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Il Vicino del piano di sotto, un vero stronzo! Ma…

By 18 Maggio 20202 Comments

Una storia scritta per un “collega cornuto”
“Allora chissà che cazzo fa… Non arriva…” e subito mi balena in mente il pensiero che sto proprio impazzendo, ora mi metto a parlare da solo… 
Ma sono le 4 di notte e Manuela non si è ancora fatta viva… 
Mi chiamo Claudio, ho 49 anni e sono il marito cornuto di Manuela che di anni ne ha 39.Lei è una bella mora con le sue forme morbide e aggraziate, un bel seno quarta misura con due capezzoli piccoli ma a punta.
Non è alta ma ben proporzionata, ha solo un po’ di pancetta dovuta al cesareo, ma il suo viso dolce da brava donna e mamma cela la sua vera natura di femmina passionale che desidera essere sottomessa. 
Si perché questa sua natura l’ha scoperta poco tempo fa….
Prima di quella sera d’autunno in cui le nostre vite sono cambiate, lei era una donna morigerata che viveva solo per la famiglia e i suoi figli. Io mi sto tormentano la testa con mille pensieri turbolenti ed in me si agitano e si alternano senza tregua sensazioni di sconforto, gelosia, vergogna ma anche eccitazione ed invidia nei suoi confronti che sta vivendo in prima persona questo momento di sesso sfrenato e porco. 
Tutto è nato da quell’invito accettato fatto da un nostro vicino che abita due piani sotto di noi.
Questo signore è un noto corrispondente di un giornale e vive praticamente tutto l’anno all’estero, per questo da quando siamo venuti a vivere in questo palazzo praticamente non l’abbiamo mai visto.
Ma un giorno lo scorso autunno noi rientravamo dalla solita spesa al supermercato e ci siamo incrociati alla porta dell’ascensore, lui è un bell’uomo alto con i capelli brizzolati e una barba ormai grigia che denota di aver passato i 60 anni, quello che colpisce è il suo sguardo duro e prepotente con quegli occhi azzurri che sembrano penetrarti l’anima.
Lui era fermo davanti alla porta dell’ascensore e Manuela era davanti a me, mentre io seguivo con tutte le borse della spesa, ci avviciniamo e lui ci guarda come un po contrariato  penso perché gli scocciava dover dividere l’angusto spazio della cabina dell’ascensore con noi, ma appena vede la mia Donna vedo che qualcosa si accende nel suo sguardo e noto un accenno di sorriso sul suo volto.
Soliti convenevoli e saluti di rito, poi appena arriva l’ascensore lui con un gesto di galanteria apre la porta a mia moglie, entrano nella cabina, mi aspettavo che facesse posto anche a me, ma rivolgendosi con modo brusco mi dice ” Be vedo che lei ha troppi pacchi meglio che salga dopo di noi…” e cosi facendo mi chiude la porta in faccia e avvia l’ascensore.
Io ci rimango di sale anche perché la cabina del nostro ascensore non è poi cosi piccola…. l’ascensore parte e sento che parla a mia moglie e poi saprò che si è presentato con tanto di baciamano e quando è sceso non ha mancato di salutare Manuela con un sorriso a 50 denti e lusingandola sfrontatamente che è lieto di aver una bella signora come Lei come vicina cosi la prossima volta si sarebbe ancora rifatto gli occhi rincontrandola. 
Quando sono arrivato in casa, ho trovato Manuela ancora rossa in volto mentre aveva ormai tolto la camicetta e si ammirava allo specchio sorridente strizzandosi leggermente il reggiseno per evidenziare le sue belle forme…. dicendomi ” Ma lo sai che il Sig. Carlo mi ha fatto i complimenti….
Tu neppure mi noti più… mentre lui che chissà quante belle donne incontra ogni giorno al giornale ed in tv, mi ha notata …” Ed io punto dalla gelosia per la sua civetteria con il tipo le rispondo “Si si …. son sicuro che lui fa il cascamorto con tutte…. “
E Lei continuava a rimirarsi nello specchio dell’armadio sorridendo….
Da quell’incontro fortuito sono passate due settimane, quando una sera arrivo a casa e vedo che Manuela è indaffarata in cucina con il tavolo pieno di borse della salumeria di fronte a casa, mi dico strano, intanto mio figlio piccolo mi corre incontro e chiedo a mia moglie come mai tutta quella spesa….
Lei ” caro, sai oggi nell’atrio quando stavo tornando ho incrociato il Sig. Carlo e mi ha detto che era di corsa perché era appena rientrato dall’Egitto per lavoro e fra qualche ora deve ripartire per l’estero, aveva giusto il tempo per farsi una doccia e ripreparare i bagagli cosi l’ho invitato a cena da noi, poverino…”
Io un po spiazzato da quell’iniziativa, non ho commentato se non con un “ok” anche se devo dire che ci sono rimasto male per tutte quelle premure di mia moglie verso quel tipo cosi scostante.
Non faccio in tempo a prendere in braccio mio figlio piccolo che suona il campanello, vado ad aprire e trovo Carlo che arriva con una bottiglia di vino ed entra salutandomi con un “sera”…. praticamente mi ignora e va direttamente in cucina per salutare mia moglie… ma Lei non c’è infatti si era già precipitata nella zona notte e in qualche secondo ritorna completamente trasformata …. vestitino nero attillato con ampia scollatura, rossetto rosso acceso, capelli raccolti in una coda e scarpe con tacco dodici…. quasi non la riconoscevo… 
Lei con un sorriso e rossa in volto “scusatemi ma ero in déshabillé, buonasera Sig. Carlo, non pensavo arrivasse cosi presto, ma 10 minuti e la cena è pronta…”
Carlo ” Signora, non si preoccupi c’è tempo, ma ho voluto far presto per poter ammirare la sua classe e bellezza… ” ed ecco che s**tta il baciamano con tanto di inchino, il tutto ignorando completamente me ed i miei figli…
Manuela che diventa completamente rossa in volto e sorride guardando questo tipo con una luce negli occhi che da tantissimo tempo non le vedevo…. “
Lui le porge la bottiglia di vino accompagnandola con lo sguardo “Un piccolo presente, è un Gevrey Chambertin della Borgogna che la moglie di un mio amico mi manda ogni anno….” 
Lei “Ma Sig. Carlo non doveva disturbarsi, sono sicura che sarà ottimo …. “
Carlo sorridendo alla mia Signora ”  Ma ci mancherebbe per la sua gentilezza e classe questo ed altro, ma per cortesia non mi chiami Sig. Carlo…. ma per Lei solo Carlo… ” 
Mia moglie sculettando si congeda per preparare la cena e mi passa la bottiglia “Caro, dai fai qualche cosa anche tu, apri la bottiglia che gentilmente Carlo ci ha portato… mentre io finisco di cucinare che Carlo ha fretta…. e poi prepara la tavola in sala!”
Io prendo la bottiglia e Carlo con fare brusco come redarguendomi mi ordina dandomi del tu ” Stai attento, non agitarlo troppo, questo vino ha un anima, stappalo con calma senza far scappare il tappo e poi prendi dei calici a base larga cosi lo gusteremo al meglio!”
Io ci rimango di sasso e fra me e me penso < Ma che cazzo vuole questo che poi gli faccio pure un pompino?> 
Spazientito e contrariato prendo il vino e lo stappo trattenendo il tappo stando attento a non fare il botto… anche se il botto lo farei volentieri sbattendo fuori di casa questo stronzo ed il suo vino….
Carlo “Bravo maritino, vedo che esegui perfettamente le mie indicazioni, penso che andremo molto d’accordo…”
Sento bollirmi il sangue nelle vene…. mi girano le palle ad elica, ma per quieto vivere lascio correre e accettando questa prima sottomissione senza fiatare fu il momento in cui la mia vita cambiò…
Lui entrò in cucina con fare spavaldo e si mise a guardare il culo di mia moglie fasciato in quel vestitino nero….
Lei si muoveva leggiadra e frizzante fra i fornelli della cucina compiaciuta per la presenza di quell’uomo cosi sprezzante e imperioso che la guardava con cupidigia.Io intanto ribollendo andai a preparare la tavola in sala da pranzo, dove Manuela mi raggiunse di corsa con in mano la tovaglia ricamata delle feste ed indicandomi come apparecchiare…. 
Sembrava una ragazzina al suo primo appuntamento, saltellava con uno sguardo felice ed inebriato dalle smancerie del tipo, io sentivo dentro di me la gelosia montare ma accettavo assecondando come un ebete la mia Donna…. e la vedevo profondamente diversa dalla morigerata moglie e madre, cosi pudica e se vogliamo noiosa, vedevo una Donna che in un baleno si era trasformata e da bruco ne era uscita una bella farfalla e mi piaceva quella visione di Lei cosi inconsueta e dimenticata, ero  eccitato dal suo corpo racchiuso in quel vestitino attillato di una misura o due più stretto del necessario a contenere le sue forme…. 
Segue…. 

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