Un lento percorso che ti ha portato a scoprirti, ad accettarti, stringendo la mia mano per essere mia’ finalmente MIA.
Grazie a chi vorrà inviarmi commenti e giudizi.
Grazie ai lettori di iomilu che mi seguono nella sezione raccolte, scambiando pareri ed intrecciando amicizie.
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Finalmente, si, finalmente.
Una notte quasi insonne, il tuo corpo che urla la sua eccitazione, la mente che squarcia su immagini che fino a qualche tempo fa avresti rifiutato.
Finalmente.
Il tuo sesso umido chiama la tua mano, ma NO, non puoi seguire il tuo istinto, il tuo desiderio violento, non devi.
Quella cordicella, la nostra cordicella, li, tra le tue gambe, quasi una carezza oscena, continua, insistente.
La nostra cordicella’.
Ripensi a quella mia richiesta, quell’ordine: una cordicella indossata come un minuscola perizoma, lasciando che schiuda le grandi labbra, insinuandosi in te, imbevendosi dei tuoi umori, quei nodini e quelle perline, infilate, che si muovono e ti accarezzano ad ogni minimo sussulto del tuo corpo.
Le sensazioni che ti ha dato e ti da, eccitazione, vergogna e timore che altri capiscano, senso di perversione, fierezza nel seguirmi.
Ed ora, finalmente, io sarò davanti a te, i miei occhi sfioreranno il tuo corpo, le mie mani muoveranno quel cordino, aumentando le sensazioni, avvicinandoti al piacere, donandotelo ‘. Forse.
L’acqua della doccia scorre sulla pelle mentre la tua mente rincorre il tempo trascorso, il cammino fatto insieme, le nuove emozioni scoperte, provate, accettate; il desiderio di altre emozioni, più reali, di andare oltre;
le mani, quasi mosse da volontà propria, sfiorano il tuo seno, i capezzoli già turgidi;
scendono sul ventre, per un attimo senti i tuoi peli sotto i polpastrelli; umidi, di acqua ed umori, le dita muovono per un attimo il cordino, i muscoli si tendono, il respiro si mozza, e’.
a fatica allontani la tua mano
NO, non puoi, non devi, lo sai.
Ti asciughi lentamente, cercando di allentare l’emozione e l’eccitazione, ma riuscendo solo ad accentuarla, sembra che quel cordino tra le tue gambe sappia, perversamente, da solo, portarti verso il piacere, e costringerti, sadicamente, a negartelo,
sembra che ogni tuo gesto, anche il più banale, sia un perverso invito al piacere
lo strofinarsi dell’asciugamano sulla schiena
lo stringersi del bustino attorno al seno
il frusciare delle calze sulle gambe’
tutto
in attesa di me
finalmente
sali in auto, guidando nervosamente, accarezzando distratta quel foulard che tieni al collo, cercando di scordare dove stai andando, cercando di non pensare a chi ti aspetta, cercando di negare ciò che vuoi e che sei.
Finalmente l’hotel.
Entri guardando con aria decisa il portiere, chiedi una camera, sali, ignorando ostentatamente le sue occhiate,
Pochi istanti ed il tuo cellulare squilla
La mia voce, una frustata nella tua mente
Uno spasimo nel ventre
Poche parole, ti chiedo il numero della camera, ‘a tra poco Alessandra’ click
Ora l’emozione quasi ti toglie il respiro, sai come voglio che ti prepari per me,
gesti rapidi, frenetici quasi a fugare la tensione spasmoidica
aspetti;
una attesa lunga, minuti che paiono giorni, interminabili
Un rumore leggero
La porta che si schiude
Passi lenti
Ti vedo
Sdraiata sul letto, il viso schiacciato contro il materasso, il foulard a bendarti gli occhi
Le mani accanto al capo, immobile
Aspetti un mio gesto, una parola, un ordine forse
Passi, leggeri, mentre mi avvicino a te, le mie dita sfiorano il tuo viso, le tue mani
Le stringi, quasi ti aggrappi alle mie dita
Portandole al tuo viso
Alla bocca, al naso, quasi ad impadronirti del mio odore
Silenzio
Silenzio mentre sfioro la tua pelle
Mentre disegno le tue labbra con le dita
Tutto il tuo corpo urla la sua eccitazione
Ma”aspetti
Vorresti una mia parola, il suono della mia voce, che ben conosci, ma ora non più filtrato da un freddo cellulare, vorresti chiedermi di parlarti
Ma sai che non devi
Aspetti
Mentre la tensione, l’emozione, l’eccitazione ..ti portano lontano
Intuisci, nel buio che ti circonda, il mio viso accanto al tuo, labbra che sfiorano le tue, leggere, dolci
So che ora hai bisogno anche di dolcezza
La mia lingua scivola tra le tue labbra, fruga la tua bocca, ruba i tuoi sospiri e la tua saliva, stringendoti a me, lasciando che tu ti abbandoni contro il mio petto.
Per un attimo, un lungo attimo, le mie braccia ti stringono, sollevandoti da terra.
Per un attimo i nostri respiri si arrestano godendo finalmente la nostra vicinanza
Poi, bruscamente mi allontano da te
Resti immobile, in piedi, la testa vuota, movimenti leggeri attorno a te che il buio della benda accentua e trasforma in emozioni,
sensazioni sfumate
la fragranza del mio profumo
la morbidezza e la leggerezza delle mie mani
ed insieme la loro decisione
La benda’ il buio, smarrimento, senso di dipendenza totale, tu ora MIA, mai come ora.
poi la mia voce, decisa e sicura
‘SOLLEVA LA GONNA ALESSANDRA’
un sussulto alle mie parole, le mani raggiungono l’orlo della gonna, la sollevano lentamente, scoprendo le cosce velate da impalpabili calze,
‘PIU’ SU’
la bocca secca, il viso rosso di imbarazzo, mentre il tuo sesso, pulsante e umido, si mostra a me, mentre ora vedo quel cordino, che sembra sussultare, eccitandoti.
Resti immobile, sentendo il mi sguardo frugarti, vorresti coprirti, girarti, fuggire; NO, vorresti, vuoi, che tutto ciò continui, che vada oltre’.oltre:
silenzio mentre ti senti esposta come non mai, mostrata, MIA,
comprendi finalmente il senso di appartenere, SI, ora mi appartieni, lo sai
e ne sei felice e fiera
‘SPOGLIATI ALESSANDRA’
le dita, appena tremanti, slacciano i bottoni delle camicetta, sai che la tua pelle diventa mia, che il mio sguardo ti accarezza lentamente mentre la gonna raggiunge a terra la camicetta, solo il bustino che ti stringe ora nasconde una parte di te
mi senti muovere
avvicinarmi
trattieni il respiro
mentre mani decise ti guidano attraverso la stanza
verso il letto
ti sdrai lentamente, mentre le mie dita, lente e leggere, iniziano a sfiorarti la pelle
insistenti, abili, intriganti
dal collo alla gola
sui capezzoli che spuntano turgidi dal bustino
sfiorano lievi l’interno delle tue cosce
ed improvvisamente il tuo bacino si solleva di scatto
cercandomi
le mie dita vicine
le senti
non ancora su te, ma vicine
cerchi di arcuare ancor più la schiena, di lasciar parlare il tuo corpo, di mostrarti come sei
i muscoli tesi
il corpo velato da un velo di sudore
il respiro affannoso
ma le mie dita ancora non ti toccano
un roco suono dalla tua gola
rabbia
frustrazione
desiderio
imbarazzo
tutto in un eccitante miscuglio inatteso
ecco
i miei polpastrelli sui tuoi peli umidi
un sussulto ti porta a spingere per un attimo il tuo clitoride contro le mie dita
un attimo
un solo attimo
e ‘
mi allontano
torno afferrando il cordino
muovendolo
sollevandoti con esso
mentre piacere e desiderio ti avvolgono
lo senti aprirti
penetrare nella tua carne, in te
violarti e possederti
persa in me
il frugare della corda nel tuo sesso
il pulsare del clitoride contro le palline
il contrarsi del ventre in spasimi involontari ed esaltanti
poi’il nulla
le mie mani si allontanano
abbandonano il cordino
il tuo corpo
te
un ”. nnno’ sussurrato ti sfugge
ti irrigidici
sai che non dovevi
resti in attesa
immobile
rumori lievi attorno a te
smarrimento nel buio che ti circonda
mi senti avvicinare
qualcosa ti sfiora il viso
le labbra
un brivido
lo sai
la mia cinghia
accarezza lenta le tue labbra
non riesci a respirare
vorresti gridare NO
vorresti scostarmi
ma neppure tu sai perchè non lo fai
uno strappo deciso libera i tuoi occhi dalla benda
li stringi alla luce improvvisa
li spalanchi in me
il mio viso
i miei occhi
‘
la mia cinghia
in silenzio
un lampo di terrore in te
mentre quel cuoio sfiora il tuo corpo
leggero
sui capezzoli
si insinua deciso tra le gambe
facendoti sussultare..di piacere
mentre lascio che si bagni dei tuoi umori
premendo il cliroride
con forza
poi dolcemente
mentre la sollevo fissandoti severo
lunghi spasmodici attimi di attesa
mentre non sai se è più forte il desiderio di fuggire
o quello di sentire quella cinghia morderti la carne
attesa
lunga spasmodica’.
Perversamente eccitante,
poi’..
un sorriso illumina il mio volto
la cinghia cade
ti stringo a me
inatteso e desiderato questo attimo di dolcezza
che ti fa sentire ancor più mia
che aumenta la tua fiducia
so, esattamente ciò che cerchi, che vuoi, che sei
e quando lo vuoi
ora lo sai, ne sei certa
ora puoi abbandonarti a me
accarezzo piano i tuoi capelli
i nostri occhi uniti
nel nostro mondo
finalmente
le mie dita tra i tuoi capelli
giocandoci
leggere
via via più decise
severe
stringendoli
leggendo ciò che provi, che vuoi, nel tuo sguardo
eccitazione
smarrimento
sottomissione
mentre tirando con forza i tuoi capelli ti sollevo in ginocchio
mi alzo davanti a te
il mio sesso davanti al tuo viso
‘DAMMI I TUOI OCCHI ALESSANDRA’
li spalanchi nei miei
lentamente
mentre il mio odore si fa strada in te
lo conosci
lo impari
lo desideri
il mio sesso che sfiora i tuoi occhi
accarezza spudoratamente il tuo viso
il tuo naso
le tue labbra
batte severo ed inaspettato sulle tue guance
lieve dolore che lascia subito il posto a inatteso desiderio
perverso
sporgi la lingua cercandomi
mentre un lampo si accende in te
finalmente
finalmente sarò nella tua bocca
finalmente sarai tu a dettare i tempi, le emozioni
a provare quell’orgoglioso senso di potere che ti da il sesso di un uomo nella tua bocca
stretto tra le tue labbra;
la mia mano ancora più severa sul tuo capo
un guizzo
scivolando di colpo in te
spingendo nella tua gola
fino in fondo.
restando immobile
togliendoti il respiro;
smarrimento in te
il viso paonazzo
senso di soffocamento
fame d’aria
eccitazione
la testa vuota
piena
confusa
mille maledizioni, mille insulti mentalmente contro me
mille maledizioni contro te stessa
che vorresti, razionalmente, ribellarti
ma irrazionalmente non puoi e non vuoi
non più
non puoi pensare di fare a meno di ciò che stai provando
pur odiandoti per questo
rantoli soffocati ti sfuggono
un rivolo di saliva cola dalle tue labbra
lacrime colmano i tuoi occhi spalancati nei miei
occhi chge dicono più di mille parole
che dicono tutto di te
svelandoti a me, come mai davanti a nessun altro.
e, con un altro gesto improvviso
esco da te, allontanandoti,
quasi gettandoti sul materasso
‘I TUOI OCCHI ALESSANDRA’
mi guardi smarrita
in un attimo, con un gesto, è crollato il tuo baluardo più saldo
il tuo senso di potere sugli uomini
quando sapevi,
stringendoli tra le labbra,
dominarli, spiando il loro piacere, modulandolo a tuo piacimento.
Facendoli avvicinare all’estasi e sapientemente prolungandola
Traendone orgoglioso piacere
Ora non più,
non più attrice
ma quasi oggetto,
usata
e, sorprendentemente, ti accorgi che ami tutto ciò
che il vuoto che ora senti tra le tue labbra è opprimente
che vorresti
ancora ed ancora
farti soffocare dal mio sesso
maledirmi mentre stringo il tuo capo contro il mio ventre
mentre lo muovo a mio piacimento
stringere i pugni per resistere, sapendo che, in realtà non vuoi allontanarti e sfuggire
ma essere sempre più posseduta
appartenere.
farti possedere,
possedere ed abusare
essere ‘scopata in bocca’
ora, in un lampo
cogli il senso reale di questa frase
ed queste parole
che si formano nella tua mente
ti portano dove mai avresti pensato di arrivare
con l’eccitante consapevolezza che’ è solo il primo passo
oltre, molto oltre si può arrivare
oltre, molto oltre vuoi arrivare
stringendo la mia mano
sempre di più
sempre più forte
mentre, accasciata sul materasso
la bocca umida di saliva
affannosamente alla ricerca di aria
i tuoi occhi mi dicono ciò che sei
esclave ‘finalmernte
questa dolce parola, nostra, che, rubandola al francese,
meglio di ogni altra esprime ciò che sei
più di femmina
più di schiava
più di slave
assolutamente mia.
Dedicato a te che mi stai seguendo lungo questo affascinante percorso, stringendo la mia mano sempre più forte, sicura di ciò che sei.
Grazie a chi vorrà inviarmi commenti e giudizi.
Grazie ai lettori di iomilù che mi seguono nella sezione raccolte, scambiando pareri ed intrecciando amicizie
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Il tuo respiro lentamente si acquieta, distesa davanti a me, mentre affannosamente la mente si libera dalle nebbie delle emozioni appena vissute e, assurdamente, ne senti già la mancanza.
I miei occhi, i miei occhi che s’illuminano per un attimo in un sorriso, scaldandoti l’anima, per poi, repentinamente, tornare glaciali, severi, mentre mi muovo nella stanza; il tuo sguardo mi segue, ansioso;
per un attimo rabbrividisci mentre mi avvicino a te, una corda tra le mani, la mia voce dura:
‘I TUOI POLSI ALESSANDRA’.
Li porgi con solo un ombra di esitazione, sollevi lo sguardo nel mio, vuoi che ti legga dentro mentre i tuoi polsi conoscono lo sfregare della canapa, lo stringersi dei nodi, la sensazione di assoluta impotenza che si impossessa di te.
Vuoi che legga in te la completa fiducia che hai in me
Che legga l’esaltante piacere che ti da sentirti completamente nelle mie mani, MIA
Che legga le torbide sensazioni, fino ad ora solo intraviste sull’orlo della mente, che ora esplodono in te in tutta la loro perversa passione.
Senti il tuo ventre sussultare ad ogni giro di corda attorno ai tuoi polsi, scuotersi in spasimi di piacere ad ogni nodo che si stringe
Inaspettatamente
Scoprendo una nuova sensazione perversamente eccitante
E sai che io lo so, che lo posso leggere in te, meglio e più che se tu esprimessi con mille parole ciò che provi.
Un capo della corda tra le mie mani, lievi strappi che ti costringono a muoverti, sollevando il busto, avvicinandomi a me, la bocca protesa a cercare il mio corpo, desiderosa di assaggiarlo, ancora ed ancora
la corda che si allenta, per lasciarti scivolare di nuovo supina su quel letto.
Piccoli strappi che costringono i tuoi polsi a muoversi sul tuo corpo, guidati da me
A sfiorare per un attimo il seno, sentendo lo sfregare della corda sui capezzoli, sentendo un onda violenta di desiderio inumidirti tra le gambe.
Chi sei alessandra? cosa stai diventando? Cosa sei ora? Perché senti così tuo tutto ciò?
Domande che vagano nella tua mente, avvolte da nuvole di piacere
Il mio sguardo
Un sorriso
E, quasi avessi potuto leggerti nelle mente, la mia voce, dolce ora, sussurrata
‘esclave alessandra, questo ora sei, questo sei da sempre, questo ora vivi, con gioia e fierezza’
un semplice ‘..ssi’ sussurrato a fior di labbra, felice che io abbia capito, sentito, più e meglio di te, ciò che provi.
Una stretta più violenta della corda porta le tue mani tra le cosce spalancate, inconsciamente apri le dita, le muovi’cercando un contatto con’.te
Il bacino ondeggia, sussulta, chiama
ma uno strappo deciso le allontana da te
mi guardi, gli occhi supplicanti, velati da desiderio violento ed improvviso, che urla la sua voglia di appagamento, il capo reclinato, la gola esposta che sussulta ingoiando orgoglio, la tua voce in un flebile..’ti prego’
e lentamente la corda si allenta, lascia che tu ti avvicini a te.. un po di più, vicina ora,
il calore umido del tuo desiderio scalda le tue dita, infiamma la tua mente
ti senti, attraverso i polpastrelli
senti il tuo caldo desiderio bagnarti le dita
senti il clitoride sensibile e gonfio cercare urlando le tue carezze
ti perdi nei miei occhi, mostrandomi spudoratamente il tuo appagarti da sola
vincendo imbarazzo e vergogna
incurante di mostrarmi fin dove la tua voglia ti spinge
le tue dita si muovono rapide, dal clitoride alle grandi labbra
accarezzano, premono, con dolcezza e durezza, imparando l’esaltante alternarsi di sensazioni dolci e severe
scostano quel cordino che ancora segna il tuo sesso,
uno scatto improvviso ti fa sollevare il bacino, impossessandoti delle tue dita,
in te
finalmente
le spingi a fondo, ritirandole lentamente, fradice di desiderio
la bocca schiusa in un roco gemito continuo
gli occhi sbarrati nei miei
ancora
ancora in te, spingendo furiosamente, in te
scopandoti sola
davanti a me
per me, donandomi tutto ciò.
Lascio che il tuo piacere ti avvolga
Che ondate ritmicamente incalzanti partano dalle tue viscere, scoppiandoti nel cervello
Che la nebbia e l’oblio dell’orgasmo ti racchiudano nel loro bozzolo, escludendo ogni altra cosa
e’
d’improvviso uno strappo violento allontana le tue mani da te
lasciandoti’vuota
spezzando d’improvviso quell’accogliente bozzolo di piacere
uno sguardo carico d’odio verso me
sostengo il tuo sguardo
una muta sfida
mentre gli insulti nella tua mente svaniscono, lasciano posto a sensazioni nuove
mentre, lentamente, abbassi gli occhi
conscia del piacere sottile che la tua sottomissione ti da
lasciando che, faticosamente, il tuo corpo accetti ciò che la tua mente ha già accettato, negandoti, ancora una volta l’agognato orgasmo.
Abbandonata su quelle lenzuola aspetti che il tuo corpo assimili le emozioni appena vissute, le metabolizzi
Aspetti che i muscoli si rilassino abbandonando la tensione preorgasmica
Che il respiro torni a ritmi più tranquilli
Ma, prima che tutto ciò possa accadere, la corda prende vita tra le mie mani
Forza i tuoi polsi dietro il tuo capo, protendendo il tuo seno
Quel capo della fune che tenevo tra le mie dita ora cinge le tue caviglie, stringendole, piegandole dietro te
Quasi inanimato manichino
Ma sai bene, come io so
Che sei e ti senti sempre più donna, femmina
Profondamente consapevole e desiderosa di tutto ciò
Una stretta più violenta, il tuo corpo che si arcua, mentre nodi decisi serrano le tue caviglie, bloccano il tuo corpo in quella posizione innaturale
Ma stupendamente di offerta
Dove in un sensuale arco mostri ed offri il tuo corpo, dal seno al pube
Teso e gonfio l’uno
Umido, caldo, pulsante, l’altro
Ed ora, finalmente
Le mie mani scivolano dolcemente tra le tue gambe
Ora sono le mie dita che fanno sussultare di piacere il tuo sesso
Uno strappo deciso ti libera di quel cordino che ancora ti cingeva i fianchi
Ora inutile succedaneo di me
Ora sono le mie dita che schiudono l’umido sesso
Impossessandosene
Frugandolo
Aprendosi dentro te
Premendo con forza
Accarezzando con dolcezza
Mentre il mio polso preme il tuo clitoride
Tra le mie mani ale
Le mie mani che escono da te
Premono e muovono il roseo bottoncino sensibile
Improvvisamente lo schiaffeggiano
Un urlo
Ma subito il dolore lascia il posto a piacere scoprendo, attraverso le mie carezze, l’esaltata sensibilità
La mia bocca
Che lenta si avvicina al tuo sesso grondante
Tu che forzi le corde per avvicinarti a me
Offrirti
Donarti
Il tuo sapore sulle mie labbra
La mia lingua che ti fruga
Ti beve
Scivola oltre
Mentre le mia dita leggere impazziscono sul clitoride
Un sussulto quando sfioro con la punta della lingua il tuo buchino
Tesa improvvisamente
Sai, so, ne abbiamo parlato, che temi quello,
spesso mi hai detto che non riuscirai mai a’..
il mio polpastrello
umido dei tuoi umori
ruba spazio alla lingua
circuisce il tuo buchino
lo vedo contrarsi, sussultare
dolci carezze suadenti lo sfidano
lo chiamano
lentamente si rilassa
le piegoline si distendono
alle mie carezze risponde con ansimi sussultanti
aprendosi sempre più
il mio dito ti sfida
scivolando bagnato di te
forzando quella minuscola apertura
ti guardo ora
mentre mordi le labbra
mentre un sordo dolore ti coglie
ti guardo
mentre so che non vuoi che mi fermi
ti guardo mentre sempre più a fondo prendo possesso di te
mentre i tuoi muscoli si serrano attorno alle mie dita
ma, forse inaspettatamente per te
si rilassano per permettermi di avanzare
di farti ancor più mia
mentre
stringendoti
sento il piacere rubare spazio al dolore
la mente che annulla la tensione per gustarsi il piacere
l’eccitazione che monta facendoti sua
scoprendo che
si ale
scoprendo che anche questo è piacere
che anche questo mi doni
ti stringo forte
guardandoti con dolcezza
persa in me ed io in te
sai che so che è un dono che mi fai
e che lo fai con gioia e naturalezza
gusti questa calma dolcezza che ti fa vuotare la mente
finalmente
così ti voglio ale
la mente vuota
solo piena di sensazioni ed emozioni
di piacere e sottomissine
di me
sempre
lunghi attimi
mentre impari ad amare, desiderare quel nuovo impossessarmi di te
quel mio frugarti dietro
dolce, mai prepotente
suadente quasi
che da un piacere dolce
per attimi
lunghi attimi
finchè
la mia mano ti lascia
improvvisa
esce da te
e scopri che la rimpiangi già
scioglie le tue caviglie
un gesto deciso ti solleva
guidandoti attraverso la stanza
la porta del bagno si apre a noi
entriamo
il ripiano di marmo del lavello, il grande specchio
ci rimanda immagini eccitanti
ti vedi, per la prima volta
con i polsi legati
il viso scosso dal desiderio, dal piacere troppo a lungo negato
spingo il tuo viso contro lo specchio
i tuoi occhi passano rapidi dai miei ai tuoi
io dietro te
frugandoti tra le gambe
impossessandomi del tuo sesso
il mio membro, teso e gonfio
accarezza la tua peluria bagnata
ti apre
spingi contro me
mi vuoi
ma..
non ancora
gioco con il mio sesso tra le tue gambe
batto contro il clitoride
facendoti sussultare di voglia urlata
torno a schiuderti
restando vicino
vicino
‘GUARDAMI
MI VUOI?’
Un si in un lungo lamento urla la tua voglia
Un colpo deciso
E sono in te
La bocca spalancata davanti alla tua immagine riflessa
Ansimi cha appannano lo specchio
Occhi vacui
Che guardano il nulla
La mia voce che ti trascina alla realtà
‘GUARDATI ALE, GUARDATI’
spalanchi gli occhi in te
ti vedi
ora si
per la prima volta ti vedi come sei
come vuoi essere
abbandonata a me
in un eccitante abbandono
la mia mano tra i tuoi capelli
muove il tuo viso
la tua lingua sporge cercando immagini che solo ora vedi
sentendole tue
volendole disperatamente
mentre colpi sempre più decisi ti portano verso l’estasi
le parole ti muoiono in gola
mentre muovi affannosa il bacino
accelerando il ritmo timorosa che
una volta di più
il piacere ti venga negato
persa nel piacere
suoni, odori, sensazioni
si fondono
non distingui le une dalle altre
non il tuo odore che riempie la stanza
non il mio corpo caldo contro il tuo
non il tuo viso sconvolto davanti a te
non la mia mano che
sculaccia le tue natiche
alternando piacere e dolore
anche quel bruciore violento fa parte del tutto
del piacere
assoluto
che vuoi
vuoi
disperatamente vuoi
e
dalle nebbie del piacere
la mia voce
‘si ale, ora si, ora puoi’
un lungo urlo accompagna le mie parole
fiumi di piacere avvolgono il mio membro colando tra le nostre gambe
il tuo corpo si piega
come sopraffatto da tanto piacere
finalmente concesso
mentre ancora spasimi continui stringono il mio membro, ancora in te
mentre sollevo il tuo viso
costringendoti ancora a guardarti in quello specchio
a vedere l’alessandra che amo
che voglio
l’alessandra che sei
e sempre più vuoi essere.
Femmina eccitata, puttana donata al suo uomo, donna nella massima essenza dell’essere donna
Esco da te, lentamente
Mani severe e dolci insieme
Ti spingono in ginocchio
Davanti a me
Ora puoi vederti
Mentre il mio sesso
Ancora turgido
Si avvicina al tuo viso
GUARDATI
Ora puoi cogliere nel tuo sguardo il desiderio di avermi ancora
Il mio sesso
Velato da umori miei e tuoi
Odori nostri
Che si mescolano
E fondono nella tua mente
Scivolo lento tra le tue labbra
Muovendo piano il tuo capo
Dolcemente
Fino
Fino’alla tua gola
Con un colpo improvviso
Ancora ale
Ancora quella sensazione
Temuta e desiderata
Odiata e voluta più di ogni altra cosa
Ancora scopata in bocca
Fino a sentirti soffocare
Ed ora vedi
Il tuo volto farsi paonazzo
Gli occhi lucidi
Le gote gonfiarsi annaspando
E la mia mano salda
Sul tuo capo
Immobile
Il mio capo che si piega, avvicinandosi al tuo
Le labbra che si schiudono
Ed un rivolo di saliva bagna i tuoi occhi, il tuo volto
Le mie mani lo spalmano sulla tua pelle
Brividi scuotono il tuo corpo
Emozioni si sovrappongono alle emozioni
Ancora
Ancora quegli insulti
Quella ribellione istintiva
Ancora quella consapevolezza che è ciò che ami
Che vuoi
E
Finalmente
Esco da te
Scivoli a terra
Ai miei piedi
Il viso bagnato da umori e saliva
La bocca spalancata cercando aria
Il corpo scosso da sussulti di un orgasmo mentale
Inaspettato e nuovo
Non meno coinvolgente
Ansimante
Ma fiera e felice
Passando la lingua sulle labbra a cercare residui di sapori amati
Mentre il respiro torna in te
E lentamente sollevi in me lo sguardo
Adorante
Sussurrando
‘Padrone, sono tua’
Grazie mille. Sono contento ti sia piaciuto! :)
Grazie del commento che ho apprezzato.
Grazie! cosa in particolare ti ha eccitato?
Rimando tutti alla risposta data a chi lamenta la " mancanza" del racconto 9
Mi fa piacere