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Depravati si nasce o si diventa?

By 7 Maggio 2025No Comments

Qualche lettore mi ha scitto sollevando dubbi su quanto racconto della mia esperienza perchè dubitano che una tale depravazione, mia e di mia moglie, potesse essere nata dal niente e quindi voglio spiegare, per quelli che non hanno avuto modo di leggere lo sviluppo della mia storia dall’inizio, come è nata e poi si è amplificata la perversione mia. Soprattutto perchè in quella troia di mia moglie era già innata essendo stata dressata fin da ragazza ad ogni porcata dal suo padrino vizioso.
Come ho raccontato, quando l’ho sposata non immaginavo che razza di zoccola fosse e credevo che le storie che circolavano fossero solo maldicenze di invidiosi dato che lei era una molto provocante con uno sguardo da viziosa sempre arrapata e vestiva e truccava in modo da eccitare subito le voglie dei maschi.
La storia è iniziata quando, dopo numerose lettere anonime che me la descivevano come una puttana risaputa e ricercata da tutta la città e anche oltre, io, che avevo avuto modo di vedere quanto fosse esperta di sesso anche se cercava di nasconderlo, insospettito dai dettagli sconci che leggevo (anche se ancora dubbioso) mi decisi a spiarla. Visto che spesso si faceva riaccompagnare a casa dal lavoro (che il padrino le aveva procurato presso una azienda di amici di cui poi racconterò le vicende) da uno dei due vecchi padroni la seguii e con sorpresa li vidi fermarsi prima in una zona isolata. Sospettai subito che volessero fare qualche porcata e così mi appostai per controllare i miei dubbi. Era quasi sera ma vedevo abbastanza bene quello che succedeva. Fermata l’auto i due scesero passando sul sedile posteriore e vidi che il vecchio porco s’era tolto i pantaloni sfoderando un grosso cazzo. Io allora incazzato capivo che le mie paure erano confermate perchè era chiaro che mia moglie era daccordo e infatti la vidi aprire la camicetta liberando le grosse pocce che il vecchio porco cominciò arrapato a maneggiare succhiandone i capezzoli. Ero abbastanza vicino da sentire i loro sospiri e mugolii di piacere mentre la zozza gli segava il cazzo leccandone avidamente le gocce che colavano dalla cappella. Il padrone le spinse deciso la testa a imboccargli la mazza e mia moglie ubbidiente aprì la bocca ingoiandosi metà della stanga nodosa che cominciò a intostare. A forza di leccate esperte armò il grosso cazzo sotto i miei occhi allibiti e furiosi. Ero incredulo e non potevo accettare di avere per moglie quella pompinara che si sugava il cazzo del padrone con gusto evidente. Ero gelato di rabbia e col cuore a mille m’aspettavo che il pompino finisse con la paura di vedere mia moglie farsi anche l’ingoio ma le sorprese non erano finite perchè il vecchio bastardo prendendosi le gambe se le rialzò spalancandole e vidi con disgusto la puttana aprire colle mani le natiche pelose e affondarci la faccia cominciando a leccare il buco del culo e le palle del porco che ansimava arrapato. Vedendo mia moglie fare quella porcata quasi svenni per la rabbia e barcollavo col respiro corto seguendo lo sconcio lavoro che quella schifosa bocchinara faceva al capo. Era un servizio da professionista del pompino e anche se sconvolto mi resi conto che stavo armando anche io nonostante lo schifo di quella scoperta oscena. Sempre più disperato seguivo il pompino che la troia faceva sugando la mazza e slappando palle e buco del culo al porco ormai vicino alla venuta e infatti la mignotta esperta sentendolo pronto tenendogli la mazza in bocca gli ficcò un dito nel buco del culo facendolo sborrare con un grugnito. Io allibito vedendo mia moglie ingoiare a boccate le scariche di sborra che il padrone le scaricava in gola ebbi un conato di vomito ma non mi potei trattenere e mi sborrai nei calzoni senza neanche segarmi. Ero fuori di me per la sconvolgente scoperta e quando la pompinara soddisfatta sputò il cazzo smollato leccandosi avidamente le scolate vischiose che lo ricoprivano e lucidandolo per bene colla bocca grondante sperma filante mi resi conto di quanto fossi cornuto.
Ero sbalordito di avere una tale troia per moglie e non capivo come e quando fosse diventata la zoccola che era cosa che poi scoprii un po alla volta per mio scorno e vergogna, ma ero anche vergognosamente arrapato rendendomi conto che la mia sborrata era il segno che ero un porco anche io. La scoperta della mia depravazione era piu scioccante della verifica della troiaggine di mia moglie e restai a lungo sconvolto e incapace di muovermi anche dopo che i due rivestiti se ne furono andati.
Quando rientrai a casa mia moglie mi baciò come al solito e per poco non vomitai sentendole sulla lingua il sapore di sborra che aveva inghiottito poco prima e per parecchi giorni non riuscii più a fotterla perchè rivedevo la scena del pompino e mi bloccavo pensando a quanti cazzi le erano passati in corpo, perchè ormai ero sicuro che le dicerie non erano inventate e non erano di certo che una piccola parte della sue depravate abitudini. Lei non immaginando quello che era successo e avevo visto non capiva e alla fine incazzata mettendosi in posizione di monta si scopri il culo invitandomi:”…vediamo se resisti a questo… vieni e inculami duro… forza fammi strillare… sfondami le chiappe fino a ficcarmi dentro anche le palle…” Io che l’avevo inculata fino dal primo giorno ora sapevo perchè la porca avesse il buco del culo così cedevole per tutte le mazze le avevano spanato la rondella e furioso pensavo a come l’avevo sverginata di culo delicatamente pensando che fosse ancora sano mentre sentendola parlare come una mignotta da casino mi rendevo conto di quanto fosse troia e sfondata. Allora inferocito dalle corna che sentivo di portare mi gettai sulla zozza e sfoderato il cazzo glielo piantai nel buco del culo con una botta feroce che la fece sobbalzare con uno strillo e poi salendole sulle chiappe le somministrai una inculata profonda pompandola furiosamente. Con mia sorpresa i lamenti di mia moglie mi dimostravano che lei apprezzava e godeva proprio per quella violenza e quando se ne venne scalciando e urlando mi diede il colpo di grazia alle mie illusioni facendomi capire che razza di troia depravata e ninfomane pervertita avessi sposato.
Solo i cornuti come me che scoprono le loro troie sotto cazzo possono capire come ci si sente dopo questa esperienza traumatica. Per me da quel giorno cominciò un destino di perversione che di passo in passo mi portò prima a godere delle porcate di mia moglie e poi, una volta scoperto come cornuto succube e depravato, ad aiutarla nelle sue continue trombate con montoni di ogni tipo. Quando poi la troia incontrò il mandrillo supercazzuto che riusciva a saziare la sua perenne fame di mazza e sborra e la sua depravata voglia di violenza ne divenne succube e lui ne fece la sua schiava sessuale e la sua puttana e io dovetti ubbidire ai loro comandi osceni aiutandoli nelle loro trombate sfrenate e nelle perversioni più oscene che inventavano per umiliarmi e sottomettermi.
Dopo qualche anno di quella vita sconcia in cui ero ridotto a subire ogni violenza e non mi riconoscevo neanche più rendendomi conto della mia progressiva depravazione successe che un giorno tra i clienti puttanieri della mignotta venne anche il vecchio padrone con cui l’avevo sorpresa. La zozza aveva smesso di lavorare dato che faceva la puttana a tempo pieno e quindi il vecchio porco doveva pagare per fottersela.
Quando la vacca sfottente mi indicò come il marito cornuto e succube spiegandogli come l’avevo visto spompinato la prima volta il bastardo ridendo tenne a informarmi che lui e il fratello s’erano strafottuta mia moglie fin dal primo momento e come già sapevo bene per averlo sentito raccontare proprio da lei e l’avevano trombata tutti i giorni anche in doppio quando lavorava per loro prestandola anche ai clienti più viziosi. Il vecchio porco arrapato dalla mia succube posizione chiese alla mignotta se ero pronto a sottomettermi a ogni viziosa volontà e la zozza glielo confermò ridendo. Allora il bastardo sfoderando la grossa mazza mi impose di sugargliela e fui obbligato a botte a cominciare a spompinarlo insultato e deriso dalla troia che se la godeva e dal vecchio che sfogava la sua libidine insultandomi:”…gran recchione cornuto… sugamelo per bene che se sei bravo come tua moglie te lo scarico in bocca… la tua maiala fa l’ingoio come una chiavica e tu devi fare lo stesso frocio merdoso…” I bastardi m’avevano legato ammanettato mani e piedi in ginocchio e la troia mi spinse la testa sulla ceppa tosta ordinando:”…forza coglione guardone… fagli un pompino come gliene facevo io alla faccia tua… senti quanto intosta?… armamelo bene che me lo voglio far scaricare in panza davanti a te frocio recchione,,, fagli vedere come ubbidisci cornutazzo…” e mi spingeva furiosamente sul cazzone tosto del vecchio che ansimava arrapato e per forzarmi a ingoiare tutto il palo tosto il bastardo mi passò le gambe sulla testa e stringendole con forza ritmicamente mi obbligava a mandarmi in gola la sua mazza fino a schiacciarmi la faccia tra i peli della base.
Mentre ero semistrozzato dalla mazza che avevo fino in gola non mi resi conto che mia moglie m’aveva scoperto il culo e allaciandosi un cazzone finto me lo puntò decisa tra le natiche dicendo al puttaniero:”…questo recchione è abituato a fare pompe a comando… adesso ti faccio sentire come strilla il frocio…” e con una botta dura mi ficcò nel culo il grosso cazzo finto. Anche soffocato non potei trattenere uno strillo sentendomi spaccare la rondella dalla troia scatenata che con botte furiose continuava a spingermi nel retto il palo fino a ficcaremelo tutto nel mio povero deretano sfondato. Non era la prima volta che lo pigliavo in culo ed era stata proprio mia moglie la prima a inchiappettarmi davanti al suo montone cazzuto ma poi avevo dovuto beccarmene anche altri a comando. Tenendosi alle mie spalle la vigliacca cominciò a incularmi sadicamente godendosi i miei gemiti strozzati incitata dal porco che spompinavo:”…brava dagli in culo al tuo marito cornuto… trattalo come quella puttana che è… a saperlo l’avremmo fatto venire in ditta a vedere come t’imbottivamo la panza a ripetizione… gran recchione hai la moglie più troia e porca che conosco e di vacche ne conosco parecchie ma come lavora la tua maiala nessuna… e tu sei il marito cornuto e guardone che si meritava… un vero rechione rottinculo…” e intanto colle gambe m’obbligava a inghiottirgli il cazzone strangolandomi con forza. L’inchiappata dolorosa mi faceva piangere di rabbia ma non potevo muovermi e ero obbligato a eseguire.
Ormai ero abituato a subire servizi sconci a comando e di pompini ne avevo dovuti fare parecchi ma farlo a quel vecchio porco mi faceva incazzare per gli insulti e sfottò di cui ero oggetto sia da lui che dalla zozza che a un certo punto vedendo che nonostante il suo pompaggio doloroso avevo intostato si rialzò sturandomi le natiche del palo con cui mi seviziava dicendo:”…guarda questo depravato recchione come arma quando ciuccia cazzi… stronzo cornuto chi t’ ha dato il permesso di godere sotto cazzo? …” e con un calcio ben assestato sui coglioni mi fece smosciare di colpo. Il mio strillo strozzato dal cazzone che avevo fino in gola fece ridere il porco che ordinò a mia moglie:”…forza mignotta che tocca a te… il tuo marito recchione m’ ha armato bene… fatti infiocinare la fregna che ti voglio scaricare le palle in panza come quando lavoravi…” E la troia slacciandosi il cazzo me lo spinse di nuovo nel culo ridendo:”…piglia frocio che cosi te lo godi anche tu come me un palo su per i buchi… poi magari gli viene voglia di ficcartelo anche a te…” E salendo a cavallo del porco si accomodò il cazzone insalivato che m’aveva fatto sputare tra le chiappe dritto al suo buco del culo che se lo inghiottì con una pernacchia quando lei si calò a infilarselo. Spingendo a colpi secchi la puttana se lo fece risalire nel retto fino a quando non le scomparve in culo tutto dentro e ansimando arrapata mi impose:”…adesso lecca tutto culattone… le mie budella riconoscono ogni centimetro di questa stanga tosta tante volte l’ hanno vista sprofoandare nelle mie chiappe… gran pompinaro l’ hai armato bene… slingua tutto cane merdoso… facci godere che se no sono botte…” Cosi fui obbligato a cominciare a leccare il nerbo che entrava e usciva ritmicamente dallo sfintere spalancato di mia moglie sotto le spinte dure del porco che la faceva sobbalzare impalata e intanto mi insultava arrapato:”…lecca maiale… se lo sapevo che ero un tale frocio t’ avremmo fatto venire a slapparci i cazzi quando la montavamo sul lavoro… piu sotto cornuto… leccami bene le palle e il buco del culo… sto per concimare le budella della tua puttana… eccolo te la sborro ‘sta vacca rottinculo…” e sentivo sotto la lingua le contrazioni del cazzone che sputava sborra in culo a mia moglie che ansimava scolando la sua oscena venuta da pervertita. Finita la sborrata il cazzo del bastardo smollato sturò la rondella arrossata che con una scorreggia mi spruzzo in bocca la sborra che la maisla aveva nel retto e che fui costretto a leccare fino a ripulire sfintere e cazzo come mi ordinarono i due porci per umiliarmi.
Quando il vecchio porco se ne fu andato finalmente potei rendermi conto a pieno della degradazione oscena a cui ero arrivato. Ripensando al primo pompino che le avevo visto fare e alla mia disperazione di allora fui costretto ad ammettere che ormai anche la mia depravazione era completa. Ero ridotto a pervertito non solo guardone ma anche recchione capace di godere dei servizi più schifosi che mi imponevano e orgoglioso di aiutare la mia moglie troia a farsi sfondare ogni buco davanti a me che assistevo arrapato. Per me era diventato usuale fare ogni porcata a comando e se piaceva a lei o ai suoi mandrilli mi sottoponevo anche a fare da puttana sugando cazzi o facendomi sodomizzare dai porci viziosi che godevano a violentarmi o vedermi inchiappettato a sangue, In conclusione io credo che porci si nasce come la mia moglie troia che nata maiala aveva trovato per sua fortuna uno che l’aveva sfondata e addestrata da mignotta e come me che invece non lo sapevo ma ho scoperto rapidamente quanto fossi porco e guardone, passando in poco tempo da sapermi cornuto a spiare segandomi le trombate di mia moglie, per poi una volta scopsrto diventare uno schiavo succube e pronto ad ogni perversione per godere delle mie corna ramificate.
Per scambio commenti e esperienze scrivetemi : yugo23@inwind.it

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