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Racconti di Dominazione

Gita a Vienna

By 28 Maggio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

I giorni successivi furono un incubo per Elisabetta. Tremava infatti ogni volta che incontrava Alessandro e Piero e questi facevano di tutto per farle dei gestacci (tipo mimare un pompino o una scopata) ogni volta che lei era con Alberto e lui si distraeva un attimo. Piero poi, con il fatto che era la guida, faceva sempre in modo di trovarsi vicino a lei e Alberto (perché li vedeva molto attenti alle sue spiegazioni, diceva al Alberto) ed invece approfittava per palpare il culo al Elisabetta che, ben sapendo le conseguenze se si fosse ribellata, lo lasciava fare, sperando che il suo ragazzo non si accorgesse di niente . Il massimo fu quando, in visita ai giardini imperiali, Piero si mise in mezzo ad Elisabetta ed Alberto e mentre spiegava le bellezze del luogo dicendo’e osservate le simmetrie delle siepi, rotonde quasi alla perfezione, che si susseguono intervallate da questi solchi che servono a raccogliere l’acqua piovana’, mise una mano dentro i pantaloni di lei, accarezzandole le chiappe e pii scendendo fino a sfiorarle con il dito il buchetto posteriore, non riuscendo a penetrarla impedito dai jeans troppi stretti. Elisabetta divenne tutta rossa e per poco non si fece scoprire da Alberto che, domandandole cosa avesse, si sentì rispondere che aveva avuto un malore passeggero, ma ora stava bene (visto che Piero aveva prontamente tolto la mano).Piero si offre quindi di portarla a bere un bicchiere d’acqua al bar, e, una volta soli, le disse:
– Se davvero non vuoi che il tuo ragazzo veda le foto, stanotte vieni in camera mia e ci mettiamo d’accordo .
– Ma ‘non posso, non posso lasciare Alberto, che cosa gli dico?- rispose lamentosa lei, sperando di dissuaderlo.
– Questi sono cazzi tuoi, inventati una scusa, io so solo che se alle dieci non sei in camera mia, domani avrai una brutta sorpresa-
– No, ti prego, dai, non puoi farmi questo’ io vi denuncio, dirò che mi avete violentato, che io non volevo, ero ubriaca e voi avete approfittato di me-
– Ok , provaci, e domattina dovrai spiegare ad Alberto come mai stai succhiando un cazzo mentre ne prendi un altro dietro senza lamentarti o dimenarti come si vede dalle foto, oppure perché aspetti a bocca aperta che ti sborriamo addosso. &egrave un po’ difficile da credere che tu non volevi. Buona fortuna.-
– No, aspetta, ti prego, io amo Alberto, non puoi rovinarmi così la vita, io’ non so come liberarmi, non puoi farmi questo.-
– Certo che posso, dipende solo da te. Ricorda, alle dieci precise, altrimenti’_ e andandose le strizza una tetta e si lecca i baffi.
Elisabetta non sa più che pesci prendere, ma sa che deve trovare una soluzione o saranno guai peggiori.
Durante tutto il giorno Piero (e anche Alessandro, che probabilmente ha parlato con lui) non la infastidiscono più, ma questo non basta per tranquillizzarla, in quanto deve pensare a quale scusa trovare per lasciare Alberto solo in camera.
Finalmente, dopo cena, ha un’idea: avrebbe detto ad Alberto che quella notte, essendo l’ultima, l’avrebbe passata in camera di Anna (la sua amica).
-Senti amore, stanotte vorrei passarla con Anna, ti dispiace?
-Ma come, &egrave l’ultima notte, perché vuoi andare in camera di Anna,e io cosa faccio?-
-No, ecco, vedi’Anna &egrave stata lasciata per telefono dal suo ragazzo, &egrave distrutta e non mi va di lasciarla sola in questo momento.Lo sai quanto le sono affezionata.- (mentre lo diceva Elisabetta si sentiva un verme per dover mentire così al suo ragazzo).
– é normale che il suo ragazzo l’abbia lasciata, visto che in gita si &egrave comportata da troia-
-Ma cosa dici- saltò su Elisabetta, dispiaciuta di sentir parlare così Alberto.
– Ascolta amore, so che &egrave una tua amica, ma circolano voci che l’altra notte una di classe nostra abbia passato la notte in camera di Piero la guida, e sembra che non fossero nemmeno soli. Nessuno sa chi sia stato, ma io ci scommetterei che &egrave stata lei, visto com’&egrave vispa’-
Elisabetta si sentì gelare, sapendo che la’troia’ non era Anna, ma lei e sentendo che già qualche voce cominciava a circolare. Eppure era stata attenta quando era rientrata in camera sua ed era sicura che nessuno l’aveva vista(anche perché la loro camera era solo due porte più in là di quella di Piero).Probabilmente quei due porci avevano cominciato a lasciar trapelare qualcosa per darle pressione.
– No, non ci credo, non Anna- disse lei ‘ Lei ama il suo ragazzo e non farebbe mai una cosa del genere di propria volontà. Se era lei,forse era andata a chiedere qualcosa a Piero o ‘ non so.-
– Si, difendila pure, ma se una passa la notte in camera di un quarantenne con la faccia da porco, sicuramente non &egrave per farsi spiegare l’architettura austriaca.- ribatt&egrave Alberto- Comunque per stasera avevo programmato una serata solo per noi due, visto che sono 3 notti che vai a letto e dormi e non mi baci neanche:Non so cosa ti sia successo, ma non sembri neanche tu. Dai, vieni qui, che ti faccio rilassare- E la strinse a se e cominciò a baciarla sul collo.
– No, ti prego, non stasera, ho promesso ad Anna che non l’avrei lasciata sola e voglio mantenere la promessa.
– Ok ma prima divertiamoci un po’- disse lui,e comincia ad accarezzarle il seno e con l’altra mano ad abbassarle i pantaloni-
Guardando l’orologio, Elisabetta si accorse che erano già le nove e quarantacinque, e Piero era stato categorico circa l’orario.
– No, adesso &egrave tardi, ti prego, lasciami andare.
– Tardi per cosa, le hai dato anche l’orario? Beh, vuol dire che Anna aspetterà- e così dicendo la sdraiò sul letto finendo di spogliarla e cominciando a sditalinarla per farla bagnare.
Capendo che ormai non poteva più sottrarsi, Elisabetta decise di fare il prima possibile (cosa che del resto Alberto faceva quasi sempre) e gli sbottonò i pantaloni, prendendogli in mano il membro già duro, dopo averlo smanettato un po’, lo posizionò davanti alle labbra della sua fica, ormai umida grazie al lavoro di dita di Alberto e questi, soddisfatto della situazione e convinto di aver sedotto così velocemente la sua ragazza, la penetrò e subito cominciò a scoparla con colpi violenti. Elisabetta assecondava le spinte con dei gemiti di godimento che in realtà in quel momento non provava, e , dopo nemmeno un minuto, Alberto, gridando ‘ Vengoooo!!!!-uscì da lei e le sborrò sulla pancia.
– Amore mio, sei sempre fantastica, mi fai impazzire e scusa se non ho resistito più a lungo, ma avevo troppa voglia.- disse Alberto accarezzandola nei capelli.
– Non importa, anch’io sono stata bene- mentì Elisabetta con un’ultima occhiata all’orologio.Le 9 e55. Ormai non faceva più in tempo a farsi una doccia e, pulitasi con un fazzolettino, si rivestì in fretta, baciò sulla bocca Alberto ed uscì.
Per evitare problemi, finse di andare all’ascensore (la stanza di Anna era al piano di sotto)e, assicuratasi che non la vedesse nessuno, bussò piano alla stanza di Piero.
Questi aprì la porta con un sorriso sornione dicendole
– Sapevo che saresti venuta, entra- e la fece accomodare nello ‘scannatoio’.
– Come ti sei liberata?- le chiese e lei gli spiegò la scusa con la quale aveva ingannato il suo ragazzo.
Elisabetta provò un’ultima volta a far desistere Piero dal suo intento, arrivando ad offrirgli persino dei soldi, ma questi fu irremovibile.
-Ascolta, non ho voglia di stare a discutere con te.Se vuoi che io cancelli le mie foto, bisogna che tu mi faccia divertire, altrimenti quella &egrave la porta e domani il tuo Alberto finalmente vedrà come sei brava a scopare con due uomini insieme, ah ah ah.
– Ok, va bene, hai vinto- disse chinando il capo Elisabetta, ormai decisa a liberarsi di quell’incubo.
– Perfetto, comincia a farmi vedere come sei fatta, vista che l’altra sera ero troppo occupato a sfondarti il culo per fare caso al tuo corpo.- disse Piero cominciando a toccarsi la patta.
Elisabetta si tolse la maglietta e i pantaloni, rimanendo in reggiseno e slip neri di pizzo, che lasciavano intravedere i capezzoli e il folto pelo.
– uhm, sei proprio bona, guarda che fisichino che ti ritrovi.Ora girati, che voglio ammirare il tuo culo-
Elisabetta obbedì e girandosi mostrò il suo bellissimo culo fasciato a malapena dagli slip che lasciavano scoperte quasi tutte le chiappe, che risplendevano per il loro biancore rispetto alla sua pelle abbronzata.
-Guarda guarda che culetto bianco, dovresti prendere il sole integrale, come fanno tutte le troie.
– Non sono una’. Quello che dici- replicò Elisabetta.
– Questo lo vedremo. Avanti, ora togliti il reggiseno e comincia a massaggiarti le tette.
Lei eseguì e con vergogna cominciò a toccarsi le sue bellissime tette.
– Ora leccale e guardami, così , brava, no ti h detto di guardarmi mentre le lecchi.-
– Ti prego, mi vergogno- disse lei
-Non mi rompere i coglioni, guardami , ecco, cos’ , da brava, guarda come ti si stanno indurendo i capezzoli, lo sapevo che ti piaceva essere trattata da troia. D’altronde con quella lingua che ti ritrovi, potresti resuscitare un morto.
In effetti, sia per la situazione, sia per il massaggio, i capezzoli stavano cominciando ad indurirsi, nonostante Elisabetta si rifiutasse di riconoscere ciò che le stava capitando.
– Uhm, me lo stai facendo diventare di ferro. Vieni a sentire com’&egrave duro-
– No, aspetta, continuiamo così’- provò a dire lei.
– Ora mi hai rotto le palle, fammi sentire il pelo- e avvicinatosi a lei le mise una mano negli slip e cominciò a massaggiarle la fica, andando su e giù e strusciandole il clitoride.
-Senti che bel pelo morbido che hai, e senti invece che bel cazzo duro che ho io- e così dicendo le prese la mano e se la portò sulla patta.
-no, che fai, lasciami, non voglio- urlò lei.
– Zitta, troia, e tiralo fuori-le disse abbassandosi la cerniera e pantaloni.- Avanti, prendilo, che &egrave tutto per te-
Elisabetta, mentre Piero la stava toccando sulla fica, estrasse il pene dalle mutande e rimase interdetta nel vedere quanto era effettivamente grosso, con vene pulsanti e la cappella già turgida per lo spettacolo di cui lei era involontaria protagonista.
– Ti piace il mio cazzo, vero! Hai visto com’&egrave grosso. Tra poco sarà tutto per te, bambina-
-Avanti, segalo, vai su e giù con quella manina dorata che ti ritrovi, così, brava, non ti fermare.
Elisabetta cominciò a masturbarlo e la sua mano cominciò a bagnarsi del liquido che fuoriusciva dalla cappella,facilitando la sega.
-Tu sei nata per far godere e ora fammi sentire come sei fatta dentro..- e così dicendo le infilò il dito medio nella fica
– Ma’ sei già bagnata, allora ti piace, troia, dillo che ti piace, senti quanto sbrodoli,’ e facevi tanto la santarellina-
– no’ e che io’ insomma, prima di venire qui il mio ragazzo ha voluto, insomma, ha voluto farlo e io’lui ha finito prima che io’- disse lei
– Ho capito, lui ti ha scopato come un coniglio, &egrave venuto subito e tu non hai ancora goduto, vero?
Lei abbassò gli occhi e non rispose.
-Vero??- disse lui alzando la voce
– si- confessò lei.
– Poverina, ti ha lasciato a mezza strada, ma ora ci sono io, non ti preoccupare- e comiciò a masturbarla, infilando una, due, tre dita e muovendo tutta la mano su e giù per la sua fica.
– Senti come ti stai bagnando, sei un lago, dimmi che ti piace, troia.-
Elisabetta taceva e allora lui, urlando, – Dimmi che ti piace essere toccata da me o ti butto fuori nel corridoio nuda come sei-
– Si, si, mi piace’ sei contento?
– Cazzo, se sono contento, dai muovi quella mano, più forte, così dai’. No, ora rallenta se non mi fai venire, brava, ora piano’uhm. E ora baciami, svelta-
– No, ti prego, la lingua no- piagnucolò lei.
– -Zitta, stronza, fammi sentire la lingua’ ecco così, uhm come baci bene, hai una lingua che sembra un serpente.. sono sicuro che dopo mi farai un pompino da favola, vero, bambina mia?
Elisabetta taceva e continuava a baciarlo, ma lui insistette, alzando la voce
– Dimmi che dopo mi farai impazzire con la tua lingua, che mi farai un pompino da favola, avanti DILLO!!!-
– Va bene,lo farò-
– Lo farai COSA!!!
– Ti farò impazzire con la mia lingua, ti farò un pompino da favola-
– Così mi piaci, sembra che cominci a capire.E ora sdraiati, che le la voglio leccare.
Non le dette neanche il tempo di sdraiarsi, che le tolse le mutandine, ormai fradice e prese a leccarla, succhiandole i capezzoli e scendendo giù, slappandole la fica e arrivando fino al buchetto posteriore, per poi risalire a cercare le grandi labbra, allargandole con le dita.
Mentre le succhiava il clitoride, cominciò a stantuffarla prima con un dito, poi due, poi tre, che entravano con facilità anche perché ormai si stava bagnando sempre più.
Dopo un paio di minuti di quel trattamento, Elisabetta non pot&egrave resistere dal mugolare e questo spinse Piero ad aumentare il ritmo.
-Ti piace eh? Ti piace farti leccare la fica, brutta troia.Sei un lago. Ora ti faccio venire fino ad urlare.
Elisabetta stava cominciando ad ansimare quando, ad un tratto, le squillò il telefonino.
– E ora chi cazzo &egrave- urlò Piero
Dando un’occhiata al display, lei disse ‘ O mio Dio, &egrave Alberto-
-Non rispondere- disse Piero
-Ma devo, altrimenti si insospettisce- e si portò il telefonino all’orecchio.
– Ciao,-le disse Alberto con voce allegra- Come va, vi state divertendo, tu ed Anna?
– Ciao, amore, io ‘ si’ insomma’ lei non sta molto bene..
Intanto Piero aveva ripreso a leccarla e in breve la riportò alla soglia dell’orgasmo.Elisabetta tentava di spostarlo con le mani e intanto farfugliava qualcosa al telefono, visto che anche i suoi sensi stavano prendendo il sopravvento.
– Scommetto che state sparlando di noi maschietti- continuò Alberto.
– No, che dici’..smettila, ti pregooooo.- ansimava lei.
– Perché devo smetterla, che stai dicendo?- chiese lui.
– No, non stavo dicendo a te, stavo dicendo a’ Anna’. Lei sta piangendo e io’.ohhh’.basta, non ce la faccio piùùùù a’ sopportarla- Elisabetta stava scoppiando e lo stronzo di Piero si divertiva a vederla mordersi le labbra per non urlare il suo godimento.
– Ok, vi lascio, ma dille di stare tranquilla e se magari ti lascia tornare da me abbastanza presto. Ciao, amore-
– Ok, ci provo.Ciao.- e buttò giù rapidamente il cellulare prima di scoprirsi.
– Sei uno stronzo, un vigliacco, un maiale, mi stavi facendo scoprire e’.io’no .. che fai.. aspettaaaaa!!!!
– Zitta e godi, puttanella- e infilando 2dita dentro e la lingua nel buchino posteriore, cominciò un rapido movimento circolare e quando ormai i gemiti di Elisabetta crescevano d’intensità, poiché prossima all’orgasmo, le ficcò anche un dito in culo, ormai allargato e bagnato di saliva.Quella doppia stimolazione la fecero godere e finalmente si liberò con un urlo
– – ahhhhh, vengo, vengo, VENGOOOO!!!!-
– Cazzo, se sei venuta, stai sbrodolando come una fontana.Dillo che ti &egrave piaciuto, troia!-
– Si,si’. mi &egrave piaciuto- si sentì dire Elisabetta, con sua grande sorpresa, mentre con dei tremiti assecondava il suo godimento. Subito si portò le mani sulla fica, tentando di coprirsi pudicamente il ventre, come se quel gesto potesse cancellare quello che aveva fatto.
– Non devi vergognarti se hai goduto. Dopo un trattamento del genere &egrave normale.Del resto &egrave ora che tu scopra che razza di maialina sei.L’avevo capito subito che avevi una sesualità repressa che aspettava solo il momento di essere messa a nudo.Chissà quante volte ti &egrave capitato che il tuo ragazzo ti scopava e veniva senza che tu godessi per niente, vero??
– No, cosa dici, io con lui sto bene, mi fa stare bene- si difese Elisabetta
– No, tu hai bisogno di un vero uomo che ti riempia di cazzo, non di carezze. Avanti, vieni qua, che &egrave il mio momento di godere- e detto questo la prese per i capelli e le portò la faccia all’altezza del suo cazzo. ‘ Succhia, fammi vedere come fai i pompini-.
– Ahi, no, lasciami, mi fai male, ti prego, non voglio, non’- ma mentre apriva la bocca per protestare, glielo ficcò dentro fino in gola.
Elisabetta si sentì mancare il fiato, non riusciva a respirare, tanto che lo aveva in gola e cominciò a dibattersi, tentando di liberarsi.
– adesso facciamo un patto: io ti lascio respirare ma tu me lo lecchi come non hai mai fatto al tuo ragazzo, con tutta la lingua, fino alle palle e poi fino in gola, su e giù, su e giù, hai capito, hai capito, HAI CAPITO???
Elisabetta, non potendo parlare e avendo bisogno di respirare, fece di si con la testa, e subito Piero le tolse il cazzo dalla bocca, senza però allontanarlo troppo.
– Ecco, vedo che hai capito, tira fuori tutta la lingua, così’ brava’leccalo tutto, fino in cima’così, ora le palle, brava troia, massaggiale, così, lo vedi che sei brava.-
– Elisabetta eseguiva come un automa tutto ciò che le veniva detto, e cominciò a fare il più bel pompino della sua vita. Leccava e succhiava quel grosso cazzo come se fosse l’ultima cosa che avesse fatto, insalivandolo e rendendolo lucido e sempre più grosso e pulsante.
– Ecco, ora succhia, succhia forte, cosìììì, ingoialo fino alle palle. Che troia che sei, così mi fai sborrare subito. Allora vuoi la sborra calda in bocca, vero troia, VEROOO?
Elisabetta non rispose, limitandosi ad accelerare il ritmo, sperando di porre fino a quell’incubo.
– Così ,brava , continua così, anche con la mano, dai che sto per venire , eccomi, eccomi, TROIA, ahhhhhhhhhh, SBORRO’.-
Elisabetta cercò di sottrarsi alla sborrata, ma subito fu presa per i capelli da Piero, che urlò.-che cazzo fai, leccala tutta, la mia sborra, ingoiala, questa crema &egrave tutta tua-
Elisabetta, reprimendo un conato di vomito, leccò il cazzo grondante di sborra, che poi fu costretta ad ingoiare.Piero, non contento, raccattò con un dito lo sperma che le era fuoriscito dalla bocca e la costrinse a leccare e ingoiare anche quello.
– Cazzo, che sborrata, sei proprio una gran pompinara, guardati come sei bella con la faccia piena di sborra. Uao, era tanto che non mi facevo fare una pompa così, aveva ragione Alessandro che valeva la pena rischiare una denuncia per farsi spompinare da te.-
Elisabetta era come in trance, non riusciva a credere a quello che aveva appena fatto.Lei sdraiata sul letto, nuda, con Piero che troneggiava su di lei che si masturbava il cazzo appena spompato. Piero continuava anche a palparle le tette, con forza, fino a farle male, divertendosi a pizzicarle i capezzoli fino a farli diventare rossissimi. Dopo qualche minuto di quel trattamento, Elisabetta provò ad alzarsi e cominciò a raccattare i suoi vestiti, ma fu subito fermata da Piero, che urlando, le disse ‘ E adesso dove cazzo pensi di andare?-
– Io,’ insomma’ hai avuto quello che volevi.. io vorrei tornare in camera mia !!!- lo implorò lei.
– E tu pensi che mi sia bastato questo? Pensi che voglia rinunciare a scoparmi quella fichetta pelosa che ti ritrovi? Torna subito sul letto e non rompermi i ciglioni, che il bello deve ancora arrivare.- CONTINUA
Elisabetta tenta in tutte le maniere di farlo desistere,ma anche le sue proteste cominciano a farsi più fievoli. Piero la ributta sul letto, le monta cavalcioni e comincia a segarsi il cazzo in mezzo alle sue tette.
– Dio, che tette stupende che hai. Sei la regina di tutte le spagnole- le dice mentre le strizza le tette.
– Piano, piano, mi fai male, smettila- lo supplica lei.
Ma intanto il membro si &egrave inturgidito di nuovo e Piero la costringe a leccarlo mentre fa su e giù tra le sue tette.Le tiene su la testa e glielo ficca in bocca ogni volta che le si avvicina.Nel frattempo ricomincia anche a penetrarla con le dita, trovandola già bagnatissima, segno che, nonostante le suppliche, il suo corpo non riesce più a rifiutare tali trattamenti.
– Senti come sei bagnata,sei un lago, allora avevo ragione io che ti piace essere trattata da puttana, vero’.VERO???-
– No, io non’.non &egrave vero’- si lamenta flebilmente lei.
Una volta che il cazzo &egrave di nuovo duro, Piero comincia a sbatterglielo in faccia, colpendola sugli occhi, sulla bocca, sul naso.
– Ahi, mi fai MALE, smettila, toglimi questo coso dalla faccia- urla lei-
– E allora chiedimi di sbattertelo dentro, chiedimi di scoparti, di aprirti in due con il mio cazzo duro, AVANTI, CHIEDIMELO, TROIA-
Elisabetta, che non ne può più, cede e con tono bassissimo, dicembre
– Ok, ti prego, dammelo, scopami, ti supplico-
-No, così non va, devi essere più convincente, devi urlare che vuoi il mio cazzo- le dice rificcandole l’uccello in gola.
– TI PREGO, BASTA, METTIMELO DENTRO, FAMMI SENTIRE IL TUO CAZZO DURO , SCOPAMI, BASTARDO- urla lei, stupendosi del fatto di essere riuscita a chiedere questo a quel maiale.
– Ecco, ora ti accontento, troia. Prendilo- e con una mossa fulminea, le posiziona il cazzo all’entrata della vagina, le stuzzica un po’ le grandi labbra e poi con un colpo secco la penetra fino in fondo, fino a che non sente le palle sbattere contro di lei.
– AHHHHH-urla Elisabetta, che non aveva mai provato una penetrazione così violenta ‘ MI FAI MALE, toglilo, ti prego-
-Ora ti scopo come quel cornuto del tuo ragazzo non ha mai fatto- dice invece Piero e comincia a stantuffarla ad un ritmo infernale, facendo uscire il cazzo e poi ribattendoglielo dentro fino in fondo, aiutato anche dagli abbondanti umori che la fica di Elisabetta sta producendo, in risposta a queste sollecitazioni.
-Senti come grondi, sei proprio una puttana, facevi tanto la santarellina e invece avevi solo bisogno di un vero uomo che ti pompi a dovere. Ma ora ti faccio recuperare il tempo perduto.-
Dopo un paio di minuti di quel trattamento, Elisabetta non sa più trattenersi e viene squassata da un fremito fino ad allora sconosciuto, ed arriva all’orgasmo più devastante della sua vita e si lascia andare ad un urlo liberatorio
– AHHHH, SIIII, VENGO, VENGO, VENGOOOOOO. Continua, continua, spaccami, scopami, pompami, non ti fermareeeee-
– No, bambina mia, no che non mi fermo, te l’avevo detto che mi avresti supplicato di spaccarti in due- le dice Piero continuando con quel ritmo infernale- Dimmi che &egrave la prima volta che godi così-
– Si, si , &egrave la prima volta, nessuno mi aveva mai fatto godere così- risponde lei , ansimando e accompagnando il ritmo muovendo il bacino.
– Dimmi che quel cornuto del tuo ragazzo non sa scopare come me- la incalza lui
– Si, &egrave vero, non mi sa scopare, solo tu mi fai godere veramente, lui &egrave solo un cornuto-
– Dimmi che sei la mia troia-
– Si, sono una troia, sono la tua TROIAAAAA!!!!-
Elisabetta ha ormai perso ogni ritegno, non ragiona più, e arriva ad orgasmi multipli a ripetizione. Viene due, tre, quattro volte.I suoi umori colavano così copiosi che si sentiva lo sciacquettio ad ogni colpo.Piero, instancabile, continuava ad affondare in lei, grugnendo, offendendola come la peggiore delle puttane, e lei continuava a godersi quelle penetrazioni con mugolii, urletti, spasmi e quasi svenimenti. Il baccano nella stanza era diventato quasi una costante, con il rischi che qualcuno venisse a lamentarsi, ed infatti dopo qualche minuto sentono dei colpi alla loro porta ed Elisabetta riconosce la voce di Alberto che chiede a Piero di aprire la porta.
– Oh mio Dio, &egrave Alberto, adesso mi trova qui, mi ammazza, no, no, no, lo sapevo che ero comunque rovinata- e comincia a piangere.
Piero, invece, impassibile, si alza, si mette l’accappatoio e va ad aprire la porta, lasciandola leggermente accostata per evitare che Alberto possa vedere chi c’&egrave dentro con lui.
– Scusa, ma stai facendo un casino che svegli tutto l’albergo. Si può sapere chi stai ammazzando.Sembra che tu stia sgozzando qualcuno- Dice Alberto, del tutto ignaro di quello che sta succedendo la dentro.
– Beh, sai, stasera mi sono portato una puttanella in camera, ed ora me la sto pompando ben bene- spiega Piero, facendogli l’occhiolino.
– E chi &egrave? E’ una di classe mia? Dai, dimmelo, fammi vedere chi &egrave?- risponde Alberto, sperando di venir a conoscenza di un pettegolezzo su qualcuna delle sue compagne di classe.
– Dai, su, non posso parlare- sussurra Piero, che si diverte un casino a prendere per il culo l’ignaro Alberto. Però ti assicuro che ne vale la pena.Hai sentito come urla, la troia!!!-
– E dai, dimmi chi &egrave- insiste Alberto.
– No, non insistere, e ora fammi tornare da lei, che mi ha appena detto che solo io la so far godere, mentre quel cornuto del suo ragazzo scopa come un coniglio e non la soddisfa mai- continua Piero, che a stento si trattiene dal ridere per come sta ridicolizzando Alberto, anche se lui &egrave inconsapevole.
– Ah, &egrave pure fidanzata , la troia. ‘ che offende così la sua ragazza.
Elisabetta intanto &egrave di là che trema per paura di venir scoperta, e sente tutto quello che si dicono; vorrebbe alzarsi e cercare di spiegare al suo amore che lei &egrave stata costretta a tutto questo, a causa di una maledetta serata di alcool e musica, che l’hanno ricattata, che sta facendo questo solo per evitare che lui venga a sapere tutto e quindi rovinare il loro amore, ma sa bene che non servirebbe a niente, che le apparenze ingannano, che Alberto non l’avrebbe mai creduto, se l’avesse vista nuda, nel letto di un altro, dopo averla sentita godere così. Decide quindi di rimanere nascosta, sperando che lui vada via il prima possibile.
-Allora divertiti, fanne una anche per me ‘ dice Alberto, cominciando ad allontanarsi ‘ e già che ci sei, sfondala anche dietro, se ci sta ‘
– Non mancherò, stai tranquillo. E tu non spaventarti se senti urlare ancora. E scusami anche con la tua ragazza, se l’ho svegliata. Ma magari ti va anche bene, così già che ci sei, ti diverti anche tu- azzarda a dire Piero.
– No, purtroppo stasera &egrave andata in camera di una sua amica, per problemi di cuore, e comunque non &egrave il tipo da scaldarsi facilmente. Mi ci vorrebbe una come quella che hai nel letto tu, e allora si che mi divertirei – spiega Alberto, mentre se ne va.
Piero chiede la porta e sorridendo ritorna da Elisabetta, che ha ascoltato tutta la conversazione ed &egrave rimasta un po’ male per la scarsa considerazione che Alberto ha delle sue qualità di amante.Lo giustifica comunque, ben sapendo che tra uomini &egrave normale fare questi discorsi. Si scaglia invece contro Piero, per il fatto che il suo comportamento l’ ha fatta quasi scoprire.
-Sei uno stronzo. Ti sei divertito a prenderlo in giro, ben sapendo che sarebbe potuto entrare e scoprire tutto. L’hai chiamato cornuto, e a me puttana. Sei solo un grandissimo stronzo-
– Calmati, piccola mia, non &egrave colpa mia se stasera hai scoperto quanto sei maiala dentro.- E così dicendo, le rimette il cazzo in bocca e ricomincia a toccarle la fica.
– Avanti, succhiamelo bene e fammelo rizzare di nuovo, che ho ancora voglia di farcirti perbene con questo salsicciotto di carne.-
Elisabetta, ormai incapace di protestare, ricomincia a succhiare il pene di Piero, con foga, assaporando al tempo stesso anche i suoi umori di cui il cazzo era grondante, con la saliva che le colava ai lati della bocca, facendo degli schiocchi mostruosi ogni volta che lui lo tirava fuori per poi riaffondarlo in gola.
– Brava, così, usa di più la lingua, così, fammi caricare bene di crema bianca tutta per te, che troia che sei’ingoialo fino alle palle, avanti, mi piace guardarti mentre o prendi fino in gola, puttana che non sei altro-
Elisabetta ricomincia a gemere e a contorcersi a causa del ditalino che Piero le sta facendo, quando ad un tratto si sentì ordinare:
– Ok, ora che me lo hai fatto ridiventare duro come il marmo, girati che voglio scoparti alla pecorina-
Elisabetta, ignara di quello che l’aspetta, si mette a quattro zampe, e subito Piero la infila, ricominciando a pomparla furiosamente e a sfogarsi sul suo povero corpo, stringendole le tette fino a farle male e a darle sonore manate sulle natiche.
– Prendi, troia, prendilo tutto, fino in fondo, devi godere fino a svenire, godi, GODIII-
– Si , SIIII, vengo di nuovo, ahhhhhhh, com’&egrave grosso, com’&egrave duro, spaccami in due, ancora, siiii- ricominciò ad urlare Elisabetta.
Nel frattempo Piero le aveva sputato sul buchino e aveva cominciato a masturbarla anche li , penetrandola prima con un dito, poi con due, con movimenti circolari, che lei assecondava.
– Preparati, perché adesso voglio rispettare il consiglio che mi ha dato il tuo ragazzo, ossia sfondarti questo bellissimo culo- e, toltole il cazzo dalla fica, glielo posiziona sullo sfintere.
– No, lasciami, lì non voglio, nel sedere nooooo!!!!
– Zitta e rilassati, altrimenti ti faccio male- e allargandole le natiche le dice ‘ Conta fino a 3 ‘
Elisabetta, sapendo che era inutile protestare, comincia a contare per prepararsi all’inevitabile inculata.
– Uno’ Du’.ahhhhhhhhh, che male, aaaaahhhhiiii, aaaaahhhh-
Piero infatti, senza aspettare la fino della conta, le pianta il cazzo in culo con una prima spinta e con la seconda lo fa affondare fino in fondo, fino a che non sente le palle sbatterle sulle chiappe ‘ AAHHHHH, CHE CAZZO DI CULO STRETTO CHE HAI, ma ora te lo allargo, stai tranquilla- e comincia a sodomizzarla con forza, con cattiveria.Elisabetta urla tutto il suo dolore affondando la testa nel cuscino per paura che qualcuno (Alberto) la senta, ma, continuando nel trattamento, il suo culo comincia ad adattarsi all’intrusione e comincia a tremare, sentendo quel palo di carne nella pancia e le urla si tramutano piano piano in gemiti di godimento.
– Dai puttana, che ti piace essere inculata, dillo che ti piace, troia, troia, dillo che ti piace-
– Si, mi piace’ mi piace’.mi piace.
– Ahhh, che inculata, hai un culo da favola, non so come abbia fatto il tuo ragazzo a non romperti il culo prima, puttana, ma per fortuna ci sono io,vero..vero..VERO?-
– SIIIII, mi piace, spaccamelo in due, fammi urlare ancora, meno male che ci sei tu a spaccarmi il culo e non quel cornuto del mio ragazzo- urla Elisabetta ormai in preda ad un altro violento orgasmo che la lascia senza fiato.
– Cazzo, ora sborro, sborro, sborro-e toltole il cazzo di bocca la costringe a riprenderlo in bocca.- Ecco, ecco, ingoia troia, ingoia tutta la mia sborra calda-
E le riempe la bocca con un’abbondante sborrata.-Bevilo tutto, così, mi fai impazzire- e si abbandona esausto sul letto.Elisabetta &egrave esausta, distrutta, spaccata in ogni buco, ma anche, suo malgrado, soddisfatta per il piacere provato, anche se il senso di colpa per il tradimento comincia a riaffiorare in lei, mentre i suoi sensi si placano.
-Cazzo, bambina, sei stata bravissima, era tanto che non mi svuotavo i coglioni così.Ora puoi tornare del tuo amorino.Io ho avuto quello che volevo.
Elisabetta comincia a rivestirsi, sentendosi dolere in ogni parte del corpo, e sentendo anche la vergogna salire dentro di se per essere stata trattata da puttana, ma trova comunque la forza di dire: – Prima mantieni la promessa e cancella le foto!!!-
-Hai ragione, ogni promessa &egrave debito. Del resto te lo sei meritato- e prende il cellulare e le fa vedere mentre cancella la foto che la ritraevano durante la precedente violenza.
A questo punto, soddisfatta del risultato e per niente insospettita dall’arrendevolezza di Piero,Elisabetta se ne va, dicendo; – E non cercarmi mai più, tanto ormai non hai più niente, sei solo un porco malato- e sbatte la porta.
Piero rimane sul letto, mentre un sorriso si allarga sulla sua faccia, mentre guarda la lucina rossa della telecamera che aveva piazzato sopra l’armadio e con la quale aveva filmato tutto, garantendosi altre prove per ricattare la povera ingenua.
Elisabetta, rientrando in camera, vede che Alberto già dorme e, dopo aver fatto una doccia per togliersi l’odore di sperma e sudore di dosso, si sdraia accanto a lui, stringendolo e pensando che metà del problema era risolto’rimaneva solo Alessandro’.. CONTINUA

P.s. ; sono graditi i commenti e suggerimenti.Saluti Max70.
La mattina dopo Alberto si sveglia di buon ora e si trova Elisabetta abbracciata addosso. Prova ad alzarsi senza svegliarla, ma muovendosi, lei apre gli occhi e gli sorride
– Buongiorno, amore mio. Ieri sera non ti ho sentito rientrare.Hai fatto tardi?
– Non lo so, non ho guardato l’orologio,ma tu te la dormivi alla grande, pigrone- ribatte Elisabetta.
– Pigrone un cavolo, ieri sera non sono riuscito ad addormentarmi fino a tardi, perché quel maiale del nostro accompagnatore, Piero, si &egrave portato in camera una proietta di classe nostra &egrave l’ha scopata tutta la notte.Dovevi sentire come urlava, la troia. Ah proposito, visto che non Anna c’eri tu, probabilmente quella della scorsa notte non era lei-
– Ma come fai ad essere sicuro che fosse una di classe nostra, magari &egrave una di qui e non la conosci nemmeno-tenta di ribattere Elisabetta, offendendosi per essersi sentita chiamare in quel modo.
– Tranquilla, lui me lo ha praticamente confermato facendomi l’occhiolino, fra noi uomini ci capiamo.. e ora vestiti, che andiamo a fare colazione-
– No, sono stanca, fammi dormire ancora un po’- si lamenta lei, che risente ancora della travolgente scopata della sera prima.
– Come vuoi, io però vado, perché sono affamato- e se ne va.
Elisabetta rimane un po’ a rigirarsi nel letto, a ripensare all’incubo nel quale &egrave finita, ma riflettendo anche sul fatto che, nonostante tutto, la sera prima aveva goduto come mai le era successo, e questo la preoccupa un po’.
Ad un tratto sente bussare alla porta e pensando che sia Alberto che ha dimenticato la sua chiave, corre ad aprire mezza nuda (con slip e reggiseno), ma si trova davanti Alessandro, che, avendo visto Alberto uscire da solo, aveva deciso di farsi avanti a reclamare la sua parte.
– Bene, bene- esclama vedendola mezza nuda ‘ così mi piaci, mi piace che tu mi accolga vestita così, vedo che Piero ti ha spiegato bene come funziona, porcellina mia- e spingendo la porta con un piede, entra dentro e richiude la porta.
– Ma’ cosa fai.. esci subito o comincio a gridare ‘ tra poco torna Alberto e non può trovarti qui- comincia ad agitarsi Elisabetta
– Tranquilla, abbiamo una mezz’oretta, Piero sta intrattenendo il cornutone-
– No, dai Alessandro, non scherzare, non puoi dire sul serio, esci immediatamente o finisci nei guai- prova a dire Elisabetta
– Ascolta, puttanella, lascia che ti spieghi come funziona: ieri notte Piero ha avuto la sua parte e ora tocca a me. E non perdere tempo a fare la santarellina, perché ho visto benissimo come ti sei comportata con Piero, troia-
– Come sarebbe a dire che hai visto, che significa?? Comincia a balbettare Elisabetta
– Niente, niente- si corregge Alessandro, che aveva già visionato le riprese di Piero e gli aveva promesso di non far parola con nessuno della sua esistenza- volevo dire che Piero mi ha raccontato tutto, di come ti sei sciolta piano piano con il cazzo piantato nel culo e di come urlavi di godimento.Quindi ora &egrave il mio turno, solo che io non mi accontenterò di una scopata sola, ma di una scopata per ogni foto, che sono diverse.Te le devi guadagnare.Anzi, cominciamo subito- e spingendola contro il muro , le ficca la lingua in bocca e con una mano le entra negli slip, cominciando a sditalinarla con foga
– No, lasciami, non voglio, non qui, ti prego’ Se torna Alberto sono rovinata..ti prego, Ale, lasciami andare- prova a divincolarsi lei, ma senza successo.
– Zitta e tira fuori la lingua’così’brava’baciami’uhmmm che lingua che hai, sembra un serpente’.così, lasciatela succhiare, uhmmm, che troia che sei- e con l’altra mano comincia a strizzarle i seni.
– No, basta, così mi fai male’aspetta- ribatte lei, con voce sempre più flebile.
– Zitta, che ti stai bagnando’.senti,’ senti come comincia a piacerti’ siiii, siiiii- ed aumenta il ritmo del ditalino, ficcando prima due, poi tre dita e sfregando il pollice sul clitoride
Elisabetta, in effetti, comincia a godere di quel trattamento e, dimentica di trovarsi in camer con un uomo che non &egrave il suo ragazzo, comincia a baciarlo con maggior passione e a dimenare il bacino per meglio godersi la penetrazione di quelle dita.
– Brava, muoviti così, lo sapevo che ci stavi, vacca che non sei altro- e le da un morso sulle labbra.
– Ahi, mi hai fatto male, ahiiii,’.ahhhhhh.ahhhhhh, vengo, vengo,vengooooo, stronzooooo- geme Elisabetta, trattenendosi dall’urlare e lasciandosi andare ad u orgasmo liberatorio, riempiendo la mano di Alessandro dei suoi copiosi umori.
– Accidenti, come sbrodoli, sei proprio una fontana- le dice Alessandro, ritirando la mano e asciugandogliela sul viso- E devo dire che hai proprio una bella figa pelosa e morbida come piace a me. Chissà che belle scopate ci faremo, io e te.- sogghigna lui
Elisabetta china il capo, arrossendo per l’orgasmo provato e per la vergogna di non essersi saputa trattenere. ‘Ti prego,adesso vattene, Alberto sta per tornare, non può trovarti qui-
– Ehi, ehi, quanta fretta’ e poi devi sempre fare colazione, non &egrave vero? ‘ le dice lui.
– Si, ma questo cosa c’entra? ‘ risponde lei.
– C’entra, c’entra, perché &egrave ora che tu assaggi questo cannolo alla crema- e , tirato fuori il membro, le mette le mani sulle spalle e la forza ad abbassarsi in ginocchio di fronte a lui.- Avanti, leccalo,guarda com’&egrave diventato duro solo a sentirti urlare, prendilo in bocca, avanti-
– No, non voglio- ribatte Elisabetta, cercando di rimettersi in piedi.
Alessandro la colpisce allora con uno schiaffo sul viso ‘Ti ricordo che non sei nella posizione di volere niente’Avanti, in bocca, succhialo come hai fatto l’altra sera, quando ci hai fatto godere tutti e due senza tante storie-
– L’altra sera ero ubriaca, bastardo’. Non’ coughhhhhh’- quasi si strozza nel sentire entrare il cazzo fino in gola.
– Brava, insalivalo così, bene, vai su e giù con quel cazzo di lingua,’ continua’ continua-
Elisabetta comincia quindi a spompinare Alessandro, sperando che finisca presto in modo da non rischiare che arrivi il suo Alberto, e infatti, dopo poco più di due minuti, Alessandro comincia a tremare, segno dell’orgasmo ormai prossimo, e spingendole la testa sul membro con entrambe le mani, urla ‘ Vengo, vengo, puttana troia, vengo’. Ecco, succhia questa crema dal mio cannolo, fai colazione, così, così, cosììììì.
Elisabetta ingoia tutto, reprimendo un conato di vomito e pensando che fino ad ora aveva sempre negato ad Alberto quel piacere, mentre adesso, nel giro di qualche ora, aveva già inghiottito la sborra di due uomini diversi.
Finito tutto, Alessandro lascia la testa di Elisabetta e le permette di rialzarsi.
– Sai, sei proprio brava con la bocca. Ma Piero me lo aveva già anticipato. Ma quello che mi piace di più &egrave che mi sono appena fatto fare un pompino con ingoio dalla ragazza di quel borioso di Alberto, che si vanta sempre di essere un campione di calcio, che mi batte quasi sempre a pallone, che pensa di avere una ragazza fedelissima e invece si ritrova solo con una grandissima troia’ah ah ah- la sfotte lui.
Elisabetta non tenta nemmeno di contraddirlo, visto che in fondo in fondo si sente proprio una merda per come si sta comportando con Alberto (anche se a fin di bene) e lo accompagna invece alla porta per farlo uscire il prima possibile.
– Ok, amorino mio, adesso me ne vado, ma ricordati che stanotte, in treno, devi venire nel mio scompartimento, perché abbiamo ancora moooolte cose di cui discutere- le dice toccandole la fica da sopra gli slip- e, non dimenticare, niente jeans o pantaloni stretti, che mi stano sui coglioni e sono scomodi da togliere’ah ah ah- e se ne va.
Quando Alberto torna in stanza, trova Elisabetta che singhiozza e preoccupato le domanda cosa fosse successo, ma lei evita di dare spiegazioni dicendo che si era sentita male e aveva vomitato (mentre invece pensava che il casino nel quale si era cacciata a causa di qualche bicchiere di troppo stava avendo delle conseguenze imprevedibili e, soprattutto, prolungate nel tempo).
Il resto della giornata scorre tranquillo e, nel tardo pomeriggio, l’intera scolaresca va alla stazione e salgono sul treno per il viaggio di ritorno a casa.
Elisabetta, che ricordando la minaccia si era messa una gonna di jeans lunga fino alle caviglie, senza però rinunciare ai collant, siede nello stesso scompartimento di Alberto e altri quattro compagni di classe e cominciano a parlare, scherzare, giocare a carte. Elisabetta sta finalmente cominciando a rilassarsi, quando all’improvviso si apre la porta dello scompartimento ed entra Alessandro che, con una scusa, fa alzare un ragazzo e gli fa cambiare scompartimento. Eli si trova così seduta in mezzo ad Alessandro (al finestrino) e un altro ragazzo, mentre Alberto occupa il posto vicino al corridoio di fronte a loro. Per un po’ non succede niente, ma ad un certo punto quello scemo di Alberto comincia a punzecchiare Alessandro sul fatto che a calcio non vince quasi mai, mentre lui non ne sbaglia una. Alessandro non si scompone, e mentre risponde al Alberto che gli piacerebbe molto essere come lui ed avere le cose che ha lui, comincia a strusciare la gamba di Elisabetta, avendo cura di non farsi vedere da nessuno, ne dai due di fronte a loro che sono impegnati in una partita a carte, ne da quello seduto dalla stessa parte che sta facendo un cruciverba, ne da Alberto che non ha la visuale libera per vedere cosa succede sul lato sinistro di Elisabetta.
– Forse ti potrei insegnare qualche trucchetto- lo sfotte Alberto.
– Beh, mi piacerebbe molto’. Dio che caldo che fa qui dentro ‘ risponde Alessandro, e , toltosi il giacchetto, se lo butta sulle gambe avendo cura di coprire in parte anche quelle di Elisabetta. Con la visuale coperta, comincia quindi a far risalire l’orlo della gonna di Elisabetta da una parte, accarezzandole la gamba sinistra, fino a raggiungere la coscia. Alberto continua a lodarsi e ignorando completamente quello che sta succedendo, non si accorge che la mano di Alessandro ha ormai raggiunto il sedere di Eli e che comincia a palparglielo.
Elisabetta sta arrossendo a vista d’occhio, ma nessuno sembra accorgersene fino a che, muovendo il bacino per cercare di evitare la mano, Alessandro approfitta e gliela ficca sotto, cominciando così a toccarle la fica attraverso il nylon dei collant. Per un po’ resiste, ma poi, stimolata dal massaggio, comincia ad allargare un po’ le gambe per meglio godersi la palpata, anche perché sta cominciando ad arrabbiarsi con Alberto che pensa solo a lodarsi e non si accorge che la sua ragazza viene letteralmente sditalinata davanti ai suoi occhi. Addirittura, eccitata dalla situazione, sente montare l’orgasmo dentro di lei e, per evitare di essere scoperta, si alza ed esce dallo scompartimento. Per un po’ Alessandro continua a parlare con Alberto, dopo di che esce anche lui e si avvicina a lei.
– Tu sei pazzo ‘ le dice lei ‘ a momenti ci scopriva’ma che ti &egrave saltato in mente- continua sottovce
– Quello &egrave talmente pieno di se che non si accorgerebbe nemmeno se ti avessi trombato li davanti.Ma come fai a stare con quel coglione? E poi non lamentarti, che ho capito che ti &egrave piaciuto, vero? Vero? Vero?- e si avvicina premendole il pube sul culo per farle sentire la sua erezione.
– Adesso basta, fammi rientrare- lo scosta lei
– Vai, vai dal tuo amore, ma stanotte, verso mezzanotte, spostati nell’altro vagone. Il terzo scompartimento &egrave vuoto. Io ti aspetto lì-
Elisabetta sapeva che la richiesta sarebbe arrivata e rientra sconsolata nel suo scompartimento, guardando l’orologio per vedere quante ore mancavano alla sua penitenza’..CONTINUA
Le ore trascorrono veloci e tra una risata e una battuta, arriva il momneto di spegnare le luci e provare a dormire.Alberto, manco a dirlo, si addormenta subito e ad Elisabetta, che avrebbe preferito magari farsi coccolare un po’, in virtù di quello che l’aspettava, non rimane che aspettare mezzanotte. Arrivata l’ora, si alza e, senza fare rumore, si incammina verso l’altro vagone, avendo cura di non farsi vedere da nessuno.
Arrivata al terzo scompartimento, vede che Alessandro &egrave già lì che l’aspetta, ed entra chiudendo poi la porta, già sapendo cosa l’aspetta.
– Era ora, finalmente- l’accoglie lui, e la stringe a se, palpandole il culo e provando a baciarla.
– Lasciami, non voglio baciarti, non voglio fare niente, sto pensando di dire tutto ad Alberto e farla finita con questa storia- si ribella lei.
– Non fare la stupida, non ti conviene’ vuoi davvero rovinare la tua bella storia d’amore, spezzare il cuoricino del tuo amato, essere considerata la troia di tutta la scuola, solo per non aver voluto fare una scopata? Perché &egrave questo che succederà, se tu apri bocca. Ti sputtaneremo davanti a tutti, le tue foto andranno su you-tube e la tua vita diverrà un inferno. Fai come credi, io ti ho avvertito- e lasciandola andare si siede.
– No, ti prego, Ale, non puoi farmi questo’.hai già ottenuto quello che volevi. Tu e Piero mi avete praticamente stuprata l’altra notte, poi ieri sono stata tutta la notte in camera con Piero, e stamani, con te’. Insomma’. Te lo sei fatto’. ‘
– Dillo, troia, dillo che stamani mi hai succhiato l’uccello, che ti ho sborrato in bocca e che tu hai bevuto fino all’ultima goccia’ avanti, dillo- la incalza lui.
– Si, &egrave vero , ho fatto tutto questo, e allora?- si difende lei.
– E allora devi dire anche che ti &egrave piaciuto, che hai goduto a farti masturbare da me e che oggi pomeriggio ti sei eccitata a farti toccare davanti al tuo ragazzo. Sei solo una gran vacca, ecco cosa sei. E adesso vieni, qui, succhiamelo e fammelo diventare duro, che abbiamo già parlato abbastanza- e detto questo si tira fuori il cazzo dai pantaloni e comincia a segarselo davanti a lei.
Elisabetta, rendendosi conto che &egrave inutile minacciare, si piega sulle ginocchia e obbediente, glielo prende in bocca, sperando che tutto finisca il prima possibile.
– Brava, vedo che hai capito’lecca bene la cappella, così’tira fuori di più la lingua’ecco, ora scendi fino alle palle, toccale, così’ora succhiale’uhmmmm’che lingua-
Elisabetta esegue tutto quello che le viene detto. Lecca, succhia, sputa un po’ di saliva sul membro per renderlo più scivoloso, da dei colpetti di lingua sul glande, massaggia le palle, se lo fa scivolare fino in gola.
– Cazzo, se sei brava con la bocca. Guarda come me lo hai fatto diventare duro. Ti piace il mio cazzo duro, vero?
Elisabetta non risponde e continua invece il suo lavoretto.
– Dimmi che ti piace il mio cazzo duro- e premendole le mani sulla testa glielo ficca fino in gola, fino quasi a soffocarla.
– Si, si, mi piace’. Mi piace il tuo cazzo duro ‘ decide allora di dire, facendo colare un po’ di saliva lungo l’asta mentre riprende fiato.
– Lo so che ti piace..e te lo voglio provare- e detto questo si piega un po’ in avanti per arrivare a toccarle il culo, poi lentamente le alza la gonna fin sulle spalle mettendo a nudo il suo bellissimo sedere, fasciata dai collant color carne e da un minuscolo slippino.
– UMhhh, mi piace come sei vestita- mugolo Alessandro e le infila una mano dentro ai collant.Poi, dopo averla accarezzata un po’ da sopra, le sposta lo slip e comincia a massaggiarla muovendosi tra buchino e clitoride, che trova già un po’ bagnato.
– Lo senti che ti piace, troia, sei già tutta fradicia.E’ questo l’effetto che ti fa il mio cazzo’ e dimmi, &egrave più grosso il mio o quello del tuo ragazzo?
Elisabetta si blocca un attimo, ma non vuole rispondere
– Avanti, dì la verità’Tanto ho fatto diverse docce insieme ad Alberto e so benissimo chi vince, tra noi due’non ti vergognare’.dillo’.DILLOOOO!!!-
– E’ vero, ce l’hai più grosso tu’il tuo pisello &egrave molto più grosso di quello di Alberto- dice finalmente Elisabetta, che effettivamente non può far a meno di notare che Alessandro &egrave molto meglio dotato di Alberto, che pure non &egrave messo male. Ma l’arnese di Alessandro lo supera in larghezza, in lunghezza, ha una cappella quasi sproporzionata rispetto al resto ed &egrave percorso da grosse venature, ora rese lucide dalla saliva di lei.
– Brava, l’hai detto’e quindi te lo sei meritato- e detto questo la fa alzare, le rialza la gonna e sfruttando un buchino nei collant, comincia a strapparglieli per farsi spazio.
– No, che fai, così me li rovini, li ho appena rinnovati- si lamenta stupidamente lei.
– Mi piace strappare i collant’come mi piace slabbrarti la fica- e la fa impalare sul suo membro teso.
Elisabetta si sente improvvisamente riempita da quel palo di carne, e solo grazie agli umori che ormai colano copiosi dalla fica riesce a non urlare di dolore, ma solo a mugolare di piacere.
Alessandro comincia subito a martellarla ad un ritmo infernale,facendola andare su e giù, comandandone i movimenti con le mani sulle spalle, e facendole infine salire un calore improvviso in tutto il corpo. Elisabetta, dopo nemmeno un minuto, viene attraversata da un fremito a lei sconosciuto fino a qualche giorno prima e si lascia andare ad un urlo liberatorio.
-Vengo, vengo, vengo’..non smettere di pomparmi’.ohhhh..ti prego, non smettere-
Ma Alessandro non ci pensa nemmeno a smettere, e anzi aumenta il ritmo, facendo quasi uscire il cazzo dalla sua fica dolorante per poi risbatterglielo dentro con forza.
Conicia anche a stuzzicarle l’altro buchino, prima massaggiandoglielo e poi infilando un dito dentro e stantuffandola allo stesso ritmo della scopata. Elisabetta emette solo un gridolino a quella nuova intrusione, ma non protesta più di tanto
-Godi, godi maiala’goditi questo cazzo’dimmi che ti piace essere pompata, dimmi che ti piace farti slabbrare la fica dal mio cazzone- la insulta lui.
– Si , siiiii, più forte’.mi piace essere scopata cosìììììì’oddio vengo ancora, ancora, ancoraaaaaaa- e un altro orgasmo la travolge.
Alessandro allora rallenta il ritmo, ma senza uscire da lei e le ordina quello che lei temeva : – L’altro buco, adesso’.ti voglio sfondare quel bellissimo culo che ti ritrovi-
– No, dai Alessanrdro, continuiamo così, ti prego.Dietro no, mi fai male, non ce l’ho mai preso’- tenta di convincerlo lei.
– Ti sei già dimenticata che l’altra sera te l’ho già sfondato e che anche Piero te l’ha aperto ben bene. Mi domando solo come quel cornuto del tuo ragazzo non ti abbia mai aperto il culo, lasciandolo a noi da sverginare.Devo ricordarmi di ringraziarlo- e toltole il cazzo dalla fica, lo posiziona sullo sfintere e con un unico colpo lo infila dentro per metà. A Elisabetta manca il fiato, sente un bruciore immenso, come se gli si stesse strappando tutto.
– Toglilo, toglilo’mi strappi tutta, toglilo ti pregoooo’.no’.nooooo’ahiiiiii-
Alessandro da il tempo al culo di abituarsi a quella intrusione e poi con un altro colpo glielo infila tutto dentro, fino alla palle.
– Ahhhhhhh, cosììììì, ti riempio tutta, TROIAAAAAAA.- urla lui e comincia a stantuffarla senza pietà. Elisabetta continua a lamentarsi per un po’, ma poi il suo corpo comincia ad accettare quell’intrusione e, complice la mano di Alessandro che, seppur con qualche difficoltà, le strizza il clitoride, cambia atteggiamento e comincia anche lei a cavalcare quel totem di carne infuocata, dimenando il bacino per meglio accogliere il suo nuovo amico.
– O mamma mia, mi stai uccidendo’.non sento più le gambe, non’..ahhhhh’vengo , vengo, ancora’..siiiiiiiii.- e si abbandona su di lui.
Alessandro allora le sfila il cazzo dal culo e con un colpo secco glielo rimette in fica, ricominciando a pomparla, fino a che, tenendola per i fianchi, si immobilizza e le scarica in fica tutto il suo seme, con uno, due, tre potenti getti che la riempiono tutta.
– Ahhhh, vengo, troia, ti farcisco tutta, ti riempio, prendi la mia sborra, puttana-.
Dopo un po’, stanca ed esausta, Elisabetta si sfila dal cazzo di Alessandro e comincia a sistemarsi, ma lui la ferma e le chiede
– Che ne dici se invece di una foto, ne cancello due?-
– Oh, si, ti prego, ti prego, ti prego.- dice speranzosa lei.
– Lo vuoi davvero’ davvero sei disposta a farmi cancellare due foto, invece di una?-
– Si, si, fallo, ti prego- ribatte lei.
– E allora devi meritartelo.- e così dicendo apre la porta dello scompartimento e fa entrare Piero, che &egrave li dietro che aspetta.
– Ciao, bambina mia, non pensavo di rivederti così presto.Accidenti, Ale, ma come l’hai conciata- commenta Piero notando i collant strappati e un filo si sborra che le cola lungo le gambe.
– No, ragazzi, non fate scherzi, non crederete che’.-
Ma subito Piero le da una spinta, spingendola sul sedile e lei si ritrova i cazzi dei due davanti al viso.
-Niente storie e succhia, che a sentirti nell’altro scompartimento mi hai fatto arrapate troppo, brutta troia che non sei altro- la minaccia Piero. I due marpioni, infatti, si erano già messi d’accordo prima, e Piero si &egrave goduto tutta la trombata del suo amico, visto anche il rumore che i due hanno fatto.
Elisabetta, ormai stanca ed incapace di reagire, comincia a segare e a ciucciare i due membri, facendoli tornare subito duri. Poi Alessandro si siede e la tira a se, le rialza la gonna e se la impala, cominciando subito a pomparla, favorito anche dai molteplici orgasmi avuti da Elisabetta che ha la figa allagata. Piero invece, le si mette dietro, e dopo aver appoggiato il cazzo sullo sfintere, con un colpo secco la infilza nel culo.
Elisabetta lancia un altro urlo, ma per fortuna lo sferragliare del tremo copre tutti i rumori. Il suo corpo, grazie anche alla precedente scopata e inculata, non tarda ad adattarsi alla doppia penetrazione, e così piano piano si rilassa e comincia a godere nuovamente, gemendo e spronandoli a continuare .
– Oddio, oddio,oddioooooooooo-
– Senti come gode ,la maiala, con due cazzi dentro’.Non l’avevi mai fatto, vero troia?-
– No, no, &egrave la prima volta- geme lei
– La prima volta da sobria, ah,ah ah- la sfottono i due, ricordandole la notte dello stupro. ‘ Che bel buco caldo, che hai.Certo che glielo hai aperto proprio bene, eh Alessandro- dice Piero.
– E le &egrave anche piaciuto, non smetteva più di urlare che ne voleva ancora, la troia-
Continuano così, a fotterla e ad offenderla, fino a che, quasi in contemporanea, raggiungono l’orgasmo e le sborrano dentro, uno in fica e l’altro in culo.
– Ahhhh, che scopata, questa &egrave nata per svuotare i ciglioni, altro che santarellina innamorata- dice Piero sfilandosi da lei e asciugandosi il cazzo sui suoi collant.
Anche Alessandro esce da lei e su pulisce il cazzo sulla gonna.
Elisabetta ormai non protesta più e cerca di pulirsi come può.
– No, no ,mia cara, adesso te ne ritorni al tua amato e ti tieni dentro la nostra sborra, che ti fa bene alla pelle ah ah ah- le dice Alessandro. ‘ Ok, stasera sei stata brava e ti sei guadagnata due foto.Te ne rimangono solo tre da pagare ( e mentre lo dice Alberto fa l’occhiolino a Piero).Piero purtroppo non lo vedrai più (altro occhiolino), perché vive lontano da noi, ma io e te nei prossimi giorni salderemo il debito, contenta?-
Elisabetta non risponde e, senza protestare e a testa bassa, si riassetta la gonna ed esce dallo scompartimento, seguita dai due.
Non appena arriva nel suo scompartimento, trova però Alberto che, preoccupato per non averla vista al suo posto, la sta cercando.
– Ma dove ti eri cacciata, &egrave un quarto d’ora che ti cerco, ero preoccupato e ‘ma cosa ti &egrave successo- le domanda notando l’espressione stravolta sul viso della sua ragazza.
Elisabetta ha un attimo di panico, temendo di essere stata scoperta, ma poi riesce ad inventarsi un malore improvviso:- No, scusa, &egrave che mi sono sentita male’malissimo e sono andata al bagno’questo però era occupato e allora ho cambiato scompartimento’per fortuna Alessandro mi ha visto e mi ha aiutato e poi stava per venirti a chiamare, quando ha incontrato Piero che mi ha dato una pasticca per il mal di stomaco e adesso sto un po’ meglio- riesce a dire tutto di un fiato.
– Beh, allora devo ringraziarvi- dice Alberto rivolgendosi ai due ‘ Ma non sperare che la prossima volta che ti incontro a pallone, non ti faccia un culo così, ah ah ah- dice poi rivolgendosi ad Alessandro.
– Beh, &egrave giusto così, occhio per occhio, dente per dente- risponde lui.
– E questo cosa c’entra- domanda stupito Alberto, mentre davanti a tutti si incammina verso il loro scompartimento .
– Niente, niente, facevo per dire- risponde Alessandro, e passando accanto ad Elisabetta, le rialza la gonna e la palpa sotto il culo, impregnandosi la mano di sborra e poi le mette due dita in bocca CONTINUA’.
P:S:sono naturalmente graditi i commenti e suggerimenti sul seguito della storia
Dopo il ritorno a casa, la vita di Elisabetta ricomincia con il solito tran tran: scuola, studio, uscite con Alberto. Erano già passate due settimane da quella notte sul treno e non era più successo niente. Piero &egrave sparito dalla circolazione (era solo una guida quarantenne reclutata dall’agenzia di viaggi per l’occasione) e Alessandro, che pure lei incontra nei corridoi della scuola, non le mostra il minimo interesse.Elisabetta comincia così a rilassarsi e a sperare che, non più spalleggiato dal suo amico, Alessandro abbia finalmente rinunciato a realizzare le sue minaccie, lasciandola in pace. Il senso di sollievo si mischia però, con suo grande stupore, ad una leggera inquietudine, perché, volente o nolente, quei rapporti ai quali era stata costretta, l’avevano cambiata, facendole provare godimenti fino ad allora sconosciuti e che ora, con i due ‘marpioni’ spariti dalla circolazione, non proprio le mancano, ma comincia a sentire che il rapporto con Alberto no la soddisfa pienamente. Scaccia però quei pensieri ogni volta che le si presentano, in quanto &egrave comunque innamoratissima del suo ragazzo e non avrebbe permesso a nessuno di rovinare quella storia. Decide però di cercare di dare una scossa alla loro relazione, cominciando a vestirsi in maniera un po’ meno casta, con gonne un po’ più corte, camicette più sbottonate, e a letto si fa più propositiva,più disponibile, più desiderosa di urlare i suoi orgasmi, con grande gioia di Alberto, che però, inconsapevole dei motivi di questi cambiamenti , non riesce ad adeguarsi pienamente ai ritmi di Elisabetta, non soddisfacendola pienamente. Tutto sembra tornare alla normalità quando, un giorno, durante l’ora di ginnastica (a classi miste per esigenze di orari della palestra della scuola), il professore di ginnastica non decide di mandare un gruppo di ragazzi a giocare a calcio nel campo adiacente la scuola e lasciarne altri a fare ginnastica all’interno. Stessa sorte tocca alle ragazze, con alcune che vanno a giocare a pallavolo fuori ed altre che rimangono de ntro la palestra. Del primi gruppi fanno parte Alberto e gran parte delle ragazze della classe di Elisabetta, mentre dei secondi fanno parte Alessandro (e alcuni maschi di classe sua) e naturalmente Elisabetta, che il professore vuole monitorare strettamente, in quanto nella sua materia non si &egrave mai impegnata (occupata ad amoreggiare con Alberto durante le ore di ginnastica) e che quindi rischia un’insufficienza nella sua materia. Quando lei va nello spogliatoio a cambiarsi, si accorge però di non avere la tuta e nemmeno biancheria di ricambio, avendo lasciato il tutto in un’altra borsa. Va quindi dal professore e gli spiega l’accaduto, chiedendo l’ennesima esenzione dall’ora ginnastica.
– No, cara Elisabetta, adesso basta, &egrave tutto l’anno che in una maniera o nell’altra salti la materia. Oggi, ho fai la tua ora o ti boccio.Ho parlato anche con gli altri professori e non credo che un’altra insufficienza ti farebbe comodo.Quindi poche scuse e vatti a cambiare- si sente però rispondere dal professore
– Ma prof- tenta di scusarsi lei ‘ non ho nulla da mettermi, come faccio?-
– Per quanto mi riguarda, puoi fare ginnastica anche nuda’.. se tra dieci minuti non ti presenti di là, ti boccio- l’apostrofa lui.
Eli non sa davvero che pesci pigliare.Prova a chiedere alle sue compagne,ma nessuna ha, o vuole, niente da prestarle.
Alessandro, che ha assistito alla discussione, decide di farsi avanti.
– Ciao Elisabetta, &egrave un po’ che non ci si vede’ho sentito la storia della tuta, e se vuoi ti posso prestare io un paio di pantaloncini e una maglietta- le dice strizzandole l’occhio.
– No grazie, da te non voglio niente’. Hai già fatto abbastanza, grazie- le risponde con tono acido.
– Dai, non fare così’e solo un favore, senza nulla in cambio, te lo prometto- insiste lui.
Lei ci pensa un po’ e poi, fidandosi dell’espressione pacata di lui e pensando che quella &egrave comunque la sua unica speranza, decide di accettare.
Rimane comunque il problema della biancheria di ricambio e non volendo restare con indumenti sudati tutto il giorno, decide di non indossare ne reggiseno ne slip, ma vergognandosi di lasciare le gambe scoperte, decide di lasciare i collant color carne sotto i calzoncini che, come la maglietta, le vanno un po’ larghi.
Così vestita si presenta in palestra, suscitando fischi di ammirazione da parte di tutti i presenti.In effetti i pantaloncini che fasciano il suo bel culo e lasciano scoperta la parte finale della coulotte dei collant la fanno sembrare una majorette veramente arrapante .Elisabetta si vergogna un po’ della sua mise e anche dei commenti, seppur amichevoli, dei suoi compagni, ma, una volta iniziata la ginnastica, si dimentica dei suoi vestiti e si impegna nei movimenti cercando di rimediare una sufficienza in materia. Alessandro le si appiccica però addosso, lodandola in continuazione per il bellissimo corpo e cercando il contatto ad ogni movimento.
– Accidenti Eli, sei più bella di quanto ricordassi. Vestita così sei proprio arrapante. Quei pantaloncini stanno meglio a te che a me’con te vicino non riesco proprio a concentrarmi’va a finire che l’insufficienza la prendo io-
– E dai smettila, che mi fai arrossire- dice civettuola lei, che invece gradisce i commenti.
– No, dico sul serio’ Se mi stai davanti e vedo il tuo bellissimo culo dimenarsi così, non capisco più niente. Quando corri, invece, le tue tette che ballonzolano mi fanno uscire matto’..ma, dimmi una cosa’sei senza reggiseno?-
– Shhhhh, fai piano’non ti far sentire’ Si, me lo sono tolto perché non ne ho di riserva e odio stare con indumenti sudati- spiega lei, stupendosi di come riesca a parlare tranquillamente di tali argomenti con il suo ex-ricattatore, come se invece fosse uno spasimante.
Quando arriva il momento di fare gli esercizi a terra in coppia, Alessandro si affianca ad Elisabetta, che non reclama, e comincia così, con la scusa di aiutarla negli esercizi, a toccarla: le sfiora il seno e il culo durante le flessioni, l’interno coscia durante gli addominali.Lei sulle prime pensa che siano movimenti involontari, ma quando le sue mani cominciano a farsi più intraprendenti, si scosta e gli dice
– E dai , smettila, tieni a posto le mani ‘
– Scusami, ma davvero &egrave difficile resistere’vederti così mi fa tornare a mente certe notti durante la gita a Vienna, durante le quali se non sbaglio eri tu a supplicarmi di continuare- la provoca lui
– Ero ubriaca, bastardo, e poi mi avete ricattato a fare tutte quelle cose’io non volevo’lo sai bene- si difende lei.
– E dai, non fare così’io volevo solo dire che, una volta che hai cominciato a godere sul serio, non riuscivi più a fermarti, e questo non c’entra niente con fatto che all’inizio ti abbiamo ricattato. Il tuo amatissimo Alberto non &egrave mai riuscito a farti godere così’l’hai detto tu stessa, o sbaglio?- insiste Alessandro.
– No, beh..io’.insomma’.io amo Alberto e sto bene con lui’.mi fa stare bene’.- balbetta lei.
– Si,però solo noi ti abbiamo fatto scoprire quanto ti piace essere scopata sul serio, da un vero uomo, non da uno che si limita ad una sveltina ogni tanto- va giù duro Alessandro.
Elisabetta preferisce non rispondere, anche perché in fondo sa che ha ragione lui.I rapporti ai quali era stata costretta l’avevano comunque fatta impazzire sessualmente, liberando un lato della sua personalità fino ad allora sconosciuto: le piaceva da matti scopare in maniera selvaggia, rude, sottomessa, usata’ma non osava ammetterlo, nemmeno con se stessa’d’altronde era fidanzatissima’ma purtroppo, sia le parole di Alessandro che le sue carezze sempre più audaci e la paura di essere visti da qualcuno, cominciano a provocarle un leggero formicolio nel basso ventre e uno spirito di provocazione comincia a manifestarsi.
La voce del professore la riporta alla realtà ‘ Elisabetta, Alessandro, smettetela di parlare e di distrarvi e lavorate sul serio, altrimenti’.-
Ad un certo punto, quando Elisabetta &egrave sdraiata a terra per il suo turno di addominali con Alessandro davanti a tenerle le gambe, durante un movimento il pantaloncino si sposta un po’, facendo apparire fugacemente la peluria della sua fica, vanamente coperta dai collant. Alessandro coglie la visione e le domanda- Non mi dire che sei anche senza mutande?-
– ehm . ..si’.per lo stesso motivo del reggiseno ‘ arrossisce lei ‘ ma , ti prego , abbassa la voce’mi vergogno’.dai, non guardarmi così, ti prego-
– E si che ti guardo, passerina mia, ma adesso il mio amichetto non vuole più stare al suo posto- dice lui ammiccando verso il suo basso ventre.
Lei segue il suo sguardo e quando arriva al pacco si accorge della vistosa erezione di Alessandro.
– Ehi, calmati, così ti esce tutto di fuori- ridacchia lei ‘ Allora hai visto qualcosa che ti piace-
– Altro che, e sono convinto che piace anche a te essere guardata’scommetto che cominci anche tu a bagnarti-
– Ehi, ma per chi mi hai preso?- continua ammiccando lei.
– Ti ho preso per una porcellina che adora essere guardata e adora urlare il suo piacere quando un vero uomo la monta., se non ricordo male- la stuzzica Alessandro, risalendo con la mano verso l’interno coscia di lei.
– Eh dai, smettila, che così ci vedono- sussurra lei, che però effettivamente comincia a bagnarsi tra le cosce per questa situazione irreale: lei quasi nuda in una palestra piena di gente, che si fa palpare da uno sciupafemmine, che le sussurra frasi sconce.
Quando poi l’esercizio consiste nel fare la candela a testa all’ingiù, Alessandro la tiene per i piedi e può così godere della vista delle sue tette nascoste a malapena dalla maglietta che le &egrave risalita sul busto e anche di una visione celestiale delle labbra della sua fica, ormai umida, che cominciano a bagnare il nylon dei collant.
– accidenti, Eli, stai già sbrodolando tutta’ l’avevo detto io che avevi solo bisogno di essere stuzzicata e poi la troia che &egrave in te sarebbe venuta fuori-
Lei, rendendosi conto che con la sua posizione fa vedere tutto, tenta di stringere le gambe, ma Alessandro, con decisione, gliele allarga per meglio godersi quello spettacolo. Finito l’esercizio, si ritrovano seduti vicino e lui le sussurra, cambiando tattica
– Devo confessarti una cosa’dopo che sono stato con te, non ho avuto nessun altra’mi hai preso alla grande’ripenso sempre al tuo corpo, alla tua voce, ai tuoi lamenti’accidenti, sei troppo bella’scusami se insisto e ti metto in imbarazzo, ma non riesco a farne a meno- mente lui, utilizzando un tono adulatorio.
Elisabetta diventa subito rossa, compiacendosi di tutti quei complimenti e godendo nel sentirsi adulata, e, non credendo alla sua voce, si sente dire.
– Perché, cosa hai visto di tanto interessante?- dice lei allargando un po’ le gambe e facendo così dischiudere le labbra della sua fichetta.
– Ho visto una farfallina vogliosa che mi sta chiedendo di essere riempita.- la provoca lui- Ho voglia di scoparti, di incularti, di sborrarti in gola’-
– Ragazzi, fatela finita di parlare ‘ li riprende il professore.
– Ma cosa dici’non posso’sono fidanzata’ e poi dove andiamo?- sussurra lei, che non &egrave più disturbata dal sentire certi termini volgari e non ha detto no, ma solo come.
Alessandro, che capisce che ormai &egrave fatta, gioca l’ultima carta.
-Sai, Eli, ti confesso un’altra cosa’non ti meritavi quello che ti abbiamo fatto e così ho già cancellato tutte le altre foto ‘ mente lui sperando abbattere così anche le ultime barriere.
Infatti Elisabetta, udite quelle parole, ha un sospiro di sollievo e ringrazia Alessandro del gesto
– Davvero’non ci credo’grazie’ grazie’.grazie’sei stupendo, ti voglio bene’grazie- e gli tocca una gamba.
– Ehi..piano’se non glielo dici tu al mio amico di tornare dentro, che non &egrave ancora il momento- dice lui riguardandosi il pacco e sorridendo sornione, capendo che ormai &egrave fatta. Elisabetta ride di cuore, sentendosi sollevata dalla notizia e non capendo che &egrave stata ancora una volta raggirata. La lezione di ginnastica volge al termine e Alessandro non ha mai smesso di toccarla e palparla, ma lei ormai non protesta più e anzi ha più volte ricambiato con pizzicotti e piccole palpate.
Finita l’ora, Alessandro la trattiene fuori dagli spogliatoi, parlando e continuando la sua adulazione, aspettando che tutti escano e poi, approfittando anche del fatto che gli altri due gruppi (tra i quali Alberto)avevano ancora un’ora di lezione, la convince ad entrare in una stanzina attigua allo spogliatoio dei maschi. Elisabetta non riesce a dire di no e così si ritrova con lui nella stanza, e, appena chiusa la porta, Alessandro l’abbraccia e le si struscia addosso, facendole sentire la durezza della sua erezione.
– Accidenti, non ce la facevo più, mi sta scoppiando il cazzo nelle mutande’.lo vedi che effetto mi fai?
Lei si divincola e dice ‘ Ma cosa fai, lasciami, che idee ti sei messo in testa?-
– Dai Eli, non fare così, non puoi provocarmi e poi lasciarmi in queste condizioni- dice toccandosi il pacco.
– Ma io non volevo provocarti’sei tu che mi toccavi e mi dicevi certe cose’io non’- dice flebilmente lei.
– Si, però ti piaceva, l’ho visto che ti sei bagnata’dai vieni qui- e presala per un braccio la riattira a se e subito comincia a palparle il sedere, massaggiandoglielo e mettendole le mani sotto i pantaloncini.
– D’altronde bisogna che tu mi restituisca la mia roba..avanti’ridammela- le dice lui, spostando la mano sul davanti e cominciando a stimolarle la fica.
– No, dai smettila’lasciami stare ‘ dice lei con sempre meno convinzione.
– Ok, rivoglio solo la mia maglietta e i miei calzoncini e poi vado via ‘ mente lui.
– Ok. Va bene, ma girati, che mi vergogno- cede finalmente lei.
– Guarda che non c’&egrave niente che non abbia già visto’dai, spogliati- insiste Alessandro. Elisabetta, capendo che lui non avrebbe mollato, cede per prima e si sfila lentamente la maglietta, guardandolo negli occhi. Le sue bellissime tette balzano fuori, suscitando i commenti ammirati di Alessandro.
– Accidenti, che tette da sballo ‘devi fare delle spagnole da urlo- commenta lui continuando a massaggiarsi il cazzo. ‘ Ora i pantaloncini, forza-
Elisabetta, sempre guardandolo con aria di sfida, fa cadere a terra anche i calzoncini, rimanendo nuda, coperta solo dai collant trasparenti e con indosso solo le scarpe da tennis. Si mette poi le mani sui fianchi ed esclama: -Soddisfatto, ora’.vedi qualcosa che ti piace-
– Questo lo puoi vedere da te ‘ e si tira giù i pantaloncini e tira fuori il cazzo, ormai in tiro ‘ Dai, vieni qui a sentire se c’&egrave qualcosa che mi piace ‘ la invita lui
Elisabetta abbassa lo sguardo verso il suo pene e poi, quasi ipnotizzata, gli si avvicina, arrivando con la sua fica a pochi centimetri dalla sua faccia.
Alessandro non apettava altro e con una mossa fulminea le abbassa i collant e si tuffa in quella micina pelosa, cominciando a leccargliela con foga, aiutandosi anche con le dita, trovandola naturalmente già bagnatissima.
– No, che fai’fermo ‘ cerca di divincolarsi lei
– Zitta, troia, che lo so che ti piace’.sei già un lago’ma ora ci penso io ‘e aumenta il ritmo delle leccate.
Elisabetta, già eccitata dalla situazione, comincia a dimenare il bacino e dopo poco viene ansimando, sborrando i suoi succhi direttamente in bocca di Alessandro.
– accidenti, quanta sbroda’ne avevi di arretrati, eh..ma ora rimediamo subito ‘ e prendendola per i bracci, la fa mettere in ginocchio e le infila il cazzo in bocca ‘ Avanti, succhio il mio calippone, vacca che non sei altro ‘
Elisabetta, che ormai non capisce più niente, comincia a leccargli il cazzo, insalivando tutta l’asta e massaggiandogli le palle, per poi ficcarselo fino in gola.
– Accidenti, che pompinara che sei’continua’continua così’più in fondo ‘ e comincia a scoparla in bocca.
Elisabetta si sente quasi soffocare, ma continua nel suo lavoretto, fino a che lui la fa alzare e senza tanti ritegni se la impala di colpo
– E ora di prenderlo dentro’.avanti..beccati il mio cazzone’tanto lo so che non aspettavi altro ‘
Elisabetta si sente riempita da quel palo di carne e dopo un primo bruciore iniziale, comincia ad assecondare i suoi colpi, andando su e giù, gemendo ed emettendo gridolini di piacere
– Si, siiiii,così’.non ti fermare’..scopami’di più..di più’ – senza ormai più alcun ritegno.
– Accidenti, come sei stretta, troietta’si vede che il tuo Albertino del cazzo non ti scopa a dovere’.avanti, apri bene la fica che te lo ficco fino in fondo’lo senti com’&egrave grosso’LO SENTI?- comincia ad insultarla lui, strizzandole le tette.
– Siiiiiii, mi piaceeeeee, mi stai sfondando la fica con il tuo cazzone’fammelo sentire di piùùùùùù’.cosìììììì”vengoooooo!!!!!- urla lei abbandonandosi ad un altro orgasmo che la squassa tutta.
– Godi, godi, troia ‘ dice lui sfilandole il cazzo dalla fica grondante ed avvicinandoglielo al buchino posteriore ‘ e ora proviamo l’altro buco-
– No, ti prego, in culo no’mi fai male’non mi hai nemmeno preparato’.come l’altra volta- lo supplica lei, tentando di alzarsi da lui.
– No che non ti faccio male, ma no ti irrigidire ‘ la tranquillizza lui ‘ E poi, puttanella mia, il gioco lo conduco io, e ora voglio sfondarti il tuo bel culetto- e comincia a spingere. Lei si irrigidisce, spaventata, ma appena lui le comincia ad accarezzare la fica, si rilassa un poco e Ale ne approfitta per dare una spinta molto forte ed affondarle il cazzo nel culo. Il bruciore e il senso di lacerazione sono insopportabili, anche perché non &egrave stata lubrificata per niente, e lei comincia ad urlare
– Ahhhhh’.mi bruciaaaaa’mi fai male’maleeeee, toglilo , ti prego’.che male’ahiiii- si lamenta lei
– Ti brucia il culetto, vero troia’.ma adesso te lo allargo perbene, vedrai ‘ e comincia a pomparla con furia, schiaffeggiandole anche le chiappe con sonore manate.
– Ahi, me lo stai spaccando, ce l’hai troppo grosso’.ahi, che maleeeee ‘più piano, ti prego ‘
– Tranquilla, che ora ti ci abitui, al mio cazzo nel culo ‘ dice continuando a darle manate sulle chiappe.
In effetti, piano piano, Elisabetta comincia a provare sempre più piacere da quella inculata selvaggia, e ricomincia a dimenarsi e a godere
– Si’..Siìììììì’hai ragione’comincia a piacermi’.sbattimi’.così’allargamelo bene’sfondami tutta’siiiiiiiiii-
– Brava, troia’.godi’.godi con il mio cazzone piantato nel culo’dimmi che ne vuoi ancora ‘
– Si, non smettere’.voglio che il tuo cazzone mi svanghi tutta’.aprimi in due’trombami’.scopami’inculamiiiiii ‘ urla lei senza più freni inibitori.
Alessandro, sentendo l’orgasmo vicino, la tiene saldamente per i fianchi e poi, piantandolo fino in fondo, gode eruttando una gran quantità di sperma nel suo culo caldo.
– AHHHHHHH’VENGOOOOOO”prendi, troia, prendi tutta la mia sborra calda nel culo’.AHHHHHHHHH-
Eli si accascia esausta sul petto di lui, cominciando ad accarezzargli i peli del petto e baciandolo sul collo, sulle guance, sugli occhi, come una perfetta innamorata, grata per il piacere ricevuto e sazia per il trattamento subito.
Alessandro, per il quale non &egrave stata altro che l’ennesima trombata di una puttanella in calore, se la toglie di dosso e comincia a rivestirsi, anche perché l’ora &egrave quasi finita e stanno per tornare gli altri. Si riprende quindi maglietta e calzoncini e se ne va dicendole appena : – Ci vediamo in giro, tesoro-
Elisabetta, che deve ancora riprendersi dalla scopata e delusa per essere stata trattata come una puttana, si ritira su i collant, sentendo che la sborra di Alessandro comincia a fluirle fuori dal culo, e solo in quel momento si rende conto di essere nuda, lontana dal suo spogliatoio dove aveva lasciato i vestiti. Si affaccia quindi alla porta e vede in lontananza che stanno tornando tutti gli altri, tra i quali Alberto. Si tuffa di corsa quindi nel corridoio,dando le spalle a tutti, regalando una fugace visione del suo corpo nudo ai primi del gruppo, che tuttavia non la riconoscono, ma che fanno comunque partire una selva di fischi e urli offensivi. Una volta al sicuro nello spogliatoio, si riveste in tutta fretta ed aspetta un po’ prima di uscire adattendere Alberto.
– Ciao amore, come mai sei qui invece che in classe ‘ le domanda lui.
– Oh, niente, ho dovuto fare degli esercizi extra altrimenti il professore mi bocciava, ma ora sto proprio bene ‘ risponde lei, sentendo i collant ormai pregni dello sperma dell’altro’..CONTINUA’
P.s.: al solito graditi i commenti, suggerimenti e trame per il continuo della storia
– Non smettere, non smettere’continua’così’cosììììì’..-
– Amore, io vengo’..vengo’..VENGOOOOOO!!!!!-
– No, no, aspetta, resisti, non venire ancora’..aspettami ‘
– Mi dispiace, ma non ce la faccio ‘ e Alberto sborra dentro Elisabetta che gli sta sopra a cavalcioni e che lo sta cavalcando ad un ritmo forsennato.
– Accidenti’ti avevo detto di resistere’io non ho ancora goduto’.dai, spingi un altro po”- ansima lei, con una smorfia di delusione sul viso. Ma ormai il cazzo di Alberto si sta afflosciando ed esce dalla sua vagina.
– Dai, fammi almeno venire con le dita ‘ lo incita lei sempre più infoiata, riprendendo in mano il suo uccello, tentando di farlo ridiventare duro. Alberto comincia così a sditalinarla, favorito anche dagli abbondanti succhi della vagina, inserendo prima uno,poi due, poi tre dita.
– Si, SI, cosììì, toccami il clitoride’.più veloce’.PIU’ VELOCEEEEE”VENGOOOOOO”VENGOOOOO!!!!!- urla Elisabetta .
– Shhhhh, fai piano, che così ci sentono tutti ‘ la riprende lui.
– E chi e ne frega’.vieni, che voglio fartelo ritornare duro ‘ e si avvicina con la bocca al suo sesso.
– Ehi, piano, piano, amore’.io non ce la faccio più’ne abbiamo già fatte due e al terzo round non ci arrivo’.e poi stasera devo giocare- si giustifica lui
– Uffa, Alberto, che cazzo di scopata’prima resisti solo cinque minuti, poi mi dici di non urlare e ora non vuoi neanche continuare’e allora vai pure a giocare a pallone, vai ‘ si offende lei lasciandoli il cazzo molle e cominciando a rivestirsi.
– Amore, ma che ti succede.Fino a un mese fa dovevo pregare perché tu me la dessi, non volevi mai fare niente, eri pudica e ti vergognavi di tutto, e adesso staresti sempre a scopare, urli come una dannata e non ti basta mai’Da dopo la gita a Vienna sei cambiata’ma cosa ti &egrave successo?-
– Elisabetta, capendo di essersi lasciata andare un po’ troppo, si affretta a chiarire
– Niente, niente amore’&egrave solo che ti amo e voglio fare tutto con te’non mi basti mai, voglio che tu mi desideri sempre-gli dice infilandosi i collant sopra gli slippini neri.
– Ma tu mi vai bene così, ti amo tantissimo anch’io’ma sai che ho anche le partite, e non posso stancarmi troppo’ti prometto che domani farò gli straordinari- le promette lui, non rendendosi conto che la sta perdendo sempre più.
– Ok, ok, scusami’mi sono lasciata andare, vai pure alle tue partite ‘ gli dice agganciandosi il reggiseno, e pensando invece che con Alessandro aveva urlato tutto il suo piacere e che sia lui che Piero l’avevano riempita di sborra prima di lasciarla andare’.Ma che cosa stava pensando?…Lei era innamoratissima di Alberto e non poteva pensare certe cose’ma quella strana inquietudine non l’abbandonava.
– Ah proposito, domani a scuola non vengo, se no quella di chimica mi interroga- dice Alberto.
– Ok,allora ci sentiamo nel pomeriggio’e ricordati che giovedì c’&egrave il pranzo al ristorante sulla spiaggia per festeggiare l’arrivo dell’estate’ci saranno quasi tutte le classi di quinta’non trovare scuse, quest’anno ‘ gli ricorda Elisabetta, che, al sentire che l’indomani sarebbe stata sola nell’ora di chimica, dove le classi A (la sua e quella di Alberto)e D (di Alessandro) si riunivano, sente uno strano formicolio al basso ventre.
L’indomani mattina, stranamente eccitata ed agitata, si veste in maniera provocante, certa che il suo lui non sarebbe stato li a criticarla: minigonna di jeans, magliettina bianca aderentissima, perizoma nero e collant neri e stivali neri. Si trucca anche più del normale e si tira su i capelli, in modo da lasciare il collo scoperto. Al suo arrivo a scuola subito partono i fischi di ammirazione dei vari maschi che la vedono passare, e lei si inorgoglisce della cosa, sentendosi desiderata.Ad un certo punto incrocia nel corridoio Alessandro, che, appena la vede, dopo averla squadrata da capo a piedi,sorridendo sornione, la prende per un braccio e l’appoggia al muro dietro il distributore di bibite e la bacia in bocca con la lingua.
Lei non si aspettava niente di tutto ciò e fa per scostarlo : – Ma dai, cosa fai’ci vedono tutti’sei matto-
– Zitta e baciami’.oggi sei proprio uno schianto’.me lo fai diventar duro solo a guardarti ‘ le dice lui.
Elisabetta finge di offendersi a quelle parole, ma sente subito i suoi capezzoli indurirsi a quei complimenti e si lascia quindi baciare.
– A proposito, quando rifacciamo un po’ di ginnastica insieme ‘ le chiede sorridendo lui.
– Sei proprio uno stronzo ‘ gli risponde lei ‘ l’altro giorno mi hai lasciata mezza nuda senza niente per coprirmi’a momenti Alberto mi scopriva’ho dovuto rintanarmi nello spogliatoio con il rischio che tutti i maschi presenti mi vedessero’stronzo ‘
– Dai, ammettilo che in fondo ti &egrave piaciuto’ho capito come sei fatta’ti piace sentirti desiderata,farti guardare, ti eccita sapere che i maschi ti vogliono e ti piace un vero uomo che sa farti urlare di piacere, e tutto questo ti fa godere, non &egrave vero? ‘ la incalza lui.
Eli abbassa la testa e non risponde, rendendosi conto che ha ragione.
– E dov’&egrave il cornutazzo, che non lo vedo in giro ? ‘ le chiede Alessandro
– Oggi non viene, perché ha paura dell’interrogazione di chimica ‘
– Quindi sapendo che oggi dormiva, ieri sera avrete fatto baldoria, vero? ‘
– Veramente’.aveva la partita di calcetto’.quindi noi’.non’.insomma’.ieri sera niente e ieri pomeriggio’.non ha voluto’ehm’come al solito non si &egrave voluto stancare ‘dice finalmente lei, sfogandosi con qualcuno (la persona più sbagliata) della sua situazione repressa.
– Oh, poverina’la tua micetta &egrave rimasta all’asciutto ancora una volta ‘ la deride lui mettendole una mano in mezzo alle gambe ed accarezzandole i collant ‘ dobbiamo provvedere, allora ‘
Elisabetta si rende però finalmente conto di essere praticamente in mezzo ad un corridoio pieno di gente che, pur non facendo caso a loro, a lei sembra che tutti siano li ad osservarli e quindi, con un certo disappunto, gli allontana le mani e si ricompone, ma ormai il danno &egrave stato fatto.
– Ok, allora ci vediamo dopo in aula di chimica’tienimi il posto accanto al tuo ‘
le dice lui.
L’ora successiva Elisabetta ha occupato il banco più in alto dell’aula di chimica e ha tenuto il posto libero per Alessandro, che subito va a sedersi accanto a lei. Nemmeno il tempo di far accomodare la professoressa, che Alessandro si fionda con le mani sulle sue gambe, già abbondantemente scoperte a causa della mini, e comincia a massaggiargliele arrivando fino a sfiorarle gli slip attraverso i collant.
Lei naturalmente cerca di resistere, di sistemarsi la gonna, di stringere le gambe, sempre restando impassibile con la faccia per non farsi scoprire da nessuno, anche se il fatto che i banchi sono coperti anche davanti da un pannello di legno e loro si trovano più in alto di tutti garantisce loro una certa intimità.
– Dai, smettila’non &egrave il momento- le dice Elisabetta.
– Shhh, non parlare e fammi sentire cosa abbiamo qua sotto ‘ continua imperterrito Alessandro, continuando a massaggiarle la fica, che comincia a bagnarsi.
– Dai, ti prego’..ci possono vedere’.non voglio ‘ continua lei, cercando di
spostarsi, sempre meno convinta.
– Elisabetta, si può sapere cosa ti assilla tanto’cerca di stare attenta’a proposito, non vedo Alberto’non avrà mica voluto saltare l’interrogazione ‘ la riporta alla
realtà la professoressa.
– No’&egrave che’.insomma’ – cerca di giustificarlo lei, mentre Alessandro, approfittando di un movimento in cui lei cerca di alzarsi per sottrarsi alle sue carezze, le mette la mano sotto il culo, arrivando meglio all’oggetto del suo desiderio ‘ ehm’oggi non si sentiva tanto bene’smettila, ti prego’ –
– Sei tu che mi sembra non stia tanto bene, sei tutta rossa ‘sei sicura che va tutto
bene ‘ le domanda la prof.
– Si’.si’.tutto a posto, grazie ‘ mente lei.
Intanto Alessandro le si avvicina ancor di più e mette al lavoro anche l’altra mano, masturbandola da sotto e da davanti.
– Ti prego, mi hai fatto quasi scoprire, non ora,ti prego, ci possono vedere ‘ lo
– implora sottovoce.
– Quindi se non ci fosse nessuno, ci staresti ? ‘ la incalza lui.
– No, cosa dici’.dai basta’io non posso’.uhmmmmm, smettila, che così vengo’..uhmmmmm ‘ e si morde le labbra per non urlare.
– Lo vedi che non puoi farne a meno’.allora, facciamo così, appena finisce l’ora di
chimica, vai nel bagno dei maschi’io ti aspetto lì- le dice lui
– Ma’.non posso’.e si mi vede qualcuno? ‘ ribatte lei che ormai ha ceduto alle
sue richieste.
– On ti preoccupare, a questo ci penso io’tu pensa a venire-
Per tutto il resto della lezione, Alessandro la ignora, facendola rimanere male, perché capisce che per lui &egrave solo un oggetto, ma l’umidiccio che ha fra le gambe non la fa ragionare e decide quindi di assecondarlo. Il pensiero al suo ragazzo la riporta un po’ alla realtà, ma i suoi sensi hanno il sopravvento e, come promesso, finita l’ora, mentre tutti ritornano in classe, lei va nel bagno dei maschi, per fortuna deserto, a parte Alessandro, che subito la fa entrare e si rinchiudono in un cesso.
– Lo sapevo che saresti venuta’di la verita.non ti starai innamorando di me, vero?-
la provoca lui.
– No’io’insomma’beh, non sei male’.cio&egrave con te io’effettivamente anch’io ho voglia di te’no’ma cosa mi fai dire’.io amo Alberto’.non’.- balbetta lei
– Non importa, vieni qui ‘ la zittisce lui, e si avvinghia a lei, baciandola con la lingua e tastandole il sedere.Le mani si insinuano sotto la minigonna e subito le abbassano i collant, arrivando al perizoma ormai fradicio.
– Accidenti, sei già un lago’ma anch’io ce l’ho già duro come il marmo ‘ e detto questo si abbassa la cerniera dei pantaloni e il suo cazzo svetta fuori già in tiro.
Elisabetta non sa resistere, e risponde al bacio con passione, intrecciando la lingua con quella di lui e mugolando di piacere per il ditalino ricevuto.
– dai, prendilo in mano’.fammi una sega’si, così, scappellalo bene’uhmmmm, come sei brava con il cazzo, continua..-
Lei naturalmente si inorgoglisce a quelle parole ed aumenta il ritmo della sega, godendosi nel frattempo le dita di lui nella sua micetta, ormai grondante di umori.
– Piano, piano, rallenta se no vengo subito’.non mi dire che non lo vuoi in bocca, vero- le chiede lui
Lei non risponde , ma li fa capire le sue intenzioni abbassandosi sui talloni e prendendoglielo in bocca e cominciando a spompinanrlo con passione. Gli lecca prima tutta la cappella, poi scende lungo l’asta, fino a testicoli, glieli prende in bocca e lecca anche quelli, poi risale lungo la cerchia ed infine la prende in bocca andando su e giù con le labbra, accompagnata dalla pressione delle mani di lui sulla testa.
– Uhmm, che pompinara che sei’.altro che innamoratissima’tu sei solo una grandissima troia’.prendilo tutto’.così ‘brava’.e vero che ti piace fare i pompini? E’ vero che ti piace prenderlo in bocca? Rispondi’.RISPONDI, TROIA?
– Si’.si mi piace da matti farti i pompini’mi piace il tuo cazzo, mi piace il tuo sapore’mi piace tutto di te ‘ ammette finalmente lei.
– Brava, l’hai detto’ora tirati su e girati, che te lo voglio ficcare dentro-
Elisabetta di alza, si mette a pecorina e subito viene penetrata con violenza da Alessandro, che, come al solito, comincia a stantuffarla ad un ritmo infernale, portandola velocemente sull’orlo dell’orgasmo.
– Si, si ‘cosììì’cosìììììì’.mi piace’sfondami’.tu si che mi sai chiavare’..VENGOOOOOO- dice lei dopo nemmeno un minuto.
– Accidenti, ne avevi di voglia repressa’sfido io, quel cornuto di Alberto non ti sa scopare’buon per te che ci sono io ‘ e presala per i fianchi, le da delle botte fortissime che la squassano tutta, provocandole sì dolore, ma anche immenso piacere.
– Accidenti, sto per venire anch’io’presto, girati’prendilo in bocca ‘ grida lui.
Lei non fa in tempo a girarsi e ad aprire la bocca che subito viene investita da un’abbondante schizzo, seguito poi da altri che le finiscono in gola, sul viso, sui capelli.
– – Cazzo, che sborrata’scusa se non mi sono trattenuto ma avevo troppa voglia’non sai cosa vuol dire scoparsi la fidanzata del tuo acerrimo nemico, pensando che quando a pallone lui vince io posso sempre rifarmi facendoti il culo e facendoti bere il mio seme, ah, ah, ah- la deride lui rivestendosi.
– – Allora lo fai solo per ripicca, io per te non valgo niente ‘ si offende lei.
– – E chi ha detto questo’tu mi sei sempre piaciuta, fin dalla prima superiore, ma ti sei subito fidanzata con quel borioso di Alberto e quindi’. E poi vali tantissimo, fai dei pompini da favola’sei la mia svuotacoglioni personale’ah,ah,ah-
– – Sei il solito stronzo’ti puoi anche dimenticare di me- e detto questo si ritira su i collant, si sistema la mini ed apre la porta, uscendo dal cesso per andarsi a lavare il viso al lavandino.
– Guarda guarda che bella porcellina che abbiamo qui’.cosa ci fa una bella fica come te nel cesso degli uomini’.stai cercando qualcosa in particolare?-
Elisabetta si blocca a quelle parole, e si rende conto con non sono soli.Nel bagno sono infatti entrati i ‘gemelli’, una coppia di fratelli pluri bocciati, che continuano ad andare a scuola solo perché questa &egrave una miniera inesauribile per le loro conquiste. Sono infatti due bei ragazzi, con quell’atteggiamento da ‘stronzo’ che tanto piace alle donne, non molto alti, ma ben piantati, fissati con la palestra, con un cesto di capelli biondo rossicci alla Varderrama (il giocatore di calcio della Colombia).
– Ehi, ma tu sei la ragazza di Alberto e’.ma cos’hai sulla faccia’.non mi dire che’- esclama Diego, uno dei due (l’altro &egrave Omar), ma poi si blocca vedendo
Alessandro.
– Accidenti Ale, non mi dire che sei riuscito a farti anche lei’la fidanzatissima dela scuola’.non te ne sfugge nessuna, eh.- dice Omar.
– No, cosa dite’.io ‘.no’cio&egrave’.mi sono sentita male e allora’ecco’- comincia a balbettare Elisabetta, arrossendo in volto e cercando una via di fuga.
– Si, ragazzi, si &egrave sentita male e io le ho misurato la pressione e poi le ho dato la medicina’..non so se mi spiego- interviene Alessandro, umiliandola ancora di più.
– Chissà come sarebbe contento Alberto se venisse a saperlo, eh troietta? ‘
dice allora Diego, avvicinandosi a lei.
Elisabetta &egrave terrorizzata e non sa più cosa dire. Per fortuna interviene Alessandro che prende da parte i due e dopo un breve scambio di parole, li convince ad uscire e a lasciarla stare.
– -Per stavolta ti &egrave andata bene ‘ le dice allora lui ‘ ma naturalmente domani al mare starai con me tutto il giorno’.trova una scusa per Alberto, perché voglio sedere vicino a te e non voglio il rompicoglioni accanto’.e un’altra cosa..cerca di essere veramente carina, perché se ti lascio nelle mani di quei due, ti potrebbe andare peggio’lo sai qual &egrave il loro soprannome, vero? ‘
Elisabetta china il capo, ricordandosi che i due sono famosi per le dimensioni dei loro uccelli, tanto da essere considerati dei veri ‘sventratori’.
– Ecco, vedo che lo sai’quindi domani cosa farai ? ‘ le chiede lui.
– Domani sarò tutta per te, e dirò al coglione di sedersi lontano, perché tu ti possa divertire con me ‘ capitola infine Elisabetta.
CONTINUA

P.S.: come al solito sono graditi i commenti e suggerimenti per nuove storie.

Due giorni dopo arriva finalmente l’appuntamento del pranzo sulla spiaggia per festeggiare l’arrivo dell’estate.Ogni anno vi partecipavano tutte le classi quinte della scuola ed era un’occasione per stare insieme, giocare, fare i primi bagni e divertirsi.
Elisabetta arriva in macchina con Alberto ed anche quel giorno, come ormai succedeva da un po’ di tempo, avevano litigato, in quanto lei, sotto il vestitino corto a fiori, aveva insistito per mettersi il suo nuovo costume due pezzi bianco, composto da reggiseno con due triangolini di stoffa veramente piccoli e uno slippino molto sgambato che dietro copriva a malapena parte delle chiappe e Alberto naturalmente non aveva gradito, essendo gelosissimo.
– Possibile che non capisci che quel costume non ti copre quasi nulla’sembri una puttana con quel coso addosso ‘ la apostrofa lui.
– Non ti permettere di chiamarmi così, stronzo’io lo faccio per te, per essere sempre al primo posto per te e tu mi chiami così’non hai proprio capito nulla – ribatte lei, mentendo in parte, visto che la scelta del nuovo costume era stata dettata anche dal fatto che quel giorno sarebbe stata nuovamente ‘vittima’ di Alessandro e aveva deciso di giocare all’attacco.
– Hai ragione, scusami’.vieni andiamo a sederci- si scusa allora lui.
– No, adesso non ho voglia di stare vicino a te’.facciamo una cosa’io mi siedo qui e tu laggiù, accanto ai tuoi amici ‘ dice allora lei cogliendo la palla al balzo.
– No, dai, non fare così, ti ho già chiesto scusa ‘ cerca di rimediare Alberto.
– E io ti ho già detto che non voglio sederti vicino’.io mi metto qua ‘ dice decisa lei, e si siede in cima alla tavolata, proprio vicino al muro.
– Allora d’accordo, l’hai voluto tu ‘ e si va a sedere sull’altro lato, qualche posto più avanti, proprio accanto a Samantha, la puttanella della scuola, che spesso gli aveva fatto gli occhi dolci.
Subito dopo arriva Alessandro e, dopo aver fatto l’occhiolino a Elisabetta, chiede ad Alberto: – Visto che tu stai laggiù, ti dispiace mica se io mi siedo qui ? ‘
Alberto naturalmente non gradisce che lui si sieda così vicino alla sua ragazza, ma per orgoglio dice: -Fai pure, non c’&egrave problema-
– Ciao, tesoruccio, tutto a posto’.come hai fatto a convincere il babbeo a sedersi lontano da te? ‘ domanda Alessandro, dandole un bacino sulla guancia, ben attento che Alberto lo noti.
– Abbiamo litigato perché lui non voleva che mi mettessi il mio nuovo costume, &egrave geloso che gli altri mi guardino ‘ dice allora lei.
– uhm, se sapesse invece che gli altri ti trombano’chissà cosa direbbe ‘ si diverte lui.
– Smettila, non sei divertente’ah proposito, ti piace il mio vestito- dice Elisabetta con tono civettuolo.
– Lo sai che ti preferisco nuda, ma si, puoi andare-
– Sempre carino, eh ‘ risponde lei stizzita.
-Sai, non sono portato per i complimenti, mi piacciono di più i fatti, tipo questo ‘ e le mette subito una mano sulla coscia e la fa risalire velocemente verso il suo inguine.
Elisabetta sussulta a quel tocco e cerca di stringere le gambe,preoccupata che Alberto possa accorgersi di qualcosa.
– Possibile che tu non pensi mai ad altro’dai smettila ‘ gli sussurra sottovoce, sempre controllando lo sguardo di Alberto, che nel frattempo si &egrave girato verso di loro.
– Tranquilla, tanto non può vedere niente’dai allarga le gambe ‘ le dice invece lui a voce non tanto bassa.
Elisabetta si sente morire, perché anche se ha litigato con Alberto non vuole certamente fargli questo, ma i suoi sensi ragionano diversamente ed con leggero rammarico pensa che negli ultimi due giorni ha contato le ore che la separavano da questa festa per incontrare di nuovo Alessandro e sentirsi di nuovo desiderata e trattata da vera donna. Cerca quindi con una mano di allontanare quella di Alessandro che intanto a cominciato a sditalinarla , facendola così bagnare .
– Ti prego, smettila, ci può vedere ‘ gli dice con tono poco convinto.
– Zitta e goditi il trattamento ‘ ed aumento il ritmo della masturbazione, fermandosi di tanto in tanto per pizzicarle il clitoride, cosa che le provoca dei piccoli urletti e dei saltelli sulla sedia, facendola diventare subito rossa.
– Amore, cosa c’&egrave che non va ‘ le chiede allarmato Alberto.
– Niente, niente’solo questi insetti fastidiosi- si riprende lei.
Alessandro intanto se la gode un casino ad umiliare lei e a prendersi gioco di lui. Anche le difese di Elisabetta stanno cedendo e quando questa vede il suo ragazzo parlare a bassavoce con quella proietta di Samantha, sentendosi trascurata, apre leggermente le gambe, facilitando la penetrazione di Alessandro.
– Finalmente hai capito come mi piaci’- e le dita diventano tre e con il pollice le stuzzica il clito.
Dopo poco, Elisabetta, ormai completamente partita, viene nella sua mano, cercando di trattenere i mugolii che invece vorrebbe gridare in faccia al suo uomo, colpevole di averla lasciata nelle mani del suo aguzzino per parlare con quella stupida puttanella.
Alessandro ritira la mano grondante dei suoi umori e se la porta alla bocca, mettendosi le dita in bocca e succhiando il suo nettare e poi, con sfrontatezza, chiede ad Alberto : – Ehi, campione, hai sentito che buona questa zuppetta di pesce’un saporino da leccarsi i baffi, dovresti provarla -. Elisabetta si sente sprofondare nella vergogna, ma Alberto non sembra accorgersi di nulla e placidamente risponde :
– No, ti ringrazio’non la digerisco ‘
– Me lo immaginavo’.non sai cosa ti perdi ‘ e subito rituffa la mano sotto il tavolo per riprendere il ditalino. Elisabetta &egrave ormai partita e gode a ripetizione, sempre stando attenta a non farsi scoprire da Alberto, ed, ad un certo punto, appoggia la mano sulla patta di Alessandro, cominciando a toccarlo con movimenti lenti e circolari.
– Brava puttanella,- le sussurra lui- avanti, tiralo fuori e fammi una bella sega ‘
– Shhhh,parla piano, ti prego’.mi sembra che Alberto stia sospettando qualcosa’e poi ho paura’.fammi continuare così’ti prego ‘ dice lei sempre tenendo lo sguardo impassibile puntato su Alberto.
– Allora ci penso io ‘ e con una mossa fulminea si abbassa la zip dei calzoni, e glielo mette in mano, accompagnando i movimenti della mano di lei nel fargli una lenta sega. ‘ dai, fammelo diventare duro, continua da sola ‘ la incita lui, fregandose del tono di voce, anche aiutato dal fatto che c’&egrave un baccano infernale e nessuno poteva sentire quello che si dicevano.
Sulle prime Elisabetta tenta di sottrarsi, ma poi, sentendo il membro di lui indurirsi, viene attraversata da una frenesia incredibile e si concentra sul movimento della sua mano, aumentandolo e diminuendolo con maestria, come se non avesse fatto altro per tutta la vita. Questa situazione infatti la sconvolge (masturbata da un altro mentre di nascosto lei gli spara una sega, proprio davanti al suo ragazzo) e la porta a scoprire doti fino ad ora nascoste.
– Sei proprio una gran troia’sembra che tu sia nata per fare le seghe’.continua così’.brava’.uhmmmm’.avanti, adesso chinati e prendilo in bocca- arriva a ordinargli lui.
– Ma sei scemo’.non ci penso nemmeno’fammi continuare così, dai ‘ e aumenta il ritmo.
– Se non me lo prendi in bocca mi alzo in piedi e ti sputtno davanti a tutti – la minaccia lui.
Sentendosi sconfitta, Elisabetta capitola, ma ha la forza di chiedere: – Ok, ma andiamo però in un posto appartato’..andiamo nei bagni e farò tutto quello che vuoi-
Alessandro,fiero di averla ancora una volta in pugno, le concede quanto richiesto, non prima di averle strappato la promessa che lei avrebbe dovuto comunque ripagare la sua ‘generosità’.
– Amore ‘ dice Eli ad Alberto, intento a parlare con Samantha ‘ Non mi sento troppo bene’vado un attimo in bagno.- Alberto, ignaro di quanto sta succedendo, e distratto anche dalle moine di Samantha, non si preoccupa minimamente, neanche quando, dopo nemmeno un minuto, anche Alessandro si alza e si avvia verso i bagni.
Raggiunta Elisabetta nei bagni delle donne, Alessandro si tira giù i pantaloni e le ordina : – Lo sai che quando hai goduto hai bagnato tutta la sedia’sembra che tu abbia pisciato’.chissà se il tuo amorino passa di lì e se ne accorge..ah,ah,ah-
Elisabetta si porta una mano sul costume e si rende conto che &egrave fradicio dei suoi umori e che si &egrave creato un alone inconfondibile sul davanti.
– Oddio, &egrave adesso come faccio’non appena andremo in spiaggia tutti se ne accorgeranno ‘.ma perché mi fai questo? ‘ si lamenta lei.
– Zitta e vieni a succhiarmelo, che non ne posso più ‘e la prende per le spalle e la fa chinare davanti al suo membro.
– Ma non potresti essere un po’ più romantico ‘gli chiede lei.
– Se vuoi il romanticismo, vallo a chiedere al quel cazzettino del tuo ragazzo’a te serve un uomo che ti monti, che ti faccia sentire donna, che tiri fuori la voglia di scopare che hai dentro, non un maledetto innamorato- e glielo ficca in bocca.
Elisabetta, punta sul vivo, e sapendo che lui ha ragione, comincia allora a spompinarlo, leccandolo, succhiandolo, insalivandolo, menandolo, facendoselo arrivare fino in gola. Alessandro si gode quel trattamento, incitandolo, offendendola, schiaffeggiandola sul viso con il suo membro, fino a che le inonda la gola con un’abbondante sborrata.
– AHHHHHH, VENGOOOO, VENGOOOOO TROIAAAAA, Prendi la mia sborra calda in quella bocca da puttana che ti ritrovi, ARGHHHHHHHH-
Elisabetta, come in estasi, ingoia tutta quella crema, leccandosi le labbra e riprendendo con le dita quella che era fuoriscita.
– Ah proposito, riguardo alla tua promessa, voglio che adesso tu vada di là e baci in bocca in tuo ragazzo con il sapore della mia sborra sulla lingua e che poi, più tardi, quando saremo in spiaggia, tu sia carina con Diego e Omar (i gemelli), altrimenti quelli ti sputtanano per averti visto l’altro giorno nei cessi della scuola . Elisabetta si sente svenire a quelle parole, capendo che &egrave entrata in un circolo vizioso senza fine, e tenta di ribellarsi, ma Alessandro non cede.
– No, ti prego, non farmelo fare’Alberto mi potrebbe scoprire’e gli altri due’ma non avevi sistemato tutto?-
– Si, nel senso che gli ho promesso che saresti stata carina con loro’tranquilla, non te li devi scopare’.voglio solo che tu non faccia la ritrosa se scherzeranno un po’ con te, davanti al tuo lui, naturalmente-
Elisabetta sa bene che &egrave inutile protestare, e, tranquillizzata anche dalle parole di Ale circa i due fratelli, raggiunge la sala da pranzo e si avvicina ad Alberto e, scostata Samantha che nel frattempo si era avvicinata troppo a lui, lo bacia con passione sulla bocca, sperando che lui non si accorga del sapore della sua bocca.
Alberto rimane sorpreso del gesto di Eli, ma poi si gode quella dimostrazione di affetto e, una volta assicuratosi che il suo malore era passato, si risiede felice di aver fatto pace con la sua ragazza, ignaro di quello che &egrave appena successo.
Finito il pranzo, tutti si precipitano in spiaggia, e qui Elisabetta ed Alberto hanno di nuovo un piccolo battibecco a causa sempre del costume di lei, che effettivamente copre a stento le sue grazie e addirittura qualche pelo della fica, a seconda dei movimenti, fuoriesce dallo slippino.Ad aggravare la situazione anche il famoso alone creatosi con gli umori di lei, che la costringono a buttarsi subito in acqua, per evitare ulteriori sospetti. Per fortuna quasi tutte le ragazze hanno dei bikini più o meno ridotti e quindi anche Alberto si rende conto che non tutti hanno gli occhi solo sulla sua ragazza.Purtroppo, però, la stoffa e il bianco del suo costume, una volta bagnato, non sono proprio il massimo per nascondere quello che c’&egrave sotto, e quindi, una volta uscita, Elisabetta si rende conto con orrore che i suoi capezzoli turgidi per il freddo e la peluria della sua fica si notano benissimo e si affretta quindi a sdraiarsi accanto al suo ragazzo che per fortuna non si &egrave accorto di niente. Pochi metri sopra di loro si sono sistemati i due gemelli, che , avvertiti del patto con Alessandro, cominciano a mangiarsela con gli occhi, facendole l’occhiolino ed allargando le gambe in modo da farle vedere i loro pacchi. Eli, spinta anche dalla curiosità, non può fare a meno di posare lo sguardo sui loro costumi e si rende conto che celano due affari di notevoli dimensioni, anche se a riposo. La sua mente, in maniera involontaria, comincia a galoppare e comincia ad immaginare di vederli nudi, con i membri svettanti, pronti a possederla, e lei succube ad ogni loro richiesta. Le parole di Alberto, che le chiede se ha voglia di giocare a pallavolo, la riportano alla realtà, e si alzano così per andare a giocare con glia altri. Anche Diego e Omar vanno a giocare e guarda caso, visto che il compito di fare le squadre tocca ad Alessandro, loro due si ritrovano in squadra con lei, mentre Alberto va nell’altra. Inutile dire che, ad ogni colpo conquistato, secondo le abitudini della pallavolo, i compagni si congratulano fra loro con pacche sulle spalle e sui glutei, e nel caso di Elisabetta viene naturalmente fatta oggetto di numerose palpate da parte dei due e di Alessandro ogni volta che fanno punti. Lei naturalmente non può protestare e nemmeno Alberto, visto che sono gesti ‘naturali’ nello sport. Con la scusa di mettere a punto le strategie, poi, ogni volta che si abbracciano in cerchio, Eli riceve anche diverse palpate di tette e Alessandro si spinge anche a spostarle lo slip per far notare il pelo della sua fica agli altri due.
– Ragazzi, non esagerate, vi prego’Alberto ci sta guardando ‘ dice lei dopo l’ennesima palpata di culo.
– Scusa, ma non vorrai mica che solo Alessandro si goda tutto questo ben di Dio’hai un corpo da sballo e non ti dico cosa ti farei, se potessi- le dice Diego.
Incosciamente, Elisabetta, orgogliosa di ricevere complimenti, si ritrova a chiedere:
– Perché, cosa vorresti farmi?-
Per tutta risposta, I due gemelli, visto che danno le spalle all’altra squadra, tirano un po’ giù i costumi, permettendo a Elisabetta di notare i loro enormi cazzi, dicendole:
– Tu che ne dici, cosa pensi che potremmo farti con questi? ‘
Elisabetta rimane come inebetita di fronte a quelle misure, spaventata ma anche affascinata e comincia a balbettare .: Mamma mia’..io’.non’.non &egrave possibile’non credevo che ne esistessero di così’..grandi’..no,no,no, non scherziamo’.io non potrei mai’..- ma le sue parole non combaciano con il formicolio che comincia a sentire nel basso ventre.
Nel seguito della partita, una volta Eli arriva a scontrarsi cn Omar nel tentativo di prendere una schiacciata e finiscono a terra tutti e due (lui sopra lei).Naturalmente Omar ne approfitta per strusciarsi addosso e per palparle la fica attraverso il costume.
Finalmente Alberto si accorge che qualcosa non va, e propone quindi una pausa.
Elisabetta, sollevata, può così ritornare a sdraiarsi accanto al suo lui, ma anche qui &egrave di nuovo oggetto degli sguardi dei due, che preso ormai coraggio, fanno di tutto per metterla in imbarazzo, scostando il costume per mostrare i loro membri ogni volta che Alberto si gira da un’altra parte.
Nel frattempo &egrave arrivata anche Samantha, che subito si sdraia accanto ad Alberto e comincia a distrarlo, civettando con lui. Eli per un po’ sopporta la cosa, ma poi, stufa, decide di prendersi una rivincita
– Ale, per favore, mi spalmeresti la crema sulla schiena, visto che il MIO RAGAZZO &egrave troppo occupato a farsi corteggiare dalla sciacquetta?- chiede allora al rivale a voce abbastanza alta.
– Sciacquetta a chi, troia che non sei altro ‘ si rigira allora Samantha, che &egrave comunque a conoscenza, visto che Alessandro le ha raccontato tutto mentre se la scopava, delle ‘avventure’ di Elisabetta.
– Come ti permetti di parlarmi così ‘ urla allora lei, arrabbiandosi.
– Guarda che so tutto’.vuoi che parli, forse? ‘ ma minaccia Samantha.
– Che cazzo dici’sono tutte bugie’tu non sai niente ‘ prova a dire Eli, che intanto guarda Alessandro per capire se quello che ha appena sentito &egrave vero. Lo stronzo naturalmente le sorride e alza le spalle, ad ammissione della sua colpa.
Alberto, intanto, confuso da quello scambio di battute, cerca di calmare le due rivali, ma non fa altro che peggiorare la situazione. Samantha infatti si scaglia contro Elisabetta, gettandola a terra e cercando di colpirla. Lei naturalmente reagisce, e così cominciano a lottare, per la gioia di tutti i presenti, eccetto Alberto, perché a furia di colpi e schiaffi, Sam riesce a strappare il reggiseno a Elisabetta, facendo svettare fuori le sue bellissime tette e cerca poi di toglierle anche lo slip, facendo dare una fugace visione della peluria della ragazza. Per fortuna vengono poi bloccate, ma ormai Eli &egrave seminuda e cerca di coprirsi come può. Ritornata la calma, Alberto cerca di consolare la sua ragazza
– Ma cosa ti &egrave preso’sembravi impazzita’si può sapere perché hai fatto a botte con Samantha’cosa ti ha fatto di tanto grave?-
– Ma come, una puttanella mi offende e tu chiedi a me cosa mi &egrave preso?- si scalda di nuovo lei.
– Dai, non dire così’non &egrave una puttanella’ha solamente reagito alle tue parole- la difende Alberto.
– Non ci credo..quella mi ha picchiato, mi ha quasi spogliato e tu le dai ragione’sei proprio uno stronzo..ti meriti proprio tutto quello che’. ‘ si lascia sfuggire Elisabetta.
– Cosa vuoi dire’mi merito cosa ? ‘ chiede sospettoso lui.
– Niente, niente’.volevo dire che ti meriteresti che io ti trattassi da stronzo quale sei, invece di fare la fidanzatina perfetta ‘ arriva a dire lei, sentendosi un verme perché la verità &egrave proprio l’opposto.
Detto questo si alza e si tuffa in acqua. Il battibecco &egrave stato seguito attentamente dai gemelli e Alessandro, che si affrettano a raggiungerla in acqua.
– Dai, non te la prendere’&egrave proprio un coglione’.non dovresti farti trattare così ‘ cominciano a dirle.
– E cosa dovrei fare, secondo voi’quella tenta di fregarmi il ragazzo e lui la difende pure’.cazzo ‘ ribatte lei.
– Beh, dovresti rendergli pan per focaccia- le propone Alessandro, avvicinandosi e cominciando a farle il solletico, e schizzandola.
– No, smettila’.ti prego’.non lo sopporto’dai’ – dice lei cominciando a ridere.
Si fanno sotto anche gli altri due,e cominciano quindi a pizzicarla addosso, sui fianchi, sui glutei, sul seno, facendosi sempre più audaci. Naturalmente ben presto i pizzicotti si trasformano in vere e proprie palpate e sott’acqua le mani cominciano ad infilarsi dappertutto, con le dita che le scostano il costume e cercano di infilarsi dentro la sua micetta.
– NO, dai’non posso’..lasciatemi andare’no..il reggiseno noooo ‘ cinguetta lei mentre Omar tenta di toglierle il reggiseno.
Nel frattempo Alessandro e Diego l’hanno messa nel mezzo e cominciano a sditalinarla sott’acqua e si accorgono che, naturalmente, ha già cominciato ad eccitarsi.
– Accidenti, che bella fica pelosa’senti qui, fratellone ‘ dice Diego al fratello.
– No, dai’.basta’ci possono vedere ‘ dice Elisabetta..
– Ehi, ti vogliamo far sentire una cosa’vieni qui ‘ le dice Omar, e avvicinatosi alle sue spalle, si abbassa il costume e le guida la mano sul suo membro.
– No , dai lasciami’..ma che cosa’.accidenti’.no..dai..io non- balbetta lei sentendo quel pitone ingrossarsi nella sua mano. Anche Diego, da dietro, si abbassa il costume ed inizia a strusciarle il membro fra le gambe, mentre Alessandro scruta la spiaggia per controllare lo sguardo di Alberto.
– Andiamo, ragazzi, ci possono vedere’.rimettete a posto questi cosi- dice Elisabetta, senza però lasciare la presa sul cazzo di Omar.- Il mio ragazzo ci potrebbe vedere-
– Sembra proprio che attualmente sia occupato in altre faccende- dice invece Alessandro, indicandole la spiaggia. Qui infatti vedono Alberto che sta conversando sull’asciugamano di Samantha e questa non perde occasione per toccarlo e strusciasi addosso a lui.
– Ma guarda quello stronzo, adesso ci prova pure con quella vacchetta ‘ si infuria di nuovo lei.
– Te l’ho detto che devi rendergli pan per focaccia- la stuzzica Alessandro.- Vieni, facciamo una nuotata fino alla piattaforma per i tuffi.
Elisabetta, sempre incazzata per la scena appena vista, decide di seguire i tre verso la piattaforma ancorata a circa 50 metri dalla riva, ma appena arrivata, Alessandro la cinge da dietro e comincia a stuzzicarla, mentre i due fratelli salgono sopra, volgendo le spalle alla spiaggia. Eli si trova così in acqua, con dietro Alessandro e davanti al viso le gambe dei due, che subito fanno uscire i loro cazzi dal costume, sbattendoglieli in faccia, mentre Alessandro le scosta il costume ed infila due dita dentro di lei.
– No, cosa fate’non così’non voglio’.vi prego- si lamenta lei, mentre però guarda con desiderio i due gemelli che si smanettano i cazzi facendoli inturgidire.
– Dai, troia, fagliela pagare a quel fesso del tuo ragazzo, approfitta della nostra generosità ‘ le dice Ale, penetrandola con un colpo secco.
– Ahi’.no’aspetta, Ale, non voglio’non ora-
– Vieni, attaccati qui ‘ le dicono invece gli altri due, e le mettono in mano i due membri, accompagnando poi le sue mani in una lenta masturbazione. Presa tra due fuochi, scopata da dietro da Alessandro, mentre sega due cazzi mostruosi, nascosta alla vista del suo ragazzo grazie alla lontananza della piattaforma e al lato dove sono posizionati, Elisabetta perde rapidamente ogni freno inibitorio e comincia a godersi l’ennesima situazione morbosa, arrivando ben presto ad imboccare alternativamente di due cazzi, lanciandosi in un doppio pompino da favola.
– Accidenti, che troia..avevi proprio ragione, Ale, questa c’ha una lingua che sembra un serpente’senti come ciuccia’..AAHHHHH, continua’cosììììì-
– Dovresti sentire che fica profonda’.&egrave una ventosa ‘ ribatte Alessandro.
Lei non ascolta nemmeno più le loro voci, cominciando invece a godere a ripetizione.
– Si’.continuate cosìììììììì’più forte, Ale, PIU’ FORTEEEEEE’..AHHHHHHH, VENGO, VENGO, VENGOOOOOOO”’Alla faccia di quel cornuto”Ancora, ancora’.ANCORAAAAAAAA’.Datemi i vostri cazzi, fatemi godere’..SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII.-
Per fortuna le urla di perdono nel vento, e così anche quelle dei ragazzi, che quasi simultaneamente vengono, Alessandro dentro di lei e gli altri due schizzandole in faccia la loro sborra.
– Tieni, troia, prendilo tutto fino in fondo”cazzo, come mi fai godere ‘ Urla Alessandro.
– Si, così, tutto in gola’..bevilo tutto’..dai puttana, continua a leccare’..-
Nel frattempo, Alberto, preoccupato dalla mancanza di Elisabetta, si alza e va sulla riva a cercarla e si accorge in lontananza della sua presenza ai bordi della piattaforma.La chiama ad alta voce e lei, dopo essersi pulita la mano grondante di sborra, leccandola tutta, lo saluta con la mano, urlandogli:- Ciao, amore’.vedessi che acqua stupenda qui’ci sono dei ‘pesci’ veramente enormi- arrivando ad umiliarlo, mentre i suoi aguzzini se la ridono a crepapelle.
– Sai, Alessandro, sto pensando seriamente di lasciarlo ‘..così’.ehm’.potremmo metterci insieme’ – dice timidamente Elisabetta.
– E secondo te dovrei mettermi con una che ha la faccia sporca di sperma di quei due cazzoni’.lasciamo stare, vai’tornatene pure dal tuo tesoruccio cornuto, che si sentirà solo’..alla prossima, baby- risponde invece lo stronzo
Detto questo, si rituffano tutti e tre in acqua e ritornano a riva.
Elisabetta comincia a singhiozzare, rendendosi conto di essere stata trattata da puttana ancora una volta, e mesta mesta si tuffa anche lei per tornare dall’ignaro Alberto.

CONTINUA
P.s. graditi commenti e suggerimenti e ulteriore messaggio per Camilla: non riesco a contattarti
Dopo l’ennesima umiliazione subita al mare, Elisabetta si rende conto che si &egrave lasciata coinvolgere in uno stupido gioco senza fine, dove lei non avrebbe mai vinto. Alessandro le aveva fatto intendere chiaramente che per lui era solo uno sfogo sessuale, un oggetto, e tutto questo a scapito dell’unica persona che la ama veramente, il suo Alberto. Una volta resasi conto della situazione, decide perciò di lasciarsi alle spalle tutte le sue brutte (ma anche eccitantissime) avventure e di dedicarsi a riconquistare Alberto (in realtà da parte di lui non c’era mai stato nessun sospetto), per evitare altre situazioni tipo quella di Samantha. Decide perciò di smettere di vedere Alessandro e ritornare alla sua vera storia d’amore. Ritorna ad essere la gattina gentile di un tempo, moderata a letto (Ma non troppo), e anche i vestiti ritornano ad essere quelli di prima, non proprio casti ma neppure troppo os&egrave. A scuola sta sempre appiccicata al suo lui ed evita accuratamente qualsiasi contatto con i suoi aguzzini. Le cose sembrano andare per il verso giusto: Alessandro la ignora, forse stanco di lei, i due gemelli sono stati sospesi per cattiva condotta e quindi non si vedono in giro ed Alberto, sempre innamoratissimo, si prodiga per non farle mancare niente. Tra l’altro il campionato di calcetto e quasi finito e quindi possono stare insieme più spesso. Una sera, però, convinto di fare felice la sua Eli, le propone di andare a ballare in discoteca. Lei &egrave naturalmente felicissima, e quindi accetta. Per ricompensare il desiderio esaudito, Elisabetta decide di stupirlo e di eccitarlo al tempo stesso .Si presenta infatti con indosso un vestitino leggero a fiori, molto corto, due zoccolino ai piedi con un bel tacco alto, che le slanciano le cosce ormai abbronzate, niente reggiseno e solo un perizomino di seta nera, molto trasparente, che a stento nasconde il suo tesoro.
– Accidenti, amore io,sei proprio uno schianto’.quasi quasi mi viene voglia di saltare la discoteca e rimanere a casa a fare le cosacche ‘ le dice Alberto estasiato appena la vede.
– Calmati, amore mio, prima a ballare e poi vedrai cosa ti ho riservato ‘ le risponde lei ammiccante, facendo una piroetta e facendo così alzare il già corto vestitino e mettendo per un attimo in mostra il suo bellissimo culo.
Alberto deglutisce a quelle parole, e, soffocando un impeto di gelosia alla vista delle forme della sua ragazza, la accompagna in discoteca.
Qui Elisabetta lo trascina subito in pista, obbligandolo a ballare e soddisfare così le sue voglie di ballo troppo a lungo rimandate .Lei &egrave proprio nel suo ambiente, e si muove felice e sinuosa, attirando anche gli sguardi di diversi maschi allupati nel vedere una così bela fica che si muove con malizia e che ogni tanto, volteggiando, mostra cosa indossa sotto, ossia quasi nulla. Alberto se la mangia con gli occhi, orgogliosissimo della sua ragazza, ma, non appena, a causa dell’aria condizionata, i capezzoli di lei si induriscono e cominciano a ‘bucare’ il vestito, la prende da parte e le chiede di andarsi a sedere.
– Dai, non cominciare con la solita scusa’.siamo qui per divertirci e quindi balliamo- gli risponde invece lei, continuando a muoversi. Alberto, non volendo deluderla, continua così a rimanere in pista, anche se controvoglia.
Ad un certo punto Elisabetta comincia a sentire una mano morta che le accarezza il sedere, ma, essendo abituata alle discoteche, non ci fa caso più di tanto. La mano si fa però sempre più audace, risalendo il suo interno coscia e palpandole il sedere, e capendo che il contatto non &egrave casuale, decide di girarsi per dirne quattro al maiale di turno, ritrovandosi però davanti Diego, con accanto Omar, che le sorridono sornioni.
– Ciao, ragazzi, come state’e un po’ che non ci si vede- dice Diego rivolgendosi ai due fidanzati.
– Ciao Diego, ciao Omar- risponde Alberto- Ho saputo che a scuola vi hanno sospeso’.ma quando imparerete a comportarvi bene?-
– Eh’..ci stiamo provando ‘ risponde Omar, palpando il sedere ad una allibita Elisabetta, che si rende conto che Alberto, standole davanti, non può vedere cosa succede al suo fondoschiena. Per un po’ rimane impietrita da quella situazione, spaventata che i due possano riferire ad Alberto quanto successo sulla spiaggia e spingendo quindi i due, che interpretano la sua immobilità come un segnale a proseguire, a farsi più audaci e spingere quindi le loro mani sempre più su, fino a toccarle la fica dal di sotto e cercando di intrufolare le dita dentro lo slippino. Intanto hanno cominciato anche a parlare con Alberto, per distrarlo. Ad un certo punto Eli si risveglia dal suo torpore e si allontana dai due, che però non desistono. Anzi, approfittando della marea di gente danzante, Diego la allontana da Alberto che continua ignaro a parlare con Omar.
– Falla subito finita o mi metto ad urlare ‘ dice arrabbiata Elisabetta una volta che il suo ragazzo non può sentirla ‘ togli subito le tue manacce dal mio corpo ‘
– Calmati, troietta, calmati’l’altro giorno sembravi quasi che tu non potessi fare a meno del mio cazzo da come lo imboccavi e ora fai tanto la difficile per un paio di palpate’.chissà cosa direbbe Alberto se sapesse che ti sei fatta scopare da Alessandro mentre succhiavi i nostri uccelli, mentre lui era a riva che ti aspettava – la incalza lui, mentre finalmente le scosta le mutandine e le ficca un dito dentro la fica.
– Smettila, ti prego’.non voglio’.non voglio più fare quelle cose’.l’altro giorno ero arrabbiata con lui, volevo fargliela pagare’ma ora basta, non voglio fargli questo- lo implora lei, cercando inutilmente di togliere la mano.
– Di quello che vuoi tu non me ne frega un cazzo’.hai voluto divertirti a fare la maialina e ora non puoi tirarti indietro’.quindi balla, goditi il ditalino e non rompere- la minaccia lui e comincia a sditalinarla, sempre restando accanto a lei e restando indifferente come se stessero solamente parlando del più e del meno. Nel frattempo Alberto e Omar si sono riavvicinati, e quest’ultimo si rende subito conto della situazione, avendo colto la posizione del braccio del fratello e sorride e fa l’occhiolino ad Elisabetta, che non riesce a parlare dalla paura e dalla vergogna. Alberto invece &egrave all’oscuro di tutto e non si insospettisce nemmeno notando lo sguardo allarmato di lei che con gli occhi cerca di supplicarlo di toglierla da quella situazione. Le dita dentro di lei sono intanto diventate due e cominciano anche a fare effetto. Lei, anche volendo, non riesce ad ignorare il movimento esperto delle dita di Diego, che cominciano così a farla sciogliere e a farla inumidire. Lei cerca di sottrarsi a tutto questo ma, mentre Alberto si gira un attimo per vedere chi lo aveva spinto, Diego le sussurra all’orecchio : – Adesso vai su e giù, ballando’..e non ti fermare ‘
Elisabetta esegue l’ordine e guardando negli occhi il suo Alberto, comincia ad andare su e giù sulle dita di Diego, autoimpalandosi e raggiungendo in breve il culmine dell’eccitazione. Il suo corpo comincia infatti a viaggiare per conto proprio e a godersi la masturbazione del suo aguzzino, ed il tutto &egrave reso ancor più eccitante dal fatto che lo sta facendo proprio di fronte al suo ragazzo. Ben presto il suo viso viene attraversato dai segni del godimento,e , vergognandosi di tutto ciò, viene nella mano di Diego, emettendo anche un sospiro di sollievo. Le tremano anche le gambe e per un po’ vacilla, ma subito si riprende, anche perché Diego toglie finalmente la mano, mettendo fine a quel supplizio. Alberto, ignaro, di tutto, continua a ballicchiare, fino a che, ormai stanco e stufo, propone a Elisabetta di andare a sedersi e riposarsi. Lei sta per cogliere al volo l’occasione, ma, Diego, non volendo mollarla, le mima un ‘NO’ con la bocca e le fa il segno del taglio sulla gola, per farle capire che non deve muoversi dalla pista e così, si ritrova costretta a dire:- No,amore, ho voglia di ballare ancora un po’, vai pure avanti che ti raggiungo tra poco-.
– Ok, allora ascolta: ho visto che nell’altra sala c’&egrave un mega-schermo dove trasmettono la regata di Luna Rossa’io vado lì a seguire la gara’mi raccomando, non farti aspettare troppo.-
Una volta allontanatosi Alberto, Diego mette le sue dita sotto il naso di Omar e gli dice:- Senti come ha goduto la nostra amichetta-
– Accidenti, non mi dire che sei venuta con il tuo ragazzo davanti’aveva proprio ragione Alessandro, sei una porcellina di prim’ordine- le dice Omar.
– E voi due siete due stronzi’avanti,lasciatemi andare ‘ si arrabbia lei, anche con se stessa per non essere riuscita a dominare il proprio corpo.
– Non avere fretta’dai balla un po’ con noi’facci vedere come ti muovi- le dice Diego rimettendole la mano sul culo.
– Ho detto di no’lasciatemi stare’.Alberto tornerà da un momento all’altro-
– Veramente, da quello che ho sentito, starà davanti alla tv tutta la sera’la regata dura più di un’ora e quel fesso sono sicuro che non si muoverà di lì per tutto il tempo. Elisabetta sa che ha ragione e maledice ancora una volta il suo ragazzo per lasciarla sempre in quelle situazioni’lei vorrebbe redimersi, ma se lui non collabora diventa sempre più difficile.
– Dai, adesso vieni qua ‘ le dice Omar, e la mettono in mezzo, uno davanti e uno dietro e cominciano a ballare, strusciandosi su di lei. Elisabetta, sulle prime sta ferma, ma poi, vedendo che i due continuano, decide di ricominciare a ballare anche lei, sperando che si sarebbero accontentati di qualche palpatina’in fondo aveva fatto ben di peggio con loro, e questi strusciamenti li poteva sicuramente sopportare. Ben presto Eli viene sopraffatta dal ritmo della musica e comincia quindi a muoversi in maniera sinuosa, accompagnata dai due che seguono tutti i suoi movimenti, standole appiccicati. Diego, che le sta dietro, le appoggia il bacino sul culo per farle sentire la sue erezione, e lei viene subito attraversata da una scossa elettrica, ma cerca di ignorarla. Omar, invece che le sta davanti, le appoggia il torace al seno e si gode la sensazione dei suoi capezzoli ormai induriti. Nel frattempo Diego le ha posizionato il membro proprio nel solco delle sue chiappe e, non notando reazioni, comincia a sollevarle il bordo del vestito, mettendo anche a nudo le sue mutandine, che, reduci dal ditalino di prima, cominciano a bagnarsi sempre più. Omar ne approfitta e cerca di infilarle una mano dentro, riuscendo però ad avere un fugace tocco della sua morbida peluria prima di venir allontanato da Eli. Ormai però lei sente montare dentro quella eccitazione che ben conosce e non si sottrae oltre ai loro palpeggiamenti. I due, capendo di averla quasi in pugno, le propongono di andare di sopra, nel priv&egrave, con la scusa che lì sotto c’&egrave troppo casino, e lei, ormai rapita, ma non ancora consapevole di cosa l’aspetta, accetta. Salendo le scale a chiocciola, con lei davanti, i gemelli possono gustarsi il suo bellissimo culo, che ad ogni scalino viene lasciato scoperto dal vestito, e non mancano di farglielo notare.
– Accidenti, Eli, hai un culo che &egrave una favola’.come puoi pretendere che uno non te lo tocchi?
– Ma non avete in testa altro, voi due. ‘ ribatte lei, compiaciuta comunque del complimento.
Arrivati di sopra, i due la fanno accomodare nell’ultimo divanetto in fondo alla sala, quello meno illuminato, mettendosi uno da una parte e l’altro dall’altra, con lei nel mezzo. La sala &egrave immersa nell’oscurità, le luci sono soffuse, e passando Elisabetta si rende conto che pochi divani sono occupati e le persone presenti sono troppo occupate a limonare o a fare chissà cos’altro per notare lei, che &egrave l’unica sola con due uomini. Questo la preoccupa un po’, ma la attira anche, e i due si comportano comunque da gentiluomini, offrendole da bere e limitandosi ad accarezzarla. Mano a mano le carezze si fanno però sempre più audaci e anche gli apprezzamenti sul suo corpo.
– Cazzo,Eli, che tette’.l’altro giorno me lo facevi rizzare solo a guardarle- le dice Omar mettendole una mano sul petto e strizzandole le tette.
– E senti qui che cosce’.lunghe, sode..con una sorpresa nel mezzo ‘ ribatte Diego arrivando al bordo delle mutandine.
– Per non parlare della bocca’che abbiamo già provato come la sa usare’ah,ah,ah- dice Omar cercando di baciarla.
-Dai, ragazzi, fate i bravi’.tenete le mani a posto- cerca di calmarli lei.
-Più a posto di così, si muore- ribatte Diego, e la penetra con un dito.
– Ahi’.no’aspetta’.che fai’.nooooo’.ti prego, Diego ‘ si lamenta lei.
– Senti come sei bagnata’lasciati andare’tanto lo so che non desideri altro’ho visto come guardavi i nostri bastoni, l’altro giorno al mare’.ti giuro che non te ne pentirai- e comincia a sditalinarla. Omar intanto le ha messo la lingua in bocca e comincia a baciarla con passione, mordendole le labbra e leccandole il viso, con foga, con bramosia, e ben presto Eli comincia a rispondere al bacio.
Intanto il ritmo del ditalino di Diego &egrave incalzante e il clitoride di lei &egrave ormai gonfio e durissimo, tanto da sembrare un piccolo pene. Diego si diverte anche a strizzarglielo, facendole emettere dei mugolii che si perdono nella bocca di Omar.
– Basta, basta’vi prego’.bastaaaaaa’.uhmmmmmmmmm’..nooooooooooo- vaneggia lei.
– E adesso arriva il bello ‘ dice Omar, e staccatosi da lei, si infila sotto il tavolino e si avventa con la bocca sul suo sesso, ormai grondante di umori.
– Senti che puzzo di fica’.&egrave tutta un lago, sbrodola come una fontana- e comicia a leccarla tutta, affondando la lingua dentro di lei, mordendole le labbra, succhiandole il clito e infilando una, due, tre dita.
– Ohhhhhh,nooooooo, così non resisto’..noooo’.ti pregooooooo”così vengo, vengo, vengooooooooooo- e spruzza in bocca al ragazzo tutto il suo piacere, muovendo il bacino per meglio gustarsi il trattamento.
Nel frattempo Diego si &egrave sbottonata i pantaloni e, brandendo il suo membro con una mano, le prende la testa con l’altra e la avvicinare con le labbra al suo uccello.
– Il mio amichetto già lo conosci e quindi’..- e le ficca il cazzo tutto fino in gola.
Elisabetta si sente quasi soffocare per quell’intrusione violenta ed ha un conato di vomito, che per fortuna riesce a reprimere.
– No, basta’.&egrave troppo grosso, non ce la faccio’mfffffff- non riesce a finire la frase perché Diego, premendole la mano sulla testa le ha fatto di nuovo ingoiare il suo cazzo.
– Dimmi che ti piace il mio cazzone’.avanti, dimmelo’..dimmelo che lo vuoi tutto in gola’..avantiiiiii, dilloooooo!-
– Si, si, mi piace il tuo cazzone’non l’ho mai visto uno così grosso’.mi piaceeeeee- urla alla fine Elisabetta, cominciando a gustarsi il suo calippo, leccandolo fino alla palle per poi risalire lungo l’asta e cacciandoselo fino in gola.
– Si, troia, continua così, fammelo diventare duro che poi ti spacchiamo la fica-
A quelle parole Eli si sente gelare, perché finalmente realizza che avrebbe dovuto accogliere i due batacchi dentro di sé, e viste le loro dimensioni, comincia naturalmente a preoccuparsi
– No, ragazzi, non scherzate’.io’.non posso prendere questi’..cosi’.sono troppo grossi’.mi fate male’..-
– Continua a succhiare, troia, che lo so io cosa &egrave meglio per te ‘ le intima Diego, mentre Omar ha ricominciato a leccargliela, arrivando fino al buchino del culo, dentro al quale fa scivolare un dito, cominciando poi a ruotarlo per allargarle le pareti.
Elisabetta si dimentica di tutto nuovamente, e ricomincia il suo pompino, fino a che sente Diego esclamare : Cazzo, il tuo ragazzo!!!!-
A quelle parole Eli si stacca dal membro e cerca di tirarsi su, ma batte contemporaneamente la testa sul bordo del tavolino e le ginocchia sotto lo stesso, e cerca poi di ricomporsi, tirandosi giù il vestito, cercando di ignorare il dolore sulla testa e sulle ginocchia.Si guarda intorno impaurita, aspettandosi di vedere Alberto che la fissa furioso per il tradimento, ma vede solamente i due che se la ridono da matti.
– Rilassati, era solo uno scherzo’non c’&egrave nessuno ‘ la deridono i due.
– Che scherzo del cazzo, idioti’.mi sono fatta male- si lamenta lei, ma subito il suo sguardo &egrave attratto dalla vista del cazzo di Diego, grande, maestoso, pieno di vene, reso lucido dalla sua saliva. Diego segue il suo sguardo e con un sorriso beffardo, le dice:
– Mi piaci perché fai tanto la santarellina e invece hai una voglia di cazzo da far paura’vediamo se saprai resistere alle dosi di cazzo che ti daremo- e detto questo la alza come un fuscello, se la sistema sopra a cavalcioni, le sposta lo slip e poi, con un colpo secco, la penetra.
– Ahiiiiii, fai pianooooo’mi fai maleeeeee’..&egrave troppo grosso..ahhhhhh- urla lei, sentendosi spaccare in due da quel bastone di carne, per fortuna aiutato nella penetrazione dagli abbondanti succhi vaginali.
– CAzzo, come sei stretta’il tuo ragazzo deve avere proprio un pisellino’ma a costo di spaccarti te lo faccio arrivare fino in gola ‘ dice Diego cominciando a pomparla con furia.nel frattempo Omar le stuzzica il buchino posteriore, aumentando così il suo piacere a causa della doppia stimolazione.
– Oddio.oddio. oddio, bruciaaaaaaa’..ahhhhhhh’mi stai riempiendo tutta- dice lei, che però sente la sua vagina adattarsi a quelle dimensioni e sente il piacere farsi strada dentro di lei ‘ uhm, siiiiiii, comincia a piacermi’.sei un gran porco ma mi stai svangando-.La sua fica &egrave ormai un lago e questo permette a Diego di arrivare fino i fondo al suo utero con possenti spinte, fino a che sente il suo scroto sbattere contro il corpo di lei. Dopo poco Elisabetta sente arrivare l’orgasmo, impetuoso, squassante.
– Siiiii, vengo, sborro. Godoooooooo-
– Vengo anch’io, troiaaaaaaaa- urla anche Diego, inondandola la fica ‘Prendi la mia sborra calda-
Elisabetta sente gli schizzi di sborra nella sua fica, ma non fa in tempo a riprendere fiato che subito Omar la sfila dal cazzo di Diego e facendola girare di spalle la impala sul suo membro, arrivando subito al collo dell’utero, visto che ormai &egrave ben allargata e piena di liquido seminale. Il trattamento la porta quindi ad un orgasmo multiplo, mai provato, che la lascia quasi senza fiato
– Si, dammelo, non smettere, ancora, ancora, ancoraaaaaa- continuando ad eiaculare.
Anche Omar, esaltato dalle sue urla, si irrigidisce e scarica dentro di lei tutto il suo desiderio : – Eccoti la sborra nel pancino, troia-
Non appena Omar le toglie il cazzo dalla fica, Elisabetta si sente come svuotata e sente le gambe cederle e si accascia esausta sul divano. Rimane per qualche minuto ad occhi chiusi, mentre il suo corpo &egrave ancora scosso dall’orgasmo, con le gambe che non la reggono e con un formicolio in tutto il basso ventre. Quando finalmente riapre gli occhi, vede che per fortuna nessuno degli altri occupanti dei divani sta guardando verso di loro, in quanto impegnati a pomiciare o scopare, eccitati a loro volta dalle urla e gemiti dei tre.
– Cazzo, che scopata’..mi hai svuotato le palle’.sei proprio una cavalla da monta- le dice Omar
– Guarda qua, il mio cazzo non vuole saperne di ammosciarsi’..sono pronto per il secondo round ‘ dice invece Diego, massaggiandosi il membro ancora semirigido.
A quelle parole, Elisabetta si risveglia del tutto e , pulitasi alla meglio con dei fazzolettini di carta per togliere parte del liquido che comincia a fuoriuscire abbondante dalla sua fica, si sistema gli slip e il vestito e si alza, scavalca con un balzo Diego e si allontana di corsa.
– Voi siete matti’.mi avete quasi sventrato con quei cosi’..andate al diavolo- ed esce dal priv&egrave.
I due gemelli la guardano uscire, poi si guardano e scoppiano a ridere, urlandole dietro : – Corri, corri dal tuo amorino’..che la prossima volta ci occupiamo del secondo canale e poi vedremo se sarai ancora in grado di correre, puttanella-.
Elisabetta scende le scale, dovendo aggrapparsi al corrimano, perché le gambe le tremano tutte e per il bruciore al basso ventre che ogni passo le provoca. Si reca quindi in bagno a piccoli passi e qui, guardandosi allo specchio, vede il suo viso stravolto: Occhiaie, trucco sfatto, capelli in disordine ed un’espressione di smarrimento sul volto. I due bastardi l’avevano davvero stravolta, usata, umiliata, sbattuta’.si, però, quanto aveva goduto.
Si da quindi una rinfrescata al viso, si ricompone e va quindi a cercare Alberto, trovandolo naturalmente davanti a mega schermo.
– Ciao, amore’.accidenti, non mi sono accorto che il tempo passava’.ma tu quanto hai ballato’sei tutta sudata ‘ le dice Alberto baciandola.
– Visto che tu non venivi, ne ho approfittato per togliermi tutte le voglie’così per un po’ non ti stresserò più ‘ risponde lei abbassando gli occhi, vergognandosi perché le voglie che si &egrave tolta sono ben diverse da quelle del ballo.
– Ehi, ricordati cosa mi hai promesso come ricompensa’adesso andiamo in macchina e’..- le dice Alberto, accompagnandola fuori.
Eli, ben sapendo che sotto &egrave ancora tutta dolorante e bagnata, cerca di dissuaderlo, ma lui insiste e, una volta in macchina, le si fionda addosso, cercando subito la sua fica con le mani.Qui trova il clitoride ancora durissimo e la vagina tutta bagnata.
– Lo vedi che anche tu muori dalla voglia ‘dai’.abbassa il sedile e sdraiati ‘ le dice lui, ignaro che sta toccando la sborra degli altri due.
Elisabetta fa buon viso a cattiva sorte e si prepara ad accogliere anche il suo cazzo, che entra per fortuna con grande facilità, visto che i due l’avevano slargata ben bene. Due colpetti e Alberto le viene dentro, urlandole tutto il suo amore.
A quel punto lei comincia a piangere, rendendosi conto che anche il suo cuore lo ama, ma il suo corpo riesce a trovare certe sensazioni solamente con gli altri.
– Ehi, ma che ti prende’..ti ho fatto male’sono stato troppo irruente ‘ le chiede ingenuamente lui.
Cogliendo la palla al balzo, lei risponde: -In effetti si, sei troppo focoso, e il tuo uccello &egrave troppo grosso per la mia povera micina ‘mentendo in modo spudorato, dispiaciuta per le menzogne al suo ragazzo, ma felice per non essere stata scoperta, nemmeno stavolta.

CONTINUA
P.S. Come al solito graditi i commenti.
La caccia al tesoro.

Dopo l’avventura in discoteca con i gemelli, Elisabetta &egrave costretta ad ammettere con se stessa che gli unici rapporti che ormai la soddisfano sono quelli in cui viene presa con violenza, con ricatti vari, che la umiliano ma la fanno sentire veramente donna.La parte razionale del suo cervello la spinge però a riflettere sul suo rapporto con Alberto, con la storia che dura da ormai vari anni e che non &egrave giusto mandare a puttane solo per i suoi nuovi pruriti. Decide quindi di impegnarsi ancora più a fondo nell’accettare Alberto, con tutti i suoi difetti e i suoi limiti, ma anche con le sue attenzioni e coccole, di cui comunque sente il bisogno.Purtroppo, non si rende conto di quanto poco sarebbe bastato per farla capitolare si nuovo.
Dopo due giorni, infatti, entrando a scuola con leggero anticipo, si sente battere sulla spalla e salutare:- Ciao, amore mio, come stai’.e un po’ che non ci vediamo.- E’ Alessandro, che, dopo averla ignorata per circa due settimane, ha deciso di tornare a tormentarla.I due gemelli gli hanno infatti raccontato dell’avventura in discoteca e lui, arrapatosi nel sentire di come i due si erano divertiti a sfondare Elisabetta mentre il suo ragazzo l’aspettava nell’altra sala, aveva deciso di tornare alla carica.
Elisabetta, sentendosi apostrofare in quel modo (amore mio), ha un attimo di smarrimento e girandosi per vedere chi fosse, si sorprende a guardare negli occhi Alessandro, per il quale ha scoperto di provare, nonostante le numerose umiliazioni subite, un’attrazione inspiegabile.
– Ciao, Alessandro’.io sto bene..e tu?…Hai ragione, &egrave un po’ che non ci vediamo, ma sei tu che mi hai ignorato in questi ultimi giorni- lo saluta lei.
– Hai ragione, scusami, ma sono stato un po’ occupato’.ma anche tu ti sei data da fare, a quanto ho sentito.- la stuzzica lui.
– Cosa intendi dire’che cosa hai sentito?- comincia ad allarmarsi Elisabetta, che comincia anche a guardarsi intorno per vedere se arrivava Alberto.
– No, niente’solo che hai uno strano modo di ballare, in discoteca’tutto su e giù, e che non ti basta un ballerino, ma ne vuoi addirittura due- la punzecchia Alessandro.
Elisabetta, a quelle parole, capisce che i due gemelli si sono vantati della loro conquista con Alessandro, ma, invece di incazzarsi perché la sua reputazione sta andando a puttane, cerca di trovare una scusa per Alessandro, come se fosse lui il suo ragazzo, e non il povero Alberto.
– No, non &egrave come credi’ecco’loro mi hanno fatto bere’e poi’insomma’mi hanno detto che’..io non volevo’ma poi’.ti prego, non pensare male di me- lo supplica lei.
Alessandro, nel sentire quelle parole, capisce di averla veramente in pugno, che può sfruttare l’infatuazione di lei per sfogare ancora una volta tutti i suoi istinti bestiali, e l’appoggia quindi al muro e cerca di baciarla sulla bocca.
– Non ti preoccupare, ti perdono, ma tu ora devi farmi capire quanto ci tieni a me- e comincia a palparle il culo, risalendo lungo le cosce fasciate dai collant.
– No, cosa fai, lasciami, Alberto sarà qui tra poco e potrebbe vederci’.non adesso, ti prego- lo supplica lei.
Nel frattempo però Alessandro riesce a infilarle la lingua in bocca e con una mano le accarezza la fica attraverso le calze, facendola subito arrendere.Anche lei infatti apre la bocca e ricambia il bacio del suo aguzzino, dimenticandosi di dove sono e di chi potrebbe vederli.Quando però la mano di Alessandro tenta di entrarle nelle mutandine attraverso i collant, lei si riscuote dalla sua libidine e lo scosta, appena in tempo per vedere Alberto che ha imboccato il corridoio e sta per raggiungerli, senza ancora averli notati.
– Ehi, aspetta, perché mi allontani’volevo solo vedere se veramente mi vuoi bene- sorride Ale annusandosi le dita che avevano fugacemente raggiunto l’oggetto del suo desiderio.
– Non fare lo stronzo, sta arrivando il mio ragazzo’a momenti ci vedeva’adesso vai via, non voglio che si insospettisca- dice lei tutta trafelata.
– Ah, il povero cornuto—-ok., adesso io vado, ma sabato voglio vederti alla caccia al tesoro’so che tutti gli anni ci andate e quest’anno farò in modo che tu trovi un bellissimo tesoro, tutto per te- le dice Alessandro, allontanandosi, dopo essersi toccato il pacco a averle fatto l’occhiolino.
Eli si ricompone la gonna appena in tempo, prima di essere raggiunta da Alberto, che la saluta baciandola .
– Ciao, amore mio’tutto bene?Cosa voleva Alessandro da te? Lo sai che non mi piace che tu ci parli- le dice Alberto.
– No, niente, mi aveva solo chiesto in prestito il libro di chimica, ma io gli ho detto che non potevo darglielo’ah proposito, gelosone, sabato andiamo alla caccia al tesoro?- le chiede Elisabetta, odiandosi perché sente quello strano formicolio in mezzo alle gambe ripensando alle parole di Alessandro.
– Certo, cara’e quest’anno voglio vincere ‘ e quindi cerca di impegnarti e di non lamentarti per tutto il tempo come l’anno scorso, quando non ce la facevi nemmeno a camminare, sfaticata che non sei altro- la deride lui.
– Ah, e così sarebbe colpa mia se non abbiamo vinto’ok, non ti preoccupare, ti prometto che non ti starò tra i piedi- ribatte lei, già pensando a cosa sarebbe probabilmente accaduto. Subito però si pente dei suoi pensieri, arrivando ad arrabbiarsi con se stessa, in quanto non capisce come faccia a permettere ad Alessandro di toccarla a suo piacimento, di offenderla come vuole, di trattarla come una puttana e di farla poi scontare al suo ragazzo, che &egrave l’unico che veramente la ama.
Il sabato successivo i due fidanzatini arrivano alla pineta dove si sarebbe svolta la caccia al tesoro. Eli indossa una maglietta bianca, una mini di jeans, scarpe da ginnastica bianche e in paio di autoreggenti color carne, con slippino e reggiseno neri. Alberto aveva provato a convincerla a vestirsi in maniera più adeguata alla giornata sportiva, ma lei non ne aveva voluto sapere.Naturalmente questo era stato oggetto di una piccola lite, ma ora sembrava tutto passato (almeno per Alberto).
Al momento di fare le squadre, Eli si accorge che le estrazioni sono truccate, anche perché le effettua la sua nemica acerrima Samantha, che aveva ricevuto istruzioni da Alessandro di fare in modo che loro due finissero nella stessa squadra.Quello che Elisabetta non immaginava &egrave che della sua squadra fanno parte anche Alberto, Samantha e Diego (uno dei due gemelli) e Anna, la sua amica.
Alberto, noto per il suo spirito competitivo, viene eletto caposquadra e subito comincia ad arringare i suoi compagni.
– ok, ragazzi, vediamo di vincere’dopo la prima tappa ci divideremo in gruppetti in maniera da accelerare i tempi’chi non ce la fa, resti indietro’.capito, Eli- dice rivolgendosi alla sua ragazza, contribuendo a farla incazzare ancora di più.
– Ho capito, ho capito, non ti preoccupare’nessuno ti ha chiesto di aspettarmi, se non ce la faccio a starti dietro’tu vai pure avanti, che sono in grado di trovare uno che vada piano come me- risponde lei acida, cercando di preannunciargli la sua vendetta.
Alessandro capisce che quel giorno non avrebbe faticato troppo a convincerla a scopare con lui, ma decide comunque di proseguire con il suo piano.Camminando più piano degli altri, rimane infatti indietro insieme ad Elisabetta e Samantha, facendo in modo che Alberto, Anna,e Diego si allontanino un po’, senza per questo allarmarsi.
– Cara Eli, oggi sei proprio uno schianto, mi fai arrapate da matti vestita così- Dice Alessandro.
– Ehi, ma cosa dici’.mi fai arrossire’.e poi c’&egrave il mio ragazzo’come ti permetti- cerca di ribattere Eli, essendo preoccupata dalla presenza di quella perfida di Samantha.
– Non ti preoccupare, troietta, guarda che so tutto di come ti piace scopare all’insaputa del tuo ragazzo’guarda che ti capisco..anche a me un cazzo solo non basta mai’perché credi che oggi sei finita in squadra insieme ad Alessandro, se non per permetterti di farti sfondare quella tua fighetta vogliosa- interviene Samantha.
– Ma come ti permetti, come osi dirmi queste cose’non &egrave vero niente, ti hanno raccontato un sacco di menzogne, io non sono come te- cerca di difendersi Elisabetta. ‘ E tu, Alessandro, perché gli permetti ti trattarmi così, non me lo merito’-si lamenta con lui.
– Hai, ragione..smettila Samy, d’altronde non &egrave colpa sua se si &egrave innamorata di me, vero Eli?- interviene allora Ale, cominciando però a palparle il culo e alzandole la minigonna per meglio gustarsi quel culetto burroso.
– Smettila, così non voglio’..lasciami stare’..- si lamenta lei,cercando di scostare la mano.
– Calma, calma, non voglio rovinarti la festa’non ti preoccupare per me, adesso me ne vado e raggiungo gli altri’.magari posso intrattenere il tuo ragazzo mentre tu te la spassi con Ale, che ne dici?- dice allora Samantha.
– Brutta stronza, non ti azzardare, lascialo stare, lui sta solo con me-‘io lo amo e non ti permetterò di rovinare tutto- comincia allora a delirare Elisabetta, non rendendosi conto delle assurdità che sta dicendo, specie ora che la mano di Alessandro a cominciato a frugarla sotto lo slippino.Ma Samantha si &egrave già allontanata, raggiungendo gli altri, e Eli rimane sola con il suo aguzzino.
– Falla finita, Alessandro, non ti permetterò mai più di trattarmi così’non sono un oggetto da usare quando ti pare’.e poi non voglio che tu vada in giro a vantarti di essere stato con me- comincia a scaldarsi Elisabetta.
– Ehi, calmati, amore mio (sapendo che chiamandola così lei si sarebbe addolcita)..non &egrave colpa mia se mi piaci da morire e se ogni volta che ti vedo trattare male da Alberto mi verrebbe voglia di spaccargli il muso’.io penso che lui non ti merita’tu sei troppo speciale per lui ‘ controbatte Alessandro.
– E non mi chiamare amore mio, se poi mi sputtani in giro- ribatte lei.
– Il fatto &egrave che io vorrei davvero poterti chiamare amore mio- insiste Ale, ben sapendo di poter fare breccia nelle sue difese, e ricomincia a palparla, prima con delicatezza e poi con sempre maggior convinzione.
– Non &egrave vero, tu vuoi solo il mio corpo’non sei innamorato di me- ribatte sempre più flebilmente lei, lasciando però che le sue mani esplorino il suo corpo, senza scostarle.
Ormai sono fermi(mentre gli altri si sono allontanati) e Alessandro l’apoggia ad un albero e comincia a baciarla sul collo, mentre con le mani si intrufola sotto la sua minigonna, palpandole il culo e spostandosi ben presto sul davanti, notando anche le scarse resistenze di lei.
– E invece &egrave così’.sono stato sempre innamorato di te- mente lui- e non voglio avere nessun altra-Alessandro si diverte a constatare come a quelle parole lei comincia ad allargare le gambe per favorire la penetrazione delle sue dita, trovandola già bagnata e capendo che con le sue menzogne riuscirà anche stavolta a farsela, alla faccia del suo ragazzo.
– Senti come sei bagnata’lo vedi che mi vuoi anche tu- le dice mentre cominicia a masturbarla con due dita.
– No, ti prego, smettila’..non voglio’..non posso fare questo ad Alberto’uhmmmm”.noooooo”daiiiiii,smettila’..ti odio’..sei proprio un bastardo’..ahhhhhh’..ahhhhhhh”uhmmmmmm- geme lei.
– E perché sarei un bastardo?- le chiede lui mentre comincia a strizzarle il clitoride ormai gonfio.
– Perché mi fai impazzireeeeeeeee”accidenti a te”così vengoooo’.vengo’..VENGOOOOOOOO- e viene copiosamente sulle mani del suo aguzzino.Il suo corpo viene scosso dai tremiti dell’orgasmo ed Eli comincia ad andare su e giù per far continuare la stimolazione, ma Alessandro &egrave di tutt’altra idea.
– Cazzo,bambina mia, ogni volta mi meraviglio di come basti poco per farti venire’si capisce che hai sempre le tue voglie represse’.ma il tuo ragazzo non ti scopa mai?- la schernisce Ale
– Non &egrave che’.insomma,,,si’noi lo facciamo, ma’.con te, però, &egrave un’altra cosa’tu mi fai’.dai continua con la mano, ti prego’voglio godere ancora- lo supplica lei.
– Eh no, adesso tocca a me’.avanti, togliti il perizoma e abbassati sui talloni- le ordina lui.
– Ma perché devo toglierlo’.possiamo farlo anche con quello addosso- dice lei cominciando comunque ad abbassare lo slip.
– Ti ho detto di toglierlo e di darmelo’.così, da brava’.uhmmmm, come sei pelosa’hai una fica fantastica’avanti, adesso prendilo in bocca- e così dicendo glielo mette in bocca, facendoselo succhiare ed accompagnando il movimento con le mani sulla sua testa- Uhmmmm, che bocca d’oro che hai’.sei proprio una pompinara nata’avanti, via su e giù con quella lingua’.così’.ahhhhh, che troia che sei’avanti, tutto i gola’fino in fondo’cosììììì-
Elisabetta si impegna al massimo nel succhiarlo, leccarlo, mordicchiarlo, insalivandolo tutto e poi facendolo scomparire nella sua bocca, riprendendo ogni tanto fiato.
– Adesso toccati, voglio vedere come ti sditalini mentre me lo succhi’.avanti’con tutta la mano, accarezzati’..ora mettiti dentro due dita’..così, brava, continua’-
Eli esegue alla lettera tutti gli ordini e sente che sta montando un altro orgasmo.Cerca allora di sfilarsi il cazzo di bocca, ma Alessandro glielo affonda in gola fino in fondo.
-Nessuno ti ha detto di smettere’voglio che tu lo tenga tutto in bocca’così. Da brava-
-mmmmnfff, non resp’.non respiro’.dammi un attimo di tregua- gli chiede lei.
In quel momento sentono però delle voci che si avvicinano.Sono gli altri, con Alberto in testa, che non vedendoli più, sono tornati indietro a cercarli.
– Eli’.Elisabetta’.Alessandro’.dove siete’.cercate di darvi una mossa, che siamo già alla seconda tappa- sta urlando Alberto del tutto ignaro di cosa sta accadendo.
– Mnffff’..cavolo’c’&egrave Alberto’..oddio mio’e adesso?Lo sapevo, lo sapevo che non dovevo cascarci’adesso mi ammazza- si allarma Elisabetta, cercando di alzarsi
– Finisci il lavoretto, che di qui non ti muovi se prima non mi fai venire- ribatte Alessandro, tenendole le mani sulle spalle e costringendola ad inboccare di nuovo il suo uccello.
– No’..ti prego’no’.mnfffffff”così ci farai scoprire ”aspetta’.mnfffff- cerca di parlare lei con il cazzo in bocca.
– Dai, continua ‘che ci sono quasi’.mi piace da matti farmelo spompinare con il tuo ragazzo così vicino’mi fa arrapare da matti’..ecco’continua così’.più veloce’più veloce’.più veloceeeeeee”RAGAZZIIII, SIAMO QUI, STIAMO VENENDOOOOOO- urla Alessandro all’indirizzo del gruppo ormai vicino, mentre comincia a spruzzare in faccia ad Elisabetta due, tre, quattro, schizzo di sborra calda.Uno zampillo la colpisce sulla lingua, un altro sugli occhi e altri due le finiscono sui capelli e un po’ sulla maglietta.
– Stronzo, guarda cosa hai fatto’e adesso come facciamo- esclama lei, rialzandosi e cominciando a pulirsi con la maglietta la sborra sul viso.Si rassetta poi la gonna(notando con sgomento che non ha più le mutande, che Alessandro si &egrave messo in tasca) e seguendo poi Ale che , dopo aver riposto il cazzo nei pantaloni, si sta dirigendo verso gli altri.
– Ma dove cazzo eravate finiti’. &egrave un quarto d’ora che vi cerchiamo- urla Alberto all’indirizzo dei due, non notando il rossore sulle guance di Eli ed il sorriso sornione di Ale, e trascurando il fatto che la sua ragazza non ha il coraggio di guardarlo negli occhi.
– Scusateci tutti, ma pensavamo di aver trovato una traccia e ci siamo messi a seguirla, ma ci eravamo sbagliati’vero Eli- cerca di spiegare Alessandro.
– S’..si, &egrave così’pensavamo di poterci avvantaggiare sugli altri, ma non abbiamo avuto fortuna’..scusaci, amore- continua Eli sempre con lo sguardo basso.
– Ok, non fa nulla’ma d’ora in poi cerchiamo di non perdere altro tempo’adesso andiamo- conclude Alberto rimettendosi in cammino.
Nel frattempo Samantha si &egrave avvicinata ai due e guardando Eli le sussurra sottovoce:
– guarda che hai tutta la sborra nei capelli, puttana, altro che traccia’hai trovato ma un bel cazzone, troia che non sei altro’.chissà come sarebbe contento Alberto se lo venisse a sapere-
– Ti prego, no, non farmi questo, ti prego’.ti chiedo scusa per tutte le volte che ti ho offesa’ti prometto che non succederà mai più, ma ti prego, non rovinarmi- la supplica sottovoce Elisabetta.
– Tranquilla, Eli, Samantha non dirà niente’lo fa solo per stuzzicarti un po”d’altronde sa bene che se parlasse io non la romberei più, e lei non vuole che questo accada’vero Samy?- interviene Alessandro
– Hai ragione, stallone, lo sai che non posso fare a meno del tuo cazzone’ah proposito, non &egrave che la puttanella ti ha sfiancato, vero’.perch&egrave la giornata non &egrave ancora finita- conferma Samantha.
– Tranquilla, ho appena cominciato a divertirmi’.ma per oggi dovrai fare a meno di me, perché con lei non ho ancora finito- ribatte Ale, indicando Elisabetta.
– Te lo puoi scordare’io con te non ci vengo più’ti sei dimostrato il solito stronzo- di difende Eli, voltandoli le spalle e cominciando a camminare verso il suo ragazzo.
– Come vuoi’.ma comincia a pensare a come potrai giustificare il fatto che le tue mutande,tra l’altro fradicie, sono nelle mie tasche e che hai la mia sborra nei capelli’.sono certo che Alberto capirà’aspetta che lo chiamo’ALBERTOOOO, ASPETTA che devo dirti una cosa- la minaccia lui cominciando ad avvicinarsi al gruppo.
– Cosa c’&egrave , adesso- chiede Alberto girandosi.
– No, ti prego’.va bene, va bene’hai vinto’.mi arrendo- si arrende allora Eli.
– Sicura?- le chiede sottovoce Alessandro, alzandole la gonna da dietro e pizzicandole fugacemente il sedere nudo.
– Ti ho detto di sì..ma adesso lasciami andare- promette Elisabetta, inconsapevole però di come sarebbe andata a finire.
Diego ha infatti assistito a tutta la scena ed ha potuto ammirare il bel culo nudo di lei e non esita ad avvicinarsi ad Alessandro e a confabulare con lui a bassa voce.I due parlottano un po’, indicando Elisabetta fino a che Alessandro annuisce e risponde con un sorriso sornione all’espressione interrogativa di Eli.

CONTINUA’..
PS. Al solito, sono graditi i commenti e i suggerimenti.
La caccia al tesoro 2′ parte

Il gruppo ricomincia a muoversi, ma Alessandro riesce comunque a mantenere Elisabetta distante da Alberto, e ricomincia il suo martellante ‘corteggiamento’.Si diverte infatti al alzarle da dietro la gonna e a mettere in mostra il suo sedere, che risalta grazie alle autoreggenti e al fatto che non indossa più le mutandine. Diego &egrave naturalmente rimasto ancora più indietro e si gode quello spettacolo, cominciando ad arraparsi e a pregustarsi una nuova avventura con la sventurata.
– Certo che sei proprio uno stronzo’a momenti ci facevi scoprire’.mi hai sporcata tutta’guarda, ho tutta la maglietta sporca della tua’.robaccia’non capisco perché mi tratti così’prima mi dici che sei innamorato di me, che non vorresti nessun’altra e poi prometti a Samantha che’e smettila di toccarmi’non voglio- si lamenta lei.
– Stai calma, non ti agitare’ricordati cosa ho in tasca’e poi, a giudicare da come sei bagnata, non mi sembra che ti dispiaccia- ribatte Alessandro ricominciando a stuzzicarle la fica.
– E stai fermo con la gonna’che mi si vede tutto- dice lei cercando di abbassare il più possibile l’orlo della mini.
– Avanti ragazzi, datevi una mossa- li incalza Alberto- che mancano ancora tre tappe.Poi, avvicinatosi alla sua ragazza e notando qualcosa nei suoi capelli, le chiede: -Ma amore, cosa hai nei capelli’sono tutti appiccicosi’.fammi vedere-
Elisabetta si sente morire, abbassa lo sguardo, comincia a balbettare:
– Io’ecco’io non volevo’ma ‘ti prego, non arrabbiarti’ma-
– Quello che vuole dire &egrave che mentre cercavano la traccia precedente siamo passati sotto un intrico di alberi e rovi e le &egrave caduta addosso un po’ di ragia dai pini e le si &egrave appiccicata ai capelli e aveva paura che ti saresti arrabbiato perché sa quanto ci tieni ai suoi capelli- interviene per fortuna Alessandro.
– Ehi, ma cosa ti viene in mente’perché avrei dovuto arrabbiarmi- replica Alberto- dai, andiamo avanti- e si allontana di nuovo.
– Beh, immagino di doverti ringraziare-dice allora Elisabetta.
– E sì, e comincia ad immaginare come- risponde con una strizzatine d’occhio Alessandro.
Ale, avvantaggiato anche dal fatto che Samantha sta distraendo Alberto, continua ad importunare Elisabetta,che, pur cercando di scostare le sue mani che si infilano dappertutto, &egrave anche infastidita da quello che vede davanti a lei (Samantha che si struscia sempre più spesso addosso ad Alberto e questi, fatto ancor più grave, non fa nulla per scansarsi) e piano piano le sue lamentele si fanno sempre più flebili, fino a scomparire del tutto, arrivando a rallentare volutamente il passo per far distanziare il suo ragazzo e godersi i complimenti dell’altro.
– Accidenti, Eli, mi ero dimenticato di come mi fai arrapare’hai un culo da favola e due tette sode che mi verrebbe voglia di mordertele qui, davanti al tuo lui- dice Alessandro.
– E perché non lo fai’.hai paura, forse?- lo provoca lei.
– Non mi tentare’.lo sai che potrei scoparti qui, dietro quell’albero’e sono sicuro che tu non ti lamenteresti’.anzi-
– Se solo tu fossi un po’ più gentile con me’.non sai cosa potresti ottenere- continua a stuzzicarlo Elisabetta.
– Spiacente di deluderti, ma tutto quello che volevo da te l’ho già ottenuto’e con gli interessi’..o ti sei già dimenticata che ti ho già scopato più volte, sborrato in faccia e sfondato quel bel culetto burroso che ti ritrovi’..che c’&egrave?….non ti vanti più? Te l’ho detto che non devi provare a ribellarti-
– Sei uno stronzo’.un grandissimo stronzo’.ma’- ammette lei.
– Ma?????- le chiede di finire Alessandro
– Ma mi hai fatto scoprire come &egrave bello farmi sfondare da te, succhiare il tuo uccello, cavalcare il tuo cazzo’.altro che Alberto’.sono sempre innamorata di lui, ma con te &egrave tutta un’altra cosa- ammette finalmente lei.
– L’hai detto finalmente’.l’ho sempre saputo, in fondo, che sarebbe bastato toccare i tasti giusti e ti saresti sciolta come neve al sole e ringrazio Piero (l’accompagnatore della gita.ndr) che me lo ha fatto notare.-risponde Ale, che enfatizza le sue parole mettendole due dita in fica, trovandola naturalmente fradicia.
– Uhmmmm, fai piano”e comincia a pensare come possiamo allontanarci da qui- dice Eli
– Ragazzi, andiamo’se continuate così non arriveremo mai alla meta- li incalza Alberto, sempre più lontano- Eli, vieni qui-
– Ma sono stanca- si lamenta lei
– E cosa hai fatto, per essere così stanca- chiede Alberto, ironico.
– Se tu sapessi- risponde a mezza voce lei, avvicinandosi.
Dopo aver decifrato un altro indovinello, il gruppo si ritrova davanti ad un muro di cinta, che deve essere scavalcato per evitare di perdere tempo prezioso ad aggirarlo e i ragazzi cominciano così ad issarsi su e a tuffarsi dall’altra parte.
Prima passa Anna, poi Samantha(naturalmente aiutate dai ragazzi che le spingono dal sotto),ma , quando sta ad Elisabetta, questa, rendendosi conto che &egrave senza mutande e che il suo ragazzo avrebbe scoperto tutto se si fosse fatta aiutare a scavalcare il muro, esclama
– Amore , vai prima tu’che io ce la faccio da sola-
– Aspetta’.Ale, vai prima tu che poi ti seguo ‘ esclama invece Alberto, ritrovando un po’ di sana gelosia e logico sospetto.
– Ok, malfidato’cosa credi’.mica te la voglio toccare, la tua fidanzatina- lo sfotte lui.
– Non si sa mai’meglio evitare tentazioni- conclude Alberto, che non si preoccupa invece di Diego, che fino a quel momento si &egrave mantenuto distante da tutti.
Dopo i due, Elisabetta comincia a scalare il muro, ma questo &egrave più alto del previsto e si ritrova così ad essere appesa con la mani e a sporgere il culo nel tentativo di arrampicarsi, mettendo così a nudo il suo culo e la sua fica, proprio in faccia a Diego.
– Cazzo, bambina mia’.avevo capito che Alessandro ti stava palpando, ma non avrei mai immaginato che tu sbrodolassi così- dice Diego notando le labbra della sua fica luccicanti di umori, fiondandosi subito a palpare quel ben di Dio, appoggiando le sue mani sulle chiappe della poverina, che pur agitandosi, non riesce a guadagnare la cima.
– Ficcatele in culo, quelle mani, lurido maiale- sussurra lei, temendo che Alberto potesse sentirla.
– Come vuoi, troia- risponde Diego, ficcandole il dito medio nel suo buchino e fornendole così la spinta per scavalcare il muretto.
– Ahi,stronzo- urla allora lei.
– Eli, ma con chi ce l’hai- le chiede allarmato Alberto.
– Niente, amore, mi sono fatta male scavalcando questo muretto del cazzo, che tu hai voluto farmi scavalcare per non perdere tempo del cazzo e vincere questa caccia al tesoro del cazzo – le risponde lei sempre più arrabbiata.
– Ehi, mi sembra che tu ti stia scaldando un po’ troppo’non &egrave mica colpa mia se sei una polentona- ribatte Alberto.
– Ah sìììì’&egrave questo che pensi?Te lo faccio vedere io come sono polentona’me ne vado’torno indietro’.ti aspetto alla macchina’tu finisci pure la tua caccia al tesoro del cazzo e non ti preoccupare per me’ciao- dice a voce alta, voltandosi e avviandosi sulla via del ritorno, dopo aver fugacemente guardato verso Alessandro, che si &egrave gustato la litigata con espressione sorniona.
– Aspetta, dove vai’.non essere così permalosa’aspetta- cerca di trattenerla Alberto.
– Ehi, amico, non peggiorare la situazione’.lasciala sfogare un po”.cerco io di riportarla indietro- si offre Alessandro, incamminandosi verso di lei.
– E’ vero, dagli retta ‘ interviene Samantha ‘ lascia che sia un altro a tentare di convincerla’tu peggioreresti solo le cose- Dai, vieni qui ed andiamo avanti-
– Uhm’.ok’forse hai ragione tu’ok, Ale, grazie per l’aiuto’cerca di convincerla a tornare qui, anche se so che non ce la farai’&egrave troppo testarda, se si mette in testa una cosa, non c’&egrave verso di farle cambiare idea-cede infine Alberto.
– Tranquillo, ci penso io’.e non aver paura’sono sicuro che la convincerò’.- ribatte lui- Si, a prenderlo nel culo- aggiunge sottovoce.
Alessandro lascia allontanare Eli e poi si affretta a raggiungerla, sicuri che nesuno li può più vedere.
– Ehi, Eli, aspetta’sono io- la chiama lui.
– Levati dalle palle, anche tu’non ho voglia di parlare con nessuno..tanto meno che con te’mi sono stufata di essere solo un oggetto..mi merito di meglio- ribatte seccata lei.
– E dai, non fare così’che colpa ne ho io se il tuo ragazzo &egrave un coglione e non sa valorizzarti per quello che sei- insiste lui abbracciandola da dietro.
– E cosa sarei, secondo te- comincia a cedere Eli.
– Una bellissima ragazza’con un corpo stupendo’un viso bellissimo,,, due tette da sballo’un culo da favola e soprattutto una fica che sta chiedendo di essere riempita da un cazzo grosso e duro- dice lui, accompagnando le parole con carezze sulle parti interessate, arrivando a sollevarle la gonna e a massaggiarle la fica.- Cerca di rilassarti, sei troppo tesa-
– A me sembra che ad essere teso sei tu’o meglio, il tuo amichetto ‘ risponde lei, strusciandosi con il suo culetto addosso al suo bacino.
– Hai ragione’vediamo se riesci a farmi rilassare- ribatte lui, tirandosi fuori il membro ,facendola girare e premendole le mani sulle spalle per farla abbassare fino a metterglielo davanti alla bocca.

– Uhm..vediamo cosa si può fare- continua lei, imboccandolo e cominciando a spompinarlo. La sua lingua si muove veloce lungo l’asta di carne, insalivandola e succhiandola, facendola diventare subito turgida e lucida di saliva.Alessandro accompagna il lavoretto di bocca con parole volgari dirette alla sua preda, ottenendo l’effetto di farla eccitare ancora di più.
– Dai, così, brava’.continua’.sei proprio una succhia cazzi’.uhm..se solo il tuo ragazzo sapesse quanto ti piace succhiare gli uccelli’.avanti’sputaci un po’ di saliva’così..brava’aspetta, apri la bocca e guarda in su- e così dicendo le sputa in bocca un po’ della sua saliva che prontamente risputa sul suo membro, smanettandolo veloce.
– Ok, adesso tirati su e girati, che voglio riempirti quella figa pelosa che ti ritrovi- e detto questo, dopo aver ammirato per un attimo quel fantastico culo, impreziosito dalle autoreggenti, la infila con un colpo secco.
– Ahhhhhhhh”.sìììììììììììììì’.fino in fondo’.non sai da quanto tempo aspettavo che tu ti rifacessi sotto- comincia a mugolare Elisabetta.
– Tranquilla, che adesso recuperiamo il tempo perduto’..accidenti, come sei stretta’si vede proprio che Alberto non ti scopa mai’ma ora ci penso io- dice Ale, cominciando a fotterla ad un ritmo forsennato, affondando in lei, tenendola per i fianchi e arrivando a farle sbattere le palle sulle chiappe.
– Si, si ‘continua così’.così’cosììììììì”mi fai impazzire’.più a fondo, più a fondo’.sbattimi, scopami, trombami, SPACCAMIIIIII- urla Elisabetta, cominciando a godere a ripetizione.
Alessandro continua a fotterla con violenza, cercando addirittura di farle male, cominciando a strizzarle le tette, pizzicandole i capezzoli e mantrugiandole il seno.
– Ora girati e mettiti a pecorina, che ti voglio sfondare per bene- le orina lui.
Eli esegue e si mette a quattro zampe, allargandosi le chiappe con le mani ed invitando Alessandro a penetrarla di nuovo.
– Dai, fammelo sentire fino in fondo’spaccami la fica con il tuo cazzone-
Alessandro la penetra nuovamente e comincia a stuzzicarle anche il buchino posteriore, insalivandolo con un dito, poi due e cominciando un movimento circolare all’interno dello sfintere.
– Adesso ti sfondo questo culo da troia’tanto lo so che non aspetti altro’vero, puttanella? Vero? VEROOOOO??????- le urla lui.
– No, ti prego, fai piano’non mi fare male’ce l’hai troppo duro’aspetta, aspetta, aspettaaaaaaaa!!!!!!- cerca di dissuaderlo lei, ma ormai Ale ha tolto il suo cazzo della fica allagata di lei e glielo posiziona sul buchino e poi, con un colpo secco, la penetra.
– Ahiiiiiiiii’.Oddio, che maleeeeee’.toglilo, toglilo’mi stai spaccandooooo’noooooooo- urla Elisabetta, che non si aspettava una penetrazione così violenta.
Alessandro però non desiste e dopo un attimo di pausa, con un altro colpo lo fa entrare tutto, e comincia poi uno stantuffare forsennato nel culo di lei.
-Senti come entra bene..altro che male’tu sei nata per essere inculata’ahhhhhh’che culo da troia’..ahhhhhh..prendilo tutto, puttana’.dimmelo che ti piace-la insulta lui.
-Si, mi piace , mi piace, mi piaceeeeeee’.spaccami il culo, che quello stronzo del mio ragazzo non ci ha nemmeno mai provato, il cornuto- lo incita lei.
A quelle parole, Ale aumenta il ritmo, arrivando ad alternare i due buchi e schiaffeggiandola sulle chiappe.Ad un certo punto, alzando gli occhi verso la vicina siepe, scorge qualcosa che lo fa sorridere.Strizza l’occhiolino e poi dice ad Elisabetta:
– dì la verità’.ti piace prendere cazzi, vero?-
– Si, mi piace da matti’ma tu continua, non ti fermare, ti prego-
– E quanti cazzi vorresti prendere?-
-Tanti, tanti cazzi solo per me’dieci, venti, cento cazzi vorrei da leccare, da succhiare, pronti a sfondarmi in tutti i buchi- risponde lei senza ormai capire più niente, chiudendo gli occhi per godersi meglio quella scopata fenomenale.
– E allora prendi questo- dice Alessandro, alzandosi e lasciando il posto a Diego, che, essendosi messo d’accordo con Alessandro prima, si era allontanato dal gruppo e li aveva seguiti, per godersi la scopata, prima masturbandosi e poi facendo segno ad Alessandro di lasciarli il posto.
Elisabetta continua a tenere gli occhi chiusi, e non si accorge del cambio, se non dalle dimensioni del nuovo membro.
– uhmmmmmm’amore mio’.ti &egrave diventato ancora più duro’..più grosso’.ahhhhh’ma come fai?- chiede lei, ansimando.
– -Indovina un po’- le dice Alessandro, portandosi davanti al suo viso e mettendoglielo in bocca.
– Ma’.umffff’.cosa’..cosa significa’.come &egrave possibile’chi’.ahhhhhh’.ahhhhhhh’ohhhhhhhh’.no’non &egrave possibile- balbetta lei, con la bocca piena di cazzo, girandosi e notando lo sguardo assatanato di Diego che la sta scopando.
– Nooooo’fermi’.no, non voglio’.no lui no’.ti prego Ale, lui noooooooo- implora lei, sempre con l’uccello di Ale in bocca.
– Guarda che lo hai chiesto tu di avere tanti cazzi a disposizione’e allora goditeli- la schernisce Diego, continuando a trapanarla.
– E guarda che bel buchino allargato che hai’.di un po’, Ale, secondo te ce la fa a prendere il mio bastone il questo culetto da troietta?Secondo me &egrave ancora un po’ stretto- dice Diego rivolto all’amico.
– Beh, direi che basta provare-risponde lui.
– No, fermi, fermi,,,,quel coso lì, no’.non ce la faccio a prenderlo’.-cerca di sottrarsi lei.
– Ora ti risvergino il culo,e ti ingroppo fino a farti scoppiare la pancia, troia- e detto questo comincia a forzarle il buchino.
Elisabetta sente quella nerchia mostruosa che comincia a dilatarla, e lancia un urlo strozzato, cominciando a scalciare, a dimenarsi e a cercare di sottrrarsi, ma ormai &egrave troppo tardi.
-aaaaahhhhhaaaaaahhhhhh’..ohhhhhhhhh’mamma mia!!!!!che cazzo’..E’ troppo grosso’fermo, bastardoooooo-
Diego non sente ragioni, e spinge fino a farlo entrare tutto.
– Cazzo, come sei stretta”ma d’ora in poi dovrai scopare con gli asini per sentire qualcosa’.ti slabbro tutto il culo”ahhhhhh’.stasera tornerai dal tuo ragazzo a quattro zampe ‘.ah ah ah- la umilia lui, continuando a fotterla.
– Elisabetta comincia a piangere, a singhiozzare, ad implorare, ma questo non ferma i due aguzzini , che anzi, si eccitano ancora di più.
– Ecco fatto’.hai visto che sei riuscita a prenderlo tutto’forza, ora sculetta’.ho detto sculettaaaaa- urla Diego.
Piano piano il dolore comincia a trasformarsi in piacere ed Elisabetta, anche aiutata dalla stimolazione del clitoride che Alessandro si &egrave affrettato a darle, comincia ad apprezzare quel trattamento, abbandonandosi di nuovo alla lussuria più sfrenata.
– Piano, cazzo, mi stai sventrando’..hai un cazzo da cavallo’ma mi piace’.continua’cosììììì’alla faccia del cornutazzo.
– E adesso di nuovo in fica- dice Diego, sfilandolo dal culo ormai slargato e rificcandoglielo nella fregna.
– Ora ti sfondo questa passera nera-cominciando a martellarla.
-Siiiiiiiii, sfondami la topa’.fammi sentire questa mazza fino all’utero’..siiiiiii- Elisabetta ormai gode a ripetizione e anche i ragazzi sentono montare l’orgasmo.
Diego si sfila da lei e si posiziona davanti alla sua bocca, mentre Alessandro glielo rimette in fica, ormai slabbrata.
– Godo, godo, GODOOOOOOO-
– Anch’io’.vengo, vengo VENGOOOOO- urlano all’unisono i due, annaffiandole il viso e la fregna di potenti schizzi di sborra calda.
– Ti riempio la pancia di sborra’.siiiiiiiii-urla Ale, che, dopo averle sborrato dentro, si pulisce il cazzo sulle sue calze.
– E io ti lavo questa faccia da troia con la mia sbroda- ribatte Diego.
Elisabetta subisce passivamente questo trattamento, ingoiando più sborra che può e serrando le cosce per trattenere più possibile quella ricevuta in fica.
Poi si abbandona stremata, dolorante in tutti i buchi, con la faccia coperta di sperma e con un rivolo di sborra che le cola lungo le calze,la gonna tirata su in vita e la maglietta sopra i seni.
– uao, che scopata”.grazie Ale di avermi fatto scopare questa sgualdrina’era tanto che non trovavo un culetto così stretto da trapanare..mi sa che per un po’ di giorni non potrà sedersi, a scuola- dice Diego, rimettendosi il membro dentro i pantaloni.
– Non c’&egrave di che’per gli amici questo ed altro..e poi farei qualsiasi cosa pur di fare cornuto quel pallone gonfiato di Alberto’.chissà come si sarà divertito a cercare il tesoro, mentre la sua ragazza era qui a farsi sfondare’..guardala, la troia’sembra che le sia passato sopra un camion- ribatte Alessandro, rivestendosi a sua volta.
– Siete due bastardi’..allora vi eravate messi d’accordo?Stronzi.Aiutatemi ad alzarmi, che non mi sento più le gambe, da quanto mi avete slargato- dice Eli, cercando di alzarsi in piedi e di darsi una sistemata, ma &egrave un’impresa ardua:la faccia &egrave stravolta, i capelli sono tutti appiccicati a causa della sborra ricevuta, la maglietta &egrave anch’essa piena di schizzi, le calze sono impregnate dello sperma di Ale oltre ad essersi sporcate in corrispondenza delle ginocchia a causa del terreno.
– Guardate come mi avete conciato’e ora come faccio con Alberto?- si lamenta lei, cercando di scuotersi di dosso la terra e di ravvivarsi i capelli.-Non ce la faccio nemmeno a camminare’..mi brucia tutto’.teste di cazzo-
– Lasciatelo dire’sei un vero spettacolo’.ah, non dimenticarti le mutandine- le dice Alessandro restituendole gli slip ‘ una brava ragazza come te non va in giro senza mutande’ah.ah..ah.-
– Eh già, voglio proprio fare i complimenti ad Alberto, per la fortuna che ha avuto a trovarsi una ragazza serie’.al mondo d’oggi ce ne sono rimaste poche- rincara la dose Diego, strizzandole una tetta.
– Fatela finita’ed aiutatemi a trovare una scusa, prima che’.-
– ELI’.ALE’..DOVE SIETE?- si sente improvvisamente la voce di Alberto.
– Cazzo, e ora?-dice Elisabetta mentre si rinfila il perizoma e si rassetta la gonna.
– Ah, siete qui’..e meno male che ci pensavi tu a convincerla a tornare’.se aspettavo voi eravamo ancora alla quinta tappa’.comunque, grazie a me, siamo riusciti ad arrivare secondi’ma non pensate che dividerò il premio anche con voi’a Diego, ci sei anche tu’ma che fine avevi fatto?- dice Alberto, non sospettando nulla.
– Niente, niente’ero rimasto indietro, ma poi ho trovato Alessandro, che stava cercando Elisabetta e così mi sono offerto di aiutarlo- risponde Diego.
– Eh si’e poi finalmente l’abbiamo trovata’.era sdraiata dietro questo cespuglio qui.- continua Alessandro.
– Ehm’.si’&egrave proprio così’.- continua Elisabetta- stavo correndo per tornare indietro da te, perché mi ero resa conto di essere stata una stupida, ma sono inciampata su una radice e sono caduta e’.vedi’mi si sono sporcati i collant e i vestiti’.ma ero anche sudata e il trucco &egrave andato a farsi benedire’poi ho provato ad alzarmi, ma mi faceva male tutto’.vedi, zoppico ancora’.e meno male che sono arrivati loro due, che mi hanno rimesso ‘in sesto’- dice ancora abbassando lo sguardo.
– Eh si, le abbiamo offerto due bastoni per tirarsi su, e lei li ha accettati- ribatte Ale, schernendo così l’ignaro fidanzato.
– Beh, suppongo che dovrei ringraziarvi- dice allora Alberto.
– Oh no’&egrave stato un vero piacere’ e lei ci ha già ringraziato a sufficienza- finisce di umiliarlo Diego, strizzando l’occhiolino ad Elisabetta, che arrossisce per la vergogna, e che continua a stringere le gambe per trattenere la sborra che le fuoriesce copiosa dalla fica dilatata.
Alla fine il gruppo si dilegua:Elisabetta appoggiata al suo ragazzo (a causa del bruciore di culo che non le permette di camminare bene) e i due aguzzini che cominciano a ridere a crepapelle, rievocando la scopata appena fatta, godendo del nuovo paio di corna che hanno appena messo all’ignaro Alberto.
– A proposito, amore, cosa abbiamo vinto?-domanda infine Elisabetta al suo ragazzo.
– Un bel cesto di funghi porcini’.sei contenta?- esclama allora Alberto.
– Non te la prendere, ma per oggi ne ho avute abbastanza, di cappelle- sospira lei, stringendo i denti per la fitta di dolore che sente nel suo culetto.
Alberto la guarda per un momento cercando di capire cosa avesse voluto dire, poi la ristringe a se e ritornano alla macchina.

PS: come al solito, graditi commenti e suggerimenti.

Dopo l’avventura della caccia al tesoro, Elisabetta deve a suo malgrado ammettere di essere comunque ‘innamorata’ di Alessandro, nonostante i maltrattamenti e le umiliazioni a cui la sottopone. O meglio, il suo cuore &egrave ancora per Alberto, ma l’attrazione che prova per Ale la porta a riconsiderare tutto il suo rapporto con il suo ragazzo. Dal punto di vista sessuale, il suo aguzzino le ha infatti fatto scoprire sensazioni mai provate, che la portano a desiderare situazioni sempre più estreme e scabrose. Nei giorni che seguono, infatti, cerca sempre più spesso il contatto con Alessandro, in maniera da restare sola con lui, anche a rischio di farsi scoprire dal suo ragazzo.
A scuola, incurante delle lamentele di Alberto e delle battutine di tutti i compagni, va vestita in maniera sempre più provocante:magliettine aderentissime,camicette sbottonate,niente reggiseno, fuseaux strettissimi che le fasciano il culo, minigonne vertiginose, jeans a vita bassa e perizomi in bella vista. Immancabili i collant, che non abbandona nemmeno con l’arrivo della bella stagione, che la rendono decisamente arrapante.Durante le ricreazione,cerca sempre più spesso di incontrarsi con Alessandro,spesso nascondendosi nei laboratori deserti e dove permette al suo aguzzino di abbandonarsi alle voglie più sfrenate. Ormai i pompini, le scopate in fica e le sborrate in gola o sulle calze sono diventati una costante.Alessandro, per un po’, gode di questa nuova situazione:scopare la ragazza del suo acerrimo nemico, trattandola da puttana e soddisfacendo tutte le sue turpi voglie.Dopo un paio di settimane, però, la presenza di Elisabetta comincia a farsi asfissiante: non lo lascia un attimo, vuole sempre averlo a sua disposizione, togliendoli così anche la libertà di corteggiare altre ragazze, arrivando a fare delle scenate di gelosia nei confronti delle malcapitate che cercavano di circuire Alessandro.
Per un po’ Ale sopporta, ma dopo l’ennesima scenata di lei, che pretendeva che lui non uscisse più la sera per stare con lei, decide di liberarsi di lei, nell’unico modo possibile: umiliarla in maniera tale da non volerlo più vedere.
Due giorni dopo c’&egrave infatti il torneo di calcetto, a cui partecipano sia Alessandro che Alberto(naturalmente in squadre diverse) ed Elisabetta &egrave presente sugli spalti, avendo accompagnato Alberto, ma in realtà desiderosa di vedere l’altro ‘campione’.
Per l’occasione ha indossato un vestitino di lana leggera nero, con calze autoreggenti, anch’esse nere e scarpe con il tacco.
Alberto &egrave veramente in forma’gioca, dribbla, scatta e segna a ripetizione, ed anche quando la sua squadra si incontra con quella di Alessandro, riesce a segnare i 3 goals che danno la vittoria alla sua squadra.Anche Alessandro &egrave in grande forma, ma non può niente contro lo strapotere della squadra di Alberto e così, lui e i suoi, vengono eliminati.
Elisabetta &egrave naturalmente felice per il suo ragazzo e continua ad incitarlo dagli spalti e non si accorge, così, che Alessandro, senza nemmeno cambiarsi, l’ha raggiunta sulla scalinata dove &egrave seduta e le si siede accanto.
-Hai visto com’&egrave in forma Alberto’vi ha rifilato tre pappine- comincia a scanzonalrlo lei. ‘ Mi sembri un po’ stanchino’.. tu e la tua squadra avete fatto la figura dei polli- insiste lei.
-Purtroppo devo darti ragione’ma sono contento di essere stato eliminato, così potrai farmi vedere se anche tu se in forma- ribatte Ale, subito mettendole una mano sulle cosce scoperte e cominciando a risalire verso il suo inguine- ti voglio dimostrare che io sono forte in altri campi-
– Dai’cosa fai’stai fermo’.che ti vedono tutti- cerca di fermarlo lei.
-Non mi dire che stasera ti sei vestita così per lui, perché tanto non ci credo- insiste Alessandro, che intanto ha raggiunto il suo slippino.
– No’io’insomma’.volevo piacerti’ma stasera avevo promesso a mio ragazzo che se avesse vinto’io gli avrei’.si insomma’.hai capito’stasera non possiamo fare niente- ribatte Eli sottovoce, cercando di non farsi sentire dai vicini.
– Uhm, davvero’..e allora perché ti stai bagnando?- le chiede lui ironicamente, visto che &egrave riuscito a metterle un dito in fica e ha cominciato a torturargliela.
-Ti prego, smettila- dice lei con la voce spezzata, allargando però le gambe, e alzando allo stesso tempo le braccia per salutare il suo ragazzo che si &egrave girato un attimo a guardarla, rituffandosi però subito dopo nella mischia della partita.
_ Dai, andiamo in un luogo più appartato,’lo so che anche tu non aspetti altro- le propone lui, sempre sditalinandole la fica.
– Ma’come faccio’.se Alberto si gira e non mi vede’.e poi tra poco &egrave finita la partita’non mi torturare così- risponde lei con il respriro accelerato.
– Tranquilla’&egrave troppo preso dalla sfida’.e poi stanno vincendo per 3 a 0 e quindi faranno la finale subito dopo’.abbiamo ancora un’oretta come minimo’.dai andiamo ‘ dice Alessandro alzandosi e avviandosi verso gli spogliatoi.
Elisabetta rimane un attimo a pensare, ma poi, seguendo i suoi istinti sessuali, si alza e lo segue, sperando che nessuno abbia notato il movimento.
Appena dentro, Alessandro le si fionda subito addosso, cominciando a palparla rudemente, cercando le sue tette con la bocca e la sua fica con le mani, spogliandola, quasi strappandole gli abiti di dosso.
– Ehi, fai piano’..piano’.mettici un po’ di sentimento, almeno- protesta lei, rimasta in breve con slip e calze, mentre i suoi abiti sono a terra ai suoi piedi.
– Stai zitta e comincia a darti da fare’..eccoti il tuo sentimento- e detto questo, Ale si abbassa i calzoncini, impugna il membro già duro e la costringe ad ingoiarlo, accompagnando i movimenti della sua testa con una mano, mentre con l’altra comincia ad esplorarle i due buchi, alternando la fica e il culetto.- Senti come sei bagnata’..e facevi tanto la ritrosa, troia-
– Ti ho detto’slurp’.mille volte’.slurp’di non chiamarmi così’io’slurp’.ti amo’slurp’voglio stare sempre con te’.mhmmmmmmm”così’.continua’.slurp- comincia a godere lei.
– E allora prenditi questo bel cazzone in questa fregna umida ‘ dice Ale, facendola chinare a 90′ e sbattendoglielo in fica senza remore e cominciando a pomparla con ritmo forsennato.
– Ahiiiii’.piano’.fai piano’..così mi fai maleeeeeee’..- urla Elisabetta, colpita dalla violenza della penetrazione.
– Stasera voglio scoparti in maniera da fartelo ricordare per sempre, quando tornerai dal tuo fidanzatino, rompicoglioni che non sei altro- la apostrofa lui.
– Ma’.cosa vuoi dire’.cosa ti ho fatto’.AHIIIIIIII- urla ancora lei, sentendo due dita che si sono intrufolate nel suo sedere.
– Che mi hai rotto i coglioni con la tua gelosia’.io ti voglio solo scopare quando mi pare, non voglio una storia con una troietta come te’.io mi diverto a rendere cornuti gli altri, non voglio certo rischiare a mettermi con una puttanella come te-
– -Sei un bastardo’lasciami andare subito- ribatte offesa Elisabetta, cercando di alzarsi, ma non riuscendoci a causa della forza di Ale che continua a fotterla- Voglio andare via..non voglio più vederti, se &egrave questo che pensi di me’-
– Eh no, tesoruccio’il bello deve ancora arrivare ‘ ribatte Ale, sfilandole il cazzo dalla fica e piantondoglielo nel culo con un colpo secco ‘ Vero, ragazzi????-
– AHIIIIIII”TI PREGO’.NON COSI”””’ma cosa’..NOOOOOOOO- Eli urla tutto il suo terrore quando si accorge che nello spogliatoio sono entrati gli altri 4 membri della squadra di Alessandro, quelli che il suo Alberto aveva umiliato vincendo 5 a 1.
– Ehi’.guarda guarda che bella sorpresa ci ha fatto il nostro capitano- dice uno di loro
– E si, sei stato di parola, dicendoci che avresti trovato il modo di renderci meno amara l’eventuale sconfitta- dice un altro.
– Accipicchia’.stiamo per sfondare nientemeno che la mitica Belli Elisabetta, la fidanzatissima della scuola, la più snob, la più arrapante’la più’..PUTTANAAAAA- vero ragazzi?- dice ancora una altro, cominciando a circondarla.
Elisabetta cerca una via di fuga, resa impossibile dal fatto che Alessandro la tiene ben ferma con il cazzo piantato nel culo.
-Ehi, guarda questa zoccola come ci sta- dice uno dei ragazzi
– Così le sfondi il culo a stà puttanella- dice un altro.
-Ma lei se lo merita, vero troia?Dillo ai miei amici che ti piace il cazzo’.avanti’DILLOOOO- le urla Alessandro.
– No’no’ti prego’.così no”smettila, ti prego, Ale’non puoi farmi questo-lo supplica lei.
-Hai visto che troia- continuano gli altri.
_E’ proprio una puttanona’ma adesso ci pensiamo noi a farle passare la voglia- dice un altro, cominciando a calarsi i calzoncini.
Ben presto Elisabetta viene circondata dai quattro, che le presentano i cazzi davanti alla bocca per ricevere la loro parte di piacere, chi menandoselo, chi sbattendoglielo in faccia e chi cercando le sue mani per farsi segare in attesa del pompino di turno.
– NOOOOOOOOOOOOO”Lasciatemi stare’.VI PREGOOOO’..NOOOOOOO’.Umfffff- Eli cerca di gridare, ma subito la sua bocca viene tappata da un cazzo, mentre gli altri le afferrano le tette cominciando a tirargliele, con forza, fino a farle male.Nel frattempo Alessandro continua la sua inculata, con cattiveria, spingendo a fondo il suo membro nel povero culetto, cercando di farla urlare il più possibile di dolore.
– Avanti, chi vuole essere il secondo a sfondarle il culo alla troietta?-domanda Alessandro- Pensate che fino a due mesi fa era vergine, il frocione del suo ragazzo non glielo ha nemmeno mai chiesto’e pensare che a lei piace tantissimo’VEROOOOO- le urla da dietro.
– Vi prego, basta”nooooooo’..mi fate male’..- singhiozza la poverina, mentre un altro si posiziona dietro di lei e la incula, mentre un altro giocatore le infila il cazzo fino in gola.
Eli cerca di divincolarsi, di sottrarsi allo stupro, ma gli altri la tengono ben ferma, bloccandole le mani e le gambe, e dopo averle messo le mani sulla nuca, le intimano il ritmo del pompino.
Numerose volte arriva sul punto di vomitare, e sputa abbondanti dosi di saliva sul cazzo di turno e ormai ai suoi piedi si &egrave formata una pozza della sua saliva, che continua a scorrerle ai lati della bocca. Ben presto i ragazzi cominciano a sborrarle in gola, annaffiandole i capelli e costringendola ad ingoiare tutto.
– Si, troia’bevilo tutto’senti che buon sapore ha il mio cazzo-
– Non ne lasciar cadere neanche una goccia, puttanella’.- le dice un altro mentre affonda il suo cazzo fino in gola per terminare il suo orgasmo.
– Basta,’. Slurp’..vi prego’.basta’..slurp ‘ cerca di dire Elisabetta, ingoiando e leccando i fili di sperma sul suo viso.
– Hai ragione, basta culo’.ora passiamo alla fica- e così dicendo cominciano a scoparsela alla pecorina, affondando i loro bastoni nella fessurina, sempre più dilatata a causa degli affondi degli aguzzini .
– Ora ti riempiamo tutti i buchi, troia, stai tranquilla- dice un altro che, dopo essersi steso a terra, se la fa impalare sul cazzo ritto dagli altri, che tenendola per le braccia, la posizionano sul membro e poi la lasciano infilare , per poi risollevarla e farla ricadere ancora.
Eli subisce il trattamento senza più nemmeno urlare, non avendo più le forze per ribellarsi, limitandosi a sentire quei bastoni di carne che violano il suo corpo con sempre maggiore intensità.
– E ora pensiamo ancora al culetto- le dice un altro, appoggiando la cappella al buchino e cominciando a spingere.
– Uhm’.sei ancora un po’ stretta, ma ora ci penso io a lisciarti queste grinze del tuo cazzo di culo.
Il ragazzo prova a spingere, ma il suo cazzo non vuole saperne di entrare, a causa dell’altro cazzo affondato nella fica.
– Ehi, toglilo un attimo, altrimenti non ce la faccio a sfondarle il culo ‘ dice allora all’amico, che subito l’accontenta e, dopo che sente il cazzo scivolare nel buchino della poveretta, ricomincia a pomparla in fica.
– Cazzo, come sei stretta’.ma a costo di rompertelo, ti faccio arrivare il mio cazzone fino in gola-
– Ahi’fai piano’.Ti PREGOOOOOO ‘.AHHHHHHHH- urla Elisabetta non appena sente la nuova intrusione.- Mamma mia’mi state spaccando’fa maleeeeeee’.Ale, ti prego’.basta-
– Guarda che &egrave dentro solo per metà’..dai, ficcagli tutta la supposta su per il culo- incita allora Alessandro al suo compagno di squadra.
– Noooooo’non resisto’.mi brucia tutto’mi avete riempito”così mi slabbrate tutti i buchi’.falli smettere’ti prego’..non mi spaccate’.NOOOOOOOOO- urla ancora Elisabetta, fino a che un altro non le rimette il cazzo in bocca.
Incuranti delle lamentele di lei, i ragazzi continuano a scoparla ed incularla a turno e, piano piano, man mano che i suoi buchetti cominciano ad allargarsi ed adattarsi alla doppia penetrazione, il dolore si trasforma in piacere ed Elisabetta comincia a mugolare.
– Uhmmmm”..ahhhhhhh”..uhmmmmmmmmmmmm’..-
– Ehi, la troietta comincia a divertirsi’..senti come contrae la fica- dice uno
– E a me sembra che mi stia facendo un pompino con il culo’.me lo sta risucchiando tutto- dice un altro.
In effetti Elisabetta comincia a godersi quella scopata e sente il piacere arrivare impetuoso, che la sconquassa tutta.
– Vengo’.vengo ‘.VENGOOOOOOO’..Oddio”.sto venendo’..cosìììììììììì-comincia ad urlare.
– Si, troia’dillo che ti piace’dillo che stai godendo con la fica e con il culo’.dillo- le urla Alessandro.
– Siiiiiiiii’sto godendo’.sborro davanti e dietro”godo con i vostri cazzoni nella fica e nel culo’..godooooooooo- si contorce lei in preda agli spasmi del godimento.
– E io ti sborro nel culoooooo’.troia’..- dice uno inondandole l’intestino di sborra.
– E io ti allago il pancino”prendila tutta- dice un altro annaffiandole la fichetta.
Gli altri, eccitati dalla scena ed ormai al limite del godimento, cominciano a sborrare, inondandole il viso, i capelli, le tette, le calze di sperma appiccicoso e denso.
Elisabetta, ancora inebetita dalla scopata, continua a succhiare e leccare ogni membro che le si para davanti, ingoiando più sborra che può.
– Oh, mamma mia’mi avete riempito”. Cosa ho fatto’cosa ho fatto????-comincia a lamentarsi,mentre gli spasmi del godimento cominciano a placarsi, mentre dai suoi buchi dilatati cominciano a fuoriuscire fiotti di sperma.
– Cazzo, che troia”.ne ha presi cinque tutti insieme senza fiatare’.ma quante corna ha il suo ragazzo????- si stupisce uno.
– Secondo me anche se giocavamo in undici, questa ci sfiniva a tutti- dice un altro, rimettendosi i calzoncini.
– Ehi, grazie capitano’.questa troia ci ha reso meno amara la sconfitta-
– Anzi, perché non andiamo a complimentarci con Alberto per la vittoria’.e poi gli stringiamo la mano che ancora puzza della sbroda della fica della sua ragazza..Ah,ah.ah’ehi, puttanella, secondo te riconosce l’odore??- le chiede un altro.
– No, aspettate’non potete lasciarmi così..sono tutta sporca della vostra robaccia’vi prego..- si lamenta la povera Elisabetta- Non posso tornare dal mio ragazzo in queste condizioni.-
– Beh, ha ragione’.dai ragazzi’facciamole fare la doccia- propone uno, e i ragazzi, dopo essersi velocemente spogliati, la prendono di peso,la finiscono di spogliare (per tutto il tempo Elisabetta aveva ancora indosso slip e autoreggenti) e poi la portano sotto le docce, dove la fanno sciacquare un po’ e poi Alessandro propone:
– Non preoccuparti per il sapone’ci pensiamo noi- e dopo averla fatta inginocchiare, dice ai compagni di squadra di circondarla e tutti insieme cominciano a masturbarsi di fronte alla sua bocca.
– Adesso ti diamo anche la crema liquida’..stai tranquilla-
– Così poi profumerai da troia che sei-
– Eccoti l’essenza : eau de puttan’.ah,ah,ah- la scherniscono a turno.
Elisabetta li supplica di smettere, implorando con gli occhi Alessandro, ma alla fine, quando i primi fiotti di sborra cominciano ad arrivarle sulla faccia, &egrave costretta ad aprire la bocca ed ingoiare il seme caldo dei suoi aguzzini.
-Ehi non la bere tutta’che ti ci devi anche improfumare- le dice un altro cominciando a spalmarle la sborra sui seni, sul collo, sulla pancia, subito imitato dagli altri.
– Vi prego’basta’non ce la faccio più’lasciatemi stare’..Ale’ti pregooooo-
– Ok, ragazzi..basta così’.e ringrazia il cielo che non ti pisciamo addosso’..Giorgio’smettila- dice rivolto ad un compagno che invece aveva iniziato a pisciarle addosso.
– Ops’scusatemi, ma mi sembrava che i capelli fossero un po’ sporchi’.oh, scusa, ti ho preso sugli occhi’..ok, ok, smetto ‘ dice, dopo averla comunque annaffiata col suo piscio.
– Adesso ce ne andiamo, così ti puoi sciacquare’.ma muoviti, perché fra cinque minuti finisce la partita, e qui entreranno altri 10 ragazzi pronti a scoparti, se ti vedono tutta nuda e coperta di sborra’..con questa lezione ti volevo far capire che non mi devi più rompere i coglioni’per me sei solo una puttanella bisognosa di cazzo e niente più.Ti ho scopato finch&egrave ho voluto, ma adesso mi hai stufato con la tua gelosia’tornatene dal cornutone e non mi stressare più.HAI CAPITO?????- le dice Alessandro prendendole il viso tra le mani.
– Ho capito, ho capito’. Che sei solo uno stronzo che si &egrave approfittato di me’per te ho tradito Alberto, che non se lo meritava, e adesso mi hai fatto questo’stai tranquillo, che non ti cercherò più’vai all’inferno, STRONZO’..e voi, maiali, non vi azzardate a raccontare niente in giro, o vi denuncio tutti quanti- trova la forza di dire la povera Elisabetta.
– Tranquilla, abbiamo avuto quello che volevamo’scoparci la santarellina della scuola’e ora stiamo davvero bene’vero ragazzi?- le dice un altro.
– Altro che’ci siamo proprio divertiti’e poi, complimenti’fai dei pompini da urlo- la sfotte un altro
– E perché,,,del suo culo che ne dici?Prendeva i cazzi come una fica, da come glielo abbiamo sfondato’mi sa che per un po’ dovrai mettere un cuscino sulla sedia, ah,ah,ah- continua un altro.
Elisabetta subisce queste umiliazioni senza più controbattere, rendendosi conto che un po’ di colpa &egrave anche sua, essendosi lasciata andare alla sue voglie senza pensare alle conseguenze. Decide perciò di ritornare sulla retta via, riappacificandosi con il suo ragazzo e ripromettendosi di non tradirlo mai più’.
MA CI RIUSCIRA’ DAVVERO??????

Con questo termina la saga di Elisabetta e dei suoi aguzzini. Non ho più ricevuto commenti sui miei racconti, perciò presumo che non siano piaciuti. Per chi invece volesse altre storie, &egrave pregato di scrivermi, magari anche inviando dei suggerimenti e degli accenni. A presto

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