Skip to main content
Racconti 69Racconti CuckoldRacconti di Dominazione

Ho sposato una schiava

By 13 Febbraio 2011Febbraio 9th, 2020No Comments

CAPITOLO 1

Avevo 20 anni quando , nella palestra che frequentavo , conobbi e feci amicizia con un signore distintissimo di 50 anni che,involontariamente , tanta parte avrebbe avuto nella mia vita. Tra noi si creò subito una reciproca simpatia e fiducia, ed una confidenza che ci permise di confidarci anche le cose più intime..
Io ammiravo in lui la considerazione che aveva di se stesso,la sua esperienza e la lealtà che dimostrava nei miei confronti.. Lui ammirava in me, soprattutto, la giovinezza e l’esuberanza .
Tra di noi si creò, naturalmente ,una certa intimità ,non fosse altro perché ogni sera ci trovavamo nudi sotto la doccia,così, con il passare del tempo, le confidenze che ci facevamo riguardavano, sempre di più, la sfera sessuale
Erano ormai trascorsi alcuni mesi quando una sera, ,con mia grande sorpresa, mi invitò a cena a casa sua, perché voleva che conoscessi sua moglie.
Lei aveva 38 anni ed era una donna molto bella, con un seno ancora turgido ed abbondante ,un corpo che non dimostrava certo i suoi anni ma soprattutto un sedere mozzafiato. Mi accolse vestita molto sobriamente ed elegantemente ,con un vestito abbastanza corto ed attillato che metteva in risalto la sua figura. snella e voluttuosa
Dopo cena ci sedemmo in salotto ,lei ci servì da bere e poi si sedette sul divano tra me e suo marito.. Dopo alcuni discorsi banali, il marito chiese il mio giudizio su sua moglie come donna e,dopo che espressi tutta la mia sincera ammirazione,lui incominciò a raccontarmi quanto era brava a letto ,e nel mentre mi decantava le sue qualità, incominciò ad accarezzarle il seno e le gambe sino all’inguine e poi,rivolto a me disse ‘ ce la scopiamo?’ Io, già imbarazzato per i discorsi che stava facendo, rimasi interdetto, e mentre cercavo le parole giuste per rispondergli, lui chiese alla moglie di togliersi l’abito per facilitarmi la decisione. Lei ,sorridendo, si alzò.,aprì la cerniera che aveva in schiena ,lasciò cadere il vestito rimanendo nuda con le sole autoreggenti Allora anche lui si alzò la prese per mano e rivolto a me disse’ vieni che ci divertiamo un po” e si avviò verso la camera da letto dove ,dopo aver lasciato i vestiti in salotto ,li raggiunsi anch’io.
Era una donna stupenda ed elegante anche nel sesso .Io ,naturalmente , ero il più agitato, ma quando vidi quel culo meraviglioso non seppi trattenermi , e dopo averlo accarezzato,baciato e leccato, presi in mano il mio discreto cazzo e glielo misi dentro senza chiedere il permesso a nessuno.e la inculai con tutta la foga di cui ero capace. Scopammo per due ore, e mi sembrò che lei gradisse molto la presenza di un gran bel ragazzo di vent’anni
Da quel giorno i nostri incontri a tre si ripeterono sempre più frequentemente, sino a diventare la normalità.e lei , nei due anni che seguirono, imparò a conoscere tutti i miei gusti, le mie esigenze e le mie deviazioni e la costante ricerca della trasgressione
Lei era insegnante di matematica,e dava molte lezioni in privato così,un giorno, mi disse che venivano a lezione da lei due studentesse di terza liceo, una delle quali aveva attirato la sua attenzione, tanto da rimanere così favorevolmente impressionata , da pensare che poteva essere la donna giusta per me. Mi disse che avrebbe approfondito la sua conoscenza e poi , se la ragazza avesse confermato la sua prima impressione, me l’avrebbe fatta conoscere
Essendo lei bisex , con una notevole inclinazione al lesbismo,era riuscita a conquistare la fiducia delle due ragazze di cui divenne la confidente, venendo così a conoscenza dei loro rapporti lesbici e , in cambio di un prezzo di favore per le ore d’insegnamento , era riuscita ad ottenere ed a ricambiare qualche attenzione particolare
Dopo alcuni mesi lei incominciò a magnificarmi i pregi di questa ragazza che. aveva un fisico splendido , ed esprimeva ,sia nel fisico che nei comportamenti ,una sensualità incredibile. Aveva un carattere timido e sottomesso, sessualmente era completamente inesperta e da educare ed era felice ed ansiosa d’imparare. Era sempre disponibile e pronta a soddisfare ogni tipo di richiesta o desiderio. Era pluri orgasmica ,sia vaginalmente che analmente, senza la minima esperienza nei rapporti con l’altro sesso, esaurendosi la sua esperienza sessuale nei rapporti ,alquanto infantili, con la sua amica. Anche se molto bella e corteggiata, non aveva mai avuto rapporti affettivi con qualche ragazzo.Per ultimo era ancora vergine.
La mia amica volle presentarmela e,nell’anno che mancava alla fine degli studi liceali,quando avrebbero smesso di frequentare quella casa,coltivai con lei una disinteressata amicizia , disinteressata perché,anche se sessualmente mi attraeva immensamente,sapevo che , per l’educazione ricevuta, non mi avrebbe mai concesso nulla ..
Alla fine dell’ultimo anno, la ragazza fu invitata ,dall’amica, a trascorrere , per una specie di addio , un mese di vacanza a casa sua in un paesino di campagna. Quando ritornò sembrava diversa, era sempre un po’ triste e depressa , e diceva che sentiva la mancanza la della sua amica e, ,probabilmente ,a causa di questa solitudine , si avvicinò molto a me che continuavo a provare per lei solo attrazione fisica ,.mentre lei , credo , incominciò a provare del vero affetto . Più stavamo assieme più fantasticavo di quanto sarebbe stato eccitante introdurla nei misteri del sesso, insegnarle ogni cosa secondo i miei desideri, disporre a piacimento della sua fica del culetto e di quelle splendide tette di portarla a trasgredire con me fino a raggiungere il limite della perversione e questi pensieri venivano ancor più esaltati dal suo carattere timido e remissivo ed immaginavo l’eccitazione che avrei provato nel vederla in mezzo a noi tre mentre veniva penetrata dal mio amico..
Ne parlai con i miei amici e lei mi disse che non dovevo lasciarmi sfuggire una donna del genere, che l’amore sarebbe venuto dopo e, nel caso non fosse venuto , avrei sempre potuto divorziare nel momento in cui mi fossi stancato di lei ,ma, conoscendomi bene, era sicura che, una volta che l’avessi educata e sottomessa a tutti i miei piaceri ,non avrei più potuto fare a meno di lei.
Così dissi alla ragazza che volevo averla vicino per sempre e le chiesi di sposarmi. Aveva 19 anni ed io 25. Lei fu felice ,parlammo alla sua famiglia e dopo un mese ci sposammo.

CAPITOLO 2

Per motivi di lavoro , dopo tre mesi dal nostro matrimonio ,ci siamo dovuti trasferire in un’altra città, dove ci siamo fermati per 2 anni, durante i quali feci di lei l’amante perfetta.
Imparò velocemente tutto quello che doveva fare per portare un uomo al massimo del godimento, si dimostrò insuperabile nel mettere in pratica ogni insegnamento ricevuto , accettò,di sottomettersi,nel segno di un grande amore ,ad ogni mia richiesta ma , soprattutto ,dimostrò una predisposizione incredibile al sesso in ogni forma che abbiamo sperimentato,godendo in modo incredibilmente frequente sia vaginalmente che analmente ed in modo tanto più intenso quanto più il rapporto sessuale usciva dalla consuetudine e normalità quotidiana.
Finalmente , l’anno scorso, siamo ritornati da dove eravamo partiti due anni prima e ,visto che non c’erano in previsione altri spostamenti,abbiamo deciso di comperare casa. Siamo andati ad abitare in una zona bene della città ,comperando l’appartamento di un gallerista e collezionista d’arte. .Per ragioni di sicurezza e per richiesta delle assicurazioni , il vecchio proprietario ,che teneva in casa quadri ed oggetti di grande valore, aveva dovuto far installare, in tutto l’appartamento, delle micro telecamere ,ben nascoste in stucchi e fregi che gli permetteva, tramite computer ,di poter controllare tutto l’appartamento nei lunghi periodi d’assenza che il suo mercato gli imponeva.
Nella trattativa di vendita mi disse che eliminare il sistema di controllo che era installato avrebbe comportato il rifacimento di stucchi e fregi e ,quindi, un un notevole costo , per cui, se ero d’accordo, con pochi spiccioli, l’ avrebbe lasciato dov’era. Cosa che, naturalmente, accettai di buon grado.
Ricominciammo così la nuova vita riallacciando vecchie e nuove amicizie
Alcuni mesi fa è accaduto un fatto strano.. Una sera siamo usciti con i due vecchi amici a cena, al termine della quale fu proposto di fare un salto in qualche discoteca,luogo che mia moglie ed io non siamo soliti frequentare. Scelsero quella che in quel momento andava più di moda .
Eravamo seduti su delle poltroncine in un casino impossibile quando ,non lontano da noi, venne a sedersi una comitiva di soli uomini. Logicamente il movimento attirò la mia attenzione e, mentre li stavo osservando, vidi uno di loro sui quarant’anni che ,con un atteggiamento di sorpresa, guardando dalla nostra parte, puntò gli occhi , almeno così a me sembrò ,su mia moglie e poi, dando di gomito al vicino ,con un cenno della testa gliela indicò e poi parlottarono intensamente . Mi convinsi che quel tizio , colpito dalla bellezza e sensualità di mia moglie, stesse decantandola al suo vicino , ma ,in quell’istante ,mia moglie girò la testa vero di me e, così facendo ,incrociò lo sguardo di quell’uomo.
Vidi mia moglie cambiare colore ed espressione ed assumere un atteggiamento imbarazzato.Mi disse, allora , che non si sentiva bene e mi chiese di portarla a casa .Anche i nostri amici decisero di andarsene ,così uscimmo ,raggiungemmo le macchine e, mentre ci stavamo salutando, vidi , con la coda dell’occhio, un’altra macchina accendere i fari.
Come uscimmo dal parcheggio , una macchina, con il solo guidatore , uscì dopo di noi e ,per tutta la strada, ci seguì.
Quando arrivammo a casa, l’altra macchina rallentò , poi ci superò a sparì. Non capivo bene cosa stesse capitando, comunque la serata finì lì. L’indomani mattina, prima di andare al lavoro, accesi, per scrupolo , il registratore che registrava le telefonate sia in entrata che in uscita.
Per tre sere ,al ritorno dal lavoro, ascoltai i nastri ma non c’era niente che potesse allarmarmi,ma,la quarta sera , al pronto di mia moglie rispose una bella voce d’uomo che le disse solamente ‘ciao ‘, ma quello che più mi sorprese, fù che lei gli rispose ‘ ciao ‘. Questo dimostrava che i due si conoscevano benissimo, se bastava un ciao per riconoscere una persona.
La sintesi della telefonata fù che lui la rimproverò di essere sparita 2 anni prima senza lasciar traccia .Disse di averla cercata inutilmente , assieme agli amici che lei conosce , per tutto questo tempo. Le ricordò ,se mai se lo fosse dimenticato, che lei gli doveva obbedienza, e che tutto il materiale che la riguardava era sempre in suo possesso , e che ,se prima le conveniva che rimanesse nelle sue mani per paura della reazione di sua madre ,oggi doveva temere ancora di più la reazione di suo marito .
Concluse la telefonata dicendole che ora sapeva dove abitava e che l’indomani, alle dieci del mattino, sarebbe passato da lei per riprendere il loro rapporto da dove si era interrotto 2 anni fà e si raccomandò che non dimenticasse nulla di quello che lui voleva.
Durante tutta la telefonata mia moglie aveva cercato di giustificare la sua lontananza ,di accettare i suoi rimproveri e ,quando le disse che sarebbe andato da lei , gli disse solamente ‘ va bene.’
Ero stordito,non sapevo cosa fare e di che cosa realmente si trattasse.
Uno dei miei più cari amici fà l’ispettore di polizia .Corsi immediatamente da lui e gli feci ascoltare il nastro. Lui mi disse che certamente doveva trattarsi di cose riguardanti il sesso che,comunque, ci avrebbe pensato lui. Mi fece firmare un esposto denuncia e mi disse di ritornare da lui l’indomani alle undici .,
Rientrato a casa mi ricordai dell’impianto video esistente in casa e l’accesi.
L’indomani uscii un po’ più tardi del solito ,ossia ,vero le nove ed, appena in macchina, accesi il portatile che era stato collegato all’impianto video ed audio .Cercai mia moglie e la trovai in bagno dove, stranamente, stava usando la vasca da bagno . In un angolo notai una peretta con la quale, evidentemente, si era fatta un clistere. Quando usci dal bagno, prese a curarsi velocemente i peli della fica .Mancavano solo dieci minuti alle dieci,lei entro in camera ,prese una delle mie camice con le maniche lunghe che rivoltò ai polsi, e,senz’altro a dosso, l’indossò ,abbottonandosi solamente i due bottoni centrali , accese la televisione ,si mise sul divano ed incominciò ad aspettare.
Alle dieci l’uomo della telefonata stava per premere il pulsante del mia campanello di casa quando si avvicinarono a lui due uomini che ,qualificatisi,documenti alla mano., come poliziotti, lo informarono che c’era una denuncia dei suoi confronti e che avevano l’ordine di condurlo alla centrale per essere interrogato. Se avesse bonariamente accolto il loro invito, avrebbero evitato di mettergli le manette. L’uomo, spaventato a morte ,mentre cercava di sapere di cosa si trattava, montò in macchina e fu condotto alla centrale .Li, il mio amico, gli fece ascoltare l’inizio del nastro e gli chiese se riconosceva la sua voce. Avuta conferma gli elencò tutti i reati che aveva commesso, dalle minacce al ricatto,dalla corruzione all’induzione alla prostituzione ed altre cose che,probabilmente, inventava ed elencava gli anni di galera che ogni reato comportava, oltre all’arresto immediato. L’uomo quasi piangeva perché non era un delinquente, ma ,solamente, un gran bell’uomo che , probabilmente , voleva sfruttare la sudditanza di una persona che non sapevamo da che cosa traesse origine. Allora l’ispettore gli disse che poteva ancora venirne fuori perché io avevo firmato l’esposto ma non ancora la denuncia, perché volevo prima parlare con lui.
Mi fece chiamare e per farla breve ,dissi che ero disposto a non firmare la denuncia se lui mi consegnava tutto il materiale, in suo possesso, che riguardava mia moglie e se s’impegnava a non avvicinarsi a meno di 500 metri da casa mia senza il mio consenso. Lui accetto le mie condizioni senza batter ciglio ed,accompagnato da un poliziotto, andò a prendere delle cassette ,delle foto e delle lettere che mi consegnò, sottoscrivendo che era tutto quello che aveva in suo possesso e che
sarebbe stato alla larga di casa mia..
Gli dissi che ora dovevo rendermi conto del contenuto di quanto mi aveva consegnato e che avrei voluto rincontrarlo, tra due giorni ,per discutere di ciò che mi aveva appena dato. Si disse disponibile e ,preso l’appuntamento ,se ne andò .Salutato e ringraziato il mio amico, che non faceva che ridere,andai in macchina e controllai casa. Ormai erano le cinque del pomeriggio mia moglie ,nei suoi abiti consueti ,stava normalmente in casa.
Le telefonai per dirle che un impegno improvviso mi costringeva ad andare in un certo posto e che sarei ritornato tra due giorni. Ci salutammo e corsi in ufficio .Il personale se n’era già andato per cui, messa la prima cassetta nel video registratore ,quasi ancora in piedi, incominciai a guardare il contenuto.

CAPITOLO 3

Il periodo era di 2 anni prima,quando mia moglie era andata , nel mese di luglio , a passare quel mese di vacanza in casa della sua amica che viveva, assieme ai genitori , ai nonni ed ad un fratello, di 9 anni più vecchio di lei, in un  paese di campagna vicino a quello in cui mia moglie  era nata  e che aveva lasciato per trasferirsi in città. Và ricordato che la nostra relazione ebbe inizio solo al suo rientro da quella vacanza quindi,in quel periodo, lei  libera.

Il filmato ,che logicamente riassumerò,iniziava nel momento che scendeva dal pulman dove, ad aspettarla, c’era la sua amica ed il fratello che guidava la macchina. Raggiunta casa, fece conoscenza con i familiari e la giornata passo, così, sino all’ora di andare a letto.Degli uomini non c’era più nessuno, per cui le due ragazze salirono in camera dove avrebbero dormito assieme in un letto matrimoniale. La prima cosa che mi sorprese era che ,sino a quel momento, era stata sempre ripresa de un cinepresa, che qualcuno manovrava senza farsi vedere e che, in camere da letto ,cera un cinepresa fissa  ,probabilmente azionata dall’esterno, che le riprendeva, La cinepresa avrebbe seguito mia moglie per tutti i 30 giorni , per riprendere  i momenti più particolari del suo soggiorno.  Inutile dire che le due ragazze  erano intime,m al punto che, appena a letto, incominciarono a baciarsi sulla bocca ad accarezzarsi  e ,scostato il lenzuolo che le ricopriva, ad iniziare una lesbicata che, per l’età che avevano e l’intensita del piacere che reciprocamente si davano, era di un intensità erotica indescrivibile.

L’amica la informò che doveva assentarsi dal paese per una settimana, così il compito di farle compagnia e portarla a visitare i posti vicini era stato assunto dal fratello.

L’indomani quello che per comodità chiamerò  d’ora in poi  “il fratello “ venne a prenderla ed assieme s’incamminarono a piedi a visitare le loro campagne . Parlavano, discutevano e, nell’attraversare un piccolo fossato, lui le diede la mano per aiutarla,ma, passato il fossato, le mani non si staccarono e,sia per il resto dalla mattina ,sia al pomeriggio, quando uscivano lui le prendeva la mano e restavano uniti per tutto il tempo.

Dopo alcuni giorni la portò a cercare funghi in un bosco . Poiché sarebbero stati fuori tutto il giorno, caricarono sulla vespa dei panini ,della frutta,da bere ed una coperta per stendersi sul prato .Entrati nel bosco, lasciarono la vespa in una radura e, mano nella mano, incominciarono a cercare funghi e, quando passavano vicino a qualche pianta o cespuglio troppo vicino alla strada, lui le metteva una mano sulla spalla per scansare l’ostacolo ,ma il più delle volte la mano rimaneva sulla spalla anche quando ostacoli non c’erano più. ..

Ad un certo punto ritornarono alla vespa ,sdraiarono la coperta e si sedettero. Mia moglie , essendo un po’ stanca si sdraiò sulla schiena, mentre lui le stava vicino, ma coricato sul petto e le parlava e lei sorrideva .Improvvisamente lui si chino e le diede un lieve bacio sulle labbra. Lei lo guardò e sorrise, allora lui si chinò di nuovo e  le diede un  lungo bacio in bocca .

Lei si sollevò a sedere ma lui le passo un braccio dietro le spalle la riporto coricata ed incominciò a baciarla con grande foga. Lei in un primo momento sembrava subire quei baci , ma dopo un po’, quando lui si ripiegava su di lei per baciarla ancora, lei incominciò a passargli un braccio intorno al collo.

 Rientrarono, buttando via i panini che non avevano avuto tempo di mangiare e .da quel momento. ogni volta che si trovavano al riparo da occhi indiscreti, si baciavano con passione .Se poi erano vicini ad un albero o ad un muro lui  si appoggiava contro  il suo corpo, probabilmente facendole sentire tutto il desiderio che c’era in lui

Mi ricordai allora che due anni prima, quando la moglie del mio amico me la presentò, mi disse che non aveva mai avuto rapporti affettivi con dei ragazzi, per cui ,questa, doveva essere la sua prima esperienza con l’altro sesso e con un uomo di 10 anni più grande di lei, che la portava a scoprire  un mondo sconosciuto, pieno di sensazioni sconosciute , nel quale lei stava entrando con tutta la sua ingenuità

Il giorno seguente andarono,sempre in vespa, al laghetto ,che era una specie di stagno ma molto appartato, con degli spiazzi tra gli arbusti che impedivano di vedere chi ci stava in mezzo. Scesero al laghetto per sentire l’acqua e vedere alcuni uccelli selvatici ,poi risalirono e si sdraiarono in una di queste radure.

 Lui incominciò subito a baciarla e si vedeva che a lei piaceva. Lui le accarezzava il viso ed i capelli e, mentre le loro bocche erano strettamente unite , ad un certo punto , lui abbasso la mano e l’appoggio sul seno Lei continuo a baciarlo ,ma con la mano cercò di toglierla da quel posto ma lui,a sua volta,  prese  quella mano e la portò  all’altezza della testa e ,con la mano che l’abbracciava, la blocco Ora aveva la mano libera e lei era indifesa ,allora lui passo la mano sotto la maglietta, liberò un seno dal reggiseno e, mentre lei mugolava per protesta, lui incominciò ad accarezzare quella meravigliosa cosa che erano le sue tette. Ora che la conoscevo sono certo che ,sotto la mano, lui sentiva certamente l’indurirsi del capezzolo, perché ,ad un certo punto, le sollevò la maglietta mise a nudo la tetta ed incomincio a succhiare il capezzolo che sembrava un mora di gelso. Stacco le labbra dal seno e ,poiché lei sembrava   arrabbiata, le parlò in modo certamente brusco e duro perché tolse il braccio dalle sue spalle e, con entrambe le mani ,sollevò con violenza la maglietta ed il reggiseno da entrambe le parti fin sotto il collo, poi portò le mani sulle tette e incominciò a strizzarle, baciarle, leccarle, accarezzarle con le guance, baciandola violentemente in bocca  

Ad un certo punto prese i lati della maglietta ed il reggiseno e con forza glieli sfilò dalla testa. Lui si tolse la camicia ed appoggiò il suo petto nudo sulle sue tette, le rimise il braccio intorno al collo e riprese a baciarla profondamente Lei sembrava ave accettato la situazione e rispondeva al suo bacio  accarezzandogli le spalle e la schiena nuda .Credo che lui doveva essere in uno stato di grande tensione e,sempre perché ora conosco mia moglie, sono certo che anche lei doveva essere  molto eccitata.

Lui continuava a baciarla, poi le riprese la mano che  poteva permetterle una qualche difesa, e la riporto nella mano sotto la testa e quella mano ,ora libera , era scesa lungo tutto il corpo di lei e, risalendo, aveva incominciato a far risalire anche la gonna. La teneva fissa al suolo con il peso del suo petto sopra quello di lei e con le gambe contro le sue  Lei stacco la bocca dalla sua e ,visto, che la cinepresa piano piano s’era avvicinata, si poté sentire lei che, debolmente, e per quel che la conosco,, senza troppa convinzione, lo pregò di fermarsi, ma lui, con decisione, le rispose che lei non poteva immaginare quanto le sarebbe piaciuto .

La mano era giunta sopra i mini slip che abitualmente portava e da li entro sulla sua fica incominciando, prima ad accarezzarla, e, quando capì che era molto eccitata, incominciò a masturbarla. Dai rantoli e dai sospiri si capì che era vicina all’orgasmo ,allora lui s’inginocchiò, sollevò completamente la gonna ed incominciò a sfilarle gli slip. Lei lo aiutava con il movimento del bacino. Incominciò a leccarle la figa e lei ebbe subito un orgasmo ,così intenso, che la lascio spossata. Lui allora si alzò, la fece alzare, le disse di slacciarsi la gonna e, mentre lei obbediva, lui fece cadere i suoi calzoni mettendo in mostra un cazzo splendido e duro come l’acciaio, si avvicino  e le disse che ora toccava a lei e le mise la mano sul cazzo.

Mia moglie aveva già i capezzoli induriti di nuovo, ma ,con il cazzo in mano non sapeva cosa doveva fare. Lui le chiese se aveva mai fatto una sega a qualcuno, ed avuta una risposta negativa, le disse cosa e come doveva fare e, mentre lei incominciò a segarlo, lui la prese vicino ed incomincio ad esplorare tutto il suo corpo ,dal culetto al buchino ,dalle tette alla fica dove incominciò a masturbarla di nuovo Lui la incito a muoversi più velocemente e quando lui incomincio a sborare ,lei non poté trattenere un altro orgasmo, ma,siccome lui aveva levato la sua mano, fu lei a masturbarsi fino alla fine. Si sdraiarono, lui l’abbraccio e le chiese se l’era piaciuto e lei disse di sì, ma che aveva avuto paura che lui volesse entrare in lei, mentre lei non vuole perdere la verginità. Lui le disse che , d’ora in avanti ,avrebbero fatto sesso tante altre volte, ma le prometteva che mai glielo avrebbe messo nella fica .Si baciarono si rivestirono e tornarono a casa

I giorni che seguivano avevano tutti lo stesso copione: uscivano trovavano qualche posto appartato si baciavano, si toccavano e se il posto era sicuro ,si spogliavano nudi e si masturbavano.

Mentre guardavo il filmato avevo un nodo che mi stringeva alla gola e vedere mia moglie con quel splendido corpo , essere iniziata ai piaceri del sesso da quel l’uomo, mi aveva messo in uno stato di grande eccitazione.

Il sabato sera sarebbe rientrata la sorella, per cui uscirono solo alla mattina  e ,trovato il posto giusto, si spogliarono e si sdraiarono e ,dopo un po’ di carezze e manipolazioni ,raggiunta la giusta carica di eccitazione,lei stava per prepararsi al finale ma lui si mise con la testa verso i suoi  piedi , la fece salire sul suo corpo ed ,avvicinata la fica all’altezza della sua bocca,  incominciò a leccarla. Quando senti che lei si stava eccitando,le disse  di prendergli il cazzo in bocca .Lei esitò un attimo, allora lui le prese le testa con le due mani e l’abbasso verso il cazzo , le disse di aprire la bocca e, quando lo fece, glielo ficò dentro per metà. La novità della posizione e quel cazzo in bocca l’ aveva fatta eccitare molto più delle altre volte per cui raggiunse il primo orgasmo alla prima leccata profonda.

Allora lui approfittò per dirle cosa doveva fare con la bocca , la lingua e con le mani sui ciglioni e, correggendo ogni suo errore , le disse che doveva fare molta pratica ma che essendo per la prima volta era stata brava e riprese a leccarle la fica. Lui sentì che  era prossima al nuovo orgasmo,allora si concentro mentalmente perché voleva sborrare nel momento in cui lei raggiungeva l’orgasmo e così avvenne. Quando lei incomincio ed emettere i suoi caratteristici suoni gutturali, lui incominciò a spararle in gola una gran quantità di sborra

.Lei non si allontanò subito per non perdere il fondo dell’orgasmo, ma quando fini di godere si rialzò, tenne la bocca aperta perché le uscisse la sborra, ma lui si sollevò rapidamente e le raddrizzò subito la testa con la bocca ancora impiastricciata . Le disse che non doveva sputarla perché doveva imparare a ingoiarla. Lei disse che le faceva schifo e lui  le rispose che anche lui  poteva provare dello schifo nel lecarle le figa, ma non si tirava mai indietro. Le ordinò di chiudere la bocca e di ingoiare quel poco che era rimasto. Lei provò a farlo, ma disse che era cattivo.ma lui le rispose che per godere ed essere felici certe volte bisognava fare dei sacrifici e quindi ingoiasse quello che aveva ancora in bocca. Lei si concentrò e lo fece Lui con un dito raccolse quello che era rimasto sul mento e sulle guance, glielo mise sulle labbra e le ordinò di ingoiare, poi si alzò le mise il cazzo, ancora sporco, in bocca e le ordinò di pulirlo .Lei gli obbedì. Lui le disse che si sarebbe abituata presto a che alla fine le sarebbe piaciuto farlo.

Non dimenticate che io sono in ufficio, stordito da quello che stavo vedendo e che era accaduto 2 anni fà. Avevo la gola secca, ma non nascondo che il cazzo mi faceva male per quanto ero eccitato. Ma andiamo avanti

 

CAPITOLO” 4

La sera ritorno a casa l’amica’ e ,come l’altra volta ,quando venne l’ora di andare a dormire in casa non c’era alcun maschio .Salirono nella loro camera ,si prepararono per la notte e ,nude ,si misero sotto il lenzuolo e si abbracciarono.,L’amica le chiese com’era andata la settimana e lei le’ raccontò tutto quello che era successo con suo fratello L’amica le disse che era certa che c’avrebbe provato, ma non era altrettanto certa che ci sarebbe riuscito, ma se per lei andava bene così, faceva bene a spassarsela, perché suo fratello era un gran bel maschio.

Tutti questi discorsi ,assieme alle mani che,sotto al lenzuolo, continuavano a cercarsi, le avevano eccitate, così,come la prima sera, incominciarono a lesbicare’ .Erano entrambe vicine all’orgasmo quando la porta si apri e comparve il fratello che,sfilatosi i boxer ,rimase nudo e si collocò tra le due donne

Mia moglie rimase sorpresa , ma vedeva che l’amica non provava alcun imbarazzo, anzi, preso in mano il cazzo del fratello, se lo portò alla bocca ed incomincio a spompinarlo. Quando fu ben duro, lui chiese alla sorella dove custodiva il lubrificante, perchè voleva provare a metterlo nel culetto di mia moglie La sorella si oppose, dicendo che lei era vergine e non poteva iniziare con un cazzo grosso come il suo ,che doveva venir prima preparata. Lui disse che forse aveva ragione ,allora andò in un cassetto, tirò fuori un paio di cunei anali ed assieme alla sorella, decisero con quale iniziare e , visto che lui aveva fretta di sodomizzarla, scelsero una misura media che rappresentava un cazzo già abbastanza consistente” Fecero mettere mia moglie a pancia in giù’ e ,lubrificato con la saliva il cuneo che avevano scelto glielo misero nel culo un cuneo .Lei si lamentava perché gli faceva molto male, ma loro, senza badarle troppo, continuarono a far entrare ed uscire quel cuneo per almeno una ventina di volte, poi lo lasciarono dentro dicendole che avrebbe dormito con quel coso nel culetto.

Il fratello ,rivolto a mia moglie, la fece avvicinare a lui e le disse di guardare come si fà ed allargate le chiappe della sorella ,che era rimasta inginocchiata, puntò il cazzo contro il buchino ed incominciò a spingere. Subito la sorella allento la tensione dei muscoli dello sfintere per facilitare l’entrata del cazzo e lui non si fermò sino a quando i ciglioni non sbatterono contro la fica e con violenza incomincio ad incularla’ Dopo poco lei incominciò a mugolare di piacere. Lui non ci mise molto a sborrarle nel culo e quando estrasse il cazzo disse che aveva la sorella con il più bel culo al mondo e, rivolto a mia moglie, le ordinò di aprire la bocca e le mise dentro il cazzo per farselo pulire ,così , disse, si abituava al sapore dello sperma. Baciò le due donne ed usci. Mia moglie era così eccitata da quello che era successo che si mise a cavalcioni sulla bocca dell’amica che in due secondi la portò all’orgasmo.

Dopo alcuni giorni che il fratello non si era fatto vivo , una mattina uscirono nuovamente assieme e raggiunta una radura al laghetto, si spogliarono e nudi si coricarono sulla coperta e dopo un po’ di carezza ,di baci, di strizzate delle tette’ lui la fece prendere la posizione del sessantanove ed incominciarono, lui a leccarle la figa ed il culo e lei a spompinarlo .Lei raggiunse subito il primo orgasmo ma lui continuo a leccare’ ma sborrò prima che lei’ raggiungesse il secondo orgasmo’ Lui le disse di stare attenta a quello che faceva, perché altrimenti non le avrebbe mai più leccato la fica. Allora , con uno sforzo tremendo, ingoio tutto quello che aveva in bocca.Lui si sdraio ma vide che i capezzoli di lei erano durissimi per il desiderio che non era riuscita a scaricare con il secondo orgasmo..

In quel momento entro nella radura un uomo sui quarant’anni”

Mia moglie cercò qualcosa per coprirsi, ma il fratello le disse che non serviva, perché quello era un suo amico. Infatti il nuovo venuto disse che aveva visto la vespa e, quindi, sapeva che era nei dintorni ed aveva incominciato a cercarlo. Il fratello lo invitò a sedersi con loro e gli presentò la ragazza che era in un gran stato d’imbarazzo.

‘Il fratello disse all’amico di avere un attimo di pazienza che doveva finire un lavoro lasciato a metà e ,costretta mia moglie a sdraiarsi le allargo le gambe ed incominciò a leccarla Lei lo supplicava’ di smetterla perché non voleva farlo di fronte ad un estraneo, ma lui continuò’ finché tra le proteste ed un quasi pianto lei non poté fare a meno di godere’ e molto intensamente.. Quando ebbero finito, mia moglie si rimise seduta, mentre il fratello invitò l’amico a mettersi in libertà e ,poiché erano compagni di baldorie, il nuovo venuto non ebbe problemi a spogliarsi nudo’ e si sedette con loro.

Anche lui aveva un cazzo possente .Parlarono del più e del meno ed ,ad un certo punto, il fratello disse a mia moglie che lui oggi non aveva più voglia e, quindi, facesse un sessantanove con il suo amico

Lei’ andò su tutte le furie ,disse se era diventato matto, che lei mai avrebbe fatto una cosa del genere. Cercò i suoi vestiti,si rivestì e gli disse che l’aspettava alla vespa perché voleva ritornare a casa e se ne andò. Dopo mezz’ora lui la raggiunse e ,senza aprire bocca, la riportò a casa.

Per quel giorno non si videro più. L’indomani mattina lui la raggiunse mentre era in casa con la sorella a far colazione Disse a sua sorella che doveva parlare con mia moglie e se’ poteva lasciarli soli e che tra un poco sarebbero andati in paese. Rimasti soli in casa , lui accese il televisore, inserì una cassetta nel video’ e le ordinò,con fare deciso, di guardare. Sullo schermo passò tutto quello che avevo visto io sino a quel momento .

Poi’ lui prese un pacchetto di foto e gliele mise sotto il naso ed erano tutte le foto più scabrose della sua attività sessuale avuta sino a quel momento. Lei era stordita. Lo guardava impaurita . Era veramente in suo possesso. Lui prese una grande busta’ dove inserì il tutto e ,sulla busta, c’era già un indirizzo che lei non riuscì a leggere. La prese per mano, la condusse alla vespa e, raggiunto l’ufficio postale, fece affrancare la busta, poi condusse mia moglie’ verso la cassetta delle lettere, introdusse la busta per metà e la trattenne per un angolo

‘A quel punto mia moglie vide che era indirizzata a sua madre ,al suo indirizzo. Lei era ammutolita. Allora lui le disse che poteva scegliere :o lasciava cadere la lettera e lei era libera perché lui non aveva più niente in mano per costringerla ad obbedirli, o ritirava la busta ed in quel caso lei accettava di essere la sua schiava ,disposta a fare tutto quello che lui le ordinava e con chiunque lui voleva .

Lei con le lacrime agl’occhi gli chiese perché, se le voleva bene, voleva che facesse sesso con gli altri. Lui le rispose che loro due stavano assieme non perché si volevano bene, ma per fare sesso’ e questo che le chiedeva di fare era quello che piaceva a lui e ,sicuramente ,sarebbe piaciuto anche a lei . Lei stette un secondo zitta poi disse che avrebbe fatto come voleva lui. Lui ritirò la busta, le andò vicino’ e la baciò delicatamente sulle labbra, le sorrise e le disse che si accorgerà presto di aver preso la decisione giusta.

Inutile dire che il giorno seguente erano alla radura del laghetto e lei dopo aver fatto un sessantanove con lui ne fece subito un altro con l’amico del giorno prima.e,nonostante la situazione di panico che provava,aveva goduto con tutti e due’ .Poi lui tirò fuori da una borsetta un cuneo anale di almeno 5 centimetri, lo lubrificò con la saliva e, nonostante i muscoli dello sfintere fossero un po’ allentati’ perché, ormai da 4 giorni, continuava ad ospitare alla notte quello precedente ,lo introdussero con non poca difficoltà e dolore.’ Poi lui ,rivolto all’amico ,gli spiego che aveva il culo ancora vergine e che comunque, tra qualche giorno ,l’avrebbero iniziata al sesso anale.

L’incularono dopo quattro giorni,sempre nella stessa radura, ma con la presenza anche dell’amica che doveva’ istruirla sul cosa fare per non sentire troppo male. Questa volta le lubrificarono per bene il buchetto e poi, sotto il controllo dell’amica, il fratello puntò il grosso glande sul buco del culo ed incominciò a spingere La capella entro quasi subito e con poco dolore’ ,allora lui, pensando che il più fosse fatto, spinse violentemente il cazzo in profondità fino a che i cogliono non sbatterono contro la fica,.Il grido di dolore’ che usci dalla bocca di mia moglie fu piuttosto forte, ma lui non se ne curò ed incomincio ad incularla con decisione e velocemente. Le invocazioni di smetterla cessarono abbastanza presto, ed all’amica che le stava vicino disse che ora non sentiva più tanto male. Allora l’amica la rassicurò dicendole che tra poco avrebbe cominciato a sentire piacere e che,’ tra qualche tempo , quando si sarà abituata a prenderlo nel culo , raggiungerà orgasmi anche più intensi di quelli che ,quando incomincerà scopare, proverà con la fica .Intanto il fratello era uscito da lei prima di godere a lasciò il posto all’amico’ e continuarono ad alternarsi per almeno mezz’ora e sarebbero potuti continuare finche volevano se l’amica non fosse intervenuta per dire basta. Allora entrambi le sborarono nel culo e per mia moglie fù il primo orgasmo anale.

Erano ormai gli ultimi giorni della vacanza, allora lui disse che dovevano fare una festa , per cui bisognava procurarsi dei soldi.

Alla sera, verso le 9, la cinepresa riprendeva la cucina di un casa di contadini vuota .Ad un certo punto entrò un’ uomo vecchio ma robusto’ che, sedutosi al tavolo, si bevve un paio di bicchieri di vino Ad un certo punto bussarono alla porta e lui disse che era aperto .Entrarono mia moglie ed il fratello che, saluto cordialmente il vecchio,e bevuto un bicchiere di vino ,disse al vecchio se volevano incominciare. Lui disse di sì ,si alzò,’ fece passare le bretelle sopra le braccia, sbottonò i calzoni che fece scendere, assieme ai boxer, sino alle caviglie ,mettendo in mostra un cazzo lungo e grosso e moscio. Allora il fratello si avvicinò a mia moglie, le tolse una specie di mantellina che la ricopriva sino alle ginocchia , lasciandola completamente nuda Allora l’accompagnò vicino al vecchio .Lei’ gli prese il cazzo in mano ed incominciò a fargli una sega mentre il vecchio, con le sue mani callose la toccava dappertutto. Ci mise un po’ a farlo godere’ ma’ alla fine’ riuscì a farlo sborrare in mezzo alla cucina. Lei si sposto,indosso la mantellina ed uscì Il vecchio aprì un cassetto, tolse 100.000 lire e le diede al fratello che lo salutò e uscì. Quella notte fecero altre due incursioni in casa di altri due vecchietti, dove la scena era sempre la stessa .Nei 5 giorni che mancavano alla partenza lei conobbe e fece sesso, con altri 3 amici del fratello.Poi finalmente lei partì e fu la fine

del nastro.

CAPITOLO 5

Ero distrutto ,io che pensavo di aver sposato una santa mi dovetti rendere conto che tale non era. Ma cercavo comunque di giustificarla dicendomi che , praticamente ,tutto era successo prima che ci fidanzassimo e che molte cose era stata costretta a farle e che ,alla sua età, era abbastanza normale che avesse i primi rapporti, non completi, con dei ragazzi,come ,tra l’altro,li avevo avuti anch’io con le ragazze. .Nonostante fosse ormai notte, misi nel video la seconda cassetta
Questa conteneva i loro rapporti sino al momento del nostro matrimonio. Lei non andò più in campagna, nonostante le insistenze di lui, sia perché ormai era fidanzata,e lui non aveva nessuna intenzione di farle rompere il fidanzamento,sia perché sua madre non glielo permetteva,Lui, poi, frequentava l’università in un città molto distante dalla nostra ed, infine ,perché in quel periodo dovette fare il militare alla scuola ufficiali vicino a Roma. C’era poi il problema logistico, perché le poche volte che era venuto a trovarla ,aveva dei problemi a trovare il posto dove portarla, visto che lei rifiutava di frequentare gli alberghi della città in cui viveva . Ormai lei aveva vent’anni e lui trenta , ed in quel periodo ebbero un grande scambio di lettere, ognuna delle quali era un racconto pornografico, perché lui le scriveva cosa doveva fare in sua assenza, durante tutta la settimana, quando doveva masturbarsi,come doveva farlo,come doveva vestirsi,come doveva frequentare posti molto affollati e cercare di farsi palpare da qualcuno che,naturalmente ,doveva trovarla senza intimo e poi riferirgli tutto nei minimi particolari, e così via Lei nelle risposte gli descriveva, diligentemente, come avesse obbedito ai suoi ordini, cosa era riuscita a fare, quanti orgasmi aveva ottenuto la volta che le disse di utilizzare il vibratore, a forma di cazzo, che le aveva regalato ,e la volta che le permise di masturbarsi dopo un mese di astinenza.
Lui venne una decina di volte in città e la portava a casa di qualche amico che aveva conosciuto all’università o di qualche paesano che frequentava l’università nella nostra città. Generalmente erano soli, ma una volta ,ed è l’unico fatto rilevante del nastro, le cose andarono diversamente. Premetto che anche dei loro rapporti in città esiste la consueta documentazione cinematografica. Un giorno il filmato mostrava lei ed io che passeggiavamo in periferia ed ,ad un certo punto ,erano le tre del pomeriggio, prendemmo la mia lambretta e l’accompagnai a casa. Lei scese, ci scambiammo un bacio, poi lei entrò nel portone ed io me ne andai. Dopo due minuti lei uscì dal portone e si incontrò con lui che le parlò a lungo. Si vedeva che non su tutto erano d’accordo ,allora lui si inquietò , la sgridò ,poi lei, chinando la testa, mentre lui si allontanava, rientrò nel portone. Lui ritornò dopo alcune ore e si mise ad aspettare, ma dopo 5 minuti, lei usci e presero un taxi e ,sempre seguiti dalla cinepresa ,raggiunsero una bellissima villa in periferia Era ormai l’ora di cena ,entrarono ed un’altra cinepresa li riprese dall’interno. Furono accolti da un cameriere che prese i loro mantelli. Lei era straordinaria con una gonna appena sotto l’inguine ,ed una specie di camicetta dorata con le maniche lunghe ma aperta sino alla cintura e ,poiché non era attillata, come si muoveva era facile intravedere quelle magnifiche tette che il tempo avevano reso ancor più grandi e perfette Aveva calze autoreggenti e tacchi alti ma non a spillo
Furono accompagnati in un salone dove c’erano altre tre coppie ,con donne bellissime e molto eleganti Cenarono e dopo cena il padrone disse se volevano accomodarsi in un’altra stanza dove si sedettero a bere , ma accoppiandosi, sugli ampi divani, con un partner diverso dal proprio
Quello che si notava era che tutti usavano grande deferenza nei confronti del padrone di casa, ma specialmente l’accompagnatore di mia moglie. Passo un po’ di tempo poi il padrone, rivolto ai suoi ospiti, disse che comprendeva benissimo che tutti aspettavano che fosse il re ad aprire le danze, ma visto che tutti sapevano che erano li per scoparsi la moglie degli altri, potevano incominciare a divertirsi Tutti risero e, quasi all’unisono, incominciarono a scambiarsi carezze, baci ,palpatine, Il padrone di casa si alzò e disse che, poiché lo trattavano tutti come un re, gli riconoscessero almeno il diritto di scegliersi la compagna per questa serata e, logicamente ,andò vicino a mia moglie , mentre l’uomo che le sedeva accanto di spostò.
Nei successivi 5 minuti tutte le quattro donne erano completamente nude e, mentre anche gli uomini si erano ormai completamente spogliati, un po’ alla volta tutti raggiunsero un stanza abbastanza piccola che li conteneva tutti 8 ma non comodamente .A terra c’era una moquette bianca, altissima e morbida ed ogni copia si sdraio, ma alla fine erano abbastanza a contatto, uno dell’altra, che uno mentre scopava la sua donna poteva palpare o leccare il culo di un’altra, mentre la donna che era scopata poteva benissimo spompinare un uomo o leccare una figa.
Si vedeva che mia moglie era tesissima e, dopo che aveva fatto seghe e pompini ,dopo che era stata masturbata e leccata,il suo cavaliere la mise alla pecorina e lei era sicura che volesse incularla ma, quando s’accorse che lui mirava alla figa, si ritrasse e si mise seduta e disse all’uomo che non poteva perché era ancora vergine .Lui rimase stupito ma si riprese subito, la mise con la schiena a terra, si mise in mezzo alle sue gambe e , rivolgendosi al suo accompagnatore gli chiese, ad alta voce, se poteva scoparla e lui rispose che era li per questo. Lei incominciò a pregarlo di non farlo, ed intanto cercava di spostarsi, ma il suo amico, per primo, la tenne ferma con le spalle a terra subito imitato da altri ospiti che, servilmente, le bloccarono le gambe . Lei incominciò a piangere mentre l’uomo, per nulla impietosito, strusciò un paio di volte la cappella tra le sue grandi labbra della figa che era tutta bagnata per l’eccitazione che aveva preceduto questo momento.,poi la puntò nella fica e spinse con delicatezza. Quando sentì l’ostacolo interno diede un violento colpo di reni tanto da sbattere, con violenza, il pube contro la fica di mia moglie che tra le lacrime si lasciò sfuggire un grido per il dolore sentito. Poi incomincio a scoparla con veemenza e, dopo un poco, le sborrò dentro,
Come si alzò per andarsi a pulire del sangue che aveva sul cazzo, un altro prese il suo posto nella figa appena deflorata e continuò a sbatterla finché venne anche lui. La stessa cosa fece anche il terzo mentre il suo accompagnatore, incitato a scoparla, disse che non poteva perché, tanti anni fa, le aveva data la sua parola che non le avrebbe messo il cazzo nella figa prima che si fosse sposata.. A notte fonda se ne andarono . Lei era molto triste e depressa, ma lui la rincuorava dicendole che prima o dopo doveva succedere, che adesso ere una vera donna e che avrebbe potuto finalmente godere di tutti i piaceri del sesso e che non si preoccupasse per me, perché, al suo paese, tutte le donne sapevano come ingannare il marito la prima notte di nozze e fargli credere che erano ancora vergini, per cui ,a tempo debito, ci avrebbero pensato lui.
Quando telefonò all’amica per raccontarle quello che era accaduto, questa la tranquillizzò dicendo che ci avrebbe pensato lei e che ora approfittasse di questo incidente per godersi ,ancora di più, gli uomini.. Qui finì il secondo nastro.
Era omai l’alba ,io ero distrutto ,avevo paura di guardare l’ultimo nastro perché temevo di vedere cose che non mi avrebbero permesso di scegliere la decisione da prendere
Comunque andai avanti.
Il nastro era molto breve e riguardava solamente il giorno del nostro matrimonio. Qui il filmato non era completo, ma essendo stato parte in causa, riuscivo, con i miei ricordi,ad integrare quello che mancava. Era la prima notte del matrimonio ed eravamo nella suitte nuziale di un grande albergo Mi ricordo che stavamo per andare a letto e mia moglie era molto tesa. Pensavo che dipendesse dal momento particolare. Ero ancora con i calzoni addosso quando mi disse che s’era dimenticata il dentifricio se potevo darle il mio,ma anche il mio non c’era ( probabilmente qualcuno l’aveva fatto sparire ) .Mi pregò, allora, di scendere nei negozi della hall per comperare uno. Come uscii entrò la sua amica e mia moglie tirò un grosso sospiro si sollievo .L’amica le consegnò una scatoletta in cui erano contenuti due ovuli in un involucro speciale e le disse che contenevano sangue di pollo, che stesse attenta perché erano molto fragili e che ,prima di andare a letto, ne inserisse uno nelle vagina. Quando l’avrei penetrata ed avrebbe sentito che ero arrivato all’ostacolo , lei doveva unicamente stringere i muscoli vaginali ed il sacchettino , fragile per l’umidità ,si sarebbe rotto ed il gioco era fatto. Poi le consegnò una pillola , che era un forte ma innocuo sonnifero ad effetto rapido ,che avrebbe dovuto sciogliere nel calice di spumante che avrebbe preparato prima del mio ritorno.
Le raccomandò ,una volta che mi fossi addormentato, di togliere dalla porta il cartellino di non disturbare.e se ne andò
Quando ritornai mi ricordo che brindammo alla nostra felicità .ci spogliammo velocemente ed andammo sul letto. incominciando a eccitarci e ,quando stavo per penetrarla, mi fermò ,andò a prendere un asciugamani e lo mise sotto di lei. Io incominciavo a sentire un a grande stanchezza ed un torpore che imputai alla tensione della giornata., ma ,comunque, ero deciso a compiere il mio dovere ed ottenere finalmente quello per cui l’avevo sposata.
Dopo aver inumidito la sua fica con una breve leccata, incominciai a penetrarla e quando sentii che c’era un ostacolo la baciai e l’avvisai che ora avrei spinto e forse le avrei fatto male. Spinsi e sentii qualcosa cedere e inumidirsi .Lei si lascio sfuggire un grido e dopo qualche scopata , secondo gli ordini che lui le aveva dato , mi disse che le faceva tanto male e mi chiese se potevo tirarlo fuori, cosa che feci subito. Mi disse che provava dolore e bruciore, se potevamo rimandare a domani il resto che intanto mi avrebbe fatto godere con la mano,Io, che ormai non riuscivo più a tenere gli occhi aperti ,le dissi che non doveva preoccuparsi, che sarebbe stato più bello domani e che potevamo dormire. Lei volle mostrarmi l’asciugamano sporco di sangue, io la baciai e mi scusai per averle fatto male.
Lei si alzò , andò in bagno a pulirsi e quando ritornò io ero profondamente addormentato per cui andò direttamente alla porta e tolse il cartellino del non disturbare e ritornò a letto
Dopo neanche cinque minuti sentì bussare , andò alla porta e c’era lui che la prese in braccio e la condusse nell’altra stanza , la spoglio nuda e la mise sul letto e le disse che aveva sempre atteso quel momento, perché era lui che avrebbe dovuto sverginarla ma, poiché aveva acconsentito che il primo fosse un altro, non poteva che essere il secondo. Le disse di prepararsi a godere come mai aveva goduto prima ,perché era la prima volta che avrebbe avuto un rapporto sessuale completo .
Le mise una mano sulla figa e la senti tutta bagnata,le sfiorò i capezzoli che erano come due nocciole, sorrise ed andò a sedersi sulla poltrona e le disse di venire a far godere il suo padrone.
Lei si alzo ,si inginocchiò davanti a lui che la prese per i capelli e le spinse la testa verso il cazzo che lei prese subito in bocca.
Quando l’ebbe duro come il ferro incominciò a scoparla. Lei non era felice, perché lui la costringeva a tradirmi, ma ,come sempre, non poté impedire al suo corpo di reagire a quella prima vera penetrazione e, quando cessò quel primo senso di dolore che le grosse dimensioni di quel cazzo le aveva procurato, incominciò a sentire un piacere nuovo ed intensissimo ed incominciò a godere,Lui fece di tutto per resistere il più possibile e lei ebbe una serie lunghissima di orgasmi. Quando lui non ne poté più le venne dentro e provò un gran senso di potenza e le disse che se fosse nato un figlio lei avrebbe dovuto lasciarmi perché lui avrebbe preteso di allevare suo figlio. Rimasero a letto e le impose di masturbarsi sino a quando lui non avesse riacquistato vigore ,così lei continuava a passare da un orgasmo all’altro e quando ricominciarono a scopare lui volle prenderla di dietro e lei, come sempre obbediente, si girò ed attese che quel grosso cazzo entrasse in lei con la consueta violenza che le dava la sensazione che la squarciasse. Non dovette attendere molto e dopo il primo momento di grande dolore incomincio,come sempre, a godere di quella violenza e di qual potente strumento di piacere che sforzava contro le pareti del suo culetto che nessuno avrebbe ritenuto capace di accogliere un cazzo di quelle dimensioni. Non le venne dentro ma, uscito, volle sborrarle in bocca perché ricordasse, per tutta la notte, il piacere che aveva ricevuto. Si alzò ed uscì. Era finito anche il terzo nastro

CAPITOLO 6

A causa delle scene dei video che mi giravano in testa, del fatto che ormai era mattina e non avevo chiuso occhio e del dolore alla testa che provavo per tutti gli alcolici del frigobar che avevo bevuto, ero in uno stato pietoso e di confusione totale, stordito da mille emozioni ed incapace di ragionare sensatamente. Dovevo andarmene dall’ufficio prima che arrivasse qualcuno, per cui ,presa la macchina, raggiunsi un alberghetto fuori città dove, con la scusa che avevo viaggiato tutta la notte, presi una camera e mi chiusi dentro. Forse mi addormentai ,perché ad un certo punto mi sentii meglio ed incominciai a riflettere .Ma alla prima scena, tra le tante che avevo visto, che mi ritornò in mente, sentii immediatamente il cazzo indurirsi .

Cosa dovevo fare ? Le strade erano due:o separaci o dirle che ora sapevo tutto, ma che la perdonavo perché non volevo perderla e,quindi, saremmo andati aventi cercando di superare, assieme, quello che era accaduto. La prima soluzione sarebbe stata certamente la più dignitosa, ma anche la più difficile, perché , quanto era accaduto in quegli anni, non intaccava il grande piacere che provavo a possederla ed il solo pensiero di non averla più accanto a me per i nostri giochi sessuali mi sembrava insopportabile ed una punizione più per me che per lei ..Mentre pensavo ai nostri rapporti sessuali e, contemporaneamente, mi giravano in testa le scene dei video, mi resi conto che tra le due cose c’era una differenza abissale

L’eccitazione ,il desiderio ed il piacere che io riuscivo a darle era ben poca cosa rispetto a quello che nei video dimostrava chiaramente di provare in quella sorta di sesso imposto ,di costrizione ,di promiscuità , di novità e, soprattutto, per la superiore prestanza sessuale dei suoi carnefici rispetto al sottoscritto. E risultava chiaro che lei viveva quell’esperienza in una lotta continua tra il suo cuore, triste’ perché la costringevano a tradirmi contro la sua volontà ,ed il corpo ,che non riusciva a non rispondere alle’ sollecitazioni sessuali ed ,ad un certo punto,prevalendo sulla testa e sul cuore,la trascinava in un turbinio di piacere che ,lei lo sapeva,con me non avrebbe mai potuto provare .

E rivedendo con la mente le scene degli ultimi due video,quando lei era ormai una donna, anche se di soli 21 anni ,ripensai alla telefonata che lui le fece due giorni prima. Mi ricordo che notai , mentre si stava preparando, una tristezza che la portò ad asciugarsi due lacrime che erano spuntate dagli occhi per un senso di colpa, ma allo stesso tempo si notava’ una frenesia’ di felice attesa per quello che stava per accadere

Mentre pensavo a tutto questo, mi accorsi di una cosa che stava accadendo in me, ossia, mi resi purtroppo conto che il piacere che avevo provato per quello che avevo visto era superiore alla gelosia che, naturalmente ,avevo provato,gelosia provocata non per un amore tradito ma per il piacere che altri avevano ricevuto dal suo corpo.

Allora, meravigliato ,mi sorpresi a pensare che se le avessi detto che so tutto e che la perdonavo ,quelle sensazioni non le avrei provate mai più, perché mai avrebbe accettato di scopare con altri, anche se con il mio consenso.

‘Pensai, allora, che, forse, potevo non dirle niente,lasciare le cose come stanno e, con la complicità del suo ricattatore,prendere in mano le redini del gioco.

Fu così che, quando m’incontrai con lui, gli dissi che ero pentito di non aver firmato la denuncia non solo per quello che aveva fatto a mia moglie , ma anche per quello che aveva fatto a me, facendo emergere un aspetto della mia personalità che non immaginavo esistesse ,ossia, facendomi eccitare e godere nel vedere mia moglie posseduta da altri. Gli chiesi cosa avrebbe voluto da mia moglie se non avessi scoperto la tresca e non l’avessi fermato. Lui mi rispose che avrebbe voluto ,come sempre , unicamente del sesso ed aggiunse che, secondo lui, lo voleva anche lei che ,in un certo senso , era contenta’ di essere ricattata e quindi costretta al sesso che le procurava immenso piacere ,perché ,se fosse dipeso da lei, mai avrebbe accettato rapporti fuori dal matrimonio.

Rimasi un attimo in silenzio e poi gli dissi che forse aveva ragione ,gli chiesi e mi assicurò che nessun sentimento lo legava a lei ed allora gli dissi che’ ero disposto a lasciare le cose com’erano prima se lui avesse accetto di concordare, preventivamente, con me ogni visita ,ogni sua’ intenzione ed ogni’ trasgressione in cui fosse implicata o intendesse coinvolgerla.,Lui mi disse che non c’erano problemi ,che ,però,non aveva intenzione di modificare il tipo di rapporto dominante che aveva con lei’ ed io accettai, perché era sottointeso che lei mai avrebbe dovuto venire a conoscenza del nostro accordo e del fatto che io sapessi tutto.

Gli chiesi allora di telefonare a mia moglie, di giustificarsi perché non era andato all’appuntamento e di fissare un nuovo appuntamento prima che poteva. .Mi disse che sarebbe andato nel pomeriggio e che ,visto che era in città, pensava di ritornare da lei anche domani assieme ad un amico. .Gli dissi che andava bene e che se avessi avuto qualche ripensamento gli avrei telefonato alla sera. Rimanemmo d’accordo di sentirci molto spesso.

Rimasi con il computer aperto tutto il pomeriggio. Poiché non ritornai a casa non sentii la telefonata che lui le fece, vidi solo lei che rispondeva al telefono, ascoltò a lungo poi disse,’ va bene ‘ e chiuse il telefono. Guardò l’orologio e, messa in ordine la casa, se ne andò in bagno dove ripeté le stesse operazioni della volta prima,indossò la stessa camicia e rimase in attesa ma di poco, perché, dopo qualche minuto ,suonarono alla porta e lei andò ad aprire.,Era logicamente lui.

‘Lo fece entrare e lui , entrato ,le diede un gran ceffone che le fece voltare la testa e perdere l’equilibrio, .La condusse , strattonandola per un braccio , verso il salotto e la spinse sul divano, mentre lui si sedette nella poltrona di fronte a lei’ .Nei movimenti che lei fece scoprì i peli del pube ed un seno fece capolino da un lembo della camicia che lei s’affrettò’ a sistemare. Lui le fece cenno di toglierla. Lei obbedì rimanendo nuda.

Sino a quel momento nessuno aveva parlato, lui la guardava arrabbiato, lei lo guardava aspettando che le dicesse qualcosa . Dopo ancora qualche minuto di quel silenzio imbarazzante, le ordinò di alzarsi e, quando fu in piedi, le disse di girarsi .Quando vide quel culetto meraviglioso pensò che il tempo passato l’aveva resa più bella.,Si alzò ed incominciò ad esplorare tutto il suo corpo con le mani . I capezzoli erano ritti e duri ,.lui la stringeva a se facendole sentire il suo grosso cazzo duro e questa volta la baciò con passione , si fermò solo per qualche carezza sulla figa già fradicia e lei subito incomincio a muovere il bacino ed a respirare affannosamente . La’ prese per i capelli ,la fece sedere per terra contro una parete e con la mano che stringeva i capelli le immobilizzò la testa contro il muro e, preso il cazzo in mano, glielo infilò con violenza in bocca ed incominciò a scoparla così profondamente che lei era continuamente assalita da conati di vomito,Quando le sborrò in bocca le strinse con una mano la gola perché non potesse inghiottire e, giratale le testa verso l’altro, la costrinse ad aprire la bocca per vedere quanta sborra avesse in bocca poi tolse la mano dalla gola per vedere scendere” tutto il frutto del suo piacere.. L’allontanò da se, si chiuse i calzoni e, mentre lui apriva la sua 24 ore, lei, intuendo che lui non l’avrebbe fatta godere, stava per mettere la mano sulla figa, ma lui glielo impedì. . Le consegnò una cassetta e le disse che quando sarebbe uscito ,lei ,.nuda com’era , doveva guardarla, ma non doveva masturbarsi e non avrebbe dovuto farlo finché lui non sarebbe ritornato all’indomani Lei chiese perché non l’aveva fatta godere e lui’ rispose che era la punizione per essere andata via senza il suo permesso .La strinse a se, le accarezzò il culetto ed uscì”

Come le era stato ordinato, mise la cassetta nel video, andò a sedersi , accese il televisore ed incominciò a guardare Il film mostrava una ragazza, sottomessa al suo padrone, che veniva usata in tutti i modi possibili ed immaginabili dal marito ,un bianco possente e da un nero con un cazzo enorme. Lei ,probabilmente, ancora eccitata dalle brevi carezze di prima, incominciò ad eccitarsi oltre misura ,ma obbediente agli ordini ricevuti, non osò masturbarsi

Rientrai alla sera e la trovai allegra ed affettuosa e ,pur facendo parte del suo carattere, si notava che quella felicità le era stata procurata da un fatto estraneo all’amore che la legava a me .Prima di andare a letto andai a sentire le registrazioni telefoniche dei giorni che ero stato assente e l’ultima telefonata, che era di circa un’ora prima, era lui che la informava che domani sarebbe stato in compagnia di un amico che non conosceva ed allora sapeva cosa doveva fare.

L’indomani lei incominciò a prepararsi un’ora prima e, fatti i consueti lavacri , indossò un tubino molto corto di colore chiaro e con una scolatura che arrivava all’ombelico ,calze autoreggenti, scarpe a spillo, per cui era sexy, ma, al tempo stesso, molto elegante. Si notava che non aveva ne mutandine, ne reggiseno .La cosa che mi sorprese fu che indossò un bella parrucca scura ed ,anche se era ancora presto, una mascherina i cui lacci dovevano venir nascosti tra i finti capelli .In seguito lui mi spiegò che ,quando le presentava amici a lei sconosciuti e che probabilmente non avrebbe più rivisto, non voleva che fossero in grado di riconoscerla .

Quando arrivarono ,lui aprì la porta con una chiave che s’era fatto dare e ,con grande sorpresa di mia moglie, entrò lui ed un uomo di colore molto alto ed atletico.,Mentre facevano le presentazioni, le venne subito in mente il video che le aveva dato ieri e capì che la scelta del tema’ non era stata casuale .Mentre stavo guardando, mi accorsi che ero molto più lucido dei giorni prima ,per cui l’eccitazione era ancora più forte ed ogni momento’ mi trovavo a sperare che la loro azione proseguisse con quanto avevo in testa io e che, naturalmente, mi avrebbe procurato la maggior eccitazione.

Dopo un po’ che parlavano e bevevano, lui si alzò e si sedette vicino a lei che sedeva in mezzo al divano, la baciò gentilmente e le fece scivolare una spalla del vestito lungo il braccio, finche non si scoprì un seno che lui baciò sul capezzolo già duro ed appuntito . Continuava a parlare con l’amico.,intanto ,aiutato anche’ dai movimenti di lei , fece scivolare all’indietro quel piccolo pezzo di vestito su cui era seduta , per cui ,anche davanti, il vestito si ritrasse arrivando all’inguine e, quando’ le accarezzo la coscia fino alla natica, i peli del suo pube erano quasi’ tutti allo scoperto L’atteggiamento dell’amico era di grande imbarazzo perché, indubbiamente, sapeva che andavano a scopare ma, trovandosi davanti una donna per bene e non una prostituta, non sapeva quando poteva intervenire. Fu lui a toglierlo d’impaccio quando lo invitò a toccarle il’ capezzolo , per vedere se aveva mai trovato un’altra donna con i capezzoli così duri e sensibili .Non aspettava altro e si spostò all’altro lato di mia moglie e,preso il capezzolo tra le due dita ,prima lo accarezzò, ma poi cominciò a stringere finche lei non emise un lamento. Lui, intanto, incominciò a far scendere anche l’altra spalla finché ebbero completamente disponibili le splendide tette che incominciarono a palpare con decisione ,quasi con violenza Allora lui le ordinò di alzarsi e lei obbedì e lui le sfilò l’abito tirandolo verso il basso lasciandola completamente nuda, poi la tirò verso di lui per avere di fronte la figa di cui prese possesso con la bocca e l’amico il culetto che incominciò a palpare ed a leccarne il buchino.

L’uomo di colore si fermò ed in due secondi era completamente nudo, con un cazzo maestoso e ,presa lei per i fianchi, la fece sedere. Io vidi l’espressione meravigliata di mia moglie nel vedere le dimensioni di quel coso, già mezzo duro, che svettava da sopra un paio’ coglioni che sembravano quelli di un toro. L’altro le prese una mano e la portò’ sul cazzo e mentre il nero continuava a strizzarle le tette lei incominciò a masturbarlo. Anche lui si era spogliato’ ed, interrompendo i due, la fece alzare e’ la condusse nella camere da letto, subito seguiti dall’altro. Come nel film che aveva visto il giorno prima, si sfogarono in tutti i modi, non le fu risparmiato niente ed era piena di lividi per i pizzicotti’ e le strizzate che aveva dovuto subire dal’ nero’ ..

Quando decisero di andarsene, lei era distesa sul letto spossata da non so quanti orgasmi ,uno dei quali fu così intenso, da procurarle una specie di leggero svenimento ,ed era coperta dalle ultime sborrate dei suoi amanti. Prima di andarsene lui le lasciò sul comodino una cassetta e le raccomandò di guardarla il giorno dopo’ e’ questa volta doveva masturbarsi .Lui si sarebbe fatto vivo presto’ per dirle quando sarebbe ritornato. I due uscirono .Era stata’ tremenda l’intensità di quel rapporto, ma, credo, che lei non avesse mai goduto tanto come questa volta, tanto da far pensare che anche la violenza fatta su di lei avesse contribuito ad accrescere il suo piacere.,

Si alzò indolenzita ed andò subito sotto la doccia e vi rimase per almeno mezz’ora .Uscì ,si spalmo della crema su tutto il corpo ,anche per nascondermi eventuali lividi, si vestì con un civettuolo ma castigato vestitino ed aspettò che arrivassi. Logicamente tra noi due il sesso era ,per me ,ancora la cosa che ci legava indissolubilmente,e le mie prestazioni diventavano sempre più efficaci, ma anche esigenti, l’obbligavo come sempre ad obbedirmi ,ma dentro di me sorridevo al pensiero di quanta poca cosa fosse quello che le richiedevo rispetto a quello che le facevo fare attraverso il mio complice.

CAPITOLO 7

Il giorno dopo la seguii sul video a tratti perché avevo da fare ed, un certo momento, vidi che stava guardando la cassetta ma nuda e masturbandosi , perché aveva ricevuto precisi ordini a proposito. Vidi che il filmato era una specie di candy camera ,che riprendeva un gruppo di prostitute sul lavoro nascondendo,naturalmente il viso dei clienti. Ero preoccupato perché, vista la relazione tre il video precedente ed il rapporto cui l’aveva costretta il giorno dopo, non volevo mai che la stessa relazione ci fosse anche questa volte.,ma eravamo d’accordo che mi avrebbe preventivamente informato delle sue intenzioni. Infatti ,quel pomeriggio, mi telefonò e prima parlammo un po’ di quello che era successo il giorno prima e mi assicurò che lei aveva goduto da matti e che, sin da principio, la presenza di un uomo di colore ,specie con cui non aveva mai avuto rapporti ,l’aveva messa in un particolare stato di eccitazione, perché ,come sappiamo entrambi,le cose nuove e gli imprevisti scatenano in lei una libidine incontenibile. Mi disse cosa voleva fare questo sabato ed era tutto un po’ complicato, anche perché mi coinvolgeva direttamente. Gli dissi di stare attento e che per quanto mi riguardava ci avrei pensato ,mi disse di stare tranquillo.
Quella sera dissi a mia moglie che ,con dei colleghi, il sabato prossimo avremmo dovuto presenziare ad una riunione , per cui sarei partito il venerdì e sarei ritornato il lunedì mattina Le chiesi di venire con me , ma disse che, se non eravamo soli, preferiva di no
.Due giorni dopo ,che era un giovedì, le telefono lui e le disse che il prossimo fine settimana doveva essere a sua disposizione e che si vestisse come al solito . Lei disse che non poteva stare fuori casa la notte , ma lui disse che se ne fregava dei suoi problemi e le ricordò che aveva accettato di diventare la sua schiava ,per cui doveva obbedire e basta .
Ricordandosi che io sarei stato fuori dal venerdì al lunedì mi chiese se poteva, quel fine settimana, andar a trovare la sua famiglia ,cosa a cui io acconsentii senza discussione.Il venerdì pomeriggio io finsi di partire ed ,al sabato ,lui venne nel solito alberghetto che mi serviva da rifugio quando dovevo sparire dalla circolazione e mi condusse in un teatro, dove, un suo amico, faceva il truccatore e ,per farla breve ,questi doveva rendermi irriconoscibile sia nella fisionomia che nel corpo, fornendomi anche abiti di scena .Quando ebbe finito nessuno poteva riconoscermi .Io allora avevo 29 anni e lui mi trasformò in un commenda con tanto di pancetta di almeno 50 anni, più alto di quello che sono e, logicamente, più grasso e quasi calvo.
Usciti mi diede un indirizzo e mi spiegò cosa dovevo fare
Poco prima delle 18 lui entro a casa mia e controllò l’abbigliamento di mia moglie che, poi ,era sempre più o meno il solito con una gonna appena sotto il culetto ,una camicetta scollata ed ampia per lasciare comodamente vedere le tette all’interno ,calze auto reggenti, tacchi alti e niente intimo.
Lei era pronta, ma lui disse che avevano un’ora di tempo e che, essendo l’ora di punta, avrebbero fatto un giro in autobus per vedere se trovavano qualcuno di buon gusto.
Cambiando spesso linea, ma sempre in centro, passo quasi mezz’ora senza che succedesse niente e, quando ormai decise di scendere alla loro fermata, in un autobus molto affollato un uomo, che avrà avuto 50 anni, si appoggiò contro mia moglie che senti subito un oggetto premerle contro il culetto e, dopo un po’, una mano morta si mise a sfiorarle la coscia e, poiché lei non reagiva, si avvicino al culetto che trovò nudo. Lui, che s’era accorto di quello che stava succedendo si mise in modo da proteggerlo da sguardi indiscreti e l’uomo, resosi conto che non poteva essere visto, indirizzò la mano verso la figa ed incominciò a masturbarla. Ormai era abbastanza abituata a queste situazioni che lui spesso le imponeva, ma,ciò nonostante, in poco tempo raggiunse l’orgasmo che comunicò a lui con gli occhi dovendo controllarsi con il resto.,Quando lei si riprese, lui le prese i polsi, l’attirò verso di sé facendola appoggiare contro il suo corpo e le circondò i fianchi con le sue braccia per stringerla in un amorevole abbraccio. Così facendo ,poiché la teneva sempre per i polsi lei si trovò con entrambe le mani appoggiate sul proprio culetto e con i palmi rivolte verso l’esterno. L’uomo che l’aveva masturbata s’era staccato da lei nel momento che veniva abbracciata, ma quando vide le due nani rivolte verso di lui all’altezza del suo cazzo ,ora durissimo, tornò ad appoggiarsi contro di lei che sentì subito il grosso e turgido cazzo nelle sua mano .A quel punto lui le lasciò liberi i polsi e la allontanò un po’ da se per avvicinarla ancora di più al suo occasionale amante..
Lei capì subito cosa lui voleva che facesse ed incominciò a segare l’uomo da sopra i calzoni.,Quasi subito sentì sulla coscia, contro la quale lui spingeva, qualche cosa di umido all’altezza dell’inguine dell’uomo che dopo una fermata, scese .Anche loro scesero subito ed erano vicini alla loro macchina vi salirono e si avviarono verso un città vicina. In macchina si fece raccontare com’era stato l’avventura sull’autobus e mentre lei si asciugava dei suoi umori con delle salviette detergenti e profumate, le rispose che era sempre tanto imbarazzata e che faceva un gran sforzo ad obbedirgli, ma che, alla fine, il piacere aveva sempre il sopravvento. Ad un certo punto lui le chiese,
all’improvviso , se le sarebbe piaciuto fare la puttana. Lei non capiva cosa intendesse dire e, pensando che si riferisse all’episodio dell’autobus, gli chiese cosa intendeva per puttana e lui le spiegò che puttana o prostituta era la donna che, per professione,concede agli uomini il suo corpo dietro un compenso in denaro.,Questa volta lei non riuscì a collegare il filmetto dell’altro giorno con questa domanda e gli rispose che non sapeva ,che non le era mai capitato di chiederselo. Ma lui insisteva nel prospettarle il lato erotico della faccenda, evidenziando che ogni uomo rappresentava una situazione nuova e diversa dall’altra,e,che il fatto di essere poi pagata ,dava diritto al cliente di usarla come un oggetto di piacere e basta .Lei disse che non sapeva, ma credeva di no, perché avrebbe avuto paura di trovarsi con uno sconosciuto vicino a lei e, poi, gli sembrava ,che non fosse morale l’attività di quelle donne. Lui le rispose che prima o dopo le avrebbe fatto provare quell’esperienza.,
Intanto erano arrivati in mezzo alla campagna e ad un certo punto videro una bella villa in un grande parco .La villa era discretamente illuminata ,con molte macchine all’esterno
Erano circa le ore 19 quando parcheggiarono davanti alla villa e lei già immaginava una riunione tipo quella che le era costata la verginità. Era invece un club privato i cui soci erano tra i più ricchi personaggi delle regioni vicine che,una volta al mese, si riunivano per discutere e combinare degli affari e per divertirsi in modo particolare.
Lui la fece entrare per una porta secondaria che dava in un atrio su cui si aprivano due porte, ne aprì una e si trovarono in una stanza piuttosto ampia e che sembrava una specie di spogliatoio, con dei box doccia e lettini per massaggi e dove c’erano già altre quattro donne tutte belle e giovani Dovevano essere, rigorosamente, le moglie di quattro soci. Mia moglie fu accettata perché, a mia insaputa,ero diventato socio di quel club anche se ,pur benestante,non raggiungevo la ricchezza degli altri soci. ,ma possedevo un tesoro che faceva gola a tanti.
Quando entrarono sembrava che stessero aspettando solamente lei, perché alcune donne ordinarono a tutte di spogliarsi , di fare la doccia, di sdraiarsi sui lettini per farsi massaggiare e, poi ,di vestirsi con gli abiti riservati per ognuna di loro. Tutta questa operazione durò circa un’ora
Io mi trovavo, invece, in un grande salone, adiacente a quella stanza, dove si trovavano circa una cinquantina di uomini di tutte le età ,tutti indossavano una mascherina ed una mantella nera allacciata al collo Nella sala c’erano quattro grandi schermi dove veniva proiettato ciò che avveniva nello spogliatoio, in modo che tutti potessero vedere le cinque donne di quelle serata, i cui particolari più intimi venivano evidenziati agli osservatori dalle abili manovre delle massaggiatrici. In questo modo tutti potevano individuare la propria preferita. Mia moglie indossò solamente un abitino in pizzo nero traforato, che arrivava poco sotto la metà del suo culetto e ,quindi, frontalmente ,lasciava intravedere i peli della sua figa mentre, tutte le altre, erano rasate o quasi .Non è per vanteria ma la più bella e sensuale era ,di gran lunga, mia moglie.
Quando furono tutte pronte vennero raggiunte dai loro mariti assieme ai quali raggiunsero la grande sala.
Mia moglie era tremendamente imbarazzata e tesa ,perché non sapeva cosa sarebbe successo e, tenuta per mano dal suo accompagnatore, incominciarono come le altre coppie , a passeggiare nel grande salone in mezzo agli ospiti. Raggiunsero un buffet dove presero qualcosa da bere e da mangiare .Poi continuarono la loro passeggiata ed ogni tanto qualcuno faceva cenno all’accompagnatore di mia moglie che si allontanava un attimo da lei ,discuteva con chi l’aveva chiamato, poi ritornava da lei.. Io cercavo di stare sempre vicino a lui per sentire di cosa stessero discutendo. Dopo un po’ , oltre che a rispondere ai cenni di chi lo chiamava, incominciò, anche lui, ad avvicinarsi a qualcuno con cui aveva parlato precedentemente .e ,qualche volta, faceva cenno a mia moglie di raggiungerlo e, mentre lui continuava a discutere, qualcuno allungava la mano per palparle il culetto o introduceva la mano tra le sue gambe ,qualcuno le toccava il seno.
Ad un certo punto la sala incominciò lentamente a svuotarsi e, dopo un po’, rimasero una decina d’uomini mentre, gli altri, si erano ritirati a gruppi in cinque stanze diverse. Allora lui disse a mia moglie che era stata meravigliosa ed apprezzatissima e che era riuscito a venderla molto bene.
Lei lo guardo sbalordita e lui le disse che, in pratica ,si era tenuta ,in quella sala, un’asta segreta per accaparrarsi le prestazioni delle cinque donne. Ora lei doveva recarsi nella prima sala sulla sinistra, dove si sarebbe fermata sino a quando le avrebbero concesso di andarsene .Lui l’accompagnò davanti alla porta, le diede un bacio e le raccomandò di non fargli fare brutta figura perché altrimenti l’avrebbe punita severamente e le augurò di divertirsi e se ne andò.,

CAPITOLO 8

Rimasta sola, mia moglie non sapeva cosa fare, allora bussò alla porta che le era stata indicata ed, all’invito ad entrare, aprì la porta e si trovò in una grande stanza,lussuosamente arredata, dove c’erano sette uomini, cinque dei quali mascherati e con le mantelle a dosso,mentre due erano negri dal fisico possente con degli asciugamani cinti ai fianchi
Degli uomini mascherati uno era sui settanta anni ,due sui sessanta e due sui trenta,
In quella stanza,ma un po’ discosti. c’erano pure un altro uomo con una ragazza molto giovane che indossava una tunichetta corta e trasparente che non nascondeva nessuna delle sue giovani grazie ed una donna sui quarant’anni, completamente nuda, con un fisico splendido, un seno molto prosperoso, molto provocante, con quella sensualità particolare di un corpo di una bellissima donna di quaran’anni Solo in seguito ci fu rivelato che,si trattava di madre e figlia, mentre l’uomo,che era chiamato solo ad assistere, era rispettivamente il marito ed il padre delle due donne, e la sua presenza era voluta dagli altri perché li eccitava il fatto che, per denaro ,accettasse di guardare la moglie e la figlia che,anche loro per denaro, venivano abusate da tutti i presenti Le due donne ,infatti, avevano una mansione ben precisa e la morbosità dei soci di quel particolare club ,esigeva che rappresentassero qualche cosa di particolarmente trasgressivo
.L’ultimo uomo ero io che,in qualità di marito e venditore avevo la facoltà di assistere ma non di partecipare In mezzo alla stanza c’era un letto largo circa 130 cm con attorno,su tre lati dei divani e delle poltrone.
Come mia moglie aprì la porta , il più anziano la invitò gentilmente ad entrare , ed accolta da uno di loro, fu portata in mezzo al gruppo dei cinque che ,con cortesia ,le offrirono da bere e la trattennero a parlare con loro, mentre i due negri e le due donne stavano in disparte . Dopo un po’ il più anziano si rivolse ai negri invitandoli a far divertire un po’ l’ospite. Allora i due le si avvicinarono, la presero per le braccia e la portarono,vestita com’era ,sul letto dove la fecero sdraiare.
I cinque uomini presero posto sulle poltrone e sui divani che, in pratica ,erano a contatto del letto e da li incominciarono ad allungare le mani sul corpo di mia moglie che, per l’emozione, era rigida e terrorizzata Qualcuno incominciò a farle risalire il bordo del vestito mettendo completamente in mostra le sua splendida figa,altri introdussero le mani nella scollatura per accarezzarle il seno ,uno ne fece uscire uno dal vestito, mettendo in evidenza il suo capezzolo ormai grosso e duro, un altro incominciò ad introdurre un dito nella figa sino a quando il più vecchio,che tutti sembravano rispettare, disse ai due negri di farla un po’ godere
.I due fecero cadere l’asciugamano che avevano ai fianchi mettendo in mostra due cazzi favolosi, uno molto grosso ed uno molto lungo. Tolsero il vestito a mia moglie e quello con il cazzo grosso si mise sopra di lei ed incominciò a toccarla da per tutto, assieme agli altri seduti attorno . Il secondo negro , che era un po’ da parte , fece un cenno alla donna che subito lo raggiunse, si inginocchio e incominciò a fargli un pompino per eccitarlo .
Quello che stava sopra mia moglie, accortosi che ormai era prossima all’orgasmo si mise tra le sue gambe e con movimenti lenti e calcolati perché risultassero ben evidenti ai cinque, incominciò a penetrarla. Lo spettacolo di questo grosso cazzo che entrava in una fichetta stretta , forzandone le pareti, unito ai rantoli di piacere che lei emetteva nel suo primo orgasmo, fecero effetto su tutti e uno si affrettò a chiamare la ragazzina che lo raggiunse immediatamente e gli si mise al fianco per non impedirgli la visuale . L’uomo incominciò a palparla da per tutto, infilandole le dita nella fica nel culetto, poi la fece inginocchiare . Lei gli aprì i lembi della mantella sotto la quale era nudo ed incominciò a fargli un pompino
Quasi subito lui la allontano e fu invitata ad avvicinarsi da un altro che,già con il cazzo in piena erezione, se la fece sedere in grembo mettendoglielo nel culo.Atri avevano chiamato la più matura che, raggiunti gli uomini ,aveva anche lei incominciato a obbedire alle loro richieste
Intanto il negro che stava montando mia moglie,essendogli vietato di godere e quindi contaminare l’ospite, estrasse il cazzo ed avvicinatosi alla donna matura che stava facendo un pompino, la prese da dietro infilandole il cazzo in fica e dopo alcuni possenti colpi, le inondò l’intestino della sua sborra.
Sul letto fu sostituito dal compagno che, messa mia moglie alla pecorina, con movimenti lenti e studiati, glielo mise nel culo ed anche lui ,quando si senti prossimo alla sborrata,si ritiro e presa la ragazzina continuò con lei l’inculata sin a venirle dentro,
Quanti orgasmi avesse avuto intanto mia moglie e impossibile a dirlo. A quel punto i cinque sostituirono i due negri e con i loro cazzi, molto meno importanti , scoparono con mia moglie per almeno due ore riempiendola di sborra in tutti i suoi buchi e sul corpo. Le due donne stavano, intanto, lavorando per rianimare i due negri e, quando i cinque furono esausti, lasciarono il campo di nuovo a loro che presero possesso di mia moglie nelle condizioni che gli altri l’avevano lasciata ossia con il corpo schizzato di sborra e con la figa ed il culo che ne erano pieni
I due la presero in una doppia penetrazione che durò un’eternità e che per ben tre volte portò lei ad avere un orgasmo anale ed uno vaginale contemporaneamente portandola al delirio.
Intanto i cinque uomini,mentre assistevano allo spettacolo si facevano pulire i loro cazzi dalle bocche delle due donne.
Questa volta i due negri sborrarono liberamente dentro mia moglie e, quando estrassero i loro cazzi, lei rimase immobile spossata dalla fatica e dal piacere.,Le due donne le si avvicinarono e, con la lingua, la ripulirono il più possibile dalla sborra che la ricopriva e che le colava tra le gambe,Poi la condussero nel bagno dove una doccia la rimise sulle sue gambe ,si rimise il vestito ed uscì.
Gli uomini erano tutti ricomposti,la presero tra di loro le diedero da bere qualcosa di forte che la rigenerò. Tutti le espressero la loro ammirazione ed uno di loro ,preso un prezioso anello con rubino, glielo diede per ringraziarla e per ricordo di quella serata. E lei se ne andò.
Erano le sei del mattino .Lui era li ad attenderla ,le disse che era l’ultima delle cinque donne ,la condusse alla macchina e le consegno una busta che conteneva 50.000 euro che era il prezzo che aveva ottenuto dalla vendita del suo corpo e le disse che, adesso che aveva provato , poteva decidere se le sarebbe piaciuto o meno fare la puttana.

CAPITOLO’ 9

Lui mi disse che doveva assentarsi per un periodo, abbastanza lungo ,per ragioni di lavoro, ma che stessi tranquillo, perché attraverso’ e-mail’ e cams, avrebbe continuato a tenere sotto controllo l’attività di mia moglie, imponendole incontri e prestazioni a cui io avrei potuto assistere.

Io invece mi resi conto che era il momento giusto per cambiare le cose, perché’ era evidente che i rapporti sessuali con quella meravigliosa creatura, nata per il sesso, che era mia moglie, non erano che una parte , e forse non la più importante ,del piacere che poteva darmi.

Mi resi conto che ora volevo tutto .

Volevo io essere il suo unico padrone.

Volevo essere io a decidere sin dove portarla nella trasgressione e nella perversione

E se lei non avesse accettato di cambiare padrone ,tanto valeva perderla.

Fu così che mi misi in contatto con il fratello e gli comunicai la mia decisione.,Lui disse che mi capiva e che andava bene anche per lui . Mi confessò che l’assenza per lavoro era una scusa, mentre, in realtà, viveva in una città lontana con una compagna che prima non aveva mai avuto e che le aveva dato un figlio. Gli chiesi, allora ,visto che questo era ,a tutti gli effetti, un addio,se voleva farmi un ultimo favore. Gli chiesi di telefonare a mia moglie per dirle che domani alle 15′ lui sarebbe andato da lei con due amici e che sapeva cosa doveva fare.,Mi assicurò che lo avrebbe fatto appena messo giù il telefono e ci salutammo con un addio.

Il giorno dopo ,come al solito ,tenni sotto controllo mia moglie e vidi che, ad un certo punto, incominciò a prepararsi e ,questa volta, indossò solamente una specie di baby doll cortissimo ,leggermente trasparente,allacciato sulle spalle con due fiocchetti,e con la parrucca e la mascherina.

Lei era pronta, allora presi la macchina ,andai a casa dove ,in strada, mi aspettavano due persone. Salimmo ,aprii la porta ,ed entrai assieme ai due negri che l’avevano posseduta nel club dei ricconi.

Come mi vide si alzò di scatto dal divano e si coprì il volto con le mani e, pronunciando espressioni di disperazione, incominciò a piangere.

Mi avvicinai a lei ,la presi per le spalle ,l’abbracciai,la strinsi a me e le dissi di calmarsi ,che andava tutto bene. Presi un fazzoletto per asciugarle le lacrime, ma la mascherina me lo impediva e,visto che i due negri l’avevano già conosciuta, le tolsi la parrucca e la mascherina e le asciugai le lacrime. Lei si stringeva a me, io la baciai e le dissi di calmarsi.e la riportai sul divano e, furtivamente ,presi un’ laccetto che sosteneva l’abitino sulla spalla e lo tirai,sciogliendo il nodo. Lei si staccò da me, mi guardò meravigliata ed io approfittai per abbassare il vestito e scoprirle un seno ,poi ,prima che dicesse qualcosa ,slacciai anche il secondo, scoprendole completamente le tette.,Le baciai ,le accarezzai e presi tra le labbra un capezzolo che ormai era come un piccolo sasso.. La attirai di nuovo contro di me e feci un segno ai due negri che ,tolta la tuta sportiva che indossavano,si avvicinarono a noi. La staccai da me e si trovò di fronte quei due cazzi possenti.. Le presi una mano e la posai su un cazzo mentre feci avvicinare alla sua bocca l’altro e le spinsi la testa contro.l’inguine dell’uomo. Lei aprì la bocca e lo accolse con evidente imbarazzo. Io le baciavo la schiena ed il collo e con le mani martoriavo quel splendido seno. Mi alzai’ e’ loro si fermarono ,la feci alzare ,le cadde il vestito e rimase nuda’ ed allora, rivolto ai due negri, dissi loro ‘di far godere l’ospite ‘.,Lei capì che sapevo tutto .I due negri la sdraiarono sul divano ed io ,seduto in poltrona, assistetti ad uno spettacolo indimenticabile.

Quando i due se ne andarono,lei, dopo una serie infinita di orgasmi ,come l’altra volta colava sborra da per tutto .Le feci indossare il vestitino ed incominciai a parlare.

Le’ raccontai tutto quello che sapevo ,dalle prime esperienze in campagna della sua amica ,sino alla sua esperienza di puttana nel club dei milionari. Le dissi che, ora, tutto il materiale che la riguardava e che prima era in mano al suo padrone, ora era in mano mia.. Le dissi che ero convinto che’ quello che aveva dovuto fare sotto ricatto ,alla fine, non le era dispiaciuto affatto’ e che, forse, l’unico neo era, per lei,il senso di colpa nel sapere che mi tradiva,senso di colpa che spariva non appena qualcuno le metteva due dita nella figa.Per questo,forse, era persino grata al suo ricattatore, perché , avendo l’attenuante di agire sotto ricatto ,poteva facilmente mettersi’ in pace con la coscienza e godere di tutto quello che altrimenti non avrebbe mai potuto avere..

Le dissi che io volevo che non cambiasse nulla nella sua vita ,che, come schiava, il suo padrone aveva il diritto di venderla a chiunque fosse disposto a comprarla e che,visto che ora tutto quello che poteva danneggiarla era in mano mia.,era come se lui l’avesse venduta a me e,di conseguenza, io ero diventato il suo nuovo padrone e lei la mia schiava.,Che volessi che tutto continuasse come prima glielo’ avevo dimostrato facendola scopare con quei due negri.

Lei non capiva bene quello che intendevo dire e mi chiese cosa volevo che lei facesse.

Le dissi che lei doveva accettare di essere la mia schiava sessuale ed io il suo padrone,e quindi, che d’ora in poi doveva accettare tutti i miei ordini ed eseguirli senza discutere

Lei disse che non capiva ancora ,perché, essendo suo marito, era già sottinteso che facesse quello che volevo io. Le spiegai che non era la stessa cosa perché,come marito, non le avrei mai chiesto di farsi scopare da due negri ma ,da padrone, potevo anche chiederle di prostituirsi e lei avrebbe dovuto ubbidirmi.

Mi chiese perché volevo questo e le risposi perché l’eccitazione di vederla scopare era uguale al piacere che provavo a scoparla e perché volevo portarla oltre la trasgressione verso la perversione .per capire e farle provare il massimo del piacere sessuale.

Rimanemmo un attimo in silenzio, poi lei disse che, se io lo volevo, lei accettava di essere la mia sciava .Le chiesi se era sicura di quel che faceva e mi rispose di sì. Allungai una mano e le toccai la figa che era di nuovo fradicia.

Le dissi ,allora, che aveva in sospeso una risposta da dare al suo vecchio padrone,che l’ultima volta le chiese se le sarebbe piaciuto fare la puttana. Lei ripose che, come allora , non sapeva cosa rispondere. Allora le dissi che le avrei fatto provare l’emozione che si prova a prostituirsi ,così ,poi, avrebbe saputo cosa rispondermi.,

Rimase in silenzio

Allora le dissi che d’ora in poi,quando parleremo di sesso, dovrà rispondere’ ‘ sì padrone ‘ o ‘no padrone’, .E ripetei la proposta di farla prostituire e se le piaceva l’idea e mi disse ‘ si padrone ‘

Mi avvicinai a lei e la baciai ,era ancora tutta sporca della sborra dei due negri,le dissi che ero felice per la sua decisione, che l’avrei fatta godere quanto non aveva mai goduto in vita sua,le ordinai di togliersi il vestito.,Si alzò ed ,obbediente, si tolse il vestito.

La feci sedere nuovamente sul divano e le ordinai di masturbarsi. Penso che non aspettasse altro ,perché tutti quei discorsi l’avevano fortemente eccitata. Quando ,dopo poco,raggiunse l’orgasmo le ordinai di non smettere e di continuare,intanto, avevo tirato fuori il cazzo dai calzoni e questo l’aiutò a raggiungere il secondo orgasmo.

Voleva rilassarsi, ma le ordinai di continuare ed intanto mi avvicinai a lei, le strizzai con forza le tette ed i capezzoli facendola gemere dal dolore ,le misi due dita nel culo ed incominciai a scoparla con la mano e lei raggiunse il terzo orgasmo e ,questa volta, senza aspettare il mio ordine continuò a masturbarsi ed io a scoparla con le dita nel culo.

‘Poi mi alzai, mi misi di fronte e lei, le aprii la bocca e incominciai a scoparla in bocca e. quando sentii che stavo per godere, la incitai brutalmente a godere chiamandola troia e puttana e quando le scaricai in gola il mio sperma ,sentii che stava godendo con me.

‘Quando terminammo le chiesi se era stato bello, mi disse di si . Allora le presi tra le dita un capezzolo e lo strizzai con forza per farle male e lei gridò. Le dissi che la risposta era sbagliata e lei si corresse dicendomi ‘ sì’ padrone.’

La baciai e le dissi che domani avremmo messo alla prova la sua obbedienza.

Conoscevo un bar malfamato dove,quand’ero ragazzo ed avevo pochi soldi,andavo a scopare con delle puttane che il proprietario aveva sempre a disposizione. Andai a trovarlo e gli spiegai la situazione e gli chiesi se poteva ospitarmi per qualche ora e mi disse di sì. Gli chiesi se era sempre disponibile quel ripostiglio attiguo alla camera dove faceva scopare le sue ragazze, pieno di buchi che permettevano di spiare nella stanza vicina e mi disse di si

L’indomani feci indossare a mia moglie lo stesso baby doll ,che aveva già pulito, del giorno prima e delle scarpe con tacco a spillo. Le dissi che andavamo a fare un giro e la portai in quel bar dove ci sedemmo ad un tavolo. Lei era in un imbarazzo tremendo, sia per il posto, sia perché era quasi nuda non avendo,logicamente,niente oltre il vestito.

Ad un certo punto il proprietario venne al nostro tavolo e ,rivolto a me , disse che c’erano un paio di clienti che vorrebbero conoscere meglio la signora. Risposi che per me non c’erano problemi e rivolta a lei le dissi di andare e lui, spaventata, mi chiese dove ed io le risposi a scopare. La vidi sbiancare, ma capì che volevo vedere se veramente era disposta ad essere la mia schiava.

Si alzò e stava per seguire il proprietario quando la fermai,

Lei pensò che probabilmente era solo una prova,invece le consegnai una scatola di preservativi e le ordinai di farsi scopare solo con il preservativo e di non pensare ai soldi, perché li avrebbe incassati il proprietario .Lei disse’ va bene’ allora le strinsi un polso e si corresse dicendo ‘sì padrone.’

Come il barista la portò nella squallida camera dove avrebbe scopato, io raggiunsi lo sgabuzzino e mi chiusi dentro perché la luce non filtrasse dall’altra parte.,

Lei era sola nella stanza quando entrò un uomo di cinquant’anni che,deciso,’ le disse di spogliarsi. Lei si spogliò e quando rimase meravigliosamente nuda,si vedeva chiaramente la luce della stanza brillare sui peli bagnati della sua fica ed anche i capezzoli tradivano la sua eccitazione. L’uomo si era spogliato ed’ aveva il cazzo mezzo in tiro, le ordinò di succhiarglielo e ,quando era pronto per scoparla , attese che lei gli mettesse il preservativo, ma lei non sapeva da dove incominciare . Allora lui le disse che era vero che non era una puttana e le insegno come far indossare ,con la bocca ,ilpreservativo. Lei era ancora più eccitata e quando lui incominciò a fotterla, lei rispose con evidente piacere ai sui assalti ed ebbe l’orgasmo prima di lui che sborrò subito dopo

Quando se ne andò la salutò e disse che erano stati i 30 euro meglio spesi.

Lei si lavò in una catinella che si trovava in un angolo’ e si era appena rivestita che entro un altro cliente. Complessivamente ebbe cinque rapporti’ tre in figa e due nel culo. Alla fine il barista venne a prenderla, le consegnò dei soldi’ e la fece uscire. Lei venne da me e mi consegnò il denaro e, salutato il padrone, uscimmo.

Era ormai buio.. Percorsi un viale di periferia’ non frequentato da prostitute e poco trafficato e, raggiunto un punto abbastanza illuminato, la feci scendere. Lei mi guardò con aria interrogativa, ma obbedì. Le dissi di non allontanarsi ed ,aperto il finestrino del passeggero, le dissi di appoggiarsi sulla portiera e di parlare con me.,Sapevo che in quella posizione il vestito si sarebbe sollevato ed avrebbe lasciato scoperto il suo splendido culetto,Le chiesi di raccontarmi com’era andata al bar e mi raccontò tutto, le chiesi se le era piaciuto e mi rispose abbastanza, ma solo perché aveva paura, altrimenti sarebbe stato più piacevole. Mentre parlavamo due macchine si erano fermate dietro alla nostra. Le dissi di andare prima da uno e poi,eventualmente ,dall’altro di chiedere 100 euro e di informarli che questa macchina li avrebbe seguiti per evitare sorprese,

Lei disse che non se la sentiva , ma io le chiesi se aveva ancora i preservativi,ed avuta risposta affermativa le dissi’ di andare e lei obbediente mi rispose’ sì padrone. ‘

Parlò con l’occupante della prima macchina che, dopo un breve colloquio la fece salire. Li seguii sino ad una stradina illuminata ,ma molto isolata .Mi fermai a dieci metri circa, in modo da poter vedere quello che succedeva ,ma lui aprì la portiera, la fece scendere, si calò i pantaloni ,si fece mettere il preservativo, poi le fece appoggiare le mani sul cofano e , da dietro , incominciò a scoparla. Non so se la stesse scopando o inculando, fatto sta che lei godeva vistosamente e ,quando lui sborrò, spinse così a fondo che lei si sdraiò completamente sul cofano.

Quand’ebbero finito lei si rivestì ,stava per salire sulla macchine del tipo, ma con i fari le feci segno di venire da me. Corse in macchina, mi mostrò i cento euro e ritornammo sulla strada e ,passando sul posto di prima, vedemmo l’altra macchina ancora ferma ad aspettare,Le chiesi se voleva farsi un altro cliente e lei mi disse’ si padrone’,ma io le dissi che per quel giorno bastava così

Durante il ritorno le chiesi di darmi la risposta alla domanda se le sarebbe piaciuto’ fare la puttana Ci pensò su e mi rispose ‘ si se lei lo vuole,padrone.

Era l’inizio di un camino che ci avrebbe portato molto lontani”’

1
2

Leave a Reply