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Racconti di Dominazione

cagna

By 21 Novembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

“Mettiti il plug”
mani che cercano nelle borse.. fruscii di lenzuola
il primo gemito
la gonna del plug che preme sullo sfintere gemiti
dolore e la gomma che viola le carni ancora così non abituate..
un grido di dolore più prolungato…
E’ difficile farsi male da soli…
i movimenti sono lenti
aspetti quando sei pronta a ricevere altro dolor… anche se non lo sarai mai pronta… ma quando passa un attimo il dolore del centimetro precedenti lo forzi ancora… e altro dolore si somma
e di nuovo… e di nuovo… fino A Sentire la base del plug.fino a sentire lo sfintere che supera la sporgenza e si richiude sul restringimento… e la base aderisce alle natiche…
rspiro affannoso…
“mettitia terra cammina a 4 zampe fino alle scale”
Una mano dietro l’altra.. una gamba dietro l’altra. Il plug che fa sentire la sua consistenza
I movimenti che amplificano il fastidio…
“Lo senti il mio cazzo che si muove dentro di te cagna?”
le scale davanti ai miei occhi…
“stringilo e comincia a scendere così a 4 zampe”
Mi giro di spalle comincio ascendere in ginocchio il primo gradino…
una gamba e l’altra a fianco…
il plug che csi muove… i muscoli a stringerlo per paura che esca
e il dolore che si amplifica..
ancora un gradino….
Non parli ascolti…
il mio dolore
i miei gemiti
i miei sforzi…
i singhiozzi tra rabbia e dolore
le mie lacrime quasi lì sulla soglia
ma niente basta
niente non voglio farlo…
&egrave tuo.. tutto il mio dolore tutta la mia umiliazione…
ti odierei se fossi qui….
“Continua.. arriva in fondo…”
mi sembra un tempo infinito
un dolore infinito
Il pavimento mi rende felice…
lo percepisci dalla mia voce quando sono in fondo…
“Alzati in piedi.. Ora stringi il plug non devi farlo uscire.. Piegati e tocca le punte dei piedi…”
non ci riesco… non ci riuscirò… ti prego…
basta ora….
nessuna parola tutto nella mia testa.
Un respiro… un singhiozzo…frustrazione…
ma il mio corpo si piega
I muscoli che stringono … ti prego non uscire… ti prego non voglio deluderlo….
Il plug che sfugge i miei muscoli che lo trattengono… ti prego di basta…
“Basta… ora sulle punte mani in alto.. rimani sulle punte..”
respiro &egrave più semplice decisamente più semplice…
si sente dal mio respiro si sente dall’assenza di gemiti…
Mi sembra che duri un istante… o forse &egrave la mia immaginazione o forse l’hai sentito anche tu che era un sollievo e non un fastidio e oggi vuoi farmi solo male…
“Ora di nuovo sulle scale temendo il più rigido che puoi le gambe. sali poggiando le mani e senza far uscire il plug”
Esitazione… niente respiri niente gemiti…
“Ora.. subito”
le mani sul terzogradino e le gambe che si piegano solo per salire e poi di nuovo tese
ti odio… &egrave lo stesso movimento di prima con l’aggravante del movimento…
Lo perderò lo sento… uscirà prima di arrivare in cima
Vado pianissimo mi fermo ogni gradino e aspetto fino a che il plug non si stabilizzi
e poi un altro…
ti odio … ti odio…
fa male… da fastidio… perch&egrave….
fammi smettere ti prego…
non parlo… so che &egrave inutile… so che vorrei tu fossi qui
so che te lo devo
so che vuoi farmi male
e so che voglio regalartelo
so che se fossi qui sarebbe orribile…
Sarei umiliata frustrata..
tutti questi movimenti con un plug infilato nel culo
e i tuoi occhi addosso
e il dolore sul visoù e le lacrime che fanno luccicare gli occhi
quando sono lì per uscire ma sono ricacciate indietro dall’orgoglio
e l’orgoglio che trascina la mia volontà
e il supplicarti con lo sguardo
e il tuo sorriso…
e ti odio…
e uno schiaffo di risposta….
si vorrei che fossi qui….
“Accendi la cam voglio vedere i tuoi occhi ora..”
ESITAZIONE… Non puoi vedere i miei occhi ora… ti odio… umiliazione…. vergogna…
dolore lacrime…
vuoi vedere tutto questo… in fondo sono tuoi in fondo li hai provocati tu
le dita non riescono nemeno ad attivare il collegamento…
ora che so che &egrave finita i muscoli si sono rilassati e rischio che esca…
provo a stringere di nuovo
ma &egrave difficile ora la tensione &egrave allentata e tu continui a ripetermi nelle orecchie accendi la cam…
“Ti prego posso toglierlo mi da estremamente fastidio ora…”
“Accendi la cam fammi vedere come lo togli… e poi voglio i tuoi occhi”
Il collegamento &egrave stabilito…
le dita ad accogliere il plug che il mio sfintere sta espellendo….
grazie…. e poi la cam sui miei occhi…
lucidi…. orgogliosi di avercela fatta e di non averti deluso…
lo sai che avrei voglia di piangere tra le tue braccia.?
“prendi le palline… giochiamo con le palline… e con le clip…”
subito?… ora?… i miei muscoli sono ancora indolenziti… ti prego…
“prendi anche quel cordino azzurro che vedo dietro di te. Sei ancora lì imbambolata… muoviti..”
Il mio cervello.. mi sta gridando di smetterla di accumulare emozioni e sensazioni
ma tu sei lì che premi
odio e amo quel tuo tono che continua ad assillarmi con cosa devo fare
con quella vena di soddisfazione che ti da il guardarmi perplessa e sfinita da tutto quello che abbiamo fatto e tu di nuovo lì a voler farmi ricominciare con qualcosa di diverso e di egualmente perverso…
“Metti le clip sui capezzoli… dai… e poi le palline… fatto?”
mi prendi in giro lo vedi benissimo che ancora non sono riuscita a fare altro che tirare fuori le palline e le clip e cercare il cordino..
Ho le clip tra le dita… Non ce la faccio ..
tu vedi solo la mia esitazione. il mio essere immobile..+
“Le clip… subito..”
le mani a scoprire il seno.. le dita a far rotolare i capezzoli e farli diventare turgidi…
le clip che posano il loro abbraccio sulla carne
i capezzoli strizzato dalla morza… una fitta di dolore che soppianta quello dei muscoli indolenziti
la mia attenzione &egrave posata su questo ora e non sento più il resto..
Il dondolare della catenella quando la tiro per arrivare all’altro &egrave una sensazione che mi si stampa nella mente ogni volta
sento l’aciaio tintinnare
sento il capezzolo leggermente tirato verso l’altro ancora libero
e poi l’attenzione va ai movimenti delle dita alle sensazioni del capezzolo che si gonfia tra i polpastrelli
alla pressione leggera per farlo ingrossare
e le pinze di nuovo aperte e di nuovo strette intorno alla punta
le lascio piano e il capezzolo che si deforma nella pressione…
le dita sulla catenella a tirarla leggermente per testare se sono posizionate bene se reggono ai piccoli strattoni…
anche se so che dovranno reggere ai grandi
o forse &egrave meglio di no….
Due fitte di dolore nella mente quando tiro la catenella… sono a posto…
“Le hai messe le palline?.. ”
SEMPRE QUEL TONO DI PRESA IN GIRO…
LO SAI CHE NON LE HO MESSE LE pALLINE. Lo sai perch&egrave ho sentito il tuo respiro che seguiva i miei movimenti attraverso la cam. hai guardato le mie stesse immagini hai visto le clip stringere le aureole e le mie mani tirare la catenella…
vuoi mettermi fretta e io ti odio…
faccio dondolare le palline davanti la cam
le porto tra le mie gambe e le inserisco..
senti i miei gemiti… non ho bisogno di parole…
“Fatto…”Il mio tono &egrave canzonatorio… di sfida
l’hai sentito lo sento lo sento in quei pochi secondi di silenzio senza respiro silenzio pensante
e mi rendo subito conto di aver fatto una cazzata…
non devo sfidarti non devo sfidarti…
“Infila le dita dentro la figa e masturbati”
qualche secondo.. per penetrarmi e godere…
“prendi il cordino azzurro lega il cordino delle palline con la catenella delle clip”
Il cordino che si infila tra la pelle e la catenella e poi tra le mie gambe a cercare quello delle palline
chissa se sarà lungo abbastanza. riesco a legarlo…
“Ora in piedi masturbati ”
Mi alzo con il terrore che sia troppo piccolo il cordino e che tiri la catenella invece &egrave anche un pò lento… per fortuna…
“Metti la catenella delle clip in bocca…”
E’ impossibile o viene tirata in basso o in alto…
“Abbassa la testa ce la fai e non togliere le mani dalla figa continua a masturbarti..”
Dolore terribile le clip tirate nel verso contrario stringono e piegano il capezzolo…
saltate vi prego saltate via… fa troppo male…
non salteranno… le hai provate prima non ricordi….
“le dita veloci a ecracre di alleviare il dolore con il piacere… orgasmo… invaso da fitte di dolore…
“Ancora… non togliere le mani…”
e di nuovo a godere…
i capezzoli. la testa piegata.. una posizione innaturale-..
“Scendi le scale ora… così… non togliere le dita .. non lasciare la catenella”
“ma…”
“scendi le scale… non togliere le dita.. non lasciare la catenella..”
Ogni movimento lame di dolore…
non ci sono orgasmi a mitigare..
dopo i primi che vengono d’istinto gli altri hanno bisogno di concentrazione e la mia concentrazione ora &egrave zero
non riesco nemmeno a seguire le immagini legate al dolore
non so se i tagli le fitte sono dovute alle clip tirate al codino teso tra i capezzoli e le mìpoalline
alle palline tirate verso l’esterno e massaggiate dai movimenti
gradino per gradino prego che le clip saltino
sono il dolore più forte e individuabile…
ora non parli…
sei lì che ascolti i miei gemiti
le mie grida
immagino la tua mente cercare di associarle a qualcosa
se fossi qui osserveresti i miei movimenti e riusciresti a vedere le mie urla per le clip e quelle per il movimento e i gemiti delle pAlline…
lo sento che vorresti essere qui e lo vorrei anche io
anche se ne avrei paura
poi potrebbero esserci anche le tue mani
a strapparmi le clip a tirarmi il cordino
ma forse …. pagherei perch&egrave fossi qui
per poter guardare i tuoi occhi
per vedere che vuoi che io sia lì
che vuoi che io sia tua.
continuo gradino dopo gradino…
“Torna di nuovo su…”
le dita nella figa non servono a nulla la testa invasa dal dolore…
gli ultimi gradini
UN movimento più marcato della testa e finalmente una delle clip salta…
sollievo delusione…pianto… si mischia tutto
non capisci..
sei sorpreso…
non hai più la cam da un pò
solo l’ascolto dei miei suoni
“sono saltate le clip”
nel mio tono tutto quello che c’era..
&egrave quello di una bimba sull’orlo del pianto
no no no cerco di riportarlo normale
“Dammi la cam.. gli occhi”
torno verso il pc… il dolore &egrave finito…
la cam sui miei occhi lucidi…
Ti amo…

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