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Racconti di Dominazione

La ricevitoria 3

per commenti e critiche: cavaradossim@hotmail.com

Capitolo 3

Il giorno dopo Carlo si recò in anticipo in ricevitoria. Non aveva chiuso occhio ripensando alla confessione di Giulia e soprattutto alla sua richiesta. Non aveva mai avuto una spiccata indole dominante tuttavia quel che Giulia gli aveva raccontato aveva stuzzicato il lui strane fantasie. Si sentiva eccitato dalla situazione e soprattutto sentiva di dover fare qualcosa per la ragazza.
Anche Giulia arriva presto, -Ciao Carlo, sei già qui?-
-Ciao Giulietta-, Carlo fissa la ragazza.
Giulia si sente in imbarazzo, un po’ s’è pentita d’avergli rivelato la sua vicenda. Soprattutto teme d’aver sbagliato a fare quella richiesta a Carlo, mettendo entrambi in una situazione senza via d’uscita; se infatti lui non se la sentisse di diventare il suo Padrone, non sarebbe possibile continuare facendo finta di niente. Comunque ormai era fatta, Carlo le aveva detto che ci voleva pensare un po’ e poi le avrebbe fatto sapere. Adesso Giulia attendeva con ansia la sua risposta…
Carlo va a chiudere la porta del locale, tanto è comunque troppo presto per i clienti. Poi si siede su uno sgabello, -Giulia avvicinati- dice rivolto alla ragazza ch’era rimasta ferma a studiare i suoi movimenti.
Giulia si avvicina, lui poggia le mani sulle sue spalle e l’accarezza un po’. -Giulia riguardo quel che mi hai detto ieri…ho deciso, adesso sono io il tuo Padrone!-
La ragazza si scioglie in lacrime e si rifugia fra le sue braccia, -Grazie Carlo! Grazie…-
Il ragazzo le prende il mento con una mano sollevandole la testa: -Da ora, quando siamo qui dentro soli, devi chiamarmi Padrone-
-Si Padrone, hai ragione scusami- replica subito Giulia.
-Faremo un periodo di prova e vediamo come va. Sia chiaro che io esigo che tu obbedisca senza esitazione ai miei ordini.- spiega Carlo,-Ti darò delle regole da seguire e tu dovrai comunicarmi ogni eventuale mancanza. D’accordo?-
-Certo Padrone- risponde Giulia tutta eccitata, -Vedrai sarò una brava schiavetta-
-Bene- dice Carlo guardandola negli occhi, -Intanto comincia a spogliarti tutta-
-Ma come?.. Adesso?.. Qui?- chiede timidamente la ragazza.
Carlo le molla uno schiaffo sul viso. Giulia non se l’aspettava e casca per terra. Carlo le si avvicina, lei è spaventata. -Tranquilla non ti faccio niente- le dice
La ragazza sta tremando, lui la solleva e le asciuga le lacrime. -Ti ho appena detto che devi ubbidire senza esitazione…- le rimprovera.
-Scusami Padrone…- dice lei singhiozzando, -non ero pronta-.
Ancora qualche momento per calmarsi, poi inizia a togliersi i vestiti. Via le scarpe, si sbottona la camicetta poi si sfila i pantaloni. Resta un momento in intimo e, senza volerlo, guarda Carlo.
-Tutta nuda !- incalza lui.
Così si toglie anche il reggiseno e le mutandine. Si sente assalita dalla vergogna, è comunque la prima volta che si fa vedere così nuda dal ragazzo. Non riesce a fare a meno di tentare di coprirsi con le mani.
-Incrocia le mani dietro la testa.- ordina Carlo, -Su svelta-
Il ragazzo si alza e le gira intorno per ispezionare il suo corpo. Le tasta un po’ il culetto, la ragazza resta ferma. Carlo però sente che Giulia sta respirando velocemente, guarda il suo petto: i capezzoli turgidi danzano al ritmo accelerato del suo cuore.
-Seno piccolo- osserva beffardo il ragazzo.
-Si Padrone- replica Giulia, -Ho sperato tanto crescesse di più…-
-Sembrano le tettine di una ragazzina …- insiste Carlo e le accarezza.
Giulia ha un sussulto. Il ragazzo è dietro di lei, stringe fra le dita i capezzoli duri della ragazza. Giulia sente come una scarica nel ventre.
-Sta calma…- le dice Carlo, e intanto fa scivolare una mano giù verso la sua fica.
Giulia ha giusto un ciuffetto di peli, Carlo li afferra, -Questi vanno eliminati. La tua fichetta deve essere sempre liscia e pulita-
-Si Padrone, sarà fatto…-, istintivamente serra le gambe e si piega su se stessa.
-Sta su dritta- ordina Carlo, -e allarga le gambe schiava!-
Giulia si raddrizza e apre le gambe in modo che il ragazzo possa far scivolare la mano sul solco della sua fica. Poi Carlo insinua dentro due dita…
-Sei un lago qua sotto…-
Giulia si contorce. Carlo tira fuori le dita e le avvicina alla bocca di Giulia, -Assapora i tuoi umori-.
La ragazza tira fuori la lingua e lecca quelle dita che poco fa scivolavano nel suo sesso.
Carlo le sussurra all’orecchio: -Vuoi che continui ?-
-Si Padrone ti prego…- supplica la ragazza, -Fa godere la tua schiavetta-
-D’accordo, ma poi non potrai più godere finché non ti darò il permesso!-
-Va bene Padrone- geme la ragazza.
Carlo fa scivolare di nuovo la mano in basso. Inserisce due dita, poi tre facendo forza. Giulia si lamenta. Carlo muove la mano sempre più veloce. La ragazza lancia un urlo poi arriva il piacere.

Giulia si è accasciata, Carlo la sorregge. Le da il tempo di riprendersi poi la fa piegare in avanti in modo che si appoggi al bancone dove si effettuavano le giocate.
In quella posizione Giulia ha il culo esposto, capisce che il suo Padrone vuol continuare la sua ispezione quindi inarca la schiena. Carlo le allarga le chiappe e vi inserisce le dita ancora bagnate degli umori della ragazza. Con il dito medio gioca un po’ con l’ano. Giulia cerca di sottrarsi.
-Sta ferma- intima Carlo,-non ti faccio niente…-
Giulia prova a rilassarsi.
-Non sei mai stata penetrata qui?- chiede Carlo mentre continua a saggiare il culo della ragazza.
-No Padrone- risponde lei.
-Bene- dice soddisfatto Carlo, -Potrò prendere anch’io la tua verginità… quella anale-
Giulia annuisce.
-Prima però bisogna allargare un po’ questo fiorellino- spiega Carlo, -Tranquilla ci penserò io…-
-Come desideri tu Padrone-

Carlo si sente trionfante. Le dà una pacca sul culo e le dice: -Adesso va a darti una sistemata e rivestiti, ch’è tardi-
Giulia ringrazia, raccoglie i suoi indumenti e si avvia in bagno. Ma Carlo la ferma: -Aspetta… quando sei in questo locale non puoi indossare intimo. Questa è una regola che varrà sempre, ti concedo di tenere gli slip solo quando hai il ciclo-
Giulia annuisce e gli porge mutandine e reggiseno, -Prego Padrone-
-Brava-

In bagno Giulia si guarda allo specchio. Ha il viso stravolto, era tanto che non provava emozioni così forti. È contenta perché sente che Carlo sarà il Padrone giusto per lei. Certo s’è sentita umiliata quando è stata ispezionata come un animale, ma quel trattamento l’ha anche eccitata tanto. E poi sentire le dita del ragazzo muoversi nella sua micina le ha fatto riprovare sensazioni che le mancavano tanto.
Dopo essersi sistemata un po’ si rimette i suoi vestiti. Le fa strano non indossare l’intimo, comunque è un regola stabilita dal suo Padrone e lei deve ubbidire.
Quando esce dal bagno ci sono due clienti nel locale. Giulia raggiunge Carlo dietro il bancone. Sente un po’ d’imbarazzo però la rassicura avere il Padrone al suo fianco. Carlo le sorride.

A sera, dopo aver riordinato il locale, Giulia si rivolge a Carlo con voce timida: -Padrone posso riavere il mio intimo ?-
-Certo schiava- risponde Carlo. Apre un cassetto, prende mutandine e reggiseno e li consegna alla ragazza.
Giulia si sfila i vestiti, indossa il suo intimo e si riveste. Poi si avvia all’uscita dove l’aspetta Carlo.
-A domani Padrone-

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