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Racconti di Dominazione

Innocenza e Perversione! (4° parte)

By 22 Maggio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Innocenza e perversione! (4′ parte)

Di Master E.
e-mail: master_master_40@yahoo.it

La voglia di vivere i tuoi vent’anni abbandonandoti al dolce piacere della perversione.
Grazie a chi vorrà inviarmi commenti o ‘ critiche

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Nella tua camera
Con ancora addosso l’odore del sesso e del piacere appena vissuti
Mentre il cielo di Parigi si colora
Nella tua camera, sfilandoti quegli indumenti, sentendoli accarezzare la pelle
L’acqua della doccia che scroscia mentre attendi che si riscaldi
E perversamente, osservandoti nello specchio che si appanna, avvicini al viso quel fuseaux che così a lungo ti ha accarezzata tra le cosce, perversamente, e quell’odore ti riporta ai momenti appena vissuti
Riaccende il tuo corpo, stupendoti
Stupendoti che il solo ricordo di ciò che &egrave stato rinnovi violentemente la tua voglia
Sorridendo alla tua immagine allo specchio e sussurrandoti ‘sei una cagnetta in calore valentina ‘ e ti piace da morire esserlo’
Un pensiero perverso ti attraversa la mente, quello di tenere su te l’odore di quella notte, di sentirlo sulla pelle, tra le cosce.
Allontani con una punta di dispiacere quel pensiero, non puoi rischiare che Silvana senta, capisca, non puoi mettere a repentaglio la fiducia che ti ha concesso.
Lascia che quell’acqua lavi via dalla tua pelle il piacere, ma sai che &egrave in te, in fondo alla tua anima, sai che quella promessa di Enrico, sussurrata mentre uscivi dalla sua stanza ti porterà altro piacere
‘abbiamo altro da vivere valentina’
queste le sue parole
e il tuo ‘si’ a dichiarare la tua attesa.
Avvolta nell’accappatoio ti stendi sul letto, tra poco sai che il telefono squillerà e Silvana ti darà appuntamento per la colazione, ma ti gusti a fondo questi momenti, lasciando libera la mente, coccolandoti i ricordi.
Lasci che il dormiveglia ti prenda fino ‘ allo squillo brusco del telefono, la voce allegra di Silvana, il suo solito saluto, che potrebbe essere ironico ma speri non lo sia ‘buongiorno valentina, dormito bene? ‘ ci vediamo tra poco per la colazione’
Ti strappi ai tuoi pensieri, ti alzi per prepararti ‘un bussare leggero alla porta, il cuore che balza in gola mentre corri ad aprire
‘ Lui, Enrico, ben rasato, nel suo abito perfetto, ti sorride entrando
non sai che dire
Silvana ti aspetta, devi prepararti
Eppure gia una voglia indecente ti cola tra le cosce, vorresti lasciar cadere quell’accappatoio, stringerti a lui, darti a lui
E quel sorriso che non si cancella dal suo viso ‘
Senza parlare si avvicina
Lentamente fa scivolare sulla tua pelle l’accappatoio
Vorresti dirgli no, che non puoi, che anche tu vorresti ma Silvana ti aspetta
Ma le parole non escono
E il tuo corpo dice altro
Altro dicono i tuoi seni eretti, altro i tuoi capezzoli turgidi e sensibili
Altro ‘ la voglia che ti bagna
Ti lasci prendere dalle sua mani e dal suo sguardo
Nuda, immobile, davanti a lui
Che lentamente estrae qualcosa da una tasca
Te lo mostra
Non capisci
Due piccole palline in avorio, unite da un filo
Arrossisci immaginando a cosa possano servire
Ma gia la voglia esplode, mentre le avvicina al tuo viso
La tua bocca si schiude e la lingua le cerca frenetica
Le sfiora
Le bagna di saliva
Le risucchi tra le labbra
Fissando Enrico negli occhi
Liquida voglia nei tuoi occhi
Mentre lentamente quelle palline bagnate di saliva escono dalla tua bocca
Fremiti di desiderio mentre lui ti fa chinare in avanti e la sua mano fruga tra le tue cosce, indecentemente eccitata
Sussulti incontrollabili mentre le sue dita ti aprono e spingono in te quelle palline, lentamente
Le senti scivolare sulla tua voglia, aprirti, entrare a colmarti
Una, poi l’altra, in te
Mentre Enrico ti fa rialzare, davanti al grande specchio ti guardi
Aspetti
Non ti importa più della fiera, di Silvana
Lo vuoi, ORA, vuoi abbandonarti
Vuoi seguirlo
Vuoi vivere ed imparare
Vuoi che ti scopi il cervello e ti fotta l’anima
Vuoi sentirlo entrare in te, come lui sa fare
Le sue dita abili che si muovono, giocano sul clitoride, si bagnano di te
Muovono dolcemente quella cordicella, facendoti sussultare di voglia
‘.
Ma quel sorriso sul suo volto
Quel suo allontanarsi da te, mentre trattieni il respiro
Quel sussurrarti
‘Saranno in te quelle palline valentina, tutto il giorno ‘ a farti compagnia”
E senza dire altro esce
Lasciandoti attonita, spaventata
Come puoi? Come puoi riuscire?
La paura ti stringe l’anima, e se scivolassero fuori? E se qualcuno capisse?
Ma nel contempo non vuoi deluderlo
Muovi qualche passo, ti senti goffa, un altro passo, sentendo stimoli inattesi
‘piacere ‘
ti muovi lenta per la stanza, ora anche sul tuo volto un sorriso ‘ perverso ed eccitato
si, lo farai
lo vuoi fare
indossi svelta uno slip, che ti dà un po’ più di sicurezza, ti prepari, pronta a scendere da Silvana
imparando come piccoli movimenti possano accrescere il piacere e la voglia.
Dolce tortura muoverti a quel buffet per la colazione, davanti agli occhi di Silvana
Struggente tortura il viaggio in taxi, dove ogni sobbalzo dà una fitta eccitante
E ancora quei padiglioni della fiera
Ancora camminando al fianco di Silvana, sentendo la voglia crescere, imparando a dominarla, faticando a seguire discorsi
E ‘ inconsciamente guardandoti attorno per cercare lo sguardo di Enrico, la sua complicità ‘.
La mattinata scorre, lenta, il tuo corpo ormai teso in un’eccitazione che non pensavi di poter raggiungere
In una voglia che ha il bisogno di liberarsi
Lo stand di Enrico, le sue hostess sorridenti, lui che vi accoglie galante, vi invita a fermarvi per il buffet che ha organizzato per i suoi clienti
E il suo sguardo cerca il tuo, complice, voi e solo voi sapete, solo lui può leggere i movimenti del tuo corpo, solo lui capisce quel leggero dondolarti, seduta in punta di sedia, quel movimento lento, fintamente casuale, quasi a mimare una scopata virtuale
Solo lui sa cosa si accende in te
Mangi distrattamente, rispondi a monosillabi a Silvana
Il piacere ti avvolge, temi di non riuscire a controllarlo
Sempre più spesso resti immobile per lunghi istanti, i muscoli contratti, trattenendo il respiro, per non lasciarti sopraffare.
Silvana si alza, ti dice che ha un appuntamento con il cliente della sera prima (e quel sorrisetto sul suo volto ti fa supporre che, come avevi malignamente pensato, forse &egrave più di un cliente).
E resti sola, in quello stand, Enrico affascinante che si destreggia tra clienti, tu con il corpo che urla
Ti osserva da lontano, mentre porta alla bocca un bicchiere di vino ghiacciato, le sue labbra sul bordo di quel bicchiere, la sua lingua che indugia sul vetro appannato, fissandoti, e tu che quasi senti quelle labbra, quella lingua scivolare sulla pelle.
Perversamente la muove, quasi distrattamente, e a quei movimenti il tuo corpo risponde, ondeggiando piano il bacino, persa nel suo sguardo
Contrazioni violente nel tuo ventre
Voglia che cola ad inzuppare il tuo slip
Non smette di fissarti mentre lentamente le sue dita prendono un ostrica da un grande vassoio pieno di ghiaccio tritato, lo vedi muovere la lingua, sollevando il mollusco, muoverla
E sembra che stia muovendola tra le tue cosce, che stia solleticando il tuo clitoride
Stringi i pugni per trattenere l’orgasmo che senti ormai prossimo
Ma non smette di fissarti
Si avvicina, sta giocando con te e ‘ adori quel gioco
Quell’essere eccitata come non mai, costantemente ormai da oltre due giorni
Quel sentirti cagnetta in calore e sapere che lui lo vede, lo sente, lo sa.
Lui davanti a te ora, in piedi tra la folla
Tu seduta sul bordo di quella sedia con il ventre i fiamme e sul suo sorriso spuntano parole sussurrate, che solo tu puoi sentire
Parole che svuotano la tua mente, mentre ti dice ‘se sapessero queste persone valentina come la tua bocca sa stringere, succhiare, come la tua lingua sa muoversi con tanta passione, se sapessero valentina che umori caldi stanno colandoti ora tra le cosce, se sapessero che basterebbe una leggera pressione al tuo ventre ora per farti esplodere in un orgasmo violento, qui, tra la gente, seduta su quella sedia’
Lo fissi, a labbra schiuse, stringendo più forte i pugni, sentendo le unghie conficcarsi nella pelle, sai il suo gioco, portarti al limite, ma sai anche che vuole che tu resista, e ti piace da morire
Alza un poco il tono della voce ora, non più un sussurro, ma un tono tra il professionale e l’amichevole
‘la vedo stanca signorina, Silvana l’ha affidata a me e non mi perdonerei di trascurarla’ ‘ più perverso ora quel sorrisetto, che stronzo paraculo, e quanto adori quel suo essere così
‘venga valentina, si accomodi, ho qui un piccolo ufficio privato che uso per i clienti di riguardo, le farà bene togliersi per un po’ dal trambusto della fiera’
sai che non &egrave un suggerimento, sai che &egrave ciò che vuole, ti alzi piano, senti, dopo quello sfinente dondolio su quella sedia, lo slip zuppo premere su te, senti quelle palline muoversi improvvisamente e a fatica, fermandoti per un attimo, riesci a resistere.
Ti accompagna verso quell’ufficio, entra con te, una scrivania, una comoda poltrona in pelle, due poltroncine.
Ti fa cenno di sederti su una di quella e lui si siede davanti a te.
Il suo sguardo ora ti brucia addosso, vedi distrattamente, alle sue spalle, una piccola vetrata che lascia intravedere uno scorcio dello stand, in cui si affannano clienti ed hostess
Temi e desideri ciò che sai sta per accadere
I suoi occhi ora brillano di quella luce che conosci mentre le sue parole ti entrano nel cervello, ti guidano
Rievocano momenti passati, immagini ancora vivide
Tu con lui, a quella cena, quella prima notte di sesso violento, quello spettacolo, il sapore di quelle donne sconosciute che ti sembra di sentire ancora sulle labbra, quel lento masturbarti nascostamente davanti ad uno sconosciuto, l’esser presa in quel bagno, negandoti il piacere ..
E ad ogni sua parole la tua mano preme più forte sul tuo ventre, il tuo bacino spinge in avanti, vedi, oltre quella vetrata, visi sconosciuti, che forse possono vedere, capire, ma non ti importa, ora stai gustando quel piacere, ora lo fissi, ora le tue labbra si schiudono sussurrando ‘ ‘lasciami godere per favore, ti prego’ ‘ ma solo il suo sorriso silenzioso risponde, mentre afferra un piccolo interfono, poche parole ‘ ‘Francesca ci porta due caff&egrave per favore’
Ti fermi di colpo
STRONZO
La sua voce severa ora ‘continua valentina’
E le tue mani strette a pugno riprendono a muoversi
A premere
Ad eccitare
Senti il viso rosso, il respiro mancare
La voglia gridare
Un colpo leggero alla porta, si apre, una delle hostess entra appoggiando un vassoio con due caff&egrave sulla scrivania
Sei imbarazzata
Sei eccitata
La guardi mentre esce, Enrico in piedi chiude la porta, si siede
dietro la scrivania questa volta, ti fa un cenno
Ti alzi avvicinandoti
Lo sguardo a quella piccola vetrata
Cosa chiederà ora?
Che ti importa, ora hai bisogno di godere, ora vuoi quell’orgasmo che trattieni da ore ormai
Ora il tuo corpo vuole abbandonarsi
Lo vedi, seduto dietro quella scrivania, la sua mano lenta abbassa la zip
Capisci ..
Sorridi perversamente
Scivolando ai suoi piedi, nascosta dalla scrivania
La tua bocca lo racchiude
Lo succhia
Lo lecca
Mentre la tua mano ora si infila sotto la gonna
Scosta quello slip fradicio
Gioca con la cordicella di quelle palline
La tira
La spinge
La muove
E la tua voglia si trasmette alla tua bocca
Il più bel pompino della tua vita
Guardandolo da terra
La sua mano tra i tuoi capelli a dettare il ritmo
La tua bocca usata
La tua gola scopata
Mentre la tua saliva lo avvolge, lo bagna
Mentre le tue dita nervose si muovono su te, in te, si fermano di colpo, aspettando il suo ‘si’ per concederti il piacere
Ormai al limite
E ti piace quel limite, quell’attendere, pregustando il momento che verrà
‘.
Si alza di scatto
Ti prende la mano
Ti fa alzare
Un attimo di smarrimento temendo che voglia scoparti li, su quella scrivania, davanti a quella vetrata
E ‘ non te ne fregherebbe un cazzo ora,
ora lo vuoi sentire in te
lo vuoi sentire sbatterti, lo vuoi sentire nel ventre e nelle viscere
fino ad essere colma e paga
tenendoti per mano si dirige verso una piccola porticina in un angolo dello studiolo
Un piccolo magazzino chiuso
Ingombro di carte, depliants
Ti fa voltare, ti china su quella pila di carte
Solleva bruscamente la tua gonna
sfila con gesto deciso il tuo slip
Ora &egrave la sua mano a muovere quelle palline
Sapientemente, alternando dolci e struggenti carezze al clitoride
Ora in quello sgabuzzino senti forte ed acre l’odore del sesso
Ora ti volti verso lui sussurrando
‘scopami, per favore scopami, fammi godere, ho bisogno di godere’
il suo sesso a sfiorare le tue natiche
a scivolare sulla tua figa, bagnandosi di te
ad aprirti piano
ad allontanarsi per far posto alla sua bocca
la sua lingua a frugarti a scivolare in te, quasi a scoparti
le sue labbra si chiudono afferrando quelle palline
strappandotele
la lingua torna a muoversi sul clitoride con piccoli colpi decisi
a risalire tra le tue natiche a sfidare quel buchino, a bagnarlo
a vincerne la resistenza con le dita
mentre, in piedi, ora il suo sesso pretende te
ora spinge nella tua figa
ora si muove con colpi decisi, e ad ogni colpo anche le sue dita ti prendono un pò di più
prende i tuoi capelli ti fa volgere il capo verso lui
vuole i tuoi occhi mentre ti scopa
li vuole mentre le sue dita ti abbandonano e il suo cazzo spinge
apre
forza
prende
stringi i pugni, trattieni il respiro
mentre le sue mani stringono i tuoi fianchi, guidano contro di lui il tuo bacino
il suo sesso sprofonda nelle tue viscere
la tua voglia urla
e le tue labbra chiedono
ancora chiedono di poter godere, chiedono quell’orgasmo troppo a lungo trattenuto
chiedono il piacere troppo atteso
‘fammi godere, ora, fammi godere’
e sui suoi colpi decisi il suo ‘si’ il suo ‘ora’
e mordi le labbra per trattenere gemiti che le sottili pareti non potrebbero coprire
mentre la tua mano si muove tra le tue cosce ad amplificare quel piacere
le gambe si piegano
e lui continua a muoversi in te
ad aprirti ancor più
mentre ti senti cagna facendoti inculare in quello sgabuzzino
mentre ti senti femmina e fiera al donarti a lui così
piu veloci i suoi colpi
piu decisa la tua mano
a darti piacere sul piacere
fino a ‘
lasciarti scivolare ai suoi piedi, sentirti spingere tra le labbra quel sesso turgido, pieno di voglia
che odora di te
che lecchi avida
che succhi golosa
che lasci che ti scopi la gola
fino a bere il suo piacere
a sentirti imbrattare il viso
a cercare con la lingua ogni goccia sulla tua pelle, sul suo cazzo
a succhiarlo guardandolo
sentendoti fieramente puttana
felicemente appagata ‘ finalmente
lunghi attimi, in cui entrambi gustate il piacere
il suo abbraccio tenero mentre bacia la tua bocca, condividendo i vostri sapori
una carezza lieve sulla guancia, poi ‘ raccoglie quelle palline
lentamente le muove tra le tue cosce
il tuo sesso ipersensibile dopo l’orgasmo ‘ eppure le senti entrare, le senti prenderti, fissandolo
con gesti lenti infili il tuo slip, sistemi la gonna mentre già lui esce da quello sgabuzzino, ti aspetta nello studiolo
uscite insieme
e senti su te lo sguardo di quelle hostess
il viso si infiamma
mentre senti sulla pelle il suo piacere che si asciuga
mentre senti ancora in bocca il suo sapore
e ad ogni passo quelle palline riprendono a tormentarti
ma ‘ sostieni lo sguardo di quelle ragazze, senza vergogna
fiera e felice quando lui ti sussurra ‘ ‘in te quelle palline valentina ‘ fino a stasera ‘ un’altra notte per noi’
e solo un velo di tristezza al pensiero che sarà l’ultima.

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