Skip to main content
OrgiaRacconti CuckoldRacconti di Dominazione

Il rappresentante 2 – La conoscenza

By 3 Settembre 2023No Comments

La natura mi fece sentire in quel momento il suo richiamo e, scusandomi, mi alzai per andare a dar sollievo alla vescica.
Mentre raggiungevo la stanza da bagno, sentii le voci degli altri che scherzano con mia moglie e lei che diceva «E no, dai, mi vergogno!!»
Raggiunsi il bagno ridacchiando: cosa mai poteva far vergognare quella sensualissima mia mogliettina?
Fatto ciò che mi aveva portato lì (e lavatomi la faccia con l’acqua fredda per dissipare un po’ la foschia alcolica intorno alla mia mente), tornai nel soggiorno e sentii Marica ridere: la vidi ed era in una posizione strana: inginocchiata sul tavolo e rivolta verso di me, mentre accanto a lei Moretti e Gus sembravano molto intenti a fare o guardare qualcosa.
Lei si drizzò, rise e scese ridacchiando dal tavolo, lisciandosi il vestito: era più bella che mai, con gli occhi luccicanti ed il viso rosso di… imbarazzo? Eccitazione?

Sergio si era diretto con passo insicuro verso il bagno e Gus, al quale ero in quel momento vicina, mi aveva cinto le spalle con il braccio e mi aveva baciata; non mi ero opposta e quindi mi riempì la bocca con la sua lingua guizzante. Intrappolata così, qualcuno da dietro mi forzò –non molto: in fondo mi lasciai pilotare- ad appoggiare un ginocchio sul tavolo; poi, cingendomi la vita, mi fece sollevare anche l’altro in modo che mi trovai avvinghiata a baciare Gus mentre gli altri mi sollevavano l’abito fino alla vita e mettevano a nudo la mia fichetta. Sentii molte mani ed una bocca esplorare i miei tesori e, inutile dirlo, la mia eccitazione andò a mille.
Sentimmo tornare mio marito e quindi balzai giù dal tavolo, ricomponendomi.

Ricominciammo a giocare e, man mano che la serata avanzava, che le mani di poker ed i bicchieri di liquore si susseguivano, il mucchietto delle mie fiches si assottigliava in modo impercettibile, ma costante.
Me ne accorsi ‘drammaticamente’ quando mi trovai un poker di Jack servito e cercai di rifarmi; ma i rilanci mi impedivano di giocare.
ォScusate tutti, ho un problemino: vorrei vedere questa mano, ma non ho abbastanza fiches per farlo… Avete un suggerimento od una proposta da farmi?»
Stefano sorrise, sornione: “Beh, io una proposta l’avrei… ma dobbiamo essere tutti d’accordo: puoi partecipare al rilancio se metti tutte le tue fiches nel piatto… ed anche le mutandine di tua moglie Marica!»
Si appoggiò allo schienale e sorrise. Gli altri ridacchiarono, borbottarono divertiti, ma alla fine accettarono la proposta di Moretti.
Guardai brevemente mia moglie, che stava versando da bere a Gus, vergognandomi di quello che le stavo per chiedere, ma lei ridacchiando disse che va bene, che era d’accordo.
ォAllora: vedo con tutti questi… e gli slippini di Marica!» Lei mi guardò, con uno sguardo tra lo stupito ed il divertito e, mentre gli altri accettavano la mia puntata (in attesa dell “saldo” intimo), le chiesi di sfilarseli.
Lei fece un timido sorriso, con finta innocenza: «Ma io non li indosso…. Non ho nulla, sotto!»
Allora Branco parlò, con sicurezza: «Questo è solo un trucchetto per non onorare la promessa…» ai cenni di diniego di Marica, rispose «… propongo come… pagamento sostitutivo alla lingerie promessa, che la signora alzi l’abito per mostrarci che la sua affermazione corrisponde a verità; se farà così, io considererei la puntata valida… ed anche voi, direi, a giudicare dai vostri assensi»
Guardai Marica disperato, ma aveva accettato la prova sorridendo e stava già facendosi aiutare a salire in piedi sul tavolo, ponendo i piedi ai lati del piatto.
Stefano si alzò e scelse la musica, della quale mia moglie cominciò a seguire il ritmo mentre, ondeggiando lentamente e ruotando su se stessa, ma stando attenta a non calpestare le fiches al centro del tavolo, mentre lentamente faceva salire -anche se in modo discontinuo- il vestito fino alla vita.
Gli occhi di tutti erano calamitati dalle sue caviglie delicate, i suoi polpacci torniti, le sue ginocchia rotonde, le sue cosce toniche e, alla fine, le sue favolose natiche e l’angolino di peluria tra le sue cosce, a coronamento della labbra piene e sporgenti della sua fica.

Avevo capito la manovra del gruppo: sapevano che ero senza intimo, perciò hanno mandato quasi fuori Sergio, giocando a poker e poi hanno sfruttato l’occasione per vedere se stavo al gioco. Ok, eccomi!! Guardatemi, desideratemi, sbavate sul mio corpo, sulla vista della mia topina, del mio culetto; adesso che avete capito che ci sto, come pensate di procedere, porci?

Vedevo lo sguardo di Marica brillare di malizia, mentre gli uomini la osservavano con ben dissimulata famelicità e devo dire che qualcosa di strano stava succedendo, nella mia mente: non solo non mi disturbava esibire mia moglie, ma anzi la cosa mi gratificava, mi… eccitava, addirittura.
Un pensiero mi attraversò la mente: vederla sotto le loro carezze, sotto i loro baci, sotto i loro strusciamenti… Era un pensiero… beh, eccitante!
Ma no! Dai! Ma cosa vado a pensare!!! E poi, con che faccia potrei lavorare sotto questa gente, che ha fatto sesso con mia moglie? No, non esiste proprio!!! Adesso la faccio ricomporre, dico che ho mal di testa e ce ne andiamo a dormire…
ォHai una moglie davvero deliziosa, Sergio; è sempre utile, per un manager in carriera, avere a fianco una donna bella ed intelligente!»
La voce garbata di Stefano, interruppe le mie riflessioni; lo guardai: mi sorrideva con vera simpatia e… e forse ero io a cogliere un lampo malizioso in fondo ai suoi occhi?
Ero interdetto, combattuto tra l’elevata tensione erotica della situazione e le mie remore… remore che -evidentemente!- non sfioravano neanche Marica.
Il fondo del bicchiere di whisky che avevo bevuto, mi suggerì di ‘lasciar correre il pesce’, di vedere come le cose si fossero evolute: cominciavo ad essere curioso, morbosamente curioso, di vedere quali limiti io e Marica fossimo in grado di raggiungere…
Ricominciammo a giocare ed, a poco a poco, cominciai a trovarmi di nuovo un mucchietto di fiches davanti.
Nel frattempo Marica continuava a servirci da bere e sembrava svolazzare, felice come un uccellino, tra di noi; aveva capito l’interesse che suscitava ed evidentemente ne gioiva.
Poi, accadde l’incidente; una piccola cosa, per carità, ma ripensandoci fu quello il punto che diede una svolta definitiva a tutta la storia: mentre Marica stava porgendo a Franco il suo drink, urtò sbadatamente Marco che le rovesciò sull’abito il suo.
Scuse, solite manfrine sul “sono desolato, non l’ho fatto apposta, scusami” “ma figurati, nulla di grave” ma restò il fatto che Marica aveva l’abito bagnato ed immaginavo quanto fosse sgradevole la cosa.
Annunciò che si sarebbe assentata pochi minuti per cambiarsi ed una piccola, potente, idea vagamente perversa si impadronì della mia mente: la chiamai, prima che andasse, e le diedi un bacio sulla guancia, approfittando dell’attimo per mormorarle la mia idea…
Non disse nulla, né fece alcun cenno di aver udito le mie parole, ma sorridendo lasciò il salone.

Se voleva stupirmi, Sergio c’è davvero riuscito! Mi ha detto una cosa che mai e poi mai mi sarei aspettata di sentire da lui!!!
Comunque l’idea che mi ha dato è molto, molto stuzzicante… in effetti avevo già pensato a qualcosa del genere e… beh, perché no?

Un paio di giri di carte dopo, Marica tornò e tutti restammo senza fiato: si era raccolta i capelli in una coda alta ed indossava solo una mia camicia bianca botton-down, che le stava ovviamente molto ampia: sul davanti le arrivava circa a metà coscia, ma le sgambature laterali mostravano la sommità delle cosce; i primi tre bottoni erano slacciati, consentendo di poterci beare delle contigue rotondità dei suoi seni.
Anche l’ultimo bottone in basso era slacciato, rendendo il suo incedere sulle décolleté col tacco a spillo particolarmente suggestivo; ero imbarazzato ma anche emozionato: la mia splendida mogliettina aveva fatto tesoro del mio suggerimento bisbigliato; decisi di godermi l’evolversi degli eventi, tanto più che, evidentemente, la vista di Marica così succintamente vestita aveva lasciato letteralmente senza parole i miei compagni di gioco.
Con una sottile vena di eccitata riprovazione, notai che le intense occhiate degli altri avevano fatto in modo che i seni di Marica si eccitassero, facendo risaltare i suoi scuri capezzoli eretti sotto il lieve tessuto chiaro della mia camicia estiva.

Allora, banda di maiali, vi vado bene così? Vi eccita vedermi così, meglio che nuda?Mi volete come vostra troia? Volete toccarmi, palparmi, usarmi? Dai, ho deciso: starò al vostro gioco; andiamo avanti: guidatemi sul percorso delle vostre pulsioni e mi concederò come mi volete.
E tu, Sergio, dolcissimo ed ingenuo maritino mio: sai che stanotte diventerai un vero cornuto, vero? Sai che la tua candida mogliettina donerà piacere ai tuoi nuovi datori di lavoro? Sai che, sotto questo tuo sguardo un po’ brillo ed un po’ divertito, io sarò la loro puttana? Li vedi, amore mio? Sono una squadra affiatata ed i loro meccanismi sono collaudati: sei davvero convito che quello di Franco sia solo stato un innocente incidente? Ha fatto in modo che io lo urtassi e, al momento del contatto, mi ha rovesciato deliberatamente addosso la sua bevanda, ruotando il polso; altrimenti, forse, solo poche gocce si sarebbero versate e di queste solo una minima parte sul mio abito…
E adesso… e adesso li vedo: sono come un branco di lupi che mi accerchiano, ciascuno nel proprio preciso ruolo, pronti a impadronirsi del mio corpo, a violare le mie intimit, a trasformarmi, davanti ai tuoi occhi stupiti ed eccitati, nella loro sgualdrina… e io lo voglio, amore mio!!! Voglio sentire le loro mani sul mio corpo, voglio sentire i loro cazzi che mi penetrano, voglio sentire il loro sperma che si mescola con i miei umori… voglio essere la loro bagascia!!!

Marica venne accolta con commenti entusiasti e lei, graziosamente, sorrise; poi, sempre con gli occhi che le sorridevano, tornò ad occuparsi delle nostre bibite; gli altri bevevano un forte liquore, che mi avevano fatto assaggiare, ma che avevo deciso essere troppo alcolico per i miei gusti: preferivo un buon whisky seven-years-old, che Marica mi allungava con abbondante acqua ghiacciata.

Povero stupidotto amor mio! Mentre tu centellini il tuo whisky allungato, loro bevono la seconda (no, ormai la terza!) bottiglia di quella tequila che ti hanno fatto assaggiare: peccato che, finita quella bottiglia con il giro nel quale te l’hanno fatta assaggiare, loro bevono da altre bottiglie, ma riempite di té, a giudicare dall’odore; l’occhiolino che mi ha fatto Stefano, quando ho capito l’inghippo e l’ho guardato con uno sguardo interrogativo, mi ha di fatto arruolata nel complotto ordito contro Sergio, arruolamento accettato da me con un sorriso vagamente complice…

Ormai ero un po’ annebbiato, ma continuavo a giocare: se loro mandavano giù quella specie di benzina avio, beh, sicuramente io potevo stargli dietro col mio whisky…
Però, mentre giocavo, notavo che Marica –sempre più spesso- si soffermava di fianco a loro, dopo averli riforniti e, osservandola attentamente, vidi il suo sguardo da porcella che conoscevo ed apprezzavo cosi tanto che si perdeva rapito, nel vuoto… Cosa le stavano facendo? Mi stupii di ritrovarmi eccitato, immaginando le loro mani sinistre impegnate a percorrerle le cosce ed il bellissimo culetto.
Stavo impazzendo?
Poi, mi entrarono Jack e Donna di fiori –che tenni, in virtù di una strana ispirazione- e cambiai le altre tre carte; scoprendole lentamente, vidi apparire un Dieci di fiori, un Asso di fiori e…. Re di Fiori!!! Era Scala Reale!!!
Rilanciai, rilanciai ancora e alla fine battei il Full agli Assi di Stefano, assicurandomi un piatto davvero sontuoso!
Marica, che era incuneata tra Gus e Franco, fece un salto di gioia e, quasi sdraiandosi sul tavolo davanti a Franco, si allungò verso di me per un bacio: io mi piegai in avanti, verso di lei, e lei mi cinse con stretta entusiastica il collo con le braccia, dandomi un lungo bacio decisamente molto sensuale; dopo una trentina di secondi, per rispetto dei miei compagni di gioco, decisi di interrompere il bacio, ma la lingua di mia moglie continuava ad esplorare la mia bocca, sempre più eccitata.
Del resto mi stavo eccitando anch’io, sotto quell’assalto di sensualità di Marica e non avevo più tanta voglia che quel bacio finisse presto, tanto più che lei era sempre più eccitata…
Con la coda dell’occhio, vidi Stefano in piedi dietro a Marica che ci guardava con una strana espressione, tra la simpatia e l’estasi e, lì per lì, fui orgoglioso dello spettacolo di amore e sensualità che noi due stavamo dando al quartetto.

Mentre servivo da bere, tutti (meno Sergio!) approfittavano della mia vicinanza per accarezzarmi le cosce ed il culetto… Ovviamente apprezzavo queste attenzioni e mi stavo decisamente bagnando; la cosa non sfuggì a Marco, che annusava rumorosamente il profumo della mia fica in ebollizione, strizzandomi l’occhio. Anche gli altri se ne accorsero e, bicchiere dopo bicchiere, le loro mani si fecero sempre più ardite, facendo scorrere i polpastrelli tra le labbrine della mia fichetta e poi sondandomi entrambi i buchini…
Ormai ero eccitatissima: sentivo la fichina ed il culetto aperti, pronti per subire penetrazioni più consistenti e, mentre il dito di Gus stava accarezzandomi il clitoride, vidi Sergio che imbroccava quella Scala e la mia eccitazione sessuale si tramutò in un irrefrenabile impulso a baciarlo, a sentire la sua lingua lottare con la mia, a sentirmi ancora sua, ad abbracciarlo.
Però, come mi piegai attraverso il tavolo per baciarlo, Franco insinuò la mano sotto di me e la introdusse nella camicia, arrivando ad un capezzolo e stringendomelo con deliziosa violenza.
I miei sensi erano in fiamme: mi avvinghiai ancora di più al collo di Sergio e lo baciai con ancora maggiore passione.
Nel frattempo, sentivo dietro di me le mani degli uomini che mi alzavano il lembo della camicia che indossavo sul culetto e le loro mani che mi allargavano le natiche e mi schiudevano le labbrine della fica, facendomi letteralmente incendiare. Sergio si godeva questo inaspettato, sensualissimo bacio, ma io mi sentivo i sensi in fiamme perché ‘sapevo’ che stava per succedere ’qualcosa’, qualcosa che avrebbe cambiato tutto, per sempre… E dopo un po’ (Attimi? Secondi? Minuti? Ore??), sentii allargare ancora di più la mia natura esposta e sentii scivolare dentro di me un cazzo bollente, mentre diverse mani mi accarezzavano e due dita mi allagavano il buchetto posteriore: mi sentivo fremere e tremare dal piacere che quella umiliante ed eccitante situazione mi scatenava dentro; non m’interessava chi fosse, a violarmi: volevo solo che continuasse e per non rischiare interruzioni, mi strinsi con maggior passione a mio marito mentre il cazzo sconosciuto scorreva dentro di me e poco dopo lo sentii irrigidirsi, e poi pulsare dentro di me mentre, con gli occhi della mente, vedevo i densi schizzi di sperma bollente fuoriuscire da quella grossa cappella che mi allagavano la fica. Venni nel modo più discreto che riuscii, per non far accorgere Sergio degli avvenimenti…

Marica non mi aveva mai baciato in un modo così sensuale, nei tanti anni passati insieme!!! E dire che la mia adorabile mogliettina è un vulcano, sessualmente!!!
Intuivo dei movimenti, dietro di lei, ma il suo bacio non mi permetteva di distrarmi dal ricambiarlo; ero orgogliosissimo di avere una moglie così sensuale, che mi baciava con tale passione davanti ai miei futuri datori di lavoro!
Poi, però, la sentii irrigidirsi, quel tipico irrigidimento che lei raggiungeva quando voleva celare le sue esplosioni orgasmiche (quante volte, in casa sua, con i suoi nell’altra stanza, prima di sposarci!!); riuscii a spostare di pochissimo la testa e vidi… e capii… Stefano era trasfigurato, la tipica espressione di chi è appena venuto, e si stava scostando da dietro a Marica… L’aveva FOTTUTA!!! Mentre lei baciava ME, suo marito!!!
Ero… ero… ero, si insomma… beh… offeso? Scandalizzato? Insultato? Sì, tutto questo, checcazzo… ma anche… (mi sconvolgeva questa nuova conoscenza di me!) eccitatissimo!!!

Leave a Reply