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E fu così che ci ritrovammo troia e cuck

By 29 Marzo 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Era il compleanno di Elena e mi feci convincere ad accompagnarla in giro per negozi. Lei avrebbe potuto usare la mia carta di credito per comprarsi ciò che voleva ed io avrei potuto godermi gli occhi degli altri uomini su di lei: l’avevo convinta a vestirsi con tacchi a spillo, minigonna e mega scollatura. Dopo aver comprato due paia di scarpa, due camicie e due paia di jeans per un totale di 650 euro, la seguii in un negozio d’intimo. Elena scelse un po’ di cose ed entrammo nel camerino. Notai subito che un po’ distante da noi c’era un uomo moro sulla quarantina che si provava delle cose ed io ne approfittai subito per lasciare la porta del camerino semichiusa affinché lui potesse godere dello spettacolo di Elena che si provava dell’intimo. Mi eccitava terribilmente l’idea che qualcuno potesse spiarla. Il solo pensiero che quell’uomo la potesse vedere mentre si cambiava mi provocò un’erezione. Prima che Elena si sfilasse le mutandine, infilai la mano per accarezzarle la fica e come avevo sperato, appena il moro si accorse dei nostri movimenti iniziò a spiarci da lontano.

Ero talmente eccitato che mi spinsi oltre, molto oltre. Gli feci cenno di avvicinarsi e quando ci raggiunse, aprii il camerino e gli chiesi un consiglio sull’intimo che Elena aveva scelto. Lei, senza un minimo d’imbarazzo, si tolse le mutandine per infilarsi il perizoma di pizzo nero che aveva scelto. Il moro era incredulo della situazione e la guardava estasiato, poi allungò la mano per toccarle il seno. Io ero lì che lì che guardavo, fermo, quasi impietrito. Il moro continuò appoggiandosi da dietro e facendole sentire la sua eccitazione. Le infilò una mano nel perizoma nuovo e cominciò ad accarezzarle la fica.

Osservavo il suo volto eccitato e voglioso di Elena e mi eccitavo sempre di più. Le infilò un dito nella figa con decisione e cominciò a muoverlo e poi a ruotarlo. Elena era bagnata, molto bagnata, cosi lui la spinse a 90 gradi, tirò fuori il suo enorme cazzone rigido e glielo sbatté nella figa. Colpi secchi e decisi mentre io rimasi lì, quasi imbambolato. Ero fermo ed incredulo del fatto di assistere terribilmente eccitato alla scena di un altro uomo che si sbatteva mia moglie davanti ai miei occhi. Il moro la scopava con foga ed Elena mugolava di piacere nel sentire il suo cazzone muoversi dentro di lei. Dopo un po’, la fece girare e mettere in ginocchio per farle leccare il suo cazzo bagnato dei suoi stessi umori. Elena leccava e succhiava con gusto. Lo prendeva in bocca riempiendosela tutta mentre mi guardava con i suoi occhi da troia. Non riuscivo a capire chi fosse più eccitato fra i tre. Continuò a leccare fin quando il suo sperma denso e caldo uscì a frotte inondandole copioso il viso e colando sul suo rigoglioso seno.

Ero eccitatissimo e decisi di entrare in gioco: lo tirai fuori e glielo misi in bocca quando ancora la sborra del moro le colava sul viso. L’accarezzai dolcemente quasi a perdonarla per quel tradimento bagnandomi le mani di sperma. Intanto la commessa del negozio si accorse di quei strani movimenti nei camerini e si era appostata in lontananza ad osservarci senza intervenire. Quella situazione terribilmente intrigante la spinse a mettere il cartello di chiusura momentanea sulla porta ed avvicinarsi a noi. Aveva una camicia scollata che lasciava intravedere il seno ed un paio di leggins neri aderenti che lasciano poco all’immaginazione. Mentre Elena si dedicava al mio cazzo leccandolo e succhiandolo, le sbottonai la camicia per accarezzarle il seno. Il moro aveva di nuovo il cazzo in tiro e si godeva la scena smanettandosi un po’. Era eccitato dalla situazione ed immaginai volesse scoparsi anche la commessa. Si avvicinò a lei da dietro e cominciò a toccarla. Le abbassò i leggins mostrando il suo meraviglio culo sodo.

Elena e la commessa si ritrovarono una di fronte all’altra e cominciarono a baciarsi e toccarsi i seni. Non avevo mai visto prima d’allora mia moglie cosi vogliosa ed eccitata. Non avrei mai pensato che si sarebbe potuto spingere fino a quel punto.
La commessa scese con la testa fra le gambe di Elena e la sua lingua dolcemente s’insinuò fra le grandi labbra della fica bagnata. Ansimavano eccitate! Infilai la mia mano in mezzo alle gambe della commessa ed iniziai ad accarezzarla. La sua passera era umida e le mie dita affondavano con facilità. Intanto il moro ci osservava in piedi mentre continuava a smanettersi il suo enorme cazzone che nel frattempo aveva raggiunto il massimo della rigidità. Vidi Elena guadarlo con voglia e lui non si fece pregare. Si avvicinò e le sbatte il cazzo sul viso dicendole: “succhiamelo troia. Fammi vedere cosa sai fare’. Riuscii a leggere sul viso di Elena il piacere immane che provava nel sentire la lingua di un’altra donna leccarle il clitoride e la sua bocca riempirsi di quel cazzo rigido.

Intanto mi misi alle spalle della commessa, le allargai il culo e puntai al suo buchetto. Lo bagnai un po’, lo stuzzicai con il dito e dopo aver fatto un paio di tentativi glielo infili tutto dentro. La sentii urlare di piacere. Lo voleva! Il moro si allontanò per un momento e ritornò con due foulard. Bendò gli occhi delle due donne affinché esse si abbandonassero agli altri sensi e mentre lui continuava a scopare la bocca di mia moglie, io affondai deciso nel culo della commessa. L’odore del sesso era molto forte e noi stavamo quasi per sborrare all’unisono. Ci facemmo un segno d’intesa come se ci conoscessimo da anni e le facemmo inginocchiare davanti ai nostri cazzi in erezione. Senza che noi proferissimo parola, loro due di aprirono la bocca e tirarono fuori la lingua… Con un paio di colpi rapidi di mano il nostro caldo liquido inondò il loro viso, la bocca ed i seni’ le liberammo dai foulard e loro, quasi per ringraziarci, iniziarono a leccare lo sperma l’una dal corpo dell’altra.

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