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Racconti di Dominazione

Gli sfigati

By 13 Giugno 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Eravamo compagni di banco fin dall’asilo, cresciuti insieme, le nostre famiglie si conoscevano da sempre, quasi un fratello per me, una coppia inseparabile, tanto che alle superiori ci prendevano in giro dicendo che sembravamo due fidanzatini. Guai se qualcuno dei compagni di classe osava sedersi vicino a me, il banco accanto al mio era sempre stato di Fabio. Alto , carnagione scura, capelli ricci neri, e pizzetto di cui andava molto fiero e che gli dava un tocco erotico fortissimo, senza considerare la sua prestanza fisica scolpita da anni di karate, di cui era cintura nera. Quando ho iniziato ad avvertire le mie prime pulsioni omosessuali, Fabio divenne subito il protagonista di tutte le mie seghe, dei miei pomeriggi chiuso in bagno, ma nn avrei mai osato mettergli una mano addosso, era troppo forte la paura di perdere la nostra amicizia. Passavamo i pomeriggi insieme, uscivamo il sabato sera, spesso andavamo al cinema e a mangiare una pizza, donne mai’ evidentemente io nn ero interessato e lui era estremamente impacciato’ a me stava bene così! Il nostro idillio si rompe quando Fabio inizia a frequentare un paio di ragazzi, conosciuti per caso, una sera a casa di amici, Gianni e Roberto. L’uno magro e basso, col naso aquilino e una voce fastidiosa, l’altro alto ma brutto come poki, pieno di brufoli e anke mezzo strabico’. Entrambi stupidi, fissati con pc e giochi fantasy, nessuno dei due mai visto una donna nuda, tranne ke in video, i classici tipi ke si ammazzano di seghe’ i classici sfigati insomma!!! Nn capisko neanche il perché, Fabio, bel ragazzo e sikuramente più interessante potesse provare piacere ad uscire con loro’ perché kosì avvenne e io fui messo da parte, anzi deridevo il mio amiko per le sue nuove compagnie. Un giorno, andai a casa di Fabio, mi accolse la madre ‘Ciao Manu, Fabio è in bagno, sotto la doccia, appena tornato dal karate, accomodati’, entrai, bussai fuori la porta del bagno per fargli sapere ke ero li, la madre mi offrì del caffè e scappò via per delle commissioni. Trovandomi come fossi a casa mia, mi sedetti sul divano a guardare la tv, quando sentì Fabio kiamare dal bagno:’ Manu potresti venire un secondo?’, senza indugiare mi avvio verso il bagno, apro leggermente la porta:’kosa c’è Fabio?’ e lui:’ ke fai? Hai vergogna ad entrare?’. Dopo un attimo di esitazione, spalancai la porta e vidi Fabio seduto sulla tazza del cesso ke ridendo mi disse:’ al solito nn c’è carta igienica quando devo cagare! Vai nel ripostiglio, ci sono dei rotoli, portamene uno’ e kosì feci. Quando tornai in bagno, mi avvicinai a lui per porgergli il la carta igienika e dissi:’ cazzo Fabio ke diavolo hai mangiato?’ e lui:’ fai poko lo spiritoso ke te la faccio mangiare!!! Ahahahaahahahah’ scoppiando in una fragorosa risata e io kon lui. In quell’istante fabio si pulì il culo e si alzò’. Nn avevo potuto notarlo prima, quando era seduto, il mio amiko di infanzia, ke mai avevo visto senza pantaloni, anke se sembra assurdo, presenta ai miei okki un cazzo a riposo ke gli arrivava a metà coscia, tozzo, con due palle grosse, circondato da una peluria fitta e riccia come i suoi capelli, ovviamente ne rimango incantato e lui a ccorgendosene sorride:’Kazzo guardi? Nn è ke ti piace il cazzo adesso?’ e io:’Ma va imbecille è solo ke’insomma’ è proprio grosso! Il mio nn è neanche la metà”, ‘Ovvio’ risponde Fabio, mentre tira lo sciaqquone ‘ vorresti reggere il confronto kon me? Mezza cartuccia! Ahahahahaahahahhaha’ ride di gusto. ‘Anzi io avrei un problemino’, fissandomi negli okki ‘mi è venuto lo stimolo di cagare dopo la doccia, mi sono appena lavato e ho già il kulo sporko di merda! E Visto ke il mio pisello ti piace tanto, se mi fai un bidè con quella lingua ke ti ritrovi magari il mio amiketto si sveglia e te lo presento”, ‘Smettila di dire cagate e vestiti ke usciamo’ rispondo io mentre, credendo ke skerzasse al solito suo, mi avvio verso la porta per uscire. Con uno skatto mi scansa, raggiunge la porta prima di me e la kiude a kiave, la toglie dalla serratura e dice:’ Forse nn hai capito, tu esci da qui quando il mio kulo sarà pulito e le mie palle svuotate, mi sono rotto il kazzo di farmi seghe, da oggi avrò te”. Rimango irrigidito dalle sue parole, incredulo del fatto ke siano uscite dalla bocca del mio amiko di sempre, ma leggendo nel suo sguardo la fermezza, inizio ad avere paura, mai si era rivolto a me con quel tono kosì autoritario e crudele, e spaventato kon gli okki di lacrime, in una situazione ke sembra impossibile:’ Fabio ti prego, smettila di skerzare, nn mi sto divertendo’, e lui ‘adesso kosa fai? Piangi femminuccia? Vuoi uscire?’. ‘si’ rispondo flebile io, ‘bene’ mi fa ‘spogliati!!!’, ‘cosa?’ dico io, ‘spogliati troia, nn me lo far ripetere la seconda volta o lo sai kosa succede quando inizio a tirare di karate, no?!’, ‘Fabio io”, nn riesko a finire la frase ke irruento si avvicina e mi tira un pugno nello stomaco ke mi fa accasciare, mi prende per i capelli, e con con gli okki ke sprizzano fuoko uralandomi in faccia mi fa:’ ADESSO INFILI QUELLA CAZZO DI LINGUA NEL MIO KULO SPORKO DI MERDA, E LA TOGLI QUANDO SARà FRESKO KOME QUELLO DI UN BAMBINO, KIAROOOOO???’, annuisko, ho paura della sua reazione’ ora il suo tono torna pacato ‘spogliati troietta’ e stavolta, dolorante inizio a togliermi i vestiti fino a rimanere in boxer, ke in ultimo sfilo sotto le sue risate ‘ahaahahhahahahha dove ti presenti kon quel mozzicone in mezzo alle gambe ahaahahahah, ora capisko perkè sei tanto impressionato da questo’ kosì dicendo mi mostra il suo bestione ke inizia a farsi più barzotto. Inizia a prenderci gusto lo stronzo, devo aspettarmi il peggio e nonostante le mie fantasie su di lui da sempre, la kosa nn mi eccita per niente. ‘in ginokkio’ mi fa, obbedisko. Si avvicina, si gira di spalle col kulo all’altezza del mio viso, si apre le kiappe kon le mani e ‘lucido deve diventare o ti pesto a sangue’!’ ankora l’odore ripugnante di merda esce dal suo ano ma io nn ho alternative, inizio a lekkare, penso di metterci impegni per finire prima. Fabio inizia a segarsi il cazzone e a manifestare con sospiri e parole il suo piacere per il mio lavoro ‘cazzo sembri avere la lingua fatta per questo, più affondo cazzo, più affondo!!!’ cerco di assecondarlo. ‘tu sei nato per pulirmi il kulo ahahahaahahahaha sai quanta carta igienica avrei risparmiato se l’avessi saputo prima ahahahaahahahah’ e mentre se la ride di gusto suona il suo cellurare sulla mensola accanto a lui, è a portata di mano, lo prende e’Gianni, nn sai ke piacere ahahahaahah’, nn riesko a sentire le risposte del suo amiko infilato, come sono con la testa nel suo kulo, ‘ma quale piacere di sentirti?! Il piacere ke provo ora me lo da la lingua di Manu ke si è offerto gentilmente di farmi un bidè ahahaahahahahah’, evidentemente incredulo Gianni nn capisce, io invece vedo il preludio della fine della mia dignità’ ‘vieni stasera, porta Roberto, e nn spararti seghe al solito tuo, poi vedrai’ok ciao!’. In queel’istante in cui aggancia, una scorreggia fetida invade le miei narici ‘aahahahahaah regalino ahahahahaaha’. Sono un fumatore ma ben presto questo odore mi sarà più familiare del tabakko. Ritrae il kulo, si gira verso di me, il suo kazzo è un obelisco rovente davanti a miei okki’ ‘basta, è pulito troia, ti piace tanto ke vuoi consumarlo?! Ahhahaahahah senti qua ora!’ e avvicina la sua cappella umida di pre-eiaculazione vicino al mio naso, ‘meglio questo odore qua o quella di prima???’, ‘questo’ rispondo ormai sottomesso io. ‘mi spaice ma’. E l’odore della mia merda ke sentirai di più aahahahahahhahahahaha’, ride kome quando in un tempo ke mi sembra ormai lontano, io ridevo alle sue battute sulle donne’ quando la mia testa era sulla sua spalla, nn ficcata nel suo kulo o all’altezza del suo pisellone’ e continua ‘ mi hai lavato il kulo e credi di essere degno del mio cazzone? E magari della mia preziosa sborra,eh?!’ giù uno skiaffo”rispondi troia!!!’, ‘no,Padrone’ rispondo io ke ormai ho capito il suo gioko e lo assecondo’. ‘aaahahahahahahahha, vedo ke impari presto ahaahahahahahah’ si sente la porta dì ingresso aprirsi ‘Fabio sono tornata, sei ankora nel bagno, smettila di imprufumarti, o le ragazze scapperanno, invece di cerkarti ahahahaahha’, ‘si mamma, ke palleeeeee’, ‘Fabio adesso basta, se ci scopre tua madre?!’ diko io e faccio per alzarmi, ma mi trattiene kon una mano sul capo, e sibilando, perché nn può urlare, mi fa ‘Fabio?! Cazzo credi di star parlando skiavo, a terra, a pancia in su, verme!!!’, i suoi okki brillano di una malsana eccitazione’ lo assecondo, d’ora in avanti sarà così’ si mette in ginokkio sul mio petto, col suo cazzo sul mio viso ‘apri la bocca e tira fuori la lingua, nn vorrai ke le miei preziose palle pendano, vero?!’, ‘no padrone’, faccio kome rikiesto e, poggiando le sue palle sulla mia lingua ke ovviamente nn può contenere quei due meloni, in silenzio, data la situazione, inizia a segarsi velocemente. Quasi subito il suo cazzone inizia a contrarsi e grugnendo, con una decina di potenti getti, ke lui ha cura di indirizzare lontano dal mio viso, esplode il suo piacere nell’avermi fatto suo skiavo’. ‘rassegnati, tanto è il godimento provato ke nn ti lascierò andare mai via, ke troia di merda ahhhhhhhhhhhh’ srcollando il suo randello, si alza e mi fa ‘ora la puoi kiudere la bocca imbecille ahaahahahaha, se questo è l’effetto ke ti fanno le mie palle sulla lingua, figurati quando ingoierai il mio cazzone!!! Ahaahahahahahah!’. Con mia grande sorpresa si sciaqua il pisello nel lavandino e mi dice ‘pensavi di pulirlo tu eh?! Te lo devi meritare, ora a limite” con un lampo diaboliko negli okki prende il bikkiere porta spazzolini, e avvicinandolo al suo cazzo ormai molle, ma sempre tre volte il mio, inizia a pisciare davanti ai miei okki, ke intanto sono tornato in ginokkio. ‘gli uomini veri pisciano quando hanno finito di sborrare ahahahahah’, me lo porge e ‘bevi fino all’ultima goccia, ma prima chiedimi il permesso’.’, ‘posso bere la sua preziosa urina padrone?’ kiedo sapendo già, purtroppo, ke mi verrà felicemente concesso. ‘bevi skiavo’,è fumante e puzza, ma decisamente meno della sua merda, butto giù tutto. ‘bravo, ora vestimi’, gli infilo i boxer, i calzini, poi il jeans e le scarpe. ‘Le ascelle kome stanno?’ mi fa mentre alza le braccia, capisko il suo oridne implicito, le annuso ‘si padrone’, ‘cazzo fai a dirlo, avanti, tira fuori la lingua, mi hai lekkato il kulo sporko di merda e le palle sudate, proprio x le ascelle ti fai scrupoli ahahahaahah’, le lekko, entrambe, sono sudatissime, il testosterone è a mille, mi guarda, sorride con il suo ghigno sadico, aspetta la mia risposta ‘perfette padrone, tu sei perfetto’.’, ‘lo so, ho messo il deodorante prima’ ma potevo privarmi del piacere di usarti?! ahahaahahah’, abbasso lo sguardo consapevole del fatto ke il verbo è corretto, io sono ormai, consensualmente, di sua proprietà, perché piegato psicologicamente dal suo forte ego, ke forse ho sempre subito’ ‘ora vestiti e togliti dalle palle, tanto le ho svuotate, il tuo compito è finito ahaahahahah, mia madre è sul balcone, la sento, esci in fretta e nn farti vedere, stasera alle nove torna qui, per la partita ho invitato i miei amici sfigati’ sorride, sa ke questo è il mio giudizio su di loro, e la kosa eccita lui quanto inorridisce me al sentire ‘sai, mia madre è via, e dovrò fare gli onori di casa, sono una persona ospitale,e ai miei amici, metto a disposizione tutto quanto è in mio possesso’.’ Nn deve aggiungere altro’. Mi vesto, scappo via, senza essere visto, e tornato a casa, aspetto la sera kome un condannato aspetta la sua esecuzione, ma intanto mi masturbò ripensando alla mia testa tra le sue kiappe e vengo kome mai in vita mia’

To be continued’ x commenti: clepsidra85@libero.it, grazie!!!
Venne la fatidica sera. In cuor mio speravo ke Gianni e Roberto nn venissero, nn avrei potuto reggere ad una simile umiliazione, in fondo essere lo zerbino di Fabio poteva anke starmi bene’ma loro due no!!! Bussai al citofono, la voce del mio padrone ‘ki è?’, avrei voluto fuggire via, convincere me stesso ke quel pomeriggio nn avevo lavato via la merda dal culo del mio amico d’infanzia, giocavamo insieme da pikkoli, ricordo io volevo sempre i suoi giocattoli. Ora il suo pisello era quello ke più desideravo al mondo, posarci sopra la mia lingua sarebbe diventata di lì a poco la mia unica ragione di vita’mille pensieri si affollavano nella mia mente quando la sua voce mi ridestò ‘si può sapere ki è?’, e io ‘Fabio sono Manu’, ‘devo aspettare ancora troia?! Sali!!!’. Ecco, l’avevo già fatto urtare prima di vederlo’ salgo le scale, arrivo alla porta, era aperta, entro, sento lo scroscio dell’acqua della doccia, in casa nessuno, la porta del bagno a perta, i suoi vestiti sparsi nel corridoio, l’avesse quasi tolti in fretta e furia, alla maniglia della porta la sua mutanda appesa, quasi un segnale di avvertimento, oltre quella soglia avrei lasciato la mia dignità, nn di uomo, ma di essere umano’ entro. ‘finalmente, giusto in tempo per lavarmi la schiena’, ero nudo e insaponato, il suo corpo mi appariva quello di un dio greco, mi girava le spalle, volta leggermente la testa, e col suo ghigno malefico mi fa ‘la spugna è sulla mensola, muoviti’. La prendo, ci verso su il bagnoschiuma, e inizio a passargliela, ‘ah, mi ha tolto un’altra incombenza d’ora in avanti, con te a disposizione nn dovrò neanche più tenermi il pisello fra le mani per pisciare ahahahahahahahahaha’. Io in silenzio continuo il mio compito da brava servetta, nella speranza ke il mio padrone si fosse girato mostrandomi la cosa più preziosa ke possedeva, e ke io bramavo, quando lui ‘ok, posso finire da solo, prapara il tavolino in soggiorno ,mentre ordini le pizze, mangiamo davanti la tv per la partita, fra un po’ arriveranno i miei ospiti’ dicendo questo con un movimento magnetica,ke riuscivo a stento a percepire, visto ke era di spalle, massaggiava il suo pisellone con la schiuma, e io pensavo ke forse forse lo stesse preparando per me’ ‘ancora qui sei?!’ grido, ‘scusa padrone, vado subito’, ma mentre mi avviavo alla porta con la testa bassa, ‘a proposito, li vedi i miei boxer’, mi feci sfuggire ‘li ho già visti padrone’, ‘ahahahaahahah ke troia, lo sapevo, bhè secondo te dovrei cambiarli, controlla!’, li presi dalla maniglia cui erano appesi, li portai al naso, intuendo ormai i voleri del mio padrone, l’odore di palle sudate era quasi da svenimento per me, c’era anche una strisciata di scorreggia e una makkiolina di pipì, la miscela del tutto era per me una delle più ricercate fragranze al mondo’ ‘allora troia?’, ‘puliti padrone’, e lui compiaciuto ‘ahahahahaha certo per uno skiavo insignificante come te nn avevo dubbi, fosse stata una donna nn ci avrei scommesso, ma tu nn sei neanche quello, tu’. Tu nn sei niente! Ora vai”. Aveva solo detto la nuda e cruda verità, così a capo chino feci quanto mi era stato ordinato, apparekkiai, chiamai la pizzeria, accessi la tv sul canale della partita, ke di lì a poko sarebbe iniziata, in contemporanea con la fine della mia precedente vita’
‘ottimo, vedo ke è tutto pronto’, la voce del padrone da dietro le spalle, faccio per girarmi, ‘FERMO! Nn ti muovere, nessuno ti ha detto di girarti! Sono nudo, e il solo fatto di vedere il mio cazzone è un onore fin troppo grande per te’ per oggi già ne hai avuto abbastanza”, rimango immobile, lo sento avvicinarsi, è proprio dietro di me, sento il suo respiro addosso, ma nn mi tocca, bada bene a nn sfiorarmi, ‘tra poko Gianni e Roberto saranno qui, abbiamo poko tempo, quindi facciamo un corso accelerato, lascia ke ti spieghi come comportarti in mia presenza e in quella delle persone kui desidero mostrarti’. Prima metto i boxer però, nn vorrei distrarti mentre parlo aahahahahaahahahaha’, va verso il bagno, torna, ‘ora puoi girarti’, lo faccio, è lì davanti a me, uno spettacolo, a stento quell’odioso indumento di cotone riesce a contenere l’ottova meraviglia del mondo’ si siede su una poltrona e mi parla ‘la prima regola l’ha già imparata da solo, io sono il tuo PADRONE, dimentica il mio nome, tu nn sei più mio amico, sei solo una lingua pronta all’uso’. E in data la tua inferiorità nei miei confronti, nn vedo perché la tua testa debba stare all’altezza della mia, giusto???’, ‘si’ rispondo io nn riuscendo neanke a reggere il suo sguardo, ‘SI COSA??? MERDA?!’, ‘si padrone’, ‘ora si ke ci siamo”, leggo nel suo tono di voce tutto il compiacimento ke si possa provare, vedo, anche se nn alzo gli okki, il suo sorriso beffardo. Prosegue ‘nn vedo poi la ragione per kui dovresti essere vestito’ ti sei fatto bello per me?! Ahaahahahha’, ride ma presto torna serio e quasi adirato ‘ CAZZO CREDI DI ESSERE LA MIA FIDANZATA??? CREDI KE IO MI SIA LAVATO E PROFUMATO PER TE?! KE DOPO LA PARTITA IO E TE CI FACCIAMO UNA BELLA SKOPATA COME DUE INNAMMORATI?! FAMMI CAPIRE’ CREDI KE IO TE LO POSSA METTERE DIETRO??? RISPONDI TROIA!!!’, era quello ke avevo sperata sì, ke lui dopo tanta umiliazione, mi montassa kome una cagna in calore, avrei voluto sentire il suo cazzone su per il culo, tanto forte da nn poter camminare per giorni e giorni, e ke lui da vero maskio, dopo avermi sfondato, sborrasse dentro di me, facendomi sentire soddisfatto di aver fatto godore il mio uomo’. Ovviamente la risposta ke lui aspettava era un’altra’ ‘certo ke no padrone’, in quel momento il suono del citofono, ‘bene, saranno le pizze, prendile e poi torna qui nudo e in ginokkio come si conviene ad uno skiavo, con le pizze in mano, però prima apri al ragazzo vestito idiota, altrimenti potrebbe violentarti ahahahahahahahahah’, lo lascio ke se la ride, apro al ragazzo delle pizze, pago di tasca mia, rikiudo la porta, poggio le pizze su di una sedia all’ingresso, mi spoglio, e in ginikkio, nudo, con le pizze in mano, rientro nel salone. Il padrone nn ha il tempo di deridermi a dovere ke suona la porta. Evidentemente i suoi amici hanno trovato il ragazzo ke usciva dal portone, era arrivato il mio momento, ke vergogna, avrei voluto sparire’ ‘sistema le pizze sul tavolino e aspetta ordini, mentre apro ai miei ospiti’, in ginokkio lo vedo allontanarsi verso l’ingresso. ‘Cazzo siamo in ritardo, arrivata la pizza?!’, la voce odiosa di Gianni, ‘la partita è iniziata???’ gli fa eco Roberto, dal respiro affannato per aver corso tre piani, ‘tranqulli, ragà, nn ancora, venite, mia madre nn c’è, quindi birra e pizza davanti la tv!’, la voce del mio padrone. Trovo assurdo ke in una situazione del genere, mentre loro si apprestano a entrare dalla porta e trovarmi, ignari di tutto, in quella posizione, possa lasciarlo così indifferente e tranquillo, quasi fosse normale, quasi davvero l’amicizia ke ci legava era stata sostituita dall’utilità di un oggetto tutto fare, e pensare ke tutto questo solo per aver posato la mia lingua sul buko sporko di merda del suo kulo perfetto!!!
Sento i loro passi ed ekkoli sulla porta, increduli mentre il padrone sorride’ ‘Fabio ke kazzo?!’, ‘Manu?’, ‘ma ke sta succedendo?’, ma ekko ke il loro amiko (nn più mio) li rassicura ‘ve l’avevo detto ke c’era una sorpresa, le seghe son finite ragà! Vi presento il mio skiavo, il mio tuttofare, il mio bidè ahahahahahaha’. Gianni e Roberto sono inebetiti, nn proferiscono parola, ‘allora?! Sveglia! Ecco la partita, sedetevi!’, si accomodano, ma la partita e l’ultimo dei loro pensieri’.’Servi da bere,!’ si rivolge a me il mio padrone, i suoi amici guardano lui, e guardano me ke eseguo i suoi ordini, verso loro la birra, nudo e in ginokkio, ‘altro signori?!’ dico loro, cercando di fare bella figura col mio padrone, facendo lo skiavo perfetto ed ospitale. Gianni nn riesce più a trattenersi ‘ahhaahahahah kazzo hai fatto a ridurre questo borioso kosì Fabio?!’, risponde lui, portandosi una mano al pacco ‘con questo Gianni, col bastone del comando aahahahah’, anche gli altri due si uniskono alla risata fragorosa del pardone e Roberto ‘hai capito sta troia altezzosa?! Com’è ke ci kiamavi???’, ‘avanti rispondi’ è il comando del padrone, ‘sfigati’ rispondo a testa bassa, quasi sibilando io, li odio!!! ‘ahahahahahah e ora nudo kome un verme ci servi da bere?! Aahahaahah a volte la vita è strana davvero aahaahah’ le parole di Roberto aprono gli okki sulla mia reale condizione, aggravata dal fatto ke ora tutti e tre guardano la partita, commentano, bevono birra, fumano, e’ mi ignorano! Sono diventato in automatico un oggetto d’arredo anke per loro’ ‘cazzo Fabio, siamo a luglio, un condizionatore del cazzo vuoi metterlo in questa casa’ fa Gianni, sudato. Effettivamente, io e il padrone essendo nudi (lui nn del tutto purtroppo) nn avvertiamo tanto il calore, ma loro due soffrono, si vede, tanto ke Roberto fa ‘posso spoglaiarmi Fabio, problema? Nn ce la faccio più’, ‘prego, ragà, quale problema?! Apposta sono in boxer, nn si può stare co sto caldo!!!!’, entrambi si tolgono i vestiti e rimangono in mutante, e io noto ke già da sopra alla stoffa dei boxer, nn c’è storia col mio padrone’
‘cazzo sta birra! Devo pisciare!’ sono le parole del padrone, ke mi guarda, anke i suoi amici lo guardano e poi gaurdano me, increduli di quello ke neanke osano possa succedere’ ‘posso aiutarla padrone?’, ‘certo ke puoine devi! Altrimenti ke esisti a fare?! Ahahahahah prendi un bikkiere in cucina, nn ho voglia di alzarmi per andare al cesso’, obbedisko, in ginokkio, ci metto il doppio del tempo e torno in salone, davanti a lui, porgendogli il bikkiere, ‘Fabio ma ke fai???’ dice Gianni, irritato gli risponde l’amico, ma nn kon lui, bensì kon me ‘TROIA, MA KOSA CAZZO KREDI DI FARE, DOVREI MATENERMI IL BIKKIERE???’ uno skiaffo mi prende in pieno viso, credo di cadere kome un coglione a terra, ma riesco a riprendere l’equilibrio sulle ginokkia, continua ‘dovresti essere già felice di poter rivedere il mio mio cazzone’ ora avanti abbassami i boxer!’, sotto lo sguardo attonito, ma eccitato dei suoi amici, ke mostrano a conferma i loro magri (se paragonati a lui) rigonfiamenti, afferro nei lati le mutande del padrone e con mia grande delusione, il suo bastone, sempre enorme, mi appare però a riposo, sintomo ke il suo desiderio è solo e soltanto quello di pisciare’ faccio per prenderlo, credendo fosse il mio dovere ma ‘eh già ahaahahah! Ora vuoi troppo! Ferma le tue mani vogliose troia, questa è roba per una bella fica, nn per te!!!’, il pardone mi riporta alla realtà. ‘dai Fabio! Nn vedi ke vive solo per toccarti il pisello, e faglielo sentire alla troia!’ lo incità ancora più eccitato Gianni, ‘ha fatto la brava servetta, un premio no?! Aahahahaahah’ gli fa eco Roberto, ‘eccolo il suo premio’ risponde il padrone mentre, prendendo il suo bestione fra le mani, lo indirizza nel bikkiere e apre il suo getto, dorato, ma potente, da vero uomo, e io rimango incantanto, come nel vedere acqua pura da una sorgente’ ‘ahhhhhhhhhh ci voleva proprio’ mentre se lo scrolla e kon mio grande dolore, lo rimette dentro ai boxer. ‘lo so ke vorresti bere frocetto, ma fa caldo, falla raffreddare un po’, la gusterai meglio ahahaahahahahah’ le risate dei suoi amici seguono la sua e Gianni ‘basta cazzo, mi scoppia!’ così dicendo si libera il cazzo dai boxer, ‘hai ragione già’ lo segue Roberto. Devo dire ke i loro cazzi, seppur minuscoli se confrontati quello del padrone, sono per me una soddisfazione nel vederli dritti e svettanti per il mio spettacolo osceno’ ki l’avrebbe mai detto, li akkusavo di ammazzarsi di seghe senza donne e ora gioisko quasi alla vista dei loro cazzi svettanti’
Vedo nei loro okki una strana luce e sento ke verrà il peggio fra un po” infatti Roberto rompe lo strano silenzio creatosi ‘ho le palle sudate ke sto a bagnarti il divano Fabio! Ahahahaahahaahh’, ‘allora dobbiamo trovare una soluzione’ gli fa eco il padrone ‘mia madre a sto divano ci tiene ahahahaahah’, questa volta intuito il tutto è il bastardo di Gianni a prendere l’iniziativa ‘Manu ke ne dici di darci una mano?!’, ‘ottima idea skiavo! Mika vorrai lasciare a disagio i nostri ospiti?! Matti a frutto la tua lingua e fagli una bella passata sui coglioni, e visto ke i miei amici sono anke un po’ su di giri, aiutali a sfogarsi un po”’ ordine del padrone. ‘cazzo dici Fabio’ risponde Roberto, mentre io a malincuore mi preparavo a passare la mia lingua sulle palle sudate di quei due segaioli, ke nn hanno neanke fama di amara tanto acqua e sapone, ‘io nn sono frocio, il cazzo in bocca a sto rikkione nn ce lo metto!’, ‘ahahahaahh, noooo!!! Lo faresti contento troppo!!!’, è la risposta malefica e umiliante del padrone ‘puoi sparati una sega mentre ti toglie il sudore dalle palle con la lingua però”, ‘ah ora si! Solo ke mi dispiace Manu ma nn ho avuto modo di lavarmi ieri e oggi ahahaahahah’ lo skifoso di Gianni ke nn sta più nella pelle’. ‘ e allora avanti puttana! Fatti sotto ke voglio sborrare’ aggiunge Roberto, e io in ginokkio, sotto lo sguardo vigile del mio padrone, mi avvicino al mio personalissimo patibolo!
Mentre la partita scorre sul monitor, sento in sottofondo i telecronisti concitati, ma le loro voci sono coperte dalle parole ingiuriose e dai respiri affannosi dei due maiali ke si segano kome pazzi mentre la mia lingue passa sulle loro palle sudate, ke puzzano di sperma raffermo di serate kiusi davanti al pc a masturbarsi’ mentre disgustato lecco con cura il loro scroto, alternandomi tra l’uno e l’altro, penso ke quei piselli nn hanno mai visto ne sentito una lingua prima della mia’ ke malaugurato onore!!! I miei pensieri sono interrotti dalla voce di Gianni ‘kazzo ke lingua troiaaaaaaaaaaa!!! Tu sei nato per fare questo’ cosa si prova a leccare le palle di uno sfigato?! Ahhhhhhhhh’, ‘quel tuo bel faccino’ ci guardavi dall’alto in basso e ora ti ritrovi ad altezza di cazzo ahahahahah, bella vista da lì?!’ gli fa eco Roberto ke menandosi attende nuovamente il suo turno’ nel frattempo guardo, sempre impegnato nel mio dovere, il pardone ke con mia sorpresa si è sfilato i boxer, e ora col suo obelisco in bella vista si masturba a due mani tanto è grosso, mi sembra più grosso ogni volta ke lo guardo, o forse è l’eccitazione ke il lavoro del suo skiavo gli sta provocando, è soddisfatto di me!!! Mi sorride’ i miei okki supplikevoli sono la conferma per lui ke a me nn piace il cazzo, ma il suo di cazzone! Solo ora mi rendo conto ke per me questa è una prova, una sorta di inziazione, per vedere se sono degno del suo piacere’ allora mi rituffo sul mio lavoro cercando di mostrarmi diligente e sperando ke questi due sborrino presto’ eh già, dove sborreranno?! i fremiti del pisello di Gianni mi annunciano l’imminente esplosione, ‘porka puttana sto per venire troiaaa! Fabio posso imbrattargli la faccia a sto frocio???’, ‘ragazzi ma skerziamo?! Fate pure, quello ke è mio è vostro’.’ Risponde il padrone incurante della mia espressione ke kiedeva pietà’. ‘ekkomi ekkomi preparati puttana’, è Gianni, mi allontano per essere a portata di getto, faccio appena in tempo ke ‘sborooooooooooo ahhhhhhhhhhhhh’, due tre skizzi di sperma caldo mi ricoprono il viso, nn riesko neanke a riprendermi dall’impatto ke Roberto si alza, me lo punta contro quasi fosse un fucile e ‘ekko anke il mio! Lo volevo frocione?! Ahhhhhhhhhhhhhhhh’, un’altra ondata bollente sul mio viso, ormai ho la faccia coperta di sperma, mentre i due accasciati sul divano kon ankora i cazzi grondanti, cerco di alzarmi e pulirmi, ma riesko solo a togliermi kon le mani la sborra dagli okki, il tempo di vedere il mio padrone, kon il volto paonazzo, alzarsi, venire verso di me, tirarmi per i capelli e dirmi ‘la tua faccia imbrattata di sperma ahhhhhh, nn resisto kazzo, kiedimi di bere, FALLO TROIA PRESTO KE MI SCOPPIANO LE PALLE!!!’, nn sono più nella pelle, quasi emozionato kome se mi avesse kiesto di sposarlo rispondo ‘si, ti prego mio padrone, ho tanta sete, fai bere al tuo skiavo, fagli questo onore’, la sua risposta è perentoria ‘APRI LA BOCCA E TIRA FUORI LA LINGUA!!!’, lo faccio, giusto in tempo, poggia la sua enorme cappella sulla mia indegna lingua da troia, una cappella degna di avere le migliori donne, ora poggia, pesante e rovente, sulla mia lingua buona solo a pulire il suo kulo. Parte il primo getto, nel suono del suo grugnito animalesco, tanto potente da colpirmi le tonsille, nn avrei mai pensato di farlo, nn avrei mai voluto, ma istintivamente mi ritraggo, ‘ALLORA VUOI FARTI MALE!!!’, mentre seguono gli altri skizzi, prende la mia testa fra le mani, infila il suo bastone nella mia bocca e spinge in gola mentre continua ad eruttare, mi manka il respiro, è troppo grande, gli okki prendono a lacrimare, cerco di mugolare il mio dolore, provo a divincolarmi’ la risposta e il suo sguardo ormai fuori di senno, l’importante per lui è solo sborrare’ nn ce la faccio più’ nn respiro’. continua a venire’ mi manka l’aria’. mi gira la testa’ mi si appannano gli okki’.
Un getto di quello ke credevo acqua sul mio viso mi ridesta, ‘cazzo sta bene, co tutta sta sborra a perso i sensi ahahahaahahah’, distinguo mentre mi riprendo la voce di quello stronzo di Gianni, ‘no, il tuo cazzone, troppa emozione Fabio ahaahahahah’, gli fa eco Roberto, sono tutti e tre sopra di me, il padrone mi guarda, per la prima volta il suo sguardo torna quello del mio amico di sempre ‘tutto bene skiavetto?’, anocra incredulo, sento uno strano dore, nn è lo sperma, mi lecco le labbra, e’ cazzo! Era la pisciata del mio padrone raffreddatasi nel bikkiere, lo guardo attonito e lui tornando kol ghigno malefico di sempre mi fa ‘ e ke cazzo credi, adesso sprecavo l’acqua perkè fai la frocetta skizzionosa, lo volevi tanto il mio pisello e poi’ svieni ahahahahaah!!! Risomponiti ke accompagno i miei ospiti alla porta’, mentre si erano già ricomposti il padrone nasonde ai miei okki, con i suoi miseri boxer, quello ke ora mi fa quasi paura, avendone vista la potenza’. Sento le voci nel corridoio ‘grazie amiko, questa mi vale kome dieci giorni di seghe consecutive, spero a ripetersi presto”, la voce di Roberto kui risponde quella del padrone’ amici miei, quando volete, bnotte, a domani’, la porta si kiude, i suoi passi nel corridoio, ekkolo sulla porta del salone, mi sorride, si siede sul divano, io a terra, in ginokkio, ormai ripreso ma grondante di sperma e mi fa’ sai, oggi ti ho fatto un grande regalo skivo, nessuno mai ha assaggiato il mio sperma, ti è piaciuto?!’, la mia risposta è sincera, ‘è la cosa più buona ke abbia mai provato padrone’, ‘ahahahahah ke donnina innamorata, bene, perkè la mangerai a colazione, pranzo e cena’ ora però a dormire, nn so tu e nn mi importa, ma io ho sonno, sono distrutto, ti ho sborrato anke l’anima in gola, pesno ti verrà un bel mal di stomaco stanotte, ma nn provare a rompermi i coglioni, fatti tuoi ahahahahahaah’.
Ovviamente nn mi è concesso lavarmi, il mio posto è ai piedi del letto, mentre il padrone si corica e mi fa ‘mia madre nn torna stanotte, così posso per la tua gioia dormire col mio kazzone di fuori, contento?! Potrai sbirciarlo se nn hai sonno ahahahahahaha, ma attenzione! Guardare senza toccare capito troia?!’, ‘si, padrone’ rispondo io. ‘bene, io dormo, a momenti arriverà mio padre da un viaggio di lavoro all’estero, spera solo sia andato a puttane, altrimenti in quella posizone e ricoperto di sperma povero te’ per mio padre ogni buko è buko e ci va giù pesante te l’assicuro’.’, e detto questo, tempo poki minuti prende sonno mentre io ripenso alla giornata ke ha cambiato la mia vita, e a quello ke mi aspetta se è vero ke tale padre tale figlio’

Grazie per i commenti, spero questo sia la degna prosecuzione, al prox capitolo!!! (clepsidra85@libero.it)
Sono a terra stanco e dolorante, il mio padrone dorme beatamente, conscio del potere che il suo enorme dono della natura ha sul suo ex-amico, anche a riposo. Ho subito un’assurda umiliazione, ma il vedere il mio piccolo cazzetto, grande neanche quanto la sua capella a riposo, mi fa capire che questa è la mia posizione. Mi avvicino a lui, cercando di non svegliarlo, gli ordini sono chiari, rimanere al mio posto. Ma non posso fare a meno di annusare quel monumento alla virilità di un vero maschio, che puzza degnamente di urina e sperma.
D’improvviso sento una girata di chiavi nella porta. Immagino il peggio.
Il padre di Fabio è un bastardo, come il figlio. Trascura la moglie e si sollazza con qualunque passera gli capiti accanto. Un uomo d’affari molto scaltro e meschino.
Lo sento sbuffare, gettare a terra le valigie e dirigersi verso il bagno.
Nel silenzio della casa di notte, avverto il maschile gemito di soddisfazione di una vescica ormai all’orlo. Lo scroscio di quella pisciata sembra non finire più.
So bene che al suo risveglio il mio padrone mi avrebbe consegnato alla mercede dell’infoiato padre, quindi consapevole di questo, decido, col cuore in gola dalla paura, di iniziare a prestare il mio servizio.
Come un cane mi avvicino alla porta del bagno, dove il padrone senior, con i calzoni e i boxer calati alle ginocchia, ma ancora in giacca, scrolla il suo randello, e devo subito constatare che buon sangue non mente.
‘padrone, sono qui per servirla’ dico col capo basso. Lui si gira di scatto e evidentemente sorpreso mi fa ‘Manu, cosa cazzo?….’. Non ho il tempo di rispondere che la mia nudità, la mia pochezza sessuale, e il mio essere oscenamente coperto di sperma rappreso, gli danno la risposta, e una smorfia malefica compare sul suo viso.
‘vedi povero ragazzo, è una legge di natura, pesce grande mangia pesce piccolo ahahaahahah’ esplodendo in una sonora risata.
Mi fa cenno di avvicinarmi a lui, eseguo e mi ritrovo col viso di fronte al suo scettro che avrà dato gioia a centinaia di fiche colanti di desiderio. è li che mi penzola davanti.
Mi passa una mano sul capo, con affetto di padre, il suo sguardo sembra divenire dolce.
‘cosa ti ha fatto quel bastardo di Fabio?’….. Gli racconto il dolore e le umiliazioni subite e non riesco a trattenermi dal piangere. Lui si ricompone, mi fa alzare, andiamo in camera sua, si siede sul letto e mi dice di saltargli in grembo. è un uomo possente, alto con grandi spalle e grosse braccia, mi culla, mi accarezza. Mi sembra quel padre di fabio di quando eravamo bambini. ‘ è stato orribile vero? Ma nonostante questo presto implorerai di tornare da lui! Ahahahaahah’ alla sua risata fa eco l’urlo di dolore che esce dalla mia bocca. Mi ha infilato l’intero pollice nel mio povero ano, che si era rilassato a quell’abbraccio consolatorio. Piango e cerco di divincolarmi, è inutile.
‘pensa che il mio cazzo è dieci volte il mio dito, e lo infilerò con la stessa delicatezza ahahaahahah’. è la fine, padrone junior sbuca assonnato dalla porta e sorride soddisfatto e per niente sorpreso, conosce il padre, e il suo cazzone è in tiro. Sono spacciato.
‘papà com’è andato il viaggio?’ ‘le solite cose figliolo, mi hanno gonfiato le palle con le loro stronzate, ma alla fine ho preso i miei 50000 euro e me le sono fatte sgonfiare da una putrella appena diciottenne ahahahahaah’ alla risata del padre aggiunge quella compiaciuta del figlio orgoglioso di un simile modello di mascolinità. Le donne come svuotatoio.
‘piuttosto questa come se la cava di bocca? Da come urla ha un’ugola bella profonda’ e senza smettere di martoriarmi il buco del culo, tappa le mie grida con la sua mano rozza e grossa. ‘allora cerchiamo di capirci bene…. Madre natura nel farti un pisello piccolo e una bocca grande con un culo così burroso, è re metterti a disposizione dei nostri ingombranti cazzoni le cui palle si riempiono fin troppo velocemente, vero figliolo?’ padron junior annuisce mentre inizi a scappellare il suo palo ‘ fin troppo! Ben detto papà, e la cosa più assurda è che quelle ragazzine stupide che frequento, se anche riescono a infilarselo in bocca, si rifiutano di bere’ fa per avvicinarsi a me, la mano del padre lascia la mia bocca libera, e il figlio punta la sua cappella verso le mi labbra dicendo ‘ti sembra giusto sprecare questo nettare? Dovrei buttarlo a terra? Cazzo è stato prodotto dalle mie palle! Ti pare giusto?’ dice urlando ‘rispondi troia!!!’ la mia mente assorbe immagine di quel capolavoro della natura ma scosso dalla sua voce, rispondo a fatica inalando il suo odore ‘no padrone’.
‘vedi come capisce subito questa cannetta?! Va a dormire figliolo, tu hai una vita domani, lui no.’.
Il padrone junior si avvia sbadigliando in camera sua, mentre il padre sentenzia ‘devo farmi una doccia, ma sono troppo stanco’ mi fissa maligno ‘schiavo spoglia il tuo padrone, da bravo, e usa la tua lingua per lavarmi dalla testa ai piedi, qui disteso sul letto, ho poca voglia di collaborare’. Rassegnato inizio a sfilargli le scarpe, poi i calzini, l’odore è orrendo, quello di una giornata di viaggio. Sfilo i pantaloni e i boxer che non contengono quel monumento pulsante alla sua virilità. La giacca e la camicia infine.
Prendo a passargli la lingua tra le dita dei piedi, sotto i piedi sudati, odore di testosterone a mille. Risalgo amorevolmente le caviglie e superate le ginocchia davanti ai miei occhi spunta minaccioso la cappella più grande che abbia mai visto, perfino nei film porno.
Incantato da simile visione lecco l’interno coscia con maggiore dovizia, è molto peloso, daltronde è uomo…. Arrivo all’inguine. ‘ aspetta ragazzino, rimani lì. Fermo e immobile.’ inizia a masturbarsi la verga davanti al mio viso, verrà presto, il suo cazzo è vittima di spasmi assurdi. ‘ ho sborrato stanotte ma già credo di poterti fare la doccia per quanta ne ho cazzo!’ dice quasi grugnendo come un maiale. ‘ hai un bel visino, l’ho sempre pensato, ideale per una bella sborrata, è un piacere imbrattarti la faccia ahhhhhhhhhhhhhhhh non ti muovere merda!!! Oh cazzo! Ohhhhhhhhh! No! Ah aspetta….’ decellera…. Cazzo è riuscito a trattener quel bestione da eruttare, come si vede che ha anni di scopate alle spalle.
‘continua a lavarmi, su!’ supero con difficoltà l’obelisco del comando che il padrone senior smette di smantellare. Passo a leccare il suo addome, i pettorali, le braccia e le ascelle. Il cattivo odore ascellare è di famiglia, credo dipenda dall’ormone maschile in eccesso.
Fa per alzarsi, mi dice di stendermi a pancia in su con la testa sul bordo del letto. Obbedisco. Lui si gira…. Cazzo lo fa! Allarga le gambe mascoline e punta il suo deretano peloso sul mio viso. ‘qui è sporco ancora…. Datti da fare lingua d’oro! Ops aspetta!’ una scorreggia mi colpisce in pieno viso, l’odore è nauseante, peggio della merda del mio ex-amico. Ne seguono altre due. Io respiro a pieni polmoni quel fetore se non voglio soffocare. ‘prosegui’ dice con molta calma, ma riprende a masturbarsi. Dura poco il supplizio. ‘ora basta, il mio buco del culo è più prezioso del mio cazzone per te’.
‘ora basta, son stanto troia, mettiti a cuccia, da bravo. Domattina colazione, per me caffè, per te cornetto alla crema ahahahaahahah’.

Continua,credo.

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