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Racconti CuckoldRacconti di DominazioneTrio

La rosa del peccato.

By 22 Ottobre 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Io e Sabri avevamo ventidue anni quando abbiamo conosciuto Tiziano. Moana aveva appena diciotto mesi, e le nostre continue attenzioni che rivolgevamo a lei come al piccolo Rocco avevano fatto cambiare le nostre abitudini. Le avventure che avevano da sempre caratterizzato la nostra vita erano calate drasticamente, e anche la nostra vita amorosa si stava quasi spegnendo. Quindi avevamo deciso di concederci un weekend tutto per noi, per ravvivare un po’ il nostro rapporto. Abbiamo lasciato Moana a Rocco a casa dei genitori di Sabri e siamo partiti. Siamo andati in una località di mare chiamata Cava delle Fave dove c’era una spiaggia naturista davvero speciale, dove la natura regnava incontrastata, e dove c’erano un paio di chilometri da fare a piedi prima di raggiungere questo posto, ma ne valeva la pena. Bisognava percorrere dei sentieri di campagna, poi infilarsi in un bosco e poi alla fine trovavi il paradiso.
La spiaggia era frequentata da nudisti di vario genere; coppie, guardoni e uomini in cerca di avventure. Coppie in verità ce n’erano poche, eravamo in tutto una decina, ed eravamo perennemente circondati sia dai guardoni che dagli avventurieri. Ci guardavano, senza dare troppo nell’occhio, nella speranza di poter rubare con gli occhi le nostre effusioni amorose, e alcune coppie li accontentavano volentieri e si lasciavano guardare mentre facevano l’amore. Io e Sabrina no. Non era quello per cui eravamo venuti. Perlomeno, non era quello che cercavo io. Voi forse lo sapete bene quello che cercavo. Mi interessava poco dei guardoni, piuttosto mi interessavano gli avventurieri. Quello che io volevo era che uno di loro si facesse avanti e si impossessasse di mia moglie, e la facesse sua. E in fondo era quello che voleva anche lei.
In ogni modo il primo giorno non successe niente. Ce ne restammo sotto l’ombrellone a goderci il mare e il riposo. Ma guardandoci intorno ci accorgemmo di quel gioco che c’era tra le coppie e i guardoni; le coppie che porcheggiavano e i guardoni che si segavano senza ritegno. E poi ci accorgemmo degli avventurieri e dei loro giochi di sguardi; riuscivano a comunicare con le coppie anche senza parole, soltanto con cenni e gesti. Poi scoccava la scintilla e se la coppia decideva di concedersi all’avventuriero allora lui si faceva avanti. Ma ce n’era uno in particolare, uno di questi avventurieri, che aveva un modo infallibile di avvicinarsi alle coppie, un sistema che gli evitava di perdere tempo gesticolando e ammiccando. Un sistema a cui le coppie non riuscivano a resistere, e che gli permetteva sempre di giungere all’obbiettivo, ovvero montarsi la lei della coppia. Quel creativo rimorchiatore di coppie era Tiziano Cazzodiferro.
Tiziano arrivava in spiaggia verso mezzogiorno; arrivava già nudo, si spogliava lungo il tragitto nel bosco, e quando arrivava tutte le donne delle coppie, Sabrina compresa, non potevano fare a meno di girarsi a guardare il suo notevole cazzo. Tiziano arrivava tenendo tra le dita una rosa, che probabilmente raccoglieva nel bosco (ma non ne sono sicuro). Iniziava a guardarsi intorno per vedere la spiaggia cosa avesse da offrire, poi puntava una coppia e partiva all’attacco, e andava ad omaggiare la lei della coppia con la rosa che portava con se. A quel punto la lei della coppia si scioglieva di fronte a quell’omaggio e per Tiziano si aprivano le porte del paradiso. Il lui della coppia non poteva fare altro che constatare l’intelligenza di quella tecnica di rimorchio, e quindi concedeva ben volentieri la propria donna a Tiziano.
Il primo giorno, era venerdì, la rosa andò ad una coppia di tedeschi, con lei alta e bionda, una bella sventola. Tiziano rimase a parlare con loro in un inglese maccheronico per un paio d’ore, poi tutti e tre insieme andarono via, chissà dove a consumare un epocale monta. Poi il sabato la rosa toccò ad una coppia di inglese, anche lei molto carina, con una carnagione molto chiara e un fisico sottile da modella. Anche in questo caso ci fu un corteggiamento sfrontato di un paio d’ore e poi via, per Tiziano era fatta, e si montò anche l’inglesina.
E infine il terzo giorno, domenica, la rosa toccò a Sabrina. Tiziano aveva scelto la sua preda, mia moglie, e anche lei si sciolse completamente di fronte a quell’omaggio floreale, e io non potetti fare altro che constatare che ormai la mia donna era sua. Non sapevo tra quanto, non sapevo dove, ma sapevo che molto presto si sarebbe ingroppato anche la mia Sabri.
Quella domenica noi eravamo come sempre in spiaggia di buon mattino, intenti a goderci l’ultimo giorno di quel weekend tutto nostro. A mezzogiorno arrivò Tiziano con la sua rosa. Mi domandai: chi sarà la preda oggi? La risposta non si fece attendere, infatti si avvicinò a noi con passo deciso, poi si inginocchiò davanti a mia moglie e le porse il fiore.
‘Questa &egrave per te’ le disse. Sabrina sembrava più divertita che eccitata da quella situazione.
‘Ah, quindi oggi la preda sono io’ rispose mia moglie in modo ironico, poi raccolse l’omaggio floreale. ‘Oggi hai deciso che vuoi chiavarti me. Hai visto St&egrave?’ mi chiese, ‘che donna fortunata che sono. Oggi tocca a me’.
Sabrina come sempre voleva prima un po’ giocare al gioco del gatto e del topo. Lei era la gatta, che aveva il coltello dalla parte del manico e aveva messo il topo in trappola, e adesso si divertiva a sballottolarlo con le zampe, dandogli dei colpetti per disorientarlo e metterlo in uno stato di inferiorità. L’avevo vista varie volte comportarsi così. Di solito lo faceva con gli uomini che volevano portarsela a letto, ma per i quali lei non provava alcuna attrazione, ma che in qualche modo avrebbe voluto accontentare. Quindi poi alla fine si concedeva, ma non prima di averci giocato un po’.
Io me ne stavo in silenzio a guardare, quasi come se fossi un guardone qualsiasi e non il marito di Sabrina. D’altronde il gioco era tra lei e quel Tiziano Cazzodiferro. Dal momento che lui le aveva consegnato la rosa era diventato chiaro che io ero l’elemento passivo del trio, e che quindi la mia donna era diventata sua, e tutto quello che mi era concesso era di assistere a quello che stava succedendo, in silenzio. Quel giorno dovevo dimenticare il fatto che Sabrina era mia moglie, e accettare il fatto che era diventata la donna di lui.
‘E posso sapere di grazia il motivo del perché oggi hai scelto me?’ gli chiese.
‘Tutto merito suo’ rispose afferrando il suo cazzo dalla base già mezzo duro e mostrandolo alla mia Sabri con orgoglio. ‘Quando vede una donna come te perde completamente la ragione’.
‘Perché? Che genere di donna sono io?’.
‘Una donna con tanta roba con cui lui potrebbe divertirsi molto’ disse riferendosi alle grosse tette di mia moglie.
‘Sì, ma sono anche una donna sposata, e si da il caso che, se non te ne fossi accorto, mio marito &egrave qui accanto a me’.
‘Ma tanto lui non &egrave geloso’ rispose sempre riferendosi al suo attrezzo. ‘Lui &egrave sempre andato d’accordo con i mariti delle donne che vuole rimorchiare’.
Io continuavo ad assistere in silenzio, quasi come se fossi uno spettatore esterno, uno che stava guardando un film. Quella storia non mi riguardava, ma era una faccenda esclusivamente tra Sabri e Tiziano. In ogni modo ci presentammo e rimanemmo per un paio d’ore a parlare sotto l’ombrellone; in verità parlarono soltanto loro due, e i loro discorsi erano principalmente un modo per stuzzicarsi a vicenda. La cosa che mi stupì non poco fu il modo di presentarsi di mia moglie, la quale disse: ‘piacere Sabrina, ma tutti mi chiamano Sabrina Bocca e Culo’. Non lo aveva mai fatto. Era la prima volta che si presentava come Sabrina Bocca e Culo. Di solito erano gli altri che la chiamavano in quel modo. Lei non si era mai azzardata a presentarsi in quel modo.
‘Come mai ti chiamano così?’ domandò lui.
‘Diciamo che mi chiamano così perché molti uomini hanno avuto il privilegio di usufruire di queste mie due cavità per trarne piacere’.
‘Interessante. Speriamo di poter entrare presto nella lista di questi privilegiati’.
‘Dipende tutto da te’.
Tiziano ci raccontò un po’ di lui. Quando ci disse che era un porno attore in erba né io né Sabri sembravamo intenzionati a crederci. Chi ce lo diceva che non era una cosa detta solo per pavoneggiarsi un po’? Comunque non gli dicemmo niente riguardo alle nostre perplessità, d’altronde non ce ne fregava niente. Non era così importante sapere tutta la verità su di noi. Potevamo anche essere degli anonimi, il gioco stava funzionando bene e questo bastava. Comunque, più per compiacerlo che per curiosità, Sabrina gli chiese quali film aveva fatto. E lui rispose che al momento ne aveva fatti soltanto tre: L’alba del nuovo coito, Le vie della gnocca sono infinite e Susburra (che poi era una parodia del romanzo Suburra).
Poi Sabrina continuò l’interrogatorio chiedendogli quale era la sua specialità, e lui rispose senza pensarci troppo: l’anale. Il sesso anale era il suo forte. E allora Sabrina si finse sorpresa e sgomenta, spalancando gli occhi e la bocca. Era chiaro che si stava prendendo gioco di lui, fingendo in modo spudorato incredulità e stupore.
‘Se vuoi te lo dimostro’ disse lui accarezzandole un fianco. ‘Qui, davanti a tutti’.
‘Vacci piano’ rispose lei allontanandogli la mano. ‘Non mi piace dare spettacolo’.
‘Allora che ne dici di andare in un posticino più appartato?’.
Sabrina mi guardò, quasi come se cercasse la mia approvazione. Quella corte spudorata da parte di Tiziano mi aveva fatto venire un cazzo durissimo. Era chiaro che per me andava benissimo e mia moglie lo capì subito dalla mia erezione. Mi fece un mezzo sorriso di complicità.
‘Che ne dici tesoro? A te va bene?’.
‘Se tu lo vuoi” risposi.
‘Allora &egrave andata’ disse a Tiziano. ‘Puoi avermi. Buco del culo compreso’.
Raccogliemmo tutte le nostre cose e ci avviammo verso casa di Tiziano, che abitava a qualche chilometro di distanza. Aveva un appartamento in un condominio anonimo che avrebbe fatto a caso nostro.

Continua…

Link al racconto:
http://paradisodisteesabri.blogspot.it/2016/10/il-meraviglioso-mondo-di-cava-delle-fave.html Arrivati a casa Sabrina chiese a Tiziano se poteva fare una doccia prima di farsi montare. Lui da galantuomo le indicò il bagno e le disse di fare come se fosse a casa sua. Mia moglie si tolse il vestitino e entrò nel box doccia. A quel punto rimasi da solo con Tiziano, il quale anche lui si era messo nudo, ed era di fronte a me, seduto sul divano, con il cazzo già in erezione, e non faceva altro che dirmi che avevo una moglie sensazionale. Io in verità non riuscivo a dire nulla, era solo lui che parlava. Ero troppo nervoso, come ogni volta che io e Sabri ci imbattevamo in avventure di quel tipo. Ogni volta mi chiedevo se stavamo facendo la cosa giusta. Che razza di marito ero? Mi chiedevo. Quale marito avrebbe consegnato la propria donna nelle mani di uno sconosciuto?
‘Certo che tua moglie &egrave proprio fantastica’ disse e poi allargò le gambe per farmi vedere con orgoglio la sua erezione. ‘Guarda qua che cazzo duro che mi ha fatto venire!’.
Tiziano aveva proprio un gran bel palo. Era sicuramente più grosso del mio, e a breve sarebbe entrato dentro mia moglie in tutta la sua interezza. Guardai in direzione della camera da letto; la porta era aperta e ci guardai dentro. Mi chiesi se mia moglie se la sarebbe fatta lì oppure sul divano, oppure sul pavimento, chissà. Ero nervoso da morire e andavo avanti e indietro, e dovetti sembrargli uno stupido. Ma lui continuava a chiedermi cose e a cercare di avere un dialogo con me mentre Sabrina si faceva la doccia, ma io non riuscivo a fare altro che rispondergli a monosillabi. Pensai al fatto che in quell’appartamento Tiziano il giorno prima si era scopato l’inglesina con annesso marito guardone. E il giorno prima ancora la tedesca, anche in quel caso con marito che assisteva alla scopata. E oggi invece toccava a Sabri, e toccava a me assistere.
‘Di un po’, mica ti secca se mi faccio il culo della tua donna? Se vuoi me la faccio solo davanti’.
‘No no, fai pure’ risposi con un filo di voce.
‘Meglio così, perché tua moglie ha un culo divino. Sarebbe un peccato non poterci fare niente. Che gran donna! Tutta da fottere, non c’&egrave che dire’.
Non c’era verso di farmi parlare. Ero elettrizzato all’idea di dover dare mia moglie a quello lì, che non sapevo neanche chi era. E a quanto pare le sue intenzioni erano chiare: voleva farsela davanti e dietro. Ma com’&egrave che siamo diventati così? Mi chiedevo. Com’&egrave che siamo diventati così maiali? Com’&egrave che Sabri non si faceva scrupoli a fare porcate di quel tipo e io invece mi facevo tutte quelle pippe mentali? Stavo dando di matto a pensare a tutte quelle cose. Poi ad un certo punto sentimmo l’acqua della doccia che smise di scrosciare e il box doccia aprirsi. Sabrina uscì dal bagno e si mise in posa da pinup con un braccio contro lo stipite della porta, offrendosi in tutta la sua bellezza e in tutta la sua abbondanza agli occhi di lui. Aveva i capelli asciutti, probabilmente non li aveva bagnati. Ma il resto del corpo sgocciolava ancora.
‘Sono pronta per essere chiavata’ esultò.
‘E io, come vedi, sono pronto che darti il mio cazzo’ rispose mostrandogli la sua indecente erezione.
‘Sì sì, lo vedo. E come, se lo vedo!’ a quel punto Sabrina lo raggiunse e ci si mise a sedere accanto, gli prese il grosso cazzo in mano e andò su e giù molto delicatamente. ‘Dove ce li hai i preservativi?’ gli chiese.
‘Quali preservativi?’.
‘Tesoro, non vorrai dirmi che volevi farlo senza preservativo?’ il tono di voce di Sabrina diventò improvvisamente polemico e canzonatorio. ‘Ci conosciamo appena, non mi ricordo neppure come ti chiami e tu vorresti farlo senza condom? Ma sei pazzo?’.
‘Io non ne ho’ rispose lui in modo categorico. ‘Che vogliamo fare?’.
‘In teoria prima di invitare una donna a casa tua per chiavartela dovresti assicurarti di averceli i preservativi’.
‘In genere faccio senza’.
‘Non con me amore. Se vuoi chiavarmi devi metterti il profilattico. Sennò niente’.
Insomma, la diatriba andò avanti per un bel po’, e quasi stavano per mettersi a litigare. Dovevo fare qualcosa, così proposi di rinviare la monta ad un altro giorno. Ma l’idea non piacque a nessuno. Sabrina invece ebbe un’altra idea:
‘Tesoro, perché non vai a comprarne una confezione? Noi ti aspettiamo. Però fai in fretta, che qui la situazione &egrave piuttosto calda’ disse prendendo il cazzo di Tiziano dalla base e mostrandomelo in tutta la sua maestosità, facendomi notare che prima mi sbrigavo e prima sarebbe cominciato lo spettacolo.
Allora mi precipitai in strada. Ma vorrei ricordarvi che era domenica. E trovare di domenica una farmacia aperta, soprattutto in un posto di periferia come quello, era un’impresa. Girai per più di mezz’ora senza trovare nulla, poi finalmente trovai un distributore automatico in una pompa di benzina. La macchinetta aveva di tutto, dalle patatine alle birre, fino ai profilattici. Presi una confezione da sei e ritornai in auto. Guidai come una furia verso casa di Tiziano, e quando entrai nell’appartamento li trovai che avevano già cominciato; c’era mia moglie che stava eseguendo una colossale spagnola. Tiziano era seduto sul divano e guardava Sabrina mentre lo segava con le tette.
‘Ho trovato i preservativi!’ esultai sventolando la confezione per aria, poi ne presi uno e lo scartocciai. Sabrina me lo strappò letteralmente da mano e lo mise sul suo cazzo srotolandolo fino alla base.
‘Bravo amore, sei un tesoro. Adesso finalmente fottiamo’.
E non perse tempo e si mise immediatamente a cavalcioni su di lui, e il cazzo le entrò in figa, e lui la prese per i fianchi. Sabrina iniziò a fare su e giù su di lui, e io la vedevo da dietro, vedevo il suo bel culo burroso, e lui che aveva fatto scivolare le mani sulle natiche, palpandole e allargandole, e io vidi il suo orifizio anale che presto sarebbe stato il suo. Intanto me la stava fottendo davanti, cazzo come me la scopava. Iniziai a pensare che fosse davvero un pornoattore, altrimenti non si spiegava. Come faceva un uomo a scopare in quel modo? Mia moglie era letteralmente nelle sue mani, la stava dominando col suo cazzo. In principio aveva cominciato lei andando su e giù su di lui, ma ora era lui che la fotteva da sotto, e il cazzo le entrava tutto, fino alle palle, entrava e usciva furiosamente, come delle stilettate, e lei sembrava completamente inerte, incapace di reagire, estranea a qualsiasi forma di partecipazione attiva. Tiziano le teneva le mani saldamente per i fianchi e la fotteva da sotto con grande padronanza, era così esperto nel fottere le donne che mia moglie, che come sapete era formidabile nel fare l’amore, in quel momento sembrava una principiante. Era lui che stava conducendo il gioco, su questo non c’erano dubbi. Però ad un certo punto decise di fermarsi.
‘Che c’&egrave?’ chiese mia moglie con il respiro affannato. ‘Perché ti sei fermato’.
‘Perché ora voglio farti il culo’.
‘Ok, prenditelo. &egrave tuo’ la voce di mia moglie era diversa, sembrava quasi una voce di marcata sottomissione, come se fosse consapevole della superiorità sessuale di lui, e quindi della sua incapacità di stare al passo di un tale animale da letto.
‘Mettiti sul pavimento, a quattro zampe’ le ordinò.
‘Tutto quello che vuoi, basta che continui a fottermi, perché mi piace come lo stavi facendo’ rispose lei, e poi si mise come le aveva ordinato lui, sul pavimento, con il culo rivolto verso l’alto, le natiche oscenamente aperte e il buco del culo in bella mostra, pronto per essere aperto e fottuto. Ma prima di cominciare Tiziano mi guardò e mi sorrise.
‘Ovviamente prima dell’inculata mi sento in obbligo di chiedere al maritino il permesso a procedere’ mi disse.
Guardai in direzione di mia moglie, a quattro zampe sul pavimento, guardai il suo culo, che era già stato penetrato da tantissimi uomini, e adesso si apprestava ad accoglierne un altro. Ecco che si ripresentava il mio senso di colpa. Era giusto il fatto che mi apprestassi ad assistere ad una cosa del genere? Poi guardai il cazzo dritto di Tiziano, che aspettava solo un mio cenno e poi sarebbe entrato nel deretano di Sabri. Tutto dipendeva da me. Potevo anche fermare tutto. Potevo anche dirgli di no, che forse non era il caso. E invece solo due parole mi uscirono da bocca, due parole precise:
‘Puoi procedere’.
Tiziano si apprestava ad eseguire l’operazione per cui era famoso nel cinema hard, la penetrazione rettale. Perché ormai non avevo più dubbi; aveva girato solo tre film, come diceva lui, ma ero sicuro che sarebbe diventato un divo indiscusso. Lo stava dimostrando da come si stava fottendo mia moglie; conosceva le donne, sapeva come farle godere, e sapeva come trarre godimento dai loro buchi. Era un vero chirurgo della monta. Lo vedevo da come si muoveva sul corpo di Sabri, si vedeva da come la prendeva, era a suo agio, per niente impacciato (come invece ero io quando facevo l’amore con mia moglie). Lui invece sapeva come prenderla, dove toccarla, quali erano i punti più sensibili e caldi. Si potrebbe dire che io, rispetto a lui, quando ero a letto con Sabri andavo un po’ alla cieca, lui invece sembrava conoscere il corpo di mia moglie alla perfezione. Lo vidi calarsi su di lei con sicurezza, inarcando le cosce e con una mano indirizzando il suo cazzo duro in direzione dell’orifizio anale di Sabrina. Lo vidi entrare dentro senza troppe difficoltà, e lo fece scivolare dentro senza fretta, cercando di non farle male.
‘Piano’ disse lei con un filo di voce e serrando gli occhi. ‘Ti prego, fa piano’.
Quando fu completamente dentro allora mia moglie spalancò la bocca e gli occhi, pervasa da un sentimento di piacere e sconcerto. Sentiva le palle di Tiziano all’ingresso del suo retto, lo aveva fatto entrare tutto, e senza neppure doverci lavorare molto. Era dentro in tutta la sua interezza, e afferrando mia moglie per i fianchi cominciò a fottersela in modo energico, conducendo il gioco come un vero padrone. Perché Tiziano era questo, un master delle inculate, e mia moglie sembrava una giovane verginella che si avvicinava per la prima volta al mondo del sesso anale. Sapete benissimo che Sabrina ne aveva avute di esperienze anali. Quante ne aveva avute! Eppure con Tiziano sembrava la prima volta, nel senso che mi sembrava che si stesse lasciando completamente nelle sue mani, senza prendere alcuna iniziativa. In genere quando Sabrina faceva l’amore con qualcuno cercava sempre di impadronirsi della scena, di diventare la protagonista della monta, prendendo iniziative, decidendo lei quali posizioni adottare e soprattutto aiutando la penetrazione del partner di turno con i movimenti del bacino. In quel caso invece no, stava lasciando tutto il lavoro a lui, come se lei fosse intenzionata soltanto a godersi i risultati.
‘Cazzo quanto sei bravo!’ disse lei con la voce affannata. ‘La più bella inculata della mia vita’.
‘Che ti dicevo? Incularmi le donne &egrave il mio forte. Soprattutto se sono le donne degli altri’ disse e mi guardò con un mezzo sorriso di complicità.
Ormai Sabrina, come me, era sicura che quello che aveva detto Tiziano, e cio&egrave che era un pornoattore, era la pura verità, e non una balla raccontata per pavoneggiarsi. Solo un pornoattore poteva fottere in quel modo. Tiziano padroneggiava letteralmente il corpo di Sabri, lo fece suo, se la scopava da dietro con movimenti fermi e decisi, che non lasciavano il tempo a mia moglie di poter fare alcun movimento, ma la obbligavano esclusivamente a riceverlo dentro e a lasciarlo fare. Era lui al comando, lo capivamo tutti. Aveva messo mia moglie, mi dispiace dirlo, in una posizione di sottomissione.
Intanto non vi ho detto che mi ero spogliato anche io; in verità mi ero solo tolto i pantaloni e gli slip, e avevo cominciato a segarmi, ma ogni tanto dovevo fermarmi perché ero già sull’orlo di sborrare. E non volevo farlo subito, volevo aspettare perlomeno mia moglie. Volevo venire insieme a lei. Tanto non avrei dovuto aspettare tanto visto l’intensità di quell’inculata.
‘St&egrave, la tua donna &egrave divina’ mi disse accarezzando la schiena di mia moglie amorevolmente, ma continuando a incularla. ‘Tutta da fottere. Che femmina! Guarda che gran bel culo che c’ha!’.
‘Certo che te la stai fottendo proprio bene’ dissi con un filo di voce.
‘Sai, &egrave tutta questione di esperienza. Con il tempo ho imparato a conoscere le donne. E come vedi non ho problemi a farmi anche la tua signora. Il fatto &egrave, caro Stefano, che io so come far godere la tua donna. Forse tu ancora non ne sei capace, e forse non lo sarai mai. Ma io so lei cosa vuole, so quello che cerca, so come farla venire e anche quando’ poi si rivolse a lei. ‘Sabri, vuoi venire tesoro?’.
‘Sì!’ urlò lei in modo incontrollato. ‘Fammi venire, ti prego. Fammi godere!’.
Sabrina era persa, completamente in balìa di una repentina venuta. Non so se diceva la verità, ma in qualche modo sembrava di sì. Sembrava davvero capace di portare all’orgasmo una donna come e quando diceva lui. Chissà, forse era solo una coincidenza; sta di fatto però che mia moglie stava venendo. Lo vidi dal suo modo di alzare le pupille verso l’alto fino a farle scomparire, poi lasciò andare un grido di piacere e infine le sue ginocchia cedettero per l’eccessivo giovamento che stava traendo da quella penetrazione, e allora si accasciò sul pavimento, quasi esanime, col fiatone. Tiziano si sfilò il preservativo e iniziò a schizzarle sulle natiche, quattro schizzi abbondanti e lunghi, uno dei quali le finì anche sui capelli. Anche io mi lasciai andare, mi schizzai in una mano per non imbrattare il pavimento. Il corpo di mia moglie era completamente inondato dal seme di lui; dal culo fino alla schiena, era oscenamente ricoperta di sborra calda e gialla che cominciò a colarle sui fianchi fino alla pancia. Era visibilmente stremata e incapace di muoversi. Gli occhi semichiusi, come di una gatta che ha appena partorito una manciata di cuccioli. L’orifizio anale era ancora aperto e boccheggiava, come se vivesse di vita propria, era esausto ma abbondantemente appagato. Un filo di sperma colò dentro, in quel buco che aveva espulso grandi quantità di merda e accolto centinaia di cazzi.
Tiziano andò in cucina a prenderci due bicchieri di th&egrave freddo. Sia io che Sabrina ne bevemmo a piccoli sorsi.
‘Mi dispiace di non potervi invitare a restare ancora un po” ci disse, ‘ma mia moglie potrebbe rientrare a breve, e non credo che le farebbe piacere se ci scoprisse insieme’.
‘Tua moglie?’ domandò Sabrina incredula.
‘Sì, sono sposato. D’altronde anche voi lo siete. Soltanto che lei non sa niente delle mie scappatelle. E non sa niente neppure dei film che ho girato’.
Ebbene sì, Tiziano Cazzodiferro era sposato, e sua moglie non sapeva nulla della sua abitudine di rimorchiare coppie e portarle a casa. E non sapeva neppure dei film hard che aveva girato. In ogni caso ci rivestimmo e andammo via prima che tornasse dal lavoro. Non era nelle nostre intenzioni mettere in difficoltà le persone, quindi ci lasciammo alle spalle quella storia, portandone con noi sempre un caro ricordo. Una delle inculate più belle a cui avessi mai assistito.
Quella fu la prima e l’ultima volta che vedemmo Tiziano, ma ogni volta che usciva un suo film io ne compravo il dvd e lo guardavo, e ripensavo sempre a quell’avventura che avevamo vissuto insieme a lui.

Fine.

Link al racconto:
http://paradisodisteesabri.blogspot.it/2016/10/alla-ricerca-di-un-preservativo.html

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