Skip to main content
Racconti di Dominazione

La vergine, la sposa, la schiava

By 8 Maggio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Ringrazio tutti coloro che mi hanno inviato commenti e critiche sul primo racconto, sia gli uni che le altre sono sempre ben accetti! Inoltre devo confessare che mi piace molto poter avere uno scambio di opinioni virtuale ( ma realissimo) con i lettori del sito!

‘E’ quasi’quasi’.dio com’&egrave fantastico’.Si! Sono quasi”
– V****-
In un attimo riprecipitai sulla terra.
-Che ci’. fai qui?-
-Ci vivo!-
-Pensavo fossi a New York-
-Ed io pensavo che fossi in università a quest’ora-
Il cuore minacciava di scoppiarmi nel petto, stavo ancora tremando, il corpo che reclamava fremente ciò che era stato così vicino ad ottenere solo un attimo prima, ed era così difficile evitare di perdersi nei suoi occhi’due pozze d’acqua densa e tersa come i laghi che scaturiscono dai ghiacci.
-Oggi ci sono le elezioni studentesche-
-E tu hai votato?-
-Si-
Dunque voleva fingere di non essersi accorto di nulla, ero completamente vestita ma non poteva non essersi accorto’.che stavo per godere!
-Perché sei tornato?-
-Forse perché desideravo rivedere la mia protetta-
-O forse perché la tua relazione con quell’attricetta con la faccia da cocker cominciava a diventare asfittica!-
-Ogni volta mi chiedo come faccia a resistere settimane senza i tuoi sferzanti atti d’accusa e le tue battutine caustiche! Forse &egrave per questo che i tuoi mi hanno nominato tuo tutore nel testamento, per essere certi che avessi al mio fianco un feroce censore pronto a destare la mia coscienza dissoluta dai fumi dell’ebrezza!-
-Dovevano essere loro quelli ubriachi quando hanno scritto quel testamento!-
-Non mi riferivo a quel genere di ebrezza-
Avvampai, ne sono certa. Il mio corpo era ancora così dannatamente consapevole di sé’..e della sua presenza!
-Bene, bentornato. Vado di sopra-

Erano tre giorni che non gli rivolgevo la parola, non era difficile evitarsi in quella casa enorme ed io lo ignoravo ostentatamente, ma la notte del suo arrivo non avevo avuto pace, ero stata tentata più volte di concedermi ciò che lui aveva interrotto quel pomeriggio e fortunatamente ero riuscita a trattenermi’perché sapevo bene che se l’avessi fatto sarei venuta pensando a lui!
Il quarto giorno per caso battei sul tempo il personale di servizio e presi una chiamata urgente per lui dagli Stati Uniti, era sorto un ostacolo grave riguardante una trattativa che considerava già conclusa, così corsi nella sua stanza senza preoccuparmi di bussare.
Era nudo! Bene, non proprio nudo, ma di certo era quanto di più vicino ad un uomo nudo avessi mai visto ‘dal vivo’! Doveva appena aver fatto la doccia’..
Dopo un attimo di stupore’e di desiderio, che squarciò brutalmente l’orizzonte rassicurante al di là del quale tenevo celate le mie voglie, recuperai il controllo e mi girai.
-Scusami, so che non dovrei essere qui’.ma &egrave davvero importante che tu prenda la chiamata che &egrave arrivata poco fa’.perdonami, so che se l’avessi fatto tu a me ti avrei sbranato!-
-Non importa. Rispondo da qui, grazie per avermi avvertito-
Mi accorsi che si era infilato dei pantaloni di lino e per un attimo tornai a guardarlo’.per un istante, solo per istante, colsi ammirazione nel suo sguardo e ‘..qualcosa di più lusinghiero dell’ammirazione!

-Devi ripartire?-
-Assolutamente no, se lo facessi ogni volta che sorge un ostacolo di questo tipo non riuscirei più a chiudere un accordo-
-Io non so nulla di tutto questo’.-
-Imparerai-
-E come, tu terrai in ostaggio tutte le mie finanze ancora per due anni e dopo?-
-Dopo non smetterò di occuparmene-
-In altre parole mi stai dicendo che resterò legata a te a vita!-
-Col tempo imparerai a gestire i tuoi interessi’.Non vuoi essere legata a me?-
-Mi prendi in giro!-
-Io, io ti starei prendendo in giro? Tu entri nella mia stanza con l’irruenza di una ragazzina mentre mi cambio! Torno a casa e ti trovo in soggiorno ‘-
-Non dirlo!-
-Cosa non devo dire’quanto eri bella e desiderabile mentre ti struggevi dal piacere?-
-Smettila, hai capito? Basta!-
-C’&egrave qualcosa in te che fa impallidire al confronto le altre donne’solo non ho ancora scoperto di cosa si tratta-
-Taci! ‘
-E ne sei consapevole anche tu mia cara, solo che la cosa ti terrorizza-
-Sei fuori di testa!-
-Dimmi solo questo, nonostante le tute informi, i capelli spettinati, le scarpe da ginnastica, le magliette sformate, quanti ragazzi ti muoiono dietro in facoltà?-
-La cosa non ti riguarda!-
-Quanti?-
Si era avvicinato così tanto che il suo profumo mi accarezzava i sensi.
-La mia vita non ti riguarda. Comunque se vuoi saperlo mi faccio un punto d’onore della rapidità con cui li metto in fuga! Ormai ho una tecnica collaudata-
-Dunque i tuoi coetanei ti interessano così poco?-
-Non sono fatti tuoi!-
-Se loro non ti interessano, sposami-
-Cosa?-
-Abbiamo già appurato che il denaro ti legherà a me ancora a lungo, tanto vale unire l’utile al dilettevole, mia cara-
-Oh per favore, risparmiami il tuo cattivo gusto! ‘
-Non credo di essere un uomo volgare-
-Sarebbe proprio da ridere un matrimonio tra noi! E dimmi, pensi davvero che potrei intrattenerti in modo soddisfacente per i tuoi gusti? O &egrave l’idea di scoprirlo che ti diverte?-
-Tu non sei il mio tipo mia cara, ciò nonostante sono attratto da te più che da qualsiasi altra donna, in più noi ci conosciamo più che bene, abbiamo solo nove anni di differenza e importanti interessi economici in comune-
– E per questo mi sposeresti? Scoperai solo me per tutto il resto della tua vita? Non ci credo nemmeno se lo vedo!-
– Della mia vita?-
-E’ statisticamente molto improbabile che tu mi sopravviva!-
-E dovrei venire a letto solo con te?-
Si avvicinava pericolosamente, e ancor più pericolosamente mi sorrideva!
-Trovo la promiscuità sessuale poco salubre! Certe abitudini costano milioni ogni anno al servizio sanitario anzionale!-
-Senza remore o reticenze di alcun tipo?-
-Come?-
-Se vengo a letto solo con te giuri che mi farai e ti lascerai fare tutto ciò che si agita nelle tue fantasie?-
-Potrebbero non piacerti!-
-Ne dubito mia cara. Allora, abbiamo un accordo?-
-Si, l’abbiamo-

Sei settima dopo, tre dal giorno del il matrimonio, ero già diventata a pieno titolo una ‘vedova bianca’: lui mi aveva mollata durante il pranzo di nozze per volare a risolvere una controversia sindacale dall’altra parte dell’oceano e a me non era rimasto che consolarmi con la torta! Chiamava tutte le sere, ma le nostre conversazioni non erano certo appassionate! Tornò dopo ventidue giorni.

-Sua grazia serenissima si &egrave finalmente decisa a far ritorno al talamo nuziale!-
-Spiritosa!-
-In realtà non mi sento affatto spiritosa. Ho concluso il ricevimento delle mie nozze sola, in cucina ad abboffarmi con la torta come una povera scema!-
-Piccola, se avessi saputo che ti saresti disperata così ti avrei portata con me-
-Detesto New York e tu lo sai-
-Per questo non ti ho proposto di raggiungermi, ma se avessi saputo che eri così impaziente’-
-Nelle tue fantasie! ‘
-Vieni qui-
-No-
-No? Se non sbaglio avevamo un accordo-
-Che non prevedeva che me ne stessi buona buona in disparte per poi accendermi a comando come un vibratore!-
-Interessante analogia’.Ora però baciami-
Era già successo prima del matrimonio, ma quella volta fu diverso, più intimo, più seducente’
Indubbiamente sapeva come ottenere la resa di una donna, stavo inesorabilmente cedendo le armi”.e a un certo punto non seppi più dove fossero finiti i miei vestiti’..ma quando mi trovai schiacciata contro il materasso dal suo corpo nudo mi riscossi.
-Ora basta-
-Non abbiamo neppure cominciato, piccola-
-Non chiamarmi piccola! E comunque scordati che venga a letto con te stasera-
-A me sta benissimo, piccola. Ci sono molte altre cose che possiamo fare per imparare a conoscerci’.. e non meno piacevoli-
Un’immagine attraversò la mia fantasia, facendomi arrossire.
-Si, in linea di principio concorderei in pieno’ma forse non mi va che tu mi conosca così bene!-
-Non avevamo detto niente reticenze?-
Mi baciò la linea della mascella, poi la gola, l’incavo della spalla, e scese’scese inesorabilmente esplorando il mio corpo con la bocca, con la lingua’ tollerai a fatica la pressione delle sue labbra sui capezzoli, il suo respiro caldo che li accarezzava, e quando raggiunse la passerina umida non potei impedirmi di gridare. Era così dannatamente consapevole di ciò che stava facendo’.
-Se non sbaglio sono in debito con te di un orgasmo..-
Picchiettò il clitoride delicatamente, con le dita, strappandomi una smorfia di fastidio.
-Scusami, sei molto sensibile’.questo significa che non potrò mai toccarti’-
Lasciò che la mia carne tenera lo ricoprisse e ripeté il movimento, costringendomi a gemere.
-Si piccola, abbandonati per me’-
Lasciò scivolare un dito tra le labbra umide, mentre il palmo della sua mano continuava a torturare deliziosamente il bottoncino, poi si spinse a cercare il mio ingresso.
-No!-
Il corpo aveva reagito istantaneamente, serrando le cosce sulla sua mano. Incontrai il suo sguardo, ma non riuscii a sostenerlo.
-Va tutto bene?-
-Si-
-Vuoi che mi fermi?-
-No, ma’.credo che tu’-
-Cosa c’&egrave, piccola?-
-Ti prego, fa’ piano’io’.quando lo faccio da sola mi dà fastidio se non sono rilassata’-
-E ora certamente non lo sei-
Non era una domanda, e di nuovo sfuggii il suo sguardo.
-Ti prego, non smettere-
Ero ancora bagnata, la sua pelle scorreva sulla mia senza difficoltà’tornò a stuzzicarmi i seni con la lingua, senza allontanare la mano da me’.e quando mi arresi sentii il suo dito premere leggermente ed entrare piano nel mio corpo caldo.
-Tu sei’..sei vergine!-
Era la prima volta che coglievo una scintilla di sincero stupore nel suo sguardo, nascosi il volto contro la spalla, sperando che quel momento d’imbarazzo’.d’intimità, cessasse presto.
-Guardami, guardami’.Ti faccio male?-
Scossi il capo.
-Cosa vuoi che faccia? ‘
-Io’.non smettere, altri due o tre centimetri e ci sei-
-Dove?-
Finalmente tornai a guardarlo, mi sorrideva.
-Lo sai dove!-
-Si, lo so-
Lo sentii scivolare piano, senza forzare, provai un leggero fastidio all’ingresso della passerina ma si dissolse quasi subito, lui era così maledettamente recettivo, sapeva esattamente cosa accadeva al mio corpo’ cercavo di stringerlo ma in me c’era molto più spazio di quello necessario ad accogliere un dito. Continuava a muoversi con attenzione e con la mano libera mi accarezzava il ventre, l’interno cosce, le ginocchia, poi risaliva sino ai seni e alla gola, senza mai interrompere il contatto, infondeva un ritmo nel mio corpo’un ritmo musicale’.vibravo sotto il suo tocco sapiente’.e venni come un’onda di piena sulla sua mano.
Solo molto dopo riaprii gli occhi ed incontrai i suoi.
-Rieccoti qui-
-Si-
-Va tutto bene?-
-Temo’..che io non sarò altrettanto brava, insomma non’-
-Non..?-
-So in teoria quello che devo fare ma’.temo che dovrai fare da cavia perché non ho mai provato’-
-Shhhh. Innanzi tutto tu non ‘devi’ fare nulla, piccola. E poi in questo momento non ho alcun interesse a venire, casomai voglio vedere te venire di nuovo’..ma soprattutto voglio che mi parli di ciò che ti dà piacere, delle tue fantasie’.-
-Non c’&egrave nulla di interessante da sapere-
Cercai di ritrarmi, ma la sua presa sul braccio me lo impedì.
-Avevamo detto niente reticenze-
-Tu l’avevi detto-
Con uno strattone mi fece ricadere fra le sue braccia e mi imprigionò sotto di sé.
-Sto aspettando-
-Ti prego, lasciami andare-
-No-
-Insomma, cosa vuoi sapere?-
-Te l’ho già detto, tutto! Parlami delle tue esperienze, le tue preferenze’.coraggio-
-Dio! Io’.non ho nessuna esperienza con l’altro sesso’.né col mio, ho sempre goduto da sola da che avevo sette anni e ‘.sono particolarmente sensibile sui polsi e sulle braccia! Fine, non c’&egrave altro da sapere!-
-Parlami delle tue fantasie, di quelle che hai messo in atto e di quelle che ti piacerebbe vivere-
-Non ce ne sono-
-Bugiarda-
-Ho detto la verità-
-No, tu sei terrorizzata dalla verità-
-Io’.può darsi che’
-Che?-
-Sono sempre stata colpita da certe’.immagini, da certe scene nei film e’..Insomma, tutti hanno delle fantasie!-
-Quando avevi cinque anni eri molto ansiosa di comunicare a tutti che eri innamorata di un tuo compagno d’asilo ‘.come si chiamava, Francesco? E tenevi anche a far sapere che vi eravate baciati! Allora non eri così reticente-
-Di sicuro ero più disinibita!-
-Puoi parlarmi di tutto’. se non lo fai a lungo andare non riuscirai a trarre piacere dal nostro rapporto-
-Può darsi che’..che io abbia’.fatto cose come’..Ti prego non voglio!-
-Si che vuoi! Ti giuro che dopo ti sentirai meglio-
-L..la prima volta misi una molletta da bucato su un capezzolo, ma non sentii nulla, la seconda la applicai in modo diverso e mi fece male, giurai che non l’avrei più rifatto’invece sono passata alle mollette per le tende, anche s’sulle labbra’.sul clitoride mai, ho provato solo una volta con una molletta per capelli ma il dolore era così forte che non l’ho neppure lasciata andare completamente’.-
– Cos’altro ?-
-Io’non ti dà fastidio?-
-No. Vai avanti-
-No so se..-
-Da brava-
-Ecco, io’mi sculaccio con la cucchiaia di legno, quella piatta’anche sulla passerina, so che può sembrare..&egrave ‘&egrave solo una specie di’.-
-Cosa provi quando lo fai?-
-E’ solo una reazione’-
-Dimmi cosa provi, e dimmelo con le parole con cui ci pensi, non con quelle che pensi di dover usare con me-
-Sulla passerina fa molto male ma la vibrazione mi scuote come’come’ &egrave come un fenomeno elettrico impulsivo-
-E sul sederino, com’&egrave quando lo sculacci?-
– All’inizio lo accarezzo con la cucchiaia, per cercare di venire a patti con l’idea che’poi comincio a colpirlo’..non fa molto male perché i primi colpi non sono mai forti’tutte le volte ho bisogno di provare per ricordare come devo fare’ dopo invece comincia a dolere, ma prima di spostarmi faccio sempre fioccare alcuni colpi forti e serrati nel punto in cui sento bruciare, non &egrave così terribile da sopportare’Se sono molto eccitata dopo mi concedo di affondare la cucchiaia tra le cosce e farla scorrere tra le grandi labbra, a volte provo a sostituirla con un dito ma non &egrave la stessa cosa, così la rimetto al suo posto, ben piantata di taglio tra le labbra, e comincio a stringere ritmicamente le cosce’..&egrave un specie di sottile tormento’.in genere non desidero venire, dopotutto le brave bambine non godono’ io sono quasi sempre brava’mi piace da morire osservare il contrasto tra la carne chiara del culetto e i due quadrati accesi disegnati dalla cucchiaia, il tutto incorniciato dal rosa del pigiama’a volte voglio vedermi mentre mi sculaccio’.apro le gambe, offrendo la passerina allo specchio’so che fa male ma mi piace guardare mentre lo faccio, sobbalzo leggermente quando la cucchiaia accarezza impietosa la mia carne tenera’ istintivamente dopo ogni colpo sento l’impulso di stringere le cosce, ma sono abbastanza brava, rimango a gambe divaricate sino alla fine. Se trovo una cucchiaia concava la uso per l’anellino dietro’.&egrave doloroso’.non resisto molto’.U..una volta ho provato ad aprirlo ma’non ero rilassata e faceva male’-
-Con cosa hai provato ad aprirlo?-
Nascosi il viso, sconvolta per quella domanda così diretta che mi aveva riportata di colpo alla realtà’non potevo credere di avergli detto’..
-Con cosa, piccola?-
Mi sorrideva, mi sorrideva con estrema dolcezza.
-Con..con una carotina’avvolta in una pellicola lubrificata’io’sono stata troppo frettolosa quando ho provato’-
-E non hai più ritentato?-
-No’-
-Raccontami qualcos’altro-
-Ho ‘..ho anche provato a mettere una spugnetta abrasiva e delle puntine nelle mutandine ma’non si sente quasi nulla’e ‘.-
-Dimmi di quando godi-
-In genere non ho la pazienza di svestirmi, di toccarmi’lo faccio vestita, su una sedia, semplicemente stringendo le cosce’ma spesso evito’. evito di venire’quando sta per succedere io’.Oh basta, sarai soddisfatto adesso!-
-Io ne ero certo piccola’.non ti senti meglio ora?-
-Affatto-
-Non sei una bugiarda credibile-
-E poi cosa significa che ne eri certo?-
-Lo sai-
-No, non lo so!-
-Si, invece. Lo sai-
Si, lo sapevo.
-Comunque non mi hai parlato dell’argomento più interessante!-
-E quale sarebbe?-
-Non mi hai detto nulla a proposito delle tue fantasie-
-Ora basta!-
-D’accordo, per oggi basta. Non vuoi raccontarmi almeno la tua preferita?-
-E tu non pensi di esserti già divertito abbastanza? ‘
Si impadronì delle mie labbra, togliendomi il fiato’.tutta quella tenerezza era micidiale’
-Io’.non so se &egrave una fantasia che vorrei vivere’-
-Puoi dirmi tutto-
-Da bambina lo detestavo ma’.mi eccita l’idea del’del clistere’.-
-Piccola mia, credo proprio s’imponga un ritorno all’infanzia!-
E tornò a baciarmi dolcemente.
-Cos’hai fatto?-
-Ho mandato in ferie tutto il personale per due settimane-
-Ma’ma perché? Questo posto &egrave enorme, in quattordici giorni faremo in tempo a morire soffocati dagli acari!-
-Sono certo che riusciremo a tenerli a bada’..volevo stare solo con te-
-E non sarebbe stato più semplice se fossimo andati via noi?-
-Purtroppo non posso muovermi, c’&egrave un contratto che’-
-Ho capito, va bene..anzi bene un corno! Come pensi che faremo a tenere pulito questo posto?-
-Insomma non sei entusiasta della mia sorpresa-
-Lo sono come potrei esserlo d’aver preso il morbillo! Dì loro che hai cambiato idea! Se vuoi dai a me la colpa”.benché tu non mi abbia affatto consultata! E non rifarlo in futuro!-
-Temo che siano già andati via’.mentre dormivi-
-Tu mi hai lasciata dormire per sbattere fuori di casa il personale di servizio?-
-Si. Hai riposato bene?-
-Ti sentiresti lusingato se ti dicessi che mi sono svegliata deliziosamente appagata’.e riposata? Oppure potrei decidere di essere sincera e dire che dividere il letto &egrave barbaro e scomodo!-
-Credo che sia vera la prima versione, comunque da stanotte dormirò nel mio letto ”tutte le volte che non avrò voglia di te-
-Se proprio stronzo!-
-Sono sincero con te mia cara’molto più di quanto tu lo sia con te stessa-
Si avvicinò con decisione, mi sollevò e tra le mie proteste mi posò sul piano della scrivania dello studio.
-Facciamo il gioco della verità, piccola. Ci stai?-
-Va al diavolo!-
-Hai paura?-
-Non ho intenzione di fare stupidi giochi con te!-
I miei occhi furibondi incontrarono i suoi ridenti.
-No?-
-E va bene, spero che trascorse queste due settimane ti sarai stufato e potremo tornare ad una vita normale’..-
-Se per normale intendi quello strazio in cui ti crogiolavi prima, te lo puoi scordare”-
-Allora, devo farti una domanda?-
-Spara-
-Bene. Qual &egrave stata la più disinibita delle tue amanti? Per quanto amanti forse non sia il termine appropriato’.forse bambole gonfiabili!-
-E’ stata Mara, te la ricordi?-
-A si? E cosa faceva di tanto speciale?-
-Mi spiace piccola ma ora &egrave il mio turno-
-Ti ho già detto di non chiamarmi piccola!-
-A me piace. Non credo che riuscirò a correggermi. Qual &egrave il pensiero più eccitante che abbia mai attraversato le tue fantasie?-
-Che ne so?-
-Fai uno forzo!-
In realtà non avevo alcun bisogno di sforzarmi.
-Io’-
-Se stai pensando di mentire ti avverto subito che me ne accorgerei’.e ci sarebbero delle conseguenze!-
-Tu, sei tu il pensiero più eccitante’-
-Mara, per rispondere alla tua domanda di prima, aveva fatto una missione del farmi godere’con la sua splendida bocca e ti posso assicurare che sapeva come usarla.-
-Vaffanculo!-
Mi alzai, ma lui mi trattenne e mi costrinse a guardarlo.
-La risposta di prima non mi ha soddisfatto amore, ti spiacerebbe essere un po’ più specifica?-
Cercai di divincolarmi, ma fu inutile, i nostri sguardi rimasero incatenati in una muta sfida.
-E’ dai tredici anni che immagino di farmi fare da te’ogni cosa possibile-
Finalmente mi lasciò andare”perché aveva vinto.
-Ho detto che voglio tu sia più specifica, bambina-
-Immagino di”di essere sculacciata da te fino alle lacrime, a mano nuda’.e poi di essere’.-
-Di essere?-
-Aperta’.dietro-
Mi trasse a sé, tra le sue braccia’.com’era familiare il suo profumo”
-Sei stata davvero indisponente questa mattina”penso che meriti una punizione-
Per un istante trattenni il respiro, sperando”.
-Ragion per cui te ne starai tutto il giorno in camera, digiuna-
-Sei impazzito?-
-Allora fino a domani-
Avrei potuto rifiutarmi ma’.semplicemente non volevo. Stavo per uscire, quando mi fermò.
-Piccola, prima che tu vada vorrei che scrivessi in bella calligrafia alcune semplici regole di comportamento’..che mi aspetto siano rispettate da oggi in poi. Le affiggerai in camera tua-
-Ma’-
-Niente ma, lì il personale non entra, quindi se libera di fare tutto ciò che vuoi”E non &egrave questo che vuoi?-
In silenzio mi sedetti alla scrivania e presi l’occorrente per scrivere.
-Numero uno: esporrò sempre il mio pensiero in modo gentile e rispettoso. Sei d’accordo?-
Tacqui, incapace di proferire parola.
-Numero due: ogni qual volta mi verrà rivolta una domanda risponderò con sincerità-
-Numero tre: sarò ubbidiente-
-Numero quattro: mai, per nessuna ragione, giocherò con la passerina senza permesso-
Strinsi più forte la penna.
-Numero cinque: se dovessi trasgredire ad una delle regole sopra elencate lo riferirò immediatamente e pregherò che mi venga impartita una punizione adeguata per imparare a correggermi. Pensi che sarebbe bene aggiungere qualcos’altro, piccola mia?-
La penna mi cadde di mano, non ebbi il coraggio di alzare gli occhi.
-Forse che’.dovrei ringraziare per ogni punizione che riceverò?-
-Non &egrave il caso di essere così formali piccola, le tue lacrime saranno un ringraziamento sufficiente!-
Tornai in camera mia senza una parola, non poteva essere vero! Eppure’
Col passare delle ore lo stato di tensione in cui mi trovavo divenne insostenibile, istintivamente cominciai a stringere ritmicamente le cosce per cercare di distrarmi..ma presto realizzai con orrore ciò che stavo facendo! E piansi.
Mi trovò abbandonata sul letto, il viso segnato dalle lacrime.
-Va tutto bene piccola?-
-Si, io’-
Non avevo il coraggio di guardarlo.
-Ho’senza rendermene conto ho’.avevo cominciato a’.-
-A?-
-A stimolare la’ecco…appena me ne sono resa conto ho smesso-
-Capisco-
-Mi punirai?-
-Si tesoro, e per due buoni motivi-
Mi girai di scatto a guardarlo, dio: avrei dovuto chiedergli io di punirmi! I suoi occhi incontrarono i miei, infondevano tranquillità, fiducia”.e mi sorridevano!
-Preparati, perché non sarà piacevole piccolina, ma ci sono alcune cose che devi imparare, non &egrave vero?-
-Si, ti prego di’di darmi la punizione che merito-
-Domani scendi al pianterreno, mi troverai lì-
Indugiò con lo sguardo sul mio pigiama di flanella.
-Quello non ti servirà-
E mi lasciò sola, in castigo.

Quando mi svegliai ero agitata, molto agitata. Mi lavai e scesi, nuda.
-Buon giorno piccola-
-Ciao-
Sedetti sul bracciolo del divano, senza trovare il coraggio di alzare gli occhi.
-Non devi essere tesa, se vuoi goderti il dolore’ed il piacere, devi cercare di rilassarti-
Lo odiavo quando decideva di essere così brutalmente schietto. Ma lui mi accarezzò i capelli, li baciò ed il mio corpo cercò istintivamente il calore del suo, che mi accolse in un abbraccio tenero’
-Piccola, ora alzati da brava e ripeti perché devi essere punita-
-D..devo essere punita perché mi sono toccata la’la passerina senza permesso e perché non, non ho chiesto di essere punita dopo-
-Giusto, ora girati, resterai in punizione per quindici minuti-
Mi voltai, e vidi il terrore nei miei occhi, riflessi dallo specchio.
-C’&egrave bisogno che ti spieghi cosa devi fare?-
-Ti prego, non puoi volere’-
-Tesoro, il bastone &egrave cilindrico, non costringermi a sostituirlo con uno che abbia un bello spigolo!-
In un angolo della stanza c’era un bastone di legno, simile a quelli che si montano negli armadi per sostenere gli ometti, sorretto da due cavalletti.
-Io’-
-Tu ora terrai ben aperta la patatina e ti ci siederai con grazia.-
Lo supplicai con lo sguardo, non mi era mai sembrato così irremovibile’.
Alla fine mi avvicinai incerta, un tremito sottile mi scuoteva il corpo’.
-Ora, apri bene i petali delicati della mia rosa preferita-
Lo guardai, esterrefatta, ma le mie dita stavano già esponendo la carne tenera.
-Coraggio, sali-
Iniziai a tremare più vistosamente’appoggiai la mano libera ad uno dei cavalletti e misi una gamba a cavallo del bastone.
-Forza piccola, &egrave troppo in alto perché tu possa sedertici posando i piedi a terra, sali e basta-
Lasciai che il legno levigato si insinuasse tra le pieghe del mio corpo e subito provai un male notevole.
-Come va?-
-Fa male, fa molto male”non posso stare così quindici minuti, per favore!-
-Hai ragione, non ci starai quindici minuti, ma venti. –
-Ti prego!-
-Ora basta, niente capricci piccola, d’accordo? Questo dovrebbe insegnarti a non giocare con la patina in futuro’e a non far nulla che possa incrementare le punizioni che ti sarai meritata!-
Scoppiai a piangere, mentre ogni fibra della mia carne tenera gridava di volersi sottrarre a quello strazio’.Provavo un dolore intenso proprio in corrispondenza del clitoride, cercai di distribuire meglio il peso ma la situazione non accennò a migliorare.
-A., ti scongiuro’-
-Shhhh, puoi piangere ma ti prego di non assillarmi-
Si sistemò comodamente sul divano, senza staccare gli occhi da me, per qualche attimo sostenni il suo sguardo, poi mi volsi scossa da un singhiozzo’pessima idea sussultare in una situazione del genere! Sentii ancora più male ‘all’atterraggio’!
Non era certa di quanti minuti fossero passati, ma il dolore era diventato così penetrante che non m’importava più di trattenere le lacrime, ricominciai a piangere sommessamente, il capo rivolto verso il muro. Lo sentii alzarsi e venire verso di me, sperai che fosse finita.
-Shhhhhh, va tutto bene piccolina, cerca di stare calma, mancano ancora undici minuti-
Lo guardai sconvolta.
-Non posso’-
-Si, che puoi. Vedrai-
-Mi fa troppo male!-
-Questo non &egrave niente bambina’..-
Quelle poche parole bastarono a gettarmi in uno stato di prostrazione totale, dio: era sempre più doloroso! Il mio pianto divenne rumoroso e agitato.
Quando mi fece appoggiare il capo sul suo torace e mi sussurrò che era finita ero ridotta ad un fascio di nervi tesi, mi abbracciò la vita e mi sollevò con dolcezza, per depormi sul divano.
-Sei stata abbastanza brava piccola’.resta pure stesa qui finché vuoi-
Mi bacio la fronte e mi lasciò sola, ancora in lacrime.
Tornò dopo pochi minuti.
-Ora da brava apri le gambe-
Per un istante gli rivolsi uno sguardo interrogativo, ma aprii le cosce senza fiatare’per nulla al mondo gli avrei disubbidito!
Il contatto con una sostanza fresca mi fece sobbalzare.
-Mettiamo un po’ di crema. Dopo la patatina starà meglio-
Ero ancora indolenzita e dolorante, ma il suo tocco esperto risvegliò inesorabilmente la mia eccitazione, sentii i capezzoli protendersi verso di lui, mentre impietoso giocava con le piccole labbra, stimolava il clitoride martoriato’..Mi rubò un gemito.
-Brava, &egrave così che ti voglio. E’ così che devi essere sempre-
Il mio corpo si contraeva, senza che potessi impedirlo, ma le sue attenzioni risvegliavano il dolore, insieme al piacere. Volevo essere brava, non avrei fatto capricci, il silenzio era rotto solo dai miei gemiti strozzati e dalla sua voce dolce che mi esortava a godere, ma faceva male’.quando finalmente seppi di essere pronta a venire le sue dita mi abbandonarono, lasciandomi sconvolta.
-Vestiti, usciamo-

Non avevo idea di dove fossimo diretti, né avevo osato chiederlo, anche perché non ero certa del fatto che sarei stata in grado di sostenere una conversazione senza aggredirlo’.dopo quello che mi aveva fatto poco prima!
Quando arrestò l’auto davanti ad un grande sexy shop sulla provinciale rimasi esterrefatta.
-Perché siamo qui?-
-Perché abbiamo bisogno di alcuni giochi’-
-Io non ho bisogno di niente!-
-Non vorrai che adoperi con te quelli che usavo con le mie amanti, non &egrave vero piccola?-
-Vai..-
-Attenta a quello che dici mia cara, rifletti bene prima di parlare. Non vuoi dei giochi tutti nuovi solo per te? A proposito, ne hai mai avuti?-
-Si, ma’non li ho quasi mai usati-
-Perch&egrave?-
-Ho comprato un vibratore ma non mi piaceva l’effetto, poi dovevo lubrificarlo prima, lavarlo dopo’.una rottura ‘
-Tutto qui?-
-Avevo anche comprato delle palline ma ovviamente’..-
-Ovviamente?-
-Aspettavo di poterle usare-
-Quindi le hai a casa?-
-No, le ho perse’credo che fossero in un cassetto di biancheria che poi ho svuotato e”insomma non so più dove cavolo siano!-
-Bene, allora ci serve tutto-
-Tutto cosa?-
-Tutto. Facciamo così, ora entriamo e scegli ciò che ti piace”ma ti consiglio di optare per una collezione di oggetti piuttosto assortita’.tutto ciò che non avrai comprato e che riterrò ti serva lo acquisterò io, dopo.-
-Dopo?-
-Si, dopo che avremo portato in macchina i tuoi acquisti. Io rientrerò e tu mi aspetterai qui buona, buona-
-E come dovrei fare a sapere cosa vuoi o non vuoi che compri?-
-Con un po’ di sforzo d’immaginazione sono certo tu possa arrivarci-
Entrai nel negozio in uno stato di agitazione estrema”.non mi sentivo in imbarazzo, ma ero alquanto preoccupata riguardo all’esito che avrebbe avuto quell’uscita.
Immaginavo cosa avrei dovuto acquistare ma’..
Dopo mezz’ora avevo preso delle palline da 3cm, delle palline anali da 1cm, un ovulo con telecomando wireless ‘..fin qui tutto in discesa! Poi però mi si presentò la necessità di scegliere altri articoli’C’era un assortimento impressionante di fruste, frustini, cani, tutte cose che avevo già visto in internet, ma che non avevano mai eccitato la mia fantasia..invece i paddle’..Mi fermai a guardarli, sapendo che non sarei potuta uscire di lì senza aver fatto una scelta’.a me piacevano quelli di legno, non quelli in cuoio’ce n’erano di traforati e non, sapevo bene che i primi, offrendo meno attrito con l’aria, erano più’efficaci, per così dire, ne scelsi uno abbastanza largo e lo misi nel cestino senza dire un parola, anzi evitai addirittura di incontrare il suo sguardo’
Arrivammo alle clip’.quante ce n’erano!
-Io’-
-Si, piccola?-
-Come faccio a sapere’.insomma ho sempre usato quelle che si trovano in casa, come so’.-
-Quali scegliere?-
-Si..-
-Se posso darti un consiglio, questi due modelli sono perfetti’.per i nostri scopi-
Le osservai attentamente, avevano un aspetto micidiale”un modello aveva un peso da 50g attaccato ad ogni clip, l’altro invece aveva un unico peso da 125g appeso ad una catenella che congiungeva le due mollette’.proprio non sapevo se mi trovassi in paradiso o all’inferno!
Scelsi il secondo modello, ma rimasi lì impalata, indecisa’..potevano bastare le clip per i capezzoli? Ce n’erano alcune per le labbra, altre per il clitoride”la sola idea di avvincere il mio bottoncino tenero in quella morsa implacabile mi faceva salire le lacrime’ma se poi lui avesse scelto al mio posto? C’erano alcuni modelli davvero terribili! Scelsi le mollette per le labbra’.e con mano tremante presi la clip per il clitoride che aveva l’aspetto più ‘innocuo’. Mi voltai a guardarlo’.sorrideva.
Pensavo che il peggio fosse passato, ma solo perché per un secondo avevo scordato l’anellino posteriore’.il mio tenero anellino, l’idea che potesse essere straziato da alcuni dei mostri che c’erano in esposizione mi sconvolse!
-A., io”-
-Cosa c’&egrave piccola?-
-Io non voglio’..insomma non’.non penso che sia opportuno..-
-Dimmi tutto-
-Pensi, pensi di avere rapporti anali con me?-
-Lo spero proprio tesoro-
-Però io”io non voglio’alcuni di questi plug mi sembrano esagerati-
– Sono d’accordo piccola, a noi bastano 4cm-
-Quattro’.-
– E’ più o meno la misura…-
-Ho capito”-
-Tieni presente che prima dobbiamo arrivarci’.-
Trassi un sospiro, ed acquistai una serie di plug in gel’.da 2 a 4cm di diametro.
Mancava ancora qualcosa’.rimasi impalata per un po’, sinché mi sospinse dolcemente verso uno scaffale ingombro di sacche, perette, pompette’. Scelsi una sacca da due litri con una cannula molto sottile e presi anche una peretta da mezzo litro.
-Se non ti piacciono possiamo sempre andare in farmacia, ce n’&egrave una qui accanto-
-No, non importa-
Dio che stupida, avrei dovuto cogliere il sottinteso’.infatti in farmacia ci andò lui dopo!
Dopo quella spesa insolita, che mi era costata una fatica enorme, andai alla cassa (non senza essermi ricordata di prendere del lubrificante a base acquosa!) e pagai .
In macchina mi misi subito a sedere, sperando che saremmo ripartiti’..ma sarebbe stato troppo bello!
-Aspettami, ci vorrà un po’ ‘
Mi lasciò lì per più di mezz’ora, in uno stato di apprensione estrema, e quando tornò aveva con sé una busta del sexy shop ed una della farmacia.
Istintivamente le presi per aprirle, ma non ci fu verso.
-A casa piccola, a casa le potrai aprire, ora siediti composta e pensa a qualcos’altro-

Tutto il viaggio di ritorno fu una sottile tortura..non riuscivo proprio ad immaginare cos’altro avesse acquistato!
-Bene, ora puoi guardare.-
Presi quella della farmacia con mani tremanti, e vi trovai una sacca per clisteri, con la cannula dotata di foley per la ritenzione del liquido’pensai che non fosse tanto terribile. Il contenuto del sacchetto del sexy shop invece mi fece tutt’altra impressione: rimasi turbata di fronte al plug gonfiabile e vibrante, e ancor di più di fronte al set di cannule per la peretta’.tutte di lunghezza, forma e dimensioni tutt’altro che rassicuranti! Cercai il suo sguardo.
-Non &egrave il caso di farsi impressionare tesoro, col tempo diventeranno delle ottime amiche!-
Non replicai, estrassi invece un’altra confezione dalla busta e mi trovai faccia a faccia con un paddle di cuoio traforato.
-Un po’ di varietà aiuta a spezzare la monotonia, cucciola-
Mi strappò un sorriso, che morì sulle mie labbra quando compresi cosa conteneva l’ultima confezione.
-No!-
-Tranquilla, non aver paura’..-
-No, no! Lasciami!-
Mi impedì di sottrarmi al suo abbraccio e prese a cullarmi dolcemente, mentre violenti singhiozzi mi scuotevano il corpo”.era stato troppo!
-Shhhhh, va tutto bene, non c’&egrave nulla di cui aver paura’-
Lo speculum anale giaceva sul tappeto, ad un passo da me’lo vedevo attraverso le lacrime.
-Ti prego, no”.-
-Va tutto bene, se farai la brava non ne avremo quasi mai bisogno’.-
-Io’..-
-Shhhh, piangi pure piccola mia, piangi pure finch&egrave vuoi”.-
E piansi, piansi come non avevo mai fatto.
Alla fine mi aveva portata in camera e mi aveva adagiata sul letto, ancora in lacrime.
-Sta tranquilla piccolina, se saprai rilassarti sarà tutto molto bello’ora riposa.-
Trascorsi lì diverse ore, sapevo che lui aveva una riunione importante nel pomeriggio così scesi quando fui certa che se ne fosse andato, ero ancora troppo agitata per affrontarlo.
Sul tardi mi telefonò una nostra cara amica, Anna, e mi chiese se sarebbe potuta passare, non me la sentivo di vederla ma così su due piedi non trovai una scusa valida per scoraggiarla e me la ritrovai alla porta. Passammo un paio d’ore piacevoli, ma la mia mente era altrove.
-Allora, com’&egrave il matrimonio?-
-Una delizia!-
-Raccontami-
-Cosa? E’ stato via per 22 giorni ed &egrave qui da due-
-Direi che sono sufficienti’..-
-Per cosa?-
-Per il sesso ovviamente!-
Credo che ogni goccia del mio sangue fosse affluita al volto a quella domanda.
-No comment-
-Come vuoi. Non mi concederai neppure un piccolo indizio, una vaga allusione?-
-Stiamo imparando a conoscerci-
-Questo lo si dice anche quando si compra un cane!-
-Infatti-
Scoppiammo a ridere di gusto, l’argomento però non venne più toccato. Quando A. tornò eravamo ancora prese dalle nostre chiacchiere.
-Ciao Anna-
-Ciao, finalmente ti si vede! Non dovreste essere in luna di miele?-
-Lo spietato mondo degli affari non si ferma mai!-
Cenammo insieme, poi mi impegnai a fare i piatti e rifiutai l’aiuto di Anna’.dopotutto era un ospite! Andai a raggiungerli in fretta, certamente prima di quanto si sarebbero aspettati’.Già dal corridoio potevo distinguere perfettamente le loro voci e ciò che si stavano dicendo mi gelò il sangue nelle vene.
-Così non ti ha detto una parola?-
-Tua moglie &egrave molto, molto riservata, lo sai meglio di me-
-Le servirà una piccola spinta!-
-Non lascerà che mi intrometta nella sua vita sessuale. Non penserai che sia disposta a sopportare..?-
-Dio, come la fai tragica!-
-Lei ti squarterà vivo se andrai avanti con questa storia-
-Tu le piaci molto, le sei sempre piaciuta”se glielo chiederò non fiaterà, cio&egrave’.forse mi lancerà qualcosa, ma poi si adeguerà-
-Ad avere intorno l’ex amante di suo marito?-
-Da come lo dici sembra che ti voglia per me”io ti ho chiamata per lei-
-Ti ripeto, non ne vorrà sapere’.e forse tenterà di ucciderti’o di ucciderci entrambi!-
-Non &egrave d’indole gelosa’..e poi non avrebbe nessun motivo per esserlo”.lei vuole godere, ha solo bisogno di una piccola spinta per lasciarsi andare-
-Perché invece non provi ”.come dire, con un approccio più tradizionale? Lei &egrave ancora inesperta..-
-Appunto, &egrave solo inesperta-
A. si mosse in direzione della porta a vetri, per un istante rimasi pietrificata, poi compresi che dovevo muovermi! Tornai di corsa in cucina e finsi di sciacquare dei bicchieri.
-Hai finito, tesoro?-
-Si..-
-Vieni di là-
-Un secondo-
Lo seguii in soggiorno come un automa, senza saper cosa pensare della conversazione tra lui ed Anna. Beh’.forse sapevo cosa pensare, ma semplicemente non volevo farlo!
A:-Tesoro, ho chiesto ad Anna di passare per un motivo preciso-
V.-Glielo hai chiesto tu?-
A:-Si. Io e lei siamo stati insieme qualche anno fa e lei &egrave’&egrave una tua buona amica. Ho pensato che questo potesse essere d’aiuto-
V:-D’aiuto per cosa?-
A:-Hai bisogno di qualcuno che ti aiuti a lasciarti andare-
V:-Cosa????-
Anna:-V., ascolta, A. pensa che tu’potresti sentirti più a tuo agio se’.se ci fosse..-
V:-Qualcuno che mi dica come devo essere scopata?-
Anna: -Ti prego, non fare così, lui..-
V:-Lui cosa? Tu cosa, A.?-
A:-Penso che sarebbe meglio se avessi un’amica vicino, una con più esperienza-
Ero così accecata dalla collera che non riuscivo a pensare lucidamente, non potevo muovere un muscolo dalla tensione, sapevo solo che’.che”avrei voluto ammazzarlo per quello che aveva fatto!
V:-E io penso che sarebbe meglio se spariste subito dalla mia vista: entrambi!-
A:-Perché invece non ti siedi e non ti rilassi, piccola?-
V: -Io ti..-
A:- Vieni a sederti-
Non sapevo né quando, né come fosse accaduto, ma capii di essermi già arresa.
Mi sedetti accanto a lui con una certa riluttanza, ma quando mi costrinse a guardarlo mi persi nei suoi occhi’. e mi lasciai andare contro il suo torace, ricordo le sue carezze tra i miei capelli, il suo sorriso compiaciuto’.e poi altre mani, più leggere, che mi massaggiavano le spalle.
Non so come mi ritrovai in camera da letto, so solo che ero nuda, che A. mi stava baciando’ Sentivo le sue mani volare sul mio corpo, attente, sfrontate, esigenti”..quando mi sfiorò l’anellino con un dito trasalii.
A:-Non c’&egrave motivo d’aver paura, devi solo abituarti all’idea’. Anna &egrave qui proprio per questo.-
Mi girai istintivamente verso di lei, che ci osservava seduta sulla sponda, solo i miei vestiti sembravano magicamente spariti, loro invece erano ancora”Sospirai.
A: -Questa sera giocheremo un pochino, d’accordo piccola? ‘
Anna: -Sta tranquilla, A. &egrave fantastico in queste cose’-
Provai una punta di gelosia, ma in fondo perché avrei dovuto essere gelosa? Lui stava con me.
A: -Prima però s’impone una bella pulizia del pancino, cucciola-
Sospirai. Sapevo che quel momento sarebbe arrivato, dopotutto non l’avevo forse aspettato, desiderato, immaginato più volte di quante potessi ricordare? Annuii in silenzio, mentre lui lasciava la stanza.
Anna: -Tranquilla, un volta fatta l’abitudine può diventare molto piacevole-
V: -A te piace, Anna?-
Anna: -Beh.. dipende da come viene somministrato’quello che riceverai stasera &egrave certamente tra i miei preferiti’.imparerai presto a goderne-
V:-Quando stavate insieme’..facevate cose di questo tipo?-
Anna: -Si’-
V:-Ti puniva anche?-
Anna: -Si-
V:-E..come?-
Anna: -In diversi modi tesoro, tutti molto’.efficaci-
Mi rigirai su un lato e tacqui, aspettando che A. tornasse.
Lo vidi rientrare con la sacca da due litri e il sale da cucina, un termometro. Non ebbi bisogno di chiedere nulla.
A:-Per favore Anna, ci pensi tu?-
Anna: -Certo-
A:-Per cominciare basterà un litro-
Lei scomparve in bagno, ero intenta ad ascoltare il rumore dell’acqua quando percepii un cedimento del materasso e il suo corpo accanto al mio.
A:-Intanto lubrifichiamo per bene l’anellino, piccola-
Cominciò a massaggiarlo delicatamente, col lubrificante’. era così bello che sarei potuta venire, se non fossi stata concentrata sul pensiero di ciò che sarebbe accaduto dopo.
Anna: -Eccomi, &egrave pronto-
Chiusi gli occhi e attesi, poi sentii Anna accarezzarmi la fronte, proprio mentre la cannula si appoggiava contro il mio ingresso contratto.
A:-Piccola, cerca di rilassarti, non voglio farti male-
V:-Ahhh-
Anna: -Da brava tesoro, cerca di fare un bel respiro, tuo marito sa essere davero meraviglioso in queste cose-
Mi rilassai un pochino, e A. ne approfittò per spingere la cannula nel buchino, sino in fondo.
Gemetti piano, e ricevetti un bacio sulla fronte da Anna.
Anna: -Ora rilassati il più possibile, l’acqua comincerà a scendere nel pancino molto piano’.vedrai, &egrave gradevolissimo: io lo so-
Annuii appena, mentre l’acqua tiepida cominciava ad invadere il mio corpo’
Non era tanto male, ma presto cominciai ad avvertire una certa pressione. Lo dissi piano, e la risata argentina di A. invase la stanza’ed il mio cuore.
A:-E’ solo mezzo litro tesoro, ne devi ricevere altrettanto-
Anna: -Rilassati e respira, da brava, ti assicuro che ti abituerai presto’-
Le mani di Anna si richiusero a coppa sui miei seni e cominciarono a massaggiarli piano, con discrezione, allontanando la mia attenzione dal pancino pieno’Sentivo i suoi polpastrelli solleticare i capezzoli e poi scendere a massaggiare la base del seno, era così cara’.Ad un tratto un crampo mi riportò alla realtà, strappandomi un gemito.
A:-Tranquilla piccola, &egrave finito. Va tutto bene-
V:-A. , mi fa male-
A:-Shhhhh, resta calma. Ora togliamo la cannula-
Anna mi abbracciò con tenerezza mentre la cannula veniva rimossa, ma quando cercai di rialzarmi me lo impedì. La guardai senza capire.
A:-Devi trattenerlo amore, tra dieci minuti Anna ti lascerà andare-
V:-Ti prego !-
A:-Si?-
V:-D’devono essere proprio dieci minuti?-
A:-Si, piccola-
Una lacrima mi scese lungo il viso mentre lui se ne andava.
Anna: -Respira e sta’ calma, tesoro-
V:-Anna, mi stanno venendo i crampi-
Anna: -Tranquilla, non succederà se ti rilassi, col tempo imparerai’-
V:-Perché &egrave andato via?-
Anna: -Avresti preferito che rimanesse qui, e ti dicesse di non emettere un fiato?-
La guardai e tacqui. Ero di nuovo gelosa, ma certo non mi sentivo molto battagliera nello spirito, col pancino dolorosamente pieno e le sue mani che mi tenevano saldamente i fianchi.
V:-Puoi lasciarmi, non mi muoverò-
Anna: -Ma certo, cara-
V:-Vedi l’orologio?-
Anna: -Si, ti dirò io quando potrai andare. Quando i dieci minuti saranno passati ti consiglio di alzarti lentamente’Stringi bene i muscoli e muoviti piano-
Ben presto arrivarono le lacrime, non avrei voluto ma’.
V:-Quanto manca?-
Anna: -Solo cinque minuti. Tutto bene?-
V:-Non potresti”-
Anna: -Cosa, cara?-
V:-Non potresti fare qualcosa per’-
Posò una mano sulla mia gamba, e cominciò ad accarezzarmi risalendo la coscia, la guardavo negli occhi mentre mi sfiorava le natiche, saliva lungo il fianco, scendeva sul seno’era così gentile’.e le sue carezze risultavano così confortanti’..Quando mi disse che i cinque minuti erano passati rimasi stupita e con cautela mi mossi verso il bagno’..tremavo per il dolore, ma ero felice di essere riuscita a soddisfare le aspettative di A.
Tornai stremata, ma abbastanza serena.
Anna: -Sdraiati, vado a chiamare A.-
Mi lasciai cadere sul letto con un sospiro, e attesi’
A:-Eccomi piccola, tutto bene?-
Annuii.
A:-Anna ha detto che sei stata brava-
V:-Ora..?-
A:-Dimmi, amore-
V:-No, niente-
Mi sorrise dolcemente.
A:-Girati sul fianco, come prima-
Mi trovai nuovamente fra loro, Anna era di fronte a me ed A. alle mie spalle.
A:-Ora rilassati piccola, non c’&egrave ragione per cui debba essere un’esperienza sgradevole-
V:-Ma’mi farà male-
Non era una domanda.
A:-Se resterai calma e accetterai la situazione andrà tutto bene, amore-
Anna mi fissava in silenzio, era come se i suoi occhi mi dicessero che ero una donna, e le donne”
Trasalii quando sentii un dito lubrificato posarsi sull’anellino.
A:-Calma amore, vuoi aspettare qualche minuto?-
Scossi il capo e mi abbandonai all’abbraccio di Anna, lei mi strinse al seno con naturalezza.
Le sue mani mi accarezzavano la schiena, mentre quelle di A. mi aprivano le natiche.
Quando posò la lingua sull’anellino sentii una scossa elettrica scuotermi il corpo, e poi un’altra, e un’altra ancora’..tremavo di piacere sotto al suo tocco, e venni presto. Ero rapita da un’orgasmo assolutamente nuovo ed emozionante quando, senza preavviso, si scostò da me e spinse il dito con decisione, stappandomi un grido di dolore”il mio corpo però non smise di godere, anzi l’orgasmo fu amplificato da quell’intrusione. Rimasi ansante e incredula tra le braccia di Anna, con un dito ben piantato nel sederino’..Lei mi sussurrava che ero bravissima, che andava tutto bene, e mi accarezzava dolcemente, consentendo alla tensione di abbandonare piano il mio corpo. Il piacere si era quasi quietato quando A. prese a muoversi dentro di me, dapprima con cautela, poi con un’esigenza impietosa che mi spezzava il respiro. Anna mi carezzava i capelli, mormorandomi di essere docile, di non contrarmi”Io cercai di essere brava, ma quando tentò di farsi strada in me con un secondo dito gridai terrorizzata.
Anna: -Cara, non così, cerca di rilassarti..accoglilo-
V:-Non posso, mi fa troppo male’.Ti prego Anna, digli di smettere!-
Lei mi guardò con un misto di sorpresa e spavento e mi sussurrò di restare tranquilla, ma ormai era tardi’A. usci da me con una rapidità che mi tolse il fiato e si allontanò.
A:-Lasciala-
Anna: -Ma A’.-
A:-Anna, ti ho detto di lasciarla. Sono molto deluso, piccola. Più tardi verrai punita severamente. Ora sdraiati prona e metti un cuscino sotto le natiche. Subito!-
V: – A. , io’-
A: -Subito!-
Tremando feci ciò che mi aveva chiesto..non avevo idea di cosa mi aspettasse ma l’espressione sul volto di Anna era fin troppo eloquente’.
Lo sentii chinarsi dietro di me, e spalmare una generosa dose di lubrificante sull’anellino. Anna gli passò qualcosa, qualcosa di freddo che si posò contro di me, qualcosa’
V:-No’ti prego!-
A:-E’ dipeso da te piccola, ti consiglio di rilassarti il più possibile-
V:-Non mi comporterò più così, te lo prometto.-
A:-Ne sono certo, mia cara-
V:-Ahhhhhhh!-
Forzò il mio buchino stretto con lo speculum: fu tremendo! Aveva un diametro di soli 1,3cm ma non era un dito’..mi procurò un bruciore accecante.
A:-Ora lo spingerò a fondo piccola, espira –
V:-Ti scongiuro, ti supplico’-
A:-Tesoro, resta calma o sarà peggio-
V:-Almeno”Anna può tenermi la mano?-
A:-Si-
Attese che la mia mano fosse stretta fra quelle di Anna, e spinse senza pietà.
V:-Ahhhhhhh! ‘
Iniziai a piangere disperatamente, mentre lui impassibile ruotava quello strumento di tortura nel mio corpo inerme.
A:-Non &egrave ancora dentro tutto piccola, ora spingerò di nuovo-
A quelle parole abbandonai la mano tra quelle di Anna, completamente prostrata dal dolore.
Anna: -V. ascolta, quando senti spingere tossisci, vedrai che così sarà’.tossisci forte-
A. non esercitò la forza tremenda che aveva usato poco prima, cominciò a spingere gradualmente’..il dolore nondimeno era terrificante, ma ebbi la presenza di spirito di tossire e lo sentii entrare tutto in me. Gridai con quanto fiato avevo in corpo!
Mi concesse qualche minuto per riprendermi e poi, mentre piangevo, mi annunciò che mi avrebbe dilatata almeno di mezzo centimetro. Supplicai, ma non servì a nulla’..Lo speculum mi apriva inesorabilmente, mentre le mie urla rimbombavano nella stanza. Quando smise mi annunciò di essere arrivato a 2cm, e che sarei rimasta così per un po’.
A:-Anna, ora se vuoi puoi coccolarla-
Si sedette di fronte al letto, per godersi lo spettacolo di sua moglie, aperta da uno speculum, che veniva masturbata dalla sua ex amante’.
Anna fu davvero molto cara con me, si tolse tutto, eccettuata la biancheria, e mi strinse nel suo abbraccio caldo, cominciò a titillare i capezzoli con la lingua, a morderli per gioco, mentre le sue mani scendevano gentili sul mio ventre e più giù, sino alle labbra secche, con pazienza ridestò la mia eccitazione in quel mare di dolore, stuzzicando il clitoride, accarezzando le piccole labbra’ero umida ora, ma molto, molto lontana dal piacere, cercavo di muovermi il meno possibile per non risvegliare il bruciore terribile all’ano’.
A:-Come ti senti, piccola?-
Non risposi, volevo ignorarlo’volevo odiarlo!
Anna: -Non essere risentita cara, rispondi ad A.-
V:-Mi sento’..mi sento spaccata!-
A:-Non lo sei mia cara, non sei nemmeno ben aperta’..-
Colto da un moto d’impazienza si alzò e mi penetrò la vagina col medio, togliendomi il fiato”.e facendomi venire all’istante! Spalancai gli occhi stupefatta e non riuscii a distoglierli dai suoi finch&egrave non finii di godere. Allora finalmente mi liberò il sederino, lasciandomi sfinita sul letto.
Quando mi svegliai eravamo soli, lui mi stava guardando riposare.
-Ti &egrave piaciuto farti aprire il culetto, amore?-
-Mi ha fatto molto male-
-Ma ti &egrave piaciuto?-
-Si-
-Torna a dormire piccola, la tua punizione la riceverai domattina.-
Era già mattina inoltrata quando mi svegliai, tra le sue braccia, il sapore delle sue labbra sulle mie era così dolce” mi baciò a lungo, senza pietà, e quando seppe che mi ero arresa mi lasciò tremante, in preda ad un bisogno disperato.
-Quando sei pronta scendi cara, ieri avevamo lasciato qualcosa in sospeso’..-
Non fu necessario che aggiungesse altro, sapevo che mi avrebbe punita, anche se non osavo immaginare come. Lo scoprii anche troppo presto.
Desideravo così ardentemente le sue mani, il suo tocco, in qualunque modo, lo desideravo da sempre’.>Invece quando scesi mi accorsi che stringeva il paddle di legno in una mano, e una scatolina nell’altra. Rimasi immobile a fissarlo.
-Sto aspettando, piccola-
-Io..non mi sono comportata bene ieri, sono stata’..devo imparare ad essere più docile”più fiduciosa, merito una punizione’.-
-Molto bene, sentiamo, quanti colpi di paddle pensi di meritare?-
-Io, veramente’..-
-Più di dieci?-
-Si’-
-Più di venti?-
Sbiancai
-Credo di si’-
-Più di trenta?-
-Mi’mi sembrano’troppi’.-
-Direi infatti che venticinque &egrave un numero adeguato. Appoggia il busto sullo scrittoio e divarica bene le gambe-
Mi mossi, rassegnata, in fondo non sembrava una punizione così terribile’
-Ahhhhh!-
Dovetti ricredermi immediatamente: aveva usato una forza inaudita!
-Rilassati tesoro, non respirare così affannosamente, offriti’.ti voglio vedere offerta-
Cercai di rilassarmi, ma non era facile’.Percepii lo spostamento d’aria’
-Ahhhhhh!-
Il secondo colpo si sovrappose al primo, rendendo il dolore più profondo, più intollerabile’..
-Ahhhhhh!-
-Ahhhhhh!-
Continuava ad abbattere i colpi senza pietà sul mio culetto martoriato, il dolore era tremendo”e ineluttabile, mi stava davvero punendo’Io ero in lacrime, non avrei saputo dire quando avessero cominciato a cadere, ma ora a stento distinguevo gli oggetti sul piano del tavolo” Mi resi conto che il sibilo sinistro che accompagnava il paddle era cessato, e sperai che fosse finita..
-Piccola, così non ci siamo, non devi muoverti né contrarre le natiche, attendi i colpi e accettali: non devi cercare di sottrarti. Da brava, resta rilassata, ne mancano ancora dieci.-
Dio! Come poteva pretendere che restassi calma quando”Percepii lo spostamento del paddle e il mio corpo si contrasse ancora, prima che potessi impedirlo.
-Ahhhhh!-
E fu un altro colpo tremendo. Tutto il mio corpo lo seguì sinch&egrave A. non ritrasse il braccio, lasciandomi tremante.
-No, amore! Cosa ti ho appena detto?-
-Ma &egrave’..&egrave terribile!-
-E tu peggiori le cose. Sarà meno doloroso se ti lasci andare. Da brava-
Cercai di fare come mi aveva chiesto e ricevetti il colpo successivo senza contrarmi, forse fu anche un pochino meglio, ma il dolore era intollerabile”.Al colpo successivo mi contrassi di nuovo, e anche a quello dopo’.non riuscivo a tenere il conto, ero consapevole solo del dolore, dell’impatto devastante che mi portava con sé, per poi abbandonarmi ai tremiti, dello schiocco maledetto di quello strumento sulla mia carne’.
-Abbiamo finito piccola, puoi sdraiarti mentre vado a prendere la crema-
Col respiro ancora greve mi alzai per raggiungere il divano, il piano dello scrittoio era bagnato delle mie lacrime.
La crema fu un sollievo, ma mi sentivo così risentita’..
-Amore, ho qualcosa per te-
Mi girai appena, attenta a calibrare i movimenti, e lo vidi prendere la scatola di prima mentre mi girava attorno. Sentii qualcosa di freddo scendere fra i seni e il mio sguardo fu catturato da un meraviglioso pendente a goccia, era’.
-Non ti ho fatto il regalo di fidanzamento’..pensavo fosse il caso di riparare-
-E”’splendido-
-Sono contento che ti piaccia-
-I rubini sono i miei preferiti’-
-Lo so-
-Perché me lo dai ora?-
-Perché &egrave il momento di farlo-
Mi sollevò tra le braccia con estrema delicatezza e mi riportò in camera.
-Riposati ora. Più tardi verrò col pranzo, non &egrave il caso che tu ti sieda oggi’.-

Quando mi raggiunse mangiammo sul letto’..non fu un vero pranzo: macedonia e dolce, io ero di buon umore..e anche lui.
Solo alla fine notai che sul vassoio c’era anche qualcos’altro, un bicchiere pieno d’acqua in cui era immerso un frutto giallo.
-Che frutto &egrave?-
-Non &egrave un frutto, &egrave una radice-
-Una radice?-
-Si-
-E”.&egrave quello che penso che sia?-
-L’hai già provato?-
-No-
-Bene, lo farai ora. E’ chiaro che serve un piccolo incentivo che ti abitui a restare ferma quando vieni sculacciata”.e forse lo zenzero può fare al caso nostro-
-Brucerà-
-Dipende –
-E vuoi’.tu vuoi..?-
-Vorrei che lo provassi, adesso-
Lo estrasse dall’acqua e mi indusse gentilmente a girarmi supina. Era sagomato come un cavatappi, una forma curiosa’.
-Tranquilla, inserirò la parte più sottile, questa forma impedirà che penetri completamente-
Sentii qualcosa di duro e bagnato farsi strada piano nel sederino, non faceva male”
-Bene, &egrave dentro-
-Se brucerà’..me lo toglierai?-
-Piccola, se brucia vuol dire che &egrave adatto allo scopo’..un po’ di zenzero non può fare nulla alle mucose-
-Si, ma’-
-Shhhhh, tranquilla-
Mi sdraiai sul fianco, e rimasi a guardarlo, timorosa”.ed eccitata. Sapevo che sarebbero trascorsi alcuni minuti prima che facesse effetto, eppure non mi aspettavo che ci volesse tanto’.
Finalmente lo sentii, cominciò con una vaga sensazione di fresco, che si trasformò presto in un piacevole bruciore’.Lui poteva leggerlo nei miei occhi.
-Sta facendo effetto?-
-Si-
-Come va?-
-E”.piacevole-
-Brucia ?-
-Un pochino-
-E pensi che potrebbe dissuaderti dal contrarre le natiche quando vieni punita?-
-No. A.?-
-Si?-
-Posso, potrei’ecco, potrei accarezzarmi’.o, almeno..stringere un po’ le cosce?-
-No, piccola-
-Ma io’.Va bene-
Mi baciò sulla fronte, sorridente.
-Brava la mia piccola, bella ed ubbidiente-
-E non’non mi sculacceresti?’..Per favore!-
-No. Ora cerca di stare tranquilla-
Rimanemmo sdraiati l’una di fronte all’altro per almeno mezz’ora, tanto durò l’effetto’.era piacevolmente stimolante, e fu una tortura non poter far nulla per ”però ero rilassata, così tanto che senza accorgermene scivolai nel sonno.
Mi svegliai avvolta da una deliziosa sensazione di benessere, ero sola, con quel piccolo intruso ancora piantato nel sederino. Mi alzai e senza toglierlo andai a sedermi di fronte allo specchio. Entrò ancora meglio, ma in modo discreto’.era veramente sottile’.Osservai stupita la mia immagine riflessa: una giovane donna dalla carnagione lattea, le forme generose, che sedeva graziosamente su una sedia, con le mutandine alle ginocchia”’ed un pezzettino di radice di zenzero su per il culetto!

Mi colse in quell’atteggiamento compiaciuto ed assorto, e sorrise del mio imbarazzo quando incontrai il suo sguardo.
-E’ ancora dentro, non &egrave vero?-
-Si..-
-Forse &egrave il caso di sostituirlo con qualcosa di più”. consistente, non credi?-
Mi rabbuiai immediatamente, colta da un’ansia sottile.
-Non temere piccolina, non ho in mente niente che il tuo corpo non possa accettare. Perché non vai a prendere quel bel plug giallo da 2 cm?-
Annuii debolmente e mi mossi.

Ringrazio tutti i lettori per i commenti che mi inviano. C’erano alcune email yahoo a cui avrei voluto rispodere, ma da qualche giorno ricevo puntualmente un messaggio d’errore quando ci provo. Non so se il problema sia mio o loro, comunque mi scuso. Impiegai un po’ per tornare da lui’Il plug nella mia mano sembrava così pesante, lo volevo ma’.
-Eccoti-
Appoggiai il plug sul letto senza una parola.
-Tutto bene? Tesoro, devi cercare di rilassarti: &egrave solo un gioco, un meraviglioso, intrigante gioco per bimbe curiose’E tu lo sei, non &egrave vero?-
-Si..-
-Si, cosa?-
Il mio sguardo fu catturato dalla peretta pronta sul comodino, era quella che avevo comprato io ma la cannula corta e sottile era stata sostituita da un’altra più minacciosa, sagomata ad anelli.
-Io’-
-Non devi essere tesa cucciola, penserò io al tuo piacere’-
Mi sdraiai composta, col sederino offerto. Sentii la cannula lubrificata premere sul buchino e cercai di rilassarmi.
-Saranno necessarie due introduzioni per arrivare a un litro, puoi scegliere: o trattieni il liquido due volte, dieci minuti per volta, o trattieni tutto il litro per soli dieci minuti, in questo caso però dovrò reintrodurre la cannula col sederino pieno’-
-Perché’perché non possiamo fare come ieri?-
-Piccola, questa cannula preparerà il sederino ad accogliere il plug’. certo stiamo parlando di dimensioni irrisorie, forse non ti serve procedere gradualmente!-
-No, scusa, non dirò mai più una sciocchezza simile! Io’u..un litro?-
-Bene-
La cannula era ben lubrificata: entrò piano, senza forzare, e l’acqua tiepida iniziò a riversarsi in me, lentamente’.. era tutto molto confortante, ciò nondimeno avrei voluto piangere! Quando compresi che la peretta era finita fui colta da un attimo di panico e mi irrigidii, rendendo difficoltosa”e dolorosa, l’estrazione della cannula.
-Su tesoro, un bel respiro: siamo a metà dell’opera-
Impiegò poco a riempirla di nuovo, ma io mi sentii morire nell’attesa, il corpo scosso da tremiti sottili, gli occhi colmi di lacrime trattenute a stento’Accolsi il suo ritorno quasi con sollievo.
-Piccola, ora cerca di mantenere la calma-
Stava spingendo di nuovo sul buchino, stretto allo spasimo, mio malgrado, nel tentativo di trattenere l’acqua.
-Tesoro, non così: ti assicuro che puoi rilassare la muscolatura e accogliere la cannula senza che accada nulla di spiacevole, da brava’-
Ma il mio corpo non mi ubbidiva, cercò di farmi rilassare con le carezze sapienti, avevo la passerina umida ma il buchino rimaneva chiuso e contratto.
-Ora basta-
-Ahhhhhhh!-
Aveva spinto! Aveva spinto con forza, piantandomi tutta la cannula nel sederino!
-Ti odio, hai capito? Ti detesto!-
-Ferma! Non ritrarti o sarà peggio. Sta’ ferma e buona, così’..tra poco il bruciore si attenuerà, preoccupati di trattenere il clistere-
-Ti odio’-
-Non piangere piccola, va tutto bene’.-
Iniziai a singhiozzare violentemente, mentre il liquido si spandeva nel mio corpo’.Proprio non ero nella disposizione di spirito di continuare quel gioco, ma non volevo’.non volevo sottrarmi.
I crampi vennero presto, e molto forti, dopo due o tre minuti dall’estrazione della cannula lo supplicai di lasciarmi andare, ma non si lasciò smuovere, mi cinse la vita e mi sussurrò per l’ennesima volta di stare calma. Tremavo nel suo abbraccio, e quando finalmente mi sollevò per portarmi in bagno provai un sollievo infinito.
Quando tornai ero stremata.
-Tesoro, così non va affatto bene. Ieri ti sei comportata decisamente meglio..-
-Io’-
-Da domani faremo il clistere una volta al giorno, ma sarai tu a somministrartelo, questo forse ti aiuterà a comprendere come lo devi affrontare-
-Tu vuoi che io..? Ti prego’-
-Non &egrave la fine del mondo, piccola. Ora, da brava, vieni a stenderti qui-
Mi accoccolai sul letto, le braccia intorno alle ginocchia.
-Potrei anche mettertelo nel culetto in questa posizione, ma credo che ti farebbe piuttosto male, su girati!-
Ubbidii.
-Ora niente capricci o ritrosie esasperanti, bambina! Offri bene il sederino e cerca di non opporre resistenza!-
Non so se fu per effetto delle sue parole, o della preparazione col clistere, o perché il mio corpo si era adattato al nuovo stato di cose, ma il plug entrò senza trovare ostacoli, come una lama rovente nel burro: bruciante, micidiale, implacabile, con un solo movimento me lo piantò sino in fondo, facendomi gridare.
-Brava, bravissima piccola’Questa volta non hai avuto paura, non &egrave vero?-
Fu scioccante rendersi conto che aveva ragione: non l’avevo temuto, l’avevo quasi’desiderato!
Rimanemmo sospesi in un silenzio irreale per alcuni minuti, ma a dispetto di quell’apparente immobilità ogni fibra del mio corpo era in fermento, nel tentativo di adattarsi a quella dolorosa condizione.
-Come va, ti dà fastidio?-
-Brucia come l’inferno!-
-Shhhhh, va tutto bene: &egrave una cosa che puoi gestire. Perché non ti concentri sul piacere? Voglio vederti godere-
Lo guardai incerta’.
-Da brava, vieni per me-
-Io non so’.-
-Niente capricci amore, coraggio-
-Non ce la farò mai se.’-
-Fugherò dalla tua mente ogni dubbio, piccola: se non riesci a godere nel prossimo quarto d’ora non potrai farlo per la una settimana! E se pensi che una settimana non sia nulla, sappi che non intendo affatto dire che smetteremo di dedicarci ai nostri giochi, ma solo che quando sarai vicina a venire ti verrà impedito’..magari con quella splendida molletta che non ho ancora avuto il piacere di vederti indossare sul bottoncino!-
Tremai di puro terrore.
-Se ti chiedo una cosa mi aspetto che tu obbedisca, piccola!-
Con mani incerte sfiorai le labbra, ma compresi subito che non sarebbe servito a nulla’.. mi girai sul fianco e la pressione del plug mi strappò una smorfia: in quella posizione la sua presenza risultava molto più ingombrante, ma se volevo anche solo provare a venire’Cominciai a stringere ritmicamente le cosce, a occhi chiusi, il plug rendeva quel movimento doloroso ‘ma sopportabile, cercai disperatamente di pensare al piacere. Aprii gli occhi ad una nuova fitta di dolore, e mi persi nei suoi. Quel contatto scosse il mio corpo come se mi avesse toccata intimamente’. e non fu più così difficile provare piacere, ora era quasi naturale, mi sembrava inconcepibile il contrario’. sentivo dei brevi tremiti salirmi dal ventre mentre lo guardavo e la sua espressione impercettibilmente cambiava: si apriva al compiacimento.
-Ora godi!-
E incredibilmente successe. Quando tutto si quietò rimasi lì, incredula e tremante, il corpo ancora pervaso da fremiti sottili’
-Ti amo-
-Lo so, piccola-
Mi sfiorò la fronte con le labbra e con infinita dolcezza liberò il sederino.
-Io’posso chiederti..?-
-Cosa, amore?-
-Quando’quando farai l’amore con me?-
-Sei impaziente, piccola? Perderai la verginità quando sarà il momento-
-Non credo che perderei niente-
-No, niente-
-Ma tu’tu non vuoi’.-
-Posso aspettare, piccola. In questo momento ho tutt’altro per la testa-
E accompagnò quelle parole con una carezza molto eloquente sulla natica.
-Io però vorrei’.Insomma potrei’darti piacere in altri modi-
-Lo fai già-
-Sai cosa voglio dire’.-
-Sei ansiosa come una ragazzina-
-Non sono tanto vecchia’-
-No-
Trasse a sé il mio viso, e mi baciò dolcemente.
-Se vuoi provare, puoi farlo ora-
-Cosa devo..?-
-Fai ciò che ti suggerisce la fantasia-
-E se ti faccio male?-
Gli sfuggì una risata.
-Ti prego di stare attenta tesoro, ma non preoccuparti” in caso te lo dirò. Ricorda solo una cosa: niente inibizioni-
Lo baciai a fior di labbra, come avrei fatto da bambina, poi con la bocca, con tutto il viso accarezzai il suo corpo caldo: la fronte, le tempie, la punta del naso, le guance’..i miei baci scendevano tracciando un percorso che avevo sognato di seguire più e più volte. Quando mi soffermai sulla gola lo sentii fremere, e incoraggiata esplorai l’incavo delle spalle, il petto’sfiorai i capezzoli con le labbra, costringendolo a gemere, e gioii del mio potere. Li leccai piano, assaporandoli e infine li abbandonai per seguire la linea dei pettorali e scendere lungo il ventre piatto”e poi le cosce, le ginocchia, le gambe’..un lieve tremito lo scosse quando baciai le piante dei piedi e senza bisogno di parole si girò, per permettermi di risalire il suo corpo’l’incavo delle ginocchia, i glutei”.non seppi trattenermi e li aprii per lambire con dolcezza l’ano, più volte, sinch&egrave non lo senti palpitare’. che meraviglia risalire lungo la schiena, baciare quelle le spalle possenti, solleticare la nuca con dolcezza, per sentirlo fremere al calore del mio respiro’.con un movimento repentino si girò, portandomi sotto di sé nel movimento.
-Stai giocando col fuoco, piccola mia-
-Si-
Con una mano presi possesso della sua erezione: era la prima volta che lo toccavo così intimamente.
-Sdraiati-
Obbedì, simulando un gesto di resa, ed io mi chiesi se avrei saputo dargli piacere. Senza lasciare il suo pene, così sfrontatamente eretto, mi misi a cavalcioni su di lui e tornai e stuzzicargli i capezzoli, mentre la mia mano si muoveva piano attorno a quello scettro meraviglioso cui sarei appartenuta presto”il pensiero che mi avrebbe aperta ovunque mi fece arrossire’
-Piccola, devi essere più decisa’-
-Non vorrei farti male-
-Muovi la mano cara, così’-
Non potevo credere che fossi veramente io la donna che gli stava dando piacere, continuai a masturbarlo con energia sinch&egrave non seppi che era venuto il momento di ”Timidamente mi chinai a baciare la base del pene e i testicoli, poi risalii lungo l’asta con le labbra e ridiscesi con la lingua, attenta a non sfiorare il glande lucido, alternai i baci e la lingua ancora a lungo, mentre con le mani massaggiavo lo scroto”’palle’, che nome insulso per qualcosa di tanto bello’..
-Amore’-
Non fu necessario che aggiungesse altro, ebbi un attimo di esitazione, poi mi chinai per accoglierlo nella mia bocca. Gemette ed io esultai. Con dolcezza cominciai ad esplorare il glande con la lingua, a vellicare il frenulo, aveva un sapore così diverso dal mio’ ed era così caldo’.spostavo le mie carezze dai testicoli all’asta e al perineo, mentre succhiavo la cappella, alternando l’aspirazione alle carezze della mia lingua’.pulsava nella mia bocca, pulsava meravigliosamente’.avrei voluto accoglierlo più profondamente ma mi risultava difficile, lui non faceva nulla per forzarmi, sollevai gli occhi per guardarlo e lo vidi abbandonato, il capo riverso, il viso attraversato dal piacere’. cominciai a succhiare con maggior impegno’..lui respirava forte, percepivo la tensione dei muscoli ed il calore del suo corpo attorno al mio’mi avvisò con voce spezzata che stava per godere ma non mi ritrassi, accolsi il suo piacere nella mia bocca con naturalezza: niente inibizioni aveva detto, così lo trattenni fra le labbra sino alla fine, sinch&egrave il tremito violento che aveva scosso il suo corpo adorato non si quietò in un’eco lontana’.Ingoiare mi sembrò la soluzione più semplice, così mandai giù tutto sotto il suo sguardo appagato e dolcemente rimossi ogni traccia di piacere dalla sua pelle, prima di lasciarlo scivolare fuori dalle mie labbra.
Lo guardai imbarazzata e A. aprì le braccia per accogliermi. Mi rifugiai con sollievo contro il suo petto, cullata dal ritmo regolare del suo cuore.
-Sei stata dolcissima, piccola mia-
Rimasi in silenzio, felice per quello che avevo fatto.
-E molto, molto appassionata-
-Ti’.ti &egrave piaciuto davvero?-
-Si amore, sei stata meravigliosa-
-E’sono stata’.brava?-
-Si, lo sei stata. La mia piccola’così appassionata e così meravigliosamente spontanea”-
Percepii una pressione contro la coscia e mi resi conto che era di nuovo eccitato.
-Sei davvero’irresistibile! Credo che farò una doccia fredda!-
-Perché non’.? Dimmi cosa posso fare per darti piacere”.-
-Direi che per oggi &egrave stato abbastanza-
-Ma’-
-Ma?-
-Ti prego’..farò qualunque cosa ti faccia piacere!-
-La mia piccola’.Aspetta lì-
Non capii cos’avesse in mano quando rientrò, non avevo occhi che per lui, per il suo corpo forte ed eccitato’. appoggiò le mollette sul letto, accanto al mio viso. Cercai di rimanere calma, io l’avevo fatto così tante volte”.Mi sorrise e le sue labbra si impossessarono dei miei capezzoli’Dio! Era così meraviglioso’.li succhiava piano, li titillava con la lingua..li abbandonava per dedicarsi ai seni e alla gola e poi tornava a suggerli con dolcezza’io sapevo che non mi avrebbe lasciata venire. Si staccò da me con decisione, lasciandomi quasi disperata, per sostituire le mollette alle sue labbra’.tremai, ma la mia eccitazione non accennò a diminuire, dopotutto non potevano essere peggio delle mollette per le tende’..prese un capezzolo tra le dita, senza dire una parola, e avvicinò quello strumento di tortura alla mia carne delicata, i suoi occhi non lasciarono i miei neppure per un istante’.non lo fecero quando si abbassò ad umettare nuovamente il capezzolo e neppure quando aprì la morsa su di esso’.né quando la lasciò andare. Non emisi un fiato, non mi mossi”faceva male, ma era un tipo di dolore che conoscevo, che avevo imparato a gestire: sapevo che sarebbe cresciuto rapidamente, ed altrettanto rapidamente si sarebbe quietato’.. rimasi tranquilla, persa nel suo sorriso’Come faceva male!”Quando seppe che tutto era finito prese l’altra molletta’.. non potei impedirmi di mordermi un labbro’.
-Tranquilla tesoro, sei bravissima, continua così’.-
Mi baciò la fronte e poi il capezzolo’.lo baciò prima di imprigionarlo senza pietà in quella morsa di dolore’..per un istante pensai che sarei venuta, ma non accadde. Lo guardai confusa.
-Col tempo imparerai amore’.vedrai. Sei davvero bella piccola-
Solo allora mi accorsi che aveva rimosso il peso dalla catenella che univa le mollette e che l’aveva sostituito col pendente che mi aveva appena regalato.
-E’ da ieri che sogno di vederti così-
-Si’-
Ci baciammo a lungo”ero così bagnata che sentivo quasi freddo’.Le sue mani vagavano calde sulla mia pelle, senza mai avvicinarsi al seno o alla passerina’.
-Ti prego!-
-Pazienza piccola’.pazienza-
Dita lunghe e gentili scesero ad aprire le mie labbra, facendomi sussultare dal piacere”ero così eccitata che lo perdonai subito quando sentii la prima molletta mordermi la carne, lui mi strinse sinch&egrave il dolore non divenne accettabile’. e poi lo rinnovò con la seconda.
-Non piangere piccola, non piangere”Sei così bella! Guardati-
Mi sollevai un pochino e fui stupita nel vedere un altro pendente, in tutto simile al primo, agganciato alla catenella che univa le mollette sulle grandi labbra.
Rimasi ipnotizzata a guardare il suo dito che si faceva strada separandole, riaccendendo il dolore’..Salì a stuzzicare il clitoride, senza scoprirlo, e poi scese per farsi strada in me, con cautela”sapeva come e dove esercitare pressione’ero un lago’.e nonostante ogni suo gesto ridestasse la mia sofferenza venni, venni come non avevo mai fatto. Mi sorrise con tenerezza, mentre quel dito che mi aveva fatto godere violava le mie labbra, intriso di me”Lo succhiai piano, sotto il suo sguardo compiaciuto..
-Ora piccola, vorrei che facessi una cosa per me’.-
Lo vidi lubrificare il suo pene bellissimo e per un attimo non seppi cosa pensare’.eccitazione, desiderio, ansia invasero la mia mente con una potenza inaudita sinch&egrave, a occhi chiusi, non sentii il suo scettro solleticare l’incavo tra i seni’..Mi sfuggì un sospiro. Lo guardai e compresi che lui sapeva esattamente cos’avevo pensato’..cos’avevo sperato”.
-Accarezzalo piccola’.con i seni e con le labbra-
Sapevo che il dolore ai capezzoli si sarebbe rinnovato se avessi ubbidito”.ma io volevo ubbidire. Così cominciai a massaggiarlo, mentre con al lingua vellicavo il glande, che pulsava lucido a un soffio dal mio viso. Cercai di restare in silenzio, ma presto cominciai a gemere per il dolore’.
-Guardami piccola, vuoi smettere?-
Scossi il capo, avrei voluto richiudere gli occhi ma lui mi obbligò a tenerli aperti”a guardare il piacere che si faceva strada in lui mentre io soffrivo, perché potessi vederlo esplodere un istante prima di sentire nuovamente il suo sapore sulle labbra.
Mi pulì con tenerezza il viso e la gola e ripet&egrave che ero meravigliosa’..
-Ora puoi toglierle, piccola-
Rimasi sdraiata mentre se ne andava, attesi qualche istante e poi rimossi le mollette una ad una, di colpo, senza esitazione’.Doloroso ma veloce. Restai distesa, acutamente consapevole delle proteste dei capezzoli e della passerina, e così mi addormentai.

Mi svegliò qualche ora dopo, per dirmi che sarebbe dovuto volare a Londra quella sera..
-Non puoi!-
-Mi dispiace, devo andare-
-No! Hai mandato via il personale ed ora mi vorresti lasciare qui sola come una stupida!-
-Non posso evitarlo-
-Tu non puoi mai evitarlo! Ascoltami bene, esci da quella porta e ti giuro che non mi troverai quando torni-
-Non essere melodrammatica, tesoro. Ti conosco troppo bene’.-
-Stronzo! Non ti permettere di mollarmi qui da sola!-
Vidi un lampo d’irritazione attraversare il suo sguardo, tutto successe così rapidamente che quasi non me ne resi conto. Mi trascinò sul letto e mi sdraiò sulle sue ginocchia, imprigionando le mie gambe con la sua per impedirmi di scalciare.
-No!-
-Oh si, mia cara. Sono stufo dei tuoi capricci!-
-Smettila! Lasciami!-
Non era questo che avevo desiderato così a lungo: non c’era niente di erotico, nessuno complicità’ Mi avrebbe punita e basta’.
-Ti prego’.Ahhhhhhhh!-
Il primo colpo a mani nude che avessi mai ricevuto ‘ Mi raggiunse inatteso, e forte’. dannatamente forte!
-A. mi fai male, per favore! Ahhhhhh!-
Le mani di un uomo possono essere così dolci ‘..e così terribili. Delicate come le carezze indiscrete del vento d’alta quota quando vogliono eccitare’. e implacabili quando devono punire.
-Ahhhhhh!-
-Ahhhhhh!-
I colpi fioccavano impietosi, cadenzati’..era un diluvio! E il dolore non era più acuto e fuggevole, si era fatto persistente, profondo’.le natiche bruciavano e tremavano all’impatto con quella mano che amavo tanto, tutto il mio corpo tremava seguendo il colpo. Una serie di sculacciate più ravvicinate delle altre spezzò definitivamente le mie resistenze, riducendomi in lacrime’.ma la serie successiva fu anche peggio: colpi lenti e devastanti che mi lasciavano stremata’.il dolore provocato da ognuno si accavallava a quello recato dal precedente, come il fragore di ogni nuova onda, che si infrange a riva, si fonde allo sciabordio della precedente, rinnovandone il tuono.
Il mio pianto divenne rumoroso e agitato”..Quando si fermò avevo le gote bagnate e il corpo stremato.
-Prima di continuare vorrei sentire qualcosa da te-
Trasalii.
-Ti scongiuro, non posso sopportare’Ahhhhhhh!-
-Non &egrave questo che voglio sentire-
-Ti..ti chiedo scusa..io non avrei dovuto”merito di essere punita.-
-Sono passati solo dieci minuti da quando abbiamo cominciato, e il tuo sedere non ha ancora raggiunto una tonalità di rosso soddisfacente’..le prenderai per altri dieci-
E il diluvio ricomincio! All’inizio non me ne resi conto, ma i colpi erano molto diversi rispetto ai precedenti: più misurati e’più sopportabili. Percepivo il calore della sua mano sul mio culetto in fiamme, la decisione dei suoi gesti’.continuavo a piangere ma non desideravo più così disperatamente che smettesse’ero bagnata’.ormai la sua mano mi cullava, il ritmo della sculacciata era rassicurante’.Provai una sensazione di abbandono quando smise, ma non ebbi il coraggio di proferire parola. Mi sdraiò sul letto supina e si sistemò al mio fianco.
-Sei eccitata bambina-
Non era una domanda.
-Non posso lasciarti godere dopo il modo in cui ti sei comportata, lo capisci vero?-
Annuii imbarazzata. Lui mi abbracciò, posò una mano sul mio sesso umido e rimase con me sinch&egrave non fu ora di andare in aeroporto.
Si sollevò e indossò la giacca.
-Ho chiesto ad Anna di farti compagnia mentre non ci sono. Farai il clistere con lei tutti i giorni. Sarai brava, non &egrave vero?-
-Si’-
-Bene-
Mi baciò la fronte e uscì, lasciandomi di nuovo sola, con il culo in fiamme.

Leave a Reply