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Racconti di Dominazione

Domata

By 12 Gennaio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

In prima istanza mi scuso con le lettrici che mi hanno chiesto di scrivere storie con loro stesse quali protagoniste. Cercherò di accogliere ed esaudire tutte le vostre richieste un po’ per volta da dopo il 19 gennaio. Per il momento dovrete accontentarvi di questa vecchia storia, rioardinata un po’ per poter essere pubblicata su Milù. Buona lettura!

Desideravo quel momento da anni, avevo perfino cominciato a credere che non potesse effettivamente avvenire, mi ero rassegnato. Tuttavia, finalmente, dopo un lavoro psicologico lunghissimo era riuscito a domarla. Ora era li, sul mio letto, con indosso un grazioso completo intimo nero con pizzi rosa. I suoi polsi assicurati alla testiera del letto, i suoi occhi bendati e la sua bocca tenuta semiaperta da una seconda fascia di stoffa che si richiudeva dietro il capo. Non poteva vedermi, ma poteva sentirmi camminare intorno a lei, lo capivo dal fatto che cercasse di seguirmi col volto, mugulando qualche confusa parola. Sfregava fra loro le gambe, perfettamente depilate come la sua vagina, appena visibile fra di esse.

-Immagino tu non sia a tuo agio mia cara…-

Lei annuì, io sorrisi e mi sedetti accanto a lei. Passai una mano suoi suoi capelli neri, tagliati a caschetto. Adoravo la loro morbidezza, anche se detestavo quel taglio, se lo era fatto per quel cazzone del suo ex fidanzato, incapace di tenrsela stretta preferendo delle puttane da strada a lei. Lucrezia era una ragazza di classe, i suoi genitori erano entrambi avvocati molto quotati in ambito cittadino e lei aveva sempre avuto ciò che voleva. Era per questo, che ora, era tempo di farle capire che cosa volesse dire sentirsi impotenti. Era consapevole che accettando di umiliarsi con me, avrebbe sofferto e poi goduto, ma non era preparata al sottile gioco psicologico alla quale la sottoposi.

-Se pensavi ad una scopata veloce ed indolore, hai sbagliato molto Lucrezia-

Farfugliò ancora qualcosa. Mi avvicinai a lei e, nonostante le difficoltà dovute alla fascia, la baciai. Un bacio che lei ricambiò avidamente. Potevo sentire la sua eccitazione salire minuto dopo minuto. Stava godendo alla sola idea di non potersi difendere. Le passai una mano suoi fianchi, poi sulla coscia sinistra, delicatamente, discendendo e poi risalendo, avvicinandomi al suo tesoro, ma allontanandomi da essa appena la sentivo divaricare le gambe per accogliermi.

-No tesoro. Stai accelerando le cose…-

Presi a slacciarle il completo. Lo slacciaio in modo che i suoi seni potessero essere in piena vista. Avevano il capezzolo piccolo e tugido, indurito dall’eccitazione e dal freddo. Le stuzzicai il seno con le mani, poi con la bocca e la lingua. Infine mi alzai nuovamente.

-Credo che adesso tu sia pronta per toglierti la fascia dalla bocca-

Le tolsi la fascia, lei emise subito un sospiro di compiacimento.

-Credevo non me la togliessi più…-
-Non è una cattiva idea, la debbo tenere a mente per il futuro…-
-Che stai aspettando? Scopami! Ti prego…ne ho un fottuto bisogno!-
-Non sei tu a condurre il gioco cara…-

A quel punto mi allontanai. Tornai da lei con dei cubetti di ghiaccio, che disposi lungo un’ipotetica asse del suo corpo. Brividi freddi la presero specialmente quando usai dei cubetti per stuzzicarle nuovamente il seno. Infine presi un nuovo cibetto, lo strofinai sulla sua vagina, facendo in modo che penetrasse quel tanto da restarvi. Lucrezia lanciò un piccolo gemito , aprì la bocca quel tanto che fu sufficiente affinché le potessi inserire un cubetto anche li. Cominciò ad agitarsi. Ma si placò subito quando cominciò a trarre piacere da quella situazione. Infatti, mentre vaneggiava di soffocare, avevo riportato la mno sul cubetto in vagina, usandolo per darle un primo assaggio di masturbazione. Si rilassò moltissimo e lasciò che il ghiaccio le si sciogliesse addosso. Continuai a masturbarla fin quando il ghiaccio in vagina non fosse completamente sciolto. A quel punto presi la candela.

-Che fai? Che è questo rumore?-
-Dopo il freddo…il calore…-

Accesi la candela lasciando che ripetutamente la cera, sciogliendosi, ricadesse in punti del corpo di Lucrezia. Ad ogni contatto la vedevo sobbalzare mestamente. Si morse il labbro inferiore, offrendo quanto più possibile il seno ed il ventre. Stava soccombendo al piacere. Ed era esattamente questo, che volevo.
Finalmente mi decisi a qualcosa di più. Le salii a cavalcioni sopra, slacciando i pantaloni andando a puntare la cappella del mio cazzo contro le sue labbra.

-Succhialo…-

Non se lo fece ripetere.dopo qualche leccata ‘d’assaggio’ Lucrezia si mosse avidamente. Riuscì a prendere in bocca tutta la cappella, ma a causa della postura non riuscì a fare altro. La vedevo anaspare nel tentativo di prendere altro cazzo fra le labbra, senza riuscire. Mi sposrsi in avanti, facendole riadagiare il capo sul cuscino, poggiai le mani sulla testeira del letto e cominciai a stantuffarle in bocca quasi come fosse una vagina. Più volte dovetti fermarmi, per colpi di tosse o per soffocamento, ma Lucrezia non si tirò indietro. Ogni volta ero io a fermarmi, volutamente, per darle ristoro, ma lei insisteva, appena le passava ricominciaav a cercarlo.

-Sembri non prendere cazzo da anni…-
-Mmm Mai preso così…mi sento..-
-Cosa? Che cosa ti senti?-
-Mi sento…una puttana…-
-E ti piace?-
-Da morire…-

Sorrisi soddisfatto. Mi staccai da lei procurandole una certa insofferenza al fatto. Mi portai più in basso verso il letto, afferrandole le gambe con forza e mettendomene in spalla. La sollevai di peso dai fianchi, ponendola in una postura tanto scomoda quanto faticosa. Aveva preso a lamentarsi per questo, ma quando sentì la mia lingua saggiarle la vagina, sorrise.

-Ah ma se è per questo puoi anche rompermi in due…oddio…si…si…continua…-

Aveva il sapore acre che avevo sempre pensato avere. Provavo un tale piacere ad assaporarlo che chiusi gli occhi concentrandomi unicamente sul piacere di possederla. Cominciai ad usare la lingua come un piccolo cazzo, perdendo quasi il controllo dei sensi. Lucrezia prese a gemere ed ansare sempre con più violenza, poi, con il volto rosso come il fuoco, esplose in un grido che corrispose ad un orgasmo violento. Apprezzai molto i suoi umori, ma le diedi tregua. L’adagiai nuovamente sul letto, lei ansava, ma non aveva intenzione di richiudere le gambe.

-Ti piace…quanto so essere puttana quando voglio?-
-Sei brava…si…-
-Mmm voglio essere la tua puttana…ti prego…-

Mi avvicinai al suo capo, le lecci il lobo dell’orecchio destro e le sussurrai.

-Se vuoi essere la mia puttana, devi accettare il fatto di essere anche una schiava…il mio sperma sarà il solo che potrai avere…e dovrai accoglierlo in te, da qualasiasi buco voglia…-
-Mmm vuoi venirmi dentro eh?-
-Indovinato…-
-Allora fottimi…fotti questa schiava padrone, non merito la tua dolcezza! Scopami fino a farmi sanguinare!-
-Con calma…puttanella…questo…è solo il primo giorno di schiavitù…e non sono certo che tu ancora ti stia meritando il mio cazzo…-

Mi alzai, lansciandola legata nel letto, ma le tolsi la benda, volevo che vedesse. Lei mi guardò e si morse il labbro. Sembrava volere davvero molto il mio cazzo.

-Adesso io me ne andrò. Ho delle cose da fare in casa e poi delle telefonate da fare. Ti lascerò qui. Ma ogni volta che entro voglio trovaarti così, con le gambe aperte come una puttana chiaro?-
-Mmm si…-
-E per essere certo che la cosa ti diverta…-

Da un cassetto tirai fuori un cazzo di gomma di dimensioni decisamente imponenti. Le feci leccare tuta la sua superficiee poi la penetrai con esso senza alcuna premura. Lei sgranò gli occhi e lanciò un grido che io sedai ficcandole la lingua in gola. Fu un bacio caldo, pieno di significati. Quando mi staccai le sorrisi.

-Fai in modo che ti stia dentro, se per caso dovesse uscirti dovrò punirti…-
-Mi piace..essere punita da te…-
-Allora fallo uscire…se vuoi…-
-Mi stuzzichi?-
-Chi lo sa…magari ti punirò davvero…-

Fine primo capitolo. Come sempre ringrazio in anticipo chi, leggendolo, avrà desiderio di scrivere un commento al mio consueto indirizzo : zedkiel.blanchard@hotmail.it.
Come al solito cerco di rispondere celermente ai messaggi. Commentate liberamente! ;-)

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