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Gino e Michela, una trasgressione.

By 24 Aprile 2022No Comments

Gino e Michela, una trasgressione.
Salve sono Gino, mia moglie ed io abbiamo passato da poco la 60na e siamo neo pensionati e da quando entrambi non lavoriamo più la nostra vita è cambiata completamente. Prima scopavamo poco per stanchezza e per i molteplici impegni. Due figli grandi, nessun nipote liberi perciò di fare quello che più ci aggrada. Una piccola casa al mare dove ci rechiamo con regolarità per periodi fra le due settimane ed il mese, viaggi in giro per la nostra bella Italia.
Come dicevo da quando siamo pensionati scopiamo molto di più, praticamente tutti i giorni, non ci siamo mai traditi, almeno non ce lo siamo mai detti per me posso garantire ma anche per Michela sarei pronto a dire che è così. Non è mai stata una donna vistosa ma sempre molto morigerata nel vestire. Non è una bellezza ma è, a mio avviso, piacente. Un metro e sessantacinque, 4 di seno che nonostante l’età ed il peso non è crollato, 58kg quindi in carne senza essere grassa. Ama fare lunghe passeggiate che la mantengono così abbastanza tonica.
Come dicevo andati in pensione stiamo scopando quasi quotidianamente e dopo un primo periodo la libido è cominciata a scemare un pochino per cui ci siamo trovati d’accordo nel cercare qualche giochino che possa risvegliare la fiammella. Quello che vi racconto oggi è quello che ci è successo durante un viaggio.
Prima di partire ci siamo procurati diversi interessanti articoli da un sexy shop online per usarli in camera d’albergo come se fossimo una coppia di amanti clandestini.
Un fallo nero di notevoli dimensioni con un serbatoio che riempito schiacciando le palle schizza il contenuto, uno strap-on, un filo di 5 palline di gel di dimensioni medie ed un paio di ovetti vibranti comandabili da applicazione via smartphone.
Ho sempre avuto il desiderio di uscire con mia moglie vestita un po’ da vacca in modo che gli uomini vedendola pensassero che fosse un po’ mignotta e le donne cazziassero i compagni che la guardavano con troppa insistenza, di contro lei il massimo che mi ha concesso negli anni è stato un vestito al ginocchio con uno spacco laterale ed una generosa scollatura da cui lasciava intravvedere parte del pizzo del reggiseno, il tutto accompagnato da scarpe con tacco non troppo a spillo e dell’altezza di 8cm. Una tenuta sexy ma non certamente da vacca come volevo. Avevo sempre manifestato il desiderio e durante il viaggio verso Firenze Michela mi disse, “in questo viaggio, in una città dove nessuno ci conosce, esaudirò questo tuo desiderio ma dovrai pagare pegno, sei disponibile?”
Entusiasta dissi di sì subito senza pensare tanto e vidi comparire un ghigno sul volto di mia moglie.
Andammo in giro come turisti per tutto il giorno tornando in albergo verso le 18, una bella doccia poi un po’ di riposo sul letto dove cercai un approccio con mia moglie che era nuda sul letto, mi bacchettò la mano e disse: “stasera avrai quello che mi chiedi da anni, stai fermo che il tutto verrà a tempo dovuto”.
Quando fu il momento di vestirsi, Michela estrasse dalla valigia un vestito che non le avevo mai visto, un tubino stretch rosso fuoco che arrivava a mezza coscia, un paio di collant con apertura, un completino tanga e reggiseno di pizzo sempre rosso ed un paio di sandali pure rossi. Erano nuovi di pacca anche essi, tacco a stiletto, senza plateau ed una decina (ma probabilmente di più) di cm di altezza. Mi venne duro all’istante al solo pensarla così acconciata.
“Ti piace il look per stasera?” ovviamente risposi di si. “Bene il pegno è il seguente, io mi vestirò come una troiona, andremo in taxi al ristorante dato che con queste scarpe non è che possa camminare un granché, mi metterò gli ovetti vibranti in vagina e potrai controllarli con il telefono. Di contro tu, prima di uscire, ti infilerai nel culo le palline di gel ed una volta tornati in albergo, prima di scopare, ti farai inculare con lo strap on mentre io mi succhio per bene il pisellone nero e mi farò fare una bella doccia che tu ripulirai.
Era un sogno che stava diventando realtà. “Non credere che non lo sappia che ti guardavi i siti porno di cuckold, vedevo la cronologia dei tuoi accessi per cui ora voglio farti questo regalo, non ho intenzione di farmi scopare da nessuno ma farò in modo che la tua fantasia sia soddisfatta”.
Non ci pensai molto, Michela estrasse da una bustina del gel all’Aloe e me ne spalmò un poco sul buco, quindi rese viscide le palline di gel e me le infilò in un attimo, entrarono come se il mio culo fosse sfondato.
Quindi passò a sé si infilò gli ovetti vibranti e col suo telefono provò che funzionassero i controlli quindi si vestì con quello che aveva levato dalla valigia mentre anche io mi preparavo. Quando fu pronta scendemmo nella hall dell’albergo, da li si poteva accedere all’uscita o al bar che aveva piena visibilità. Guadando verso il bar mentre aspettavamo il taxi chiamato dal portiere, mi resi conto che un gruppetto di uomini poco più giovani di noi non toglieva gli occhi di dosso da Michela. Le riferii la cosa.
“Non era quello che volevi? Uomini che mi guardano come una vacca da monta, ti si è rizzato il cazzo pensando a quello che mi vorrebbero fare?” mi rispose.
Deglutii ed in effetti avevo il cazzo di pietra. Quando ci sedemmo sul taxi vidi che l’autista spostava lo specchietto in modo da avere visuale sulle cosce di mia moglie che si spostò verso il centro e fece movimenti di apertura e chiusura mostrando così le sue mutandine all’autista.
Quando pagai stavo per lasciare la mancia ma l’autista mi disse che non c’era bisogno, “lo spettacolo delle cosce di sua moglie vale più di qualsiasi mancia” furono le sue parole.
Entrammo nel ristorante che era già mezzo pieno, il tavolo che avevamo riservato era verso il fondo della sala così, attaccata al mi braccio e sculettando vistosamente, Michela raccolse un quantitativo di occhiate maschili che la spogliarono completamente ed altrettante di rimprovero delle mogli che davano di gomito ai propri uomini.
Ci sedemmo e Michela mi chiese se ero soddisfatto finora ovviamente le risposi che ero molto soddisfatto.
Dopo l’antipasto di crostini di cinghiale ed in attesa della costata, mi passò il telefono. “fammi divertire un pochino” iniziai accendendo a bassa velocità le palline vibranti, vidi che Michela si mordicchiava leggermente il labbro, allora accelerai e la vidi strabuzzare gli occhi, lasciai vibrare le palline per un paio di minuti fino a che Michela non mi fece cenno di spegnerle.
“Come sono?” le chiesi. “Come l’antipasto di cinghiale, indimenticabili. Essere qui in mezzo e non poter urlare per l’orgasmo è una cosa che mentalmente mi ha fatto venire ancora di più. Ti devo anche confessare una cosa, non credevo ma vedere tanti uomini sbavare per me non mi ha dato alcun fastidio, anzi.
In quel momento arrivò il cameriere con le nostre fiorentine ed attaccammo a mangiarle, arrivati a tre quarti mi accorsi che Michela mi guardava strano. “Sono ripartite le palline, sei stato tu?”
“Assolutamente no”, mi guardai in giro e vidi ad un tavolo poco più in la una coppia appena più giovane di noi con lei che aveva la stessa espressione di Michela.
“Credo di aver capito l’arcano, quella coppia è nelle nostre stesse condizioni, lui sta usando il telefonino e lei sta avendo sensazioni forti. Veramente un caso molto fortuito, chissà se anche loro si sono accorti di te” dissi a mia moglie.
“Devo andare in bagno a togliermi le palline, non voglio essere troppo stanca per montarti così eccitato quando saremo in albergo” mi rispose Michela.
Andò in bagno da sola camminando a fatica sui tacchi così alti a cui non era abituata. Tornò dopo pochi minuti. “Metti via in tasca, non ci stanno nella mia borsetta da sera” disse passandomi i due ovetti avvolti nel tanga rosso. Infilai il tutto in una tasca dei pantaloni. Finimmo di cenare e ci avviammo verso l’uscita. Prendemmo di nuovo il taxi, Michela era su di giri come poche altre volte la avevo vista. Di nuovo fece il giochetto in taxi ma questa volta a causa della poca luce il tassista non si accorse che non indossava le mutandine. Se ne accorse invece l’usciere dell’albergo quando scendendo dall’auto, il miniabito risalì a livello della patatina mostrando le grandi labbra completamente depilate per l’occasione. Fu un attimo che però non sfuggì all’uomo che ci aprì la porta emi accorsi che non levava gli occhi di dosso al culo di mia moglie.
Arrivati in camera raccontai l’episodio a mia moglie che anziché vergognarsi come suo solito mi disse “spero che si sia divertito e che stasera si faccia una sega pensandomi”. La pensione faceva veramente bene a mia moglie e se non era quello comunque ero contento dei risultati. Non si spogliò ma mi disse: “Io stasera il troione credo di averlo fatto abbastanza, ora devi pagare il pegno che ti avevo chiesto. Spogliati completamente nudo e sdraiati per terra”. Le ubbidii e quando fui in posizione si calò sopra di me e mi fece leccare la passera. “Non toccarmi con le mani, usa solo la lingua”. Dopo un paio di minuti così mi fece alzare e mettere alla pecorina sul letto, si tolse il vestito e reggiseno restando con le sole scarpe ed il collant col buco. Si mise lo strap-on e si mise sdraiata davanti a me. “Non ho intenzione di mettere gel per cui se vuoi renderlo scivoloso meglio che ti dia da fare. Prese la mia testa e la guidò sul cazzo di gomma. Me lo fece leccare per 10 minuti buoni ficcandomelo anche in gola più che poté. “Così adesso sai come mi sento quando me lo spingi fino in fondo”. Il tutto condito da insulti vari che dicevano che ero la sua puttana. Quindi si sfilò e si mise dietro di me. Cominciò a togliere lentamente le palline che lasciatono il mio culo ben dilatato. Dall’alto dei suoi tacchi mi infilò, al momento mi fece un po’ male poi man mano che il cazzo di gomma avanzava, cominciai a sentire anche uno stimolo alla prostata ed il cazzo mi si rizzò ancora di più. Intanto Michela mi aveva preso i capezzoli e li strizzava forte e così godevo per il cazzo in culo ma anche per il dolore di quei pizzichi.
“Credo tu sia pronto, girati” prese il cazzone nero, si inginocchiò ai piedi del letto e cominciò a succhiarlo sotto i miei occhi, poi, mentre ancora succhiava il dildo, cominciò a segarmi ed infine si mise a succhiarmi il cazzo alternandolo con quello di gomma. Quindi, sempre col cazzo di gomma in bocca, mi montò sopra.
Guidava lei il ritmo, ero prossimo a venire ma sentivo che anche a lei mancava poco, ero attaccato alle sue belle tettone e le dissi quanto fossi felice di avere una moglie così porca, fu il colpo finale, le esplosi in figa ed anche lei venne, a completare il tutto strizzò i coglioni del cazzone nero e si fece inondare con diversi fiotti volto e tette. Aveva riempito il serbatoio con dello yoghurt ed il risultato fu molto realistico. Quando fummo alla fine, Michela si calò su di me e cominciò a baciarmi passandomi lo yogurt che aveva sul volto quindi si sfilò, si sdraiò e mi disse “Se vuoi ancora serate così ripuliscimi tutta”. Non me lo feci ripetere una seconda volta, non asciai la minima traccia sule sue belle tettone, il volto e fino all’attaccatura dei capelli.
Michela si spogliò togliendosi scarpe e collant e si infilò in doccia dove la raggiunsi col cazzo di nuovo duro e dove ci facemmo una lunga scopata.
Quando finimmo uscendo Michela mi disse “non pensavo ma questo tipo di sesso è molto appagante, sentirsi un po’ vacca non è niente male e tu sei un gran porco rotto in culo e no, ora non ricominceremo andiamo a dormire che domani abbiamo tante cose da vedere”.
Andammo aletto e ci addormentammo in breve tempo. Avevamo superato in quella sera un sacco di punti mai nemmeno sfiorati nella sfera sessuale e, cosa più importante, eravamo entrambi consci che ci era piaciuto come non mai.

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