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Racconti di Dominazione

Due puttanelle in vacanza.

By 12 Settembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

… io e Luana siamo due grandi amiche, ci siamo conosciute in chat. Siamo molto diverse, io ho i capelli corti neri, e lei ha degli stupendi capelli biondi. Devo assolutamente dire che è bellissima. Abbiamo deciso di intraprendere un viaggio insieme; detto fatto. Siamo partite in viaggio per l’America, insieme. In aereo non abbiamo fatto altro che parlare di sesso, sotto voce, come due infoiate. Ci piace parlare di sesso. Le ho confidato che mi è capitato di fare sesso anale a diciotto anni, lei mi ha confessato che non le è mai capitato, però le piacerebbe da impazzire.
– Davvero non hai mai provato il sesso anale? – le chiedo.
– No giuro.
– Allora lasciati guidare da me – le dico. Faccio un pò da maestrina essendo più grande di lei di quattro anni. Lei ne ha diciannove. – Appena arriviamo a destinazione ci divertiamo un pò con qualche bel ometto pronto a cavalcarci.
Arriviamo a Miami, facciamo shopping, andiamo in spiaggia, ci godiamo una bella vacanza. Spesso prendiamo il sole senza il costume. C’era infatti un posto non lontano, poco affollato. E in una di queste occasioni si avvicina a noi un uomo. Cosa vorrà? Stiamo prendendo il sole, siamo nude. Anche lui è nudo, ha il pene durissimo.
– Siete Italiane? – ci domanda. Sa parlare bene l’italiano.
– Sì, siamo Italiane – gli rispondo.
– Come potete vedere mi avete fatto eccitare non poco. Siete due vere porcelle.
– Ehi, è bello duro. Luana, a te piace? – con l’indice della mia mano destra tocca la punta della sua grande cappella rosa e gonfia, ma solo per un attimo. Poi ritiro la mano.
– Molto… non ne avevo mai visto uno così grosso.
– è tutto vostro se volete – ci dice. – perchè non andiamo a conoscerci meglio, da qualche altra parte.
– Forse abbiamo trovato il cavaliere che ti può sverginare il tuo bel culetto. Che ne dici Luana, ti va?
– Mmm, e me lo chiedi?
Luana si passa la lingua tra le labra, si alza e ci segue. Andiamo con lui, ci tiene tutte e due le mani sui nostri culetti, schiaffeggia il culetto di Luana, e le dice: – ma che bel culetto che hai.
– è tutto tuo…. – le risponde lei. E lui le diede un pizzicotto.
– Dove ci stai portando – gli chiedo.
– Lo vedrete, belle troiette.
– Mi piace quando ci chiami troiette – gli dice Luana.
– è quello che siete – risponde lui.
– Sono anche in calore… sono tutta bagnata… – continua Luana.
– Anche io – rispondo. – Quand’è che ci fai assaggiare il tuo uccello?
– Presto, molto presto.
– Mmmmm – Luana già gusta il suo bel cazzone duro.
Finalmente abbiamo trovato l’uomo che fa per noi, l’uomo che serve a Luana, per provare il sesso anale. Le spiegherò in ogni minimo dettaglio come comportarsi per gustarsi la scopata nel culo. Il nostro nuovo amico si chiama John, ci sta portando verso un porto abbandonato, dove non c’è nessuno, e possiamo stare tranquilli, non può vederci nessuno. Dopo un pò di strada, finalmente arriviamo, è un porto enorme, e desolato.
– Ma che bel posto…. le porti tutte qua le tue troiette? – chiede Luana.
– Sì. Le vere maiale porto qui, e me le scopo fino all’ultima goccia di sborra.
Noi ridiamo, è simpatico. Ma non sappiamo quello che ci farà. Però siamo eccitate da impazzire. Sono impaziente di mostrare a Luana come accogliere un cazzo nel culetto. Intanto ha iniziato ad accarezzargli il suo enorme cazzo, ma lui prima vuole qualcos’altro.
– Fatemi vedere come fate le troie – ci dice.
Vuole che ci baciamo, e noi ci baciamo… sì, le accarezzo le braccia, e avvicino le mie labbra alle sue, sorridendo ci baciamo, cerco la lingua di Luana, lei con le dita mi apre le labbra della passera. John intanto ha iniziato a smanettarsi molto lentamente e guardandoci dava ogni tanto delle direttive: giratevi, fatemi vedere… allarga di più… baciala meglio.
Le mie mani raggiungono il culetto di Luana, lo accarezzo, ha un culetto perfetto, morbido e aggraziato.
Lo apro leggermente. Geme. Mentre continuo a baciarla. Questa ragazza mi fa impazzire. Mi fa impazzire la sua bocca e il sapore che ha. Mi piacciono le sue labbra, mi piace quando la mia saliva si confonde alla sua.
– Hai un buon sapore – le dico.
– Grazie amore… anche il tuo è fantastico.
Mi piace sentire i peli della mia passera contro i suoi. Sentire il calore della tua piccola. Toccare e accarezzare la sua femminilità. Che femmina che sei, Luana, con i tuoi capelli profumati e biondi.
– Adesso però la voglio scopare nel culo a questa troia – dice John avvicinandosi a noi, e prendendo Luana per i suoi bellissimi capelli biondi.
Le tira il viso indietro, vuole baciarla, mentre io continuo ad accarezzarla e a sfiorarla, le accarezzo la passera umida e appiccicaticcia, mentre bacia John. Ma le fa schifo, preferisce i miei baci.
– No, il culo no. Sono ancora vergine! – Luana ha ovviamente paura.
– Non puoi dire di no al mio cazzone, che sta morendo dalla voglia di incularti. Da quando ti ha vista arrivare in spiaggia.
– Amore, stai tranquilla – le dico per tranquillizzarla.
John la fa inginocchiare davanti al suo grande cazzo.
– Succhia dai! Anche tu, maiala! – mi dice, comandandomi di mettermi in ginocchio insieme a Luana.
Mi inginocchio, proprio al suo fianco.
– Fai quello che dice, Luana – le dico con un filo di voce. – Succhiamoglielo.
– No no, ho paura. Basta.
– Dai, che ti costa – le chiedo. – Non c’è niente di male nel fare un pompino. Ci sono qui io a coccolarti e a dirti come fare, se vuoi.
Con una mano lo prendo in mano, e indirizzo la cappella verso le sue labbra.
– Dai amore, infilalo in bocca.
– Ci provo.
– Fai entrare il glande nella bocca – con dolcezza le infilo il glande di John tra le labbra. – Avanti, piccola. Succhialo. Fai roteare la lingua intorno alla cappella.
Luana lo prende in bocca e lo succhia pian piano…
– Brava, amore – le sorrido. – Stai facendo un ottimo lavoro.
Lo tengo con una mano, Luana inizia a prenderci gusto, John gode da morire. Poi lo fa uscire dalla bocca, arriva il mio turno, con la punta della lingua lo lecco dai coglioni, fino a salire al glande, e lo infilo in bocca anche io. Ho più esperienza, e questo John lo capisce. Però forse proprio per questo, a lui interessa Luana, la diciannovenne ancora alle prime armi, poco pratica. E mentre io lo spompino lei gli lecca i coglioni.
– Ehi, che maiale che siete! – dice John. – Ma tra un pò voglio il vostro culo.
Ci insulta, dice che siamo solo delle cagnette, delle porcelle… mentre Luana continuava a leccargli le palle.
Mentre a me mi prende con tutte e due le mani la testa, e mi spinge il cazzo fino in gola, quasi mi manca l’aria, poi finalmente lo fa uscire. Adesso tocca di nuovo a lei, a John gli piace la sua bocca dolce, e glielo ficca di nuovo in bocca.
– Vai piccola, lavora con la lingua – le dico accarezzandola.
Ma lui le riserva lo stesso trattamento mio, infilandole il cazzo fino in gola. Quasi fino a farti mancare l’aria.
Luana piange quasi e si dimena, John la colpisce con uno schiaffo.
– Stai ferma, puttana! – urla.
– Adesso voglio il tuo bel culetto, biondina – le dice.
La fa alzare da terra, mi alzo anche io.
– Non farle male, ha ancora il culetto vergine – dico a John.
– Vergine?! Lo immaginavo. Per questo voglio il suo culetto, e non il tuo. Tu ce l’avrai certamente già sfondato. Ti si legge in faccia che ti piace farti scopare il culo.
Il suo cazzo enorme spaventa Luana che piagnucoli, ha paura. John la fa chinare a novanta gradi, e con la punta del suo cazzo le accarezza il buchetto del culo. Le colpisce con uno schiaffo una natica.
– E tu inginocchiati dietro di me, e puliscimi il culo con la lingua – mi ordina.
Prima di farlo mi abbasso verso Luana, per dirle di stare tranquilla.
– Rilassati, tieni ben aperto il culetto amore. La bacio per tranquillizzarla.
– Ti prego resta qui.
– Che vuoi che faccia mentre ti incula?
– Voglio che mi coccoli.
– Va bene, resterò qui a coccolarti.
La bacio ancora, la mia lungua contro la sua.
– Ehi no – John mi richiama. – Mi devi leccare il culo.
Mi prende un braccio e mi fa alzare, vado dietro di lui, mi abbasso e gli allargo le natiche. Inizio a leccargli il buco del culo. Mentre inizia a penetrare Luana. Ecco, le ha appena fatto entrare nel culetto il glande. Urla di dolore, piange e chiede di smettere, poi man mano entra anche tutto il resto dell’asta, lentamente,
– Ti prego, è meglio che ti fermi. Le fai male – dico a John.
– Sta zitta, lesbica. Voglio sentire la tua lingua nel mio culo, forza!
Gli mordo una chiappa e lui si incazza, mi fa alzare.
– Per causa tua pagherà lei – dice John.
E comincia a colpire Luana sul culo con degli schiaffi. Lei si lamenta.
– Le fai male, ti prego basta – dico a John. – Scopa il mio culetto, ma lascia stare Luana.
– è il suo culetto che voglio, non il tuo.
Vuole di nuovo il suo culo, quindi ecco che penetra di nuovo il suo glande dentro di lei, lo sente scivolare con difficoltà dentro e Luana grida. Contemporaneamente la tiene per i capelli, e mi ordina di darle degli schiaffi sul viso.
– Mi dispiace, ma devo farlo.
Le schiaffeggio il viso. Però poi glielo lecco, perchè mi dispiace. Ma John non vuole, e quindi ricomincio con gli schiaffi. Allora la colpisco con altri schiaffi, mentre lui la scopa con un ritmo fortissimo, e lei urla, perchè le sta facendo un male cane. Il cazzo le entra nel culo fino ai coglioni.
– Leccale la passera alla tua amichetta, maiala – ordina a Luana.
E allora allargo le gambe, e con una mano tengo la testa di Luana, indirizzandole la bocca alle labbra della mia passera. Sento la tua lingua. Lei si fionda e lecca tutto con avarizia.
– Oh sì amore, sei bravissima.
La sua lingua scivola sul mio clitoride, socchiudo gli occhi, che bellezza! Poi mi metto sotto di lei, e un pò lecco la sua passera e un pò i coglioni di John, che sbattono contro il culetto di Luana ad ogni colpo. La sua passera ha un odore favoloso, mi piace da impazzire. Bionda come i suoi capelli. Credo di essermi innamorata di lei. Bellissima come una velina, delicata e sensibile. Luana piange e geme; il dolore del culetto e il piacere della mia lingua.
– No, amore non piangere – le dico.
– Mi fa male – dice con un filo di voce.
– Sto per sborrare – urla John.
Così esce dal culetto di Luana, e le dice di inginocchiarsi ai suoi piedi. Io invece mi metto dietro di lei, in piedi, e le accarezzo i capelli e il viso, mentre lui si masturba davanti ai tuoi occhi, sta per sborrare.
– La devi prendere tutta in bocca – le dice. – Avanti, apri la bocca.
Luana tiene la bocca aperta, io le accarezzo i capelli, un pò le spalle e un pò il viso. Ecco, John sta per sborrare, ecco il primo fiotto, le finisce in bocca. Poi ecco anche altri fiotti. L’ultimo finisce sulla mia mano, e con la lingua Luana me lo porta via. Ingoia tutto meno un getto che sputa giu a terra. John le dice di leccare anche quello. Luana si abbassa e lo lecca. E ingoia.
– Ah! Che sborrata! Puttane come voi non mi sono mai capitate. Io vi saluto, troie.
John se ne va via in quel modo, lasciandoci da sole. E rimaniamo lì per terra ad accarezzarci. Luana ha il culetto tutto rosso. Le accarezzo la passera e ci baciamo. L’adoro la mia piccola Luana. Vorrei avere il cazzo anche io, per scoparmela romanticamente lì, in quel preciso istante. La bacio e sento il sapore della sborra. Resterei a baciarla per delle ore, e sento che lei ne ha bisogno, perchè ha bisogno di affetto. La sento molto stanca.
– Hai il sapore della mia figa nella bocca – mi dice.
– E tu hai il sapore della sborra di John.

Note: Questo racconto è il frutto di un lavoro a quattro mani di Danielaz e Luana. Ringrazio la dolce Luana per la sua collaborazione.
Contatti: gardenofeden@hotmail.it

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