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Racconti di DominazioneRacconti sull'AutoerotismoTrio

in viaggio 2

By 7 Gennaio 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

E quella promessa fu mantenuta, furono giorni pieni ed intensi.
Thomas aveva un appetito sessuale insaziabile ed una fantasia fuori dal comune.
MI scopava nelle situazioni più inaspettate , mi svegliava in piena notte in preda ad un furore improvviso, e mi prendeva sempre con ardore e passione. Non c’era nulla di sentimentale nei nostri rapporti , era pura passione, desiderio e voglia di sperimentare.
Spesso mi legava e faceva di me la sua schiava. Usava un linguaggio molto diretta, forte e mi guidava in esperienza mai provate.
Una mattina eravamo ancorati al largo di una spiaggia molto frequentata, mi guardò con aria furba ed intrigante. Un’ idea gli frullava per la testa.
Mi ordinò di mettermi il completo più sexy che avevo con me, di prepararmi bene, truccarmi in maniera pesante’insomma, di rendermi esteticamente troia. Non capivo cosa volesse fare, ma accettati di buon grado quello che sembrava essere uno dei tanti giochi come nei giorni prevedenti.
Iniziai così a fare una doccia e mentre ero tutta nuda sotto l’acqua entrò nel piccolo bagno e mi disse di fare in fretta, al suo ritorno voleva trovarmi pronta, sul divano che mi preparavo per lui toccandomi la fighetta.
Feci tutto con una certa fretta, non sicura di quando sarebbe tornato né di dove fosse andato con il piccolo gommone che avevo sentito partire poco dopo che era uscito.
Sapevo solo che dovevo e volevo ubbidire e farmi trovare nel mio miglior aspetto da troia che mi toccavo sul divano.
Quando salii dalla cabina, trovi, nonostante l’ora mattutina, una bottiglia di vino bianco gia aperta vicino al divano. Me ne versai un bicchiere per entrare nel giusto mood e iniziai a berne qualche sorso mentre le mie mani iniziavano a percorrere le parti più sensibili del mio corpo’pregustando il momento in cui sarebbero state le sue a fare altrettanto.
MI toccai vogliosamente i seni, e poi scesi piano fino alla patatina liscia e profumata. Mi inumidii la punta delle dita, per ottenere un tocco ancor più morbido sul clitoride.
Intanto sorseggiavo vino bianco fresco e gradevole e mi chiedevo dove fosse finito Thomas. Il tempo scorreva, e la mia mano continuava ad accarezzare il clitoride che gia iniziava ad inturgidirsi e una lenta e sottile eccitazione si faceva strada dentro di me aumentata anche dal mistero che avvolgeva quell’attesa. Non sapevo davvero cosa aspettarmi, ma conoscendo Thomas, sapevo che sarebbe stato qualcosa di molto focoso ed eccitante.
Ero persa in quei pensieri, con una mano allargavo le grandi labbra e con l’altra esploravo il clitoride e le profondità calde della mia fighetta, quando sentii il gommone avvicinarsi e infine spegnere il motore.
Ecco, era arrivato. Fremevo nell’attesa di sapere cosa aveva in serbo per me e le mie mani iniziarono muoversi ancor più rapide. Sentivo i suoi passi ma dal divano, ancora non riuscivo a vederlo. Sentii la barca accendersi e muoversi lentamente. Non potevo né volevo smettere di toccarmi, dato che mi aveva ordinato di farmi trovare già calda ed eccitata, quindi indugiai ancora.
Finalmente Thomas, spenta la barca arrivò da me. Mi fece un ampio sorriso vedendo il négligé di rete che indossavo, il trucco marcato, il rossetto acceso e forte sulle mie labbra, e le mie mani che lavoravano diligenti. Si avvicinò a me molto compiaciuto della sua schiava. Si aprì i pantaloni, ne estrasse il suo lungo cazzo e me lo mise in bocca, dicendo: Succhia, succhia bene’ Ed io non me lo feci ripetere due volte, anzi, con estrema voracità iniziai a leccare e succhiare quel poderoso membro che tante soddisfazioni mi stava regalando.
Bruscamente poi si ritrasse e tirò fuori dalla busta che aveva con sé, ma io non avevo notato, alcuni oggetti neri. Un foulard nero, col quale subito mi lego le braccia dietro la schiena.
Mi fece quindi alzare ed mi scortò fuori, a poppa e mi fece adagiare sui cuscini. Lì mi resi conto che aveva avvicinato la barca alla riva, abbastanza perché dalla spiaggia si potesse vedere abbastanza chiaramente cosa succedeva a bordo’ Voleva scoparmi in pubblico’il pensiero mi agitava un po’ a dire il vero, ma decisi di lasciarmi andare’tanto lì nessuno mi conosceva.
Ma le sorprese non erano ancora finite . Infatti dal posto di comando della barca, si palesò un altra persona che mi fu presentata come Pedro, Un conoscente di Thomas che abitava non lontano dalla spiaggia. Esemplare notevole di uomo latino, mostrava pettorali muscolosi e un sorriso arrogante. La situazione si faceva davvero calda. Io ero legata con le mani dietro la schiena, due uomini belli e aitanti che mi mangiavano con gli occhi ed un potenziale pubblico dei frequentatori della spiaggia che continuava ad aumentare.
Si versarono del vino ed iniziarono a bere, offrendone anche a me, per riportarmi ad una tranquillità che avevo leggermente perso capendo cosa stava succedendo. Thomas si avvicinò a me e col suo pene ancora in mostra mi disse: Ricomincia a succhiare!
Lo feci, con un po’ di timidezza, guardando a tratti Pedro che poco lontano si godeva la scena mentre iniziava anche lui a sfilarsi i pantaloni. Mi sentivo in balia di questi due uomini, ero leggermente impaurita, ma anche molto eccitata. I due continuavano intanto a sorseggiare vino e io a succhiare il cazzo di Thomas. D’un tratto Pedro posò il bicchiere e si avvicinò a me. Le mani sui seni a saggiarne al consistenza poi anche la bocca a succhiare i miei capezzoli. Ero scomoda, in bilico su un cuscino, con le mani legate dietro. Ma non dissi nulla e iniziai ad applicarmi con ancora maggior efficacia. Intanto le mani di Pedro avevano raggiunto la mia fighetta e la esploravano vogliose . Mi sentivo tutta eccitata e la mia bocca freneticamente pompava sul pene di Thomas, tutto dentro fino in gola’.Ma lui si ritrasse e lasciò il suo posto a Pedro, ma prima mi fece stende, allentando il nodo che stringeva le mie braccia per consentirmi una posizione comoda. Pedro in ginocchio davanti al mio viso, mi prese la testa e spinse il suo membro che iniziava ad impennarsi nella mia bocca. Thomas iniziò ad occuparsi della mia fighetta. La tocco per un po’ con le mani, ma appena vide che tutto il cazzo di pedro era nella mia bocca e le sue palle sbattevano contro il mio mento, veloce e veemente infilò in duo lungo pene dentro di me. Era come se mi stesse trafiggendo. Le sue spinte erano così poderose che la mia patatina sembrava pulsare intorno al suo membro , ma non potevo neanche sospirare perché la mia bocca snaturava senza sosta il sempre più turgido cazzo di Pedro. Thomas mi cavalcava con tale rode che ben presto fui vicina all’orgasmo, ma lui , accortosene, non voleva darmi soddisfazione così presto e velocemente uscì da me. E mi guardò mentre continuavo a succhiare Pedro. Lo vidi alzarsi e scambiarsi di nuovo di posto con Pedro. Pedro allora, vedendo la mia patatine gonfia e leggermente umida, passò le sue dita a raccogliere i miei primi umori e poi rapidamente infilò le sue dita nel mio ano con una certa foga, Stavo aprendo la bocca per sospirare quando il pene di Thomas fu di nuovo dentro di essa. Mi teneva la testa con entrambe le mani e la spingeva verso di sé ad un ritmo frenetico, finché estrasse il suo pene e mi venne in faccia. Abbondanti e caldi schizzi di sperma colarono sulla mia bocca, sul mio viso e sulle mie tette. Thomas si ritrasse un poco, mentre Pedro con non so quante dita allargava il mio ano. Respiravo a fatica per l’eccitazione e supplicavo I ragazzi di entrare dentro di me e cavalcarmi fino all’orgasmo. L’eccitazione era tale che ero pronta a scoppiare. Pedro decise di accontentarmi e spinse il suo cazzo dentro il mio culo, lo fece piano, assaporando ogni millimetro che affondava in quell’antro stretto e quasi restio. Era un movimento lento ma continuato che non si fermo finché non fu tutto dentro’ solo allora iniziò ad affondarci dentro facendo sbattere rumorosamente le palle contro di me.. Intanto Thomas osservava la scena e iniziò a mettere le sue dita nella mia patatina. Ero piena di loro e mi piaceva tantissimo.
Iniziai a gemere e Thomas mi ordinò di gemere più forte, mentre loro continuavano a giocare dentro i miei buchi. Lo feci, ma Thomas mi disse: Ancora più forte
Voleva che tutti in spiaggia sentissero e capissero cosa stava succedendo.
Eseguii’.era liberatorio e l’eccitazione dentro di me continuava a salire. Pedro stava affondando dentro di me in una cavalcata frenetica e le dita di Thomas tra fighetta e clitoride mi stavano facendo impazzire. Mi lasciai andare ad un violento orgasmo. Godevo, tremavo di eccitazione e piacere, e le contrazioni del mio orgasmo sembravano mangiare il pene di Pedro dentro al mio ano. Esplose anche lui in un orgasmo che riempì il mio culo di caldo sperma.
Ero estasiata’.
Thomas armeggiò con il foulard che mi teneva legate le mani, ne colse una parte, ma anziché liberarmi come credevo, m fece girare di lato, mentre attaccava entrambe le mie mani ad una bitta col foulard.
Mi ritrovai cosi stesa sul lato con le mani di Thomas di nuovo nella mia patatina . Il suo membro era gia di nuovo eretto e chiedeva soddisfazione. Il suo corpo ben presto adori al mio, la mia gamba destra accavallata sopra il suo corpo e lui dentro la mia patatina che ancora vibrava per il forte orgasmo.
L’eccitazione mi colse immediatamente e di sorpresa. E lanciai un gridolino. Mentre Thomas dentro di me sembrava voler esplorare col suo membro ogni recondito della mia figa.
Pedro alle nostre spalle disse che avevamo un folto pubblico che dalla spiaggia cercava di guardare cosa stesse succedendo.
Diamogli un degno spettacolo, disse allora Thomas
Usci dalla mia patatina, il suo posto fu immediatamente preso da Pedro che iniziava appena ad avere il cazzo duro. Lo aggancia con la gamba destra e lo attirai verso di me.
Intanto Thomas si era steso dietro mi me e senza tanti complimenti mi sfondò di nuovo il culo.
I nostri movimenti dapprima lenti e poi sempre più veloci stimolarono Pedro che non si fece attendere dalla mia fighetta ed entrò.
Non lo dimenticherò mai
In completa balia di questi due tori da monta, virili ed eccitati, fui scopata nel culo e nella fighetta con una passione quasi violenta. ero Piena ma non mi bastava, volevo sentirli sfondarmi e gridavo di scoparmi sempre più forte. no si fecero pregare tanto. I loro affondi combinati si tramutarono presto in spinte laceranti. Si mi stavano davvero sfondando. Si, mi sentivo davvero Troia. e volevo che la gente mi vedesse.
Venni più volte, venni più volte sui loro membri che spingevano dentro di me.
Quando anche loro furono all’apice del piacere, come se si fossero messi d’accordo uscirono dai rispettivi buchi e mi sbarrarono entrambi sulla faccia.
Mi sentivo così maiala che tirai fuori la lingua e presi tutto lo sperma che mi cadeva in bocca e lo inviai. Poi a turno. leccai i loro cazzi per pulirli da ogni residuo di sperma’.Una colazione davvero deliziosa”.

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