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Racconti di Dominazione

Incubo

By 10 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Il telefono squillò varie volte prima che Nadia afferrasse la cornetta e con voce rotta da un certo timore pronunciasse quel ‘ pronto? ‘. Dall’altro capo del filo una voce maschile dal tono profondo, calma ma sicura di se l’apostrofò in malo modo. ‘ Puttana’lo sai cosa ti succede tra poco..vero? ‘ la ragazza ebbe un sussulto, iniziò quasi a tremare’quella voce, quell’uomo lo conosceva bene. Tre anni prima, quando ancora frequentava il liceo, era cominciato il suo incubo..quel gioco assurdo..sporco, ma che la eccitava a tal punto che non ne poteva più fare a meno, e da allora lei era diventata il suo giocattolo, un corpo dove lui poteva sfogare tutti i suoi istinti perversi; e come se non bastasse la costringeva, ultimamente sempre più spesso, a soddisfare anche dei suoi amici. Quel pomeriggio di tre anni prima Nadia come al solito nell’ora di laboratorio era sgaiattolata fuori dall’aula, e avviatasi verso i bagni per fumare una sigaretta aveva sentito dei rumori, dei gemiti provenire dall’interno. Incuriosita aprì lentamente la porta quel tanto che bastava per sbirciare all’interno; la scena che si presentò ai suoi occhi fu una cosa che la scosse, ma che la tenne incollata con lo sguardo senza rendersi conto che la sua presenza non era passata inosservata. La sua amica di prima liceo Cristina era con la faccia rivolta alla parete dove si appoggiava con le mani, i pantaloni e gli slip arrotolati ai suoi piedi, e dietro di lei c’era’.’ LUI ‘..che dandogli dei colpi violentissimi che quasi la facevano sbattera col viso sulle mattonelle bianche della parete, la inculava. Nadia rimase allibita dal bastone di carne che vedeva entrare ed uscire ad un ritmo forsennata dal piccolo culo della sua amica, era’era enorme; ‘ LUI ‘ lo estraeva quasi del tutto e poi glielo rimettava dentro con dei colpi poderosi, il piccolo buchino di Cristina era oscenamente aperto’e benche la ragazza aveva portato alla bocca un lembo della camicetta e lo mordeva per non gridare, dalle sue labbra uscivano dei gemiti soffocati, certamente di dolore, anche perché le sue guance erano rigate dalle lacrime. ‘ LUI ‘..si accorse che qualcuno li osservava, e improvvisamente il suo sguardo e quello di Nadia si incrociarono’lei era come impietrita, non riusciva a staccare lo sguardo da quell’amplesso, e da quel cazzo enorme che stava squartando letteralmente la sua amica. Accortosi della situazione, l’uomo intensificò i colpi, prese la ragazza per i fianchi e quasi la sollevò da terra per infliggergli dei colpi sempre più forti. Poi con un movimento rapidi sfilò l’enorme randello di carne dal culo della Cristina, l’afferrò per i capelli trascinandola a terra facendola inginocchiare ai suoi piedi. ‘ apri la bocca puttanella’ gli ordinò..lei obbedì..’ LUI ‘ glielo conficcò in bocca, e anche quando vide che la boccuccia della ragazza non poteva contenere quell’enorme asta, afferrandogli la testa spinse ancora a fondo, lanciò un urlo e contemporaneamente un lava di roba bianca cominciò a colare dai lati della bocca di Cristina, che cominciò a tossire’la sborrata era stata come un fiume in piena, quasi l’aveva soffocata, i restanti schizzi la raggiunsero sul viso. Appagato l’uomo le fece capire che poteva andare, Cristina si rialzò, e scappò quasi. Nadia in tutto questo era restata immobile, quasi ipnotizzata, e l’uomo aveva ancora i pantaloni abbassati e quell’enorme cazzo in bella vista grondante ancora di sperma. Lo vide muoversi verso di lei..avrebbe voluto scappare ma c’era qualcosa nei suoi occhi che la teneva bloccata’erano a pochi passi, fulmineamente ‘ LUI ‘ l’afferrò per i capelli ‘ vieni dentro ‘ le disse, anche la voce era suadente” nn..o..nn’ balbettò Nadia, ma già era stata posta in ginocchio davanti a quel coso enorme ‘ LECCA’..gli ordinò. Come in un sogno’tutto irreale pensò Nadia, ora mi sveglio, ma l’asta di carne era già sulle sue labbra, ed emanava un’odore sgradevole..lei più di una sega non aveva mai fatto. Poi la lingua uscì ed inizio a leccare’.poi lo succhiava’e dietro i consigli e su come doveva muoversi che gli diceva’o ordinava l’uomo cominciò a fargli un pompino..lo introduceva insalivandolo tutto’poi gli leccava l’enorme cappella..poi le palle, ma adesso era più difficile, perché era ridiventato durissimo ed enorme..ma dopo pochi colpi si senti arrivare in gola un fiume di sborra calda..lui non lo introdusse, si limito a fargli tenere la bocca spalancata, e poggiando solo la cappella sulla sua lingua le scaricò in gola tutta la sua sborra..mentre le urlava ‘ ingoia..tutto devi ingoiarlo’..e Nadia ingoiò’da quel giorno ebbe inizio una storia strana.

””’continua

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