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Racconti di Dominazione

La storia di Eva

By 8 Ottobre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Eva e marco una coppia sposata come tante,una consolidata quotidianità,lei che lavora come impiegata con mansioni contabili e lui come impiegato esterno.

La loro assieme procedeva senza tante emozioni.,soprattutto lei che diceva che il lavoro e le faccende domestiche la stancavano e occupavano moltissimo del suo tempo.
Però marco più volte aveva detto prendiamo una donna che ti aiuti,ma lei diceva che era organizzata e non voleva estranei in casa che potessero ficcare il naso nelle sue cose.

Vestiva in modo sobrio,quando passeggiava passava inosservata,poco trucco quanto bastava,solo lucidalabbra,pantaloni,delle volte la sensazione che trasmetteva era quella di una donna che aveva paura di mostrare la sua femminilità-
Una volta adorava indossare minigonne ma il matrimonio l’aveva trasformata.
Quando suo marito provava a stuzzicarla dicendo che era diventata una suora,lei stizzita rispondeva che non era più una ragazzina ma una donna sposata e con delle responsabilità.

Il lavoro e tutte le mansioni che una casa comportava le toglievano il respiro,alla fine molte volte esausta si addormentava sul divano.

Una sera marco la vide turbata,l’esperienza gli fece capire che il miglior modo per farla sfogare era attendere la cena,dopo alcune domande aperte lei si sarebbe sfogata come un fiume in piena,rovesciandogli tutti i suoi problemi.

Marco le disse che la vedeva turbata, cosa l’assillava quali problemi aveva.

Lei inizio che le avevano offerto una promozione,che le avrebbe portato maggiori responsabilità ma molto meno tempo per la famiglia,lui le rispose bene sono contento per te vuol dire che lavori bene e sei apprezzata.
Lei rispose ma io non voglio diventare una manager io voglio diventare una mamma,voglio un figlio nostro!
Marco: abbiamo tempo non hai ancora trentenni,questa tua promozione ci aiuterà a pagare prima i debiti,sai che per qualche anno ancora siamo impegnati,un tuo aumento sarebbe una risorsa per noi.

Eva:ma lui vuole tutta la mia disponibilità e poi ho paura è un incallito don giovanni usa e getta via le donne,non mi piace verrebbero fuori senz’altro delle chiacchiere su di me e io non posso subire questa umiliazione cosa direbbero le mie colleghe.

Marco: cazzo! non ti costringe a prostituirti,nemmeno ad uccidere se mantieni il rapporto sul professionale cosa vuoi che ti accada Eva,cresci è un’occasione unica.

Eva;vuole che indossi solo le gonne

Marco:era ora che tu valorizzassi le tue belle gambe ormai ti vesti come una suora,vuoi far sesso con la luce spenta stai diventando una cristiana ortodossa quaranta giorni prima delle Festività no,se andiamo a trovare un neonato non possiamo farlo se non siamo impuri e gli facciamo venire fuori i brufoli.

Eva:sempre uguali vuoi uomini siete dei pervertiti pensate sempre a quella cosa lì.

Marco:quando devi dare la risposta
Eva:tra tre giorni,a sai ho paura quel uomo mi fa paura.
Marco:ci sono sempre io a proteggerti,su vieni qui amore ti coccolo un po’.
Eva:stasera no lo sai che c’è quel film alla tv che da tempo volevo vederlo

Marco:ho sposato una suora,che palle vado a giocare sul computer.
Questo battibecco con marco,la fece diventare tutta rossa ed inizio a piangere,poco dopo prese dalla dispensa un pacchetto di pop corn e tranquilla guardò il film.

Per suggerimenti willy11@iol.it

La sera si riappacificarono e fecero sesso come da tempo non succedeva, Eva glielo prese in bocca tutto quanto, senza fare le sue solite storie, e se la lascio anche leccare, da quanto tempo ciò non accadeva. Era appassionata, quasi rabbiosa voleva il cazzo di Marco come non mai,cosa voleva dimostrargli.

Marco aveva sempre pensato che sotto quella faccina da brava ragazza si nascondesse una donna avida di sesso, ma non era mai riuscito, nonostante i suoi tentativi a farle emergere questo suo lato.
Quale chiave poteva utilizzare?

Averlo saputo, conosceva sua moglie, sapeva che questa serata era e sarebbe rimasta una ecezzione ,purtroppo.

La Mattina si alzarono fecero colazione e si recarono al lavoro.
La sera, Eva ritorno sui discorsi di ieri, cercava lo scontro con Marco, cominciò a dirgli io non posso accettare questo incarico,la responsabilità della casa ricade su di me,tu non fai niente,non prepari nemmeno la tavola,l’unica cosa che fai è portare fuori le immondizie.

Marco esasperato, indosso una giacca ed usci di casa.

La mattina seguente si alzarono, fecero la colazione in silenzio,una strana atmosfera aleggiava nella casa,Marco non le diede il solito bacio e se andò al lavoro.

Arrivo anche l’ultimo giorno, Eva durante la cena gli disse che avrebbe accettato questo incarico,Marco ne fu felice le propose di uscire a cena per festeggiare,lei disse non è necessario festeggiare ho deciso d’accettare solo per farti felice,sai non mi piace Giuseppe,lo conosci anche tu e bene,da giovani di porcate assieme ne avete fatte.
Marco rispose con calma, ora siamo sposati, siamo maturati, abbiamo delle responsabilità,non siamo ragazzini.
Si avvicinò a Lei, l’abbraccio ed inizio a baciarla si scostò bruscamente e quasi urlando disse ,mi rovini la pettinatura sono appena tornata dalla parrucchiera e possibile che vuoi uomini abbiate sempre in mente quella cosa lì.
Dura fu la risposta di marco, ti sei sempre chiesta perché esistono le puttane e che come donna ciò ti offende, bene esistono, perché voi donne non accontentate e soprattutto non rendete malizioso il rapporto sessuale!
Ti ricordi, una volta mi dicesti, che se le mogli fossero state più disponibili con i lori uomini,loro non esiterebbero.

Andarono a letto,
La mattina Marco vide che Eva indossava delle gonne, gli chiese come mai, la risposta fu Giuseppe, vuole che le indossi al lavoro,mi ha detto ridendo che danno un impronta di femminilità e di buon gusto all’ambiente.

Il lavoro trascorse tranquillo, anche il pranzo passato a chiacchierare con le colleghe fu alquanto distensivo, poco prima che finisse la sua giornata lavorativa il Dottor Gandolfi la convocò nel suo ufficio. L’accolse con un sorriso, Signora Eva posso sapere se lei desidera accettare l’incarico che l’azienda le ha proposto.
Lei risposi si per me lo è, è una grande opportunità,non rimarrete delusi,ha se Marco potesse sentire le sue parole,le sarebbe suonate come una nota stonata.
Bene,le consegno questa busta, che debbo consegnarle personalmente, con la raccomandazione di aprirla solo a casa ed alle ore 19.00.
Contemporaneamente ricevette uno sms di suo marito che le comunicava che era passato in lavanderia a ritirare gli abiti, e che sarebbe rientrato tardi la sera, impegni improvvisi di lavoro lo tenevano ancora fuori città.
Fu felice di sapere che finalmente suo marito l’aiutava in casa,ma quanto dura sarebbe stata la realtà che avrebbe scoperto.

Per commenti e suggerimenti willy11@iol.it
Arrivata a casa pensava già alla piacevole serata che avrebbe trascorso, non si sarebbe preoccupata per la cena, avrebbe potuto mangiucchiare qualcosa sdraiata sul divano,si, era contenta di rimanere sola quella sera.

Si fece una rapida doccia, si guardo allo specchio, si ammiro ho veramente un bel corpo,con calma si spalmo la crema idratante,si rimirò continuamente nello specchio,cercando imperfezioni che il suo corpo non aveva,pensò che forse suo marito aveva ragione,il suo corpo poteva essere valorizzato.

Alle 19:30 si ricordo della busta,trovò un cd,ed un’ altra su cui era impresso aprire dopo aver visionato il cd,non capiva ma sapeva che Giuseppe era un tipo strano a cui piaceva scherzare,non ci diede peso.

Quello che vedi e aveva sentito la ammutolì,nel video c’era suo marito che le stava parlando,che strano pensò vederlo in video e non accanto a sé,gli sorrideva e dopo alcuni convenevoli gli aveva detto che tutto che stava accadendo non era causale,lei era stata affidata a Giuseppe perché la trasformasse in una vera donna.

Io desidero che tu diventi Donna vera calda disponibile,siccome malgrado i miei tentavi,risultati vani ed infruttuosi ho deciso di affidarti a Giuseppe,il quale con i mezzi che riterrà più opportuno, ti addestrerà.

Potrà esercitare su di te, qualsiasi strumento di correzione affinché tu raggiunga gli obiettivi che ci siamo prefissati.

Ci rendiamo conto che per te sarà duro, dovrai stroncare qualsiasi forma d’egoismo e pudore, poi quando sarai libera da tutti i tuoi pregiudizi,l’unico tuo desiderio sarà di obbedire ciecamente ed incondizionatamente al tuo Signore.

Diventerai la sua schiava, concubina alla fine dell’addestramento tornerai mia, ricorda la durata del corso dipende solo da te.

Mi rendo conto che per te, sarà dura sentire queste mie frasi, ma credimi ero stanco, dei tuoi no, dei pranzi Domenicali dai tuoi genitori, della tua sessualità informe.

Ricorda quando eravamo fidanzati, mi succhiavi l’uccello anche quando guidavo o quando uscivi senza intimo e mi divertivo a toccarti, non ricordi più il tuo eccitamento,al ristorante dove facevo apposta a far cadere il tovagliolo,per poter guardare le tue gambe e al cinema dove ti toccavo e tu diventavi un lago di piacere,che dovevamo uscire senza poter vedere la fine del film.

Ricordi, quando per il tuo compleanno ti ho regalato quel bellissimo body di pizzo trasparente, scollato a v, per una settimana lo portasti senza intimo,poi da sposati non sono una troia.
Perché Eva prima ti concedevi ed ora è tutto proibito,il titolo di signora ti ha cambiato lo status sociale,o volevi solo sistemarti!
E che cazzo poi sempre con la scopa elettrica in mano,pulizie sempre ogni giorno,da fidanzati quando giocavamo a marito e a moglie ti divertiva farle con la mini e salire sulla scala facendo in modo che potessi sbirciare la tua intimità,tra l’altro eri un lago dopo due secondi venivi,o alcune volte nuda e io che riprendevo nei posti più impensati.

Eva hai trenta anni non ottanta, se non vivi ora la tua sessualità, quando lo farai, quando sarò costretto d usare il viagra!

Lei diventò terrea,non si capacitava,stordita offesa,immobile sul divano con le mani sudate e fredde sul immancabile sacchetto di pop corn.
Non si capacitava,aveva cucinato per lui,lavato e stirato,usciva una volta al mese con le amiche per una pizza e siccome tutte avevano figli alle 23,00 rientravano veloci a casa,perché la baby setter doveva andare via e alcune aggiungevano non si sa mai,sonno giovani meglio non rischiare,dove aveva sbagliato.

Ora Eva aprì la seconda busta,in essa troverai una chiave di una valigia,li troverai gli indumenti che da ora userai,il tuo guardaroba è già stato portato via e dato in beneficenza,giornalmente ti saranno date istruzioni su come vestirai.

Da domani sei in ferie per quindici giorni, domani mattina un’autista ti preleverà alle 8,30 e ti accompagnerà dall’estetista parrucchiera e a negozi per completare la tua rinascita.

Poi inizierai un corso intensivo di come servire a tavola ed intrattenere gli ospiti, è un corso particolare con molte prove pratiche che sono sicuro ti piaceranno, molte tue colleghe ne sono rimaste entusiaste ad alcune è stato concesso di rifarlo.

Ricorda che se non raggiungerai una votazione minima che per te ho stabilito che sia DISTINTO, sono autorizzati ad usare metodi coercitivi.

Non sarà l’unico e neanche il primo corso, che frequenterai, ma quando lo finirai, sarai il massimo della femminilità, abbasserai lo sguardo in presenza di un uomo, ma solo perché è un modo elegante di sedurlo, mostrarsi timida e rispettosa.

Imparerai a servirlo a farlo godere e non solo lui, sarai una perfetta donna di casa.

Bene ora vai pure in camera e riposati perché domani è una giornata dura.

Eva domani sera, avrai la prima prova pratica, servirai una cena, nel terzo cassetto, nella cucina, troverai menù che dovrai preparare e nell’armadio la divisa, che indosserai.
La cena deve essere pronta per le 20,00. Ceneranno due persone.
Hai capito?

In ogni modo, sarò sempre informato dei tuoi progressi, e secondo le circostanze potrò partecipare, renditi conto che non hai, ne alternative,ne possibilità, devi solo accettare.

Furiosa si avvio in camera da letto,decisa a vendicarsi, ma quando aprì l’armadio e vide che i suoi vestiti erano spariti e vide a valigia, capì che era tutto reale ciò che stava vivendo,crollò esausta sul letto dopo un infinito pianto si addormentò.

Alle 8,30 qualcuno entrò in casa, con voce autoritaria e sarcastica disse,come mai la Signora non è ancora pronta!
Mi chiamo Paolo e sono il suo Tutore Signora, io la educherò per i prossimi giorni, questi sono i vestiti che oggi deve indossare, le do 10 minuti per vestirsi e lavarsi.

Le spiego la sua malattia, che come noi già sappiamo è inventata,ma sai Eva le nostre conoscenze’.. e continuerà a peggiorare,ciò a fatto sì, che suo marito si rivolgesse alle autorità competenti affinché tu sia tutelata,(ridendo) come sai la demenza è una malattia difficile da curare,perciò Eva, ora lei senza il mio consenso non avrà più la possibilità di decidere niente.

Inoltre,calcando sul Lei, già, merita una punizione, perché mi sta facendo perdere tempo, a proposito le mutandine ed il reggiseno sono vietati, ora l’accompagno in bagno e lavati,ha 10 minuti per vestirsi.
Lei titubante, non si mosse.
Lui, Imperiosamente le prese la mano e con forza la trascino in bagno,aggiunse o lei si lava ora o lavo io,ne sarei felice,mi creda ma sono troppo buono e non la punirò.

In bagno mentre si spogliava, lui la osservava, Eva cercava di nascondersi, lui le disse sarcasticamente, tra pochi giorni la nudità per te non sarà più un problema, dentro la doccia senti alcuni scatti fotografici,Eva disse cosa fa porco,lui si avvicinò e con calma le disse,Signora lei ha solo doveri i diritti li ha perduti,con lei i faccio ciò che voglio e vedrà che anche tu sarai felice d’adattarti,in questa nuova situazione.

Eva, da questo momento mi devi chiamare Signore, e quando siamo soli, mi devi dare del Lei, in pubblico potrai darmi del tu e chiamarmi per nome.

Indosso il vestito che Paolo, le diede,semplice si legava con un nodo al collo,e scendeva a tubino,metteva in risalto le sue forme senza renderla volgare, le calze autoreggenti e le scarpe con un tacco da 12 cm, si trovava a disagio e si avvio traballando verso l’uscita, non era abituata a camminare con quel tipo di calzature.

Palo le disse che per lei la mattinata sarebbe trascorsa piacevolmente, gli snocciolò il programma parrucchiera, estetista e a negozi.
Arrivarono da Carla la quale salutò con molta deferenza, quasi fosse un’Autorità o personaggio Importante, Paolo, entrarono in una stanza normalmente chiusa al pubblico,.
Lì Carla passa dal tu al Lei, quando si rivolgeva a Paolo.
Paolo le disse che voleva un taglio ed una tinta che valorizzasse il volto d’Eva, inoltre la voleva completamente depilata e che fosse sottoposta ad un trattamento particolare, le avrebbe concesso due ore di tempo.
Carla rispose molto devotamente che ciò non era possibile, il trattamento particolare sarebbe durato quattro ore, prima delle 16,00 Eva non sarebbe stata pronta.

Bene continuò Marco,sei te la professionista,ora dimostriamo ad Eva quanto sei Docile ed ubbidiente.

Spogliati e dimmi chi sei.

Carla rispose, sono la sua serva e puttana Padrone, il mio corpo incondizionatamente è sempre a sua disposizione,in 30 secondi, Carla fu Nuda e in ginocchio davanti a lui, prostrandosi ai suoi piedi e baciandogli le scarpe.
Sono sempre felice di servirla.
Nel gluteo sinistro, spiccava un tatuaggio a codice barre, nell’altro due manette con delle iniziali,le manette erano contornate da una frusta.

Brava, vedo che sei sempre la migliore, e rivolgendosi ad Eva gli disse questo diventerai!
A proposito fissa una visita medica, Eva ha solo una quarta di seno, vediamo se abbinando il trattamento e un pò d’ormoni la portiamo ad avere una sesta.

Anche la collana e la cavigliera è per la Signora è pronta,la consegneranno alle 17,00.
Paolo disse fammela pervenire a casa mia stasera,la signora ha la prima prova pratica.

Certamente mio Padrone, posso soddisfarla.
Ora non ho tempo,controlla la tua posta e vedi di rispettare gli impegni,domani sera c’è un’asta.
Carla,tranquillamente rispose grazie per l’onore padrone, da tempo non venivo venduta ed esposta.

Eva, terrea guardava, i suoi occhi trasmettevano una paura incontrollata,era un incubo o una realtà che doveva affrontare,che vie di uscita aveva?
Marco come se le avesse letto nei pensieri con fredda calma ed un tono di voce informe, le disse vedi Eva questo è il tuo destino.
Ora spogliati e inchinati e gira il tuo culo verso di me.
Mai lo farò! non fece tempo a finire la frase,Paolo le assestò un ceffone la fece vacillare,si riposizionò tremante, rapidamente sciolse il nodo e il vestito cadde ai suoi piedi,rimanendo nuda,si piego come le era stato richiesto,la sua volontà deve era finita,il suo orgoglio di donna economicamente indipendente,semplicemente volatilizzate.

Paolo dolcemente le disse vedi è facile ubbidire e nel mentre la sua mano sinistra immobilizzava la testa,e gliela piegò verso il basso,con la destra infilò un dito nel suo ano,commentando è ancora vergine,Eva gridò,lui ridendo aggiunse Carla infilale un dildo in modo che si dilati,non mi piace (ridendo)far soffrire le Signore.

Ora devi imparare la seconda lezione devi sempre essere grata per ciò che ti viene insegnato e dato,per cui ora fallo e dopo aggiungi che sei.

Grazie Signore,io sono la sua Schiava’.
Sbagliato Eva,e le assesto un altro ceffone nel culo stavolta devi aggiungere anche la parola puttana.
Signore, io sona la sua schiave e puttana!
Bene ora la terza lezione
Devi aggiungere sono felice di servirla sempre.
Signore io sono la sua schiava la sua puttana e sono felice di servirla sempre.

Bene, per ora può bastare, Carla procedi,non le devi parlare per nessun motivo.
Eseguirai tutto ciò che sai.,trovale un nome oggi sono stanco e non voglio pensare.

Si Padrone sono felice di servirla.

A dopo

Per suggerimenti e critiche willy11@iol.it
Poi uscendo,il suo sguardo si soffermo su un poster,ritraeva una montagna innevata,si voltò verso le due donne ed esclamò ,ho trovato il tuo nome,da questo momento ti chiamerai Candida,come la tua ingenuità,ti si addice molto.

Ehi sto parlando con te!
Candida, abituati al nome e comportati come ti è stato insegnato.

Grazie Signore,io mi chiamo Candida, io sono la sua schiava e puttana e sono felice di servirla.
Solo questo sai dirmi”

Grazie Signore,ogni suo ordine sarà eseguito scrupolosamente,Grazie Signore,io sono la sua schiava e puttana e sono felice di servirla.

Brava candida sei perspicace,impari in fretta,farai ‘strada’.

Usci soddisfatto,pensando tra se è se,chissà dove riuscirò a portarla,suo marito deve essere stato un grande incapace,no meglio deve essere un inetto impotente,le donne sono nate per servire l’uomo è nel loro dna,più le tratti da esseri insignificanti più ti amano e si umiliano per te,strano animale la donna.
Nessuna riesce a resistermi,cosa faccio alle donne e si mise a ridere.

Paolo era contento di se stesso,vanaglorioso del suo fascino,amava conquistarle per poi dominarle poi si stancava e la vendeva,molti soldi aveva fatto affittandole.

Nel giro, era considerato un implacabile, ora si era messo in testa di girare film hard sado maso,e penso proprio a Candida,purtroppo per lui lei non era sua,ah se fosse stata sua quanti soldi avrebbe raccolto seviziando una pudica e vergine puttanella di primo pelo. Imprecò alla sfortuna!

Giuseppe non avrebbe tollerato un simile sgarbo,con le sue conoscenze,spesso l’aveva aiutato a tirarsi fuori d’impaccio. Come fare?doveva riuscirci!
Su candida,oltre ad un’ ottimo compenso per il tempo dedicato all’addestramento,gli sarebbe spettato i 50% del ricavo per la prima messa all’asta,in ogni caso una cifra importante che per il tipo di vita dissoluta che conduceva,per sei mesi avrebbe potuto vivere alla grande.

Ripensò a Carla,era stata una delle sue prime ‘conquiste’poi stancatosi l’aveva venduta ad un buon uomo che ogni volta che lo incontrava, non finiva mai di ringraziarlo,sia per i tanti soldi che guadagnava lavorando in proprio e con gli ‘straordinari’,che faceva, Carla,d’altro canto lo rimpiangeva per la durezza con cui la trattava e per come la scopava,nessuno era mai riuscito a farla godere come lui.

Carla si avvicino a Candida,la quale per la tensione accumulata si stava sfogando piangendo,preso un fazzoletto con molto tatto le asciugo le lacrime,Candida cominciò a parlare,più che parlare era un continuo disarticolato fiume di parole,Carla la guardò,conosceva quello sguardo,sapeva cosa nel tempo avrebbe provato,le umiliazioni che avrebbe subito,fino a non poterne fare a meno,ormai la sua strada era solo in discesa,una discesa che non aveva fine.
Col tempo tutte quelle umiliazioni,non sarebbero più bastate,avrebbe ricercato l’estremo,per placare la sua sete di sesso estremo.
Si riscosse dai suoi pensieri si avvicino ad una vetrinetta l’aprì,estrasse un dildo ed una crema lenitiva,ritorno da Candida,le fece di inchinarsi,svitò il coperchio,ne estrasse il contenuto,con dolcezza umetto il buchetto e poi infilò il dildo.
Candida sussultò,lei con molto tatto la fece rimettere eretta e la riabbracciò,rimasero alcuni minuti,Candida che sommessamente singhiozzava e lei che nulla poteva fare se non eseguire gli ordini.
L’aiuto a rivestirsi,la porto in negozio,la fece sedere,l’osservo e poi inizio il suo lavoro di parrucchiera.

Dopo alcune ore il risultato fu stupefacente, Candida era un’altra donna,i colpi di sole ne risaltavano la carnagione,dimenticò anche il fastidio del dildo inserito nel suo buchetto..

Fu fatta alzare,Carla le prese la mano la porto in un’altra saletta,li inizio il trattamento di depilazione definitivo.

Candida,Si sentiva bene,fu fatta rivestire e la portò in un’altra sale,le porse un foglio dovette compilarlo inserendo i suoi dati anagrafici,alla fine Carla inserì tutti i dati nel computer,la fece stendere nello lettino,per precauzione la legò allo stesso,ed inizio a tatuarle il codice barre sulla natica sinistra.
Poi inizio a tatuarle la natica destra imprimendole solo due manette.
Avvertì solo un leggero formicolio,nulla di più.

Le manette,come il collare indicava a chi conosceva il linguaggio l’esperienza della schiava,

Alla fine slegata,fu accompagnata e messe di fronte ad uno specchio,il risultato lo dovette ammettere anche lei era ottimo,malgrado ciò che rappresentasse.
Carla prese un metro,ed inizio a prendere le misure del collo,del seno,della vita,del bacino,la lunghezza delle gambe,della circonferenza delle caviglie e infine dei polsi.

Voleva chiedere il perché,ma sapeva che Carla non le avrebbe mai risposto.
Alla fine Carla le sorrise si inchino sorridendo come a farle capire abbiamo finito.
L’aiutò a rivestirla,poi la porto in un’altra saletta la fece mettere in sopra un palco ed inizio a fotografarla,poi si avvicinò le sciolse il nodo dell’abito,facendola rimanere solo con le autoreggenti.
Inserì alle caviglie due ceppi collegate ad una catena di 30cm,Chiese a Carla il perché,ma lei Le fece cenno di camminare,lungo la stanza.
Candida non capiva il perché,ma iniziò a sfilare,nel mentre rientrò Paolo il quale si sedette e la guardo sfilare,l’atmosfera si fece tesa,Carla Inizio a salutare si spoglio si inginocchio aprendo le cosce ed esponendo il sesso in vista riponendo le mani con i palmi rivolti all’insù sulle cosce,in attesa di un ordine che stranamente non arrivava.
Candida si fermò,Paolo le disse di continuare a fare ciò che stava facendo,poi rivolgendosi a Carla
Per i vestiti della signora ho già provveduto io,ora facciamo un ulteriore passo in avanti,prepara Candida, dobbiamo farle il Video promozionale,Carla ora puoi parlarle.

Mio Signore Candida ha chiesto il perché delle catene alle caviglie,Paolo si rivolse a Candida e con tono calmo disse che nell’antichità alle donne Venivano legate le caviglie,con delle catene in oro, per una lunghezza di 20cm,in questo modo, una non si sarebbe mai potuta allontanare troppo o scappare da suo marito,Ma secondo me la lunghezza ideale è 30cm,così la Donna è più seducente quando cammina.
Carla nel frattempo le prese i polsi glieli posizionò dietro la schiena e la ammanettò.

Venne posizionata la telecamera e le dissero di ripetere ciò che scorreva nel monitor.

Lei rispose no non lo farò mai,voi siete pazzi io non sono un oggetto,vi denuncio”.e riprese a piangere

Paolo,con calma si avvicino,con la mano dx afferrò il suo seno dx torcendolo e spintonandola,Candida urlò dal dolore e lui le disse chi sei.

Lei Piangendo signore sono Candida la sua schiava e puttana e sono felice di servirla.

Ubbidirai ai miei ordini

Signore lo farò

Sei dura di comprendonio,ristringendogli il seno,.
Questa altra violenza la fece urlare dal dolore e dire ubbidirò Signore sono Candida la sua schiava e puttana e sono felice di servirla.

Carla fai ciò che deve essere fatto,Carla si avvicino le inserì un collare fece scendere una fune in modo che il corpo rimanesse ben teso,si allontano dal palco accese i veri monitor e le telecamera e candida cominciò ripetere le parole che man mano scorrevano.

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Bene Carla, ora fai partire il gobbo così, dopo lei capirà ciò che deve dire.

Poi rivolgendosi a Candida, osserva bene e leggi cosa compare sullo schermo, ora per esempio devi riempire gli spazi vuoti dicendo il tuo nome cognome età”. .

”Hai capito?

Si Signore, io sono la sua schiava e puttana ha capito, farò ciò che le è stato chiesto.

Dimenticavo, Devi dire che il tuo Padrone è Giuseppe e che sei stata affidata a Paolo, per la mia istruzione.

I nostri clienti, sono persone facoltose, amano conoscere in anticipo le qualità della merce che acquistano.

Iniziamo ora!
Vedi di non sbagliare, la prova è andata bene, ora facciamo sul serio”inizia Troia!

Io Eva ”, nel pieno possesso delle mie facoltà mentali, dichiaro quanto segue, io sono nata a”.il05/06/1980, figlia di ””e””.sono sposata con Marco”
E risiedo a ””.in via ”’.non ho figli, sono alta 1,65 mt le mie misure sono 90 di seno 65 di vita e 90 bacino,peso 52 kg,la misura del seno e la terza coppa c.
Sono ragioniera, sono figlia unica.
Non ho mai avuto rapporti anali, né con animali, nemmeno con persone minorenni, ho avuto solo rapporti con mio marito, mi piace essere presa da dietro e non mi piacciono i pompini, nemmeno rapporti anali ho mai avuto.

Per le era difficile parlare, il collare che la tendeva verso l’alto faceva fatica a respirare e a deglutire, ma comunque continuò.

Ora, per volontà di mio marito, Il mio Padrone è Giuseppe, i miei orifizi gli appartengono, io sono la sua schiava e puttana, senza di lui io non sono degna di vivere, sono disposta a eseguire incondizionatamente qualsiasi suo ordine.
Sono stata affidata a Paolo, che mi istruirà a diventare una perfetta Donna in grado di soddisfare qualsiasi richiesta.
Suggellerò questo patto per iscritto, firmandolo e con il mio sesso.
Da questo momento io non ho diritti, accetterò di essere venduta, prestata educata anche con mezzi coercitivi, accetterò qualsiasi punizione corporale se essa serve ad istruirmi e a non farmi commettere altri errori.

Potrò essere ripresa ed il video venduto. Non avrò nessuna pretesa economica.

Chi sarà in possesso di tale documento, avrà la mia proprietà io Candida gli ubbidirò, incondizionatamente, potrò essere venduta, noleggiata, frustata io adempirò sempre e comunque alla sua volontà.

Io sono solo un’umile schiava e puttana del mio Signore e sono felice di servirla.

Ora sfilerò per voi affinché possiate valutare le mie qualità fisiche.

Inizio a camminare lungo il palco, i passi erano lenti e difficili, la catena al collo fissata ad una rotaia le consentiva di muoversi solo lateralmente, i ceppi alle caviglie le impedivano di muoversi naturalmente e nemmeno le scarpe con un tacco da 12cm l’aiutavano e neanche il dildo nel culo aiutava Candida.

Subito dopo Carla si avvicino, la sgancio dalla corda e le tolse le manette, Paolo cominciò ad ordinarle di camminare a quattro zampe, le disse di flettersi con il culo rivolto verso la telecamera e
di mostrare il sesso, aprendola con l’aiuto delle mani, subito dopo le ordinò di masturbarsi, questa era cosa che da anni non faceva più, e poi di fronte ad una telecamera,esitò.

Paolo le disse muoviti puttana non possiamo perdere tempo e lei inizio, finche stremata dal piacere si accascio per terra.

Quando tutto finì, Paolo le consegnò il foglio, lei rimase titubante, ma quando vide che Paolo giocherellava con un frustino, i suoi dubbi svanirono, velocemente firmò, poi lui prese un rossetto glielo passo nella figa e uso la stessa come timbro e sigillo.

Bene, Candida come vedi non è difficile diventare una puttana, ma ora voglio sapere da te un’altra cosa, sei sempre rimasta fedele a tuo marito.

Candida Ringrazio chi mi ha scritto ed in particolare levitra

Si avviarono verso il soggiorno e si disposero a lato delle sedie, attendendo l’arrivo dei loro Signori
Quando giunsero, gli spostarono le sedie e li fecero accomodare.

Candida, si reco in cucina a prendere il vassoio degli antipasti, mentre Carla, verso l’acqua e come una perfetta somelier fece assaggiare il vino a Paolo, il quale diede l’assenso, per cui somministrò il vino anche ad Alberto.

Si posizionarono, in modo d’avere la completa visuale della tavola, con le mani dietro la schiena,lo sguardo rivolto verso il basso, ma che non impediva loro avere una completa visione della tavola.
Paolo esigeva sempre,alla sua servitù un servizio impeccabile.

Alberto chiese a Paolo dove era il bagno, Lui fece un cenno a Carla, la quale,rapidamente s’infilò sotto il tavolo, aprì la patta dei pantaloni,ne estrasse il pene, lo introdusse nella sua bocca e attese, alla fine con la bocca, pulì ed asciugò per bene il pene di Alberto.
Ringraziò, devotamente il Dottore per l’onore ricevuto.

Alberto si complimentò con Paolo, l’hai addestrata proprio bene la troia.

Alberto, fece cenno a Carla di avvicinarsi, le diede un pezzo d’antipasto.
Lei, devotamente ringraziò, felice d’essere stata apprezzata.
Con un cenno, invitò Candida ad avvicinarsi, le fece divaricare le gambe, prese un pezzo di pane e l’intinse nella figa e guardandola negli occhi lo mangiò!
Poi esclamò,al mondo, mio caro Alberto non c’è niente di meglio di pane e figa!!!!
Si, lo diceva sempre mio padre pan e figa, ridendo volle provare anche lui.
Alberto, guardando Candida, intinse nel suo sesso un tozzo di pane, poi le fece cenno di inginocchiarsi, le disse apri la bocca, cosa che lei fece, mangio il pane e devotamente ringraziò!

Paolo guardando Candida, non si capacitava, la sua espressione era indecifrabile, non aveva battuto ciglio, come se l’atto non la riguardasse, Paolo interdetto, non capiva, molte di loro, dopo aver subito questa umiliazione crollavano!

Pensò, o e nata troia questa o è più furba che santa, non aveva una risposta, poteva solo farla proseguire nel suo addestramento.

Voleva vederla crollare, sentirsi dire ‘pietà’, farò tutto, ciò che mi viene ordinato, ma non poteva punire chi non sbagliava,la schiava è un bene prezioso e sono talmente rare che non si possono sprecare.

Cosa, poteva fare?
Sapeva o meglio a questo punto sperava, che Candida prima poi un errore lo avrebbe commesso e solo in quel momento, avrebbe regolato i conti, sorrise, lui sapeva come l’avrebbe punita.
Chi cazzo credeva d’essere questa puttana nata!!!!!
Non poteva sconfiggere lui, n’aveva piegate di Donne, molte più coriacee di lei.

La cena proseguì, loro parlarono amabilmente, ogni tanto davano disposizioni, le più appaganti sessualmente, erano svolte da Carla’terminata la cena si accomodarono sulle poltrone.

Candida,ebbe l’incarico di rassettare la tavola, pulire le stoviglie, e disbrigare la cucina.
Carla soddisfò con la bocca i due Signori,mentre loro sorseggiavano il caffè ed un liquore.

Carla, quando ebbe finito, si girò un attimo verso Candida, la quale stava finendo di preparare la tavola, le fece l’occhiolino e si passò velocemente la lingua sulle labbra.
Poi si rimise in posizione d’attesa.

Paolo>Ora potete mangiare anche voi due stronze.
Carla,sai cosa devi fare!
Carla si reco in cucina, prese il vassoio e lo adagiò nel pavimento dispose le ciotole in modo che i Signori, comodamente seduti potessero godersi lo spettacolo.
Paolo pensò, se non crolla ora Candida,non ho più molto da insegnarli,ma sono sicuro che questa ha un piano,è troppo remissiva ed accondiscendente,la mia esperienza me lo dice,devo prestare più attenzione ai particolari.
I particolari, non i grandi discorsi fottono le persone.
Invece, nulla accadde, avidamente mangiarono gli avanzi dei loro Signori, bevvero l’acqua,devotamente ringraziarono.

Alberto< Candida seguimi,nello studio ti debbo visitare. Rivolgendosi a Carla, tu vai in auto e prendi le mie due valigette. Nello studio, Alberto le disse Candida spogliati, nel mentre Carla sistemò i vari strumenti del Dottore, preparò il computer, gli porse la penna ottica il quale,la fece passare sul codice barre di Candida, poi inizio a porle delle domande, sulle malattie avute nel passato, se soffriva d'allergia, ecc Con la scusa di visitarla la palpeggio più volte e con voluttà , alla fine prese il ricettario,le prescrisse delle pillole e le spiego in quale misura doveva prenderle, le spiego che erano ormoni naturali e che le sue tette sarebbero cresciute fino ad avere una bella 6 naturale e soda. Soggiunse, ridendo e sospirando,sapendo che difficilmente avrebbe potuto usufruire di quelle tette da spagnole,i cazzì, impazziranno sulle tue grosse tette,sospirando come vorrei provarle anch'io. Finì dicendogli, tua salute ed il tuo fisico sono ottimi,hai un buon punteggio,vali molto. Bene abbiamo quasi, ora apri questa busta e leggine il contenuto. Ciao Schiava, sono certo che riconoscerai la mia calligrafia. Sto seguendo,la tua istruzione,mi tengono costantemente aggiornato,sui tuoi progressi. Candida,ora devi essere forte,perché per me tu dovrai farti cucire sigillare,con il mio sigillo la figa. Dovrai esserne fiera,dovrai difenderlo da tutto e da tutti,sacrificando anche la tua vita se necessari. Non si deve rompere, io solo deciderò chi potrà farlo. Non potrai,mai avere nessun tipo di rapporto sessuale, nessuno eccetto me potrà toccarti, nemmeno tu potrai toccare nessun altro. Io decido per te i tempi ed i modi. Potrai scrivermi, se avrai qualche problema o se è tuo desiderio, farlo. In poco tempo avrai, da me, la risposta. Ricorda che mai dovrai abusarne è un privilegio,per cui devi usarlo con cautela,con il fuoco ci si può scottare. Ora, riconsegnerai la lettera al Dottore, esegui le sue ultime disposizioni,senza incertezze, dopo potrai dormire. Il tuo Padrone Giuseppe Candida lesse, riconsegno la lettera e disse sono pronta. Il dottore la posizionò sulla sedia ginecologica, Candida disse non è necessario che mi leghi, sono felice di servire il mio Padrone Giuseppe. Lui, non rispose, spruzzò un anestetico nella figa di Candida, e in cinque minuti finì l'operazione, compreso il sigillo. Non soffrì molto, a parte un pò di formicolio, l'anestetico l'aveva salvata, poi posizionarono uno specchio, in modo che Candida vedesse il risultato. Dovette ammettere che la cucitura fatta,con un filo color oro risaltava sulla sua pelle bianca. Candida Candida si, lo sono sempre stata, mai l'ho tradito fisicamente, non ho mai guardato altri uomini né pensato di farlo,nel passato. Sbagliato e con il frustino colpi la coscia dx, non hai capito come devi rispondere. Signore io sono la sua schiava e puttana, sono felice di servirla, grazie per le sue preziose lezioni. Lui, cinicamente le rispose, è il passato ora il tuo futuro è diverso, ti educherò ,diventerai un' oggetto nelle mie mani,aspetterai con gioia i miei ordini e sarai felice di eseguirli!! Ora andiamo vestiti, ho fame, Carla stasera sei mai ospite, avvisa il cornuto che non rientrerai a casa stasera, aiuterai la Candida per la cena, non dovrai cucinare, sappiamo tutti che non è nei fornelli il tuo talento. Tutte due, contemporaneamente dissero, Sì signore la sua schiava e puttana, la ringrazio per le sue precisazioni, io sono felice di servirla. Che bello un coro, siete fantastiche stasera per premio potrete mangiare i nostri avanzi. Candida sbianco! Su muoviamoci aprite il bagagliaio e saliteci, non fatemi perdere tempo, il Dottore ci aspetta, fate attenzione non rovinate i pacchetti, è la nostra cena. Dopo un viaggio che sembrò interminabile, l'auto si fermò, sentirono un cancello automatico aprirsi, un breve percorso su un terreno di ghiaino, poi l'apertura di un basculante e finalmente l'auto si fermo. Il tempo trascorse, quanti minuti passarono, non lo sapevano, l'orologio le era stato tolto con la scusa che ad una schiva non serviva, il tempo era una cosa che non la riguardava, anche lo spazio angusto nel bagagliaio, non le aiutava, alla fine Paolo dopo essersi fatto una doccia sorseggiato un aperitivo e fatta qualche telefonata apri il bagagliaio. Uscirono tutte indolenzite provarono a stiracchiare i muscoli, ma subito Paolo le riprese, muovetevi, dovete prepararvi, preparare la tavola,non dovete farmi perdere tempo, stronze muovetevi per far ginnastica avete tutta la nottata!! In trenta minuti,tutto deve essere pronto e voi pronte,alla 20,45 arriva il Dottore e poi si cena. Si Padrone, sono la schiava e puttana e sono felice di servirla, alle 20,30 aggiunse Carla sarà tutto pronto,sarà soddisfatto di noi. Carla, accompagno Candida in una camera, se così si poteva definire, il letto era un giaciglio con due vecchi materassi, un armadio che conteneva solo abiti sado maso, Carla estrasse due abiti da cameriera, si spoglio e lo indosso. Il seno era completamente scoperto, solo due triangoli passavano attraverso esso, solo il grembiulino nascondeva la loro intimità, il loro sedere risultava completamente scoperto. Disse a Candida di sbrigarsi, la quale velocemente si spogliò e rivestì. Carla scartò un pacchetto,ne prese il contenuto, si avvicino a Candida,gli posizionò il collare sul collo. Questo modello, era d'argento,con due anelli,che alla fine che entravano in una chiusura lucchetto. Una parte di esso, quello che poggiava sulla nuca era di cuoio. Quello di Carla, era uguale solo che la catena era d'oro, e nel rivestimento c'erano delle borchie anch'esse d'oro. Candida gli chiese il perché di quella differenza, lei rispose sta nel grado di sottomissione e d'esperienza. Ora dobbiamo andare ad intrattenere gli ospiti, non preoccuparti i compiti più ingrati ed appaganti sessualmente li farò io con gioia, tu ancora non godrai, purtroppo per te, per ora sono umiliazioni, ma credimi passerà. Giuseppe,non concede a nessuno di poter scopare una sua schiava se non è lui presente, ad ora non è mai accaduto,stasera imparerai ad accogliere un Signore e a servirGLI la cena. Candida accetta, quello che ti sto dicendo,credimi e la tua unica arma,Paolo, non si azzarderà mai a toccarti,se dovesse succedere lui perderebbe tutto in cinque minuti,i guai che passerebbe lo annienterebbero! Ti umilieranno,stannè certa, mangerai dalle loro mani e in una ciotola come i cani e chissà che altro hanno una fantasia,questi Signori. In una ciotola!!!!! io sono un essere umano!!!! Carla tu sei una schiava non dimenticarlo mai! Non lo farò mai!!!!! Preferisco morire!!!!! Carla,gli sorrise si avvicinò,con molta dolcezza avvicinò le sue labbra alle sue e le diede un bacio. Teneramente, le disse sei una schiava,una puttana,ricordatelo sempre,arriverai a dare la tua vita per il tuo Padrone e per te lui sarà come l'aria che respiri. Alla fine,sarai programmata e desidererai ed aspetterai solo di servirlo,incondizionatamente,tutte il tuo mondo sarà lui! Tu godrai soffrendo e più tu soffrirai più lui godrà e tu con lui. Vedi Paolo mi ha venduta e mi usa! Il mio attuale marito, ma soprattutto Padrone, mi fa lavorare e mi presta ad altri dietro compenso,credimi, io non dispongo di nulla, perché nulla sono,tutto ciò mi è indifferente!! Io so solo, che amo servirlo e se fosse chiunque altro sarebbe lo stesso! Dipendo da lui in tutto,decide come debbo vestire,mi pianifica la giornata,mi terrorizza quando per punirmi, non mi usa! Non ho responsabilità! Chi è il Padrone e chi è la schiava! Lui pensa per me io agisco per lui,mi stà bene così Io soffrò come non mai e la peggior punizione che qualcuno mi può imporre! Tutto quello che subirai,durante questo è finalizzato alla tua estrema sottomissione! Prima ti sottometterai alla volontà del tuo Padrone! Prima godrai! Non riuscirai mai più a rinunciarvi! Arriverai a supplicare d'essere usata!! Ogni tanto penso a cosa potrei essere! Ai figli che non ho, ad una famiglia normale! Un marito normale,che non si ricorda degli anniversari,che sfinito dal lavoro inizia a russare sul divano,ma che ti coccola e ascolta i tuoi sfoghi,che sia amico,complice e amante. NO!!! Scuotendo la testa e rabbrividendo e ridendo sai non mi ci vedo! No,no,Non mi ci vedo! L'unica cosa ed unico valore,l'unica cosa che voglio è essere usata ,dare e trarne piacere,sono una drogata del sesso! Ho provato di tutto,essere rinchiusa in una stalla,mangiare avanzi,frustata, calpestata,prostituita e mi hanno fatto pagare per darla,ma l'umiliazione più grande è stata che con il ricavato ho dovuto comprare un regalo per mio nipote,ogni volta che vedo la sua collana d'oro con crocifisso,e gli altri regali io soffro,come non mai! Rifarei tutti,esclusi i regali ai miei cari,è troppo doloroso per me e morirebbero se sapessero in che modo sono stati pagati,sono fortunata che il mio Padrone mi lascia vederli,che mi ha sposata,altre non hanno avuto la mia fortuna. Una volta piangevo in silenzio quando veniva esposta all'asta,non gli davo la soddisfazione di far scendere le mie lacrime! Ora godo,mi bagno come non mai,meglio divento fradicia! Vedere questi uomini che mi palpano, come se fossi un'animale,e offrono soldi! Credimi tanti soldi,tutto ciò mi rende orgogliosa! Ora con l'esperienza che ho acquisito,li vedo ometti,persone che non sono in grado di conquistare e amare una donna,tanto meno renderla schiava,possono solo pagare,per avere un pezzo di potere che non avranno mai! Loro sono i veri schiavi. Pochi li riconosci dal loro sguardo,sono Master,uomini trasmettono potere,sudditanza,ti spogliano con lo sguardo e rimani inerte in attesa,priva di volontà, sciogliendoti come neve al sole,ti terrorizzano solo con lo sguardo! Aspetti solo che ti impartiscono ordini e tu sai solo che devi ubbidire,in sintesi quello che tu provi quando vedi il tuo Padrone Giuseppe o Paolo. Quello che mi terrorizza è l'idea,che quando non sarò più appetibile,nessuno mi comprerà! Cosa mi accadrà!!!!! Il resto mi è indifferente! Candida sbiancò,questa spontanea confessione le fece definitivamente capire chi era,ma soprattutto cosa era diventata,ogni forma di ribellione sarebbe stato stroncato sul nascere. Dimmi Carla,il tuo nome vero qual è? Lei rise,un gioco che spesso fanno è trovare un nome per noi schiave,all'asta chi fa l'offerta più grande ha il diritto di darti un nome. Il mio nome è Patrizia,ma lei non esiste più è morta tanto tempo fa. Ora andiamo a prenderci la nostra parte di piacere. Carla io mi occupo della tavola, tu di disporre le pietanze nei vassoi e del vino. Una raccomandazioni quando vedi che il vino o l'acqua finisce devi rispettosamente riempirlo. Sbrighiamoci Paolo è esigente. Va bene Carla, ho capito. In poco tempo finirono,Carla invitò Candida a seguirla,arrivarono all'ingresso di casa, durante il percorso le disse, ripeti esattamente tutte le mosse,così imparerai,nel mentre raggiunta la porta,si inginocchiò eresse il busto esponendo il seno,divarico le gambe e pose le mani con i palmi all'insù,abbasso lo sguardo e socchiuse la bocca. Candida fece altrettanto. Paolo,arrivo,cambiato abito,rilassato e di buon umore,il suo dopo barba il ferragami,propagava nella stanza una piacevole fragranza. Subito dopo,suonarono alla porta, Carla si alzo,fece cenno a Candida di non muoversi,poco dopo Alberto ringrazio. attese che Carla si alzasse,gli prendesse la giacca e con devota referenza dandogli del lei,disse prego per favore mi segua le faccio strada. Rivolgendosi a Candida tu sei la nuova,dopo dovrò visitarti e curarti,sei una bella Puttana,hai un bel seno e senza tanti preamboli glielo tasto per bene. Io sono Candida, la schiava e la puttana personale di Giuseppe e sono felice di servirlo. Andrea,Lo so bene chi sei! Con tutto quel frastuono Candida si svegliò, l'odore emesso dal corpo di Carla, adagiata di fianco a Lei, non gli piacque, Carla puzzava, di un misto di sudore, sperma ed altro. Sebbene, fosse stremata, volentieri acconsentì, ad ascoltarla. Candida-inizio a parlare, Carla ho riflettuto molto, ora ho capito! Non ho amato mio marito! Si, ne apprezzò le qualità, mi ha sempre rispettata, considerava la mie opinioni, mi sentivo sicure ed appagata, ma mi è sempre mancato qualcosa. Semplicemente,non lo amavo! Amo,un uomo, del quale io stessa avevo paura, m'incuteva disagio,vederlo e così lo evitavo. Quando ero obbligata,per motivi di lavoro e di ricorrenze aziendali,io mi scioglievo, n'ero terrorizzata e lo sfuggivo come la peste. Ora ho capito, io amo Giuseppe, LUI è il mio Padrone! Tutte le mie paure,si sono dissolte come neve al sole. Quello che ora vivo, mi ha fatto capire cosa voglio dalla vita, sono convinta che se una donna ama il suo uomo, tutto ciò che fa per lui è puro. Ho capito, che spesso molte nostre azioni, sono solo paure, dettate da un perbenismo inutile, dannoso, che spesso mette in pericolo le relazioni. Quanto,sono stata stupida,quante occasione ho perso,come posso recuperare il tempo perduto? Onestamente,non lo so! Per questi motivi, ho accettato queste situazioni senza ribellarmi. Ora ne sono certa! Carla, sbigottita!, faticosamente si girò mettendosi di fronte a lei. Prese tempo, respirò profondamente, il silenzio e l'atmosfera creatasi, aveva del surreale, tutto ciò era amplificato dalla mancanza di rumori e sì che Carla ormai di situazione strane, nella sua vita n'aveva viste, ma questa batteva tutte. Cosa poteva dirle! Per lei,una schiava dipendeva dal suo Padrone,lei da tempo non decideva niente,nemmeno cosa indossare,chiedeva il permesso,anche per andare in bagno,tutto d'un fiato le disse scrivi al tuo Padrone,lui solo lui troverà la soluzione per te. Carla, non conosceva l'amore, sapeva solo donare, ubbidire ciecamente, lavorare duramente, quella era la vita che le ere stata imposta. In seguito, n'aveva apprezzato anche i vantaggi, ma non si era mai messa in discussione, la sua continua ricerca del piacere, che altri scegliessero per lei,gli era indifferente,anzi viveva bene quella situazione,si sentiva protetta. Con dolcezza, si avvicinò le sorrise le diede un casto bacio sulle labbra e le disse, per me sono discorsi troppo complicati, io sono diversa da te, amo e sono drogata dal sesso, non desidero altro che quello. Tu, ora sei schiava per tua scelta, dell'uomo che ami! Io, sto bene così, tu puoi ancora scegliere, fallo almeno dopo non avrai rimpianti. Non commettere almeno tu i miei errori, se posso ti aiuterò! Ora dormiamo, ricordati domani chiedi di scrivergli una lettera. Felici si addormentarono. L'indomani,Paolo,aprì la porta rumorosamente,gridò svegliandole come un sergente fa quando deve ispezionare la truppa, gridò un ordine perentorio, schiave svegliatevi e mettetevi in ginocchio! Non abbiamo tempo da perdere, ho fame, dovete lavarvi e poi fare ginnastica. Loro,eseguirono in silenzio,attesero di essere liberate, poi s'inginocchiarono, lo salutarono e Candida inizio a parlare. Signore Paolo, Candida la schiava e puttana di Padrone Giuseppe, prima di iniziare qualsiasi attività, desidera esercitare il diritto scrivere una lettera al suo Amato Padrone! Paolo-Perché, vuoi scrivere, tu sei una nullità, dubito che tu sia capace di scrivere un lettera! Una schiava che scrive, una schiava, ubbidisce! Candida-Devo, comunicare al mio Amato Padrone delle importanti notizie. Paolo, colto di sorpresa, una schiava che aveva notizie, una schiava che pensava, non sapeva se questa pazza scherzasse o facesse sul serio, alterato e urlando le disse tu devi eseguire solo i miei ordini, io sono la tua volontà! A questo punto, Carla intervenne, umilmente ma decisa, rivolgendosi sempre con rispetto, pronunciando queste parole: Mio Signore, Candida è una schiava inesperta, la perdoni, ma le confermo che lei deve ad autorizzare Candida a scrivere, dopo saremmo felici di esaudire qualsiasi sua richiesta. Cretine indisponenti, ve la farò pagare, non si è mai visto che, addirittura due stronze si ribellano, ma dove finiremo, queste sono come il Governo, la scusa è c'è sempre una crisi, economica, sociale o che cazzo è, e chi paga siamo sempre noi lavoratori o è uno è sfigato o porta sfiga come i comunisti, bè a dire il vero anche il Berlusconi, non è tanto fortunato, poi queste due qui, portano disgrazie, quando sono assieme! I suoi discorsi, privi di senso, lo fecero uscire, dalla stanza, dimenticandosi di chiudere la porta. Mi faranno impazzire! Le due donne, si guardarono, risero e si abbracciarono felici. Avevano vinto! Paolo, sconfitto ritornò da loro, consegno a Candida una busta, tre fogli di carta, ed una penna. Gli disse, hai 20 minuti per scrivere questa cazzo di lettera! Tu Carla, stronza di una sobillatrice, va a lavarti,dopo fila in cucina e vedi di preparare un'ottima colazione, oggi non sono dell'umore adatto per perdonare, ci siamo capiti! Ho fame!Sbrigati! Riuscì, dalla stanza, prese il cellulare e compose il numero del pony express, al quale comunicò le generalità, invitandolo di mandare un fattorino a ritirare una busta entro un'ora. Candida, per nulla turbata, rispettosamente disse- Signore, dovrebbe fornirmi almeno un giornale,non posso scrivere su un materasso! Paolo-Se vuoi anche una segretaria, dillo! Sarò felice di procurartela! Imprecando,usci dalla stanza e ritornò da loro con una tavola di legno,eccoti accontentata,gettandogliela a loro piedi. Candida, imperturbabile, devotamente ringraziò! Inizio a scrivere, la lettera era già nella sua testa, fu facile per le tradurre in parole, ciò che voleva comunicare al suo padrone . Mio padrone Giuseppe, Sono Candida, la tua umile schiava e puttana, felice di servirti sempre e di esaudire ogni tua richiesta. Ti scrivo questa lettera, perché in questi giorni, molte cose sono accadute, e mi hanno fatto capire molte cose. La prima cosa che ho capito, è che non mai amato mio marito, l'ho curato, accudito, ma ora, capisco che il mio non era amore, era solo senso del dovere! La seconda cosa, che ho capito e che ti dono scrivendola, che amare è donarsi, totalmente e soprattutto incondizionatamente! Ora, ho capito di amare un altro uomo, una persona che mi metteva soggezione, malgrado lo conoscessi d'anni, che ammiravo e stimavo per ciò che era riuscito a creare, per il lavoro che ci dava. Io, ora ti chiedo in qualità di mio Tutore e Padrone assoluto, la possibilità di divorziare da Marco. Voglio percorrere liberamente, questo mio percorso di schiavitù, per dimostrare alla persona che amo, che merita tutto l'amore che solo per lui io eseguirò tutti gli ordini senza esitazioni o remore. Se, deciderà di vendermi, accetterò, accetterò anche di risposare il mio ex marito se lui lo desidera, ma ora chiedo umilmente di avere la possibilità d'amarti Mio Padrone Giuseppe. Voglio donarti tutta me stessa, cosa che non ho fatto mai con nessun altro uomo, te l'ho dimostro affrontando le prove a cui mi hai sottoposto, e quelle che seguiranno. Quando, ho capito d'amarti, tutti gli ordini impartitemi, li svolgo con orgoglio e dedizione assoluta, affinché, io tua umile schiava, possa essere degna del tuo amore. Firmato Candida la tua umile schiava e puttana. Piego la lettera, la inserì nella busta, la chiuse, chiamo Paolo ed in ginocchio gliela porse ringraziandolo. Ora muoviti va a lavarti e servi la colazione. Subito arrivo il corriere al quale fu ordinato di consegnarla Subito al destinatario e gli allungo una mancia di '100,00. Paolo-Finalmente, ora si mangia! Cosa, mi avete preparato di buono stamattina! Carla -Mio Signore fette biscottate, latte, caffè, succo di frutta, yogurt, marmellata e le abbiamo portato il giornale. Bene, poi potete mangiare anche voi, nel solito modo, intesi! Poi tu Carla, sai cosa devi fare! Carla-Si, Signore le vostre schiave e puttane sono felici di servirvi! La colazione mise Paolo di buon umore, tanto che si avvicinò a Carla e le diede un buffetto sulla guancia. In salotto, si mise a leggere il quotidiano, poco dopo, squillò il cellulare. Paola al telefono rispondeva sempre Sì, l'atmosfera era surreale, lui l'uomo che non deve chiedere mai, riusciva a dire solo sì! Le due schiave non capivano, cosa Poteva essere successo! Lui ,non era mai stato remissivo. Quando, la telefonata terminò, un'imprecazione ruppe quel silenzio, Carla, Candida, preparatevi a festa, tra poco abbiamo visite. Mi raccomando, dovete essere bellissime. Velocemente si lavarono, tornarono in camera, Carla, scelse dei vestiti eleganti lunghi, annodati al collo, si chiudevano a tubino, in modo che i loro passi, fossero sempre di 30cm. da circa 30 dalla coscia,partiva une intarsio di pizzo colorato trasparente, seducente e non volgare nel suo insieme, provocante e sexy, lei indosso quello di colore rosso, quello era il colore che le spettava per l'anzianità, Candida bianco. Truccate, pulite e ben vestite, si avviarono verso l'ingresso ed attesero. Il tempo passava, loro durante l'attesa non mostrarono mai nessun cenno di nervosismo, Sentirono il ghiaino stridere, capirono che una macchina, si stava recando da loro. Non si era nemmeno annunciato! Chi poteva essere? Aprirono la porta e ciò che videro e le lasciò senza fiato. Giuseppe,entrò in casa, non considerò nemmeno le due schiave,salutò calorosamente Paolo, e con lui sottobraccio,si recò nello studio . Loro non avendo avuto altre disposizioni,rimasero in attesa. Il tempo trascorse,dallo studio nessun suono usciva, tutto calmo. Paolo finalmente uscì dallo studio,le chiamo,loro si avvicinarono e diede le seguenti disposizioni. Carla prepara il pranzo abbiamo ospiti a pranzo oggi. Tu Candida entra in studio,Giuseppe ti ha concesso udienza! Candida busso,attese e si senti dire chi è? c- Rispose,Candida la sua schiava e Puttana mio Padrone e sono felice di servirla. G-entra! C-Candida entrò,richiuse la porta,si sciolse il nodo dell'abito che soavemente scivolò lungo il suo corpo, lo scavalcò,velocemente lo piegò e si inginocchiò,in posizione d'attesa. Giuseppe- con un tono di voce duro, iniziò a parlare,schiava tu dici d'essere innamorata di me,io capisco una sola cosa tu vuoi fuggire al tuo destino e contemporaneamente vendicarti di tuo marito! Ti credi furba! Mi hai sempre evitato! A te e Marco,ho dato un lavoro,la sicurezza economica con una paga superiore alla media,tu invece, mi hai sempre evitato,ma di fronte a tuo marito tu non hai mai, parlato bene di me,denigrandomi sempre e non solo con lui!! Ora dovrei crederti! Non mi conosci,che ne sai se è vero quello che raccontava tuo marito,io solo so! Quante volte l'ho protetto da tutto e da tutti,anche da se stesso. Sono sicuro che non lo sapevi! E tu brutta stronza,con quale diritto mi denigravi ! Il tuo uomo,è sempre dipeso da me,in tutto! Ora guardati! Sei nulla, non hai volontà,né diritti,io dispongo di te,del tuo corpo a mio piacimento. Cosa puoi dire ora,Schiava! C-Io, illustrissimo mio Padrone e Signore, posso solo confermarle ciò che Lei ha detto,è vero nei suoi riguardi ho mancato molto e sono pentita. G-Schiava, ora lo dici,nella tua situazione è normale,ci vuole altro,ora sei come un'abito appeso in una vetrina di un negozio,se mi piace lo compro,se no saluto ed esco. C-Io,non ho diritti,il mio corpo è suo,la mia mente è sua,tutto di me è suo, spero mi voglia accordare la possibilità di essere la Schiava,di un solo Padrone. Non di un uomo che dice d'amarmi,ma mi ha ceduta,lui su di me non ha più diritti,li ha ceduti a Lei. Lei, ora è il solo Padrone assoluto, che ha la mia volontà e corpo,solo a Lei io ubbidirò ciecamente. Come ho scritto, e ora le confermo,eseguirò qualsiasi suo ordine,risposerò Marco se lei me l'ho ordina o mi vendesse a qualsiasi altro Padrone. Eseguirò la sua volontà,come se fosse la mia. Accetterò tutto per dimostrarle che sono degna d'amarlo,io voglio solo questo. Non pretendo che mi ami,mi usi mie faccia usare,io mi accontenterò dei suoi avanzi. Giuseppe-Mi hanno confermato,che stai eseguendo tutti i compiti diligentemente,ma perché dovrei io rinunciare all'amicizia di Marco,che come tu ben sai per me è un fratello. C-me ne rendo conto,e soffrò immensamente,io voglio essere schiava e desidero seguire il mio destino senza impicci,amandola. Giuseppe-sbagliato, tu non puoi chiedere,amare,devi soddisfare me e chiunque io vorrò! Hai capito Schiava!! c-Si,padrone,ho capito! Riferirò,comunque a Marco, ciò che ci siamo detti,ho registrato tutto,lui deciderà! La lettera dovevi scriverla a lui non a me,lui ti a ceduta, a me per istruirti, io ti attraverso Paolo ti sto solo educando,per restituirti al tuo Legittimo proprietario. Oggi sarai duramente punita,devi imparare che esiste una catena di comando è essa va sempre seguita, assisterò alla tua punizione. Poi deciderò! Ora va a prepararti ho fame! C-si alzo,si rivestì ringraziò dicendo io sono la schiava e puttana personale di Giuseppe sono felice di servirlo sempre comunque,spero che un giorno lui capirà che tutto ciò che faccio è per ottenere la sua benevolenza ed amore. G-smettila di leccarmi il culo ci vuole ben altro! Giuseppe,ritorno a suoi affari,telefonò alla sua impiegata e gli disse di convocare Marco per 17,00 nel suo ufficio,la pregò di posticipare tutti gli appuntamenti,e di convocare per le 16,00 il suo avvocato. Pio si avvio in salotto,dove Candida attendeva,gli spostò la sedia e lo fece accomodare. Gli versò l'acqua,stappo da perfetta somelie il vino,quando ebbe avuto il benestare di Giuseppe,riempi il bicchiere e fece altrettanto con quello di Paolo. Giuseppe chiese di poter usufruire del bagno e lei educamene disse,Padrone io sono qui apposta,se lei me lo concede. G-fa pure schiava C-Lei si chinò,con tatto aprì la patta ne estrasse il pene,lo baciò e se lo prese in bocca. Nemmeno una goccia perse del liquido prezioso del suo Padrone,alla fine lo asciugò per bene con la bocca e lo ripose nei pantaloni. Si rialzò,ringraziò per l'onore è riprese la sua punizione. Alla fine del pranzo,Giuseppe disse a Paolo frustala dalle 20 frustate nel culo,voglio vedere una cosa. Carla portò la frusta,la porse a Paolo,il quale disse a candida spogliati,le in un attimo fu nuda,le disse Schiava 'ogni colpo devi contare' C-Si!signore! Paolo inizio e lei ad ogni colpo contava aggiungendo io amo il mio Padrone Giuseppe. Mai nella carriera di Carla e Paolo assistettero a tali scene. G-Paolo arriva a 50 Candida non cedette fino alla fine ripete sempre la stesse parole. G-basta per oggi,Paolo lasciala riposare, ora portatela in camera e tu Carla curala,per oggi basta così. Carla-prese sottobraccio candida,arrivarono nella loro stanza,delicatamente la pose sul letto,si procurò dei medicamenti e amorevolmente la curò. Per commenti e suggerimenti willy11@iol.it Giuseppe, si fece consegnare, da Paolo, i video nella quale Candida era la protagonista, gli diede alcune disposizioni, poi si avviò, verso l'ufficio. In auto, durante il tragitto di ritorno, firmò alcune lettere di lavoro, telefono alla sua Segretaria, le chiese se c'erano novità importanti. Arrivato, in ufficio, scaricò la posta elettronica, convocò la Segretaria per avere alcune delucidazioni e maliziosamente gli chiese di portargli, solito caffè, con massaggio. L'efficiente Segretaria Amanda, posò il caffè sulla scrivania, velocemente, si accucciò sotto di essa, n'estrasse il membro dai pantaloni, soavemente con la bocca cominciò con le labbra a massaggiare il suo pene, con le mani si dedicava ai testicoli, Amanda era speciale, riusciva a farlo durare anche venti minuti, spesso lui doveva supplicare di farlo venire, poi si sbottonò la camicetta, si tolse il reggiseno, e con la sua sesta naturale inizio a fargli una spagnola indimenticabile, lui gemeva, la supplicava ma Amanda quando si trattava di falli, ^ cuccio io per cui il cazzo è mio è melo gusto io ^, per cui lei taccia e goda. Alle fine, estasiato e grato, Giuseppe le disse sei una Gran troia, faresti felice un uomo se ti sposassi, lei rivestendosi, fece le spallucce e gli rispose, Giuseppe io sono Libera e voglio cuccare, chi voglio. Giuseppe, aggrottò le sopracciglia, è se disse, mai dire mai Amanda, non si sa mai e rise, per sdrammatizzare! Attese, rilassato, l'arrivo dell'Avvocato Raimondi, professionista, molto noto nella loro città, gli espose i problemi, l'Avvocato, prese nota delle volontà e gli disse che per l'indomani alle ore 14:00, sarebbe stato tutto pronto e consegnato il tutto. Si congedarono, la Segretaria gli comunicò che in sala D'attesa c'era Marco che attendeva d'essere ricevuto. Gli disse di fallo accomodare e gli comunicò che non c'era per nessuno e non doveva essere disturbato. Marco entrò, si salutarono reciprocamente e poi Giuseppe gli disse, questi sono i video di Candida. M>Scusa Giuseppe, chi è Candida?

G> Questo è il suo nuovo nome, anche per te, mai più la chiamerai Eva!

Ora torna a casa, domani sei in ferie, voglio che tu lo guardi attentamente, domani alle ora 15,00 torna, dobbiamo parlare, prenditi pure un permesso, voglio che tu li guardi e rifletta bene!

Marco, titubante, ma è successo qualcosa di grave si è fatta male, non so dimmi qualcosa mi mette in ansia non sapere.
Giuseppe, rispose calmati, non fare il bambino, fà ciò che ti ho detto!
Ti avevo garantito che saresti stato sempre aggiornato.
Marco Un ringraziamento alle persone che mi hanno scritto, offrendomi, suggerimenti per rendere, ancora più avvincente questa storia.

Giuseppe, aveva bisogno di ritemprarsi, era stanco,chiamo l’autista e si fece accompagnare a casa, velocemente s’infilò idromassaggio lasciandosi cullare dalle bolle,poi si fece una sauna e alla fine si sentì rinato, si stese nel letto rilassato, pensò ne aveva proprio bisogno.
Ora svuoto la mente, poi con calma valuterò attentamente la situazione, poi deciderò il da farsi.

Le conseguenze di quella decisione, avrebbero influito non poco sulla vita di Candida,giuseppe pensò tra se è se,ad esempio potrei venderla ad un mercante Arabo, Lei finirebbe in un bordello in qualche paese Arabo ed il problema svanirebbe,ma dove trovo una donna così sottomessa,disposta a tutto pur di soddisfare il proprio Padrone.
In ogni modo, nella mia vita, mai ho trovato una donna che cocciutamente, implora il mio amore!

Non mi basta,comunque,no,troppe donne si sono affacciate nella mia vota,solo perché ho i soldi,no è come tutte le altre,troia disposta a tutto fino a quando non raggiunge l’obiettivo,farsi sposare,spendere,fare la bella vita e magari tradirmi. non ci credo!
Ma come posso capire, che quella stupida pervertita di donna mi ama.

Debbo pensare,cazzo debbo sciogliere questo nodo,Alessandro il grande lo sciolse o meglio,con la spada lo taglio e fece sua la profezia di dominare il mondo.

Posso tenerla io, così quando arriva un cliente importante, favorisco con le sue grazie il buona riuscita del contratto.

Avrebbe potuto darla a Paolo,secondo lui amava troppo i soldi,prima o poi avrebbe creato problemi,
ed ara stanco di tirarlo fuori dai guai,inoltre la confraternita,non vedeva più di buon occhio questa sua amicizia,ormai era diventato troppo ingombrante e non poteva nemmeno liberarla,Candida apparteneva si a lui ma come avrebbe reagito la confraternita.
Nessuna, era mai uscita, una volta entrata.

Ma perché mi pongo tutte queste domande,le donne le ho usate, pagate,sfruttate e mi sono divertito a vederle supplicare il mio amore!
Devo eliminare questo problema,io miro ad altro,figli no non ne voglio,fanno i capricci,poi sono vecchio,ho quasi 50 anni,che cazzo”’
.
Non gli era mai capitato di essere messo alle strette, una soluzione l’aveva sempre trovata, ora invece si vedeva dentro un tunnel fine, cazzo, ma dimmi te se un imprenditore come deve trovarsi in una situazione come questa, ripeteva a se stesso.
Cazzo!! non è possibile! Ci deve essere una soluzione!
Ora, basta pensare, vediamo di far dell’altro!
Andiamo a Cena, una scopata e ci pensiamo domani”””
.

L’autista,stordito da tutte queste frasi,non sapeva più che faccia fare,non era da Giuseppe sproloquiare continuamente,sapeva che non doveva intervenire,per esperienza sapeva che in quei momenti Giuseppe non accettava critiche né consigli,era semplicemente il suo modo d’essere,guido l’auto fino a casa di Paolo,gli aprì lo sportello e attese sue disposizione,Giuseppe gli disse di ritornare alle 23,00.
Entrò in casa di Paolo,dove le due donne,erano già inginocchiate a lato della porta, come suo solito nemmeno le considerò, ed inizio a chiacchierare amabilmente con Paolo, avviandosi verso lo studio di lui.

Un rapido battimano di Paolo,scosse le due donne,che velocemente li raggiunsero nello studio,accompagnati dal suono dei campanelli Candida, tanto che Giuseppe,estasiato dalle note che emettevano, chiese a Candida di danzare.
Inizio una danza del ventre, molto sensuale e ritmica e anche la coda infissa attraverso un dildo nel suo retto, rendeva estremamente sensuale il Ballo.

Alla fine, Giuseppe si alzò dalla sedia si avvicinò a Candida, l’accarezzo complimentandosi, poi con calma. fece scivolare la sua mano sul suo seno, seguendone lentamente i contorni,poi fulmineamente prese tra le dita il capezzolo e glielo strizzò.
Candida,non preparata cedette inginocchiandosi,lui invece sempre stringendogli il capezzolo la costrinse ad alzarsi, candida lo guardò negli occhi,gli occhi di Giuseppe erano freddi,lucidi lo sguardo beffardo,di chi sa di avere il potere ed il controllo della situazione,con lo sguardo lui lo la fulminò e lei prontamente riprese la sua posizione.
Con voce tremante ed ancora scossa dal dolore provato,ringraziò sommessamente,voleva piangere ma sapeva bene che non sarebbe stato apprezzato,doveva e poteva solo subire.

Giuseppe, le chiese sorridendo, continuando a sollecitarle il capezzolo,vedi posso farti tutto proprio tutto, tu sei mia una mia proprietà, un oggetto senz’anima ,che può solo ubbidire ai miei comandi.
Ti posso esibire,vendere,come qualsiasi altra cosa!

Lei rispose. Mio Padrone io sono una sua proprietà, tutto di me le appartiene.
GSì Padrone lo sono!

Bene di disse, e rivolgendosi a Carla, le comandò di portare la tosatrice, la schiuma da Barba, un rasoio e un asciugamano da stendere per terra e poi radi completamente la schiava!
Candida non emise nessun suono, impassibile, chinò la testa e disse, sono pronta, mio Signore!
Carla da esperta parrucchiera, quale era impiegò poco tempo per compiere il lavoro.
Candida, guardò i suoi capelli sparsi nell’asciugamano, ringraziò il suo Padrone.
Giuseppe, seraficamente le disse, nell’antichità, gli schiavi erano tutti rasati e tu, Candida, non sei diversa, da loro.
Ora, voglio vederti mentre assapori a tua cena, mangia i tuoi capelli Schiava, e poi come ricompensa, potrai bere direttamente dalla mia fonte.

Candida,tu Sei la mia schiava, io dispongo di te in tutto, è il tuo solo dovere è ubbidirmi, fedelmente,sei un oggetto creato per dar piacere,il tuo piacere è darlo,non riceverlo.
Hai capito?
Si, Padrone!
Candida, la sua schiava e puttana la ringrazia, sono felice d’essere stata utile, al suo Padrone e la ringrazia per la cena.

Candida, inginocchiata, iniziò, senza l’aiuto delle mani e solo con la bocca a mangiarli, era faticoso per lei deglutirli, prenderli e soprattutto ripulire per bene l’asciugamano, alcuni erano imbrattati dal sapone usato da Carla, per rifinirgli la testa.
Alla fine, esausta disse Padrone ho finto!

Giuseppe, di rimando, non hai pulito bene, finisci il tuo lavoro, hai 10 minuti!
Tu, Carla invece, inizia a preparare la cena e la tavola, abbiamo fame!
Si Signore, la sua schiava e puttana Carla eseguirà subito i suoi ordini!

Giuseppe, soddisfatto, si alzò dalla sedia, fece cenno Paolo di seguirlo e si accomodarono in sala, pretesero che Carla gli portasse degli aperitivi e dei salatini,loro invece amabilmente parlano,di varie cose, ma non fecero nessun riferimento a ciò che stava accadendo in casa.

Paolo, tra sé pensò, quest’uomo come fantasia, mi sovrasta ala grande, non si capisce mai, quello che vuole realmente ottenere. Cos’ha in mente Giuseppe, è così imprevedibile, cazzo!

Alla fine Candida, esausta usci dalla studio,portando con se l’asciugamano si inginocchiò, stese lo stesso sul pavimento e disse padrone la sua schiava e Puttana ha finito, cosa posso fare ancora per renderla felice.
Giuseppe con freddezza le disse di recarsi in cucina e di aiutare Carla tra i fornelli, anche lui sapeva che quella donna era un’impiastro d’inettitudine, in cucina.

Passo un pò di tempo, Carla si recò in soggiorno e disse in tono rispettoso la cena è pronta quando desiderate, cenare le loro schiave saranno felici di servirli.

La cena proseguì, piacevole, i cibi malgrado l’inettitudine di Carla ai fornelli, fu per loro molto piacevole, Carla dovette soddisfare parecchi incarichi sotto il tavolo, massaggiando, in particolare con la lingua i piedi dei Signori.
Candida, invece veniva volutamente trascurata, le sue mansioni erano quelle di servire a tavola, occupandosi delle portate, di riempire i bicchieri dei padroni.

Dopo un pò Giuseppe, in vena di scherzi,inventò un nuovo gioco, disse alle due serve, ora lancio un pezzo di cibo voi a gattoni dovete prenderlo, avete una possibilità, chi si aggiudicherà il cibo avrà l’onore di cibarsene, chi perderà,invece sarà in culata dall’altra serva.
Siete contente serve?

Le due schiave, risposerò si siamo felici di giocare con voi, e si prepararono al gioco, mettendosi a gattoni, Paolo per primo lanciò il primo boccone lontano verso la cucina, le due serve a gattoni corsero verso il cibo, la prima che lo raggiunse fu Carla, ma Candida non demorse e le morsicò il sedere, Carla dal dolore urlò poi strattono Candida alla fine le due donne iniziarono prima a strattonarsi, poi iniziarono a rotolare su se stesse,la più fortunata era Candida, che non avendo i capelli poteva strattonarla.
Paolo,dopo un po’ di tempo,diede loro qualche frustata,più che altro per aumentare lo spettacolo,
interruppero il gioco ed ordinarono a Candida, di rasare la testa di Carla.

Paolo e Giuseppe, finita la rasatura, si alzarono dal divano, ordinarono alle due serve,di slacciare la loro patta dei pantaloni, si fecero estrarre i peni dalle serve, e riversarono, sulla loro testa nuda il loro liquido, per umiliarle ulteriormente,prima dovettero pulire ed asciugare con la bocca i loro membri,poi furono costrette a ringraziare e a mangiare i capelli.

Alla fine, i signori, stanchi, si accomodarono in salotto, fecero mangiare le serve nelle solite ciotole, furono reguardite e anche frustate, perché la stesse non erano state pulite adeguatamente.

Non paghi, Tra una frustata e l’altra dovevano oltre che ringraziare, ripetere che la pulizia e l’igiene è un obbligo morale.

Giuseppe, rivolgendosi a Candida, avviati nello studio di Paolo, che dobbiamo parlare, poi a Carla, comandò di andare a prendere la sua 24 ore in macchina.
Si fece consegnare da Carla, la sua valigetta e con calma si avvio nello studio, dov’è Candida inginocchiata l’aspettava.

Rivolgendosi a Lei, le disse questi sono i documenti del tuo Divorzio già firmati da tuo Marito, ora se vuoi puoi firmarli anche tu, nell’accordo c’è scritto tutto, non verrà cambiata una virgola, il Divorzio è consensuale per entrambi.
Se, accetti, vieni qui a quattro zampe e poi firma!
Candida, impassibile, si mise a gattoni e si avvicinò alla scrivania, Giuseppe pose i documenti per terra, le diede una penna e attese che lei firmasse.

Quando ebbe finito, le porse un altro documento, che confermava che lei desiderava diventare, la sua schiava, poi le passo un rossetto e le disse di sigillare il documento con la sua figa.
Lei rispose, Io Candida la sua Schiava e Puttana, sono felice di diventare una sua esclusiva proprietà, Padrone Giuseppe!
Tutto di me, da questo momento è solo suo, la mente il corpo, i miei buchi, io vivrò solo ed esclusivamente per soddisfare i suoi bisogni e desideri ed attenderò felice ogni suo ordine impartitomi sarà mio dovere soddisfarlo compiutamente.

Giuseppe, rientrato in sala con Candida che lo seguiva a gattoni e al guinzaglio,comandò a Candida di prendere le mutande con il doppio dildo, e avere con Carla un rapporto anale .
Il rapporto durò una mezz’ora,purtroppo disse Paolo Candida non può essere penetrata per via del sigillo,ebbe il suo primo rapporto anale,carla a cui fu impedito di umettare il buchetto di Candida,cercò d’essere ed effettuare la penetrazione nella modo meno invasivo possibile.

Candida,purtroppo per lei soffri molto,il fallo era un po grosso e per quanto i due giorno di dildo, l’avessero reso l’ano un’pò più elastico,la penetrazione inizialmente fu dolorosa ma gradualmente il dolore si trasformarmi in piacere,finche non fu travolta dai sensi,convulsamente cominciò a chiedere d’essere penetrata con forza,si aiutò con la mano sfregandosi di continuo il clitoride per raggiungere l’agognato orgasmo,i sospiri che emetteva erano convulsi,non controllava più le sue emozioni,voleva godere come non mai,avrebbe succhiato,scopato chiunque,con tutto quello che sarebbe capitato tiro,si sarebbe penetrata puri di ottenere l’agognato orgasmo.
I suoi sensi l’avevano vinta,mai aveva goduto così intensamente,per lei quei 20 minuti di penetrazione erano stati l’infinito.
Alla fine stremate,e dopo innumerevoli orgasmi,i loro padroni acconsentirono vista anche la tarda ora a lasciarle andare a letto,non prima di aver riversato il loro prezioso liquido sulle loro bocche.

Bene disse Giuseppe,stasera ci siamo divertiti, Paolo Domani fagli fare un Lampada,poi preparale per la sera andremo a teatro,Tu Candida inginocchiati ai miei piedi,e dammi la mano,estraendo dalla tasca di pantaloni un anello con dei brillanti e nella parte superiore c’era un anello.

Con tono solenne,Giuseppe,rivolgendosi a Candida gli disse dammi l’anulare sinistro della tua mano e glielo infilò,gli disse ora ascoltami bene,te lo dirò una sola volta, ora a tutti gli effetti sei una mia proprietà è la tua carta d’identità,chi conosce li significato di questo anello,potrà chiederti tutto,dovrai ubbidirgli incondizionatamente e dovrai sempre indossarlo.
A Candida gli occhi diventarono lucidi, dalla commozione e si genuflesse baciando i piedi del suo Padrone.

Giuseppe e Paolo nella loro lunga carriera,mai avevano trovato tanta disponibilità da parte di una schiava ad obbedire e ad annullarsi.
In pochi giorni avevano trasformato una donna in una macchina da sesso.
Si chiedevano fino dove sarebbe potuta arrivare.

Paolo accompagno Giuseppe alla porta e rivolgendosi a lui,le chiese di vendergliela,Giuseppe ridendo,gli rispose è merce rara,debbo ancora decidere cosa farne,forse un giorno,mai sai mio caro amico,mi piace la sua incondizionata disponibilità ,è nata per essere mia.
Tutto ciò che io cercavo in una donna lei lo incarna,pudore,fedeltà,disponibilità,bellezza tutte queste sue doti fanno di lei una donna speciale,mi dispiacerà farla usare da altri è la prima volta che provo tale sentimento,tu mi conosci bene Paolo, sai che non racconto balle,è un dono del cielo questa donna,la sua fedeltà a me mi attrae come non mai.

Ora ti saluto e vado a dormire,preparala bene domani sera è una giornata speciale per lei,a teatro sarà ammirata da tutti,la voglio elegante,bella e sensuale come noi mai,non badare a spese.

Paolo,sempre più perplesso riuscì a dire solo sì, mai Giuseppe si era così tanto sbilanciato con le parole,lui era sempre staccato,glaciale,questa confidenza lo lasciò di stucco,mai se lo sarebbe aspettato.
Chiuse la porta,con tono perentorio comando alle due schiave di riordinare le stanze e dopo di andare a coricarsi,anche per lui la serata era stata unica,era stanco e voleva solo riposare.

Le due donne soavemente riordinarono e pulirono le stanze e poi si recarono nella loro stanza e si addormentarono subito.

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