli scoppia e guarda come cola’ mi sentivo le labbra e il clito gonfi a contatto con quella roba, colavo senza ritegno, senza controllo, poi mi hanno leccato la polverina con la bocca e li sentivo che dicevano ‘mammamia che tosto sembra un cazzo, è tutto aperto guarda quanto ce l’ha’, poi il terzo ha detto ‘Adesso me la fotto io’ e ha preso a scoparmi mi ha alzato le gambe fino a quando le ginocchia mi sono arrivate alle spalle, poi mi hanno sborrato uno sulla pancia uno sulla figa e un altro sulla faccia, a quel punto non ho resistito e mi sono pisciata addosso da coricata come ero, poi gli ho detto se avevano un fazzoletto di carta per asciugarmi e ripulirmi e loro mi hanno detto di no, poi mi hanno chiesto quanti anni avevo e io ho detto 20, intanto mi stavo ripulendo lo sperma a mani nude, mi bruciava il clitoride ancora era gonfio, gonfissimo mi ha fatto impressione a toccarmelo era durissimo e gonfio ero tutta sudata e sporca di sborra che con quella umidità mi si appiccicava di più la puzza addosso, e sparite pure le mie mutandine quindi dopo aver chiesto un fazzoletto a una ragazza, mi sono asciugata in malo modo e sono tornata scalza al mio tavolo da quei amici con cui ero andata a ballare.
Il giorno dopo per tutto il giorno ho avuto il clitoride gonfio e duro non riuscivo neanche a mettere le mutandine mi strusciava e mi dava fastidio procurandomi delle perdite di come se mi bagnassi sola.
Par commenti ascalise@live.it

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