Deborah (debby) ha 33 anni, gli occhi azzurri come il mare, un bel capello scuro ( tinto), un po’ in carne, una terza di seno.
è single da diversi anni a causa di certe sfortunate scelte , lavora in posta da diversi anni.
Quest’anno le turnazioni delle ferie la obbligano ad andare via le ultime due settimane di settembre. La prima , per sua fortuna a Ibiza con l’unica amica che ha le ferie a settembre, la seconda trova un viaggio per single in nord Africa.
La prima settimana è spettacolare, divertimento, mare, discoteche, qualche conoscenza. Tutto semplice e normale
Nella seconda settimana si reca in Marocco per attraversare il deserto fino alla Tunisia in compagnia di altre 5 persone single.
Raggiunto l’aeroporto in Marocco, scende con dei pantaloncini corti e una vistosa scollatura.
Trova un autista ad attenderla col suo nome in mano:”signorina Deborah, benvenuta in Marocco, non so come dire ma da poche settimane essere l’obbligo del velo qui” e continuó:” non si è sapere? Solo in poche zone essere lasciata libertà, ma in altre essere l’arresto” disse con un discreto italiano.
“ mi scusi non lo sapevo e come faccio?” Rispose Deborah
“Ecco mia compagnia fornire abito omaggio, magari non bello ma utile” disse prontamente:”poi lei comprare mercato vicino a albergo” e le indicó l’uscita.
Debby mise tunica e velo come da consiglio e lo seguì. Faceva molto caldo e non era abituata e si immedesimava nelle donne locali pensando una volta ai soprusi, una volta a una consapevolezza o a un’abitudine.
Durante il viaggio l’autista le spiegó alcune regole base per evitare punizioni che andavano dal camminare un passo indietro al suo uomo, al non mercanteggiare, passando per l’abbigliamento rispettoso.
Deborah non si sentiva a proprio agio ma ormai era lì e con alcuni timori e un pizzico di irrazionalità decise di vivere l’avventura.
Arrivati in albergo Deborah fu accolta da una ragazza educata, occhi neri stupendi, ma il resto era coperto. Era accaldata e chiese:” gentilmente potrei avere dell’acqua e posso togliere il velo?”
“Certamente per l’acqua, per il velo è ancora in luogo pubblico e deve aspettare di essere in stanza” le risposero da dietro il bancone.
Bevve in modo nervoso e poco dopo venne invitata in una sala privata dove incontrò gli altri componenti della vacanza.
Si presentò Mohamed: piacere saró la vostra guida in questa vacanza, data la forte adesione avremo due gruppi da 6, facendo l’elenco delle persone.
Poi aggiunse:” qui ci sono molte restrizioni per le donne e chiedo a tutti di aiutare la nostra Deborah a rispettarle perché un semplice inconveniente potrebbe causare problemi a tutti.”
Fatto l’elenco dei divieti, Debby chiese:” come non posso parlare al mercato con gli uomini e per comprare devo far parlare un uomo se sono single?”
“Uno dei presenti dovrà fingersi tuo accompagnatore, so che non è bello per una donna europea ma non posso farci nulla come sul velo, che resta un soprabito.”
Debby era un po’ demotivata finché non interne Alessandro:” piacere sono Alessandro, se hai bisogno chiedi pure” parlando un po’ a nome di tutti.
Lei unica donna con 11 uomini e nemmeno poteva mostrare le tette.
Furono lasciati liberi di andare nelle camere per sistemarsi e l’appuntamento era fissato per cena.
Pur di stare libera dal velo, non usciti tutto il pomeriggio e si presentò a cena.
Entrando al ristorante vide che era spiegato che poteva vedersi il viso solo per mangiare, ne fu sollevata finché non vide che il tavolo era da 11 e vicino c’era un tavolo da 1.
Inizió a capire perché costasse così poco per le donne. Nessuna sana di mente sarebbe mai partita.
Dopo cena vennero illustrate nel dettaglio le tappe del viaggio e i mezzi di trasporto, si alternavano jeep a cammelli, incontro con tribù locali , in fondo sembrava una bella esperienza.
Prima della partenza Deborah chiese a uno dei ragazzi di accompagnarla al mercato che voleva comprare due tuniche per avere un cambio. Alessandro si propose e andarono .
Dopo poco partirono. Debby indossava solo l’intimo , una canottiera e un pantaloncino mini, sotto la tunica per via del caldo.
Il primo giorno andò liscio e in fondo si era divertita a chiacchierare coi ragazzi della sua auto. E parlando del più e del meno qualche domanda sulla vita privata scattó.
Il secondo giorno c’era l’incontro con la tribù nomade per attraversare il deserto con i cammelli. Tutto era con tuniche e turbanti che a debby non dava fastidio essere vestita così.
Nel primo pomeriggio però arrivó una tempesta di sabbia
Superata la tempesta i ragazzi tolsero la tunica per scrollarla e involontariamente lo fece anche Debby.
Il capo della carovana disse qualcosa di impronunciabile nella lingua locale ma dal tono sembrava adirato.
Mohaned intervenne subito e disse:” rivestiti subito il capo dice che hai offeso il suo Dio mostrandoti nuda e se non lo fai ti farà arrestare”
La ragazza cercó di controbattere ma venne zittita. Aveva ancora molta sabbia addosso.
Poche ore dopo arrivarono all’accampamento e vennero fatte le tende e ovviamente lei era sola.
Poco dopo arrivarono le ancelle del capo tribù che l’aiutarono a lavarsi e a vestirsi con un abito tutto pieno di fronzoli di quelli arabeggianti da cartone di Aladin. Seno in vista.
Finalmente poteva essere normale.
Arrivata nella tenda principale, fu invitata a pranzare con le mogli del capo tribù. Erano 6 dai 18 ai 40 anni.
Parlavano diverse lingue europee a dimostrare che erano comunque colte.
Le spiegarono ogni dubbio che avesse sulle loro tradizioni e ovviamente fece qualche domanda scomoda sul sesso
Su questo argomento intervenne sempre la prima moglie spiegando che il marito deve garantire un numero di notti minimo a tutte durante l’anno e al massimo una per notte. Che il sesso anale era proibito per la donna della sua religione ma tollerato come sfogo per l’uomo che aveva di diritto di sposare anche una donna di un’altra religione o semplicemente di pagare per togliersi lo sfizio.
Debby rimase tra lo stupore e l’indignazione per come la donna veniva vista come oggetto mentre per loro era un onore servire il capo tribù .
Due mentalità diverse, forse giuste e forse no.
Dopo cena ci furono i balli e la danza del ventre, poi tutti a dormire.
Il terzo giorno dopo ore sui cammelli arrivarono in città e nel scendere dall’animale, la tunica di debby si alzò e venne subito i guardiani a fare domande.
Mohamed intervenne e chiariva la situazione. Si limitarono a chiederle i documenti e a segnalarla al capo tribù
Nel pomeriggio arrivó addirittura una tempesta di sabbia e tutti si accovacciarono vicino agli animali per evitare di essere riempiti di sabbia.
Dopo circa mezz’ora il vento si placava, come tanti altri Debby era piena di sabbia.
Inizió a scuotersi per farla cadere e liberarsene.
I guardiani tornarono e l’accusarono di fare gesti molesti, di insultarela loro terra e la loro religione.
Fu portata al capo tribù che disse:”donna tu disonorare mio popolo e ora andare da grande saggio per condanna”
Deborah venne trascinata in una tenda blu dove un uomo molto anziano con una lunga barba era impegnato a fumare il narghilè.
“Tu donna avere pesanti accuse da uomini della tribù “ disse l’anziano:” in nostro popolo donne come te essere punite con schiavitù se singole o con pagamento di cammelli e capre da parte di marito per pagare oltraggio. Tu essere sposata o avere uomo che paga per te 10.000 denari di multa?”
Deborah non aveva tutti questi soldi e non sapeva che fare. Si mise a piangere.
“Io capire te donna, tu occidentale e altre regole di vita. Molto assurde a volte” continuó il saggio:” quindi dare pena minore perché non si dica che il grande Al-madin- zaka sia uomo vendicativo con donna straniera. Tu punita come schiava per tre giorni o 8.000 denari di multa”
E col gesto della mano fece segno di uscire a tutti.
Deborah rimase sola nella tenda col saggio che continuó: “ mi spiacere per te ma nessuno mi avrebbe più rispettato se non ti avessi inflitto una pena. Tre giorni volare. Ora andare da capo tribù o lui si arrabbiare”.
“Mi scusi ma che significa schiava” chiese la ragazza timorosa.
“Il padrone può chiedere qualsiasi cosa a patto che non ti faccia danni permanenti. Dal servirlo, a ballare, e anche a soddisfare ogni desiderio “ rispose l’uomo:” ora vai , ma se sarai disubbidiente, non potrò più essere clemente “.
Rassegnata andò dal capo tribù.
“Voi ancelle preparate la donna occidentale con i veli pronta per ballare” ordinó il capo.
Le donne spogliarono Deborah e la vestirono, se così si può dire, con un vestito trasparente che faceva vedere ogni dettaglio del suo corpo. Era rossa di vergogna nonostante il bel fisico.
Fu fatta entrare nella tenda delle feste dove c’erano invitati anche i viaggiatori che erano con lei.
Iniziarono le musiche e Deborah si adattò a ballare come poteva. I commensali ridevano delle sue difficoltà.
Le altre ancelle iniziarono a denudare il seno e costrinsero anche lei a farlo
Il calore saliva e tutti volevano vedere a che punto sarebbe arrivato il balletto ma la musica si fermò quando le ragazze erano con le sole mutandine.
Deborah tirò un sospiro di sollievo e venne fatta uscire.
I commensali era su di giri e speravano di poter divertirsi successivamente ma nessuno osava chiedere.
Dopo aver fatto rinfrescare le danzatrici, fu detto loro di uscire e fare una passerella.
Venne appiccicato un numero alla mutandina, Debby era la 22.
Partendo dalla numero 1 sfilarono davanti al capo tribù che decideva se tenerla per sé o darla agli ospiti.
Piano piano tutte le ragazze furono consegnate e arrivó il turno di Deborah.
Il capo tribù decise di tenersela e le successive vennero anch’esse mandate agli ospiti in modo che ogni uomo avesse una concubina.
Il capo disse:” cari ospiti, voi vedere che io essere magnanimo e dare a voi una ancella per divertimento ma voi ricordare che con donna araba permesso tutto tranne sesso anale perché grave peccato. Chi commette finire in carcere uomo e schiava donna per sempre. “ e continuó :” ecco perché io tenuta per me donna europea. Per lei no reato. Se poi voi volete dietro compenso io valutare.buon divertimento “
Tutti applaudirono compreso Alessandro.
La fanciulla era nel panico, lei non aveva mai fatto sesso anale e l’idea di essere obbligata, magari con tanti, non le piaceva.
A bassissima voce disse:” capo io non ho mai fatto quella cosa, per favore non me la faccia fare, farò ogni altra cosa mi chiederà” disse deborah:” la prego “
“Grande notizia” gridó il capo:” ragazza essere vergine di culo. Attenzione tutti. Ora vedere tutti come essere grande rito”
Le guardie portarono un enorme divano e presero debby posizionandola sopra a pecorina e le legarono mani e piedi.
“Ed ecco l’iniziazione” disse il capo ed estrasse il cazzo che erano almeno 25 cm ma forse di più.
Deborah era terrorizzata e si dimenava ma così legata lo sforzo era vano e sentì appoggiare la cappella al buco,così gridó:” noooooo ti pregoooooo”
Lentamente sentì il suo buco cedere alla pressione e anche se stringeva, la penetrazione continuava inesorabilmente. Un centimetro per volta entró tutto, finché senti il bacino dell’uomo appoggiato alle sue natiche.
Il dolore fu lancinante quando l’uomo la sollevò di peso e la espose lasciandola infilzata.
Debby essendo molto più bassa di lui, non toccava a terra e col suo stesso peso lo faceva penetrare ancora maggiormente.
“Legatela a me” ordinó e due ancelle le slegarono mani e piedi e le legarono a quelle dell’uomo, trasformando la ragazza in un burattino umano:” e ora ancelle soddisfate i miei ospiti.”
Ogni commensale iniziò a divertirsi sessualmente con la propria ancella .
Anche i compagni di viaggio di Deborah partecipavano attivamente alla festa.
Il capo iniziò a girare per la sala esponendo la ragazza e offrendo la sua figa a chi volesse goderne.
Alessandro fu il primo ad accettare e disse:” scusa debby ma un occasione così non va sprecata, anche se avrei preferito anche il resto per ora mi accontento “
Il grande capo intuì e disse:” volere sua bocca, ma attento potrebbe morsicare”
“Grazie grande capo” rispose lui e si sfilò dalla figa:” attenta a non farmi male cara”
Deborah fu costretta a succhiare e poco dopo a ingoiare tutto.
Questa era un’altra pratica che lei detestava ma che per anni fu costretta a fare dal suo ex.
Uno dopo l’altro tutti i ragazzi della comitiva seguirono l’esempio di Ale che apri la strada dentro la ragazza.
A furia di sentire il contatto indiretto dei vari cazzi tramite la leggera parete che divideva la vagina dall’ano della fanciulla, il grande capo effettuó quattro o cinque schizzi nelle viscere della ragazza :” sono soddisfatto, ti ho riempita per bene, ora ancelle rilegatela dov’era prima”
Due ancelle la riposizionarono e il capo tornó al suo posto e disse:” ora che la via essere aperta, voi potete esplorare caverna di donna “
Effettivamente il buco era molto allargato e il primo ad approfittare della situazione fu il solito Ale che si scagliò sulla ragazza.
“Scusa Debby ma ne approfitto ancora, è da quanto ti ho vista che avrei voluto provarci con te” disse il ragazzo:” tanto abitiamo lontani e sarebbe stata solo una botta e via e sicuramente il culetto non me lo avresti mai dato”
Debby non rispose nulla ma ne apprezzó l’onestà.
Il ragazzo entró effettivamente in modo agile e tranquillo e iniziò a scoparle il culo. Da una penetrazione statica , ora veramente sentiva un cazzo utilizzare quel buco come se fosse il davanti.
Dopo pochi minuti si formó una fila di uomini pronti a soddisfarsi di debby.
Entrarono oltre 20 uomini, Deborah era distrutta. Le natiche ormai restavano larghe come se la posizione naturale fosse quella. Gli uomini erano venuti un po’ li, un po’ in bocca o viso, altri sulla schiena. Era inguardabile.
Con un cenno della testa, il capo tribù diede indicazioni alle ancelle che presero Debby e la portarono via per lavarla e rimetterla a nuovo.
Una giornata era trascorso e ora? Cosa subirà Deborah
Inizio interessante e scritto davvero bene (fatto non così comune). Non vedo l'ora di leggere la continuazione👍
Sempre bello leggere i tuoi racconti, spero di non aspettare tanto per il prossimo capitolo
Storia interessante e piacevole lettura. Spero continui con il 10 capitolo
Racconti intriganti e piacevoli nella lettura complimenti. Aspetto da tempo e spero arrivi il terzo capitolo con finale
Grazie Rebis