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L’AGGUATO

By 23 Settembre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

CAPITOLO 1

Quello che sto per raccontarvi è come un fatto inaspettato e casuale possa condizionare poi tutta la vita della persone
Mia moglie ed io siamo sposati da 5 anni e tre anni fa ci è capitato un fatto che ci ha letteralmente trasformato
Mia moglie è una donna bellissima .Non sto a descrivere le misure del seno o del culetto.E una donna che ha tutte le curve al posto giusto,una donna che qualsiasi uomo vorrebbe portarsela a letto e quando la guarda pensa solo a quanto sarebbe bello scoparsela.
Ci siamo sposati a 20 anni io e 17 lei, ed i primi due anni di matrimonio sono stati di grande amore, ma di poco sesso. E non posso nascondere che la cosa stava provocando qualche incrinatura nella nostra unione Lei proviene da un paese di mare ma non turistico ,per cui attorno al centro abitato c’è molta campagna ed una folta pineta.
Per lei il sesso consentito è solo quello canonico:Niente sesso orale,niente sesso anale, assolutamente vergine al matrimonio,due seghe e qualche palpatina alle tette in quattro anni di fidanzamento.. Uno potrebbe pensare che sia frigida, ma è vero l’opposto
Dopo due anni di matrimonio,ossia tre anni fa,decidemmo ,per la prima volta ,di andare a trovare sua madre , che è vedova e di passare il mese di ferie da lei.
La casa era piuttosto piccola e modesta, tanto che il fratello, che vive con la madre ,dovette spostarsi a dormire in salotto per lasciare la camera a noi.
Dopo cinque giorni che eravamo li ,avendo 22 anni ed essendo in ferie,avevo una gran voglia di scopare,ma non c’era verso di convincere mia moglie ,timorosa che il fratello o la madre intuissero, dai rumori del letto, cosa stessimo facendo
Il giorno seguente,dopo cena,mia moglie disse a sua madre che saremmo andati a fare una passeggiata sino al paese vicino e che saremmo rientrati molto tardi ,per cui non si preoccupasse ed andassero pure a dormire. 
Verso le 21 30 ,quando ormai faceva già un po’ buio, siamo ysciti . Era piena estate ,quindi, io indossavo una maglietta e pantaloncini corti e lei un vestitino leggero, con due spalline come fosse una sottoveste ed abbastanza corta.
Sapevo che stava preparando qualche sorpresa in mio favore, infatti, ci incamminammo per la spiaggia per poi entrare in pineta. Seguimmo un po’ un sentiero, poi lei , che indubbiamente conosceva il posto, si addentrò nella boscaglia fino a raggiungere una piazzola appartata e nascosta di tre metri per tre dove ci sedemmo.
Io capii subito che mi aveva portato li per fare all’amore, così mi avvicinai, la baciai ed incominciai a toccarla   Le chiesi come mai conoscesse quel posto così appartato ,se c’era già venuta con qualche amichetto.e le dissi di non dirmi bugie perché l’avrei scoperto domenica se l’avessi vista andarsi a confessare. Mi disse che ,quando viveva in paese, aveva il solito amorino infantile che una volta la portò li per farle vedere il cazzo e lei mostrargli la fichetta. Neanche si toccarono ,poi si pentì di quello che aveva fatto e si lasciò con quel ragazzo. .Intanto le feci scendere le spalline del vestito e scoprii le splendide grosse tette, visto che sotto non portava mai il reggiseno. Le succhiai i capezzoli, poi mi tolsi i pantaloncini e le dissi di toccarmi.
Lei era un tipo che raggiungeva abbastanza facilmente l’orgasmo ed anche più di uno, ma aveva bisogno di sentirsi eccitata per potersi lasciare andare. Così era prassi che il nostro rapporto classico iniziasse con una leccata di figa,, che a lei piaceva tanto e che la portasse vicina all’orgasmo
Così mi sdraiai ai suoi piedi, le sollevai il vestito trovandola nuda anche lì, le allargai le gambe quel tanto che mi permettesse di aprire con le mani le grandi labbra e raggiungere con la lingua la sua fessurina ed il clitoride. Ero diventato un maestro della leccata . Incominciavo a strisciare la lingua intorno alle grandi labbra e più in alto del clitoride e ,piano piano, mi avvicinavo, sempre di più,alla zona del suo piacere, ma senza mai raggiungerla , finche lei non sentiva il desiderio di sentire la lingua sulla figa e si dimenava in modo da raggiungere con il clitoride la lingua che continuava a strisciargli vicino.
Quando incominciai a leccarla all’interno, allungai una mano e mi impadronii di un seno il cui capezzolo era lungo e duro come un sasso. La sentivo ormai prossima all’orgasmo quando, nella piazzola, si materializzarono quattro ombre certamente maschili. Mia moglie reagì immediatamente nell’intento di ricomporsi, ma due grosse mani le inchiodarono le spalle al terreno, mentre io sentii una scarpa da ginnastica colpirmi con violenza sul collo, premendomi la testa e la bocca contro la fica . Una voce d’uomo adulto disse che non dovevamo preoccuparci,che continuassimo tranquillamente quello che stavamo facendo ,che, quando avrei finito io, avrebbero continuato loro.  Intanto, uno s’era sdraiato al mio fianco, mentre un altro, con le gambe sdraiate dietro la testa di mia moglie, s’era seduto vicino, all’altezza delle sue spalle e si era sdraiato sul suo petto impossessandosi delle tette ed impedendole di alzarsi.
Quello che mi era vicino si informò se quella era mia moglie ed avuta risposta affermativa, venne con la faccia vicino alla mia e mi chiese di fargli vedere bene la sua figa .Io ,piuttosto spaventato, presi le due grandi labbra e l allargai e lui mi disse che era molto stretta e mi chiese se avessimo dei figli. Gli dissi di no, poi mi disse di continuare a leccarla.
Ripresi con delicatezza, ma compresi che ormai era troppo tesa e l’eccitazione di prima era svanita. Dopo un po’ lui mi disse di farlo leccare un po’ lui, spostai la testa e lui si incollo sulla figa ,ma con una tecnica completamente diversa che tendeva a far penetrare la lingua e scoparla il più profondamente possibile.
Dai movimenti dei muscoli di lei, capii che s’era accorta del cambio di persona e capii che stava provando nuovamente delle sensazioni piacevoli. Lui si fermo e mi disse di fare a gara a chi era più bravo ,che avremmo leccato dieci secondi a testa e avremmo visto chi la faceva godere. Questo lo disse ad alta voce e certamente mia moglie lo sentì, ma non mi resi conto che la cosa l’aveva eccitata.
Ricominciai a leccarla io, mentre lui contava sino a dieci ed sentii che era prossima all’orgasmo, così ,quando fu il suo turno, ero appena giunto al quattro quando lei esplose in un violento orgasmo che ,oltre a farla godere ,servi ad allentare ,di parecchio, la tensione che s’era creata con l’arrivo di quegli uomini

Nel momento dell’orgasmo qualcuno scattò una foto . Allora l’amico mi propose un’altra gara di venti secondi a testa e chi l’avrebbe fatta raggiungere l’orgasmo l’avrebbe chiavata per primo  Incominciai io che sapevo come leccarla subito dopo un orgasmo .
Intanto l’altro uomo che le stava palpandole le tette, si tolse i calzoncini e la maglietta e, rimasto nudo, le mise una mano sulla fronte, le girò la testa verso di lui, così che lei si trovò davanti al viso il cazzo di notevoli dimensioni dell’uomo, che le ordinò di aprire la bocca. Lei disse di no, che le faceva schifo. Allora lui le chiese se l’aveva mai fatto ed avuta la risposta negativa, le chiese come poteva sapere che le avrebbe fatto schifo se non l’aveva mai fatto. Poi aggiunse ,in modo ironico, che doveva convincersi che oggi avrebbe dovuto succhiare il cazzo a tutti e dipendeva da lei se farlo con le buone o con le cattive, con il rischio che qualcuno si facesse male.
Intanto lei sentiva aumentare il piacere e l’eccitazione per le leccate che le stavamo dando noi ,cosi che, quando l’uomo la prese per il naso per avvicinarle la bocca al cazzo ,sentendosi mancare l’aria, aprì la bocca ed accolse il cazzo che lui teneva in mano Lui si mise sul fianco e ,continuando a palparle le tette, le diceva cosa doveva fare con quel cazzo che aveva in bocca.

 Lei era prossima al secondo orgasmo, anche per l’eccitazione che le procurava quel cazzo che, per la prima volta nella sua vita , le si gonfiava sempre più in bocca,ma cercava di trattenersi finché non fosse giunto il mio turno ma,a parte il fatto che l’uomo che la stava leccando ci sapeva fare ed al fatto che ero già arrivato all’undici , essendomi accorto che le vibravano i muscoli inguinali,segnale che anticipava di poco l’orgasmo, rallentai volutamente il conteggio così che al 18 lei non potè più trattenersi e si lasciò travolgere dall’orgasmo procuratole , per la prima volta, da un uomo che non fossi io

Allora l’uomo che era vicino a me,volendo riscuotere subito la sua vincita, si alzò ,si spogliò mettendo in mostra un gran cazzo e mi disse di sputarle sulla figa perché non gli facesse troppo male penetrandola. Lei chiese, alquanto debolmente, di non farlo, ma l’uomo a cui stava succhiando il cazzo la prese per i capelli, le girò la testa e le rimise il cazzo ,ormai gonfio, in bocca. Quello che si apprestava a scoparla si posizionò tra le sue gambe e mi disse che mi lasciava l’onore di introdurre il primo vero cazzo nella figa di mia moglie, per cui lo presi in mano e lo avvicinai alla vagina e l’imboccai mentre lui incominciò a spingere.

Stavo appoggiando la testa sulla coscia delle gambe allargate di lei ed avevo gli occhi a dieci centimetri dalla figa e vedere una cappella grossa e turgida appoggiarsi prime ,forzarla e dilatarla poi,ed ,infine, penetrare dentro  mia moglie fù una cosa incredibile.  Lentamente vidi quel grosso pezzo di carne viva allargare le pareti ed entrare lentamente, ma inesorabilmente in lei sino a quando i due pubi non si toccarono. Lui rimase fermo e con meraviglia di tutti non un lamento uscì dalla bocca di mia moglie. Lui incomincio e ritirarlo verso l’altro e sembrava che la vagina si fosse attaccata al cazzo perché,  per qualche centimetro,  uscì come un anello di carne stretto attorno al cazzo.
Poi lui incominciò ad accelerare i movimenti e vidi che ora scivolava meglio e lasciava fuoriuscire degli umori dall’interno . Improvvisamente mia moglie emise un rantolo gutturale profondo, raggiungendo un orgasmo devastante, al quale, nel breve volgere di un paio di vai e vieni, ne seguì un altro ancora più intenso. A questo punto,mentre qualcuno continuava a scattare delle foto ,.quel cazzo che aveva in bocca si spinse violentemente in avanti ed eruttò tutto il suo seme nel profondo della gola . L’uomo che le aveva sborrato in bocca le prese il collo con una mano e le tenne la testa bloccata a terra e le ordinò di ingoiare tutto, cosa che fece, seppur tra violenti conati di vomito. Nel momento che le sborrò in bocca lei raggiunse un potente orgasmo per merito dell’uomo che la stava scopando che,eccitato anche lui da quell’ingoio, le sborrò in fica proprio mentre lei stava raggiungendo l’ultimo orgasmo.
I due che avevano goduto si misero da parte e lasciarono il posto agli altri due che ripeterono ,più o meno, ciò che avevano fatto prima i loro compari, seppur senza il bisogno di ripeterle cosa doveva fare. Lei, anche in questo caso, raggiunse orgasmi a ripetizione,sino a rimanere stravolta a terra quando tutti si erano scaricati dentro di lei.

A quel punto dissero che era arrivato il mio turno ,che dovevo completare l’opera ed anche se avessi trovato la fica piena, mi sarei divertito ugualmente.
Mi spinsero contro mia moglie e, quello che all’inizio la leccava assieme a me, introdusse il mio cazzo in fica ed anche se mi vergogno a dirlo,ero talmente eccitato per tutto quello che era successo sino a quel momento, che non mi tirai indietro e la scopai sino ad aggiungere il mio seme a quello degli altri.
L’aiutarono a mettersi seduta e le dissero che era stata brava e che era stato evidente che questa scopata non le era affatto dispiaciuta, per cui avevano deciso che ci saremmo rivisti anche la sera dopo per ripeterla .Ci dissero che, così, ci avrebbero portato le fotografie che avevano scattato .
Nel caso avessimo deciso di non venire,cosa che ,naturalmente , eravamo liberi di fare, ce le avrebbero fatte arrivare attraverso sua madre . Ci salutarono dandoci l’appuntamento per il giorno seguente alla stessa ora..

 

CAPITOLO2

 

Solo allora,al chiarore della luna, osservai attentamente i quattro individui e notai che due dovevano essere sulla cinquantina, mentre gli altri due, non dovevano raggiungere i quarant’anni.
Mia moglie,intanto, si era ripresa,ci sistemammo alla meglio e rincasammo tenendoci per mano.
Ci coricammo senza neanche lavarci per non svegliare nessuno. Non parlammo ma le chiesi solo come stava e lei mi rispose “bene”
L’indomani ,dopo esserci finalmente ripuliti, ci sedemmo in giardino. Mia moglie aveva recuperato completamente le sue forze,d’altro canto aveva 19  anni.
Sapevamo entrambi che dovevamo parlare di quanto era accaduto, ma nessuno dei due si decideva ad aprire il discorso.
Fui io ,allora ,che, banalmente, le chiesi cosa pensava di quello che ci era capitato e cosa pensava di fare. Disse che era stata una cosa orrenda, ma la cosa che più la infastidiva era che, in quella situazione di estrema violenza psichica, più che fisica, non era riuscita a controllare le sue emozioni ed il suo corpo aveva reagito in modo contrario al suo volere ,facendola raggiungere un’infinità di orgasmi e di piaceri che mai avrebbe potuto solo pensare di poter raggiungere.
Le dissi di non crearsi dei problemi che, in definitiva, era meglio così perché, se anziché grandissimo piacere avesse dovuto sopportare un grandissimo dolore, ora staremmo a parlare di ben atre situazioni. Le chiesi cosa dovevamo fare,se riteneva che potevamo denunciarli.,Lei lo escluse, perché,anche se sarebbe stata la cosa giusta da fare ,il fatto sarebbe diventato di dominio pubblico ed in paese tutti avrebbero pensato che la colpa sarebbe stata sua e sua madre ne sarebbe morta di vergogna.,Allora mi feci coraggio e le chiesi cosa pensava di fare questa sera.,Disse che non lo sapeva,che non aveva ancora deciso ed era consapevole che io non potevo aiutarla, perché si trattava della sua famiglia e della sua reputazione in paese e, certamente, la mia decisione,che lei dava per scontata, di non andare e di fregarcene delle foto, era facile per me, ma difficile per lei, perché era consapevole che almeno uno dei quattro doveva conoscerla,visto che ha menzionato la madre ed il fratello ed avrebbero fatto sicuramente in modo che le foto giungessero nelle mani di sua madre..

Andammo un po’ al mare ,cercai di starle vicino e di confortarla.

Intanto riflettevo su quelli che erano i miei pensieri,sul fatto che non mi ero mai eccitato tanto in vita mia come la sera precedente. Rivedevo ,con il pensiero, lei che scopava con uno sconosciuto ed il cazzo incominciò ad ingrossarsi,la rividi con il cazzo in bocca e mentre ingoiava, la prima volta quasi vomitando, la seconda con solo una smorfia di disgusto.
Con meraviglia mi trovai a pensare a tutte le altre cose che potevano ancora farle e, sinceramente, speravo che decidesse che non potevamo non andare all’appuntamento questa sera.
Da quel momento incominciai ad essere teso, volevo che venisse presto sera per sapere come sarebbe finita la cosa, anche se ero convinto che, se avessimo accettato di ritornare questa sera, la cosa non si sarebbe fermata lì.
Rientrammo verso le 19.
Lei si rese conto della mia tensione ed imputandola alla volontà di reagire, di opporsi ,di preoccupazione per lei, cercò di rassicurarmi dicendomi che lei stava bene ed era serena e tranquilla.
Mangiammo qualcosa subito ,poi andammo a sederci nel portico,lei non parlava .Mancava ormai solo un ora all’appuntamento. Dopo un po’ lei si alzò ed andò in camera nostra. Io rimasi a parlare con il fratello e ,dopo circa mezz’ora, lei ricomparve tutta elegante e profumata, in camicetta e minigonna e disse alla madre che anche questa sera avremmo fatto tardi ,che andassero pure a letto.
Quando mi raggiunse, vidi che era senza reggiseno ed, appena mi fù possibile, introdussi velocemente una mano sotto la gonna e,come pensavo,non indossava nulla. Le chiesi , allora, se aveva deciso di andare all’appuntamento ,mi rispose che non c’era alternativa.
Raggiungemmo la piazzola all’ora stabilita e ,probabilmente perché stavano nascosti per vedere se venivamo,giunsero contemporaneamente gli uomini della sera prima. Ci salutarono ,uno si avvicino a mia moglie,le mise un braccio al collo e la baciò sulla bocca, infilandole una mano sotto la gonna per carezzarle il culetto che si meravigliò di trovare nudo. Le disse che questa sera sarebbe stato tutto più bello, perché mancava la tensione e forse la paura della sera prima.
Vollero tranquillizzarci dicendo che finché avremmo accettato di scopare con loro non ci sarebbe accaduto niente di male.
Un altro le si avvicinò e le porse un pacchetto di fotografie dicendole di guardarle. Certamente avranno scelto le più espressive, ma erano di un erotismo indescrivibile. Riguardavano ,quasi tutte, atteggiamenti, posizioni ,atti ed espressioni di lei ed i momenti di esaltazione, durante gli orgasmi, erano immortalati in modo inequivocabile..

Mentre stavamo guardando le foto, l’uomo che l’aveva baciata si mise alle sue spalle ed incominciò a slacciarle la camicetta. Lei, facendo finta di niente, lo lasciava fare ed allungò le braccia quando gliela sfilò. Poi sgancio la gonna che cadde ai suoi piedi e lei fece un passo laterale per uscirne e lui la raccolse e la mise da parte .,Poi, rivolto agli amici, li invitò a sedesi attorno a lei e disse che, prima di scopare, lei era abituata a farsi leccare la fica e quella sera dovevano parteciparvi tutti,
Il fatto che si fosse presentata senza intimo e tutta profumata,il fatto che si fosse lasciata baciare e palpare senza neanche un cenno di resistenza,il fatto che si fosse lasciata spogliare nuda senza il minimo segno di reazione, fece scattare in me una libidine incontrollata e sentii solamente il desiderio di vederla violentata da quegli uomini.Anche per loro i segnali trasmessi da lei furono eloquenti
Così mi misi dietro a lei, la spinsi con il mio corpo verso l’uomo più vicino seduto a terra,con il bacino spinsi sul culetto in modo che la figa fosse davanti alla bocca dell’uomo poi, con le mani, le allargai la le grandi labbra e, con un ulteriore spinta del bacino, la feci appoggiare alla bocca dell’uomo che incominciò a leccarla, mentre, con le mani, le palpava le tette e le carezzava le cosce.
Sentii subito che lei stava tremando, segno che era molto eccitata. Contai mentalmente sino a quindici poi la spostai verso il secondo che, leccandola, le introdusse il pollice in figa. Poi toccò al terzo .  Intanto i primi due si erano spogliati e, forse per la particolare situazione che s’era creata,,, erano già al massimo dell’eccitazione. La portai davanti al quarto e capii che stava per godere ,così la portai dal primo che era già nudo, gli chiesi di alzarsi e di prendere il mio posto, poi mi sedetti davanti a lei, incollai la mia bocca alla sua fica e la feci godere come poche altre volte l’avevo vista godere.
Dissi subito che avevo acquisito il diritto di scoparla per primo, così mi liberai in un attimo della maglietta e dei calzoncini ,lei si era sdraiata e ,prima che qualcuno potesse dire qualcosa, la penetrai Era tutta bagnata,morbida ed indubbiamente risentiva ancora dei grossi cazzi ricevuti la sera prima, per cui ,senza difficoltà, la chiavai per una decina di minuti e poi le sborrai dentro. Stranamente ebbe un solo orgasmo e la cosa mi preoccupò, perché voleva dire che ,per godere completamente, aveva bisogno di cazzi più grossi del mio.
Mi tolsi di mezzo e dissi che ora toccava a loro.
Questa volta la chiavarono tutti e la bocca serviva solo per preparare quello che sarebbe venuto dopo quello che la stava scopando
Credo, però, che tra quegli uomini ci fosse un piano perché la scoparono tutti nella stessa posizione, ossia, loro supini e lei sopra che, ora veniva scopata, ora si scopava da sola e, chinata in avanti, spompinava il successivo.
Un’altra cosa che notai ,fù che l’uomo che la stava scopando ,vista la posizione di lei, che stava chinata in avanti, poteva facilmente manipolare il buchino del culetto, introducendo prima uno, poi due dita, tra i lamenti di lei che, però, non le impedivano di avere continui orgasmi.
L’ultimo ,dopo averle introdotto tdue dita nel culetto, inserì gli indici delle due mani ed incominciò a tirare con forza per allargarle il più possibile il buco.
La ragione di tutto questo fu subito chiara quando il più anziano disse che oggi le avrebbero rotto il culo. Lei, per reazione istintiva, si mise seduta ,quasi a voler precludere loro quella possibilità, ma il vecchio continuò dicendole che una donna non era tale se non lo prendeva in culo e che stesse tranquilla che il piacere che ne avrebbe ricevuto sarebbe stato ben più grande del dolore che avrebbe provato all’inizio.
Così dicendo si avvicino a lei che era seduta e le mise il cazzo in bocca per farlo riprendere vigore e ,quando fu ben duro, le disse di mettersi a quattro zampe.
Lei lo pregò di non farlo, ma lui le prese tra le dita il clitoride, lo schiaccio con forza e le disse di non farlo andare in collera e che oggi era scritto nel destino che lei avrebbe dovuto prendere in culo i cazzi di cinque uomini.. La prese per un braccio e la fece mettere alla pecorina e, mentre lei incominciò a piangere, lui prese un tubetto di lubrificante, glielo spalmo abbondantemente anche all’interno, poi appoggiò la grossa cappella al buchino e le disse che ora dipendeva da lei se sentire dolore o meno. Se, per reazione, avesse stretto lo sfintere,avrebbe sofferto tanto se, invece, avrebbe agito come quando andava al bagno ossia spingendo verso fuori, avrebbe agevolato il rilassamento del buco e,probabilmente sentito solo un po’ di fastidio. Lui le fece sentire la cappella strusciandola sul buchino , poi si fermò e le fece capire che avrebbe incominciato a spingere.
Lei,obbediente cercò di mettere in pratica i suoi consigli e, tra la sorpresa generale, il glande scivolò all’interno,apparentemente ,senza sforzo. Lui si fermò,lasciò che lei si abituasse alla pressione del cazzo contro le pareti anali, poi ,piano, incominciò a spingere, poi a ritirarsi, poi a spingere finché arrivò in fondo e, quando fu in fondo, ,si mosse e le chiese se sentiva i suoi ciglioni contro la fica e quando lei gli rispose di sì le disse che voleva dire che era tutto dentro. Incominciò a scoparla ,prima con delicatezza, poi sempre con più energia .

Dopo un po’ incominciò a farlo uscire del tutto per rimetterglielo immediatamente dentro . Ad un certo punto fu evidente a tutti che lei aveva cambiato il suo respiro e,dopo un po’, ebbe il suo primo orgasmo anale, primo di una lunghissima serie che durò fino a quando anche l’ultimo uomo, me compreso, non le sborrò nel culo come avevano fatto tutti gli altri.
Quando l’ultimo astrasse il suo membro, lei aveva nell’intestino il seme di cinque sborrate e non sapeva come fare. Allora con movimento rapido si girò e si mise seduta sull’erba e rimase ferma sino a quando non uscì anche l’ultima goccia di sperma..
Il vecchio le chiese se aveva avuto ragione lui dicendo che il piacere avrebbe superato il dolore e lei gli rispose di sì ,così come disse di si a chi le chiese se era contenta di averlo fatto.
Era tardi e nel salutarci ci diedero appuntamento per l’indomani sera per consegnarci le foto di questa serata memorabile e se ne andarono.

CAPITOLO 3

 

 

Sapevo che la cosa non sarebbe finita , ed infatti durò sino all’ultima sera che rimanemmo in paese. Verso la metà della nostra permanenza ,una sera, mentre ci recavamo alla piazzola,la chiesi di essere sincera con me e di dirmi se ci stavamo recando al quindicesimo appuntamento perché non potevamo fare diversamente, oppure perché lei non vedeva l’ora di scopare con quegli uomini ed io perché non vedevo l’ora di vederla scopare con quegli uomini. Mi chiese cosa pensavo che pensasse ed io le risposi che non lo sapevo, ma sapevo che io ci andavo per la seconda ragiono. Sorrise e mi disse” credo anch’io” 
Poi mi chiese se questo avrebbe potuto avere delle conseguenze sul nostro matrimonio ed io le risposi che sicuramente delle conseguenze ci sarebbero state, ma che dipendeva da lei se sarebbero state negative o positive. Se lei, in futuro, avesse accettato di condurre una vita simile a quella di questi ultimi giorni,nessuno al mondo avrebbe più potuto dividerci. Se invece sarebbe ritornata quella di un mese fà ,sicuramente, ci saremmo divisi prima di Natale. Lei disse che mi amava e che avrebbe fatto di tutto perché fossimo felici assieme.
Negli ultimi giorni i nostri amici si fecero più audaci, come una sera che uno, mentre stava per scoparla, tirò fuori tre mollette di acciaio dentate e parecchio dure, e prima di penetrarla ,le applicò ai due capezzoli ed al clitoride

Lei urlò per il dolore, ma lui ,tenendole ferme le mani dietro la testa, incominciò a scoparla ed in men che non si dica, tra i lamenti si fece strada un ruggito di piacere e, tanto intenso doveva esse il piacere provato in quell’orgasmo, che continuo, quasi ininterrotto, sino a quando lui sborrò Le tolse delicatamente le mollette e lei lo guardò fissa con gli occhi pieni di lacrime e disse all’uomo che lei era certa che nella sua vita non proverà mai più un piacere così intenso e lungo come questa sera.
La mattina della partenza andammo a fare un giro per salutare i posti che ci avevano accolto in quel mese e quando imboccammo il sentiero che portava alla piazzola, incontrammo uno dei nostri amici Ci saluto con cordialità ,ci chiese a che ora partivamo, poi, rivolto a mia moglie, le chiese un ultimo ricordo. La prese per mano, la condusse alla piazzola e le disse che, sembrerà strano, ma in tutti gli incontri che avevamo avuto, non ci aveva mai fatto una sega. Mi chiese di partecipare alla cerimonia ,per cui ci levammo i calzoncini, la mettemmo in mezzo a noi ed incominciò a segarci 
Ci mise un po’ a farci godere, poi lui le mise la mano sotto la gonna e la senti bagnata,Allora le calò le mutandine, mi disse di offrirgliela ed io, come quelle sera, le allargai la figa e la portai alla bocca dell’uomo che in poco tempo la portò all’orgasmo.
Ci salutammo ,ritornammo sorridendo a casa, montammo in macchina e ritornammo nella nostra città

Arrivammo a casa nel  pomeriggio e,senza neanche passare per casa andammo in centro a far compere. Lei non possedeva un guardaroba adatto per gli incontri che io volevo che lei continuasse ad avere, per cui comprammo tubini cortissimi,minigonne inguinali  e camicette dalle profonde scollature, calze autoreggenti, il tutto in negozi di lusso, non nei grandi magazzini.Quando si fermò davanti ad un negozio di intimo le dissi che era inutile buttar via soldi perché ,d’ora in poi, l’intimo non lo avrebbe più usato. Ritornati a casa, le chiesi se era convinta di quello che stavamo facendo e lei mi rispose, ridendo, che ,purtroppo, non avevamo alternative .La baciai e decidemmo dove potevamo passare la serata .

Lei, un po’ sorpresa, mi chiese se incominciavamo così subito ed io le dissi di sì perché ,ero sicuro, che avesse voglia di scopare e lei rispose che avevo ragione  L’e possibilità, in mancanza di conoscenze e di preparazione, erano due, o un club privèè che non avevamo mai frequentato, ma che sapevamo esistere,o andare a passeggiare in un parco di periferia dove era noto che si recassero uomini, donne e coppie,alla ricerca di trasgressione e sesso, naturalmente, senza che circolasse del denaro..In quel parco avvenivano gli incontri,si prendevano gli accordi, ma si consumava o in un albergo o in casa di qualcuno. Decidemmo, per quella prima  esperienza, di mantenere il carattere agreste delle nostre esperienze e di andare a dare un occhiata al parco. Eravamo sempre in tempo, se la cosa non fosse stata di nostro gradimento ,di dirottare verso il club.

Lei si vestì con una minigonna cortissima, ma abbastanza ampia ed una camicetta portata sopra la gonna, aperta ed annodata in basso, senza calze e con scarpe di gomma. Per la sua configurazione fisica e per il suo normale aspetto ,sembrava una ragazzina di meno di 18 anni per cui ero sicuro che avrebbe attirato l’attenzione di molti.

Andammo a cena in un ristorantino fuori città  e per vedere l’effetto che faceva la lasciai entrare da sola . Fù subito avvicinata dal cameriere a cui chiese un tavolo per due. Si sedette ma ,naturalmente, avendo la gonna molto corta non potè  sedercisi sopra ,per cui, chi la stava guardando mentre si sedeva, vide la gonna alzarsi quel tanto che fù sufficiente a scoprire tutta la coscia ed evidenziare che non portava intimo. Lasciai passare qualche minuto, vidi alcuni farle dei segni e lei ricambiare con un sorriso,vidi un quarantenne alzarsi e, intuendo che volesse avvicinarla, entrai e lo precedetti al tavolo. Lei sottovoce mi disse che le avevo rovinato una conquista e le risposi che l’avremmo sperimentato un’altra volta..

Verso le 23 uscimmo e ci dirigemmo al parco, dove arrivammo dopo mezz’ora. Non sapevamo le regole del posto, ne le abitudini ,per cui pensavamo che,,se poi bisognava spostarsi per consumare,quella poteva essere l’ora giusta. Infatti,anche perché era sabato, c’era un sacco di macchine parcheggiate. Entrammo nel parco e, mano nella mano, incominciammo a passeggiare per i viali ghiaiosi. C’erano molti uomini, ma anche molte coppie. Poiché non conoscevamo gli usi, attendemmo che fosse qualcuno a rivolgerci la parola.

La prima fu una coppia con lei sui quaranta, ma molto bella e lui sui cinquanta. Ci salutarono cordialmente e ci chiesero se venivamo spesso li perché non ci avevano mai visto. Confessammo che era la prima volta e loro erano  il nostro primo contatto, per cui ,contavamo di conoscere da loro come si svolgevano le cose. Ci dissero che tutto era molto semplice.  Poiché tutti sapevano perché quella gente era lì, individuata la persona o la coppia giusta,si chiedeva se fossero interessati ad unirsi a loro .Era poi necessario chiarire per fare cosa ,se per un normale rapporto sessuale,se per scopare assieme ma senza lo scambio o con lo scambio del partner,,per un rapporto anale,per un incontro sado-maso,.,Uno poteva essere il portavoce di un gruppo e proporre un bukkake per la signora o una gang-band e così  via. Loro ci dissero che avevano ammirato soprattutto mia moglie e ci proponevano un incontro lesbico e di scambio di coppia. Ringraziammo, ma declinammo,con dispiacere,l’invito.. Fummo avvicinati da diversi uomini ed altre coppie ed anche da una ragazza sola che chiedeva di sottomettersi a noi due.Poi finalmente scorgemmo un gruppo di tre uomini, tutti intorno ai cinquant’anni. Cercammo di scansarli per dare modo a lei di valutarli e, quando lei decise che potevano andar bene ,facemmo in modo di incrociarli. La guardai ed ero sicuro che nel buio del parco in molti l’avranno scambiata per una minorenne tanto sembrava sbarazzina anche se dalla camicetta si intravedevano due mammelle di una quarta misura abbondante, perfettamente sostenute e con due capezzoli ingrossati che spingevano contro la stoffa.,

Come pensavo, uno dei tre ci disse buona sera . Contraccambiammo il saluto rallentando il passo e fermandoci quando vedemmo che si avvicinava a noi. Ci chiese se cercavamo compagnia per la signorina, chiedemmo chi dei tre si offriva,lui disse che era indifferente,risposi che erano tre amici e che lei non si sentiva di fare il Paride della situazione. Allora l’altro disse che il sentimento della signorina era encomiabile per cui ,se non voleva dividere tre amici, poteva farsi tenere compagnia da tutti e tre assieme. Risposi che questa mi sembrava la soluzione giusta. Poi ,seriamente, chiesi quale rapporto proponevano a mia moglie e lui rispose tutto quello che la signora vuole e niente di quello che non vuole. Dissi che per lei andrebbe bene ma solo a  condizione che gli attributi fossero adeguati alle sue esigenze . Rispose che,  l’unica cosa che si sentiva di garantire, era  che saranno.sicuramente, di grande soddisfazione per lei.

Ci seguirono con la macchina sino a casa nostra dove mia moglie si intrattenne sino al mattino con tre cazzi spettacolosi ma, quel che conta, utilizzati con grande esperienza a maestria .Io dissi loro che lei non aveva molta esperienza, data la giovane età, per cui pensassero  loro a farla godere in tutti i modi possibili, perché non gli ponevo limiti se non il buon gusto.

Erano di una resistenza incredibile per cui la chiavarono, la incularono ,la penetrarono in due, le sborrarono in bocca per ore senza un attimo di pausa. Lei,come al solito,li gratificò con una lunga serie di orgasmi, uno più intenso dell’altro.

Continuammo così per tutta la settimana con sempre amici diversi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una sera ,a letto, le chiesi se era felice e mi disse che le sembrava di vivere in una favola seppur porno,ma che la tormentava un pensiero.

Anche in questa settimana aveva goduto in un modo fantastico, ma l’intensità del piacere che aveva provato non era paragonabile al piacere che aveva provato quella sera che l’uomo l’aveva torturata con quelle mollette. Non sapeva come fare, ma avrebbe voluto capire il perché e poter chiedere la ragione a qualcuno, ma non aveva idea a chi rivolgersi per un tema così particolare.

Le dissi che, per quella poca esperienza che avevo,quel piacere provato in mezzo al dolore poteva forse interessare la sfera del sado-masochismo, per cui avremmo potuto cercare in internet se esisteva una letteratura in proposito o se c’era qualche esperto che potesse darci delle spiegazioni.

Fù così che incominciammo a frequentare quei siti,partecipare a dei forum,avere dei contatti via e-mail .Molti ci consigliarono di verificare che non  fosse stata quella situazione, psicologicamente particolare, a  provocare quella reazione di mia moglie,per cui sarebbe stato opportuno, prima di avventurarsi in ricerche ed avventure ,che lei provasse nuovamente una situazione simile per vedere se, veramente, la sua mente reagiva in modo così positivo nel raggiungere il piacere in mezzo al dolore.

Ci furono dati mille indirizzi di maestri del sado maso, ma ,quando lei si convinse che era giusto che lei provasse una volta prima di proseguire nelle ricerche, scegliemmo uno che ci era stato segnalato da un dottore, cultore delle pratiche sado maso. Era un cinese, laureato in sessuologia, specializzato nella ricerca del rapporto dolore-piacere nel sesso ,con laurea riconosciuta dall’Italia,gestore di uno dei più prestigiosi centri di pratiche sado maso.

Quando fummo ricevuti, dopo avergli spiegato, per sommi capi, qual’era il nostro problema, con estrema gentilezza orientale mi disse che il problema riguardava mia moglie, per cui la mia presenza poteva in qualche modo influenzare la sua psiche ,per cui era necessario che me ne andassi. Cercammo di dissuaderlo, ma ci disse, chiaramente, che se volevamo il suo intervento dovevamo fare come diceva lui. Guardai mia moglie che mi sorrise e mi disse”poi ti racconto tutto” Il dottore mi sorrise e mi congedò,

Uscito dall’ufficio , stavo per lasciare lo studio, quando fui avvicinato da una cinesina che mi fece segno di seguirlo e mi portò in una stanza da dove potevo vedere ,attraverso una grande finestra, una grande sala piena di strumenti ed oggetti e dalla quale mi giungeva pure l’audio.Mi sedetti su una poltrona  Ad un certo punto entrarono in quella sala il professore, un’assistente fasciata in un costume di pelle nera,mia moglie completamente nuda, e due tipi molto prestanti,nudi con due cazzi imponenti ma flosci.

Lei fu sdraiata su un lettino e per prima cosa l’assistente le collocò due elettrodi trai capelli,poi, con un guanto ,che a me sembrò di pelliccia, incominciò ad accarezzarle tutto il corpo, poi le introdusse nella figa e nel culetto una serie di ovuli collegati ,elettricamente, ad una batteria. Continuò ad accarezzarla con il guanto , specialmente la figa che, in breve, la portò al primo orgasmo

Poi mi dissero che era il punto di partenza per segnare il suo piacere in una situazione normale

A quel punto le fissarono delle mollette dentate sui capezzoli, sulle grandi labbra e sul clitoride, tutte munite di catenella e collegate da un filo elettrico alla batteria. Lei si lamentava per il dolore. Tolsero gli ovuli solamente dalla figa  Fecero avvicinare un uomo che ,senza nessuna delicatezza, prese il cazzo e glielo mise in bocca. Incominciarono a scopare e, quando fu pronto, glielo introdusse nella fica  e dopo poco lei ebbe un orgasmo .A quel punto si vedeva le catenelle tirarsi ed i capezzoli allungarsi dolorosamente ed altrettanto doveva avvenire per gli atri tre morsetti Lei gridava per il dolore ma quasi subito esplose in un altro orgasmo. Ora le catenelle tiravano al massimo e  lei non ebbe neanche il tempo per gridare perché godette di nuovo

Dai suoi movimenti e lamenti, capii che stavano trasmettendole delle scosse elettriche ma ,come era successo in pineta, i suoi orgasmi erano accompagnati da veri ruggiti.

Fecero avvicinare il secondo uomo, che era stato eccitato a sufficienza dall’assistente e, senza togliere l’ovulo, prese possesso del culetto che penetrò senza fatica. Quello davanti le usci per un po’, per vedere come reagiva al sesso anale, ma gli orgasmi non cessarono e, quando dopo un po’, la scoparono insieme lei ebbe ,come le era capitato altre volte, un orgasmo tremendo che non cessava mai  Il professore interruppe la visita rilasciando le catenelle, spegnendo la corrente e facendo uscire da lei i due uomini che non avevano,volutamente,mai goduto .Lei si era calmata,sorrise al dottore e gli disse com’era andata la prova e lui le rispose che avrebbero discusso dopo.

Le chiese se si sentiva in grado di fare un altro esperimento, perché voleva provare a sottoporla ad una seduta sado maso, per capire l’effetto che il dolore fine a se stesso aveva su di lei.,Lei gli chiese se le avrebbe fatto molto male e lui disse abbastanza .La risposta ,anziché spaventarla, la fece accettare la proposta.. Le tolsero tutte le mollette, l’ultimo ovulo,ma le lasciarono gli elettrodi in testa

Fu portata sotto una trave ed incatenata con le braccia alzate e le gambe larghe, con le caviglie legate a due annelli che c’erano sul pavimento

L’assistente le si avvicinò, le mise una mano dietro la testa e la baciò con la lingua in bocca, ma quando mia moglie,rispondendo al bacio, le introdusse la sua lingua in bocca, lei le diede un morso che doveva essere stato molto doloroso.Le prese in mano la fica e la strizzò con violenza  e le morse i due capezzoli già doloranti per i morsetti di prima.

Poi incominciò a schiaffeggiarla, a sculacciarla, le diede pizzicotti su tutto il corpo, ma specialmente nelle parti intime,poi la frusto con fruste di ogni tipo e sulla fica e sul culetto si accanì con delle nerbate. Si vedeva chiaramente che il culetto era tutto una piaga , poi chiamo uno degli uomini e la fece penetrare con violenza sia in fica che nel culo e, mentre la scopava, lei continuava a frustarla

A quel punto il dottore mise fine alla prova.e diede ordine di curarla e di mandarla in ufficio

L’assistente si avvicinò, le sfiorò le labbra con un bacio poi la slegò la fece adagiare su un lettino e la cosparse di creme ed unguenti.

Io fui invitato a raggiungere l’ufficio del dottore dove mia moglie arrivò dopo una ventina di minuti,

Per prima cosa chiese a mia moglie com’era andata. Lei gli disse che la prima prova era stata incredibile anche per lei,perché più aumentava il dolore più velocemente raggiungeva l’orgasmo che,se si potessero misurare da uno a cento, nel momento del dolore più intenso erano tutti da cento. Nella seconda prova disse che non sapeva casa aveva provato, perché non erano orgasmi, ma ,comunque, in più momenti ha sentito lo strano desiderio che il dolore aumentasse, perché stava sentendo una forma di piacere che, per certi aspetti, era simile all’orgasmo.

Il dottore disse che potrebbe fare molti discorsi, ma riassumeva dicendo che poche persone riuscivano a ricevere dal dolore il piacere che provava lei, molto evidente nel rapporto sessuale, ma chiaro anche nella pratica sado maso. Per farci capire quello che intendeva chiamo la sua assistente e le chiese di far godere la signora.

La condusse sul lettino che si trovava nello studio, le sollevò la gonna sapendo che era senza intimo ed indossati i guanti di lattice e preso un barattolo di lubrificante, incominciò a masturbarla introducendo prima le dita poi, piano piano, la mano chiusa a pugno nella fica, fino ad entrare con metà braccio  in un fistig vaginale stupendo. L’intenso piacere che dimostrava di provare mia moglie era la dimostrazione che tutte le pratiche che comportino una percentuale di dolore, erano quelle che acuivano maggiormente il piacere di lei.

Ci disse che per banalizzare ci faceva questo esempio.Nel corpo di lei ma ,soprattutto nel cervello,avveniva quello che avviene ,quasi sempre, in bocca, dove ,se prima mangiamo qualcosa di amaro e poi facciamo seguire qualcosa di dolce ,il dolce sembrerà molto più dolce di quello che è

Così per mia moglie,il piacere che riceve durante un orgasmo si moltiplica se un istante prima aveva provato una sensazione dolorosa Questo meccanismo era tipico nei veri soggetti sado maso

Ritornata a sedersi vicino a noi il dottore le disse che certamente lei condurrà anche una vita normale me l’attrazione per queste pratiche sarà tale che la porterà a ricercare preferibilmente  rapporti sado maso.Mi diede alcuni consigli come cambiare i miei rapporti con lei e le disse di stare attenta ai partner che si sceglierà. Quando sentirà il bisogno di provare forme di sesso estremo lui sarà felice di accontentarla.

Uscimmo ed io le dissi che doveva considerarsi fortunata perché le era concesso ,come solo a poche altre donne,,di portare l’intensità del piacere fisico a limiti che agli altri non sarà mai concesso di provare

Mi guardò,mi sorrise mi disse “ Sei tanto buono ma ora dovrai studiare per diventare il mio padrone perché il piacere potrà darmelo anche un altro ma il dolore lo voglio ricevere solo da te”

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