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IO. FOTOGRAFO A LUCI ROSSE. IMPROVVISAMENTE LAURA, LA LUCERTOLONA VICINA DI CASA – CAP. 6

By 3 Novembre 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Ero placidamente disteso sul divano in pieno relax. Mi accarezzavo l’uccello pensando alla frenetica attività alla quale lui sarebbe stato probabilmente sottoposto molto presto. Almeno lo speravo! Era da qualche giorno che non mi sfogavo. Ero strapieno di sperma e dovevo sborrare! Simonetta con le sue allusioni e le sue velate e provocanti promesse mi aveva infatti ulteriormente fatto preparare dentro di me altro sperma. La risposta del mio cazzo fu immediata. Si indurì e si rizzò come nelle migliori occasioni. Voleva anche lui liberarsi e… schizzare! Finalmente!

E fu proprio allora che, improvvisamente, sentii bussare alla porta d’ingresso. Molto leggermente, per la verità. Non attendevo visite ed un po’ scocciato mi avvicinai alla porta d’ingresso ben sapendo di non poterla però aprire. Non ero assolutamente presentabile in quelle condizioni! Ero indiscutibilmente nudo e con l’uccello in tiro!

“Chi è? – chiesi non proprio cortesemente pensando a qualche scocciatore venditore porta a porta – Non mi serve nulla, grazie!” “No, no, scusa… Sono Laura, la tua nuova vicina di casa… Non ci siamo ancora conosciuti… Ma sono sola ed ho un problema in casa… Mi puoi aiutare?”

Ricordai subito che Laura era proprio il nome della giovane donna della quale avevo letto il bigliettino infilato sotto la mia porta. Ma soprattutto era lei che avevo sentito qualche giorno prima mentre prendeva il sole nel terrazzo in compagnia dell’amica Daniela. E, le due lucertolone, si erano confessate di essere tanto felici di poterlo fare proprio completamente nude, senza essere spiate dai soliti maschietti guardoni. Questo valeva anche per me perché erano purtroppo protette dalla vetrata opaca che divideva la mia finestra dal solarium da lei improvvisato. E cosa avevano raccontato Laura e Daniela, sicure di non essere viste e sentite. Vizietti proibiti dei loro compagni ed avventure particolarmente erotiche pure da loro due condivise con i rispettivi uomini.

Mi resi conto che pure io ero in quel momento completamente nudo e non molto presentabile per la donna che era in attesa dietro la mia porta d’ingresso.

“Attendi un attimo?” “Certo e ti chiedo scusa per il disturbo!” Corsi a indossare l’accappatoio da viaggio che avevo vicino alla doccia. Me lo infilai e mi accorsi subito che era proprio corto e che mi copriva appena. Uno sguardo un po’ più attento di qualcuno avrebbe anche potuto notare che ero un po’… agitato! Ma, esibizionista come ero, forse volutamente non me ne preoccupai molto. Dopotutto ero solo in casa mia e la vicina lo sapeva benissimo.

“Eccomi! – le dissi subito aprendo la porta ed elargendole un gran sorriso di circostanza – Scusami se ti ho fatto attendere… E se mi presento così…” “Figurati! Sono io che sono una rompiscatole ed un po’ invadente! Ti ho disturbato, mi pare… – aggiunse squadrandomi velocemente tutto e soffermandosi per un attimo anche lì dove non doveva – Mi sono permesso perché ho sentito la musica di Vasco provenire da casa tua… Ma scusami ancora, non si bussa alla porta dei vicini di casa… Non così presto al mattino e soprattutto se lui è un uomo! Mi perdoni? Ma io sono sola in casa, oggi! Mio marito è via per lavoro e lo è per tutta la settimana! E mi è successo un guaio e non so proprio come porvi rimedio! Sono… sono veramente incasinata, come vedi… E non sono neanche io molto presentabile. Solitamente non mi mostro così in queste condizioni! Mi sarebbe anzi piaciuto presentarmi in un altra occasione ed in una situazione diversa. Per tutti e due, mi pare – aggiunse abbassando lo sguardo – Ti avevo anche scritto con mio marito un bigliettino d’invito a conoscerci….” 

Mentre parlava la guardai. La giovane donna era indubbiamente molto graziosa ma non potei non notare il suo imbarazzo ed il violento rossore che la tradirono dopo che non aveva potuto non accorgersi per un attimo del mio gonfiore sotto il mio piccolissimo accappatoio da viaggio. 

Immediatamente mi fece infatti un altro sorrisetto di circostanza per farmi capire che involontariamente quel mio gonfiore l’aveva naturalmente visto e sollevò lo sguardo al cielo per distoglierlo da quella parte del mio corpo e per non arrecarmi ulteriori presunti disagi.

Scusami ancora, Fabio! Lo so, sono imperdonabile perché so bene che voi maschietti al risveglio siete… ehm.. sì….. come dire… insomma… uffa… siete tutti un po’… diciamo… agitati! Sì, proprio così, agitati! Ma non preoccuparti troppo! Sono sposata e sono abituata a certe esibizioni… Spesso involontarie e naturali…”

Lei non sapeva che non ero al risveglio e che quello stato era dovuto ad un’altra femminuccia che avevo appena lasciato. Ma soprattutto lei non immaginava proprio quello che l’avevo sentita confessare qualche giorno prima alla sua amica mentre si crogiolava completamente nuda al sole. E come lei stessa con il suo racconto mi aveva fatto rizzare l’uccello. E soprattutto la particolareggiata descrizione delle porcate alle quali lei stessa si era prestata a fare con suo marito. Sì, quelle video-telefonate erotiche con il suo lui, terminate con l’orgasmo di lui visto in primo piano! Mi avevano attizzato allora, eccome! Ma sapeva però pure benissimo come si era presentata ora lei sull’uscio del mio appartamento. Se il mio accappatoio azzurro era particolarmente leggero e corto, il suo di un tenue color rosa lo era ancor di più. Se l’era probabilmente infilato in gran fretta e non si era forse accorta che copriva appena e a gran fatica le parti intime e più belle del suo corpo.

Privo di cintura goffamente se lo teneva davanti socchiuso a stento con una mano lasciando ben scoperte le lunghissime gambe abbronzate e soprattutto un po’ della parte superiore del suo corpo. Pur mostrandomeli appena mi fece intuire che aveva due splendidi seni. Nella fugace visione che la giovane donna involontariamente mi aveva offerto feci in tempo di accorgermi addirittura però della mancanza degli antiestetici segni del reggiseno del costume da mare. Ma io lo sapevo bene il motivo di quell’assenza! A tutto ciò si aggiungeva la sensualissima vista dei suoi lunghissimi capelli neri, lucidissimi e bagnati che tentava un po’ di tener raccolti con l’altra mano dietro la nuca. Il tutto era quindi molto intrigante e giustificava la mia erezione sotto il mini accappatoio che non riuscivo proprio più a nasconderle! Laura era indubbiamente imbarazzata per il disturbo arrecato al vicino, ma ancor più per l’abbigliamento molto succinto e provocante costretta ad esibire sull’uscio di casa del suo vicino di casa! Indubbiamente uomo!

“Cosa è successo? – le chiesi subito incuriosito per cercare di mitigare il suo evidente imbarazzo – Cosa hai combinato?” “Io nulla, uffa! Lo giuro! Mi stavo solamente facendo la doccia e la centralina elettrica del box doccia mi ha piantata in asso. È tutta digitale e non voleva proprio chiudersi per permettermi di bloccare il getto d’acqua che stavo usando per sciacquarmi. La doccia continuava a rimanere aperta e il comando di chiusura non prendeva! Furiosa sono letteralmente scappata fuori dal box ed ho lasciato scorrere l’acqua… Non la senti? Ed eccomi qui a chiederti aiuto!”

Mi stai dicendo che stai forse allagando la casa? – chiesi ridendo – Devo chiamare i pompieri?” “Ma daaaaiiiiiii…. Sono imbranata, lo so! Ma non prendermi così in giro! Questa è roba da mariti. E lui non c’è, ora! O da uomini! E tu lo sei, mi pare… Non puoi fare nulla tu per aiutarmi?”

“Sono un fotografo e non sono un idraulico. Però potrei tentare…” “Grazie! Vieni a vedere? – mi disse supplichevole – Non vorrei proprio allagare veramente la casa!”

La seguii ed entrai nel suo appartamento. Dal vano d’ingresso scorsi l’enorme terrazzone affiancato al mio salotto. Era già assolato. In mezzo troneggiavano due lettini già pronti per il quotidiano bagno di sole della bella signora con qualche amichetta pure amante della abbronzatura integrale!

“Ti piace vero il mio solarium! – mi disse subito notando il mio fugace sguardo al suo solarium privato – Io lo adoro ed amo prendere lì il sole.” “Lo so! – mi sfuggì di dire – Lo so bene!” “E tu, scusa, come lo sai?” “Intuito maschile! – mentii spudoratamente – A tutte le donne piace prendere il sole!” “A me piace in modo particolare prenderlo… – ribattè lei girandosi di scatto verso di me sorridendo molto maliziosamente – Il sole… Cosa avevi pensato, tu? Ma uffa!

Con voi uomini bisogna sempre misurare le parole! – aggiunse subito dopo aggrottando le ciglia fingendosi un po’ infastidita per quello che non doveva dire – Siete incorreggibili!”

“Anche a me piace tantissimo rosolarmi al sole! – aggiunsi – Non smetterei mai di restare al sole.” ” “A mio marito invece non piace… – continuò lei imperterrita – Ed allora qualche volta me lo prendo da sola! Mi metto in relax e mi faccio accarezzare tutta! Sì, mi piace proprio farmi accarezzare… Dai caldi raggi del sole! E talvolta con qualche amica alla quale come me piace tanto il sole… Ti confesso che nell’intimità del mio solarium, come avrai capito da uomo spregiudicato come mi sembra tu sia, non mi faccio molti scrupoli… Come non se ne fanno le mie amiche… Ce lo possiamo permettere! Qui nella mia vasca solarium siamo ultra protette, soprattutto da sguardi indiscreti!”

Feci finta di non capire tutti quei doppi sensi ai quali lei forse involontariamente si era lasciata andare. E neppure quello che mi aveva voluto dire con noncuranza. Solo il mio uccello continuava a spingere sotto l’accappatoio! Con una mano cercai di nascondere alla vista di lei la mia indubbia manifestazione di virilità e di gran voglia che non riuscivo proprio a nascondere.

Laura fece però finta di nulla e mi indicò allora il bagno dove entrai guardandomi attorno. La mia attenzione venne attratta da un batufoletto di seta adagiato sul tappetino bianco davanti al box doccia. Era rosa ed intravidi dei pizzi. Capì immediatamente che erano le mutandine della padrona di casa. Dovevano essere molto piccole…

“Ehi! – esclamai divertito ed incapace di starmene zitto – Che bell’intimo usa la signora Laura! Bellissimi quei pizzi! E dimmi, Laura, usi il tanga o il perizoma?” “Ma dai, Fabio, non guardare queste cose! – si affrettò lei a rimproverarmi raccogliendo affannosamente e frettolosamente da terra la sua mutandina e mettendosela in tasca – Mi metti in imbarazzo, così. Non hai mai visto un perizoma rosa con il pizzo? E uffa… Se sapesse mio marito che un altro uomo ha visto la mia mutandina… Non farmi pentire che sono venuta da te per chiederti aiuto!”

“Siiiii… – continuai a tormentarla scherzosamente – Che farebbe? E se sapesse che un uomo è qui ora nel suo bagno? E l’uomo e la sua mogliettina non sono proprio molto coperti…” “Lui è molto geloso, sai,.. Questo lui non lo dovrà mai sapere in futuro… Soprattutto quando ci incontreremo! Me lo prometti, vero?”

Scoppiai a ridere mentre l’acqua della doccia continuava a scorrere. “Vedi? – continuò lei affannata – Anche se mi allungo dentro il box e pigio di nuovo il tastino di chiusura non si chiude. Guarda… ” 

Di fronte a me aprì la porta del box, si allungò tutta piegandosi in avanti e di lato per non bagnarsi. Premette nervosamente più volte inutilmente il tasto rosso. Così facendo, piegata in avanti, abbandonò i capelli che scivolarono sulla schiena coperta dall’accappatoio.

Ma, soprattutto, aprendo un po’ involontariamente l’accappatoio mi mostrò quasi completamente le sue due bellissime mammelle. Ballonzolanti, rotonde ed abbronzatissime. Splendide, come le avevo immaginate baciate dal sole! Solo i capezzoli non riuscii a vedere. Come erano gonfie e sicuramente dure!

Laura si accorse subito dello spettacolo che mi aveva involontariamente offerto. Fece un sorrisetto di circostanza e si risistemò subito l’accappatoio. “Scusami… Non volevo… Ma tu… ma tu non hai disdegnato! Hai visto a sufficienza? E bene? – disse sbuffando visibilmente contrariata dal piccolo incidente e diventando seria di colpo – Hai capito qualcosa?”

“Ho visto abbastanza ed ho capito che sei una bellissima donna!” “Fabioooo! Se hai capito qualcosa del guasto della doccia, dicevo… – aggiunse lei un po’ stizzita ed infastidita per il mio commento sul suo bellissimo seno che avevo appena potuto scoprire – Non volevo farti vedere e capire altro! Insomma! L’acqua sta per allagarmi la casa! E tu, invece… Dopo le mutandine, ti godi le mie tette!”

“Posso tentare di risolvere almeno provvisoriamente il problema… – aggiunsi allora io cercando di sdrammatizzare la situazione – Se vuoi…” “Certo che lo voglio! – mi replicò lanciandomi un’altra occhiataccia – Ti ho disturbato per questo! Te ne sarei infinitamente grata. Veramente…”

Incoraggiato da quelle parole mi adoperai. Per prima cosa chiusi l’interruttore generale dell’acqua. Così bloccai lo scorrere inutile dell’acqua della doccia. Laura fece un sospiro di sollievo e mi fece una carezza sulla guancia. Poi mi dedicai alla centralina elettrica del box. Feci quello che spesso facevo col mio box adibito pure a bagno turco. Il sistema andava talvolta in tilt ma un amico mi aveva svelato un segreto. Bastava resettare la centralina per risistemare il tutto. Lo feci. Per un attimo tutte le luci del box si illuminarono. Poi rimase aperta solo quella dell’accensione della doccia. La pigiai e si spense. La ripigiai e riprese il flusso dell’acqua. Pigiai di nuovo e questa volta come speravo si chiuse.

“Ecco, ho finito. Adesso è tutto funzionante. Ti consiglierei però di chiamare un idraulico ed elettricista per sicurezza. Fallo però quando sarai più presentabile o con tua marito in casa!”. Lei annuì ed abbassò lo sguardo.

“Grazie, Fabio, sei stato molto gentile. Scusami se sono stata scortese. Quella benedetta doccia mi aveva piantata in asso. Dovevo e devo ancora sciacquarmi tutta per levarmi il docciaschiuma dal corpo e il balsamo dai capelli…” “Capisco. Ma adesso se vuoi lo puoi fare… – le dissi con noncuranzae con un sorrisetto malizioso – Se vuoi adesso puoi fartela la doccia!” “Era proprio quello che avevo intenzione di fare…” “Va bene! – aggiunsi allora io subito facendo il finto tonto – Così verifichiamo noi la riparazione del guasto… “

“Ma uffa! Fabio! L’ho capito, sai… Tu… Insomma… Ma tu non sei un vero idraulico come nei film a luci rosse! E soprattutto non sei mio marito! Non posso farmi la doccia davanti a te! Come puoi immaginare io faccio la doccia nuda!” “Non avevo dubbi su questo! Ed è pure vero che io non sono un idraulico ma bensì sono un fotografo e il tuo vicino di casa… Ti ho aiutata volentieri, però… E tuo marito non dovrà mai saperlo”

“Ho capito! – iniziò a dire lei a bassissima voce, quasi sospirando e cominciando a pensare a delle cose forse per lei inconfessabili – Gradiresti che io in qualche modo… contraccambiassi? Per la tua gentilezza? – si sbilanciò lei – Ho capito bene?” 

“Oh no, Laura, tu non mi devi assolutamente nulla! Certe cose si fanno solo se si vogliono fare! Ed io sono effettivamente un fotografo… Mi piacciono le cose belle! Tutto qui!”

“Scommetto che io sono una di quelle belle cose che tu prediligi!” “Sei molto perspicace, Laura…” “E tu, Fabio, sei un adorabile mascalzone! Ma sei anche un gran bell’uomo! E sai di esserlo…”. Si mise in punta di piedi e mi regalò un bacione sulla guancia. “Non montarti la testa, però – continuò lei – E spero che ti basta come… pagamento in natura…”

Non risposi e lei rimase per qualche secondo in silenzio. Era evidentemente imbarazzata per la situazione che si era creata. Aveva capito anche dal mio silenzio che non ero soddisfatto da quel pagamento. Ma era molto dubbiosa su come proseguire quella conversazione molto pericolosa e che sapeva benissimo poteva condurla dove poco prima non pensava proprio di arrivare. Emise due lunghi sospiri. Poi mi fissò per un attimo negli occhi. “Sono una donna sposata, lo sa! Io non sono una puttanella…. Certe cose non le ho mai fatte! Ma tu…. Ma tu, ci sai fare con le donne e sai bene cosa dire in certi momenti alla donna!”

Le lanciai lo sguardo che mi riservo per le grande occasioni. “Oh Fabio! Sei proprio un birbante! Non guardarmi così…. Mi fai andare in tilt, così!” “Proprio quello che vorrei… – perseverai continuando a fissarla – Mi piace vederti così…”

Lei abbassò allora lo sguardo. “E mi prometteresti, ora….” “Cosa Laura, cosa?” “Se ti chiedessi invece adesso di girarti e se io dopo andassi sotto la doccia? I vetri non sono opachi e so benissimo che mi vedresti quasi tutta nuda… Come tu vorresti…” “Certo! – mentii sapendo di mentire – Ma non vuoi proprio che ti veda come sei fatta? Sì, intendo nuda… Ti vergogni? Lo sai che sei bellissima..” “Ma Fabio! Ti conosco da un’ora! Come corri tu! E mi vorresti vedere già nuda!” “Deformazione professionale, Laura. Mi piace il bello assoluto e una bella donna come te nuda lo è sicuramente. Te l’ho detto: io sono un fotografo…”

“Lo sapevo già che eri un fotografo… – continuò lei a bisbigliare sorridendo – E ti confesso pure che ero curiosa di conoscerti…

Sì ero proprio curiosa di ci conoscere il fotografo vicino di casa! – mi svelò allora Laura che tradì con un po’ di affanno il turbamento che avevo iniziato a procurarle – In un’altra occasione magari con mio marito. Te lo avevo scritto anche su quel bigliettino… L’avevo però infilato io, sai, sotto la tua porta!”

“L’ho letto ma non c’era stata mai l’occasione di vederti. Magari da sola…” “Mmmm… Ed oggi invece mi pare che un pochino sei riuscito a vedermi, vero? Sei proprio un bel porcellino, tu! E non ti fai mai scappare l’occasione! Ti sono piaciuta, almeno?” “Lo sai benissimo. Anche tu, mi pare, non ti sei limitata a guardarmi negli occhi. Ti sei soffermata a vedere anche dell’altro…”

Laura arrossì violentemente. “Certo che l’ho vista quella cosa! Anche se sono sposata sono sempre una donna! E non sono proprio una santarellina! Penso che anche tu te ne sia accorto! Sbaglio?”

Sentii la sua voce fremere un po’ per la prima volta. Aveva probabilmente iniziato ad alterarsi ed eccitarsi. E ne era un po’ meno preoccupata. Si era un po’ sciolta e le era piaciuto essere ammirata ed apprezzata! Il gonfiore del mio uccello mi aveva tradito ed evidentemente non le era dispiaciuto provocarmi.

“Ma io, credimi Fabio, non volevo… – iniziò a miagolare per giustificarsi – Credimi, ti prego…” “Cosa non volevi fare, Laura?” “Fare la moglie che fa la sgualdrinella con il vicino di casa… Non volevo creare quella situazione e provocarti!” “L’hai fatto, però! E anche tu ti sei un po’ divertita… Vero?” “Sì, sì… È vero! Mi sono anche divertita un po’. Ad eccitarti. Mi piace un po’ provocare talvolta i maschietti! Ma non pensavo che facendo così mi sarei eccitata anch’io.”

“Adesso lo sei un po’, Laura?” “Sì, un po’ lo sono. Perché me lo chiedi?” “Perché volevo essere sicuro che tu lo fossi per poterti fare una domanda.” “Che domanda, Fabio? – mi chiese subito – Fabio, ti prego…” “Vuoi vederlo? – le chiesi senza esitare e con sicurezza – Dimmelo, ora, Laura!” “Cosa dovrei vedere, Fabio?” “Semplice! Il mio uccello pieno di voglia! Di te! – le dissi senza imdugi – Lo vuoi?”

Lei arrossì violentemente e il suo respiro divenne affannoso. Poi in silenzio si infilò per un attimo una mano all’interno dell’accappatoio per accarezzarsi il seno. Voleva evidentemente darsi prima un po’ di piacere. Socchiuse subito gli occhi e poi iniziò a sussurrare. “Sì, sì… Fabio. Ma cosa mi fai fare. Adesso, qui… Va bene, Fabio. Ma ti prego, è un segreto tra noi due! Se tu proprio lo vuoi… Mostramelo… Puoi farlo.”

Stavo impazzendo dal desiderio. Lei aveva ceduto ed era pronta! “Va bene, Laura! Ma adesso, tesoro, tocca però a te!” Detto ciò congiunsi le mie mani dietro la mia nuca e mi appoggiai alla doccia in una chiara posa di attesa.

Lei mi guardò stupita per alcuni interminabili istanti. Poi intese i miei desideri. “Ho capito, ho capito… – sospirò la giovane donna con un filo di voce – Devo fare tutto io, vero? Ti piace farmi fare la mogliettina puttanella?”

Non le risposi, ma in silenzio con un lento movimento del mio bacino e delle anche con movenze da consumato spogliarellista feci in modo che l’accappatoio si spalancasse sul davanti. Lei me lo vide. Per la prima volta ed emise subito un gran sospiro, Sorrise e socchiuse gli occhi estasiata. Aveva proprio gradito la vista del mio cazzo. “Complimenti, uomo! Com’è bello! – le scappò – Ce l’hai proprio bello! E da tanto che non ne vedo uno così! E come è grande! Mmm… deve essere anche duro! Tanto, tanto duro! E quanto è gonfio… Oh, no, no… mai visto uno così… Ma quanta voglia hai, maschiaccio? – sospirò ancora lei con un po’ di preoccupazione – Sei proprio pieno, pieno, vero? E chissà cosa combineresti qui, nel mio bagno!”

Laura era ormai accesa ed eccitatissima. Gemeva e sospirava. Poi si ammutolì anche lei. Rimase in silenzio e molto lentamente si preparò a sfilarmi il piccolo accappatoio. Si accovacciò ed in quella posizione, piegata davanti a me ed ai miei piedi, mi esibì ancora una volta i suoi seni ancora avvolti un po’ dal suo accappatoio rosa. Non voleva proprio mostrarsi nuda! “Mi vuoi così, vero? – mi sussurrò quasi gemendo – Mi vuoi come la tua schiava…” “Sì, proprio così, Laura!” Lei si aggrappò allora ai lembi superiori del mio accappatoio, lo fece scivolare fin giù, fino ai miei piedi. Ero nudo, completamente nudo davanti a Laura. Il mio uccello davanti ai suoi occhi spalancati e il mio scroto vicino alle sue labbra. Sentivo il suo respiro! Bellissimo!

Non riusciva più a nascondere tutta la sua eccitazione. Lei, a quel punto volle mettersi comoda. Mi fissò per un attimo negli occhi, diventò serissima e si inginocchiò. I suoi occhi furono pieni del mio uccello che ritto le sfiorò la fronte. Lei trascinò il mio accappatoio lontano dai miei piedi e lo scagliò lontano. Mi voleva così, completamente nudo, ritto in piedi davanti a lei inginocchiata e con l’uccello rizzato e in piena erezione. La vidi osservarlo con attenzione e quasi studiarlo mentre mi accarezzava i glutei. Poi sollevò il capo e mi sorrise.

“Wow! Com’è bello! – ripetè lei – E come è grande! E’ proprio molto più grosso di quello di mio marito, sai! Ne sei orgoglioso? Mi piace proprio un sacco! Hai un gran bell’uccello, uomo! Complimenti! E come ti piace mostrarmelo! Ho capito sai che non ti dispiace proprio metterlo così davanti agli occhi della moglie di un altro… Guarda, guarda come si è rizzato! È enorme, adesso!”

Maliziosamente con estrema lentezza e dolcezza mi accarezzò il culo, le cosce ed il ventre. Poi mi fece sentire vicino al mio cazzo in tiro il calore del suo respiro. Mi fece impazzire così e per un attimo temetti di non riuscire a trattenermi e di sborrarle a tradimento sulla faccia e tra gli occhi.

“Ehi, uomo, mi raccomando… – la sentii allora solo dire con gli occhi trasognanti accorgendosi di quello che sarebbe potuto succedere – Comportati bene, controllati e non costringermi a subire cose che oggi non voglio proprio farti fare. Capito? Non voglio quella cosa! Non voglio orgasmi e tutto il resto che voi maschiacci fate quando vi scatenate. E ti vedo, sai e non oso pensare, con la voglia che hai, a quello che mi faresti vedere e che cosa combineresti qui. Ehm… insomma… chissà quanta robina riusciresti a fare e forse la spruzzeresti fino al soffitto! No, tesoro, non adesso e non a casa mia! Non voglio fartelo fare nel mio bagno! E’ anche quello di mio marito! Non mi va! Dovrei ripulirlo tutto! Tutto sporco del seme di un altro maschio! Il tuo! Dappertutto…”

“Ma Laura! Cosa dici! – riuscii a stento a borbottare io ancor più eccitato da quelle parole che lei pronunciò con un mal celato imbarazzo – Non sono un ragazzino sempre in calore. E neppure uno stallone sempre pieno di seme! Oh sì… – aggiunsi però subito dopo – Ne faccio anch’io parecchio, sai… Ma so quando farlo, dove ed a chi offrirlo! Se lei lo vuole!”

“Ed io ho il sospetto che io potrei essere una delle fortunate… – miagolò lei ridendo non staccando un attimo lo sguardo dal mio glande sempre più viola – E scusi, signor fotografo… – aggiunse subito lei con finta ingenuità – Mi svela come si fa ad entrare a far parte delle sue elette?”

“Te l’ho detto! Sono un fotografo professionista. Il mio soggetto preferito è la donna…” “Possibilmente poco vestita, vero? – sbuffò lei fingendo un po’ di fastidio – O meglio ancora nuda!” “Certo, una donna nuda felice di esserlo davanti al mio teleobiettivo assicura una foto splendida! E tu, Laura, ti piacerebbe provare?”

“Posare nuda? – mi chiese spalancando gli occhi – Per te?” “Sì, Laura, anche nuda… Se ti va…” 

Piegò il capo di lato e mi fece un sorrisetto. “Perché no? Non l’ho mai fatto però così… Anche se qualche moroso talvolta me l’aveva proposto. Ma non mi ero fidata. Mio marito una volta l’ha preteso, ma poi ha scelto altre cose… E lui non dovrebbe proprio saperlo questo mio capriccio… Non gradirebbe che la sua mogliettina, di sua volontà, si sia fatta fotografare nuda! Da un altro uomo… Figurati poi se fosse anche il vicino di casa!” 

Ma lui ti ha allora già fotografata? Nuda intendo… – le chiesi incuriosito – Ti è piaciuto posare nuda per lui?” “Sì è successo. Inizialmente solo per lui… Poi ha voluto anche dell’altro…”

La guardai con uno sguardo dal quale traspariva tutta la mia curiosità. “Ma queste sono cose private tra marito e moglie – aggiunse subito lei mostrando un enorme imbarazzo – Non mi va di raccontare certe cose.” 

Io non insistetti e la tranquillizzai. “Sono un fotografo serio e per me esiste il segreto professionale. La maggior parte dei mariti non sa che le loro mogli si sono divertite a posare nude per me.”

“Hai fotografato tante donne?” “Un’infinita! Morose, fidanzate, mogli, amanti e persino coppie! Unica condizione la volontarietà di tutti i modelli di posare nudi e la loro maggiore età.

“Anche uomini? – continuò a chiedermi allora Laura sempre più curiosa – Ed anche coppie?” “Non amo il nudo maschile ma alcuni soggetti erano dotati di un fisico stupendo. Ed anche il resto! Superdotati ma armoniosi ed oggettivamente belli. Nelle foto di coppia era stato invece necessario un grande affiatamento nella coppia e molta disponibilità soprattutto da parte della donna.”

“Perché della donna? – mi interruppe Laura – Perché lei è più restia?” “Perché tutti gli uomini vogliono che il fotografo immortali la loro donna durante il rapporto orale. Mostrandosi così in quel momento di grande intimità la donna si dona completamente al suo uomo! Non è però facile per lei farsi riprendere in certi particolari primi piani. Soprattutto nel momento dell’orgasmo di lui. Certe donne vengono devastate dalla grande quantità di seme che ricevono sul loro viso. Non è facile per loro e il maschio pretende invece che io immortali proprio la smorfia e il disgusto mostrati dalla loro donna nel momento in cui è investita dal primo schizzo. Quello più abbondante e violento. Tu mi capisci, vero, Laura?”

Laura ascoltava in silenzio, incuriosita da tutto quello che le raccontavo. “Sì, sì, capisco… – annuì la giovane donna che stava giocando con una mano con il mio pube e con l’altra si torturava il seno – Posso immaginare le difficoltà che certe donne possono provare in quel momento così particolare… Le avrei anch’io…” 

“E tu? – continuò a chiedermi Laura sempre più affannata e tutta rossa in volto – Tu solo fotografi? O è richiesta anche la tua partecipazione?” “Se la cliente è una lei? – le chiesi allora io – Se devo offrire il mio uccello?” “Sì, sì e se lei è sola – insistette ancora Laura sempre più eccitata ed indiscreta – Mi hai detto che hai fotografato tante donne… Nude e senza la presenza dei loro compagni…”

Rimasi un po’ in silenzio. Poi con estremo piacere le raccontai quello che voleva sapere. “Dipende dalla cliente. Lei deve piacermi innanzitutto. Poi devi sapere che scatto anche delle foto molto particolari. Sono alquanto scabrose e sono allora richieste la volontà oltre che una certa partecipazione da parte della donna che in quei momenti non è più solo una modella piuttosto disinibita e disinvolta. Diventa anche un’amante appassionata. Solo allora una donna si fa riprendere in certe situazioni. Con me che non sono il suo marito.”

“Penso di aver capito… Mmm… Mi hai intrigata. Per la donna deve essere senza dubbio una esperienza molto diversa. Lo sarebbe soprattutto per una donna sposata… Come sarei io. E tanto, tanto… particolare!”.

Sentii Laura sempre più coinvolta e incuriosita dalle mie parole. La visione dell’uccello del fotografo le aveva fatto allentare tutti i freni inibitori. Continuò a farmi domande. “Ma tu, per mia sicurezza di donna sposata, mi assicureresti la massima discrezione? Sono molto curiosa, io! Ma anche molto sposata! E se mi piacesse provare nuove emozioni.”

“Ed io sono sempre alla ricerca di belle donne che senza pudori e tabù vogliono provare emozioni forti e di un certo tipo. Non è facile però trovare quelle che si prestano completamente alla mia arte. Soprattutto quelle che accettano di farsi immortalare con me nelle pose più audaci e spinte. Queste foto entrano a far parte di una mia particolare raccolta. Assolutamente privata e segreta. Oltre che protetta. Informaticamente parlando! La mia password segretissima la protegge.

Inoltre, per quanto riguarda le coppie e quelli scatti che riguardano anche me… – continuai io nelle rassicurazioni – Alcune modelle e clienti hanno pure preteso di essere protette almeno un po’ nelle foto più esplicite. Sia le donne fotografate da me sole e naturalmente nude ma soprattutto quelle che avevano acconsentito di farsi riprendere con dei partner di cui non si fidavano troppo! Le ho sempre accontentate, anche contro la volonta dei loro partner maschietti. Con un programma di fotoritocco ho sempre coperto un po’ il loro volto”.

Tutte queste donne erano molto belle e soprattutto spesso conosciute in città… – aggiunsi – Sarebbe stato quindi molto imbarazzante essere riconosciute in qualche scatto piuttosto scabroso per colpa di un permesso concesso con leggerezza ad un amante o per una vendetta del loro partner.”

Laura mi ascoltava sempre più interessata e con lo sguardo mi faceva intendere che voleva io continuassi a spiegarle le mie arti di fotografo di foto scabrose ed a luci rosse. E soprattutto le garanzie che davo alle mie modelle. Pensai bene che dovevo più possibile tranquillizzarla e rassicurarla.

Patrizia era ad esempio insegnante in un liceo ed era terrorizzata che qualche studentello se la godesse mentre lo faceva ad un ragazzino che l’aveva convinta a farsi fotografare con il suo bell’uccello in bocca. Lei per gioco aveva accettato di posare per il ragazzino ma aveva preteso un po’ di protezione!

Serena era invece una giovanissima impiegata in uno studio notarile e temeva che il vecchio notaio mostrasse ai suoi colleghi quanto lei fosse brava a farlo. A farlo godere con la bocca. Lui, pagandomi una profumatissima parcella, pretese proprio che riprendessi la sua giovane impiegata mentre veniva ripetutamente colpita nei suoi splendidi ed enormi occhi azzurri dai suoi primi tremendi spruzzi di sperma. Le preghiere della giovane donna, pure fidanzatissima, mi convinsero a coprire un po’ solo in uno scatto i suoi occhi spalancati e pieni del seme del vecchio notaio. Nulla potei in tutte le altre foto dove i suoi capelli, le guance, il naso, il collo erano ricoperti dello sperma del vecchio e focoso amante.”

Osservai Laura agitarsi ma continuai.

Antonella era un’agente immobiliare. Sposatissima fu coinvolta da un uomo perverso e cattivo che adorava vedere immortalata la donna nelle espressioni di disgusto e fastidio che l’ingoio del seme maschile le procurava. La donna gli aveva confessato che aveva sempre detestato lo sperma e che il sapore e l’odore del liquido seminale maschile le provocava nausea! Fino a provocarle il vomito. E così era successo quelle poche volte che era stata costretta all’ingoio da qualche ragazzino al liceo. Non aveva rapporti orali con il marito e non aveva mai bevuto lo sperma di suo marito! E proprio quell’attimo di grave difficoltà della donna venne colto dalla mia macchina! E il giovanissimo collega pagò una cifra non indifferente per la foto di Antonella che vomitava il suo sperma. Stranamente lei non pretese la protezione e conservo la foto originale”…

Laura ascoltava con attenzione le mie parole continuando ad accarezzarmi il pube e giocherellando con i miei folti peli. Si divertiva ad arricciarli con la punta della dita. Prestava però la massima attenzione a non toccare il mio pene che pure continuava a stagliarsi davanti ai suoi occhi socchiusi che ogni tanto spalancava.

“Queste foto che hanno immortalato le vicessitudini di altre donne stuzzicano la tua fantasia, Laura?” “Si, Fabio, un pochino… Indubbiamente…” “E quali in particolare?” “Le ultime, quelle più… scabrose! Mi intriga e mi eccita il proibito. Ma mi rassicurerebbe anche la possibilità di essere protetta un po’! Se lo desiderassi…. Sono sposata…”

A quelle parole decisi di affondare. “Non ho capito ancora se ti piacerebbe mostrarti. Io l’ho fatto e mi sembra che ti sia piaciuto moltissimo scoprirmi e vedermi come sono fatto! Vero?” “Sì, mi è piaciuto un sacco vederti… Ma ti prego! Non pensare che io sia una puttanella! Sei stato bravo a coinvolgermi in questo giochino.

La sentii vacillare e ritenni fosse giunto il momento giusto per farla capitolare!

“Anch’io sono curioso e mi piacerebbe vederti nuda!” “L’ho capito, l’ho capito… Ma non ci riesco qui… E poi qualcosa ti ho mostrato… Prima hai approfittato della mia sbadataggine!”

Le accarezzai i capelli e feci una leggera pressione sulla sua nuca. Cercavo così di forzarla. Speravo tanto che, eccitata, si lasciasse andare e che me lo prendesse in bocca. Almeno per un istante! “Non ti va? – le chiesi – Avrei tanta voglia di sentirti e vedere quanto sei brava a fare certe cose…” “No, tesoro, non qui e non adesso. Te l’ho detto…”

“Va bene, Laura, verresti allora di là?” “Di là? Nel tuo studio? Dài Fabio! Non adesso! Abbiamo un po’ giocato… Ti sono riconoscente, Fabio. Mi hai aiutata veramente… Ed hai anche soddisfatto la mia curiosità. Ma adesso non mi va!”

La guardai con un’espressione di enorme tristezza. Le provocai un sorriso e non solo!

Non fare così, porcellino! – aggiunse facendomi la promessa che tanto speravo – Non voglio fare porcate qui! Sono libera però fino a sabato… Mio marito non c’è. Qualcuno potrebbe invitarmi a bere qualcosa di forte nel suo studio fotografico… – aggiunse poi a bassa voce quasi sussurrando – Sono proprio curiosa di vedere il tuo studio… E se mi ubriachi un po’ anche alcune delle tue foto…”

“Solo quello? – la provocai – Ti ho raccontato parecchie cose. E soprattutto quello che mi piace fare con una bella modella!” “Ma io non sono una tua modella. Sono solo la tua vicina di casa…” “Alla quale piace essere intrigata! – la interruppi subito io – Ed è pure un po’ curiosa! Insomma! Ti è piaciuto vedere come è il vicino di casa! Nudo, naturalmente… Se tuo marito lo sapesse…”

“Ma Fabio! Non mi vorrai mica rovinare! Insomma! Mi hai provocata ed io mi sono fatta coinvolgere! – gemette e sembrò quasi volersi scusare – E a te mi sembra che non sia per nulla dispiaciuto esibirti e mostrarmelo per bene!” “Come piacerebbe a me vedere per bene come sei fatta tu!” “E non solo vedermi nuda! – aggiunse subito lei visibilmente preoccupata – E non solo quello. Sei molto pericoloso con quella macchina fotografica…” “Un rischio che ti piacerebbe correre, mi sembra di capire! – la rintuzzai – Esclusivamente nel mio studio, però!” “Non dovevo dirtelo… – me lo confermò lei quasi sussurrando – E adesso? Mi sono inguaiata da sola, mi pare….”

La sentii vacillare di nuovo e ritenni giunto il momento di strapparle qualche promessa in più. “Me lo prometti?” “Cosa? – mi chiese fingendo ancora di non capire quello che aveva capito invece benissimo – Cosa vuoi che ti prometta?” “Lo sai benissimo! – la rimproverai quasi cambiando tono – Lo sai benissimo cosa voglio da te! Sei troppo bella! Ed io sono sempre anche un fotografo…”

“Vorresti farmi uno dei tuoi servizi fotografici nella tua alcova, vero?” “Sì… – le risposi senza esitazioni – L’ho desiderato da quando ti ho vista prima davanti alla porta del mio studiolo…” “Me ne sono accorta! Con quel coso subito in bella mostra!” “Non volevo! Ma neanche tu eri molto vestita! Come adesso….” “E… come mi vorresti immortalare? – sussurrò Laura con un filo di voce – Naturalmente nuda…” 

“Certo, Laura! E non solo quello… – cercai di forzare la situazione approfittando del suo attimo di sbandamento – Anche delle altre cosine…” “Quali altre cosine? – mi chiese con gli occhi spalancati che avevano visto il mio uccello ingigantirsi di nuovo dopo quelle sue parole – Non ti basterebbe fotografarmi nuda?” “No!” “Capisco! Immagino che mi vorresti anche inserire nella tua collezione privata. Quella più scabrosa… Ma io, ma io… Sono sposata… Te l’ho detto. In passato non mi sono fidata di nessuno a fare certe cose. Perché dovrei farlo con te?” “Te l’ho detto! – sbuffai – Tuo marito non lo saprà mai ed io proteggo le mie modelle! Se lo vogliono… Ma ho il sospetto che tu non voglia alcuna protezione! Perché ti piace l’idea e ti piace ancor di più il fotografo che te l’ha proposto. E solo per lui saresti disposta a fare certe cose…. Soprattutto quelle… Non mi sbaglio, vero?”

“Ho capito, ho capito… – rispose quasi gemendo lei ed arrossendo ancora di più – A te non si riesce a nascondere nulla! E quando me lo vorresti fare questo servizio a luci rosse?” “Quando lo vuoi fare tu… – la incalzai per convincerla ad ad impegnarsi – Ti va venerdì sera?” “Va bene… – accettò con un filo di voce – Lo sai bene che mio marito torna sabato sera, vero?” “Certo! Me l’hai detto tu prima e l’ho registrato” “Sei proprio un mascalzone, tu! E’ vero! Mio marito torna sabato sera e sono libera.” “Non sono un mascalzone! Sono solo un fotografo professionista sempre alla ricerca di una modella. Sempre la più bella!” “Ruffiano!” “Perfetto, venerdì sera alle otto.” 

“Ehi, uomo! Dovrai avere un po’ di pazienza con me! Certe cose non le ho mai fatte! E mi vergogno un po’ anche a farti questa promessa. Anche perché ho capito che pretendi tanto dalle tue modelle! Non ti bastano solo due scatti di nudo!” “Certo e sono contento che tu l’abbia già capito. Ed hai riposto in me tutta la tua fiducia. Lo sai che io sono un fotografo serio. E il fotografo sa cosa piace anche alla sua cliente.” “Sei proprio un bel porcellino, tu!” “E tu una giovane donna alla ricerca di emozioni forti! Ti accontenterò!”

Mi staccai ed andai a riprendermi l’accappatoio che lei aveva lanciato lontano. Il mio uccello continuava a ballonzolare ondeggiando ben eretto. Non si era sfogato. Lei lo vide così gonfio in tutto il suo splendore ma indubbiamente sofferente. Laura si lasciò andare ad un sorriso. “Come è impaziente il tuo amico. Ehm… E mi sembra che non veda l’ora di partecipare anche lui al servizio fotografico del suo padrone… Con la nuova modella, magari! Ti messaggio giovedì!”

Le mandai un bacio ed uscii. Rientrai nel mio studio in condizioni pietose. Laura me l’avevo fatto tenere ritto e duro per quasi due ore! Mi scaraventai sotto la doccia. Una doccia fredda fu proprio necessaria per farmi sbollire. Avevo vissuto delle emozioni particolarmente… piacevoli. Mi sentivo pieno di desiderio e ancor più strapieno di… sperma. Se fossi esploso avrei inondato la doccia! Non volevo perché mi attendeva Simonetta al mare. Anche lei oggi sola. Mi aveva detto certe cose…

Stavo uscendo quando il cellulare mi riportò alla realtà. Con un po’ di fastidio lo estrassi velocemente dalla tasca e diedi un’occhiata per vedere chi fosse che mi chiamava. Ebbi un sobbalzo. Lessi infatti il nome che attendevo da parecchio tempo di leggere. Era la signora Paola Rossini. “Buongiorno, Fabio! Disturbo? – la sentii dire a bassa voce ed un po’ titubante – Il genio della fotografia a luci rosse stava forse già lavorando? E’ bionda o mora?” “Biondissima, ma giovanissima e depilata… – sghignazzai per un attimo per ingelosirla un po’- Ma no, Paola! – risposi subito dopo con voce squillante e mostrando una curiosità che non avevo – Sono appena entrato nello studio. Non ti aspettavo ancora..” “E invece sì! – rispose subito lei – Sorpreso?” “Sì, un pochino! – risposi subito io fingendo una incertezza che non avevo – Pensavo che tu avessi avuto bisogno ancora di qualche giorno per darmi quelle risposte! Capisco che per te non è facile…” “Quali risposte?” “Quella che volevo io naturalmente…” “Sei proprio incorreggibile, tu! – la sentii dire riduzzando – Sei molto sicuro di te stesso e sei un ottimo venditore del tuo prodotto!”

Convinta, allora? – la interruppi bruscamente con un tono che non ammetteva repliche di un certo tipo – Io non ho dubbi sulla tua decisione…” “Fabio… – la sentii miagolare – Sì, sì…. Avrei deciso! Va bene… Quello che mi hai proposto tu. A certe condizioni e per i motivi che sai bene. Ma sono ancora tanto confusa. Sono venuta da te per un motivo… Sono uscita dal tuo studio invece con ben altri pensieri! Mi hai detto delle cose che mi hanno mandato completamente in confusione. Come una adolescente vergine! Non me l’aspettavo… Non pensavo di provare più un simile turbamento… Molto piacevole, te lo confesso. E tu te ne sei accorto e te ne sei ben approfittato. Ma tu lo sai che non sono più una bambina, io!”

E’ vero, me ne sono accorto, Paola! Come donna e gran femmina quale sei hai provato piacere nell’immaginare certe cose. Cose magari desiderate una volta in passato e mai realizzate. Per pudore o sciocche vergogne!” “O un marito dal quale sono ancora solamente separata, Fabio! Ma tu, Fabio, non vuoi solo qualche foto di nudo artistico! Vero? Sarebbero per me senza dubbio più facili da accettare…” “Quelle le lascio alle ragazzine, come la tua figlioletta! O vorresti che lei sia costretta a fare quello che solo tu sai e puoi fare?”

Oh no, Fabio non dirmi queste cose. Mia figlia è bellissima ma così giovane! – mi interruppe gemendo Paola – Farò tutto quello che vorrai per proteggerla…”

Ti voglio serena Paola! Sono certo che le tue movenze ed i tuoi sguardi da donna matura renderanno le immagini meravigliose…” “Ne sei proprio sicuro, Fabio? Io certe cose così non le ho mai fatte!” “Ne sono sicurissimo!” “Ma tu, Fabio, mi aiuterai, vero? Me l’hai promesso… Avrai pazienza se mi mostrerò imbranata e se farò dei capricci?” “Non li farai perché ti metterò a tuo agio, rilassata…” “Me lo prometti? – mi chiese di nuovo – Scusami, Fabio! Ho quarant’anni ma per me è la prima volta” “Sì, Paola. Te lo prometto. E sarà facile per te e bellissimo per me. Anzi per tutti e due…”

La sentii emettere un lungo sospiro. “Scusami, Fabio, ma c’è un altro problemino…” “Dimmi, Paola!” “Ti avevo detto che non prendo la pillola… Ricordi?” “Certo che ricordo! Non è vero?” “Sì, sì… E’ vero. Non la prendo la pillola. In questo periodo sono però in attesa delle mie cosine. Sì, insomma sto aspettando le mestruazioni ed io sono purtroppo parecchio irregolare. Insomma, non sono proprio protetta in questi giorni! Sono così fertile nei giorni prima del ciclo… Mio marito in quella occasione molto simile a quella di questi giorni non fu molto attento e me la spruzzò tutta dentro nonostante le mie preghiere di non farlo e il mio permesso di schizzarmi eccezionalmente in bocca. Mi fecondò e nacque Monica, la mia bellissima bambina!”

Rimasi in silenzio per qualche secondo. Poi pensai ad un’altra provocazione. “Non crearti problemi, Paola! Lo sai bene che ho per te altri particolari progetti…” “Ma Fabio, ti prego… Almeno non dirmele certe cose! Lo sa che certe cose non mi piacciono proprio!” 

Lei aveva naturalmente capito ma non ero ancora soddisfatto di quanto l’avessi già imbarazzata. “Comunque, te l’ho già detto tesoro, sotto casa mia c’è anche una fornitissima farmacia. Molto discreta, anche!” “Farmacia? Discreta? – ripetette sbuffando lei quasi piagnucolando cominciando ad intuire qualcosa e fingendo di non ricordare quello che già le avevo consigliato di fare l’altra volta – Cosa c’entro io con la farmacia sotto casa tua? – insistette – Spero di non capire…” “Bella signora, ha mai comprato i preservativi per il suo uomo?” “Nooooooooo! – quasi urlò Paola – Non ho mai comprato io i preservativi per il mio lui! Mi vergognerei troppo nel chiederlo!” “Ma Laura, c’è sempre una prima volta! Ce ne sono sai tantissimi, colorati e profumatissimi! E sono sicuro che dolcemente saresti anche capace metterlo sul pene… Il preservativo, dicevo….”

Fabio, ti prego, non mi farai fare mica anche queste cose! Mi vergogno. Non sono un’adolescente che va a prendere il preservativo per il proprio morosetto squattrinato ed imprudente! Ho quarant’anni e sono stata sposata per quasi vent’anni anni! Ti immagini se il mio ex marito sapesse che la sua ex moglie appena separata da lui va ad acquistare i preservativi per un altro uomo?” “Ma sei fertilissima, Paola! Ed anch’io lo sono! Preferiresti farti ingravidare e farti crescere il pancione e le mammelle per allattare un bebè?”

Ma Fabio! Uffa! Uffa e ancora uffa! Come mi tratti! Non sono mica una giovane cavalla da fecondare! Hai anche qualche preferenza, maschiaccio villano e prepotente?” “Mi affido al tuo buon gusto, Paola…”

Lei rimase per qualche secondo in silenzio, senza parole. Era rimasta pietrificata e aspettava che le dicessi qualcosa io. Ne aveva bisogno. E glielo dissi. “Quando vieni, allora? Sto impazzendo dalla voglia di vederti… E poi, sì, di fotografarti in tutta la tua bellezza di donna. Meravigliosa, sensuale e… favolosa quarantenne! Come vuoi tu! Domani, mercoledì o giovedì?”

Dopo un lungo silenzio finalmente rispose. Mercoledì sono completamente libera. Monica andrà ad allenamento e poi a cena. E dopo la cena tutte in discoteca con la squadra. L’ho autorizzata anche di andare a dormire a casa di una sua compagna di squadra… Posso dormire da te, se mi vuoi… Ti va bene alle 17?”

Perfetto, Paola. Ti aspetto….” “Mi raccomando, Fabio… – concluse – Mi hai promesso tante cose…” “Le manterrò tutte, Paola. Come sono sicuro che anche tu non mi deluderai…”

La sentii ancora sospirare una volta. Era stremata ed aveva fatto tanta fatica a dire e sentire certe cose… “Chissà quante volte ti ricorderò ancora le promesse che mi hai fatto! Da uomo e soprattutto da fotografo! – aggiunse miagolando – E dovrai essere gentile con la donna che sarà nuda davanti a te, comprensivo con lei tanto imbarazzata ed in difficoltà ed ancora tanto, tanto buono con la nuova modella, quarantenne ma per te tanto, tanto femmina! E chissà quanti capricci farà!”

Poi chiuse il cellulare. Come feci pure io. Uscii euforico. Inforcai la moto. Direzione stabilimento balneare. Ero atteso!

 

continua

 

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