Skip to main content
Racconti di Dominazione

Esclave!… finalmente

By 14 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Un lento percorso che ti ha portato a scoprirti, ad accettarti, stringendo la mia mano per essere mia’ finalmente MIA.

Grazie a chi vorrà inviarmi commenti e giudizi.

Grazie ai lettori di iomilu che mi seguono nella sezione raccolte, scambiando pareri ed intrecciando amicizie.

_________________________________

Finalmente, si, finalmente.

Una notte quasi insonne, il tuo corpo che urla la sua eccitazione, la mente che squarcia su immagini che fino a qualche tempo fa avresti rifiutato.

Finalmente.

Il tuo sesso umido chiama la tua mano, ma NO, non puoi seguire il tuo istinto, il tuo desiderio violento, non devi.

Quella cordicella, la nostra cordicella, li, tra le tue gambe, quasi una carezza oscena, continua, insistente.

La nostra cordicella’.

Ripensi a quella mia richiesta, quell’ordine: una cordicella indossata come un minuscola perizoma, lasciando che schiuda le grandi labbra, insinuandosi in te, imbevendosi dei tuoi umori, quei nodini e quelle perline, infilate, che si muovono e ti accarezzano ad ogni minimo sussulto del tuo corpo.

Le sensazioni che ti ha dato e ti da, eccitazione, vergogna e timore che altri capiscano, senso di perversione, fierezza nel seguirmi.

Ed ora, finalmente, io sarò davanti a te, i miei occhi sfioreranno il tuo corpo, le mie mani muoveranno quel cordino, aumentando le sensazioni, avvicinandoti al piacere, donandotelo ‘. Forse.

L’acqua della doccia scorre sulla pelle mentre la tua mente rincorre il tempo trascorso, il cammino fatto insieme, le nuove emozioni scoperte, provate, accettate; il desiderio di altre emozioni, più reali, di andare oltre;

le mani, quasi mosse da volontà propria, sfiorano il tuo seno, i capezzoli già turgidi;

scendono sul ventre, per un attimo senti i tuoi peli sotto i polpastrelli; umidi, di acqua ed umori, le dita muovono per un attimo il cordino, i muscoli si tendono, il respiro si mozza, e’.

a fatica allontani la tua mano

NO, non puoi, non devi, lo sai.

Ti asciughi lentamente, cercando di allentare l’emozione e l’eccitazione, ma riuscendo solo ad accentuarla, sembra che quel cordino tra le tue gambe sappia, perversamente, da solo, portarti verso il piacere, e costringerti, sadicamente, a negartelo,

sembra che ogni tuo gesto, anche il più banale, sia un perverso invito al piacere

lo strofinarsi dell’asciugamano sulla schiena

lo stringersi del bustino attorno al seno

il frusciare delle calze sulle gambe’

tutto

in attesa di me

finalmente

sali in auto, guidando nervosamente, accarezzando distratta quel foulard che tieni al collo, cercando di scordare dove stai andando, cercando di non pensare a chi ti aspetta, cercando di negare ciò che vuoi e che sei.

Finalmente l’hotel.

Entri guardando con aria decisa il portiere, chiedi una camera, sali, ignorando ostentatamente le sue occhiate,

Pochi istanti ed il tuo cellulare squilla

La mia voce, una frustata nella tua mente

Uno spasimo nel ventre

Poche parole, ti chiedo il numero della camera, ‘a tra poco Alessandra’ click

Ora l’emozione quasi ti toglie il respiro, sai come voglio che ti prepari per me,

gesti rapidi, frenetici quasi a fugare la tensione spasmoidica

aspetti;

una attesa lunga, minuti che paiono giorni, interminabili

Un rumore leggero

La porta che si schiude

Passi lenti

Ti vedo

Sdraiata sul letto, il viso schiacciato contro il materasso, il foulard a bendarti gli occhi

Le mani accanto al capo, immobile

Aspetti un mio gesto, una parola, un ordine forse

Passi, leggeri, mentre mi avvicino a te, le mie dita sfiorano il tuo viso, le tue mani

Le stringi, quasi ti aggrappi alle mie dita

Portandole al tuo viso

Alla bocca, al naso, quasi ad impadronirti del mio odore

Silenzio

Silenzio mentre sfioro la tua pelle

Mentre disegno le tue labbra con le dita

Tutto il tuo corpo urla la sua eccitazione

Ma”aspetti

Vorresti una mia parola, il suono della mia voce, che ben conosci, ma ora non più filtrato da un freddo cellulare, vorresti chiedermi di parlarti

Ma sai che non devi

Aspetti

Mentre la tensione, l’emozione, l’eccitazione ..ti portano lontano

Intuisci, nel buio che ti circonda, il mio viso accanto al tuo, labbra che sfiorano le tue, leggere, dolci

So che ora hai bisogno anche di dolcezza

La mia lingua scivola tra le tue labbra, fruga la tua bocca, ruba i tuoi sospiri e la tua saliva, stringendoti a me, lasciando che tu ti abbandoni contro il mio petto.

Per un attimo, un lungo attimo, le mie braccia ti stringono, sollevandoti da terra.

Per un attimo i nostri respiri si arrestano godendo finalmente la nostra vicinanza

Poi, bruscamente mi allontano da te

Resti immobile, in piedi, la testa vuota, movimenti leggeri attorno a te che il buio della benda accentua e trasforma in emozioni,

sensazioni sfumate

la fragranza del mio profumo

la morbidezza e la leggerezza delle mie mani

ed insieme la loro decisione

La benda’ il buio, smarrimento, senso di dipendenza totale, tu ora MIA, mai come ora.

poi la mia voce, decisa e sicura

‘SOLLEVA LA GONNA ALESSANDRA’

un sussulto alle mie parole, le mani raggiungono l’orlo della gonna, la sollevano lentamente, scoprendo le cosce velate da impalpabili calze,

‘PIU’ SU’

la bocca secca, il viso rosso di imbarazzo, mentre il tuo sesso, pulsante e umido, si mostra a me, mentre ora vedo quel cordino, che sembra sussultare, eccitandoti.

Resti immobile, sentendo il mi sguardo frugarti, vorresti coprirti, girarti, fuggire; NO, vorresti, vuoi, che tutto ciò continui, che vada oltre’.oltre:

silenzio mentre ti senti esposta come non mai, mostrata, MIA,

comprendi finalmente il senso di appartenere, SI, ora mi appartieni, lo sai

e ne sei felice e fiera

‘SPOGLIATI ALESSANDRA’

le dita, appena tremanti, slacciano i bottoni delle camicetta, sai che la tua pelle diventa mia, che il mio sguardo ti accarezza lentamente mentre la gonna raggiunge a terra la camicetta, solo il bustino che ti stringe ora nasconde una parte di te

mi senti muovere

avvicinarmi

trattieni il respiro

mentre mani decise ti guidano attraverso la stanza

verso il letto

ti sdrai lentamente, mentre le mie dita, lente e leggere, iniziano a sfiorarti la pelle

insistenti, abili, intriganti

dal collo alla gola

sui capezzoli che spuntano turgidi dal bustino

sfiorano lievi l’interno delle tue cosce

ed improvvisamente il tuo bacino si solleva di scatto

cercandomi

le mie dita vicine

le senti

non ancora su te, ma vicine

cerchi di arcuare ancor più la schiena, di lasciar parlare il tuo corpo, di mostrarti come sei

i muscoli tesi

il corpo velato da un velo di sudore

il respiro affannoso

ma le mie dita ancora non ti toccano

un roco suono dalla tua gola

rabbia

frustrazione

desiderio

imbarazzo

tutto in un eccitante miscuglio inatteso

ecco

i miei polpastrelli sui tuoi peli umidi

un sussulto ti porta a spingere per un attimo il tuo clitoride contro le mie dita

un attimo

un solo attimo

e ‘

mi allontano

torno afferrando il cordino

muovendolo

sollevandoti con esso

mentre piacere e desiderio ti avvolgono

lo senti aprirti

penetrare nella tua carne, in te

violarti e possederti

persa in me

il frugare della corda nel tuo sesso

il pulsare del clitoride contro le palline

il contrarsi del ventre in spasimi involontari ed esaltanti

poi’il nulla

le mie mani si allontanano

abbandonano il cordino

il tuo corpo

te

un ”. nnno’ sussurrato ti sfugge

ti irrigidici

sai che non dovevi

resti in attesa

immobile

rumori lievi attorno a te

smarrimento nel buio che ti circonda

mi senti avvicinare

qualcosa ti sfiora il viso

le labbra

un brivido

lo sai

la mia cinghia

accarezza lenta le tue labbra

non riesci a respirare

vorresti gridare NO

vorresti scostarmi

ma neppure tu sai perch&egrave non lo fai

uno strappo deciso libera i tuoi occhi dalla benda

li stringi alla luce improvvisa

li spalanchi in me

il mio viso

i miei occhi

la mia cinghia

in silenzio

un lampo di terrore in te

mentre quel cuoio sfiora il tuo corpo

leggero

sui capezzoli

si insinua deciso tra le gambe

facendoti sussultare..di piacere

mentre lascio che si bagni dei tuoi umori

premendo il cliroride

con forza

poi dolcemente

mentre la sollevo fissandoti severo

lunghi spasmodici attimi di attesa

mentre non sai se &egrave più forte il desiderio di fuggire

o quello di sentire quella cinghia morderti la carne

attesa

lunga spasmodica’.

Perversamente eccitante,

poi’..

un sorriso illumina il mio volto

la cinghia cade

ti stringo a me

inatteso e desiderato questo attimo di dolcezza

che ti fa sentire ancor più mia

che aumenta la tua fiducia

so, esattamente ciò che cerchi, che vuoi, che sei

e quando lo vuoi

ora lo sai, ne sei certa

ora puoi abbandonarti a me

accarezzo piano i tuoi capelli

i nostri occhi uniti

nel nostro mondo

finalmente

le mie dita tra i tuoi capelli

giocandoci

leggere

via via più decise

severe

stringendoli

leggendo ciò che provi, che vuoi, nel tuo sguardo

eccitazione

smarrimento

sottomissione

mentre tirando con forza i tuoi capelli ti sollevo in ginocchio

mi alzo davanti a te

il mio sesso davanti al tuo viso

‘DAMMI I TUOI OCCHI ALESSANDRA’

li spalanchi nei miei

lentamente

mentre il mio odore si fa strada in te

lo conosci

lo impari

lo desideri

il mio sesso che sfiora i tuoi occhi

accarezza spudoratamente il tuo viso

il tuo naso

le tue labbra

batte severo ed inaspettato sulle tue guance

lieve dolore che lascia subito il posto a inatteso desiderio

perverso

sporgi la lingua cercandomi

mentre un lampo si accende in te

finalmente

finalmente sarò nella tua bocca

finalmente sarai tu a dettare i tempi, le emozioni

a provare quell’orgoglioso senso di potere che ti da il sesso di un uomo nella tua bocca

stretto tra le tue labbra;

la mia mano ancora più severa sul tuo capo

un guizzo

scivolando di colpo in te

spingendo nella tua gola

fino in fondo.

restando immobile

togliendoti il respiro;

smarrimento in te

il viso paonazzo

senso di soffocamento

fame d’aria

eccitazione

la testa vuota

piena

confusa

mille maledizioni, mille insulti mentalmente contro me

mille maledizioni contro te stessa

che vorresti, razionalmente, ribellarti

ma irrazionalmente non puoi e non vuoi

non più

non puoi pensare di fare a meno di ciò che stai provando

pur odiandoti per questo

rantoli soffocati ti sfuggono

un rivolo di saliva cola dalle tue labbra

lacrime colmano i tuoi occhi spalancati nei miei

occhi chge dicono più di mille parole

che dicono tutto di te

svelandoti a me, come mai davanti a nessun altro.

e, con un altro gesto improvviso

esco da te, allontanandoti,

quasi gettandoti sul materasso

‘I TUOI OCCHI ALESSANDRA’

mi guardi smarrita

in un attimo, con un gesto, &egrave crollato il tuo baluardo più saldo

il tuo senso di potere sugli uomini

quando sapevi,

stringendoli tra le labbra,

dominarli, spiando il loro piacere, modulandolo a tuo piacimento.

Facendoli avvicinare all’estasi e sapientemente prolungandola

Traendone orgoglioso piacere

Ora non più,

non più attrice

ma quasi oggetto,

usata

e, sorprendentemente, ti accorgi che ami tutto ciò

che il vuoto che ora senti tra le tue labbra &egrave opprimente

che vorresti

ancora ed ancora

farti soffocare dal mio sesso

maledirmi mentre stringo il tuo capo contro il mio ventre

mentre lo muovo a mio piacimento

stringere i pugni per resistere, sapendo che, in realtà non vuoi allontanarti e sfuggire

ma essere sempre più posseduta

appartenere.

farti possedere,

possedere ed abusare

essere ‘scopata in bocca’

ora, in un lampo

cogli il senso reale di questa frase

ed queste parole

che si formano nella tua mente

ti portano dove mai avresti pensato di arrivare

con l’eccitante consapevolezza che’ &egrave solo il primo passo

oltre, molto oltre si può arrivare

oltre, molto oltre vuoi arrivare

stringendo la mia mano

sempre di più

sempre più forte

mentre, accasciata sul materasso

la bocca umida di saliva

affannosamente alla ricerca di aria

i tuoi occhi mi dicono ciò che sei

esclave ‘finalmernte

questa dolce parola, nostra, che, rubandola al francese,

meglio di ogni altra esprime ciò che sei

più di femmina

più di schiava

più di slave

assolutamente mia.

Dedicato a te che mi stai seguendo lungo questo affascinante percorso, stringendo la mia mano sempre più forte, sicura di ciò che sei.

Grazie a chi vorrà inviarmi commenti e giudizi.

Grazie ai lettori di iomilù che mi seguono nella sezione raccolte, scambiando pareri ed intrecciando amicizie

__________________________________

Il tuo respiro lentamente si acquieta, distesa davanti a me, mentre affannosamente la mente si libera dalle nebbie delle emozioni appena vissute e, assurdamente, ne senti già la mancanza.

I miei occhi, i miei occhi che s’illuminano per un attimo in un sorriso, scaldandoti l’anima, per poi, repentinamente, tornare glaciali, severi, mentre mi muovo nella stanza; il tuo sguardo mi segue, ansioso;

per un attimo rabbrividisci mentre mi avvicino a te, una corda tra le mani, la mia voce dura:

‘I TUOI POLSI ALESSANDRA’.

Li porgi con solo un ombra di esitazione, sollevi lo sguardo nel mio, vuoi che ti legga dentro mentre i tuoi polsi conoscono lo sfregare della canapa, lo stringersi dei nodi, la sensazione di assoluta impotenza che si impossessa di te.

Vuoi che legga in te la completa fiducia che hai in me

Che legga l’esaltante piacere che ti da sentirti completamente nelle mie mani, MIA

Che legga le torbide sensazioni, fino ad ora solo intraviste sull’orlo della mente, che ora esplodono in te in tutta la loro perversa passione.

Senti il tuo ventre sussultare ad ogni giro di corda attorno ai tuoi polsi, scuotersi in spasimi di piacere ad ogni nodo che si stringe

Inaspettatamente

Scoprendo una nuova sensazione perversamente eccitante

E sai che io lo so, che lo posso leggere in te, meglio e più che se tu esprimessi con mille parole ciò che provi.

Un capo della corda tra le mie mani, lievi strappi che ti costringono a muoverti, sollevando il busto, avvicinandomi a me, la bocca protesa a cercare il mio corpo, desiderosa di assaggiarlo, ancora ed ancora

la corda che si allenta, per lasciarti scivolare di nuovo supina su quel letto.

Piccoli strappi che costringono i tuoi polsi a muoversi sul tuo corpo, guidati da me

A sfiorare per un attimo il seno, sentendo lo sfregare della corda sui capezzoli, sentendo un onda violenta di desiderio inumidirti tra le gambe.

Chi sei alessandra? cosa stai diventando? Cosa sei ora? Perché senti così tuo tutto ciò?

Domande che vagano nella tua mente, avvolte da nuvole di piacere

Il mio sguardo

Un sorriso

E, quasi avessi potuto leggerti nelle mente, la mia voce, dolce ora, sussurrata

‘esclave alessandra, questo ora sei, questo sei da sempre, questo ora vivi, con gioia e fierezza’

un semplice ‘..ssi’ sussurrato a fior di labbra, felice che io abbia capito, sentito, più e meglio di te, ciò che provi.

Una stretta più violenta della corda porta le tue mani tra le cosce spalancate, inconsciamente apri le dita, le muovi’cercando un contatto con’.te

Il bacino ondeggia, sussulta, chiama

ma uno strappo deciso le allontana da te

mi guardi, gli occhi supplicanti, velati da desiderio violento ed improvviso, che urla la sua voglia di appagamento, il capo reclinato, la gola esposta che sussulta ingoiando orgoglio, la tua voce in un flebile..’ti prego’

e lentamente la corda si allenta, lascia che tu ti avvicini a te.. un po di più, vicina ora,

il calore umido del tuo desiderio scalda le tue dita, infiamma la tua mente

ti senti, attraverso i polpastrelli

senti il tuo caldo desiderio bagnarti le dita

senti il clitoride sensibile e gonfio cercare urlando le tue carezze

ti perdi nei miei occhi, mostrandomi spudoratamente il tuo appagarti da sola

vincendo imbarazzo e vergogna

incurante di mostrarmi fin dove la tua voglia ti spinge

le tue dita si muovono rapide, dal clitoride alle grandi labbra

accarezzano, premono, con dolcezza e durezza, imparando l’esaltante alternarsi di sensazioni dolci e severe

scostano quel cordino che ancora segna il tuo sesso,

uno scatto improvviso ti fa sollevare il bacino, impossessandoti delle tue dita,

in te

finalmente

le spingi a fondo, ritirandole lentamente, fradice di desiderio

la bocca schiusa in un roco gemito continuo

gli occhi sbarrati nei miei

ancora

ancora in te, spingendo furiosamente, in te

scopandoti sola

davanti a me

per me, donandomi tutto ciò.

Lascio che il tuo piacere ti avvolga

Che ondate ritmicamente incalzanti partano dalle tue viscere, scoppiandoti nel cervello

Che la nebbia e l’oblio dell’orgasmo ti racchiudano nel loro bozzolo, escludendo ogni altra cosa

e’

d’improvviso uno strappo violento allontana le tue mani da te

lasciandoti’vuota

spezzando d’improvviso quell’accogliente bozzolo di piacere

uno sguardo carico d’odio verso me

sostengo il tuo sguardo

una muta sfida

mentre gli insulti nella tua mente svaniscono, lasciano posto a sensazioni nuove

mentre, lentamente, abbassi gli occhi

conscia del piacere sottile che la tua sottomissione ti da

lasciando che, faticosamente, il tuo corpo accetti ciò che la tua mente ha già accettato, negandoti, ancora una volta l’agognato orgasmo.

Abbandonata su quelle lenzuola aspetti che il tuo corpo assimili le emozioni appena vissute, le metabolizzi

Aspetti che i muscoli si rilassino abbandonando la tensione preorgasmica

Che il respiro torni a ritmi più tranquilli

Ma, prima che tutto ciò possa accadere, la corda prende vita tra le mie mani

Forza i tuoi polsi dietro il tuo capo, protendendo il tuo seno

Quel capo della fune che tenevo tra le mie dita ora cinge le tue caviglie, stringendole, piegandole dietro te

Quasi inanimato manichino

Ma sai bene, come io so

Che sei e ti senti sempre più donna, femmina

Profondamente consapevole e desiderosa di tutto ciò

Una stretta più violenta, il tuo corpo che si arcua, mentre nodi decisi serrano le tue caviglie, bloccano il tuo corpo in quella posizione innaturale

Ma stupendamente di offerta

Dove in un sensuale arco mostri ed offri il tuo corpo, dal seno al pube

Teso e gonfio l’uno

Umido, caldo, pulsante, l’altro

Ed ora, finalmente

Le mie mani scivolano dolcemente tra le tue gambe

Ora sono le mie dita che fanno sussultare di piacere il tuo sesso

Uno strappo deciso ti libera di quel cordino che ancora ti cingeva i fianchi

Ora inutile succedaneo di me

Ora sono le mie dita che schiudono l’umido sesso

Impossessandosene

Frugandolo

Aprendosi dentro te

Premendo con forza

Accarezzando con dolcezza

Mentre il mio polso preme il tuo clitoride

Tra le mie mani ale

Le mie mani che escono da te

Premono e muovono il roseo bottoncino sensibile

Improvvisamente lo schiaffeggiano

Un urlo

Ma subito il dolore lascia il posto a piacere scoprendo, attraverso le mie carezze, l’esaltata sensibilità

La mia bocca

Che lenta si avvicina al tuo sesso grondante

Tu che forzi le corde per avvicinarti a me

Offrirti

Donarti

Il tuo sapore sulle mie labbra

La mia lingua che ti fruga

Ti beve

Scivola oltre

Mentre le mia dita leggere impazziscono sul clitoride

Un sussulto quando sfioro con la punta della lingua il tuo buchino

Tesa improvvisamente

Sai, so, ne abbiamo parlato, che temi quello,

spesso mi hai detto che non riuscirai mai a’..

il mio polpastrello

umido dei tuoi umori

ruba spazio alla lingua

circuisce il tuo buchino

lo vedo contrarsi, sussultare

dolci carezze suadenti lo sfidano

lo chiamano

lentamente si rilassa

le piegoline si distendono

alle mie carezze risponde con ansimi sussultanti

aprendosi sempre più

il mio dito ti sfida

scivolando bagnato di te

forzando quella minuscola apertura

ti guardo ora

mentre mordi le labbra

mentre un sordo dolore ti coglie

ti guardo

mentre so che non vuoi che mi fermi

ti guardo mentre sempre più a fondo prendo possesso di te

mentre i tuoi muscoli si serrano attorno alle mie dita

ma, forse inaspettatamente per te

si rilassano per permettermi di avanzare

di farti ancor più mia

mentre

stringendoti

sento il piacere rubare spazio al dolore

la mente che annulla la tensione per gustarsi il piacere

l’eccitazione che monta facendoti sua

scoprendo che

si ale

scoprendo che anche questo &egrave piacere

che anche questo mi doni

ti stringo forte

guardandoti con dolcezza

persa in me ed io in te

sai che so che &egrave un dono che mi fai

e che lo fai con gioia e naturalezza

gusti questa calma dolcezza che ti fa vuotare la mente

finalmente

così ti voglio ale

la mente vuota

solo piena di sensazioni ed emozioni

di piacere e sottomissine

di me

sempre

lunghi attimi

mentre impari ad amare, desiderare quel nuovo impossessarmi di te

quel mio frugarti dietro

dolce, mai prepotente

suadente quasi

che da un piacere dolce

per attimi

lunghi attimi

finch&egrave

la mia mano ti lascia

improvvisa

esce da te

e scopri che la rimpiangi già

scioglie le tue caviglie

un gesto deciso ti solleva

guidandoti attraverso la stanza

la porta del bagno si apre a noi

entriamo

il ripiano di marmo del lavello, il grande specchio

ci rimanda immagini eccitanti

ti vedi, per la prima volta

con i polsi legati

il viso scosso dal desiderio, dal piacere troppo a lungo negato

spingo il tuo viso contro lo specchio

i tuoi occhi passano rapidi dai miei ai tuoi

io dietro te

frugandoti tra le gambe

impossessandomi del tuo sesso

il mio membro, teso e gonfio

accarezza la tua peluria bagnata

ti apre

spingi contro me

mi vuoi

ma..

non ancora

gioco con il mio sesso tra le tue gambe

batto contro il clitoride

facendoti sussultare di voglia urlata

torno a schiuderti

restando vicino

vicino

‘GUARDAMI

MI VUOI?’

Un si in un lungo lamento urla la tua voglia

Un colpo deciso

E sono in te

La bocca spalancata davanti alla tua immagine riflessa

Ansimi cha appannano lo specchio

Occhi vacui

Che guardano il nulla

La mia voce che ti trascina alla realtà

‘GUARDATI ALE, GUARDATI’

spalanchi gli occhi in te

ti vedi

ora si

per la prima volta ti vedi come sei

come vuoi essere

abbandonata a me

in un eccitante abbandono

la mia mano tra i tuoi capelli

muove il tuo viso

la tua lingua sporge cercando immagini che solo ora vedi

sentendole tue

volendole disperatamente

mentre colpi sempre più decisi ti portano verso l’estasi

le parole ti muoiono in gola

mentre muovi affannosa il bacino

accelerando il ritmo timorosa che

una volta di più

il piacere ti venga negato

persa nel piacere

suoni, odori, sensazioni

si fondono

non distingui le une dalle altre

non il tuo odore che riempie la stanza

non il mio corpo caldo contro il tuo

non il tuo viso sconvolto davanti a te

non la mia mano che

sculaccia le tue natiche

alternando piacere e dolore

anche quel bruciore violento fa parte del tutto

del piacere

assoluto

che vuoi

vuoi

disperatamente vuoi

e

dalle nebbie del piacere

la mia voce

‘si ale, ora si, ora puoi’

un lungo urlo accompagna le mie parole

fiumi di piacere avvolgono il mio membro colando tra le nostre gambe

il tuo corpo si piega

come sopraffatto da tanto piacere

finalmente concesso

mentre ancora spasimi continui stringono il mio membro, ancora in te

mentre sollevo il tuo viso

costringendoti ancora a guardarti in quello specchio

a vedere l’alessandra che amo

che voglio

l’alessandra che sei

e sempre più vuoi essere.

Femmina eccitata, puttana donata al suo uomo, donna nella massima essenza dell’essere donna

Esco da te, lentamente

Mani severe e dolci insieme

Ti spingono in ginocchio

Davanti a me

Ora puoi vederti

Mentre il mio sesso

Ancora turgido

Si avvicina al tuo viso

GUARDATI

Ora puoi cogliere nel tuo sguardo il desiderio di avermi ancora

Il mio sesso

Velato da umori miei e tuoi

Odori nostri

Che si mescolano

E fondono nella tua mente

Scivolo lento tra le tue labbra

Muovendo piano il tuo capo

Dolcemente

Fino

Fino’alla tua gola

Con un colpo improvviso

Ancora ale

Ancora quella sensazione

Temuta e desiderata

Odiata e voluta più di ogni altra cosa

Ancora scopata in bocca

Fino a sentirti soffocare

Ed ora vedi

Il tuo volto farsi paonazzo

Gli occhi lucidi

Le gote gonfiarsi annaspando

E la mia mano salda

Sul tuo capo

Immobile

Il mio capo che si piega, avvicinandosi al tuo

Le labbra che si schiudono

Ed un rivolo di saliva bagna i tuoi occhi, il tuo volto

Le mie mani lo spalmano sulla tua pelle

Brividi scuotono il tuo corpo

Emozioni si sovrappongono alle emozioni

Ancora

Ancora quegli insulti

Quella ribellione istintiva

Ancora quella consapevolezza che &egrave ciò che ami

Che vuoi

E

Finalmente

Esco da te

Scivoli a terra

Ai miei piedi

Il viso bagnato da umori e saliva

La bocca spalancata cercando aria

Il corpo scosso da sussulti di un orgasmo mentale

Inaspettato e nuovo

Non meno coinvolgente

Ansimante

Ma fiera e felice

Passando la lingua sulle labbra a cercare residui di sapori amati

Mentre il respiro torna in te

E lentamente sollevi in me lo sguardo

Adorante

Sussurrando

‘Padrone, sono tua’

Leave a Reply