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Racconti di Dominazione

Camilla: diario di una trasformazione

By 19 Maggio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

I nostri personaggi della storia: Camilla e Diego

Camilla &egrave una studentessa di 23 anni che studia a Verona dove divide un appartamento con due amiche, carina e consapevole di esserlo, leggermente vanitosa ma anche abbastanza timida e poco abituata e propensa a mostrarsi troppo o a sentirsi esibita.
Ama presentarsi come una ragazza sicura di sé, decisa e organizzata, anche se sa che a volte finisce per apparire persino arrogante. In realtà il suo atteggiamento nasconde (anche a se stessa) il desiderio di sentirsi dominata
Diego invece &egrave un ragazzo sui 30 anni che, da quando ha terminato gli studi lavora e conduce una vita autonoma e indipendente.

PROLOGO

Un annetto prima della storia Diego ha frequentato per qualche tempo un’amica di Camilla e così i due hanno avuto modo di conoscersi, anche se superficialmente (solo uscite in gruppo).
Da questa prima conoscenza &egrave emerso che…
Diego trova Camilla una ragazza graziosa ma troppo rigida, sempre sulle sue, con un atteggiamento eccessivamente aggressivo. Ciò nonostante &egrave dispiaciuto di non essere riuscito ad approfondire la conoscenza
Camilla trova Diego un ragazzo di aspetto piacevole, che sa essere simpatico e piacere alla gente ma che &egrave troppo sicuro di sé, presuntuoso. Apparentemente non gli piace nemmeno il suo rapporto con l’amica che giudica troppo docile e remissiva. In realtà, forse inconsciamente, prova una forte attrazione per Diego: non tanto (o comunque non solo) per il suo aspetto quanto proprio per il suo carattere e atteggiamento.
Dopo essersi persi di vista da mesi, un pomeriggio di un giorno dei primi di luglio… i due (entrambi single) si incontrano casualmente nelle vie del centro di Verona e…

Amo Verona, me ne sono innamorata subito, fin dal primo giorno. E anche se sono ormai tre anni che sono venuta a vivere qui per frequentare l’Università, quando mi capita di girare per le vie del centro non posso fare a meno di godere dello spettacolo che mi si offre: &egrave una città così romantica e ricca di storia!
Certo che in questa giornata afosa di luglio preferirei essere a casa davanti al condizionatore piuttosto che alla ricerca di un libro da regalare ad Angelica,una delle mie coinquiline. Tra l’altro questo libro sembra introvabile: sono già stata in tre librerie senza ottenere risultati, sembra proprio non esistere, forse ho capito male il titolo o l’autore la sera in cui ha detto che le piacerebbe leggerlo.
Sto quasi per abbandonarmi alla sconfitta, mi siedo su una panchina sotto un albero, devo riposarmi un attimo, questo caldo non da tregua. La leggera canotta di cotone che ho indossato questa mattina ormai mi si &egrave incollata alla pelle e, maledetta la mia abitudine di non mettere quasi mai il reggiseno, le mie forme ora si possono intuire perfettamente: sento i capezzoli che premono presuntuosi sulla stoffa’ a forza di sfregare contro il tessuto si sono inturgiditi e mi danno certe sensazioni’ al solo pensiero che qualcuno che mi conosce possa vedermi in questo stato già mi in imbarazzo.
Guardo in lontananza, al centro della piazza e mi sembra di scorgere un viso noto, anche se &egrave relativamente lontano, vedo che mi viene incontro. Si avevo proprio ragione, &egrave Diego, l’ex ragazzo di Michela. Quel presuntuoso!!! Con lui Michela ha sbagliato tutto, era troppo remissiva, io l’avrei messo in riga, non gli avrei mai permesso di trattarmi come trattava lei’ Certo però che &egrave sempre carino’ anzi direi che ora con quel pizzetto &egrave ancora più attraente.
Me lo trovo davanti.
– Mah ciao Diego, ti trovo bene!
Mi alzo dalla panchina e lo abbraccio timidamente, il mio seno preme contro il suo petto, un piccolo brivido mi percorre la schiena.
– Buongiorno signorina! Che piacere rivederti dopo tanto tempo!
Anche lui mi abbraccia e’ ma forse &egrave solo un’impressione’ si trattiene a contatto con il mio corpo un po’ più di quanto sarebbe lecito aspettarsi. Poi si allontana di un passo e mi osserva, a lungo con attenzione’ non posso fare a meno di arrossire’ ma perché mi guarda così? Mi da proprio i nervi! E poi chiamarmi ‘signorina” mica siamo nell’ottocento!
Dopo qualche secondo si abbassa su di me e mi sussurra all’orecchio poche parole
– Ma lo sai che sei sempre più carina? Oggi poi’ ti trovo particolarmente sexy!
Mi ha parlato con una voce calma e calda che davvero non mi lascia indifferente’ certo i complimenti fanno piacere a tutte’. ma perché lui, quando me ne fa uno, deve farlo mettendo in imbarazzo? Poi sexy oggi non lo sono di certo! Non sono truccata e indosso dei semplici pantaloni lunghi di lino, neri, a vita bassa, dei sandali quasi senza tacco e una canotta’ va beh che 5 centimetri di pancino sono quasi sempre scoperti’ ma definirmi sexy non &egrave un po’ esagerato? Non sarà che ha notato ho i capezzoli inturgiditi? Speriamo di no’.
– Beh’ grazie’ anche tu stai bene’
La mia voce non &egrave ferma come vorrei ma questo ragazzo davvero mi innervosisce: vorrei liberarmene al più presto mentre lui invece sembra così a suo agio, così tranquillo’ così alla fine ci incamminiamo assieme lungo le vie del centro chiacchierando tranquillamente e ridendo assieme dei vecchi tempi e delle amicizie comuni. Insiste per aiutarmi a cercare il libro per Angelica’ ma se neppure la conosce!!!
Quando passiamo davanti a un negozio di costumi da bagno rallento automaticamente il passo’ giusto per dare un’occhiata alla vetrina. Lui se ne accorge, si ferma e appoggia una mano sulla mia schiena, in basso, all’altezza della vita, proprio dove la mia pelle non &egrave coperta né dai pantaloni né dalla canotta… quel contatto mi innervosisce un po’ ma lui fino ad ora &egrave stato così gentile ed educato che togliergli la mano mi sembra un gesto così scortese che decido di far finta di nulla.
– Hai visto qualcosa che ti piace?
– No no’ -mi affretto a rispondergli- guardavo solo’ sai l’estate ormai &egrave alle porte e al mare quest’anno ancora non ci sono andata’
– Sai’ quel costume la, secondo me, ti starebbe davvero bene’ non credi?
Mi indica un bikini nero con una sottile linea rossa che ne segue i contorni: il top &egrave piuttosto classico, con le coppe a triangolo e i laccetti dietro la schiena e il collo, la mutandina invece &egrave decisamente sgambata e dietro lascia le natiche abbondantemente scoperte: non &egrave un perizoma’ ma poco ci manca. Non voglio fare la figura della bacchettona ma un costume così io proprio non lo indosserei mai! Cerco di rispondergli gentilmente, usando un po’ di ironia per fagli capire che non &egrave il mio genere
– Beh’ si’ carino’ forse un po’ troppo sgambato, non credi? e poi in ogni caso’ guarda che prezzo!
– Ma no! Che dici! Poi adesso si usano così! anche più ‘sgambati’ se &egrave per questo! Guarda quello.. e quello’
Mi indica altri costumi in vetrina davvero improponibili’ tra indossarli e girare nuda’ non c’&egrave poi molta differenza
– Si si’ in confronto quello che mi hai indicato prima &egrave quasi casto!
Ridacchio un po’ , cercando di mascherare il nervosismo e la tensione che sento crescere in me’ devo davvero liberarmi di questo ragazzo’ mi fa un effetto davvero strano!
– senti’ ma perché non entriamo e te lo provi?
– No no’ non mi pare proprio il caso’poi ti ho già detto che costa troppo’
– Su dai’ e se poi ti sta bene? Al prezzo non pensarci’
La sua mano dietro la mia schiena mi spinge lievemente ma costantemente verso la porta del negozio, faccio un passo in avanti per liberarmi dal contatto, ma la sua mano mi ‘segue’, faccio un altro passo e’ la porta automatica del negozio si apre. Non so come mi ritrovo dentro, davanti a una ragazza che avrà più o meno la mia età e che ci sorride gentilmente
– buongiorno’ desiderate?
– si, grazie, la mia amica vorrebbe provarsi quel costume’disse indicando me e poi il costume
Tutto &egrave stato così veloce che ancora mi sento frastornata. Li sento parlare, vedo Diego indicare un punto della vetrina’ ma tutto avviene senza che io riesca a rendermi esattamente conto di quel che succede
– si si’ ottima scelta’- sento dire alla ragazza che ora mi guarda sempre sorridente – che taglia porta di solito?
– Mmh’ecco..io’ –
– Direi una terza di seno ed una seconda per la parte sotto, vero Camilla? ‘ Diego risponde per me accorgendosi del mio imbarazzo
– Si esatto ‘ pronuncio, guardandolo con un misto di disappunto e un po’ di stupore’ ma come diavolo fa a sapere che taglia porto??
– Glielo prendo subito signorina, così lo può provare ‘ dice la commessa abbozzando un sorrisetto malizioso a Diego: il tipico atteggiamento della gatta morta! ma come darle torto, in effetti &egrave carino, e lei non può certo sapere quanto sia antipatico! Questa cosa mi provoca un leggero fastidio, non &egrave di certo gelosia, però lui &egrave qui con me e, se non mi sto equivocando, lei ammicca inequivocabilmente.
La ragazza si dirige verso gli scaffali ed in breve ha nelle mani il costume della mia taglia, me lo porge.
– Il camerino &egrave li ‘ indica con il dito
– Grazie ‘ riesco solo a mormorare
Mi dirigo verso il punto indicato, &egrave uno di quei camerini con le tende, che io tanto odio perché non si chiudono mai a dovere’cambiarmi li dentro mi da sempre la sensazione di poter essere spiata, una sensazione di insicurezza e disagio che certo oggi &egrave accentuata dalla presenza di Diego. Mi segue tenendomi una mano sulla spalla e prima che io entri mi sussurra all’orecchio:
– Quando l’hai indossato esci’ così posso vedere quanto ti sta bene’
Il suo tono &egrave dolce e deciso al tempo stesso: istintivamente mi verrebbe da dirgli di si’ per fortuna riesco a recuperare un briciolo di razionalità e orgoglio. Gli rispondo acida
– Non credo che sia necessario!!! Ringrazia che lo provo’
Sono dentro, mi tolgo gli abiti velocemente restando solamente con il perizoma: i costumi non si possono provare senza. Provo un certo sollievo ad essere nuda, la mia pelle può finalmente respirare, con questo caldo ne avevo davvero bisogno… così per un po’ resto a mirarmi davanti allo specchio che riflette la mia figura. E si’ un po’ vanitosa lo sono ma dopotutto’ sono giovane e carina (alta un metro e 70, i capelli castani, lisci, alle spalle, gli occhi verdi, 53Kg di peso e questo seno’ una terza misura che si lo so’ così alto e sodo’ fa sempre la sua figura) , perché non dovrei ammirarmi?

Quando mi accorgo che forse &egrave passato un po’ troppo tempo da quando sono qui dentro mi decido a muovermi e con due abili mosse indosso i due pezzi del costume. Mi sto allacciando la parte dietro del reggiseno quando la tendina si apre e mi appare Diego:
– Hai finito Camilla? &egrave mezz’ora che sei qui dentro!
Guardando lo specchio vedo riflessa l’immagine dei suoi occhi puntati sul mio sedere e lui che allunga le mani all’interno, verso la mia schiena, fino ad annodare i laccetti del top. Percorre quindi la linea della mia schiena con il dito, indugia più del dovuto’. vorrei fermarlo, ma i brividi percorrono il mio corpo e non me lo permettono.
– Ssii..sono pronta ‘ la mia voce trema, ho improvvisamente freddo.
– Sei molto sensuale ‘ decreta Diego che, impossibile non notarlo, mi sta mangiando con gli occhi.
Non ha detto che mi dona, oppure che mi sta bene, forse non capisce che mi sta facendo morire dalla vergogna. &egrave in quel momento che noto che anche la commessa si &egrave avvicinata: anche lei, sebbene da più lontano, mi sta guardando. &egrave Diego a rivolgersi alla ragazza
‘ Non trova che sia perfetto per lei?
‘ Direi di si, la sua ragazza, ha le forme giuste per quel costume- commenta
La situazione inizia davvero a sfuggirmi di mano’ già indossare solo questo costume davanti a Diego &egrave decisamente imbarazzante’ ma passare anche per la sua ragazza’ &egrave davvero troppo! Sto per reagire e dire alla commessa che si sbaglia quando, per fortuna, mi rendo conto che dicendolo, probabilmente non farei che peggiorare la situazione’ cosa penserebbe se le dicessi che siamo solo appena due semplici conoscenti’ anzi che mi &egrave antipatico e, ciò nonostante, sono qui a farmi guardare praticamente nuda?
Mentre sono presa dalle mie riflessioni sento nuovamente la voce di Diego che mi riporta alla realtà. Quel disgraziato ora si &egrave messo a corteggiare la commessa
– Sono sicuro che starebbe benissimo anche a lei’ forse persino meglio
Non contento di avermi messa in imbarazzo ora sta anche cercando di umiliarmi e di sminuire la mia bellezza. Che gran bastardo! Inoltre con quella semplice frase Diego &egrave riuscito a far arrossire la ragazza’ &egrave incredibile! Diego fa questo effetto a tutte: non &egrave solo quello che dice’ &egrave il come! Prima appariva sicura, completamente a suo agio, ora ho proprio l’impressione che il complimento l’abbia turbata. La cosa strana &egrave che sento la rabbia crescermi dentro: non sono più al centro dell’attenzione e la cosa mi irrita. Eppure io non sono esibizionista, perché mai dovrei volere l’attenzione di qualcuno? Quella di Diego poi!!! Eppure devo ammetterlo’
– Allora Camilla, come te lo senti? Ti piace?
– Ecco io.. si mi piace’solo che dietro, dietro’.copre così poco ‘ non riesco a guardarlo negli occhi mentre gli rispondo.
La ragazza del negozio mi si avvicina e cerca di convincermi e chiudere la vendita, certo che il suo lavoro lo fa proprio bene!!
– Ma no cosa dici! Posso darti del tu, vero? Adesso si usano così’ tu hai un bel corpo e poi… credo proprio che al tuo ragazzo piaccia
– Ecco’ ma veramente io e lui’ – sto per commettere di nuovo l’errore di prima, per fortuna mi fermo in tempo – Ecco, si’io lo so che si usano ma non sono abituata e poi non credo che lo indosserei’
Mi giro verso di Diego
– Senti &egrave inutile comprarlo
Lui però fa finta di non sentirmi e si rivolge di nuovo alla commessa
– Bene lo prendiamo
Ma se gli ho appena detto che non lo metterei, ma mi sente quando parlo??
– Diego.. non credo che’- il suo dito sfiora la mia bocca a zittirmi.
– Cambiati pure Camilla’ a pagare ci penso io
Per un attimo resto ferma, inebetita. Il suo tono era dolce e gentile come sempre però la frase’ puzzava tanto di ‘ordine’. Ma chi si crede di essere? Anche se, in effetti’ che altro posso fare se non cambiarmi?
Faccio tutto come un automa, non mi sembra di essere parte di questa situazione. Quando esco la commessa mi fa uno strano sorriso, Diego &egrave fuori dal negozio che fuma tranquillo, forse nemmeno si &egrave accorto di come mi sento. Quando arrivo mi sorride e mi da il pacchetto
– Grazie ma non dovevi’ davvero.. era caro e poi te l’ho detto’ non &egrave il mio stile non so se lo indosserò mai!
– Intanto ora ce l’hai’ e poi non si può mai dire.. magari prima o poi lo metti!
Tira ancora una boccata dalla sua sigaretta, la spegne e torna a sorridermi
– Si &egrave fatto piuttosto tardi, e tu se ricordo bene non abiti proprio vicino’ magari &egrave meglio che ti dia un passaggio a casa’
– No no’ non &egrave il caso, sono quattro passi’
Ma lui insiste’ e io mi sento davvero troppo stranita per discutere ancora’ così alla fine salgo sulla sua auto per essere accompagnata a casa. Mentre guida se ne esce con una frase che mi lascia piuttosto perplessa. Qualcosa come’
– Meno male che ogni tanto ti comporti da ragazza assennata e dai ascolto ai consigli invece che fare sempre tutto di testa tua’ sai a volte quando uscivamo assieme, quando frequentavo Michela’ assumevi degli atteggiamenti che’ mi facevi venir voglia di darti una bella sculacciata!
La prima cosa che penso &egrave che mi stia prendendo in giro
– Si si’ ti ci vorrei proprio vedere a sculacciarmi’ e poi non sono mica una ragazzina!
Siamo fermi ad un semaforo. Lui si gira verso di me e mi guarda dritto negli occhi. In quel momento ha uno sguardo intenso, penetrante’ bellissimo
– No, Camilla, non sei una ragazzina, sei una ragazza, e molto bella anche. Ciò non toglie che a volte ti comporti come se fossi una ragazzina: lo facevi tempo fa e ho il dubbio che di tanto in tanto tu lo faccia ancora… o sbaglio?
Resto in silenzio. Davvero non capisca dove voglia andare a parare. So che in un certo senso ha ragione’ma lui come fa a saperlo? E poi chi &egrave che ogni tanto non si prende qualche pausa’che a volte si comporta in maniera infantile?
Lui continua a parlarmi con un tono tanto calmo e tranquillo da farmi supporre che pensi per davvero quello che sta dicendo.
– Ed io ho sempre pensato’ e penso tutt’ora.. che in certe situazioni una sculacciata possa essere un’ottima soluzione!
Mi risulta quasi impossibile immaginare una cosa del genere’venire sculacciata a 23 anni’una cosa assurda’ eppure, proprio mentre sto facendo questi ragionamenti, chissà poi perché, sento crescere dentro di me uno strano indefinibile calore. &egrave proprio vero che a volte la nostra mente procede per conto suo!
Dato che mi ha fatto un regalo e che mi ha accompagnata a casa mi sento quasi in obbligo di invitarlo a salire a prendere un caff&egrave. Per fortuna che so che le mie coinquiline non sono in casa! In caso contrario farmi vedere assieme a lui mi avrebbe dato un certo fastidio
– Ti va di bere un caff&egrave? &egrave il minimo che possa fare per ringraziarti ‘ ma senti cosa dico, incredibile, adesso penserà che tutto gli &egrave lecito dato che devo sdebitarmi.
– Con piacere, sarà interessante passare ancora un po’ di tempo con te ‘ mi sorrise dolcemente.
Mentre scendo dall’auto e assieme entriamo nel portone del condominio in cui abito provo una sensazione strana farsi strada nel mio stomaco: come un peso, come se delle farfalle mi volassero dentro’ Camilla devi stare calma’ in fondo non &egrave la prima volta che porti in casa un amico, e poi cos’avrà di speciale? ne hai fatti entrare di migliori nel tuo appartamento!!
Saliamo le scale fino al terzo piano, io davanti a lui, poi ci fermiamo sul pianerottolo e lì lui appoggia la mano sulla mia spalla, come a volermi guidare, una presenza rassicurante ed inquietante allo stesso tempo.
Mentre giro la chiave nella toppa dell’appartamento, mi volto verso lui: il sorriso malizioso e quello sguardo’.che brucia’ accidenti, dannatamente adorabile. Distolgo lo sguardo e scaccio il pensiero, devo mantenere un briciolo di autocontrollo se voglio sostenere la situazione.
– Vieni, accomodati pure ‘ apro la porta.
Diego mi segue e varca la soglia ‘ Grazie’Beh qui non &egrave cambiato molto, &egrave esattamente tutto come mi ricordavo ‘ sorride ironicamente guardandosi attorno
– Eh già’Michela ‘ Ripenso al breve periodo in cui io e la sua ex abbiamo vissuto qui, assieme. – Non ho mai capito perché avete smesso di frequentarvi ‘ lo interrogo
– Sono cose che succedono, in fondo siamo ancora giovani, Michela soprattutto… immagino che a volte si sia comportata in maniera infantile anche con te’ Ad un certo punto ci siamo accorti che non funzionava più … e poi sinceramente’io avevo altri obiettivi.
– Si, ah volte si’ però’ &egrave che lei sembrava stare così male dopo la fine della vostra storia…e quindi’ho creduto che l’avessi piantata tu, tutto qui
Mentre lui si &egrave seduto sul divano resto in piedi davanti a lui, camminando lentamente ripenso a quei tempi’ alla mia amica e al cambiamento che aveva avuto quando lo frequentava: prima era una forza della natura, una vera ribelle, poi, poco a poco, l’avevo vista comportarsi con lui in maniera sempre più remissiva. Mi torna alla mente la rabbia che avevo provato, e le numerose volte che avevo tentato, inutilmente, di spronare Michela a cambiare atteggiamento’
– Di certo sono stato io a porre fine, ma anche Michela aveva capito che non poteva funzionare. Nella nostra storia non ha certo fatto la parte della vittima!! Anche se, ripensandoci, il ruolo della vittima era proprio quello che preferiva! Tu invece sei molto diversa da lei, vero Camilla? Tu sai prenderti le tue responsabilità, organizzarti, sempre attenta e controllata, distaccata ‘ vero miss perfettina?
Io non sono affatto come lui dice, che razza di presuntuoso, crede di conoscermi ed invece non sa proprio niente di me. Gli metterei del veleno nel caff&egrave, che almeno gli andasse di traverso.
– Ah già il caff&egrave’ te lo preparo subito – Una parte di me vorrebbe cacciarlo via ma qualcosa mi trattiene dal farlo.
Vedo Diego che, comodamente seduto sul divano, prende un libro dal tavolino e comincia a sfogliarlo: &egrave il libro che sto leggendo in questo periodo, ‘Memorie di una gheisha’. Non do molto peso alla cosa, preparo il caff&egrave e metto sul fuoco la moka, preparo sul ripiano della cucina il vassoio con le tazzine e la zuccheriera.
Mentre aspetto che il caff&egrave salga mi fermo a guardarlo: &egrave assorto nella lettura’ solo in quel momento mi viene in mente che probabilmente non sta propriamente leggendo il libro, quanto piuttosto le note che ho scritto a margine delle pagine: mi piace scrivere riflessioni e sensazioni che ciò che leggo mi provoca ma, dato l’argomento trattato dal libro, maledico questa mia abitudine: alcune delle cose che ho scritto sono decisamente personali, mi imbarazza molto che lui possa leggerle: per fortuna che scrivo con caratteri piccoli’ e pessima grafia!!! Magari non capisce!
Rimango ferma ed immobile, sospesa nella nuvoletta dei miei pensieri tanto che non mi accorgo che la moka del caff&egrave sta facendo rumore da un pezzo.
– Camilla..ehi Cami’ non la spegni la moka? – Diego sta sventolando la mano dalla posizione in cui &egrave per attirare la mia attenzione.
Scuoto la testa’ – Si scusa, &egrave che stavo pensando e mi sono incantata
Spengo la manopola del fornello e verso il contenuto nelle tazze.
Mentre mi dirigo verso il divano con il vassoio tra le mani Diego mi spiazza con una domanda:
– A che pensavi? Forse alla protagonista del racconto? Sai tempo fa l’ho letto anch’io questo libro, &egrave molto interessante. Chissà che dietro a questi atteggiamenti da ragazza che non ha mai bisogno di nessuno in realtà non si nasconda la necessità di avere una guida’ qualcuno non solo da amare, ma anche a cui ubbidire’
Sono allibita e le parole mi si bloccano in gola. Lui mi guarda e aspetta.
Appoggio il vassoio sul tavolo.
– Il caff&egrave &egrave pronto ‘ dico senza trovare il coraggio di guardarlo.
– Grazie, molto gentile. Allora non mi rispondi? Siediti qui di fianco a me ‘ la sua mano batte sul cuscino vuoto del divano.
Il tono che ha usato &egrave nuovamente molto’ troppo simile a un ordine’ eppure mi siedo, ne ho proprio bisogno, le mie gambe cominciavano a non reggere più la situazione. Mi sento strana e inizio a parlare veloce
– Il libro l’ho quasi finito e sicuramente come dici tu il mondo descritto affascina e turba allo stesso tempo’ più che altro per l’aspetto psicologico dell’argomento trattato, sarebbe interessante capire cosa porta una donna ad accettare la condizione di gheisha. Ma nel modo più assoluto non mi rivedo nella protagonista!! Il mio carattere non ha nessun lato che può essere sottomesso o dominato
Mentre gli parlo cerco di riacquistare velocemente la mia abituale sicurezza: non voglio mentire dicendo che il libro non mi sta piacendo’ ma nemmeno dargli ragione!! certo forse spiegare la mia tesi con un atteggiamento un po’ da scolaretta rischia di non essere il modo migliore… Infatti lui mi gela con poche parole’
– Strano! Le note a margine sembrerebbero dimostrare il contrario!
– Sono cose personali, non avresti nemmeno dovuto leggerle’ e comunque sono riflessioni del momento, non necessariamente significano qualcosa ‘ gli rispondo un po’ spazientita.
– Certo Camilla, certo, e poi’.in fondo ognuno ha i propri segreti. Ma ora beviamo, altrimenti si raffredda ‘ mi sorride bonariamente.
Sorseggiamo tranquillamente i nostri caff&egrave e il silenzio che si crea finisce per aumentare il disagio che sento da quando l’ho incontrato. Per scacciare la tensione provo a ravvivare la conversazione e farlo parlare un po’ .
– Allora Diego il tuo lavoro come va? Ti trovi bene?
– Si, mi piace molto sai. Certo all’inizio mi hanno fatto davvero penare, ero appena arrivato e tutte le incombenze senza importanza toccavano a me. Adesso invece seguo dei progetti miei’ ‘ mentre parla si capisce quanto il suo lavoro gli piaccia e che sia convinto delle sue credenziali, &egrave molto sicuro di se.
– Sono contenta per te, si vede che ti piace molto da come ne parli
– E tu con lo studio? Sei a passo con gli esami?
– Certamente, fra un anno e mezzo dovrei riuscire e laurearmi e gli esami fino ad ora sono andati tutti piuttosto bene, ho la media del 26 ‘ rispondo pavoneggiandomi
– Ci avrei scommesso! Figuriamoci se tu, rimani indietro con qualche cosa, mai e poi mai sarebbe lecito! Vero miss perfettina? ‘ mi sta sbeffeggiando ma, almeno questa volta, in modo più simpatico.
– Tu scherzi troppo Diego. Lo sai, mi piacciono le cose fatte bene, e dato che un cervello nella mia testa ce l’ho cerco di usarlo, anche per far andare bene gli esami, sarebbe un peccato lasciarlo inutilizzato’ ti pare?
Gli rispondo sicura e divertita, ci stiamo pizzicando come due bambini che giocano. Nel frattempo le tazzine sono tornate sul tavolino, vuote.
– Grazie per il caff&egrave, davvero buono. Non mi fai vedere la casa?
– Certo che sei più curioso di un donna, comunque vieni, ti faccio vedere
Non &egrave che l’idea di fargli vedere la casa mi alletti più di tanto’ infondo però, come dirgli di no? Non voglio mica dargli l’impressione di avere qualcosa da nascondere!
Ci alziamo dal divano e andiamo verso il corridoio. Ancora una volta lui allunga la mano sulla mia spalla, io mi volto a guardarlo.
– Ti da fastidio? ‘ mi chiede
– No. &egrave che non &egrave necessario, so camminare benissimo anche da sola!
Nel rispondergli cerco di sorridergli ma allo stesso tempo di usare un tono secco, netto, quasi sgarbato. Nonostante la mia frase, però, la sua mano non si muove’ e io non solo non gli dico nient’altro’ ma finisco per abbassare lo sguardo’ ma perché mi comporto così? A volte non mi capisco nemmeno io!
Gli faccio vedere la grande cucina che usiamo anche come sala da pranzo, il bagno e le camere di Anna e Sabina, non commenta affatto. Quando apro la porta di camera mia lo spettacolo che ci troviamo davanti non &egrave dei migliori: prima di uscire mi sono dimenticata di riordinare e ora il letto &egrave praticamente ricoperto di vestiti: il pigiama e la biancheria con cui ho dormito, la mini e il vestito di cotone che avevo provato ma che poi ho deciso di non mettere’ il reggiseno che non indosso’ e in un angolo della camera c’&egrave un cumulo di abiti da lavare.
– Carina la tua camera’ – dal tono &egrave chiaro che mi sta prendendo in giro ‘ pulita, ordinata’ forse la mia miss precisina ogni tanto si perde qualche pezzo’
Non so perché ma le mie guance diventano paonazze per l’imbarazzo: infondo non aspettavo mica visite… ed &egrave normale che ci sia un po’ di disordine’
– Ehh.. si’in effetti. &egrave che’ prima di uscire non ho fatto in tempo a sistemare ‘ cerco di giustificarmi
Torniamo in sala: il pomeriggio &egrave ormai finito e l’orologio sul muro segna le sette.
– Programmi per la serata Camilla ? ‘ mi chiede Diego
– Niente di speciale. Stasera le ragazze rientrano tardi: mi preparo qualcosa da mangiare e poi volevo studiare un po’ ‘ spero di riuscire a trovare la concentrazione’ con questo caldo’
– E se invece andassimo a cena assieme?
Il suo invito &egrave quanto di più naturale ci si potesse aspettare, in effetti a pensarci &egrave quasi scontato’ eppure mi sorprende’ soprattutto mi sorprende il mio impulso di dirgli subito di si. &egrave quasi per ripicca a me stessa che gli rispondo un po’ acida
– no grazie. Te l’ho detto, voglio studiare’ e poi mi piace cucinare’
Diego fa una faccia dubbiosa, si avvicina al frigo, lo apre’ poi sbircia nella dispensa’ io cerco di bloccarlo ma &egrave inutile, anche le parole mi restano bloccate in gola
– con quello che c’&egrave qui ti puoi fare a malapena una frittata. Io invece pensavo di portarti alla ‘Pergola’. Perché non smetti di rispondermi acida e, semplicemente, accetti l’invito? Sarebbe tutto più semplice, ti pare?
E si’ in effetti lo sarebbe’ però la sola idea di dargli ragione mi indispone. Parto in quarta a rispondergli indispettita
– Primo, non sei a casa tua e nessuno ti ha dato il diritto di guardare cosa abbiamo nel frigo o negli armadi, secondo non &egrave colpa mia se non c’&egrave nulla in frigo perché toccava a Sabina fare la spesa, terzo ‘
E terzo? Non so davvero come continuare’. In effetti alla Pergola non ci sono mai stata’ e tutti mi avevano detto che &egrave un posto carino: in collina, un ambiente elegante e raffinato, una splendida vista’ resto bloccata davanti a lui che invece &egrave ancora tranquillamente seduto, apparentemente imperturbabile.
– Io telefono per prenotare’ tu vai a cambiarti, ti aspetto qui
– Ecco’io non credo sia necessario Diego. Davvero non ti preoccupare, Non &egrave la fine del mondo se resto da sola’E poi oggi credo di averti rubato già abbastanza tempo ‘ inutile negarlo: nonostante il suo atteggiamento mi indisponga sono lusingata dalla proposta’ ma non posso lasciarmi andare’ Non posso!
– Non mi hai rubato niente piccola.. Sono stato io a voler stare con te. E insisto perché tu venga con me a cena, non ammetto un rifiuto. Per cui ora smetti di cercare delle scuse e fila a cambiarti
Come faccio ad oppormi? &egrave così dannatamente ostinato’ certo però che fare come dice lui sa proprio di resa’e a me non piace arrendermi!
– Va bene, ok’ insomma non mi lasci alternative! Certo che sei proprio un bel tipo tu!
Volevo rimproverarlo e invece’
– Ecco io’si hai ragione forse &egrave meglio se mi cambio’ vorrei anche farmi una doccia… posso? Cio&egrave’ abbiamo tempo?
Quando mi rendo conto che gli stavo chiedendo il permesso per farmi una doccia, a casa mia, &egrave già tardi’ l’ho detto’ non &egrave da me comportarmi così’
Lui nel frattempo si siede nuovamente sul divano e si mette a telefonare al ristorante’ – si, si, alle otto e mezza va benissimo’ si grazie. ‘ chiude il cellulare e mi sorride ‘ tavolo prenotato per le otto e mezza, puoi fare la tua doccia’ma cerca di non metterci troppo tempo’ intesi signorina?
– Va bene’ tu resta qui sul divano e leggi qualcosa’.magari non le note a margine del mio libro!
Scherzo innocentemente cercando di smorzare la tensione che so di provare da quando l’ho incontrato qualche ora fa, poi riprendo cercando di essere un po’ maliziosa, giusto per il piacere di provocarlo un po’ ‘
– io cercherò di fare presto’ ma se non ci dovessi riuscire? Che intendi fare? Sculacciarmi?
Lui mi risponde sorridendo ma la sua risposta mi lascia perplessa.
– prima o poi potrei anche farlo’ sarebbe interessante vedere che effetto ti fa stare sdraiata sulle ginocchia di un uomo, sederino all’aria ad accettare una punizione meritata’
A sentirlo parlare con tono calmo, neutro, della possibilità di sculacciarmi resto un po’ frastornata, troppo perplessa per rispondergli qualcosa di sensato vado in bagno e dopo una doccia veloce ma accurata, avvolgo il mio corpo nudo in un asciugamano che mi copre dal seno a metà coscia e mi dirigo in camera. Ora devo scegliere cosa mettermi: compito difficile. Esco a cena con un ragazzo ed anche se &egrave solo un amico mica posso indossare uno straccetto o mettermi i jeans con le sneakers’ Apro l’armadio e passo a selezione i vestiti.
– Questo no’questo, si forse questo… no, no troppo semplice’
Mi guardo davanti allo specchio appoggiandomi sul corpo un abitino nero tagliato sotto il seno che scende un po’ a campana fino a cinque centimetri sopra il ginocchio: la lunghezza giusta. Purtroppo l’abito va allacciato dietro al collo e lascia la schiena scoperta, decisamente troppo scoperta’ con questo indosso mi sentirei certamente sexy’ ma certamente poco sicura, e Diego oggi &egrave già riuscito a turbarmi abbastanza senza che ci sia bisogno di gettare altra legna sul fuoco’ sto già pensando di indossare un completo di lino beige quando la porta della mia stanza, che avevo lasciato socchiusa, si apre. Diego, tranquillo e sorridente come sempre, viene verso di me.
– veramente splendida’ davvero una scelta adatta’ su, indossalo, vediamo quando sei bella con quello indosso!
– ahh sei tu’ mi avevi fatto paura’ tu dici? Non so’ non pensi sia troppo scoperto? Soprattutto la schiena’guarda’ Insomma’ &egrave solo una cena’
Cerco di convincere più me che lui’ anche perché lui non sembra proprio il tipo da farsi convincere. Infatti quasi non mi risponde: si limita a continuare a guardarmi. ‘ da brava, fai come ti dico, indossalo.
Vuole giocare? Va bene giochiamo’ vuole mettermi in imbarazzo? Vediamo piuttosto se non &egrave lui a restare stupito di quello che posso fare! Apro la porta dell’anta dell’armadio in modo da celarmi al suo sguardo: lascio cadere a terra l’asciugamano, per qualche secondo resto li, nuda, e lui &egrave a pochi metri da me’ e se facessi anche solo 3-4 passi potrebbe vedermi. Infilo un peri nero di cotone, semplicissimo, quindi e indosso l’abito abbinandolo a un paio di sandali neri con il profilo di svarosky, tacco a spillo 10 cm, quindi raccolgo i capelli in uno morbido chignon: fa troppo caldo per tenerli sciolti. &egrave sempre sotto il suo sguardo che corro in bagno per truccarmi il minimo indispensabile, non voglio sembrare una maschera: una passata di fard rosa sulle guance e un po’ di mascara ad allungare le ciglia. Due gocce di profumo sul collo e sono pronta.
Mi ammiro allo specchio, il risultato non &egrave niente male, semplicemente sexy: il vestito mi dona e i tacchi mi slanciano… speriamo solo che non mi faccia camminare troppo! Non &egrave che sia molto abituata a camminare con questi trampoli!
Prendo la pochette argentata dall’armadio e ci infilo portafoglio e cellulare, faccio il mio ingresso in salotto. Lo guardo, lui sente la mia presenza e si volta, mi osserva.
– Perfetta, vieni qui, fatti vedere bene ‘ il sorriso sul suo volto &egrave contagioso. Sorrido anche io, come una bambina avvicinandomi a lui.
– Voltati.
In quel momento la sua richiesta mi sembra la cosa più naturale del mondo. Senza smettere di sorridere faccio una piroetta su me stessa mentre lui mi guarda divertito. Si avvicina, mi abbraccia attorno alla vita ed usciamo di casa.
&egrave solo quando siamo in macchina che inizio a riflettere su questo strano pomeriggio e realizzo con maggiore chiarezza che da quando l’ho incontrato mi sto comportando in modo davvero per me non abituale. Ho lasciato che mi comprasse un bikini decisamente sexy , ho accettato di uscire a cena con lui, mi sono vestita come voleva lui’ praticamente gli ho fatto una sfilata! E poi i questi accenni alle sculacciate’. Davvero non riesco a capacitarmi che tutto ciò sia davvero successo’ e la cosa più strana &egrave che mi sento felice
Probabilmente Diego ha capito quanto il mio equilibrio sia precario, quanto l’aver accettato di uscire con lui quella sera, vestita così, sia stata per me una scelta ad un tempo istintiva e difficile. Oppure &egrave questo il suo modo naturale di comportarsi’ in ogni caso non posso negare di passare con lui una serata praticamente perfetta. Il ristorante &egrave all’altezza della fama: l’ambiente, il cibo, il vino’ lui non smette di farmi complimenti, di farmi sentire apprezzata’ e riesce a farlo anche senza mettermi troppo in imbarazzo. Forse anche per colpa di un bicchiere di troppo ma finisco per rilassarmi. Mi accorgo di sorridergli in continuazione. A rovinare un po’ l’atmosfera ci pensa il suo cellulare, che inizia a squillare
– pronto? Ah’ sei tu’ ciao! Ma da dove chiami? Ah’. Ecco’ ora capisco’ si si’ grazie, si, credo di potere, sarebbe divertente, certo’ solo? Beh’ non so’ forse no, aspetta’
Diego sposta il cellulare e lo copre con una mano. Mi sorride. ‘ un amico. Mi ha appena invitato a passare il fine settimana a casa sua, al mare, in Costa Azzurra. perché non vieni anche tu? così ti abbronzi un po’ …
L’offerta mi spiazza e come spesso mi capita in questi casi, per prendere tempo, cambio leggermente discorso ‘ cos’&egrave’ mi trovi pallida?
– no, ma che dici!… certo un po’ di abbronzatura…ti renderebbe ancora più bella!! sai… lui &egrave li con la sua ragazza’ la casa &egrave grande…
– sarebbe allettante ma….io non conosco i tuoi amici’ cio&egrave… sarei tentata… ma poi tu avrai i tuoi programmi’
Mi sentivo confusa. L’idea era bella, mi allettava davvero’quell’anno non ero ancora andata al mare’poi in Costa Azzurra non ci ero mai stata’ e lui era stato gentile ad invitarmi’però’ era Diego’e anche se durante la cena si era comportato in modo gentile e galante’ non lo avevo sopportato per così tanto tempo che mi sembrava davvero strano accettare un suo invito
– No! Nessun programma, vado li per 3 giorni…solo per rilassarmi. Partiamo venerdì nel pomeriggio: ci toccherà cena al volo, in viaggio, ma almeno dormiamo già li e sabato mattina siamo subito in spiaggia. Allora vieni? così mi fai compagnia durante il viaggio!
– Ma.. davvero, non so..
– Cosa c’&egrave, forse avevi già fatto altri programmi?
– No, no, questo no, però’
– Bene, allora &egrave deciso
Sto per cercare di ribattere e dirgli qualcosa di sensato, ma Diego ha già ripreso la conversazione telefonica con il suo amico ‘ eccomi. Verrò con una amica, una ragazza molto simpatica’ si’ anche carina, molto carina, si’ arriveremo in serata, ci aspettate? Grazie… gentile come sempre’ si, a presto, ciao. ‘ chiude il cellulare e mi guarda, sorridente come sempre.
– tutto organizzato. Vedrai Alex e Elisa ti piaceranno, sono molto simpatici. Contenta?
Quel ragazzo era incredibile, aveva deciso per me prima che potessi rispondergli. Voglio dire, si tratta solo di un paio di giorni, non che ci sia bisogno di programmarlo in largo anticipo ma decidere così su due piedi.
– Credo di si’la Costa Azzurra’.io non l’ho mai vista’ però non mi hai praticamente lasciato il tempo per decidere.
– Sai’ avevo l’impressione che volessi dire di sì, ma che qualcosa ti frenasse’ così ho deciso io per te. In fondo si tratta solo di un paio di giorni’vedrai ti piacerà.
Non sapevo cosa rispondere, ancora una volta mi mancavano le parole.
– Grazie per l’invito. Ti dispiace se vado un attimo alla toilette?
Senza rendermene conto gli avevo di nuovo chiesto il permesso di fare un qualcosa che abitualmente avrei fatto senza chiedere, semplicemente dicendo ‘ vado alla toilette ‘ Rendermene conto mi fece immediatamente arrossire un po’ .
– Vai pure, Camilla. Non stare troppo però ‘ rispose ironico facendo un cenno con la mano, come a darmi indicazioni.
Mi alzo dalla sedia e mi dirigo verso i bagni. Avevo bisogno di un attimo di tregua da quella situazione. Ero confusa’arrabbiata e felice allo stesso tempo. Cosa mi stava accadendo? Questa non &egrave la Camilla che io conosco. Come mai Diego mi faceva quello strano effetto?
Quel vino poi’ho così caldo e la testa mi gira un po’ . Sento di non avere più il pieno controllo della situazione.
Mi rinfresco il viso e il polsi cercando di riacquistare lucidità. Una sistemata allo chignon. Mi guardo allo specchio’le gote leggermente arrossate’gli occhi che brillano, il viso di una persona serena’era tempo che non mi succedeva più . Uscendo dal bagno faccio un respiro profondo come se dovessi affrontare chissà quale sfida.
Mentre torno al tavolo vedo il cameriere allontanarsi. Mi siedo.
Diego sorride ‘ Ho ordinato i dessert. Spero tu abbia ancora appetito ‘ mi interroga
Abbiamo mangiato abbondantemente, ma il menù a base di pesce che avevo scelto era piuttosto leggero’e il posto per il dolce c’&egrave sempre.
– Grazie’in effetti.. un posticino c’&egrave ancora ‘ rispondo
– Cestino di croccante ai frutti di bosco’Una vera delizia ‘
Sembra sapere cosa mi piace’..io adoro i frutti di bosco.
Pochi minuti dopo arriva il cameriere con due piatti splendidamente presentati. Un cestino croccante ripieno di frutti di bosco ricoperti da una crema al mascarpone’da un altro lato un biscotto ricoperto da una pallina di gelato’sul piatto tanti piccoli disegni astratti di cioccolato, tranne uno.. una chiave’c’&egrave solo nel mio piatto.. in quello di Diego no…sarà solo un caso.
– Sono splendidi ‘ esclamo con il tono di meraviglia tipico dei bambini.
– Assaggialo Camilla. Senti che buono ‘
In effetti non vedo l’ora di immergere il cucchiaino nella mia bocca’così lo assaggio.. non dico niente’dopo un paio di cucchiaini mi chiede:
– Allora ?
– Divino ‘ il dessert che sto mangiando &egrave una vera squisitezza non riesco a nasconderlo. Mi sento viziata e coccolata. &egrave stato carino ad ordinarlo.
– Sono contento
Il clima s’&egrave fatto più disteso ed io sono un po’ più rilassata. Finiamo i dolci tra complimenti ed innocue provocazioni di lui’.Mi sento inebriata. Mi lusinga e mi mette in imbarazzo allo stesso tempo’.non riesco a capire nemmeno io cosa provo perché non mi era mai successo prima.
– Bene. Io direi che possiamo andare. Sei a posto Camilla? Vuoi qualcos’altro?- mi chiede con fare galante.
– Si. Il caff&egrave possiamo prenderlo a casa mia se ti va di salire, oggi non sarebbe il primo ‘
Mentre glielo propongo non viene in mente che con tutta probabilità le mie coinquiline a quest’ora sono rincasate.
Ci dirigiamo verso l’uscita, dove c’&egrave anche la cassa. Faccio per fermarmi ma Diego mi prende un braccio e mi trascina delicatamente fuori dal locale.
– Ho già fatto prima quando eri in bagno
Non dovrei dire niente in fondo &egrave stato solo gentile’come per il costume… però.. non vorrei dare l’impressione di quella che se ne approfitta.
– Grazie.. beh però.. lascia almeno che ti dia la mia parte. Per oggi hai già fatto troppo Diego ‘ faccio almeno un tentativo.
– Ci penso io a te Camilla. Non ti devi preoccupare. Se l’ho fatto &egrave perché volevo. Abbiamo passato una piacevole serata o sbaglio?
Abbasso lo sguardo, non vorrei rispondere perché &egrave difficile ammettere che ha ragione… che in effetti una serata così’ forse non la passavo da molto tempo, non avevo mai permesso a nessuno di trattarmi così con il mio atteggiamento quasi ostile a volte. Non posso negare’sarebbe scortese.
– Si ‘ cerco di farmi uscire il minimo indispensabile
– Bene. Dovrebbe essere la sola cosa ad importarti ‘ mi risponde
– Cosa intendi dire scusa? ‘ gli chiedo inasprita, non capisco dove voglia andare a parare con ciò che ha appena detto, voglio dire perché mi dovrei preoccupare?
– Volevo dire’.che non devi pensare al conto del ristorante.. o al disturbo che puoi pensare di avermi arrecato. Devi solo pensare al fatto che abbiamo passato una bella serata ‘ risponde tranquillo , e io che ero stata così acida.
Sono combattuta tra il dubbio di lasciarmi andare o restare sulla difensiva.
Saliamo in macchina e ci dirigiamo verso casa mia.. di nuovo. Lui mette della musica leggera’mi rilasso sul sedile.
Vengo scossa dal suono del mio cellulare’Sul display una chiamata di Anna’mi ero completamente dimenticata che a quell’ora erano probabilmente già rientrata a casa da un pezzo.
Rispondo.
– Ehi Cami. Che fine hai fatto? &egrave un pezzo che ti stiamo cercando, ci stavamo preoccupando
– Scusa…. &egrave che.. dov’ero non si prendeva ‘ in effetti era vero, il cellulare non aveva mai suonato.
– Pensavamo ti avessero rapita ‘ scherzò la mia amica.
– Più che rapita prelevata. Sono solo uscita a cena con un amico che non vedevo da un po’ di tempo ‘ in qualche modo dovevo giustificarmi ‘ Voi siete rientrate vero? ‘
– A dire la verità ti cercavamo proprio per questo. Siamo ad una festa. Abbiamo provato a chiamarti per chiederti se volevi venire anche tu ma non ti abbiamo trovato. Poi a casa non c’eri ‘ mi spiegò .
– Scusate se non vi ho avvisato
– Non ti preoccupare. Comunque volevo dirti che faremo tardi’.non stare in stare in pensiero
– Io sto tornando a casa… me ne vado subito a letto. Ciao’e divertitevi
Chiudo la conversazione. Guardo Diego che sta sorridendo.
– Ti eri dimenticata di loro ?
– Ehm.. no.
– Perché mi hai invitato a salire allora ?
– Va bene, hai.. ragione’mi ero completamente dimenticata ‘ ammisi
Era meglio ammetterlo e dargliela vinta, almeno non avrei dovuto dargli spiegazioni sul motivo per cui l’avevo invitato nuovamente a salire.. non lo sapevo nemmeno io perché’o forse si?
Arriviamo sotto casa mia verso l’una… il tempo di fargli un caff&egrave e poi l’avrei mandato via’gentilmente, la stanchezza della giornata cominciava a farsi sentire.
Entrati in casa, mi metto a preparare la moka, i movimenti meccanici, mi sento le braccia pesanti.
– Senti Camilla. Io non &egrave che avrei proprio voglia del caff&egrave – dice lui.
Cerco di sembrare meno seccata possibile.. sono un po’ stanca e non voglio fare polemiche, anche perché durante la cena era stato davvero gentile. Non riesco tuttavia ed evitare una risposta acida.
– E allora perché sei salito ? ‘ chiedo leggermente adirata.
Viene verso di me.
– Perché me l’hai chiesto tu signorina ‘ risponde con un tono calmo il cui unico effetto &egrave quello di irritarmi ulteriormente
– Io ti ho chiesto di salire a prendere un caff&egrave, perché al ristorante non l’avevamo preso. Se non lo volevo potevi dirlo subito ‘ quella appena uscita dalla mia bocca &egrave solo una copertura, la verità era un’altra, volevo negarlo a me stessa.
– Il tono della tua richiesta mi &egrave sembrato un altro. Però posso essermi sbagliato. Se &egrave così me ne vado ‘ e si allontana dirigendosi verso la porta.
Resto allibita, mi stava piantando lì, per di più arrabbiata.
– No.. non andare. Scusami Diego’&egrave che sono stanca… ma non volevo essere scortese
– Bene rimango ‘ il suo viso si &egrave fatto serio
Volevo mandarlo via ma il desiderio di averlo ancora affianco a me, di sentire la sua presenza,&egrave più forte.
Una volta sul divano, non sapendo cosa dire, in silenzio, faccio la cosa più istintiva che avessi mai fatto: mi avvicino e lo bacio. Le nostre lingue si incrociano, mi sento morire’voglio staccarmi, ma voglio anche avere la sua bocca’voglio urlare la mia rabbia’ voglio dirgli che lo desidero.
Si stacca lui da me, bruscamente, e resta a fissarmi.
– Non volevo ‘ dico a bassa voce
– Però l’hai fatto
In quel momento riesco solo ad annuire con la testa.
Si alza dal divano, mette le braccia intorno ai miei fianchi, mi solleva con delicatezza dal divano
– Andiamo ‘ sussurra e si dirige verso il corridoio delle camere.. mi tiene in braccio come una bambina e con una mano mi carezza i capelli.
– Sei così bella Camilla ‘ il suo tono &egrave così dolce che non trovo la forza per oppormi…anche perché lo desidero ‘.e anche se la mia mente cerca di convincermi del contrario, i segnali che sento provenire dal mio corpo sono inequivocabili.
Mi distende sul letto e lentamente mi sfila il vestito’in un attimo &egrave sopra di me, i nostri corpi aderiscono perfettamente, a me resta solo il perizoma mentre lui &egrave ancora vestito’ quanto vorrei sentire il calore della sua pelle sulla mia’.ma i suoi baci sembrano infiniti e lui sembra non saziarsi mai di torturare la mia bocca’di torturare il mio desiderio.
Finalmente inizia a spogliarsi: prima la camicia’ il petto nudo’ appena villoso, la pelle ambrata e gli addominali scolpiti.. sembrava un nuotatore con quelle spalle larghe’sento il calore accendersi tra le cosce, la voglia che ho di sentirlo dentro di me sta quasi diventando insopportabile… lui però sembra non avere fretta ed adagiatosi nuovamente sopra il mio corpo.. solo con i boxer…. mi sfila l’unica cosa che ancora copre la mia nudità e comincia a ricoprirmi di baci, percorre tutta la linea delle braccia’ il collo… sul seno si sofferma molto di più roteando la lingua attorno ai miei capezzoli irti, segno della mia eccitazione, scende lentamente verso l’ombelico, gioca con il mio piercing divertendosi a tirarlo leggermente con i denti’non &egrave doloroso’ le mani si appoggiano sui seni gonfi e premono, schiacciano’ sembra fare la pasta’ un po’ come i gatti quando gli si fa le coccole, il mio respiro diviene sempre più affannoso.. non riesco a nascondere il piacere che mi sta facendo provare.
Si sta comportando in modo molto dolce e delicato.. il contrario di quanto avrei pensato, forse mi ero fatta un’idea sbagliata ed ero prevenuta, ora però tutti i miei freni inibitori si stanno sciogliendo in lago di emozioni’
Quando scende con la sua bocca ancora più in basso, sulle mie intimità non riesco a trattenere un sussulto, si ferma un istante e mi squadra: i suoi occhi mi tranquillizzano ed io mi lascio andare, completamente.
Con la lingua disegna piccoli cerchi sul mio clitoride, colpi veloci e decisi’ ad interruzioni lo tiene stretto e succhia’ sta diventando duro’ gonfio’ pulsante, sente che mi sto bagnando oscenamente… per un attimo penso che sto sporcando tutte le lenzuola… Quando si accorge che mi sto allagando sempre di più immerge la lingua dentro, lecca avido il mio nettare.
– Sa di miele- mi dice sorridendo ‘ Lasciati andare piccola, non avere paura
Forse non immagina che mi stia già lasciando andare più di quanto abbia mai fatto’. Io però cerco di rilassarmi ulteriormente: lascio che i miei muscoli vaginali si dilatino al colpo delle sue leccate’ &egrave una sensazione incredibile.. quasi senza accorgermene.. comincio ad emettere mugolii che diventavano sempre più forti e si trasformarono in parole:
– Si.. Diego.. cosììì, ti prego non smettere.. mi stai facendo morire…
Mentre ripeto incessantemente queste cose si fa largo nella mia mente tutto il trascorrere di quella giornata… a come tutto era successo… al fatto che ora mi ritrovo a letto con lui.. che mi stava quasi antipatico… in quel pomeriggio invece la mia idea su di lui &egrave cambiata… lui con i suoi modi mi ha fatto rivalutare la sua persona’ si &egrave vero &egrave po’ impertinente, e spesso mi tratta come fossi una ragazzina da comandare, ma &egrave davvero gentile ed in fondo un po’ di bisticci ravvivano i rapporti’ e poi quelle sue battute’ i riferimenti alle sculacciate… non so perché ma improvvisamente mi immagino coricata a culo all’aria sulle sue ginocchia, le natiche arrossate e lui che fende piccoli ma decisi colpi sul mio sedere dicendomi che sono stata cattiva, che quella lezione mi avrebbe insegnato che certe cose non le dovevo dire’ quell’immagine, non so nemmeno io che sensazione mi da: sento un formicolio su tutto il corpo’ come se mi stesse davvero sculacciando.. e quello che mi sembrava talmente bizzarro ed improbabile all’improvviso ha un sapore nuovo… come se avessi il desiderio, forse persino il bisogno, di provare a sentire il ciack della mano sulle natiche… il dolore e il calore che aumenta’.il calore aumenta’ le mie guance prendono fuoco’mi sento febbricitante’i piedi cominciano a ritrarsi e i muscoli del mio sesso si contraggono, una contrazione prepotente’forte’sto venendo nella bocca di Diego, sento il liquido scendere giù e inondare lui del mio piacere.
– Siiiiii’mmmhhh, vengoo ‘ il mio &egrave un urlo liberatorio.
Mi guarda, hai il volto bagnato dal naso in giù , il suo viso esprime serenità.. sembra contento anche lui.
Si avvicina alle mie labbra e mi bacia’posso sentire il sapore che gli ho lasciato’ &egrave vero sa di miele, un leggero retrogusto acidulo, &egrave comunque gradevole.
– &egrave fantastico vederti venire – mi carezza il viso, mi guarda amorevole.
– Non credevo fosse possibile una cosa del genere. Io non so.. tu’tu hai qualcosa.. di diverso ‘ gli rispondo.
– Mi fa piacere ‘ dice compiaciuto.
Restiamo qualche attimo a coccolarci, poi si leva i boxer.. e vedo ciò che ho tanto desiderato’il suo cazzo &egrave eccitato, duro… ne posso vedere le vene.. sembra pulsare’&egrave grosso, più di quanto potessi aspettarmi.. &egrave davvero splendido’ ha un bel colore.. allungo la mano e lo tocco… tiro delicatamente la pelle verso il basso e scopro la cappella… mi sembra enorme.. rossa.. mi fa venire in mente una fragola: dolce e tutta da mangiare’non faccio in tempo a pensare ad altro che lui &egrave di nuovo sopra di me. Il suo membro si fa strada tra le mie cosce’.sono talmente bagnata che scivola dentro come un coltello nel burro… &egrave una sensazione di pienezza’mi sento colma’non riesco a respirare’comincia a muoversi dentro di me.. dolcemente.. piano.. dentro e fuori.. entra’esce di colpo.. e poi lo rimette fino in fondo, lo sento toccare il collo dell’utero’ogni volta che arriva in fondo faccio un sospirò perché mi sembra di scoppiare’&egrave bello’mi sta limando le pareti con un ritmo lento.. ma deciso.. sto veramente godendo’..sento la lussuria crescermi dentro. Lui continua a sussurrarmi parole carine e io tocco il cielo’mi sembra di volare’tutto il controllo che ho cercato di tenere per tanto tempo se n’&egrave andato in un attimo.
Anche il suo respiro si fa sempre più affannoso e mentre pompa mi fissa dritto negli occhi: non distoglie un attimo lo sguardo’&egrave difficile da sostenere, quasi imbarazzante… ma sono come ipnotizzata da quella magia.
Andammo avanti per un bel po’ di tempo… non so dire quanto’ ormai ho perso la concezione di tutto il resto intorno a me… vengo altre volte mentre facciamo l’amore’o sesso… cos’era quello che stavamo facendo? comunque io sono venuta più volte e lui ancora resiste’ inizio a pensare che non gli facevo effetto’ ho uno strano timore di questa cosa’ con il mio bacino assecondo i suoi movimenti.. e quando lo infila io vado verso di lui.. così i colpi divennero più violenti’il suo respiro si fa rotto.. il mio pure vedendolo così.. era eccitante’posa le labbra sulle mie… io chiudo gli occhi e lo sento venire’. abbondantemente dentro di me’ sento gli schizzi riempirmi dentro.. e nel sentirli vengo anch’io di nuovo. Si accascia al mio lato’siamo entrambi sfiniti’
Guardo l’orologio sul comodino.. sono le tre… le mie amiche potrebbero tornare da un momento all’altro’ per un attimo penso di dirgli di andare via, ma poi penso che non voglio che se ne vada, non così di fretta, e poi’quel che mi era successo valeva davvero la pena di affrontare le mie amiche e dar loro qualche spiegazione.
Non voglio fargli domande per non rischiare di risultare una bambina… però mi piacerebbe tanto chiedergli cos’ha provato… perch&egrave per me per me era stato incredibile.
Per un po’ ci coccoliamo in silenzio, poi lui si alza da letto e comincia a rivestirsi’mi mancano nuovamente le parole’il suo volto &egrave sereno ma mi accorgo che un ombra seria si cela nei suoi occhi.
– Camilla sei incredibile. Sono stato davvero bene’e mi piaci, molto’ io però ora devo andare’ se tornano le tue amiche’. loro conoscono Michela e potreste litigare’e mi dispiacerebbe se litigassi con loro a causa mia. Una cosa, tu prendi la pillola?
Le sue parole mi rincuorano’.forse non era stata una semplice scopata per lui.. forse.. perch&egrave per me era stato scoprire qualcosa di nuovo’emozioni fin’ora mai vissute.
– Hai ragione Diego. Si la prendo, non si sa mai’ per sicurezza
Esce dalla camera ed io lo seguo completamente nuda’ e ancora bagnata del mio e del suo piacere mescolati insieme’ Sulla porta d’ingessò sfiora la mia bocca in un dolce bacio.
– Ti chiamo io domani per i dettagli sul viaggio. Non portarti via tanta roba’ staremo solo due giorni. Buona notte stella ..fai dei bei sogni ‘ sorride.
– Sicuramente li farò.. a domani Diego.. e grazie ‘
Sono di nuovo sola.. con in corpo delle sensazioni sconosciute.. mi sentivo così leggera.. e rilassata, da quanto tempo non mi sentivo così? avevo innalzato un muro che niente potesse scalfire.. ma con che vantaggio? ci avevo sempre e solo rimesso con questo mio atteggiamento. Lui &egrave riuscito, non so come a fare questa cosa, che non so che nome abbia.. forse incantesimo.. forse magia.. di certo &egrave una cotta. E non so’il viaggio.. non credo riuscirò a cacciarlo via facilmente.. &egrave una situazione così complicata.
Entriamo in casa che ancora mi sento agitata. Ancora una volta &egrave Elisa a togliermi dai pasticci. Sorridente come sempre, come se non avesse appena assistito alla mia piccola scenata, mi prende per mano e mi invita ad andare con lei
– Dai, vieni, ci facciamo una doccia e ci proviamo i vestiti per stasera’
Docile mi lascio trasportare.
Mi porta nella sua stanza, poco dopo entra anche Alex.
– Ehi tu carino dove credi di andare? Io e Camilla qui abbiamo da fare’preparati nell’altro bagno
Lui si avvicina, gli da un bacio e sorridendole dice – Va bene monella, ma non metteteci troppo.
Mi siedo sul letto, non so bene come comportarmi, lei &egrave simpatica, mi piace ma si comporta come se fossimo amiche da chissà quanto tempo, ha una confidenza naturale, che io non sono solita dare alle persone che ho appena conosciuto.
– Cosa fai lì seduta, Cami? Vieni a farti la doccia con me ‘ mi chiede
– Io credo aspetterò’che tu finisca
– Ma dai’cosa dici.. siamo ragazze, non ti vergognerai mica? E poi risparmiamo sul tempo se la facciamo insieme. La doccia &egrave grande e ci staremo benissimo ‘
Il suo sorriso &egrave contagioso e non posso rifiutarmi, in fondo ha ragione lei. Forse &egrave ora che la smetta di fare la bigotta. Quella ragazza poi’ha qualcosa di magnetico.
Entro in bagno e chiudo la porta a chiave, ci manca solo che entrino anche gli altri due. La doccia &egrave di quelle a muro, senza il box , però &egrave veramente grande. Lei &egrave già nuda, nonché prima fosse molto coperta, &egrave davvero molto bella.. mi fa cenno di raggiungerla.
Mi spoglio del pareo e del costume, non con poco imbarazzo, lei probabilmente se n’&egrave accorta.
– Non hai niente di cui vergognarti, dico sul serio ‘
Mi unisco a lei sotto il getto tiepido dell’acqua, siamo una di fronte all’altra e ci guardiamo negli occhi.
Elisa prende la spugna e dopo averla imbevuta di bagnoschiuma comincia a detergerla sul suo corpo, con movimenti lenti e circolari.. &egrave molto sensuale. Non toglie un attimo lo sguardo dal mio. Dopo aver finito, fa altrettanto con il mio di corpo, passa delicatamente sulla pelle la spugna, lasciando uno strato di morbida schiuma a ricoprirlo. Io la lascio fare, sembro una bambolina, sta facendo tutto lei. Insiste particolarmente sui glutei.. quel movimento ondulatorio comincia a farmi eccitare.. e mai avrei pensato.. insomma sono nella doccia con una ragazza e io non sono lesbica né tanto meno bisex, però mi sento cullata e protetta da suoi gesti.
Quando però si posa sulle mie intimità ,l’imbarazzo mi porta ad oppormi. Prendo la spugna dalla sua mano:
– Qui posso fare anche da sola ‘ dico leggermente stizzita.
Lei non si arrabbia e comincia a risciacquarsi. Finisco di lavarmi e lei che &egrave già uscita dalla doccia un attimo prima mi porge un telo bianco per asciugarmi ed esce dal bagno. Passo il tessuto sul corpo e torno di là. Mi soffermo sulla porta della camera ad osservarla, &egrave nuda davanti alle ante aperte dell’armadio che estrae i vestiti di sua sorella. Si accorge della mia presenza.
– Dai che scegliamo i vestiti, vedrai saremo perfette. Ma prima un po’ di crema idratante, che ne dici?
– Va bene, la metto sempre anch’io dopo la doccia
Si avvicina e mi toglie l’asciugamano che avevo legato sopra il seno.
– Te la metto io, se ti va? ‘
In effetti avrei preferito ci fosse Diego al posto suo… però l’idea di farmi accarezzare e coccolare ancora un po’ non mi dispiace affatto.
– Va bene, se ti va… grazie
La crema ha un profumo inebriante’. di mirra. Le sue mani sono delicate e il massaggio che mi sta facendo &egrave così rilassante che chiudo gli occhi e mi lascio andare, non accorgendomi di emettere di tanto in tanto dei mugolii.
– Vedo che si sta piacendo ‘ la sua mano &egrave ferma sui miei glutei.
Il suo tono di voce &egrave come quello di una ragazzo che cerca di sedurti e l’ha detto in modo così suadente’ quasi temo che da un momento all’altro lei si faccia più audace e azzardi qualcosa in più di un semplice massaggio.
Non le rispondo, forse perché non so come giustificare i miei mugolii, abbozzo un mezzo sorriso forzato.
Lei continua il suo lavoro, mi osserva.. sembra voler vedere dentro di me, scoprire i miei segreti, i miei pensieri, mi sento violata.
Ed eccitata
La cosa più strana &egrave provare contemporaneamente due sensazioni tanto diverse. Eppure’.
– Sei così bella Camilla. Hai un corpo fantastico, &egrave così femminile e la pelle poi &egrave talmente liscia che sembra quella dei bambini ‘ mi sta proprio corteggiando
Ammetto che nonostante provengano da una ragazza i suoi complimenti mi lusingano. Non capisco come faccia a vedermi così attraente.. in fondo lei lo &egrave ben più di me.
– Ma cosa dici? ‘tu sei molto più bella di me. Non hai proprio niente da invidiarmi ‘ le rispondo cercando di smorzare il tono
– Dici sul serio? Voglio dire, pensi davvero che io sia bella?
– Si lo sei ‘ ed &egrave la verità, &egrave davvero fantastica’e ammettere questa cosa mi turba tanto che abbasso lo sguardo. Lei mi sorride
– Tu sei molto più sensuale, io sono troppo snella, tu invece hai questo seno’ Sai che fa venire voglia di toccarlo?
Sono davvero scioccata. Non mi era mai capitato di essere in una situazione così paradossale. Io che nella vita so sempre gestire tutte le situazioni, mi trovo veramente in difficoltà. In questi giorni sembra essere diventata un abitudine: prima Diego, ora lei. Come posso affrontare tutte queste nuove emozioni? Mi hanno preso proprio in un momento in cui sono così vulnerabile, in cui tante certezze non sono poi più così solide.
Quello che non mi spiego &egrave come quello che lei ha detto non mi irriti, non sono affatto arrabbiata. Sento solo il cuore che mi batte impazzito, talmente forte che lei osservandomi potrebbe percepirne il movimento.
– Questo compito lasciamolo ai ragazzi, giusto? ‘ cerco di riprendere le redini della situazione senza sembrare scortese.
Lei si mette a ridere divertita e non mi risponde. Si passa la crema sul corpo.. mentre la guardo vorrei essere io a mettergliela’ sembra una gatta, ha delle movenze così feline…
– Ed ora passiamo ai vestiti ‘ mi dice dopo aver finito di detergere il suo corpo – Fortunatamente tu e mia sorella fisicamente siete molto simili’ i suoi vestiti dovrebbero andarti bene! Anche io a volte le rubo qualcosa, ma spesso a me non stanno bene come a lei’ voi due avete più seno,e io ho la vita più sottile..
Mi fa provare decine di indumenti diversi. Ridiamo come pazze mentre giochiamo a fare le top model nella grande camera da letto ma nessuna combinazione sembra convincere la neo-stilista. Allora decide che forse &egrave il caso di passare prima alla prova make-up. Anche qui trascorriamo un sacco di tempo a provare tonalità di colore giuste con le quali, Elisa, dalla mano esperta, decora il mio viso . Un pò di terra sugli alti zigomi e un sacco di rimmel ad allungare quelle già infinte ciglia. Uno sprazzo di color rame sulle palpebre e un filo di gloss trasparente sulle labbra. Il gioco &egrave fatto.
– Sei perfetta. Ora manca solo il giusto abbigliamento ‘ il suo sorriso &egrave disarmante – Ma forse ho trovato! C’&egrave quel vestitino rosa che ho regalato a mia sorella l’anno scorso’ speravo potesse prestarmelo qualche volta’ sai, l’avevo preso in viaggio in una boutique di Parigi’ però a me non sta molto bene, ho il seno troppo piccolo.. a te, invece starebbe a pennello!
Lo prende nella cabina armadio e torna sventolandolo come una bandiera. La bandiera della notte di follie che ci aspettava. Il vestito &egrave di tulle e chiffon con degli inserti in raso: ha un taglio bizzarro, a bustino, molto elegante con una fila di bottoncini tondi e piccoli che percorrono l’abito passando dalla vita fino al seno.: &egrave complicato da mettere, quindi lo prendo e poggiandomelo sul corpo mi metto davanti al grande specchio che rimanda l’immagine integralmente.
– molto bello davvero ma’ non so se &egrave il caso’ e poi un vestito così non l’ho mai messo’
– ma certo che devi! Non vedi che sembra fatto apposta x te! Vedrai’ a Diego piacerai senz’altro!
– A lui si’ immagino di si’ &egrave che io non so’ mi sentirei un po’ a disagio con questo vestito’ la parte di sopra soprattutto’ non so nemmeno come indossarlo!- rido un po’ nervosa
– Dai’ ti aiuto io! Prima però devi metterti qualcosa di adatto sotto. Hai qualche completino intimo che ci possa star bene? ‘ mi chiede
– Non credo.. ho tutti completi neri o bianchi –
– Mia sorella porta la tua taglia. Ne ha un sacco che non mette mai’ ora ti trovo io qualcosa di adatto’.
E infatti poco dopo mi porge un completino color pesca, perlato.
– Grazie ‘ si sta davvero mostrando molto disponibile nei miei confronti, &egrave così premurosa.
Mi volto ad indossare la biancheria e poi vado un attimo in bagno.
Quando torno di là lei &egrave già vestita , in un abitino color verde acqua e tacchi alti.
– Metti queste ‘ mi dice mentre mi porge un paio di scarpine rosa dal tacco
vertiginoso.
Prendo le scarpe e le poso a terra, poi, tenendo il vestito in mano, un po’ impacciata e rossa in viso le sussurro ‘mi puoi aiutare a metterlo? ‘ Lei mi infila il vestitino aperto dalle gambe. – Qui dietro ti devo tirare un pò le stringhe.. ‘ Inizia il minuzioso lavoro sul bustino. Guardandomi riesco a vedere il mio petto dilatarsi e rilassarsi, in lunghi respiri profondi. Sento il suono dell’aria uscire dalla bocca e intravedo il suo volto riflesso allo specchio: sembra molto concentrata.
Io mi sento una ballerina in precario equilibrio, lei mi muove e mi alza le braccia per facilitare l’allacciatura.
– Ecco fatto: sei splendida ‘ appoggia le mani sulle mie spalle e ammira insieme a me la mia immagine riflessa. Non mi riconosco nemmeno.
– Grazie’ ‘ sono senza parole, la ragazza che vedo allo specchio non sembro nemmeno io
– Su, cosa dici. Stai bene comunque’nuda ancor di più . Vedrai quei due di là rimarranno a bocca aperta. Del mio che ne pensi? ‘
Le sta bene, &egrave molto attillato, le aderisce perfettamente al corpo, stile classico tubino ma addosso a lei ha un qualcosa in più . Arriva a metà coscia, scoprendo le sue lunghe gambe. I tacchi alti poi la fanno sembrare ad una valchiria.
– Stai benissimo anche tu ‘ le rispondo, non voglio sbilanciarmi troppo anche se &egrave davvero seducente. ‘ Ora però, forse &egrave davvero meglio che ci diamo una mossa, staranno diventando impazienti.
– Hai ragione’ Mi trucco un po’ e poi andiamo ‘
Io mi siedo sul letto e mi perdo nella piacevole e conturbante sensazione che mi provoca il guardarla. Armeggia davanti allo specchio come la più esperta delle make-up artist. Ci sa davvero fare.
Dopo qualche attimo viene verso di me con una boccetta color blu. Si sta spruzzando sul collo e sui polsi del profumo.
– Un po’ di profumo ed ecco due perfette femme fatale ‘ mi prende il braccio e di peso mi fa alzare.
Un paio di spruzzate anche a me. La fragranza &egrave fresca e fruttata.
Guardo l’orologio ed &egrave veramente tardi. Diego sarà veramente arrabbiato.
– &egrave meglio che ci sbrighiamo o si arrabbieranno davvero ‘ le dico un po’ preoccupata.
Si avvicina pericolosamente a me e sembra volermi sfidare, a quanto pare vuole giocare. Mi gira attorno. Mi circonda e non so come uscirne. Le sue labbra stanno cercando contatto con le mie, volto il viso per evitare il bacio. Quel bacio che il mio istinto vorrebbe darle, non la vedo più come una ragazza ma la vedo come una persona che, indipendentemente dal sesso, mi attrae. Il solo pensiero mi terrorizza’ non mi sento in grado di affrontarla.
Proprio in quel momento entra Diego in camera. Ci osserva. Per fortuna ci siamo leggermente allontanate, probabilmente lui non si &egrave accorto di niente.
– Ma allora? Che cosa state facendo, siete qui da quasi due ore. &egrave ora di andare o non troveremo più posto
Elisa mi guarda e mi prende la mano, la stringe forte.
– Siamo pronte. Possiamo andare ‘ il lampo che vedo nei suoi occhi mi fa provare un lungo brivido alla schiena. Sono elettrizzata.

Durante il tragitto in auto verso il ristorante restiamo tutti in silenzio. Diego non mi toglie lo sguardo di dosso: mi sta letteralmente spogliando con gli occhi, ed io sono davvero contenta che il vestito che ho scelto con Elisa gli piaccia.
Anche Alex sembra molto contento, forse persino troppo! Alterna lo sguardo tra la strada, e le bellissime gambe della sua ragazza, lanciandole sorrisini allusivi’ per poco non rischiamo di fare un incidente!
Arriviamo e rimango esterrefatta. Il locale già dall’esterno &egrave fantastico: un enorme villa in stile liberty, bianca sgargiante, con dei fari puntati contro che la fanno sembrare fluorescente. Mai visto niente di simile. Per entrare percorriamo un vialetto ciottolato costeggiato da altissime palme, faccio un po’ fatica a stare in piedi su quei trampoli, ma c’&egrave Diego di fianco a me e mi sorregge. Alex ed Elisa ed Alex sono qualche passo avanti di noi.
– Mi sembra di aver interrotto qualcosa quando sono entrato in camera. C’era una leggera aria di imbarazzo, soprattutto tuo. Sbaglio? ‘ ancora volta mi sento tenuta a giustificarmi, come diavolo fa a sapere sempre tutto? Ed io che ero certa non si fosse accorto di niente.
Scuoto la testa a negare.
– No non hai interrotto proprio niente. Ci stavamo solo complimentando per il risultato del look. Siamo molto carine questa sera, non trovi? ‘ cerco di sembrare sicura, ma non sono certa di esserci riuscita.
– Fantastiche ‘ sorride ‘ tu soprattutto, sei molto sexi. Però prima tu eri evidentemente imbarazzata. E lo sai che con me le signorine non devono dire le bugie. Ti ricordo che già oggi pomeriggio ne hai detta una, non so se a me o a Elisa’ comunque l’hai fatto. Questa volta la giusta punizione non scappa
Il suo tono sembra divertito’ ma io non posso fare a meno di irritarmi
– Ma cosa dici? Quale punizione? Ti ricordo per l’ennesima volta che non sono una bambina. I bambini si mettono in punizione per fargli capire le cose ma non gli adulti. E adesso ti dispiace se entriamo e ci godiamo la serata?
Vedo Diego fare un lungo respiro, come chi cerca di mantenere la calma anche se il suo istinto sarebbe un altro. Poi però mi sorride
– Va bene entriamo’ anche se proprio non mi piaci quando usi quel tono irritato’ dai tanto l’impressione di sapere benissimo di aver torto ma non volerlo ammettere ‘ il suo volto s’&egrave fatto serio.
– Ti sbagli Diego, ancora una volta ti sbagli proprio!’ sono veramente arrabbiata, ma più che con lui con me stessa perché ha ragione ed invece di ammetterlo continuo ad arrampicarmi sui muri.
Sembra leggere il mio pensiero. Con un tono di rimprovero mi sussurra all’orecchio
– Non sono io che sbaglio. Difficile ammettere di avere torto miss perfettina?
Non riesco a non perdere le staffe e imbronciata mi metto a camminare veloce di fronte a lui, raggiungendo ben presto i nostri due amici all’entrata del ristorante.
Mentre Alex &egrave impegnato a parlare con l’elegantissimo ed aitante cameriere all’ingresso Elisa mi guarda preoccupata:
– Tutto bene? ‘ mi chiede.
– Si si ‘ sto mentendole spudoratamente e probabilmente lo capisce anche lei dal tono della mia voce’ non sono troppo brava a nascondere sentimenti ed emozioni
– A me non sembra. Hai litigato con Diego? Anche oggi mentre rientravamo a casa dalla spiaggia vi ho sentiti litigare’ nulla di grave, vero? Sembrate star così bene assieme’ Comunque stai tranquilla. Stasera ci divertiremo come matte, promesso ‘ e mi fa una carezza sulla guancia.
Un po’ stupita dal suo interessamento, ma comunque già un po’ rasserenata rispondo al suo sorriso ‘ Si, grazie, nulla di grave’ &egrave che ci frequentiamo da poco, ancora dobbiamo imparare a capirci.
Diego finisce la sua sigaretta e ci raggiunge. Ci fanno accomodare sul fondo della sala, c’&egrave molta gente, ma il nostro tavolo &egrave abbastanza isolato.
Nonostante lo sguardo cupo Diego fa il gesto galante di spostarmi la sedia e farmi sedere. Gli sorrido dolcemente cercando così di farmi perdonare per il diverbio. Il suo sguardo però resta severo. Comincio ad esserne un po’ preoccupata: vorrà mica davvero punirmi? Naaa’ impossibile! Probabilmente le sue sono solo stupide battute per farmi alterare, certamente si diverte a vedermi così.
Il locale &egrave davvero molto elegante e raffinato e noto subito che le persone presenti in sala hanno l’aria di gente benestante. I camerieri sono vestiti impeccabilmente, pantalone nero, giacca e camicia bianca, papillon nero al collo. Sono tutti uomini.
Io sono seduta tra Diego ed Elisa. Tormento e Paradiso.
Ci vengono portati i menù . I nomi delle pietanze sono improponibili, come in tutti i ristoranti di lusso scrivono un poema per descriverti un singolo alimento e alla fine non riesci bene a capire cosa mangerai.
Lo consulto e guardo Diego in richiesta di aiuto.
– Ci penso io a te. Vedrai ti piacerà ‘ questa volta il tono &egrave dolce, forse gli &egrave passata – C’&egrave qualcosa che non ti piace?
– No no, mangio un po’ di tutto
– Bene ‘ si mette di nuovo a guardare il menù per scegliere.
Elisa invece, che a quanto pare in quel posto ci &egrave già stata parecchie volte, dopo pochi minuti ha già scelto cosa prendere.
Il cameriere arriva e ci chiede se abbiamo siamo pronti, tutti rispondiamo di si.
Prima ordinano Alex ed Elisa. Lei sceglie una quantità industriale di cibo: dev’essere molto affamata oppure le porzioni sino talmente ridotte che si &egrave costretti.
Quando &egrave il turno di Diego, ostenta un francese perfetto, e ordina come antipasto i gamberetti in guazzetto con pur&egrave aromatizzato, di primo il risotto d’ostrica mantecato alla robiola ed infine la delizia alla sfoglia gamberi fritti dello chef in salsa rosa, lo stesso per entrambi.
Il cameriere prende nota e chiede per il vino. I due ragazzi si parlano nominando nomi mai sentiti ed infine Diego esordisce con un Close De La Coulee De Serrant, io mi trattengo a stento nel sentire quel nome. Quando il cameriere se ne va scoppio in una fragorosa risata.
– Sembra una parolaccia ‘ tutti ci mettiamo a ridere.
– Molte parole francesi sembrano parolacce ‘ rilancia Elisa sempre ridendo
– Ricordo di un mio compagno ‘ dico io ‘ che in francese non era per niente bravo, allora andavo a scuola a Mantova e lui nelle verifiche scriveva in dialetto, alcune parole si assomigliavano davvero ‘ ho le lacrime agli occhi mentre lo racconto, ricordando quanto era buffo. Anche gli altri sembrano divertiti.
– Sai il proprietario di questo ristorante &egrave italiano. Per questo nel menù molti piatti sono più tipicamente italiani che francesi ‘ mi confida
– Sul vino però non ci siamo salvati
Il clima &egrave disteso e incominciamo a chiacchierare piacevolmente tutti e quattro raccontando annedotti di vita. Sono tutti e tre brillanti nella conversazione, io mi sento un pò un pesce fuor d’acqua tra di loro.
Alex lavora nella ditta del padre ed Elisa si sta laureando in Giurisprudenza, ma fa già pratica in uno studio Legale, dalla conversazione esce che in nessun esame ha mai preso meno di 28. Anch’io sto studiando ma lei a differenza ha una parlantina eccezionale, sciolta e sicura, simpatica e spigliata.
– Certo che con lingua che hai di fronte a te hai di certo una carriera piena di successo come avvocato – le dice Diego sbeffeggiandola amichevolmente.
Elisa gli fa la linguaccia ‘ Ne puoi stare certo ‘ &egrave la sua risposta e gli strizza l’occhio.
La cosa mi infastidisce un pochino nonostante abbia capito che lei &egrave fatta così.
Arriva il cameriere e ci serve. La bottiglia di vino viene portata nel cestello del ghiaccio. &egrave tutto così perfetto.
Mangiamo e il cibo &egrave squisito anche se, come temevo, le porzioni sono veramente ridotte e capisco perche Elisa s’&egrave fatta portare tutte quelle portate. Il vino a dispetto del nome &egrave molto buono. Deve fare anche molti gradi, perché dopo due bicchieri mi gira la testa.
I ragazzi si mettono a discutere fitto di lavoro.
– Ti piace il vino ? ‘ mi domanda Elisa
– Molto. Ho già caldo ‘ il mio tono &egrave vagamente brillo.
– Si vede. Hai le gote tutte rosse. Sei adorabile ‘ e ride divertita
La sua mano si posa sulla mia coscia, solleva leggermente il vestito e comincia ad accarezzarmi. Tutte le resistenze che ho opposto fin’ora se ne vanno. Forse la stanchezza della giornata, forse il vino. Le sorrido facendole capire che non mi dispiace e la lascio fare. Ci guardiamo languide negli occhi.
Probabilmente Diego in un frangente si accorge che Elisa sta accarezzandomi e poco dopo, mentre Elisa sta parlando con il suo fidanzato di dove andare dopo cena, lui si avvicina leggermente a me inclinandosi da un lato, con una mano mi sfiora la spalla per sussurrarmi qualcosa all’orecchio
– Cosa stai combinando con Elisa? Ti piace quella ragazza, vero?
Io questa volta non posso far niente se non rimanere in silenzio ed annuire con la testa bassa in segno di assenso, cercando di restare il più naturale possibile.
– E brava la mia porcellina. Ora farai una cosa per me. Diciamo per farti perdonare le bugie di oggi. Chiederai gentilmente scusa e andrai in bagno. Se Elisa si offre di accompagnarti dille che puoi andare anche da sola. Starai via qualche minuto. Al tuo ritorno voglio che tu sia senza mutandine, infilale in borsetta.
– Mah.. mah ‘ balbetto.. poi ho un lampo di genio ‘ Chi ti dice che io non sia già senza? ‘ lo sfido
– Chi tu? Camilla fammi un piacere. Vuoi farmi credere che miss perfettina se ne va in giro senza mutande? Un gesto così spregiudicato non &egrave da te!
Non posso tirarmi indietro. Gli voglio dimostrare che non sono come crede, miss perfettina un corno.
– Va bene Diego, lo faccio.
Lui sorride compiaciuto, io scosto la sedia e mi alzo.
– Scusate, io vado un attimo alla toilette
Mi sorridono e diversamente dalle sue previsioni Elisa non chiede di accompagnarmi. Mi faccio spazio tra i tavoli e giungo fino al bagno.
Elegantissimo, tutto di marmo, poggio le mani sul lavandino, &egrave gelido. Mi ci stenderei sopra per trovare sollievo, perché in questo momento sono tutta fuoco: il volto, il seno, la figa, sento caldo dappertutto. E non credo sia il vino: &egrave l’eccitazione. Prima Elisa che mi toccava la gamba, mi ha fatto bagnare oscenamente, e adesso Diego che mi fa questa proposta… proposta’ più che altro un ordine! Mi ha detto di farlo, non ha nemmeno contemplato la possibilità che rifiutassi.
La situazione &egrave paradossale ma solo una cosa mi &egrave chiara: ho voglia di sesso, no, né sento il bisogno. Quando mai un pensiero simile aveva balenato nella mia mente? Prima d’ora non avevo mai sentito la necessità impellente di farlo. Mi &egrave sempre piaciuto fare sesso’ ma fino ad ora ho sempre potuto farne a meno, ora mi accorgo di non poter resistere, non poter aspettare.
Mi infilo nel bagno vuoto, alzo il vestito e ancor prima di togliere le mutandine sento l’inebriante odore della mia eccitazione, le tolgo, come immaginabile sono bagnate ed anche molto. Non so che mi prende ma le porto al naso e le annuso, mi arriva subito al cervello, mi poggio alla parete. Sento che le gambe non hanno più la forza.
Le metto in borsetta, come lui mi ha detto di fare. No, come lui mi ha ordinato. Questo pensiero non può fare a meno di eccitarmi ulteriormente. Le dita si posano sulla mia fessura e percorro il solco della figa: sono in un lago di piacere. Immergo due dita all’interno a darmi sollievo. Avanti e indietro, mi passo la lingua sulle labbra secche, il bacino asseconda l’andamento delle dita, mi accorgo di essere molto larga, irrorata di umori, continuo a toccarmi tenendo gli occhi chiusi’ in breve vengo in un potentissimo orgasmo e non riesco a trattenere un piccolo urlo.
Ho il respiro affannato’ ci metto un poco a tranquillizzarmi, quindi cerco di ricompormi: con la carta igienica mi asciugo per quanto &egrave possibile, ma se quei due continuano così, già lo so’ in breve sarà di nuovo bagnata.
Mi lavo le mani per far sparire l’odore del piacere con cui ho marchiato la mano.
Torno in sala prima che Diego posa innervosirsi, di nuovo.
Mi siedo nuovamente. La sensazione in questo momento &egrave di avere tutti gli sguardi puntati su di me. Non solo dei miei ‘amici’ e di Diego ma di tutto il resto delle persone presenti. Come se solo guardandomi si potesse intuire che non indosso più nulla sotto il vestito.
Stanno parlando di ragazze che si mettono con uomini molto piu’ grandi di loro e soprattutto ricchi, Diego mi inserisce nella conversazione chiedendomi:
– E tu Camilla ci staresti con un uomo molto più grande di te? ‘
Avevo temuto per un attimo che non appena tornata lui avrebbe controllato che avessi eseguito i suoi ordini. Quella domanda, pur se lievemente imbarazzante, mi da un senso di sollievo immediato.
– Non mi &egrave mai capitato di provare attrazione per un uomo molto più grande, comunque penso che al massimo potrei frequentare un quarant’enne. Insomma un uomo mi deve piacere anche fisicamente, non vedo come un sessant’enne potrebbe stuzzicarmi
Più volte in privato mi sono posta la stessa domanda, ma mi sono sempre posta dei limiti. Certo poter essere la donna di uomo di prestigio non mi dispiacerebbe ma non era mai stata una cosa realmente nei miei obiettivi: non sono arrivista e il merito di dove arriverò nella mia vita sarà solo mio, voglio guadagnarmelo con le mie forze.
– Proprio come la penso io ‘ Elisa &egrave d’accordo con me ‘ Meglio giovani e carini ‘ mi sorride maliziosa.
La conversazione si porta su altri argomenti ed Elisa e Alex discutono animatamente degli extracomunitari In Italia.
Diego approfitta di quel momento. Il suo volto &egrave serio come non lo &egrave mai stato
‘ Passami la borsetta
Sento di non avere alternative, ormai sono dentro a questo gioco, se tale si può definire. Gliela porgo e aspetto trepidante la sua reazione, come un cagnolino in attesa dell’ osso o del biscottino di ricompensa.
Lui osserva l’interno della borsetta, alza lo sguardo, sorride.
– Brava
Dice solo questo, ma in quel momento &egrave come se mi avesse fatto il più bel complimento. Sono contenta di aver soddisfatto la sua richiesta. Voglio dimostrargli di essere alla sua altezza e che non può trattarmi come una bambina o come una qualsiasi.
Non so cosa mi prenda ma mi avvicino a lui e mi ci struscio contro come una gattina, lui sembra gradire. Il mio seno preme contro il suo braccio provocandomi piacevoli sensazioni.
– Dopo cena vi portiamo in un locale davvero fantastico. Sono sicura che ti piacerà molto ‘ esordisce Elisa, facendomi scostare da Diego.
– Davvero? Che tipo di locale &egrave
– Se te lo dico, non sarà più una sorpresa ‘ sembra volermi tenere sulle spine.
Finiamo di cenare ordinando tutti e quattro una mousse al cioccolato.
In un attimo in cui Alex e Diego stanno parlando tra di loro Elisa ne approfitta e continua con le avances.
– Dicono che il cioccolato sia afrodisiaco, ma io mica ci credo a queste cose. Se in questo momento ho voglia &egrave perché guardarti mi fa eccitare ‘ e di nuovo poggia la sua mano sulla mia coscia nuda, questa volta però &egrave più insistente ed audace, sale in alto fin quasi alla figa.
In questo momento essendo consapevole di non portare nulla e soprattutto sentendomi nuovamente bagnata dovrei in qualche modo tentare di fermarla, ma non ne ho la forza, e soprattutto mi accorgo di volere intensamente che lei si accorga della cosa per farla eccitare ancora di più di quanto mi ha detto di essere.
Infatti se ne accorge. Sento il contatto della sua mano. Sono percorsa da mille brividi e in attesa di una sua reazione.
Mi guarda, l’espressione sul suo volto &egrave tra lo stupito e il compiaciuto.
– Sei bagnata ‘ mi dice sottovoce.
Io rossa in viso annuisco.
– Come mai non le porti? ‘ chiede interrogativa.
In questo momento penso che la miglior cosa sia dirle la verità, cosa penserebbe se le dicessi che l’ho fatto di mia iniziativa, molto meglio confessarle di averlo fatto per assecondare le voglie di Diego. In fondo quale ragazza non lo fa? Tutte cercano di far felice il proprio partner soddisfando le sue richieste.
Quindi con più naturalezza possibile e cercando di non ostentare il mio imbarazzo le dico:
– L’ ho fatto per assecondare Diego. Il vestito ed il look hanno fatto effetto – le sorrido.
– Non ti facevo così arrendevole
Tra me e me penso che in effetti ha ragione, prima che Diego si catapultasse così prepotentemente nella mia vita non ero affatto arrendevole, ma anzi combattiva, ora invece mi scopro docile. Adesso comincio a spiegarmi il cambiamento della mia amica Michela. Il pensiero che lui faccia così con tutte mi irrita.
Elisa evidentemente capisce il mio imbarazzo e non fa ulteriori domande. Ora però mi guarda in modo diverso. In fondo le ho dato il lascia passare per quello che vuole, perché ormai mi &egrave chiaro che lei mi desidera. E che anche io la desidero.
Dopo qualche attimo infatti con la mano comincia a giocare con il mio clitoride, già gonfio e duro, sembra divertirsi, immerge le dita all’interno della fessura, le ruota, va avanti ed indietro, alterna il ritmo passando da un movimento veloce ad uno dolce e delicato.
Faccio fatica a trattenere la mia eccitazione, vorrei fermarla, ma in fondo attirerei l’attenzione, solo la tovaglia tiene nascosto ciò che sta succedendo sotto il tavolo. Temo anche che il mio liquido possa andare a macchiare la sedia. Sarebbe davvero troppo imbarazzante. Prego con tutte le mie forze che questo non accada. Mi giro verso Elisa e la imploro con gli occhi di smetterla. Lei finge di non vedere e continua il giochetto tra le mie gambe anche quando Diego ed Alex ci coinvolgono nella loro conversazione. Spero proprio non si accorgano di niente.
Beviamo il caff&egrave e i ragazzi fanno portare il conto al cameriere. Pensano a tutto loro. Io che non sono abituata in questo modo mi sento un po’ strana nella situazione. Faccio almeno il gesto di voler dare la mia parte, ma Diego con un cenno mi mette buona.
Usciti dal ristorante l’aria si &egrave fatta frizzante e piacevole, io mi sento leggera. Per fortuna Elisa ha smesso di toccarmi prima di farmi venire’ e ora sono quasi riuscita a riprendere il controllo sul mio corpo
Il tragitto tra il ristorante e il locale &egrave breve. In meno di dieci minuti arriviamo.
Già da fuori si nota che anche questo &egrave un luogo elegante, all’esterno sono parcheggiate tutte auto di un certo calibro. A dir la verità anche quella di Alex non &egrave proprio male.
Mi sento agitata. Non so cosa potrà accedere lì dentro. Se la serata dovesse continuare a crescere in emozioni e stranezze allora mi devo proprio preoccupare.
All’ingresso, nonostante ci sia una lunga fila di gente che aspetta, ci fanno entrare subito. Vengo a sapere dopo che uno dei soci &egrave amico di Alex ed Elisa.
C’&egrave un’unica grande sala, poco illuminata ad eccetto di soffuse luci rosse che la fanno sembrare la camera oscura di un fotografo. I divani e divanetti sono di pelle nera, molto lineari, anche il resto dell’arredamento &egrave moderno. L’angolo bar &egrave enorme ed illuminato di un verde acceso che stordisce la vista. La cosa che balza subito all’occhio però sono i cubi posizionati qua e la ma soprattutto le stupende ragazze che ci ballano sopra, sono una più bella dell’altra, impossibile non rimanerne affascinati. Non so perché ma mi da l’impressione di un club priv&egrave anche se in realtà non ne ho mai visto uno. La pista da ballo &egrave molto piccola. Lo spazio si sviluppa maggiormente dove ci sono i tavolini.
Ci fanno accomodare. Probabilmente Alex s’&egrave fatto tener da parte un posto.
Sono davvero elettrica. Il luogo.. Diego.. Elisa, che ogni attimo che passa mi sembra sempre più erotica e vogliosa. Speriamo non ci si metta pure il suo ragazzo.
– Che ne dici se ordiniamo dello champagne? Ti piace vero?
In effetti mi piace, ma la testa già mi gira e se già fatico a controllare la situazione da sobria non credo potrei farlo in preda ai fumi dell’alcool.
– Si certo ‘ mi sorprendo a sorriderle più del dovuto e pure maliziosamente.
La guardo mentre disinvolta fa un gesto al cameriere per attirarne l’attenzione. Ostenta una sicurezza che quasi mi spaventa.
Gli dice qualcosa all’orecchio e gli da un pizzicotto. Se io fossi in Alex la cosa mi darebbe fastidio, ma lui sembra non fare una piega.
Il cestello e la bottiglia arrivano poco dopo, accompagnati da finissimi flute di cristallo.
Sorseggio dal mio, il liquido mi brucia in gola.
Non ho nemmeno il tempo di rilassarmi che Elisa mi guida alzandomi dal divano.
– Dai, balliamo ‘ mi dice.
Non che abbia molte alternative, ma avrei preferito prendere un attimo il fiato, riuscire a ristabilizzare il battito del mio cuore che &egrave ormai perennemente accelerato. Ma rifiutarmi sarebbe scortese. Guardo Diego, seduto accanto a me e lui muove la testa in segno di assenso.
&egrave un po’ di tempo che non vado in discoteca, mi sento rigida’ però ci metto poco a sciogliermi, anche grazie ad Elisa che subito si mette ad ancheggiare strusciandosi contro di me e facendomi sentire il contatto con la sua pelle. Quella ragazza mi manda in visibilio: una sensazione di caldo mi sale al petto, come nascesse da dentro’ probabilmente &egrave dovuta allo champagne’
Diego ed Alex ci guardano sorridendo divertiti: non voglio sfigurare davanti ad Elisa, come se sia lei la sola a saper essere eccitante’ così comincio a ballare disinvolta anche io.
Muovo i fianchi e le gambe seguendo il ritmo della musica, continuiamo a sfiorarci volutamente. Le mani si uniscono, ogni tanto ci abbracciamo. Lei mi viene dietro e preme contro di me, continuando a ballare. Sembra un uomo che vuole farmi sentire la sua eccitazione.
Entrambe ci accorgiamo che i ragazzi ci guardano estasiati, stanno apprezzando visibilmente il nostro ‘ spettacolo’. Incoraggiate forse esageriamo un po’ ed iniziamo a muoverci in modo ancor più sensuale. Normalmente non mi sarei mai comportata così, ma mi accorgo di aver perso ogni freno inibitore, in questo momento voglio solo far eccitare Elisa, Diego e probabilmente anche Alex. Voglio comportarmi in modo disinibito, senza pensare a nulla.
Lei da dietro mi cinge le spalle’mi lecca il collo, fino ad arrivare all’orecchio. Sento che mi sto bagnando sempre di più, tanto da temere che il liquido mi stia scivolando lungo la coscia. Forse stiamo davvero esagerando’ presto intorno a noi si avvicinano parecchi avventori dagli sguardi eccitati’ lo so che Diego ed Alex non sono lontani, ma ho ugualmente un po’ di paura. Eppure, nonostante la paura sentirmi così osservata, sciolta, esibita mi fa sentire libera. Mi sembra di avere il mondo ai miei piedi.
Elisa ad un certo punto mi prende la mano ‘ Andiamo in bagno
Smettiamo di ballare e, tenendoci per mano, ci allontaniamo dalla pista lasciamo certamente delusi i nostri ammiratori (in quel momento probabilmente eravamo più osservate noi delle cubiste) e avvisiamo i ragazzi di doverci rinfrescare un po’. Diego prima di lasciarmi andare mi da un energica strizzata al sedere. In quel frangente invece di innervosirmi mi innesca ancora di più. Sento dentro me una voglia pazzesca.
La mia aguzzina mi trascinata letteralmente in bagno: davanti ai lavandini ci sono altre due ragazze che si stanno rifacendo il trucco. Sono molto carine e giovani, hanno il viso delicato, da bamboline.
Elisa sembra non curarsene e mi preme subito contro il muro, poggiandosi contro di me. Accade tutto in un nanosecondo, non faccio in tempo né a realizzare ne a reagire, che la sua lingua &egrave già nella mia bocca. Sento la sua saliva mischiarsi alla mia. Appena un attimo di completo smarrimento, poi rispondo con passione al bacio. In fondo perché negare: &egrave da quando l’ho vista in topless in spiaggia che la desidero. &egrave molto strano baciare una ragazza, non avendo mai provato, ma non diverso dal farlo con un ragazzo: sempre un bacio &egrave. Con la mano mi carezza una coscia, alzandomi leggermente il vestito. Vorrei toccarla anch’ io, ma non trovo il coraggio, &egrave già tanto quello che sto facendo.
Ho gli occhi chiusi, quando li riapro, vedo che le due ragazze ci osservano divertite. La presenza di altre persone rende tutto più adrenalinico.
Lei non accenna a staccarsi, sento quasi il respiro mancarmi.
Comincio a emettere mugolii di piacere quando lei infila la mano sotto la gonna e mi stuzzica la figa. Fa entrare un dito, poi due, poi tre. Probabilmente sono talmente larga che potrebbe passarci una mano’
– Lo sapevo. Sei una troia magnifica ‘ mi sussurra all’ orecchio.
Le sue parole mi stravolgono’ troia io? Eppure non mi sento offesa, né arrabbiata. In segno di risposta mi passo la lingua sulle labbra. Questa non sono io penso tra me e me, o forse si? Infondo mi sento così felice! &egrave come se una forza maggiore agisse per conto mio.
””””..

In auto, per tornare a casa io e Diego ci sediamo dietro. Lascio che lui mi abbracci e mi tenga stretta a lui’ mi sento piacevolmente stordita ed eccitata’ molto eccitata’ E non voglio pensare, non voglio farmi domande, né tanto meno paranoie’ non stasera.
Alex ha messo la musica alta e Diego inizia a baciarmi sul collo facendomi venire letteralmente i brividi. Alzo la testa, ci guardiamo negli occhi per un attimo, poi subito mi bacia intensamente: lo lascio fare… e non mi importa se Alex e Elisa ci vedono mentre ci baciamo così’&egrave troppo bello.
Una volta rientrati a casa, forse per il buio dell’ambiente, forse per l’improvviso silenzio dopo tanta musica, l’atmosfera si fa improvvisamente calma.
– Un ultimo bicchierino prima di andare tutti a letto? ‘ propone Alex
– Si, dai’ io però prima vado a togliermi il vestito’ – dice Elisa che si &egrave già sfilata i sandali e li tiene in mano ‘ Vieni con me Cami?
– Si’ anche perché dobbiamo rimettere il mio vestito nell’armadio di tua sorella’ – un po’ sono dispiaciuta di doverlo togliere, ormai mi ci ero quasi abituata ‘ aspetta che prendo in camera mia qualcosa da mettere’
– Fai che prenderti quello con cui andiamo a dormire’ io sono stanchissima’ un bicchierino tutti assieme lo bevo volentieri, ma poi voglio andare a letto’ vero Alex?
Da come gli sorride dubito che sia davvero così stanca come dice, però tutto sommato il programma va benissimo anche a me. Entro in camera e, senza pensare troppo a quello che sto facendo, prendo la camicia da notte che avevo già messola sera prima: &egrave molto semplice, poco più di una maglietta senza maniche, solo un poco più lunga: mi copre fino a metà cosce e ha quattro bottoncini che lasciati aperti si aprono sul seno.
Una volta in camera di Elisa me la ritrovo davanti praticamente nuda: il suo vestito &egrave già sul letto e addosso ha solo un perizoma bianco, di cotone. Mi incanto per qualche secondo a guardarla: non posso farne a meno, &egrave davvero sensuale.
– Dai, siediti qui, che ti aiuto a togliere il vestito
Mi siedo e lei paziente mi slaccia il laccetti del corpetto. Mentre il vestito mi scivola giù sento, piacevolissimo, il contatto dei suoi seni sulla mia schiena. Forse mi sbaglio, ma ho l’impressione che i suoi capezzoli siano durissimi. E, a pensarci bene, anche i miei..
Mi alzo e lascio che il vestito cada a terra. Elisa lo raccoglie e si allontana verso l’armadio
– Sai, mi dice sorridendo civettuola ‘ non credo proprio che io e Alex ci metteremo subito a dormire’ – dopo aver riposto il vestito si gira e mi fa l’occhiolino ‘ anche tu e Diego, mi pare che abbiate finito di litigare’ in macchina mi sembravate perfettamente riconciliati’ o sbaglio?
– No, non sbagli.
Restiamo un attimo in silenzio. Vorrei tanto chiederle il perché di quel bacio, sapere cosa prova per me.. ma ho anche l’impressione che, in realtà, le mie domande siano inutili e che pronunciandole, finirei per fare, ancora una volta, la figura della ragazzina. Immediatamente la mia mente ritorna al pomeriggio in spiaggia e alla stupida, assurda bugia raccontata a Diego. Non so perché ma mi viene naturale parlargliene
– Sai Elisa’ quando ci hai sentiti litigare al ritorno dalla spiaggia’ aveva ragione Diego’ mi ero comportata come una ragazzina, a volte lo faccio, non so nemmeno io perché’ e quando succede Diego mi rimprovera sempre’ così io mi innervosisco e spesso finisco per fargli una scenata’ per fortuna che lui mantiene sempre la calma’ così il nervosismo mi passa presto e possiamo tornare a stare bene assieme’si, ora che ci penso, capisco perché mi ha detto che a volte gli viene voglia di sculacciarmi, quando perdo il controllo devo risultare abbastanza fastidiosa’
Elisa mi guarda sorridendo. Evidentemente non si aspettava la mia confessione’ non me l’aspettavo nemmeno io mi &egrave uscita così, senza un perché’mi infilo la camicia da notte mentre lei indossa una maglietta. Mi prende per mano
– dai, torniamo di la’ ci aspetta una lunga notte’ – abbassa leggermente il tono della voce ‘ dubito che Diego intenda sculacciarti questa sera’ – e mi sorride maliziosa ‘ penso proprio che abbia altri programmi’ esattamente come li hai tu.. vero troietta?
&egrave la seconda volta che mi chiama così questa sera, e nemmeno questa volta mi sembra adatta per dirle che a me non piacciono questi termini’ e che certo io non sono una troietta! Anche perché’ Beh’ forse un po’ si’ almeno qualche volta’ come questa sera’ si forse ha ragione lei.. questa sera un po’ troietta lo sono stata davvero. Rispondo al suo sorriso cercando, anche io, di metterci quel po’ di malizia di cui sono capace.
Quando rientriamo in sala troviamo Diego e Alex stravaccati sul divano. Hanno le camice sbottonate e un bicchiere in mano e ridacchiano divertiti. Diego mi fa cenno di avvicinarmi e, quando lo faccio, mi fa sedere sulle sue ginocchia e mi passa il suo bicchiere.
– cos’&egrave?
– del Cognac’ vuoi?
Annuso’l’aroma &egrave buonissimo ma non voglio bere ancora’ ho paura che finirei per ubriacarmi del tutto’ mentre ora sento che un po’ di lucidità ce l’ho ancora’ gli sorrido un po’ languida lasciando che la mia schiena si appoggi al suo petto
– No grazie, ho bevuto anche troppo stasera’
– Ma dai’ appena un sorso, dal mio bicchiere’
– Va bene’ – infondo, mi dico, &egrave solo un sorso
Quando restituisco il bicchiere a Diego mi accorgo che Alex si &egrave alzato dal divano e ora &egrave in piedi davanti a noi, e sta baciando Elisa con notevole passione. Ripenso a quando, forse un’ora prima, ero io a baciare Elisa’ mi sento improvvisamente arrossire pensando allo spettacolo che dobbiamo aver offerto a quelle ragazzine che erano in bagno con noi’ mi giro verso Diego e gli sussurro
– Forse &egrave meglio se andiamo’ e li lasciamo soli’ non credi?
Lui non mi risponde, ma posa il bicchiere sul tavolino che ha di fianco, mette un braccio sotto le mie ginocchia e un altro dietro alla mia schiena, quindi si alza sollevandomi e portandomi con sé. Come fossi una bambina, o una sposa che viene fatta entrare per la prima volta nella sua nuova casa. Mi sento sciogliere dentro e, invece di protestare, appoggio la testa contro al suo petto.
Arrivati in camera mi adagia sul letto. Lui resta in piedi e, davanti a me, con molta calma, si spoglia completamente. &egrave già eccitato, non posso fare a meno di sorriderne compiaciuta.
– sai, questa sera sei riuscita davvero a stupirmi’ non sapevo che sapessi ballare in maniera così sensuale’
Se l’ho stupito ballando, allora voglio proprio vedere che faccia avrà ora’ anche io so essere provocante e sensuale’ non solo Elisa’mentre &egrave ancora in piedi davanti al letto, mi metto seduta davanti a lui, poi con una mano prendo possesso del suo sesso e me lo avvicino. Poi mi lascio scivolare a terra, inginocchiandomi davanti a lui’ il suo cazzo ora &egrave vicinissimo alla mia bocca, ne sento l’odore’ e la voglia di averlo tra le labbra si fa ancora più forte. Non ho bisogno di toccarmi per sapere che sono bagnatissima.
La mia lingua comincia a saettare delicata sulla punta, disegnando piccoli cerchi. Ha sapore di maschio, inebriante. Non riesco più a trattenermi, prima lo percorro per tutta la sua lunghezza, ricoprendolo di saliva, poi lo immergo in bocca, riempiendola completamente, &egrave grosso e non riesco a prenderlo tutto. Comincio un movimento di sali e scendi con la testa e tengo le labbra strette per fargli sentire meglio il contatto. Ogni volta che arrivo in fondo cerco di farlo scendere sempre più profondamente. Lui allora prende tra le mani la mia testa e mi guida, la tiene premuta in fondo, tanto che con il naso sfioro la sua pancia. Sento che la punta può toccare l’ ugola. Dopo qualche secondo in questa posizione il respiro comincia a mancarmi e cerco di qualche modo di sottrarmi, ma lui mi tiene salda. Mi sta praticamente forzando, ma la cosa invece di spaventarmi fa colare i miei umori lungo la gamba. Con la mano vado a toccargli le palle,le massaggio e ci gioco.. sono gonfie’mi sorprendo a pensare di volere che il loro contenuta finisca nella mia bocca per poterlo bere. Ormai niente sembra potermi fermare, sono invasa dalla lussuria. Non mi &egrave mai capitato di provare una tale frenesia.
Sembra gradire il mio giochino ed inizia a scoparmi a ritmo serrato in bocca, come se fosse la mia figa. La salivazione si fa abbondante tanto che la sento colare lungo il mento e poi lungo il collo.
Io continuo a roteare vorticosamente la lingua per dargli più piacere.
– Toccati Camilla ‘ mi ordina
Non sento nemmeno l’impulso di controbattere, anche io ho voglia di farlo. Poso la mano libera sulle mie intimità e mi tocco, sfiorando il clitoride. &egrave talmente sensibile che dopo pochi attimi vengo colta da uno squassante orgasmo. Mentre sto venendo sento il suo liquido invadermi la bocca e, diversamente dalle altre volte in cui mi ero trovata in situazioni analoghe, averlo in bocca mi provoca una sensazione piacevole, mi sento davvero porca. Alzo gli occhi e incrocio il suo sguardo. Non ha bisogno di parlare per farmi capire ciò che vuole. La cosa strana &egrave che lo desidero anche io. E così faccio scendere il suo seme in gola, come fosse la più dissetante delle bevande.
Poco dopo ci addormentiamo abbracciati, nudi.
Mi sveglio piuttosto presto con un cerchio alla testa e un po’ di nausea. Forse ho bevuto troppo.
Diego &egrave accanto a me, sdraiato supino. Mi siedo sul letto e, approfittando del fatto che &egrave ancora addormentato, lo osservo a lungo, con attenzione. Impossibile negare che abbia fascino, però, questa mattina, mi sale prepotente la sensazione di non essere al mio posto. Ripenso a lui per come lo ricordavo quando usciva con Michela, a quanto lo disprezzavo all’epoca’ e ripenso a come mi sono comportata la sera prima, a come mi sto comportando da quando ci siamo incontrati’ proprio non posso crederci di essere io quella che si &egrave lasciata baciare da un’altra ragazza nei bagni di una discoteca, che &egrave rimasta tutto il giorno in spiaggia in topless, che ha bevuto lo sperma di un ragazzo che frequenta da nemmeno una settimana’ improvvisamente mi sale addosso una rabbia’ verso me stessa, e verso di lui, colpevole di essere riuscito a sconvolgermi la vita.
Veloce mi alzo e cerco qualcosa da mettere addosso’ &egrave stato Diego a mettere a posto i miei vestiti e non trovo quello che cerco’ la rabbia cresce ulteriormente. Alla fine trovo un costume, un bikini blu elettrico che mi copre il sedere in modo normale, e non osceno come quello che mi ha comprato, sopra infilo un leggero vestitino nero, lungo fino a metà coscia, per nulla aderente. Mi siedo sul letto e mi allaccio i sandali. Ho voglia di uscire, allontanarmi: infilo veloce in borsa un telo da mare ed esco dalla stanza.
Anche la sala &egrave deserta, e non si sente alcun rumore. Probabilmente anche Alex ed Elena stanno ancora dormendo. Mi dirigo all’angolo cucina e cerco l’occorrente per prepararmi un caff&egrave’ apro alla rinfusa un po’ tutti gli scomparti’ ma niente, la caffettiera sembra scomparsa’ così prendo del latte dal frigo e me ne verso un bicchiere sgranocchiando qualche biscotto. Di riordinare proprio non ne ho nessuna voglia’ anche perché non &egrave che abbia fatto tutto questo casino’ e poi voglio uscire prima che qualcuno si svegli e venga a chiacchierare’ davvero preferisco restare sola… così esco.
Fuori la giornata &egrave fresca e ventilata. Scendo alla spiaggia quasi deserta e faccio una lunga camminata, poi risalgo da una stradina e mi dirigo al paese. Entro in un bar e ordino un caff&egrave’ che delusione! Mi servono una brodaglia lunga, il cui effetto &egrave solo quello di aumentare il mio nervosismo. Accendo il cellulare che avevo spento per la notte’ e mi accorgo che Diego mi ha già cercata due volte’ di parlargli però proprio non ho voglia, così cancello i messaggi e telefono a Sandra.
Non gli racconto tutto’ solo qualcosa, quello che mi imbarazza di meno confessare.. . le spiego quanto sia arrabbiata, nervosa, e confusa’ lei sembra capire e mi aiuta a sdrammatizzare il tutto, tranquillizzandomi un po’. Purtroppo la batteria del cellulare mi abbandona dopo mezz’ora di chicchere’ proprio a metà di un discorso. Delusa per aver interrotto così brutalmente la conversazione con la mia amica, ma anche rasserenata e di umore migliore, rimetto il cellulare nella borsa. Anche volendo, e non &egrave che voglia davvero, Diego non lo posso chiamare. Un po’ però mi sono calmata, così decido così di tornare in spiaggia, dove probabilmente li incontrerò tutti.
Quando arrivo però mi accorgo che c’&egrave molto più gente del giorno prima’ mi impegno a cercarli ma invano, così alla fine, stanca e un po’ accaldata, decido di mettere giù il telo, spogliarmi e farmi un bagno. Mentre mi sfilo il vestitino tre ragazze, chiaramente francesi, più o meno della mia età vengono a piazzare vicino a me i propri teli da mare. Mi sembrano delle brave ragazze, così, nel mio francese stentato, chiedo loro di dare un’occhiata alla mia borsa mentre sono in acqua.
Quando ritorno la mia roba, per fortuna, &egrave ancora li, e anche le ragazze. Una di loro, che si chiama Cristel, sa un po’ l’italiano e così iniziamo a parlare del più e del meno. Sono tutte e tre in topless e così, dopo poco, mi viene quasi naturale togliermi anche io il top, tanto più che &egrave bagnato.
Sarà l’effetto ritemprante del sole, o la leggera brezza che spira dal mare, fatto sta che in breve la rabbia finisce per passarmi del tutto. Chissà cosa mi era preso questa mattina’
Dopo essere stata sdraiata per un po’, ormai asciutta e piacevolmente accaldata -il sole picchia abbastanza- mi alzo per andare a fare un altro tuffo e Cristel viene con me. Fatti pochi passi però vedo Alex ed Elisa che stanno cercando un posto dove mettersi. Istintivamente faccio un gesto con la mano, per attirare la loro attenzione e salutarli: mi vedono e si avvicinano. Sembravano stupiti di vedermi. La prima a parlare &egrave Elisa
– ecco dov’eri’. Eravamo un po’ preoccupati, sai? Diego soprattutto’
– &egrave che ho voluto fare una passeggiata, poi mi si &egrave spento il cellulare’
– comunque tutto bene? ‘ intervenne Alex
– Si, si, benissimo, grazie. Il mio telo &egrave la, vicino a quello di Cristel e delle sue amiche’ a proposito, ve la presento’
– Sai, forse &egrave bene che tu salga da Diego ad avvertirlo che stai bene e che sei qui’
– Si, forse hai ragione’
Un po’ sono dispiaciuta per il tuffo a cui sto rinunciando, ma dopotutto era vero che ero sparita da qualche ora senza salutare, né dare spiegazioni, né essere rintracciabile’ condotti Elisa e Alex al punto in cui avevo il mio telo, infilo velocemente il vestitino e, lasciando la borsa, il top del costume ed i sandali, corro su per la scalinata con l’obiettivo di chiedere scusa a Diego il più velocemente possibile in modo da tornare subito in spiaggia.
Corro veloce per le scale e, trovando la porta aperta, entro in casa senza dover suonare. Diego &egrave seduto sul divano’ il suo sguardo meno imperturbabile del solito. Gli sorrido cercando di non far trapelare il mio stato d’animo di questa mattina.
– Ciao’ volevo dirti’ che sono in spiaggia, cio&egrave’ ero in spiaggia, ho incontrato Alex ed Elisa che mi hanno detto che eri qui’ vieni giù anche tu? La giornata &egrave bellissima!
Mi sento in imbarazzo, so di non essermi comportata propriamente come si deve, e il suo sguardo accigliato certo non mi aiuta ad essere rilassata.
– in spiaggia dici? Si certo ora andiamo’ ma, non mi dai nemmeno un bacio?
Ubbidiente mi avvicino, mi siedo sulle sue ginocchia abbracciandolo e gli do un lieve bacio sulla bocca. Sento la sua mano forte avvolgermi la vita.
– e così sei andata in spiaggia di prima mattina.. potevi almeno salutare, o lasciare un biglietto’
– si hai ragione’ ma sai, avevo voglia di uscire e tu dormivi così bene’
– ahhh.. certo’&egrave per questo che hai lasciato la cucina in’ ‘leggero disordine’ prima di uscire’
Il tono di bonario rimprovero &egrave evidente’ ma non voglio farmi impressionare, voglio che mi veda sorridente, in modo che si possa tornare in spiaggia il prima possibile
– beh, si’ &egrave che cercavo la caffettiera e non la trovavo’
– ahhh’ allora sei scusata’ ‘ senti.. ma come mai il tuo cellulare prima era spento, poi occupato, poi di nuovo spento? Cercavi di evitarmi?
– No… che dici? &egrave che questa mattina l’ho acceso tardi, poi ho telefonato a una mia amica’ e la batteria si &egrave scaricata del tutto’
– Sempre la scusa pronta, vero signorina?
– Ma no che scusa.. &egrave che stamattina &egrave andata così’
– Però immagino che prima di telefonare alla tua amica tu abbia visto che ti avevo cercata’
– No
– No? Davvero?
– Cio&egrave’ si’ però pensavo di telefonarti dopo… ma poi la batteria si &egrave scaricata’
– E così sei venuta a casa di corsa’ a no’ sei andata in spiaggia’ tanto non avevi nessun bisogno di dare spiegazioni’ti sembra questo un comportamento corretto?
Aveva ragione, non potevo negarlo’ ma in quel momento davvero non me la sentivo di ammetterlo. Risposi un po’ alterata
– ma cosa vuoi Diego? Le mie scuse in triplice copia? Non sono mica ai tuoi ordini, sai? Io faccio quello che mi pare, va bene?
Come nelle passate occasioni, più io mi alteravo, più lui iniziava a comportarsi in modo calmo e controllato, anche il suo tono di voce si faceva più basso e profondo’
– Non c’&egrave proprio bisogno di scaldarsi tanto, sai Camilla? Infondo cosa &egrave successo? Hai solo avuto un comportamento un po’ infantile’ questa bella ragazzina aveva voglia di uscire e lo ha fatto’ senza pensare alle conseguenze, senza preoccuparsi delle persone che erano con lei’
Mi accorgo di non saper replicare. Mi scoccia ammettere di essermi comportata ‘come una ragazzina’ ma non ho nemmeno voglia di dirgli che ero turbata perché la sera prima mi ero comportata ‘come una troietta” cerco di assumere un atteggiamento tenero ed affettuoso. Mi stringo a lui
– Scusa Diego’ forse ho sbagliato ad andare via così’
Sono sempre seduta sulle sue ginocchia, lui mi accarezza le gambe con delicatezza, parlandomi dolcemente
– Così va già meglio’ però lo capisci anche tu’ dopo le bugie che mi hai raccontato ieri’ e il tuo comportamento di oggi’ quella punizione che ti ho già promesso più volte proprio non posso continuare a rimandarla’
Subito non capisco’ poi mi tornano alla mente tutti i suoi riferimenti alle sculacciate
– Diego ma’ non pensi mica di sculacciarmi? Di sculacciarmi sul serio intendo’
– Ammetti di non esserti comportata bene questa mattina?
– Si, ma’
– E di avermi raccontato una bugia ieri?
– Si, ma era una cosa senza importanza’
– In più venerdì, nonostante mi fossi raccomandato di farti trovare pronta per una certa ora’
– Ma io ero in casa all’ora che mi avevi detto!
– Sì’ ma eri sul balcone al telefono’ e io sono rimasto fuori ad aspettarti per più di mezz’ora’
– Diego, davvero, non potremmo chiudere qui il discorso?
– Coraggio, alzati e mettiti sulle mie ginocchia’ vedrai che finirò molto in fretta
Sono esterrefatta’ lui sta parlando sul serio’ e io sono qui che lo ascolto come se prendessi in considerazione l’idea di fare come dice lui’.
– Ma Diego ‘ tutto questo &egrave semplicemente ridicolo’
– Non vorrai dirmi di avere paura di qualche sculaccione?
– No ma’
Non era paura quella che provo’ ma un misto, molto ben miscelato, di imbarazzo ed eccitazione. Non so nemmeno io come o perché’ ma lentamente mi alzo’ forse per un attimo sono tentata di sdraiarmi davvero sulle sue ginocchia… poi però mi allontano di un paio di passi
– Diego ora basta con gli scherzi’ facciamo pace
Inutile negarlo’ ho paura’ non delle sculacciate in sé’ ma della situazione, del suo sguardo serio’ delle emozioni che sto provando
– Non fare la bambina Camilla’. Vieni qui’
Io sono ferma. Immobile. Le gambe unite, strette. Rigidissima.
Lui si alza. Lo vedo avvicinarsi e tutto mi sembra assurdo. &egrave come se mi vedessi in un film’ come se fossi incapace di reagire.
Mi prende per mano e mi riporta vicino a lui. Si siede e mi fa ‘accomodare’ sulle sue ginocchia. Le mie braccia pendono in avanti fino a sfiorare il pavimento con le dita, le gambe invece sono sospese per aria. Mi sento indifesa e vulnerabile come non mai. Ormai però tornare indietro &egrave impossibile.
– pochi però’ Me lo prometti?
La mia domanda mi &egrave uscita dalle labbra senza che me ne rendessi conto. Senza volerlo gli ho dato un’ammissione della mia sottomissione
– Tanti quante ne meriti. Tu contali, ad alta voce. Mi sono spiegato?
Spiegato si &egrave spiegato benissimo’ solo che &egrave così umiliante’ inoltre in questo momento di ribellarmi proprio non me la sento’ so di non averne la forza. Rispondo con un filo di voce
– Va bene Diego, ma poi ci andiamo in spiaggia, vero?
– Si che ci andiamo, tranquilla!
Sono in trepidante attesa che tutto questo inizi e finisca allo stesso tempo. Anche il pensiero che potrei provare dolore mi fa paura’ poi mi sale alla mente il sogno ad occhi aperti che ho fatto la prima volta che ho fatto l’amore con Diego’ e comincio a pensare che forse in questa situazione mi ci sono messa io, volontariamente’ che forse, infondo, sono curiosa di capire cosa si prova davvero a non avere il controllo, a far decidere tutto al proprio uomo.
Sento che solleva il vestitino fino a metà schiena, poi mi abbassa le mutandine alle ginocchia e le lasci li. Io non muovo un muscolo’ sento la sua mano che mi carezza dolcemente le mie natiche, sembra una soffice piuma.
– Divarica un po’ le gambe Camilla, su da brava
Eseguo senza fiatare e le allargo quel poco che la presenza mi permette il costume che lui ha lasciato all’altezza delle ginocchia. Quegli attimi mi sembrano interminabili, arrivo a pensare che cambi idea, che si accorga che tutto questo &egrave veramente ridicolo.
Mentre sono persa in queste assurde speranze prepotentemente arriva il primo colpo: &egrave deciso e fermo. Il rumore sembra riecheggiare nella stanza e nelle mie orecchie.
Sento subito il calore crescere, quel colpo non &egrave stato affatto delicato.
Più che dolore però sento la natica pervasa da uno strano bruciore. Voglio dimostrargli di saper resistere’ infondo &egrave tutto un gioco’ si si’ &egrave solo un gioco’ per questo mi ha detto di contare i colpi’ certo’ per questo.
– Uno ‘ la voce mi esce strozzata
– Ad alta voce ho detto ‘ dice lui calmo ma perentorio.
– Uno ‘ quasi lo urlo.
– Così va meglio
Ne arriva un altro. Questa volta &egrave più delicato ma quando mi raggiunge, rigida come sono, mi fa comunque fremere
– Due
Lui riprende ad accarezzarmi il sedere, con delicatezza
– non dovresti essere così rigida’ o finirò per farti più male’
– ma allora come devo’?
– Cerca di rilassarti Camilla’ stai solo ricevendo una piccola sculacciata’ immagino non sia la prima’ ma certo non sarà nemmeno l’ultima che prenderai’
No, beh.. certo da piccola qualche volta sono stata sculacciata’ ma ero certo molto piccola’ praticamente non ne ho conservato alcun ricordo’ e poi’ perché mai non dovrebbe essere l’ultima? Non si aspetterà che io accetti questa situazione altre volte?
Mentre lui continua a massaggiarmi il sedere io cerco, sforzandomi, di rilassare i muscoli delle natiche’ non &egrave facile data la posizione e la situazione’.
Ciiiafff
– Ahi!
Il lamento mi esce incontrollato’ però ha ragione’ se le natiche sono più rilassate fa meno male’ solo che restare così &egrave praticamente impossibile’ la paura del colpo successivo, quasi meccanicamente, mi costringe a stringerle’
– Non stai dimenticando qualcosa? ‘ mentre parla mi accarezza sempre il sedere, delicatamente
– Tre ‘ ha ragione, mi sono dimenticata di contare’
Lui annuisce soddisfatto, e riprende a colpirmi. Tra un colpo e l’altro alterna lunghe pause, lasciandomi in attesa. Il bruciore continua a crescere e, anche se non vedo, posso immaginare il mio sedere arrossarsi progressivamente sempre di più.
Mi accorgo di avere i brividi. La testa mi gira.
Quella posizione mi fa sentire inferiore e sottomessa. Come se lui avesse tra le mani lo scettro per comandarmi. E l’idea che lui mi comandi, incredibilmente, mi eccita.
Per l’ennesima volta in questi pochi giorni mi accorgo di essere bagnata tra le gambe in un momento in cui, forse, preferirei non esserlo.
Forse &egrave con questa consapevolezza che mentre Diego continua a percuotermi il sedere, oltre al dolore (davvero sopportabile) comincio a provare una strana, intensa forma di piacere: &egrave come se ogni colpo corrispondesse a lui che infila il suo membro dentro di me. Ogni colpo, una fitta alla figa. Ad ogni colpo mi inarco leggermente. Ad ogni colpo alzo di più il sedere. Ad ogni colpo sento il desiderio di riceverne un altro, e poi di un’ altro ancora.
Lui evidentemente se ne accorge’e continua.
Sono arrivata a contarne venti. Il mio tono &egrave diventato ansimante… eccitato.
Diego avvicina la mano libera tra le mie cosce e comincia a stuzzicarmi. Percorre il solco tra le labbra, lentamente, su e giù’ penetrandomi appena’ io resto immobile’ ma sento il mio respiro farsi sempre più profondo’ e il cuore battere fortissimo.
Si ferma e porta le sue dita alla mia bocca’ ed io avida lecco, bevo il mio piacere’ mi sto comportando come una’ però &egrave questo che vuole, lo so’ lo vuole lui e, almeno in questo preciso momento, lo voglio anche io.
Quando ho finito di pulirgli le dita la sua mano sinistra torna sul mio sesso. Con una mano mi colpisce (ora con meno vigore) con l’altra mi masturba. Uno sculaccione, un’affondo.
Ormai ho smesso di contare ma lui non sembra arrabbiarsi’ comincio ad ansimare rumorosamente in preda all’imminente orgasmo che sta montando finché, improvvisamente, si blocca.
– Bene, possiamo andare
Io sono scossa da tremiti in tutto il corpo. L’orgasmo, lo sento, &egrave vicinissimo
– Mah.. mah’Diego’
Sembro una bambina a cui &egrave stato negato un gelato.
– Io penso possa bastare. Il tuo sedere ormai &egrave di un color rosso accesso’ non vorrai mica che ti rimangano i segni?
– No i segni no. Mah… ecco ‘ posso dirgli che stavo per venire? Che voglio che continui? Forse dovrei’. Ma il suo sguardo fa morire qualunque frase tra le mie labbra.
– Alzati, andiamo in bagno
Mi alzo, le mutandine mi scendono ai piedi. Le sfilo e le raccolto da terra cercando di risistemarmi il vestito’ poi lo seguo a testa bassa, come un cagnolino ubbidiente.
Arrivati in bagno mi sfila anche il vestitino: sono nuda. Mi conduce dentro la doccia a muro mentre lui rimani fuori e porta il getto sulle natiche: l’acqua &egrave gelida e l’impatto con la pelle bollente e arrossata &egrave forte.
– Ahi ‘ lascio uscire
Lui continua a sciacquare e con una mano mi carezza le parti colpite. Poco dopo comincio a sentire sollievo.
Spegne il getto.
– Così va meglio. Non dovrebbe rimanerti alcun segno. Se preferisci che gli altri non si accorgeranno di niente forse &egrave meglio se ti rimetti il costume di prima
Il suo tono &egrave dolce e protettivo e io mi chiedo come, dopo quello che &egrave successo, riuscire ad essere con me tanto tenero.
Lo guardo negli occhi e mi sento sciogliere’ così lo abbraccio teneramente, lasciandomi cullare dalla piacevole sensazione che mi da il contatto con il suo corpo. Ho tanta voglia di piangere
Lui mi tiene stretta a sé’ lo sa che ne ho bisogno’ poi però, delicatamente, con due dita mi solleva il mento costringendomi a guardarlo negli occhi.
– sei stata brava’ ora vuoi tornare in spiaggia?
In realtà in questo momento non ne ho nessuna voglia’ preferirei di gran lunga restargli abbracciata, o comunque sola con lui. Non trovo però il coraggio di dirglielo e finisco per annuire.
Lui prende la sua sacca, usciamo e scendiamo la lunga scalinata che porta alla spiaggia. L’idea di tornare ad essere all’aperto, in compagnia di altre persone’ di non essere più sola con lui in quella casa mi rasserena un po’. Mi sento sollevata, quasi serena’ come se avessi appena passato un esame all’università.

Presto raggiungiamo Alex ed Elisa e ci stendiamo di fianco a loro. Mi sfilo il vestito e recupero il top che avevo lasciato li. Per un attimo lo tengo in mano, indecisa su cosa farne’ poi finisco per rimetterlo nella sacca. Elisa &egrave sdraiata e sembra dormire, le ragazze francesi che avevo conosciuto poco prima non le vedo più’ e forse &egrave meglio così’ non ho molta voglia di parlare’ o forse si’ ma ho anche paura che se lo facessi finirei per non riuscire a trattenermi e finirei per confessare tutto. Corro in acqua, mi tuffo e faccio poche bracciate, quanto basta per rinfrescarmi, poi torno da Diego, mi sdraio e cerco di non pensare a quanto &egrave appena successo.
Dopo un po’ sento Diego, Alex e Elisa che chiacchierano… stanno organizzando la serata: sul balcone c’&egrave un barbecue e i ragazzi vogliono cucinare la carne alla brace’ poi, forse, una passeggiata in paese’ io faccio finta di dormicchiare e resto in silenzio. Vorrei non pensarci.. ma proprio non posso farne a meno. Sono stata sculacciata’ a 22 anni’ dal mio ragazzo!! &egrave stato un gioco erotico? Beh’ certo &egrave stato anche eccitante, ma non &egrave stato solo un gioco’ non &egrave iniziato come gioco’ lui mi ha sculacciata per punirmi’ e io glielo ho permesso’ perché l’ho fatto? Perché non mi sono ribellata? La prossima volta sarà diverso! Gli farò vedere che dominarmi non &egrave così facile come pensa’

Qualche ora dopo torniamo a casa tutti e 4 assieme. Probabilmente il mio silenzio &egrave stato eccessivo, così mentre appena entrati in casa Elisa cerca di scuotermi
– tutto bene? Sei così silenziosa’
io e lei stiamo preparando la tavola, Diego ed Alex sono sul balcone a cuocere della carne alla brace. Non so davvero cosa risponderle
– Si si’ tutto bene’
In quel momento Diego rientra in casa ed Elisa ha la brillante idea di uscirsene con una frase davvero poco opportuna
– Ehi Diego’ dovresti sgridare la tua ragazza’ dovresti dirglielo che non &egrave educato restare sempre in silenzio’ anzi’ sai cosa dovresti fare? Darle una bella sculacciata’ così lo capisce bene com’&egrave che ci si comporta quando si &egrave ospiti di amici!
Il suo tono &egrave brillante e spiritoso come sempre. Evidentemente si &egrave ricordata di quello che le ho confessato ieri sera e ha cercato di fare dello spirito e di prendermi un po’ in giro’ senza nessun secondo fine. Io però avvampo.
Diego recupera dalla cucina un forchettone e sorridendo divertito si appresta a tornare ai suoi doveri di cuoco. Non faccio in tempo a pensare che sia una fortuna che lui non faccia alcun commento che lo vedo fermarsi e girarsi verso di noi.
– sentito Camilla? Gli ordini della padrona di casa mi sembrano chiari’
Poi si gira verso Elisa
– preferisci che la sculacci subito questa signorina maleducata? Perché io lo farei dopo cena’
Elisa scoppia in una risata. Sicuramente pensa che stia scherzando. Io non ne sono affatto sicura’ però non dico una parola e continuo ad andare avanti e indietro tra la cucina e la tavola, per apparecchiarla. Vedendomi così passiva, così poco incline a ridere della battuta forse anche ad Elisa viene qualche dubbio’in ogni caso la sento rispondere con il solito tono scanzonato
– Dopo cena sarà perfetto! Però davanti a tutti’ che voglio vedere mentre la sculacci!
Mi fermo e guardo Diego. Con gli occhi cerco di comunicargli qualcosa’non so nemmeno io esattamente cosa’ forse una richiesta di aiuto’ però resto in silenzio e lascio che sia lui a rispondere.
– ottimo. Carne alla brace, vino rosso, caff&egrave, sigaretta’ e poi sculaccio Camilla. Sono sicuro che dopo tornerà a sorridere come ieri’ vero Camilla? Ora però mi passa la bottiglia di vino?
L’ho appena stappata. Mi avvicino e gliela porgo. Diego la prende con la sinistra e’. cccciaaff’ mi rifila con la destra una sonora pacca sul sedere. O dovrei considerare anche questa una sculacciata?
– Sentito Camilla? Dopo cena mi toccherà sculacciarti’ quanto lavoro per questo bel sederino’
Sto per ribattere: la sculacciata che ho ricevuto questa mattina &egrave stata fin troppo umiliante per aver voglia di ripetere l’esperienza. Si, &egrave vero che alla fine mi sono eccitata, però’ il gioco non può durare in eterno, e poi’.stiamo parlando di un gioco? Non ne sono così sicura!
Mi immagino la scena: io sulle ginocchia di Diego, sculacciata davanti ad Aex ed Elisa’ pur nella sua perversione, ha qualcosa di eccitante’ tuttavia l’idea che succeda davvero ancor più che eccitarmi, mi spaventa. Venire sculacciata davanti ad altri forse potrebbe essere un episodio divertente, ma temo che se Diego lo vuole fare &egrave perché per lui quel gesto significa qualcosa che va al di là dell’erotismo. E poi Alex ed Elisa non sanno cosa c’&egrave tra noi… non sanno di questa mattina’ Cosa penserebbero?
Le idee mi si accavallano nella mente e la frase di rimprovero a Diego mi muore lì, tra le labbra. Continuo a guardarlo supplichevole nella speranza che cambi idea. Lui in risposta mi strizza l’occhio mentre sul suo volto si dipinge un sorriso beffardo.
Mi viene da pensare che mi stia prendendo in giro, che si stia solo divertendo come si fa come una bambolina. Lui mi piace, non posso negarlo, e forse sto iniziando ad accettare certi suoi atteggiamenti un po’ autoritari che prima davvero non sopportavo’ però più di tutto in questo momento sento la paura che mi assale. Anche se non ho pronunciato una parola il mio volto deve tradire qualcosa, perché Elisa si accorge del mio turbamento e ceca di rassicurarmi
– Ehi stella, guarda che stavamo scherzando ‘ mi sorride
– Si certo ‘ rispondo in tono di chi lo sa lunga, mentre in realtà temo che Diego non stesse affatto scherzando.
Finiamo di preparare il tavolo e mentre aspettiamo che la carne sia cotta io ed Elisa andiamo a cambiarci ognuna nella sua camera. Dato che &egrave una cena casalinga optiamo entrambe per un abbigliamento abbastanza semplice e comodo, quando torniamo nella sala io indosso un finissimo vestito azzurro cielo che mi arriva poco sopra il ginocchio: &egrave di cotone e il contatto con la pelle mi da una sensazione di benessere, anche Elisa indossa un vestitino, nero, ma &egrave molto più corto del mio e tagliato a sottoveste, sembra un baby doll, nonostante sia un mise piuttosto casual le sta molto bene ed &egrave decisamente sensuale. Finalmente guardandola così bella e sorridente riesco un po’ a rilassarmi. Il mio pensiero però &egrave sempre lì, a fine serata.
Torniamo in cucina e ci mettiamo a parlare dell’ università e degli esami. Dopo dieci minuti Alex rientra con un piatto di carne fumante tra le mani, seguito da Diego.
– Si mangiaaa!! ‘
Ci sediamo attorno al tavolo e cominciamo a mangiare. La carne &egrave veramente buona, tenera e gustosa e poi ho veramente appetito. Faccio i miei complimenti agli chef.
Complice l’ottimo vino rosso mi sciolgo un po’ e tutti cominciamo a scherzare. Cerco di mostrami il più eloquente possibile, in modo da farmi perdonare il silenzio del pomeriggio nella speranza che tutti quanti si dimentichino della sculacciata premessami da Diego.
Alex ed Elisa sono veramente simpatici e penso che se tra me e Diego dovesse continuare potremmo continuare a frequentarci: siamo in sintonia, tutti e quattro. Se non fosse per questo strano rapporto che si &egrave creato con lui e che mi rende tesa forse riuscire anche a risultare più simpatica.
Tutti facciamo il bis e a fine cena siamo veramente sazi. Sento il bisogno di muovermi.
Diego sembra leggermi nel pensiero:
– Che ne dici Camilla di prepararli tu i caff&egrave? ‘ ancora una volta quel tono, che più di domanda sa di imposizione. In effetti però ho voglia di alzarmi. Sento la necessità di stare un po’ da sola.
– Si certo. Anche perché ho bisogno di movimento dopo questa abbuffata
Mentre preparo la moka, rifletto e concludo che non potrebbe mai mettermi così in imbarazzo davanti ad altra gente, in un qualche modo si &egrave sempre dimostrato un gentleman, soprattutto davanti agli altri, sicuramente quel riferimento alle sculacciate era solo la risposta alla provocazione di Elisa. Il dubbio però rimane in agguato.
Il rumore della moka mi riporta alla realtà. Dispongo le tazzine sul vassoio e le servo in tavola.
– Ma che brava cameriera ‘ ironizza Diego.
Elisa sembra voler dargli corda.
– Ce la vedrei proprio vestita da camerierina sexy. Magari senza intimo. Sai che spettacolo!
Quei due insieme sono incredibili. L’unico a non darmi preoccupazioni &egrave Alex. Che sia una brace coperta?
– Si certo e poi? ‘ cerco di non sembrare scocciata e di rimanere sull’ironico.
– Sarebbe divertente. Tu vestita così che esegui gli ordini che noi ti diamo ‘ le parole questa volta escono dalla bocca di Alex. Maledetta apparenza.
Dove vogliono arrivare? Davvero io non capisco perché si comportino così. Mi sembra di essere una bambina in mezzo ad una cerchia di bulli che la sbeffeggiano. Ci manca poco che mi metto a piangere. Non voglio essere da meno e l’ unica cosa da fare &egrave rispondere a tono.
– Credi non ne sarei capace Alex? Guarda però che le cameriere vanno pagate
Il mio tono dev’essere sembrato irritato perche Diego se ne esce con un:
– Rilassati Camilla, non vedi che stiamo solo scherzando. A volte sei peggio di una bambina ‘ ecco l’ennesimo rimprovero.
Mi scuso per il comportamento tenuto perché in effetti ho esagerato. Ho sempre la sensazione di essere sotto tiro e non riesco più a realizzare quando si tratta di battute e quando no.
Dopo aver chiarito il piccolo equivoco torniamo tutti e quattro a scherzare mentre beviamo il caff&egrave, poi i ragazzi si alzano da tavola e vanno in terrazza a fumare mentre io ed Elisa sparecchiamo la tavola.
– Oggi in spiaggia ho sentito che proponevi di andare a fare un giro in paese dopo la cena. Sarebbe bello fare una passeggiata ‘ le dico
– Si di sera &egrave molto bello, le stradine sono tutte piene di gente allegra e ci sono un sacco di locali carini e alla mano dove fanno dei cocktail alla frutta strepitosi. Quando i ragazzi rientrano gli chiediamo se gli va
Sembra proprio essersi dimenticata della sculacciata, segno che lei stava davvero scherzando.
– Perché nel frattempo non accendiamo un po’ di musica e balliamo io e te, ti va? ‘ mi fa questa proposta e io non posso far meno che accettare, un po’ di movimento farà sicuramente bene.
In salotto accende il lettore e inserisce un cd di musica dance, mi prende per mano e comincia al muoversi sul ritmo delle note. Io mi faccio trascinare dalla sua euforia e ci scateniamo come due adolescenti che ballano di nascosto dai genitori. Elisa ha un energia positiva sorprendente e stare con lei &egrave davvero piacevole.
Veniamo interrotte da Alex e Diego che sono rientrati.
– Ehi bambine, siete uno spettacolo! ‘ sentenzia Alex
– Grazie tesoro. Che ne dite se andiamo in paese a fare un giro ‘ propone Elisa
Io mi sento sollevata, scamperò ai programmi precedentemente previsti da Diego.
Alex guarda Diego interrogativo per capire cosa voglia fare.
– Beh veramente mi sembra ci fossero altri programmi per la serata. Vero Camilla? ‘
Faccio finta di non capire.
Elisa mi precede:
– Di cosa parli Diego? Dai andiamo a farci un giro. Anche Camilla ha voglia di muoversi un po’
– Magari dopo. Camilla oggi non si &egrave comportata molto bene e se n’&egrave stata tutto il tempo in silenzio. E come mi hai fatto notare anche tu non &egrave un comportamento educato quando si &egrave ospiti di amici. Pertanto ci vuole una punizione, o questa bambina non imparerà mai le buone maniere. ‘ mentre lo dice &egrave molto serio
– Dai Diego, io stavo scherzando prima!!! ‘ dice Elisa
– &egrave solo un’innocente punizione’ e poi sarà divertente. Ne sono sicuro. Proprio come sono sicuro che Camilla non ha affatto paura di ricevere qualche sculacciata. Vero Camilla?
– Tu sei tutto matto Diego, se pensi che io mi faccia sculacciare. Ti ribadisco che non sono una bambina ‘ sono veramente spazientita, davvero non credevo di sarebbe spinto tanto in là.
– Devi ammettere che oggi ti sei comportata come tale. Devi imparare o continuerai a comportarti in modo infantile. Accettare una sculacciata &egrave il minimo che tu possa fare per far capire quanto sei pentita dei tuoi atteggiamenti. Vuoi risultare così irrispettosa nei confronti dei nostri amici?
Rabbia ed imbarazzo si mescolano facendomi avvampare, serro i pugni.
– Si ma’cio&egrave’ va bene, lo ammetto, mi sono comportata male. Mah credo che le scuse siano sufficienti. Anzi’
Provo a salvarmi facendo le mie più umili scuse ad Alex ed Elisa, lui &egrave divertito mentre lei sembra sbigottita ed incredula almeno quanto me.
– Elisa.. Alex oggi mi sono davvero comportata male standomene in silenzio tutto il pomeriggio dopo essere scomparsa la mattina. Vi chiedo scusa per il mio comportamento irrispettoso, voi siete stati così gentili da ospitarmi, vi prometto che non succederà più ‘
Elisa sorride: – Scuse accettate stella ‘ almeno qualcuno sta dalla mia parte.
– Le parole non sono abbastanza, qui ci vogliono i fatti. Ora tu ti metti qui sulle mie ginocchia e fai vedere ai nostri amici come sei pentita. ‘ Diego non demorde
– No no. Non sono disposta a farlo!!! Ti prego Diego’ ho già chiesto scusa ‘ sento un groppo in gola, mi viene quasi da piangere e istintivamente batto i piedi per terra, proprio come fanno i bambini. Lui viene verso di me, mi prende per mano e mi porta verso il divano.
Mi lascio trascinare: &egrave come se dentro di me sapessi che non posso fare nulla per evitare tutto questo.
Diego mi mette nella stessa posizione in cui mi sono ritrovata questa mattina. Io però non ho nessuna intenzione di facilitargli il compito. Anche se l’imbarazzo &egrave davvero forte, cerco di oppormi scalciando all’indietro le gambe e urlando con quanto fiato ho in gola.
– NO, NO, NO.
Ma Diego mi sta già sollevando il vestito. Il mio tono da arrabbiato diviene lamentoso
– Ti prego, ti prego’ rimetti giù il vestito ‘ almeno quello me lo deve concedere
– Più ti agiti e peggio sarà, ti hanno già vista in costume, che ti vedano in mutande non fa differenza!
In effetti qualche differenza la fa. Anche perché ho indossato un perizoma di cotone e le chiappe sono completamente esposte ai loro sguardi. Giro il viso nella direzione di Elisa, la guardo supplichevole in cerca di aiuto. Lei &egrave davvero sconvolta da quello che sta vedendo, glielo posso leggere negli occhi. Quando il primo colpo sta per partire si fa avanti:
– Diego smettila. Sei impazzito? Non puoi farlo! &egrave solo stata in silenzio, a te non capitano le giornate no? Il tuo comportamento &egrave davvero eccessivo. Adesso fammi il favore di finirla ed andiamo tutti a farci un giro!
Diego la guarda ma non dice niente. Sta solo sorridendo ad Alex che prende in mano il discorso:
– Io penso sia giusto invece. Non le farà mica male. Quindi Elisa mettiti buona, fammi questo piacere
Ma’ ma ‘ Elisa cerca di controbattere, Alex la fulmina con lo sguardo, come tante volte ha fatto Diego con me, poi la prende per un gomito e se la porta sul divano di fronte al nostro. Alex si siede e costringe Elisa ‘ senza troppe difficoltà – a sedersi sulle sue ginocchia
Il primo colpo parte, niente a che vedere con quelli ricevuti la mattina, però mi coglie impreparata soprattutto perché questa volta ho un pubblico che osserva la scena
– Ahi ‘ mi lascio scappare
– Coraggio ‘ Diego mi sorride e mi incoraggia a bassa voce ‘ vedrai che non ti farò male’ sarà come un gioco’
Elisa sussulta insieme a me, come se fosse stata lei a riceverlo. Leggo nel suo volto stupore, ma vedo che &egrave come incantata dalla scena: come un film di cui non vuoi vedere le scene che ti spaventano ma ti ostini a farlo perché ti catturano.
I colpi continuano e, anche se sono veramente leggeri, faccio un po’ di scena lamentandomi: &egrave il minimo che possa fare se non voglio dimostrarmi passiva ai loro occhi.
– no, dai Diego’. smettila’ per favore’ mi comporterò bene’ prometto’ ahia’ ti prego’ &egrave imbarazzante’
Però sto palesemente fingendo’ perché in realtà la situazione ancora una volta mi provoca un mix di turbamento ed eccitamento difficilmente descrivibile. Il fatto che Alex ed Elisa osservino non fa altro che aumentare il tasso di adrenalina. Diego mi guarda, legge nel mio volto che sono eccitata, e mi sorride.
Osservo il mio pubblico: Alex &egrave visibilmente su di giri: la scena lo sta prendendo e non fatico a credere che gli sia venuta voglia di essere al posto di Diego oppure di fare altrettanto con la sua ragazza.
Elisa non mi stacca gli occhi di dosso: ha dipinta sul volto un espressione indecifrabile. Incredula? Eccitata? Vedo che si stringe ad Alex che le cinge i fianchi con il braccio e comincia a carezzarle il sedere.
Ruoto la testa verso Diego e vedo che &egrave divertito: così quando anche lui si accorge che i nostri amici sono in vena di ‘tenerezze’ mentre osservano la scena si mette proprio a ridere.
La situazione &egrave talmente colossale ed incredibile che la mia rabbia &egrave totalmente scomparsa: mi sento più un’attrice che una ragazza punita. Pur restando nella posizione di sempre inizio a ridacchiare anche io’ e la cosa &egrave contagiosa: ci mettiamo tutti a ridere come matti. Tutta la tensione viene spazzata via in un attimo. Per fortuna questa volta Diego mi ha sculacciata come fosse solo un gioco. Certo però che se me lo avesse detto prima’
– Bene può bastare. Ora sei sinceramente pentita? ‘ mi chiede con un tono teatralmente autoritario
– Si signore ‘ rispondo sempre ridendo
– Apprezziamo molto il tuo gesto Camilla: ti sei comportata da brava signorina e hai sopportato la punizione. Ora sei ufficialmente perdonata.
Finalmente riesco ad alzarmi, a riassettarmi il vestito e a sedermi sul divano. Anche Alex interviene
‘ Sai Camilla’. vederti così, impotente e sottomessa sotto i colpi di Diego’ mi ha davvero riscaldato gli istinti’ e forse non solo a me’ vero Elisa?
Per la prima volta vedo Elisa imbarazzata e rossa in volto.
– No’ cio&egrave si. Nel senso all’inizio avevo paura per te, temevo di facesse male. Temevo volesse davvero punirti. Proprio non avevo capito che stavate scherzando’ poi guardandovi non so che mi &egrave successo’ – Elisa sta parlando con tono dispiaciuto come di chi confessa una colpa.
Vorrei dirle che nemmeno io sapevo che stava scherzando’ almeno non finché non ha iniziato a colpirmi… ma non ci tengo poi tanto a farlo sapere a tutti. E poi anche io ora sento un formicolio pervadermi tra le gambe.
– Non preoccuparti Elisa ‘ mi dimostro comprensiva
– Perché non ce ne stiamo a casa, magari beviamo un buon bicchierino di quel brandy invecchiato e chiacchieriamo un po’? Io sinceramente non ho voglia di camminare ‘ propone Alex
La voglia &egrave passata anche a me e a quanto pare pure ad Elisa. Tutti accettiamo di rimanere a casa. L’aria &egrave carica di ormoni e testosterone, io mi sento strana ed offuscata.
Mentre Alex va a prendere brandy e bicchieri, Elisa si stende sul divano mettendo in mostra le sue bellissime gambe. Io e Diego restiamo sull’altro e lui mi avvolge le spalle con il braccio: mi sento cullata dal contatto con il corpo e resto incantata a guardare quella ragazza. Mi rendo conto che ogni volta che la osservo non riesco a fare a meno di pensare che riesce ad apparire sempre sexy. Questa sera poi, ha negli occhi una luce particolare. Quasi non mi accorgo del ritorno di Alex.
– Ecco qua signorine ‘ porge i bicchieri prima a noi ragazze e poi a Diego.
Anche lui ha i tipici modi di fare del gentiluomo. Si siede di fianco alla sua ragazza e dopo avergli alzato le gambe per metterle sulle sue ginocchia comincia ad accarezzarle. Lei gli sorride languida, si vede che ha voglia di sesso.
– Sapete, a volte Elisa mi fa degli strepitosi spogliarelli, da far invidia a veline e lap dancer. &egrave davvero brava!
– Non ti sembrano cose un po’ intime da raccontare? E poi sei sempre il solito esagerato ‘ Elisa risponde con un tono di finto imbarazzo.
– Ti metti a fare la bigotta? Guarda che io non sono esagerato! Sei davvero brava, anzi perché non ce ne fai uno. Cosi fai vedere ai nostri amici di che sei capace, sono certo che a loro non dispiacerà affatto
– Ma dai Alex , non mi sembra proprio il caso e poi e poi.. mi vergogno ‘ le sue guance diventano leggermente rosse ma si capisce che in realtà sta facendo la finta, che muore dalla voglia di ballare e spogliarsi davanti a noi.
– Cosa sono tutte queste storie? Vuoi forse deludere i nostri ospiti? ‘
Prima che lei possa di nuovo rispondere Diego prende la parola:
– Dai Elisa spogliati per noi, e poi stasera stiamo giocando, continuiamo a farlo. Sono certo che anche Camilla vuole. Vero? ‘ rivolge lo sguardo a me.
Innegabilmente sono eccitata e vedere Elisa che si spoglia’beh darebbe un attimo sfogo alle mie voglie, anche se in realtà sento il bisogno di qualcosa di più forte, di più perverso. Mi stupisco di pensare questo. Cerco di non sbilanciarmi
– Effettivamente sarebbe divertente’ Certo però se Elisa non se la sente’. ‘ le sorrido invitante incoraggiandola a fare ciò che Alex le ha proposto.
– E va bene e va bene ‘ dice in leggermente scocciata ma tradita dallo scintillio dei suoi occhi.
Si alza dal divano e riaccende il lettore.
Si posiziona al centro della salotto e comincia a ballare, come solo lei sa fare. Ruota il bacino ed ancheggia, ogni tanto si gira dandoci le spalle, piega le ginocchia fino ad arrivare a terra e poi si rialza rimanendo leggermente piegata a novanta gradi, data la ridotta lunghezza del suo vestitino si possono intravedere quasi per metà le sue natiche e che indossa un minuscolo perizoma nero. Ha un sedere fantastico, difficile riuscire a trattenersi.
Rimango ammaliata dalle sue movenze, &egrave talmente bella, la pelle ambrata e lucida, quel viso da gattina maliziosa. Mi chiedo se quello che provo per lei &egrave la semplice contemplazione della bellezza o se c’ &egrave dell’altro.
Elisa ha risvegliato anche le voglie dei ragazzi già notevolmente riscaldati in precedenza. Diego comincia ad accarezzarmi le cosce con una certa insistenza e si avvicina sempre di più all’orlo del vestito. In questo frangente non faccio il benché minimo sforzo per fermarlo, anzi assecondo i suoi movimenti dischiudendo leggermente le gambe ed invitandolo a proseguire.
Alex &egrave come ipnotizzato e non stacca gli occhi della sua ragazza. Lancio un occhiata tra le sue gambe: &egrave visibile un notevole rigonfiamento, segno della sua eccitazione.
Inizio a pensare che questa sera potrebbe succedere di tutto’ la cosa particolare &egrave che mi rendo conto non solo di non poter controllare gli sviluppi della serata’ ma nemmeno di volerlo!.
Dopo svariati minuti di queste sensuali movenze Elisa afferra l’orlo del suo abitino con le mani. Comincia a farlo risalire verso l’alto sfilandolo, molto lentamente e continuando a muovere i fianchi. Non sembra per nulla imbarazzata, sembra nata per ballare’ e spogliarsi.
Arriva all’altezza della vita, scoprendo le mutandine, che coprono davvero poco, la pancia piatta e tesa, &egrave assetata dei nostri sguardi, nutre la sua eccitazione degli sguardi bramosi che vede nei nostri occhi. Questo la fa sentire sempre più lanciata e disinibita.
Indugia con il vestito arrotolato all’ altezza del seno, lo copre appena e prosegue la sua danza, come una ballerina del ventre, sinuosissima e femmina’ Diego continua a toccarmi le cosce, &egrave quasi arrivato alla figa… e io sono bagnata, di nuovo. Continua per un paio di minuti in quel modo, tenendoci tutti sulla corda.
Finalmente dopo averci girato le spalle lo sfila interamente e lo lancia addosso ad Alex. Rimane così, di spalle con il solo perizoma addosso, dandoci bella mostra del suo fondoschiena, continuando ad ancheggiare lievemente. Non indossa il reggiseno. L’eccitazione &egrave a livelli massimi.
Di scatto si volta verso di noi con le braccia alzate, continua a ballare, ancora più disinvolta come se stare nuda le desse più sicurezza.
Ha un bel seno: non &egrave prorompente come il mio ma &egrave ben proporzionato al resto del corpo, i capezzoli sono scuri e durissimi, mi viene voglia di leccarla.
Alex ha sul volto un espressione estasiata.
– Sei fantastica Eli, continua così ‘ gli dice, la sua mano si poggia sul rigonfiamento celato dai bermuda hawaiani, mentre continua ad osservare la sua ragazza danzare.
Diego invece nonostante sia molto compiaciuto dello spettacolino, riesce a mantenere un espressione serena e rilassata sul volto, mi chiedo come fa. Sembrerebbe distaccato, però guardo più in basso, tra le sue gambe e mi accorgo &egrave duro. Dopotutto’ come non potrebbe?
Comincio a pensare che non voglio andarmene domani, che ci sono troppe cose in sospeso ed io voglio arrivare in fondo, voglio capire anche se la cosa mi impaurisce . Sono certa che Elisa mi mancherà, non come può mancare una normale amica, lei &egrave speciale. Mi ha davvero colpita’ e poi chissà cosa ne sarà di me e Diego quando torneremo a Verona.
Sono in questo limbo di riflessione ed eccitazione, Diego ormai &egrave arrivato a toccare le mie intimità da sopra le mutandine, e ora sicuramente può sentire quanto sono fradicia.
Io ed Elisa incrociamo gli sguardi ed &egrave come un flash, penso che in questo istante lei ha capito tutti i miei pensieri, ha fatto uno scan alla mi anima. Capisce e si avvicina.
Diego quasi incredulo quando la vede avvicinarsi si scosta leggermente da me.
Io sono seduta, lei mi si mette a cavalcioni, mi guardai intensamente e dopo aver preso tra le mani la mia testa le nostre bocche si incontrano, calde ed avide. Infilo la lingua nella sua bocca, sento la gola ardermi, ho il fiato rotto. Con le mani le stingo la schiena, la tengo stretta a me, ho bisogno di questo…ho bisogno di sentire il suo calore, la sua voglia di me.
Mi sto sforzando di pensare che siamo solo io e lei, che Alex e Diego non ci stiano guardando. In realtà ci sono, non so che espressioni siano dipinte sui loro volti, non ho il coraggio di aprire gli occhi.
Quando lei si stacca e comincia a baciarmi il collo io li riapro. Stanno visibilmente apprezzando quello che vedono.
Elisa con movimenti molto delicati mi adagia distesa sul divano, sposta le mie gambe in modo che pendano lateralmente dal divano. Io mi lascio guidare come fossi una bambolina.
Mi sfila l’ abitino e rimane qualche attimo a contemplarmi.
Con un tono dolce mi dice che sono bellissima. Io mi sciolgo ancora di più.
Mi alza leggermente la schiena in modo da poter slacciare il gancetto del mio reggiseno, in un’ abile mossa mi priva anche di quello.
Dal collo passa a baciare i miei seni, li lecca, li morde.. poi ci aggiunge anche le mani, li palpeggia a tastarne la consistenza, schiaccia’tira’accarezza. I capezzoli sono diventati sensibilissimi ed in preda al piacere che mi provoca comincio ad emettere gemiti. Elisa sembra calamitata dal mio seno, non vuole staccarsene. Non so quanto tempo passa, ho perso la cognizione temporale.
Diego ci sta osservando divertito. Si scambia sorrisi complici con Alex.
Probabilmente dev’ essersi accorto anche lui che Elisa si sta soffermando più del dovuto.
– Elisa, penso che ci sia bisogno di attenzioni un po’ più in basso. La nostra Camilla potrebbe non resistere più ‘ le dice.
Per tutta risposta sorride e scende a leccarmi la pancia, fa dei piccoli cerchi rotatori con la lingua ed io che soffro il solletico faccio fatica a trattenermi dal ridere. Non devo trattenermi per molto perché immediatamente mi sfila le mutandine, le porta al naso, le annusa. Io sono eccitata ma anche notevolmente imbarazzata, il mio volto dev’ essere paonazzo. Ma il suo sguardo &egrave rassicurante e tutte le mie paure svaniscono.
Non ho il tempo necessario per formulare pensieri o per rendermi conto della situazione in cui mi trovo perché lei affonda la lingua nella mia intimità, &egrave così inaspettato che lancio subito un grido soffocato. Comincia a succhiare avida.
– Sei bagnatissima. Fammi bere tutto il tuo piacere ‘ io non capisco più niente e mi lascio andare ancora di più, allargo le gambe per facilitarle il compito.
Le sue leccate sono delicate ma sapienti, &egrave difficile descrivere la sensazione che si prova ad essere leccate da un alta donna, sa perfettamente i punti che deve andare a stimolare per innescare la miccia. I miei gemiti sono diventare urla.. urlo frasi sconnesse, non capisco più niente’voglio solo godere.
Intorno a me comincio a percepire del movimento.
Alex si &egrave alzato dalla poltrona avvicinandosi a noi. Quando &egrave alle spalle di Elisa, che &egrave inginocchiata per terra, la fa alzare e mettere a novanta gradi, invitandola a proseguire ciò che sta facendo. Se la fa smettere potrei ucciderlo.
Le toglie le mutandine, le bacia le natiche, lei mugola non staccandosi un attimo da me.
Ci mette un attimo anche lui a togliersi bermuda e maglietta. Lo osservo, la mia espressione certamente tradisce ciò che penso.
E’ davvero bello. Fisico scolpito e quel viso da angelo ribelle incorniciato dai capelli neri un po’ lunghi. Per la prima volta mi sento attratta anche da lui.
Non indossa biancheria intima, il suo membro svetta prepotente, già teso al massimo. E’ di notevoli dimensioni. La voglia mi assale ancor di più.
In un solo colpo lo affonda nella figa di Elisa, dev’ essere abbondantemente bagnata anche lei. Non ha fatto la benché minima fatica ad entrare e lei non ha dato segno di dolore, anzi.
La tiene stretta per i fianchi e la scopa selvaggiamente per qualche minuto dopodich&egrave comincia un movimento lento dentro e fuori di lei, lo infila poi lo toglie interamente lasciandola in sospeso, questo trattamento probabilmente la fa uscire di testa perché poco dopo si stacca dalla mia figa e girato il volto verso di lui urla ‘ Scopami,stronzo. Lo voglio tutto dentro ‘ Alex la prende alla lettera e comincia a scoparla a ritmo forsennato.
– Si, così. Mhhh’più forte, più forte amore ‘ sembra un’ indemoniata.
Tra mugolii e urla lei continua a leccarmi ed io che sono già resistita fin troppo, vedendo Alex che la sbatte come un toro e stimolata dalla sua lingua esplodo in un’ orgasmo, &egrave forte, troppo forte.. sto urlando come una pazza, il liquido scende ed Elisa lo beve golosa e mugola come un’ ossessa.
Diego che fin’ ora &egrave rimasto a guardare seduto di fianco a noi si alza in piedi. Si spoglia e si avvicina a me lateralmente dal lato del bracciolo del divano dove io ho poggiata la testa.
Il suo cazzo &egrave duro’quanto &egrave enorme.. e bello. Lo avvicina alla mia bocca ma rimane lì immobile.
L’ espressione sul suo volto &egrave indefinibile.
Io non resisto più, desidero averlo in bocca.
– Dammelo, ti prego ‘
Non si fa attendere, non appena sfiora le mie labbra io spalanco la bocca per riceverlo tutto. Data la posizione non riesco a muovermi più di tanto e quindi &egrave lui che comincia a scoparmi la bocca con forza. Arriva a toccare in fondo tenendo premuto per qualche istante, poi si toglie per farmi riprendere fiato. La saliva mi cola lungo il mento. Mai avrei pensato di vedermi protagnonista di una cosa simile, ma forse &egrave proprio il gusto del proibito a rendere il tutto così incredibilmente eccitante.
Tutti e quattro coordiniamo i movimenti in una piacevolissima danza del sesso. Intanto Elisa urla il suo primo orgasmo e dopo essersi ripresa si avvicina alla mia bocca, momentaneamente libera e mi bacia facendomi gustare il sapore del piacere che mi ha regalato.

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