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Racconti di Dominazione

la prima volta d Antonella

By 5 Novembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Non vi è nessun rumore se non il pulsare del mio sangue nelle vene.
Sono sola con i miei pensieri, mi guardo intorno,le tende sono tutte tirate come mi hai chiesto.
la luce soffusa delle candele rende ancor più irreale ed angosciante l’aspetto di questa stanza.
O forse è la mia anima inquieta a riflettere i miei mostri come ombre sui muri.
Un brivido gelido scende dalla mia nuca, mi accarezzo la schiena, mi volto,sento che stai entrando,mi metto la benda e mi accuccio dietro la porta e ti aspetto.
I miei lunghi capelli neri scendeno sulle spalle fin quasi a sfiorarmi il seno, le labbra tinte di rosso scuro creano un contrasto quasi volgare sulla dolcezza dei miei lineamenti, gli occhi oscurati fissano solo la mia anima, il mio corpo si muove lentamente, coperto solo da una splendida biancheria intima nera.
Resto immobile mentre ti avvicini a me sentendomi fiera di essere stata scelta,e augurandomi di piacerti.
Vorrei ma nello stesso tempo non vorrei fuggire e te questo lo sai, come sai che ti ho odiato, che ho cercato di annullare quest’incontro,ma che alla fine non ne ho avuto il coraggio,avrei voluto ferirti per quell’umiliante dolore che ingiustamente ti sei arrogato il diritto di farmi provare telefonocamente, quel dolore che non era affatto tuo,era mio,come questa lettera che mi strappa l’anima,mi estorce le mie emozioni,ma fa che io sia tua,non solo fisicamente.
Chino il capo sospirando, notando che i tuoi piedi sono ormai davanti a me,sento chiudere la porta,ora sono sola ed indifesa a casa mia in tua totale balia.
Così inginocchiata posso poggiare il mio viso, le mie labbra sulle tue scarpe,non me lo avevi chiesto,ma mi è stato spontaneo,sento che mi carezzi i capelli,mi sento bagnare tra le gambe.
Bruscamente la sua mano solleva il mio viso, un bacio mi coglie impreparata,lo accolgo e lo ricambio.Ti ritrai improvviso,colgo un lampo e prima ancora di comprenderlo, uno schiaffo violento, cattivo si accanisce sulla mia guancia.
Mi brucia la pelle, mi brucia l’anima,non lo meritavo.
Senza reagire chino ancora il volto al pavimento, la mia mente scioccata si stacca dalla realtà perdendosi ai tuoi piedi.
Dentro di me la voglia di dibattermi è violenta, ma, e non ne comprendo il motivo, il mio corpo non si oppone,anzi sembra contraddirmi.
Mi guidi fino a quella sedia che sò essere li, testimone silente di ciò che sta succedendo, mi aiuti a sedermi, l’angoscia mi piega lo stomaco, rende arida la mia bocca,ma il mio basso ventre è all’opposto,stà gocciolando.In un attimo i miei polsi e le mie caviglie ora sono immobilizzati,delle corde mi legano alla spalliera ed alle gambe della sedia impedendomi ogni mio movimento.
Cerco un qualsiasi rumore possa essermi di conforto,ma sembri un fantasma.
Passano interminabili minuti dove mi è dato ascoltare solo i miei pensieri, ma inizio a fremere,vorrei che tu mi facessi sentire viva.
Terrore, solo il terrore mi accompagna, lo sgomento di non sapere quanto possa essere pericoloso essere qui da sola con te,ma il non conoscerti mi mi fà anche scorrere il sangue più veloce,lo sento quasi,come sento di essere eccitata come non mai nella mia vita.
Dei sussurri mi strappano dai miei pensieri, riconosco la voce che avevo già sentito al telefono,è calma,dolce sensuale,mi lascio trasportare dalle tue parole ha un che di tenero nel parlare con te,ma è lacerante ed eccitante la sensazione che ne ricavo sentendo ancora il bruciore delle tue dita sulla mia guancia,quando mi fai notare che devo solo obbedirti.
Fruscii di stoffa,una borsa che si apre,oggetti che vengono appoggiati per terra,questo i miei sensi colgono ora, senza l’ausilio della vista,in modo sempre più chiaro.
Ora che sei qui, così vicino, ma ancora così inavvicinabile,mi rendo conto che quello che mi avevi detto è vero,mai avevo avuto emozioni così forti e nette,mai nessuno mi aveva fatto bagnare in questo modo,avendo si paura ma tanta voglia di sentirti dentro di me.
Lui è il tuo Padrone, ai miei occhi così eterei, senza corpo, senza vista l’essenza di anima e desiderio, lussuria dei sensi e della mente,e chi mai l’avrebbe immaginato prima?
Sei davanti a me,ti ho sentito spogliare mi accarezzi con il torace nudo, i pantaloni che ancora indossi,non nascondono la tua feroce erezione.
Allora ti piaccio.
Ti strusci a me e poi sento la zip che scende,pregusto il momento,ed apro subito la bocca,senza che tu mi dica nulla,ho voglia di te.
Sento le tue mani sulla mia testa,mi guidi ed io sono sconvolta dal piacere, ti guardo non vedendoti sorridendo truce, sto godendo mentre le tue mani mi stringono un seno fino a farmi male,poi mi apri vergognosamente le gambe,e ti mostro la mia fica completamente depilata,come mi avevi ordinato, lucida di umori, e le tue dita che mi entrano in corpo mi strappano gemiti di godimento.
Un rantolo esce dalla mia gola mentre togli il tuo membro da essa,non avrei voluto che uscissi,volevo darti il piacere.Mi sento osservata, mentre guardi il mio corpo muoversi preso dal tuo movimento che mi stà portando all’orgasmo,mi sento oscenamente perversa e posseduta,ma te ti fermi negandomi il piacere.
Un flebile no esce dalle mie labbra e mi accorgo che lo hai sentito e che verrò punita,ma il colpo che aspettavo non arriva.
Senza pietà ti inginocchi davanti a me sento il tuo alito sul mio sesso ma non è di piacere che ti farai ricordare,ecco una molletta su un capezzolo ed un attimo dopo mentre continui a soffiarmi sul mio sesso esposto anche l’altro seno viene attaccato,poi con la bocca e con le labbra accarezzi il mio corpo,mentre io sono davanti a te,aperta ed esposta senza ritegno.
Minuti di agonia, di sofferenza, di strazio,mi sento godere dal piacere misto al dolore e nel donarmi a te,mentre mi vedo oscenamente trasfigurata dal piacere di farlo davanti a te.
Io immobilizzata su quella trappola di sedia,non posso muovermi, tranne in convulsi scatti della testa,per provare a muovermi ed a fuggire da quella tortura,anche se inutilmente.
Non può essere!
stò per arrivare all’orgasmo,e te te ne accorgi,smetti di leccarmi e mi togli le mollette.
Che cattivo,
Ora ti sei chinato verso di me, appoggiando le tue mani sui miei polsi legati,la tua ombra che non vedo mi soffoca,il tuo essere mi stà violando, ti sento dietro di me, le tue mani mi toccano i fianchi, il corpo, morbidamente accompagni i tuoi movimenti, poi un atroce dolore mi folgora la mia mente paralizzandomi per qualche secondo mentre realizzo ciò che stai facendo: mi stai solo mordendo i capezzoli.
ma non grido,non urlo,desidero essere brava,ed infatti pochi attimi dopo sento le tue labbra sulle mie,mi baci dolcemente ed io apprezzo il tuo modo di baciare e di ricompensarmi.
Poi mi sciogli,con dolcezza mi dici di tornare a quattro zampe e di guidarti in camera,non sò se sarò in gradio di guidarti,così bendata,ma ci provo e sbaglio solo due volte,ma che capocciate!!!!!
Mi sollevi e mi metti sul letto,sento che mi segui,poi mi ordini di toglierti i calzini e di iniziare a leccarti i piedi,ed io eseguo ubbidiente.
Non mi fai durare molto,di nuovo le corde,mi legano,stavolta al letto,e questa volta veramente sono totalmente aperta a te mio padrone.
Mi vieni davanti e mi ordini di succhiarlo,ed io come presa da ingordigia famelica non me lo lascio ripetere,mi piace il tuo membro,mi piace il tuo odore,mi piaci tu.
Poi il premio mi sei entrato in me, mi stai scopando e lo fai in modo strano,ma molto efficace, la mia mente vorrebbe gridare di piacere ma non sò se te vuoi, dentro di me il piacere è totale,ma poi ancora lacrime e il dolore hai di nuovo messo le mollette hai capezzoli,ed il tutto senza smettere di muoverti dentro di me,stò per godere,ma te te ne accorgi ed esci.
Non dovevi farlo,mi senti gemere,e con dolcezza mi sussurri che è ancora presto per godere,ma a me sembra un eternità.
Ti sento andare in cucina,aprire il frigo,prendere qualcosa,ma non capisco cosa,ma poco dopo sei di nuovo da me,mi accarezzi il mio corpo mi fai di nuovo soffrire quando mi togli le mollette,ma ora ti sento ovunque,la tua lingua,le tue labbra le tue mani mi accarezzano e baciano tutta,ma non ti avvicini al mio sesso,forse non ti piace il mio odore o sono troppo bagnata,mi sento fremere dal piacere e dal dispiacere.
Poi il tutto accade in un attimo.
Mi alzi il bacino e mi metti due cuscini sotto di me,intuisco il tuo intento,ti ho detto che ho avuto poche e negative esperienze di sesso anale,ho paura,ma non sò come riesci di nuovo a rilassarmi, poi………………..
Un freddo immendo mi riempe la fica,mi hai inserito dentro alcuni cubetti di ghiaccio,ed un attimo dopo sento la tua erezione tra le mie gambe,tra il mio solco,dentro il mio culo!!!!!!
Godoooooooooooooooooooo
Te mi baci e dici che posso lasciarmi andare.
ed io godo,vengo,godo e vengo,non sò quante volte e mi sono pure permessa di infilarti la mia lingua nella tua bocca,si ti ho baciato e non sono stata punita…..anzi.
Ora mentre sono qui a scrivere ti penso e sono di nuovo bagnata,ma ti ho assicurato che fino alla prossima settimana,al tuo ritorno,non mi toccherò mai.
Sono solo e sempre solo tua,mio dolce e severo Padron Edward
Antonella

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