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Racconti di Dominazione

La mia schiaveta 2

By 8 Aprile 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

La mia schiavetta continua a scrivermi quello che fa su mia indicazione
Queste sono le sue ultime mail
Caro Gladius,
Oggi ero in casa da sola e dato che ero un po’ fuori allenamento mi sono tenuta una candela nel culo per un’ora e per masturbarmi ho usato un deodorante spray, hai presente la forma vero? Ecco, uno di quelli.
Sono venuta una volta.
Prima del tanto agognato orgasmo ho dovuto lavorare ben quindici minuti con quell’oggetto dalla forma fallica, mettendo anche due mollette sui capezzoli per poterli stringere e masturbarmi sia la figa sia il culo.
Qualche minuti dopo l’orgasmo, mentre mi aggiravo nuda per casa con due dita nella figa, ho visto la mazza da baseball che usavo quando andavo alle medie.
Appena l’ho vista mi si sono illuminati gli occhi: grossa e lunga perfetta.
Allora mi sono messa sul divano e ho allargato le piccole labbra con una mano, per permettere alla mazza di entrare, dato che è già molto larga all’inizio.
A fatica l’ho fatta entrare, mi sembrava di spaccarmi in due, ma dopo pochissimi minuti sono venuta.
Avere quell’enorme oggetto nella figa mi è piaciuto tantissimo.
Stasera mi dedicherò al terzo orgasmo della giornata.

Sandra

Caro Gladius,
sono appena tornata da casa del mio vicino. Sono stata da lui dalle nove di questa mattina a adesso
Mi sono svegliata alle 8, i miei erano già a lavoro e mia sorella prima delle 10 non si alza mai quando è in vacanza.
Mi sono fatta la doccia, ho usato un docciaschiuma al cioccolato bianco che mi fa impazzire, e mi sono masturbata, così la mia fighettina era già pronta per andare da Filippo, il vicino; ho asciugato bene i capelli, profumavano di fragola, e mi sono truccata leggermente, matita e mascara, come mi trucco di solito.
Ho indossato una camicetta bianca piuttosto scollata e una gonna a pieghe che, da seduta, arriva a cinque centimetri sopra il ginocchio. Niente intimo, sarebbe stata una piacevole sorpresa.
Sono andata a casa sua, i suoi genitori erano già a lavoro, e mi ha offerto la colazione: cappuccino e croissant.
Appena ho visto la brioche ho pensato “inizio a fare la porca”.
Leccavo la brioche intinta nella schiuma del cappuccino e con sguardo innocente mettevo un dito nella schiuma e lo portavo alla bocca.
F.’Sai, Sandra non ti facevo così… così…’
S’Porca?’
F.’Avrei detto provocante. Non sei porca, assolutamente, sei molto… sì, provocante è la parola giusta.’
Sorrisi.
S.’E cosa provoco?’ chiesi innocentemente.
Filippo arrossì violentemente e spostò lo sguardo.
S.’Posso vedere cosa provoco?’
Filippo si alzò in piedi e si mise di profilo rispetto a me. Non potei non notare il rigonfiamento nei pantaloni della tuta.
Sentii improvvisamente la mia figa bagnarsi.
Sandra, ti basta così poco?” mi chiesi.
“Uff, non importa. Fai quello che ha detto Gladius.” rispose la metà di me che moriva dalla voglia di godere.
S.’Filippo, senti… Vorrei chiederti un piacere…’
F.’Prima ascoltami: io sono vergine, e voglio farlo la prima volta con una persona importante. ‘
Rimasi stupita. Eleonora, la sua ex ragazza, era praticamente una puttanella, lui un santarellino, ma pensavo che lei l’avesse convinto a farlo. Evidentemente lui era rimasto fedele a questo proposito.
S.’Beh, non ho detto che andremo a letto insieme. Non è necessario che i nostri organi genitali entrino in contatto…’
Filippo sorrise quando usai un lessico scolastico.
Sollevai lievemente la gonna e vidi il suo sguardo diventare come quello di un animale quando vede la sua preda: voglioso, sì, ma quasi violento.
Mi sedetti sulla sedia con le gambe lievemente divaricate.
Filippo fissava la mia gonna ansioso.
S.’Vuoi toccare?’
F.’Non sei un giocattolo.’
S.’Beh, ti avevo chiesto un piacere. Potresti leccarmela?’
Arrossii solo per quello che avevo detto. E al mio vicino! Conosce i miei genitori, potrebbe dire loro che hanno una figlia pervertita.
F.’Sarà il nostro segreto, okay?’
S.’Segreto.’ dissi sorridendo.
Mise una mano sotto la mia gonna e quando si accorse che ero senza mutande spalancò gli occhi.
Mise un dito nella mia figa già abbondantemente bagnata.
F.’Sai, non ho mai masturbato una ragazza… però ho visto un sacco di filmini porno e hentai.’
Strinse tra due dita il mio clitoride. Fui presa dai brividi.
Sollevò la mia gonna e contemplò la mia fighetta.
F.’Molto meglio dei manga.’
S.’Questa non è disegnata…’
Avvicinò la sua testa alle mie gambe e iniziò a leccare le cosce vicino alla mia vagina.
Mugolii di piacere uscirono involontariamente dalle mie labbra.
Filippo prese il mio clitoride tra le labbra e con la lingua diede dei piccoli colpetti.
Brividi di piacere mi percorrevano il corpo.
Gladius, anche se non fossi arrivata all’orgasmo, gli avrei fatto comunque un pompino, se lo meritava per essere la prima volta.
Mentre il mio clitoride era sottoposto a quel trattamento, due dita entravano e uscivano dalla mia figa.
Mugolavo, non potevo trattenermi.
La lingua si spostò nella figa; iniziò a penetrarmi con essa (anche lui riesce a toccarsi il naso con la lingua), mentre le due dita bagnate dei miei succhi passavano nel culetto.
Le dita che erano nel culo tornarono nella figa, mentre Filippo si alzava per slacciarmi la camicetta.
Certamente dalla stoffa bianca spuntavano i capezzoli turgidi.
Filippo slacciò lentamente la camicetta e mi tastò i capezzoli con le mani.
F.’Questo l’ho fatto anche a Eleonora.’ disse, prima di succhiarne uno.
Le due mani erano impegnate nella figa, non so quante dita abbia usato, ma ogni tanto una mano saliva a stringere la tetta che non era occupata dalla bocca.
S.’E tu saresti un novellino?’ chiesi tra i gemiti.
Il bello di avere un seno piccolo, secondo me, è che può essere preso completamente in mano.
Quando sentii che stavo per venire, spinsi la testa di Filippo sulla figa e gli chiesi di continuare, mentre aspettava il mio orgasmo.
Quando giunse, impetuoso e liberante, finì tutto sulle dita e sulla faccia del mio vicino di casa, che leccò quanto era possibile.
Al resto ci pensai io.
S.’Mi hai fatto godere parecchio.’ dissi, abbassando la zip dei suoi pantaloni. ‘Vuoi la tua ricompensa?’
Feci sedere lui e gli feci un pompino, il suo cazzo però era già eccitato e ci mise pochissimo a venire.
Il suo sperma finì sulle mie tette, dove è ancora adesso, e forma una patina biancastra.
La camicetta, prima di uscire, è stata abbottonata fino all’ultimo bottone, così nessuno sospetta niente, e una buona dose di profumo dovrebbe mascherare l’odore di sborra e dei miei umori, che non ho ancora lavato via dalla fighetta.
Dopo aver goduto entrambi, ci siamo visti un cartone animato in DVD, come quando eravamo piccoli e innocenti, e ogni tanto le sue carezze arrivavano sotto la mia gonna.
Gli ho promesso di tornare da lui quando vorrò, o meglio, quando me lo chiederai.
Come sono stata?
Sandra

Caro Padron Gladius,
Anche oggi ho raggiunto tre orgasmi.
Uno nella doccia della piscina, mentre mi mettevo la spazzola nel culo e la boccetta di docciaschiuma nella figa.
Stavo per urlare, ma non sapevo come trattenermi…
Ansimavo come una cagna in calore, ed erano solo due semplici oggetti!
Mi tremavano le gambe, mi sono accasciata a terra e sono venuta…
Gli schizzi hanno ricoperto le piastrelle della doccia.
Normalmente l’avrei leccato, ma mi faceva un po’ schifo
Il secondo a casa, dopo cena, merito dello spazzolino vibrante
Il terzo, pochissimi minuti fa.
Ho usato solo le dita (4!)
Buona notte
La tua devota schiavetta
Baci
Se qualche lettrice vuole provare queste emozioni mi contatti: gladius4@libero.it

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