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Racconti di Dominazione

La Casa Della Libidine 4

By 12 Aprile 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

LA TETTONA

Nel pomeriggio, dopo il pranzo e una breve pausa di riposo, riprendemmo i nostri giochi.
Era arrivato il momento che personalmente attendevo con maggior impazienza: al centro delle attenzioni di tutti ci sarebbe stata Luisa. La mia amica tettona sembrava più bella che mai. Indossava una scollatura incredibile, e quelle enormi pere ballavano follemente ad ogni passo. Che visione paradisiaca! Da restarci secchi…
Tornammo quindi nel salone. Clarissa, seduta sulla sua poltrona al centro (indossava ora esclusivamente mutandine e reggiseno) disse a Luisa di togliersi maglietta e reggiseno.
La mia amica, dunque, rimase soltanto coi jeans.
Alla vista di quelle libidinose colline di carne, tutti noi ragazzi sospirammo profondamente.
Per quanto mi riguarda, il cazzo ebbe un’impennata istantanea e vigorosa.
“Ora”, esclamò Clarissa, “Voi maschietti toglietevi i calzoni e le mutande. Prendetevi in mano i cazzi e cominciate a masturbarvi. Luisa farà una bella spagnoletta ad ognuno di voi”.
Non credevo alle mie orecchie! Un sogno si stava avverando!
Luisa sorrise. L’idea la eccitava non poco… Non riuscivo a distogliere lo sguardo da quelle pere micidiali. Lei se ne accorse e mi sorrise.
Me lo stavo menando furiosamente, eccitato come un pazzo, quando Luisa s’inginocchiò davanti a me, che ero seduto su una delle poltrone ai lati della sala.
“Cominciamo da te” disse, ondeggiando col bacino e facendo ballonzolare quelle tette impossibili.
“Posso baciarle un po’, prima?”, le chiesi.
Disse di sì e con le mani mi porse quelle bocce meravigliose. Piazzai la testa in mezzo a quelle morbide colline e cominciai a leccarle con foga, senza alcun ritegno. Oscenamente.
Con la coda dell’occhio, vidi uno scintillio di gelosia nello sguardo di Giulia. La mia ragazza però non disse niente.
“Ora rilassati” disse poi la tettona “e fatti fare una bella spagnoletta…”
Reclinai la testa all’indietro e mi preparai ad andare in paradiso.
E paradiso fu! Luisa, sorridendomi come una vacca, prese delicatamente il mio uccello e se lo posizionò tra le bocce. Il cazzo sparì letteralmente tra quei globi di carne. Poi cominciò a muoversi, facendomi godere pazzamente.
“Ti piace come le mie mammellone ti massaggiano il cazzo, vero, porco?” mi chiese con voce da zoccola. “Chissà quanto le hai desiderate… quanto a lungo le hai sognate…”
“Dalla prima volta che le ho viste”, ammisi. Era la pura verità.
Non durai molto a lungo, purtroppo. Avevo tanta sborra nei coglioni e non potevo più resistere. Gemendo, le inondai le bocce.
“Su sborra” mi incitava lei “riempi bene queste tettone di cremina…”
E le riempii davvero. Lei raccolse tutto il mio seme e lo leccò con gusto.
Poi fu il turno degli altri. Luisa dedicò una bella e appassionata spagnoletta a tutti, nessuno escluso. Persino quel vecchiaccio di Mario ebbe la fortuna di godersi quelle bocce divine.

Ad un certo punto, Carla s’incamminò fuori dal salone.
“Dove stai andando?” le chiese Clarissa.
“In bagno”, rispose Carla. “Devo andare in bagno…”
“Devi fare la pipì?” domandò ancora Clarissa.
Carla arrossì un pochino. “No”, confessò “in verità devo cagare…”
“Oh”, replicò la padrona di casa “ma allora puoi farla qui davanti a tutti! Non vorrai mica privarci di uno spettacolino tanto gradevole ed eccitante?”
Nonostante un certo imbarazzo, Carla sorrise. Nei suoi occhi brillava un’eccitazione da vera troietta.
“Va bene” disse, “Dove devo farla?”
Clarissa ci pensò su un po’, poi disse:
“Tra le tette di Luisa! Caga un bello stronzo tra le bocce di questa tettona! Vediamo se le piace fare spagnolette anche agli stronzi!”
Luisa fu subito d’accordo. Incredibilmente l’idea la eccitava e la faceva bagnare.

Così Luisa si sdraiò a pancia in su sul pavimento al centro del salone, vicino alla poltrona di Clarissa. La tettona indossava solo un paio di jeans: dalla vita in su era nuda e quei meloni di carne, esposti agli occhi di tutti, apparivano più invitanti che mai. Tra le bocce luccicava ancora un po’ di sperma.
Carla era ora completamente nuda. Posizionò il culo sopra le tette di Luisa, si accucciò per bene e cominciò a cagare.
L’atmosfera era carica di eccitazione. Io, con il cazzo nuovamente duro, avevo ripreso a segarmi, e così gli altri maschi.
Si sentì una leggera scorregga, poi una più forte.
Infine, lo stronzo cominciò ad uscire…
Carla gemeva come se stesse scopando. Era davvero molto eccitata, e Luisa altrettanto.
Lo stronzo uscì molto lentamente, accolto da un boato di approvazione dei presenti.
“Ti cago tra le tette!” esclamò Carla. “Goditela bene questa mazza fatta interamente di merda!”
“Sì, brava troietta” ribattè Luisa “svuotati il culo tra le mie bocce!”
Lo stronzo uscì del tutto e cadde esattamente nel grande solco tra le tette di Luisa. Sembrava davvero un pisello di merda.
Poi Carla si spostò e Luisa esclamò:
“Guardate ora che spettacolino vi regalo! Godetevelo, porcellini e porcelline!”
Detto questo, strinse le bocce intorno allo stronzo e cominciò a mimare una spagnoletta.
Era uno spettacolo perverso e tremendamente eccitante.
“Goditi il mio stronzo!” la incitava Carla, che nel frattempo si toccava la figa “fai una bella spagnoletta alla mia merda!”
Troppo eccitante, davvero. Non resistetti oltre e sborrai di nuovo, questa volta nella mia mano.

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