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Racconti di Dominazione

dondolii

By 10 Febbraio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

‘Metti la sedia in fondo al letto e vestiti. Tacchi alti’
Le calze autoreggenti viola abbinate alla lingerie infilate lentamente. Ti mostro i guanti lunghi dello stesso colore, annuisci. Faccio per togliere gli orecchini..
‘Lasciali anzi metti anche quello..’
Indichi il bracciale sul comodino. Continui a guardarmi mentre mi vesto per te. Mi porgi le scarpe con i tacchi. Sento i tuoi occhi sulla mia schiena quando mi chino ad allacciare il cinturino.
Ti sento muovere verso il tavolino dove i miei collari sono messi in fila. Ti guardo scegliere. Nelle tue mani quello nero con gli strass.
‘Girati’
Le mie mani tirano su i capelli e scoprono la nuca. Me lo passi intorno al collo e stringi quasi a soffocarmi.
‘Ti prego.. allentalo..’
‘Va bene così. Sali sul letto. In piedi qui davanti a me’
Sto per chiederti di nuovo di allentarlo mi sembra di non riuscire a respirare. Poi la voglia di non deluderti e il mio respiro si calma e si adegua a quella stretta.
Ti siedi sulla sedia e mi porgi il frustino.
‘Avanti lì in piedi. Muoviti per me.’
Equilibrio altamente instabile. I tacchi affondano nel morbido del materasso senza avere un fondo duro su cui poggiare. Ci metto un po’ per rimanere in piedi senza rischiare di cadere.
Comincio ad ondeggiare sulle gambe. I tacchi affondano non mi danno sicurezza.
‘Continua’
Gli occhi fissi su di me che mi muovo. Il frustino tenuto con le due mani quasi fosse un’asta da equilibrista e mi desse stabilità.
‘Continua..’
Prendo il frustino tra i denti e appoggio le mani sui fianchi. I movimenti si fanno più sicuri e io più sfrontata cerco di sedurti. Non so bene cosa vuoi da me sto andando a braccio. Non so cosa dovrei farci con il frustino un po’ mi sento ridicola. La mia natura normale mi sta dicendo che non si fa.
I miei ondeggiamenti però ti sfidano. Sul tuo viso invece nemmeno un’espressione. Sto cominciando ad odiarti. E’ un po’ che sono qui sopra a fare qualcosa che mi mette a disagio e ondeggio per te e sembri di non stancarti di guardarmi. Non smetto di ondeggiare ma ogni tanto debbo ritrovare la stabilità le gambe cedono e mi fanno rischiare di cadere.
Porto il frustino davanti la mia faccia mentre continuo a muovermi. La lingua comincia a percorrerlo per tutta la lunghezza fino al manico. Lo infilo in bocca e lo uso come dildo da succhiare. Gli occhi non lasciano i tuoi che continuano a fissarmi senza nessuna emozione che traspare tranne che sembri non essere per niente stanco di quello che stai guardando e che hai voglia di farlo continuare ancora e ancora.
Sono in imbarazzo non so proprio come riempire il tempo che sento che sarà ancora molto molto lungo’ Continuo ad ondeggiare a passare il frustino sulla pelle.
Sulle gambe piano fino all’inguine e piano a sfiorare la fica da fuori gli slip. Poi sul bordo e dentro cerco il contatto con il clitoride, mi fa tremare. Le gambe cedono e devo ritrovare l’equilibrio e il respiro’ e continuo a strusciarlo , mi masturbo senza smettere di ondeggiare. Gli occhi socchiusi’ il frustino che strofina sto per venire.. &egrave difficile essere razionali e pensare a tenere ferme le gambe.. ho voglia di scendere da questa posizione scomoda e godermi il lasciare le onde di piacere prendermi senza dover stare attenta a non cadere e a te.
‘Continua ad ondeggiare.’
Ti odio.. cazzo mi sto masturbando per te nella posizione più scomoda che conosco e..
‘Continua ad ondeggiare ho detto. Non mi hai sentito?’
Un’ondata di rabbia che mi sale da dentro ricaccia indietro le ondate di piacere. Smetto e tiro fuori il frustino. Negli occhi un misto di rabbia e di orgasmo mancato ti riversano addosso il mio dentro.
Le mani si stringono sul frustino.
Tenuto dalle due mani lo passo sulla pancia e poi su fino al seno. I capezzoli si irrigidiscono immediatamente allo sfiorarli del frustino. Attraverso la stoffa se ne vede evidente la forma e l’eccitazione. Continuo a farci passare sopra il frustino. MI piace e mi eccita. Cerco conferme nel tuo sguardo che non si distrae ma non mostra nulla. Continuo a sfiorarmi fino a farlo diventare fastidio..
Le dita guantate spostano la stoffa ed entrano nel reggiseno. Sento il turgido attraverso altra stoffa.
E’ una strana e piacevole sensazioni prenderli tra le dita e girarli facendoli indurire di più. Mi sfugge un gemito. Alzo gli occhi a cercare i tuoi l’attenzione che hai per i miei gesti arriva direttamente nella fica. Le gambe cedono e devo togliere la mano per ritrovare l’equilibrio. Sorridi appena. Ti piace vedermi in difficoltà.
‘Continua ad ondeggiare non ti ho detto di smettere’
Ti odio ma che vuoi da me? Sfidarmi a chi &egrave più testardo?
Mi rimetto dritta su quei tacchi del cazzo e ricomincio a dondolare. L’orgoglio mi fa resistere ancora. I movimenti del dondolio accentuati. Non lascio i tuoi occhi e continuo a sfidarti. Sembra che qualsiasi emozione che traspare e che ti trasmetto non ti faccia effetto. Io non mi arrendo.
Ti porgo il frustino. E’ un invito’ Devi accettarlo devi’
Ti sto praticamente chiedendo di colpirmi.. lo sai che non lo farei mai lo sai che non sopporto il dolore.
E’ all’altezza delle tue mani.. prendilo ti prego’ ti basta allungare la mano’
Nemmeno un muscolo. Sembri nemmeno vederlo. Il tuo sguardo lo sorpassa per fissarsi sui miei movimenti. Come se non te lo stessi offrendo, come se stessi semplicemente dondolando. Continuo a tenertelo teso davanti’
Un minuto, forse più. Mi arrendo abbasso la mano..
Ti odio.. hai ferito il mio orgoglio. Non riesco a sedurti nemmeno per farti accettare un invito che sai che mi costa molto.
Continuo a dondolare.. Sembra non bastarti mai. Non sei teso, non sei annoiato. Non perdi l’attenzione’ le mie gambe però risentono del tempo che passa. I muscoli in tensione per cercare di non cadere e per continuare a dondolare. Sempre più spesso perdo l’equilibrio e mi sbilancio.
‘Rimettiti diritta e continua’
Vaffanculo non sai dire altro.. Riprendo la posizione e continuo a dondolare.
Sei un bastardo.. ok hai intenzione di farmi stare qui ancora molto..
Non so come riempire il tempo non so decidere cosa ti piace che faccia o se vuoi solo e semplicemente che continui a dondolare. Qualsiasi gesto qualsiasi sguardo, qualsiasi sfida sembrano non toccarti.
Le dita infilate nello slip comincio a masturbarmi continuando ad ancheggiare. Qualche secondo di esitazione. Non lo immaginavo ma stare qui davanti a dondolare mi ha fatto eccitare’ in mezzo alle gambe la mia eccitazione liquida mi stupisce.
Lo hai visto il mio stupore lo so anche se non dici nulla. Mi sono fermata qualche attimo e tu lo hai notato ma io non ho voluto accentuarlo e tu hai fatto finta di non vedere.
Le dita si muovono veloci’ ho voglia di godere.. le dita volano e comincio a gemere.
‘Non smettere di muoverti’
Ti avevo dimenticato’ I muscoli si irrigidiscono un attimo prima che le onde del piacere mi invadano partendo dalle dita.
Le gambe non riescono a reggere la tensione tra il movimento, lo stare in piedi e l’orgasmo.
Con gli occhi chiusi non capisco nemmeno come ma sono sul letto.
‘Rimettiti in piedi’
‘Un minuto ti prego non riesco a ragionare’
‘In piedi ti ho chiesto di muoverti per me’
Rialzarmi mi costa moltissima fatica. Trovare l’equilibrio &egrave sempre più difficile.
Ma come cazzo mi &egrave venuto in mente di chiederti del tempo. Ti ho offerto la scusa per usare quel tono su un piatto di argento.
Ok stronzo continuo. Ondeggio più forte, troppo da perdere l’equilibrio e cadere. Non ti lascio il tempo di dirmi continua mi sto già rimettendo in piedi.
E’ passato molto tempo i muscoli stanno gridandomi di smetterla. Di lasciarli in pace e di scendere da questo letto morbido e instabile.
I movimenti sempre meno sensuali
Ora &egrave difficilissimo stare in piedi. L’attenzione deve essere tutta nel non cadere.
E’ insopportabile, appena accenno ad ondeggiare debbo usare le mani per cercare un nuovo equilibrio e non sbilanciarmi.
Sono di nuovo giù e mi sto rimettendo in piedi..
La rabbia mi fa peggio. Mi tende i muscoli già provati
E appena su sono di nuovo sul materasso.
Stai sorridendo..
Ti odio stai sorridendo..
Ormai non riesco a stare su più di qualche secondo..
Ho le lacrime agli occhi l’ennesima volta che cerco di rimettermi in piedi.
Ti alzi.
Non ce la faccio a guardarti.. gli occhi sul letto e il mio nuovo tentativo di rimettermi in piedi.
Rimani lì a guardare’ Mi lasci fare. Aspetti che sia di nuovo stesa sul materasso per avvicinarti.
Ostinatamente gli occhi fissi in terra
I capelli tirati indietro per obbligarmi ad alzare la faccia verso di te e a guardarti.
‘Adesso basta.’

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