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OrgiaRacconti di Dominazione

Capitolo 3 Ultimi ritocchi

By 25 Maggio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Capitolo 3 – Gli ultimi ritocchi

“Ciao come procedono i lavori?” “Ciao Arianna, senti il caos che c’&egrave? Stanno facendo l’arco per collegare i due locali, sembra di essere in un cantiere. “Si sento” “Cosa c’&egrave come mai questa telefonata'” “Niente niente volevo solo sapere come andavano i lavori” Avevo voglia di essere li ecco la verità. “A parte il caos tutto bene, Andrea come al solito si &egrave defilato e a lasciato me a sopportare tutto questo casino” “Per quando finiscono?” “Han detto che per stasera ci consegnano i locali” “Perfetto dai” “Sai che non ho provato gli altri abiti?” “Già lo faremo lunedì, penso che oggi e domani sei con il maritino” “Oggi si ma domani mi molla da sola va a vedere il Bologna che gioca a Roma, &egrave fissato con il calcio” “Visto come va il Bologna mi sa che si diverte poco” ride Massimo.
“quindi tu che fai?” “Mi metterò a finire altri quadri cosi sono pronta per eventuali esigenze” “Poi se riusciamo lunedì andiamo anche a prendere le attrezzature per farti dipingere qui” “Giusto mi ero dimenticata, con tutte le cose che son successe mi era passato di mente”
“Dobbiamo essere pronti per l’inaugurazione” “Faccio una cosa allora” “Dimmi” “Mentre sono al centro commerciale vedo se riesco a prendere io l’attrezzatura, lungo la strada c’&egrave un negozio dove mi rifornisco dei materiali” “Sarebbe un ottima idea Arianna” “Poi tengo tutto in macchina e lunedì porto tutto li” “Ci siamo dimenticati di darti le chiavi della galleria almeno potevi scaricare tutto già da oggi.” “Dai non &egrave un problema” “Se vuoi possiamo venire qua domani e mettiamo in galleria l’attrezzatura cosi lunedì abbiamo tutto pronto e mettiamo tutto a posto” “Perche no tanto visto che son sola posso fare un salto” “Cosi con calma possiamo anche passare una bella domenica” lo dice con un tono che fa chiaramente capire cosa mi aspetterebbe. “Ci sentiamo domani mattina se stasera riesco a prendere tutto domani ci vediamo” “Va bene a domani allora”
Riappendo e inizio a mettere fretta a mio marito per andare a fare spesa, il miraggio di una domenica completamente diversa da quelle solitarie a cui ero abituata mi entusiasma.
Riesco a trovare tutto e con una gioia immensa mi pregusto già la domenica.
Sono le 7 quando mio marito esce di casa richiamato dal clacson dei suoi amici che lo aspettano fuori. Lo saluto lo guardo allontanarsi e vado in bagno per una doccia rilassante sono troppo euforica devo calmarmi prima di telefonare.
“Massimo ?” “Ciao Arianna” “Ho trovato tutto” “Perfetto a che ora ci vediamo” Dimmi tu” “Facciamo alle 10 alla galleria?” “Va benissimo cosi ho tutto il tempo di prepararmi” “Avverto anche Andrea ieri &egrave andato a fare una copia delle chiavi cosi oggi te le da” “Siete stupendi” “Allora alle 10” “Certo”
Il centro di Bologna la domenica mattina &egrave quasi deserto trovo il parcheggio proprio di fronte alla galleria dove sia Massimo che Andrea sono ad attendermi fuori.
“Su scarichiamo tutto e vediamo come son venuti i lavori” Dopo poco abbiamo finito e ci mettiamo a guardarci in giro, un semplice arco ha cambiato radicalmente la struttura.
Il secondo locale &egrave completamente isolato dall’esterno “Hanno già messo anche il logo della galleria sul cartongesso verso la strada son stati davvero bravi e puntuali nei lavori” L’unica apertura &egrave la porta finestra che da sul giardinetto esterno che da un calore visivo unico. Andrea mi guarda “Spogliati” il suo tono non ammette repliche e poi sinceramente, non ho nessuna intenzione di replicare. Voglio arrivare a gustarmi quelle sensazioni che han fatto crescere per ben due volte senza darmi la possibilità di godermele totalmente. Andrea va a chiudere la porta della galleria e tira giù le tendine in modo da non lasciar vedere niente neppure dall’altra ala del locale. Siamo isolati dall’estero.
Quando torna sono nuda fra le braccia di Massimo che mi stringe a se baciandomi con una passione sconvolgente.
“Andiamo su che staremo meglio” Non me lo faccio ripetere e accompagnata dalle loro mani che si sono posate sul mio sedere mi dirigo verso la scala a chiocciola.
“Mettiti distesa sul letto vogliamo vedere quanta voglia hai che non hai saputo aspettare domani” “Non resistevi vero?” “No non resistevo più”
Mi stendo sul letto guardandoli “Facci vedere quanta voglia hai” Le mie gambe si schiudono le mie mani iniziano a percorrere tutto il mio corpo donandomi dei brividi crescenti, arrivano al pube e iniziano a carezzare sotto lo sguardo voglioso dei due Le labbra si aprono rivelando la mia intimità, lentamente mi penetro iniziando a gemere sempre più presa da questo gioco in cui mi sento il centro di ogni attenzione. “Guarda che bella pittrice porca che abbiamo” “Voglio vederla godere da sola” “Noooo vi prego nooooo” Ho troppa voglia di loro non possono farmi questo. “Continua a toccarti voglio vederti bagnare” Non riesco a staccare le mani da li mi carezzo sempre più veloce quasi volessi arrivare subito all’orgasmo e quindi godermi quei due uomini che stavano cambiando il mio mondo. “Guarda come obbedisce, avremo una bella troietta tutta per noi” Le loro parole mi fanno
salire ancora di più il desiderio che sta esplodendo in me “Lo sai vero che da ora in poi sarai nostra e ti chiederemo di tutto” “Si lo so” “Non aspettavi altro vero? Quanto &egrave che desideri questa cosa?” “No non la ho mai desiderata neppure ci ho mai pensato, ma adesso voglio andare avanti mi piace troppo quello che sto vivendo” L’orgasmo arriva prepotente a distorcere le mie ultime parole. I due si avvicinano si spogliano si adagiano vicini a me, sento la bocca di Massimo andare a dissetarsi alla fonte del mio piacere mentre Andrea impossessatosi della mia mano che non oppone la minima resistenza la porta sul suo cazzo e inizia a farselo carezzare. Lo sento pulsare nel mio palmo, istintivamente lo stringo godendomelo in tutta la sua virilità. Un dito penetra nella mia figa lo sento esplorare curioso in me, il suo movimento circolare mi apre sempre di più rendendomi sempre più ricettiva. la cosa non passa inosservata e poco dopo le dita diventano prima due e infine tre. Si fanno spazio in me sempre più profondamente. I miei gemiti si susseguono uno dietro l’altro incoraggiandoli a proseguire se tanto ce ne fosse bisogno. Andrea si sposta viene a cavalcioni sul mio seno e cerca la mia bocca. Pochi attimi dopo il sapore del suo cazzo riempie il mio palato. Lo succhio gustandomi le prime gocce che escono lentamente e che subito vengono rapite dalla mia lingua. Mai ho desiderato cosi tanto fare sesso, &egrave una voglia nuova sconvolgente che mi sta portando a vivere in una dimensione parallela dove tutto &egrave orientato verso la ricerca del massimo piacere. “Succhialo” quelle esortazioni sono autentiche sferzate che arrivano dirette al mio cervello. Lo succhio avidamente quasi fosse la fonte del mio sostentamento che tarda a regalarmi la linfa che desidero più di ogni cosa in questo momento. Sento le dita di Massimo che abbandonano la mia figa lasciandomi un senso di vuoto assoluto. Vorrei pregarlo di continuare, di non lasciarmi vuota, ma la mia bocca &egrave troppo attratta dal gustarsi quella carne rigida che mi riempie. Sento che il cazzo di Massimo si sta appoggiando alle labbra della mia fica. Mi muovo alla ricerca di un contatto più deciso ma lo stronzo ha deciso di farmelo desiderare e si fa indietro lasciando che cresca ancora di più il mio desiderio. Per non pensarci mi dedico a Andrea che intanto gioca con il mio mi seno palpandolo con forza. Poi di colpo la prepotente penetrazione di Massimo mi fa sobbalzare. Piena in un solo affondo deciso che mi strappa un urlo di piacere inatteso e veemente. Resta fermo gustandosi il suo dominio, lo sento pulsare quasi all’unisono con il cazzo di Andrea nella mia bocca. Le due sensazioni si accomunano in una travolgente che mi porta al secondo orgasmo. Mi abbandono a quel piacere che mi rende leggera, mi sembra di essere sospesa nell’aria e mi sto godendo questa estasi tanto desiderata che però viene interrotta dalla foga di Massimo che adesso mi prende con forza facendo sobbalzare il mio corpo ad ogni penetrazione. Andrea abbandona la mia bocca “Mi voglio gustare l’espressione da porca in calore che hai” mi dice masturbandosi sopra il mio viso. Non so quanto tempo passi sono in una realtà senza tempo rapita solo dal piacere che non mi abbandona neppure per un attimo quando ecco che vedo dal cazzo di Andrea uscire un fiotto copioso che mi colpisce il viso. L’impatto con quel liquido caldo denso che colpisce le guance, il naso, la fronte, mi da una nuova scarica di piacere che pervade tutto il mio corpo arrivando a far contrarre la mia fica che stringe il cazzo di Massimo. Non resiste a questa ennesima sollecitazione e anche lui riversa in me il suo piacere riempiendomi la fica con il suo sperma. “Siiiiiiii siiiiiii siiiiiiiii” urlo come una pazza entrando in un vortice che annebbia la vista, attenua i rumori, nasconde ogni cosa che non sia piacere puro. Quando riemergo da questo orgasmo unico, mai provato prima, sento i corpi dei due uomini al mio fianco. Accarezzano il mio volto spalmandomi lo sperma di Andrea dappertutto con infinita dolcezza, poi le loro bocche si alternano sulla mia in un tacito compiacimento di essere i protagonisti del mi benessere. Rimaniamo distesi sul letto con le nostre mani che vagano sui nostri corpi “E’ stata un ottima idea quella di vedersi oggi” “E oggi &egrave appena iniziato” sorride Massimo. “E’ la prima volta che son contenta che mio marito vada a vedere la partita in trasferta” Ridono. “Che ne dite di andare a mettere a posto l’ambientazione della sala di Arianna? ” Si per me va bene” dico sospinta da un nuovo entusiasmo che mi sprona a fare tutto a non rimanere assolutamente neppure per un attimo senza far niente, questa giornata la voglio vivere al massimo in tutto ciò che mi può offrire. “Solo a una condizione” “Quale?” “Tu resti nuda” “Credevi mi volessi rivestire?” Ridiamo tutti e tre come bambini che hanno scoperto un nuovo gioco intrigante e appassionante.
Scendiamo giù in ufficio prendiamo i quadri e li portiamo nella nuova stanza ancora disadorna, li disponiamo lungo le pareti e inizia la discussione di come dislocarli. “Tanto per cominciare il cavalletto, il tavolinetto con tutti gli oggetti per dipingere li metterei qui vicini alla porta finestra in modo che Arianna possa godere del massimo della luce.” “Perfetto credo sia la soluzione giusta, iniziamo con questo” Ogni scusa &egrave buona per palparmi durante il lavoro e mi piace troppo sentirmi desiderata cosi tanto. “Andrea, Massimo, stavo pensando una cosa” “Dicci” “Che ne dite in quella parete di mettere un divano e un tavolinetto, sarebbe un invito a rimanere a guardare i quadri comodamente” “Giustissimo ma lo metterei su questa parete non dove dici tu” “Perche?” “Da qui possono vedere quando lavori e senz’altro la curiosità li farebbe stare ancor più in galleria e magari parlando con te indurli ad acquistare qualcosa” “Andrea che ne pensi?” “Massimo come al solito ci ha visto giusto Domani telefono ad un mio amico e gli dico cosa ci serve” Fra mille discussioni arriva l’ora di pranzo, mi rivesto , a gentile richiesta senza intimo e andiamo al ristorante. Le persone sono pochissime e nessuna di quelle che conosciamo. Andiamo al nostro tavolo e continuiamo a parlare dell’esposizione. “Sai che Valerio stravede per te?” “Ma dai ” “Ha già detto che vuole un tuo quadro con dedica e mi sa che lui sarà solo il primo di una lunga serie di ammiratori.” “Beh &egrave stato carino ho venduto un quadro ancor prima di iniziare la mostra” Torniamo alla galleria non senza essermi beata di sbirciate sotto il tavolo da parte di Andrea e Massimo che sbadatissimi facevano cadere di tutto.
Durante il pomeriggio la discussione si fa animata e ci vuole un bel po’ solo per disporre una sola parete. “Ragazzi torno a casa fra poco torna anche lui” “A proposito tieni le chiavi cosi quando vuoi puoi venire” “Ci vediamo domani che finiamo”
Ci salutiamo con un bacio appassionato che mi fa maledire il dover far ritorno a casa

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