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Racconti 69Racconti di Dominazione

L’amico è

By 26 Aprile 2010Febbraio 9th, 2020No Comments

Finalmente è venerdì.
Questa sera esco con Filippo, un mio collega di lavoro. Siamo nello stesso ufficio tutto il giorno ma ogni tanto usciamo insieme anche la sera. Mi trovo abbastanza bene con lui: è un po’ timido, non parla tantissimo, ma questo va bene con me che invece sono generalmente più socievole e facile alla chiacchiera. In ufficio, per il nostro atteggiamento, sembriamo io il capo e lui il segretario, ma in effetti abbiamo lo stesso grado di responsabilità. Come dicevo, questa sera io e Filippo andremo a cena insieme al solito ristorante, giusto per iniziare la serata, poi si vedrà come butta: forse andremo in un nuovo locale appena aperto, a vedere quanta bella passera gira.
Sonia, mia moglie questa sera mi aspetta a casa, mio figlio ha solo tre anni e oggi tocca a lei passare il venerdì sera a casa con lui.
Filippo mi passa a prendere alle 21,30 per andare al ristorante, salutino alla moglie ovviamente contrariata perché se ne deve stare a casa, e poi corsa al tavolo prenotato per le 10.
La cena è veramente ok, d’altra parte siamo clienti abituali proprio perché si mangia sempre molto bene, anche se questa sera i tempi di attesa sono veramente esagerati, il padrone del ristorante si scusa con noi, ma la gente è veramente tanta.
Ci rassegniamo alla lunga attesa e intanto continuiamo a bere del buon vino.
Alla fine della cena ci rendiamo conto di essere ubriachi, abbiamo bevuto più di due bottiglie a testa di vino. Ovviamente i discorsi che abbiamo fatto sono tutti legati al sesso, a quanto mi piace toccare due belle tettone, a quanto piace a Filippo farsi fare pompini, e così via.
Usciamo dal ristorante continuando a parlare di sesso in modo piuttosto volgare e ad alta voce, facendo commenti su alcune ragazze che passavano vicino a noi.
Saliamo sulla macchina di Filippo pronti per la scorribanda notturna, ma, sarà stata l’ora tarda e soprattutto il vino, Filippo si gira verso di me, mi fissa negli occhi senza dirmi niente e senza lasciarmi il tempo di reagire mi prende la mano e se la posa sul suo pacco. La sorpresa è tale che rimango impietrito dalla situazione.
A quel punto lui mi dice: ‘Sarebbe il momento che tu mi facessi una bella pompa!’.
Non credo alle mie orecchie!
Non sono mai stato con un uomo e neanche ho mai pensato a questa eventualità, sono stato colto di sprovvista, non so cosa rispondere, e questo per Filippo è il segnale che può procedere con il suo gioco.
Non capisco subito cosa stia facendo, ma mi ritrovo, in pochi secondi, col suo uccello in mano, e lui che mi urla ‘Dai frocetto succhiamelo!’
Non so come mai ma quella frase, detta in modo così rude proprio dal timido Filippo, fa diventare il mio uccello di sasso dentro i boxer, e basta che Filippo spinga un po’ la mia testa verso il suo basso ventre che cedo immediatamente e mi trovo il suo uccello davanti ai miei occhi e fra le mie mani.
Non capisco più niente, non mi è mai capitata una cosa del genere, ma quella vista mi eccita al punto che non resisto più e glielo prendo in bocca come una troia navigata, e incomincio a pompare e leccare come fosse il più buon gelato che mai abbia mangiato.
Mentre sono incastrato con la testa tra le gambe di Filippo e il volante, e le ginocchia a mo’ di cagnolino sul sedile, sento che lui armeggia dietro di me, infila la sua mano nei miei pantaloni, e pian piano sento un dito farsi strada fra le mie natiche, non faccio in tempo a godere di questo contatto che mi infila violentemente il dito nel buco del mio culo. Non ho mai ricevuto nulla nel mio culo, è la prima volta che qualcuno lo viola, non sapevo che potesse provocare un piacere così intenso. Tanto intenso che praticamente riempio immediatamente i boxer di sborra calda, mentre ho ancora il cazzo di Filippo tra le labbra.
Quando si accorge che sono venuto così presto s’incazza come una iena, e non mi dà il tempo di spiegare, tanto che incomincia a scoparmi in bocca con violenza, infilandomi, con violenti colpi, tutto l’uccello in bocca, e spaccandomi letteralmente il culo, infilandoci prima due poi tre e infine quattro dita contemporaneamente dentro. Non riesco nemmeno a urlare dal dolore per quanto ho la bocca piena. Mi sento una vacca, ma sono eccitato come non lo sono mai stato, e quando finalmente sento i primi getti di sborra calda sul mio palato, vengo un’altra volta inondando nuovamente i miei boxer.
Restiamo fermi per qualche minuto. Sono veramente incredulo. Non può essere realmente successo!
Basta poco per capire che invece è tutto vero; tutta la sborra che avevo sparato nei miei boxer incomincia ad uscire dai pantaloni sporcando il sedile della macchina di Filippo. Appena mi muovo, lui se ne accorge. Ci mancava solo questa.
S’infuria come non lo avevo mai visto, questa sera mi sembra davvero un’altra persona!
‘Lurida troia, oltre che frocio, sei pure indecente e schifoso, mi stai sporcando la macchina’ e detto questo, mi prende per i capelli tirandomeli forte e mi obbliga a pulire tutta la sborra con la lingua, fino a berla tutta. Mi fa schifo, ma non riesco più a dire di no a Filippo, potrebbe ordinarmi qualunque cosa e non saprei resistergli.
Finito di pulire, mi spinge fuori dalla macchina a calci, ridendo e chiamandomi frocetto. Cado per terra sull’asfalto e lui parte con la sua macchina lasciandomi come una vera troia, per terra, sporca e senza un mezzo di trasporto.
Per fortuna è una strada fuori mano, e nessuno mi vede. Mi rialzo, mi sistemo un po’.
Il culo mi fa un gran male, e anche la bocca non è da meno. Incomincio la strada del rientro a piedi, non ho soldi, sono rimasti sulla macchina di Filippo, quindi non posso prendere nemmeno l’autobus.
Mentre cammino, penso a come giustificarmi per il mio stato, con Sonia.
Dopo più di un’ora di cammino per le strade buie della città, finalmente arrivo in vista di casa mia.
Sono le tre passate, Sonia, a quest’ora dovrebbe dormire, quindi magari se mi faccio una bella doccia non si accorge di nulla.
Quando mi avvicino di più a casa però, mi accorgo che la luce del soggiorno, al piano terra, è accesa!
Non ci posso credere! Cosa ci fa ancora sveglia a quest’ora?
Mi avvicino lentamente a casa, e senza farmi sentire, entro in cortile e mi avvicino alla finestra per controllare cosa stà facendo mia moglie. Le persiane sono completamente chiuse, quindi non si vede nulla dentro, ma sento dei rumori di movimenti. Non capisco, immaginavo che stesse in relax sul divano o magari stesse dormendo, ma evidentemente non è così.
Faccio forza sulla persiana per aprire almeno un piccolo spiraglio: prima di entrare in casa voglio capire cosa mi aspetta, per parare meglio le eventuali accuse che Sonia mi farà visto il mio stato.
Finalmente si apre un piccolo spiraglio tra le due persiane e la scena che mi si presenta ha dell’incredibile.
Sonia, la mia dolce mogliettina, è inginocchiata per terra con la pancia appoggiata al bordo del divano, è di profilo rispetto alla finestra, e ovviamente si vedono, nella penombra, le sue grosse tette sballonzolare, e dietro di lei un uomo che la incula violentemente, dandole grosse pacche sulle natiche. Lei non sembra contrariata anzi: nel silenzio della notte adesso sento anche le sue parole:
‘Si, spaccami il culo, fammi godere come ha goduto quel frocetto di mio marito’.
A sentir quelle parole mi accorgo di colpo che l’uomo che la sta brutalmente inculando non è altro che Filippo, il mio collega. Non è possibile, dopo avermi praticamente violentato, si è voluto prendere anche mia moglie.
Sento altre frasi: ‘Il tuo si che è un bell’uccellone, quello di mio marito nemmeno lo sento, devo far finta di venire per farlo contento’, e dopo ‘spaccami tutta, fammi sentire come è un vero maschio’.
Mi sento una vera merda, mia moglie che mi prende in giro davanti al mio collega mentre si fa da lui inculare. Il nervoso mi sale alla testa, penso a cosa fare per vendicarmi, in fondo sono quasi il doppio di lui come corporatura, sono alto 185 cm per 110 Kg, è vero, molta è ciccia ma comunque lui è alto 170 cm per 70 kg e la differenza è davvero molta, tanto che quando siamo insieme spesso gli altri colleghi non ci risparmiano battute sulla mia presunta superiorità nei suoi confronti.
Mentre faccio questi pensieri, Filippo, sempre intento nell’inculata di Sonia, cambia posizione per farsi adesso spompinare dopo che l’ho già fatto io, e mentre si muove guarda casualmente dalla mia parte e mi vede. A questo punto si stacca da Sonia e va, quasi di corsa, verso la porta per aprirmi, mentre anch’io mi avvicino all’ingresso pronto a fare un casino incredibile e magari anche per picchiarlo violentemente.
La porta si apre, non faccio in tempo ad aprire bocca, che lui allunga la sua mano tra le mie gambe, stringendo fra le dita il mio piccolo cazzo con relative palle.
Crollo a terra per la forte stretta e, pur essendo la mia metà, mi si siede sopra il petto con l’uccello appoggiato davanti alla mia faccia.
‘Sonia vieni a vedere chi è arrivato!’ Sono impotente, potrei spostarlo con poco sforzo ma la mia volontà è nulla in sua presenza.
Arriva mia moglie, che appena mi vede, invece di preoccuparsi, mi ride in faccia.
‘Ecco arrivato il frocetto di casa! Fammi vedere come lo succhi, mi hanno detto che sei molto bravo!’
Sono eccitatissimo anche se un po’ spaventato, l’uccello di Filippo li davanti ai miei occhi fa il resto, alzo la testa e riprendo quell’enorme arnese fra le labbra succhiando da vera troia a più non posso.
Intanto il mio cazzo è già diventato duro, Sonia se ne accorge, lo libera dai pantaloni e dai boxer, e incomincia a prenderlo a sberle: ‘Allora ti piace proprio prendere un uccello in bocca, sei proprio un frocio, ecco perché con me non vali una sega. Vediamo adesso se ti piace prenderlo nel culo’.
Filippo si alza. Sonia, tirandomi per il cazzo, mi porta in soggiorno e mi mette nella stessa posizione in cui si trovava lei qualche momento prima.
Senza nessun preavviso Filippo arriva da dietro, punta il mio buchetto stretto e lo sfonda con un colpo solo, violento e preciso. Il dolore che provo è lancinante, mi sento invaso nelle viscere. La sensazione è incredibile, non capisco più niente, e mentre Filippo incomincia la cavalcata vengo copiosamente sul pavimento.
Sonia intanto si mette al mio fianco, nella stessa posizione; a quel punto Filippo incomincia a incularci tutti e due a turno: quattro colpi a me e quattro a Sonia.
Siamo nelle sue mani.
Entrambi inculati dallo stesso uomo: è una libidine mai provata.
Dopo più di mezz’ora di inculate alternate, mi prende e mi rigira sul divano, mi alza le gambe e mi incula dal davanti, mia moglie intanto si mette con la testa fra le sue gambe e gli lecca il cazzone mentre entra ed esce dal mio culo.
Dopo poco esce dalle mie viscere, allarga le gambe di Sonia e le riempie fino all’invero simile la figa già grondante di umori. Poi le ordina di mettersi a sedere sulla mia faccia in modo che io possa bere tutto il succo che sta uscendo dalla sua figa. Intanto, ovviamente mai stanco, mi rialza le gambe e mi torna a riempire il culo col suo tarello mai sgonfio.
Questa nuova penetrazione mi provoca un’orgasmo immediato e anch’io vengo nuovamente bagnando tutta la pancia e il petto di Filippo.
A questo punto, con la bocca ancora piena della sua sborra mista ai succhi di Sonia, mi ordina di pulirlo tutto con la lingua. Lui si distende sul divano, io incomincio a leccargli prima la pancia poi salgo su fino al petto dove la sborra si è mischiata alla sua folta peluria, e con fatica lo pulisco completamente, poi passo a leccare e succhiare i suoi capezzoli che ancora non avevo avuto il coraggio di toccare. In quel momento lui mi prende e mi mette a smorza candela sul suo cazzo e mi ordina di andare su e giù come una vera donna. Tutta la mia ciccia incomincia a ballare, lui allunga le mani, prende le mie tette e stringe come fossero quelle di una donna, facendomi un male incredibile. Sentirmi donna mi eccita un casino e i miei movimenti si fanno più accentuati, finche non sento il cazzone di Filippo eruttarmi nelle viscere ancora tanta calda sborra. Sonia, che si era appartata un attimo, si mette con la bocca davanti al mio cazzettino giusto in tempo per prendere quel po’ di sborra che rimaneva nei miei testicoli senza farla cadere di nuovo sul corpo di Filippo.
Ci accasciamo tutti per terra esausti.
Non credo però che sia tutto finito qui
Dopo circa un quarto d’ora che ci trovavamo tutti e tre distesi per terra, sento che qualcuno si muove, poi si alza: è Filippo che in silenzio si ritira in bagno, forse per pulirsi un po’.
Mi trovo finalmente solo, a tu per tu con mia moglie. Le chiedo spiegazioni per quel suo comportamento, anche se ormai non posso certo rimproverarla, anzi, forse è lei che ne ha il diritto.
Mi spiega che quella sera, poco dopo che me ne ero andato, sua madre le telefonò per offrirsi come babysitter per nostro figlio: se fosse stata d’accordo, lo sarebbe andato e prendere verso le dieci per portarlo a casa sua per tutta la notte. Ovviamente Sonia accettò subito preparando mio figlio. Lo passò a prendere sua madre come d’accordo e lei si mise alla ricerca di qualche amica per passare la serata. Era ormai piuttosto tardi e dopo circa un’ora di telefonate non aveva ancora trovato nessuna che fosse libera. Decise di uscire ugualmente per andare in uno dei soliti locali che frequenta. Si preparò facendo una bella doccia ma mentre si vestì, era ormai mezzanotte passata, suonò il campanello.
Sorpresa per l’ora, chiedendosi chi poteva essere, ancora mezza nuda si infilò l’accappatoio e aprì la porta.
Era Filippo.
Un po’ sorpresa gli chiede dove fossi finito io. Lui incomincia a parlare facendo strane allusioni che all’inizio Sonia non capiva, finché Filippo non si decise e incominciò farle delle avances. Allungò le mani, cercò di aprirle l’accappatoio, e quando Sonia tentò di fermarlo con molto garbo, lui le disse:
‘Senti carina, tuo marito è un povero frocetto, tu hai voglia di un gran cazzo, ed io sono qui a tua disposizione. Se non ci stai guarda cosa vedranno i suoi colleghi domani mattina nella bacheca in azienda’. E così dicendo estrasse una decina di polaroid che mi ritraevano intento a spompinare un fantastico cazzo. Le foto, seppur in bianco e nero, erano sufficientemente nitide per individuare senza ombra di dubbio il mio viso, ma, ovviamente non si capisce di chi sia quell’enorme cazzo in primo piano.
Quel porco schifoso aveva scattato le foto in macchina, ed io preso dalla situazione insolita, non mi ero accorto di nulla.
Comunque a quel punto, Sonia, non sapeva più cosa dire e fare, e lui incominciò il gioco che poco prima aveva fatto con me.
La obbligò a spogliarsi completamente, la fece inginocchiare e si fece leccare il cazzo e intanto diceva: ‘Siete proprio una coppia di leccatori spompinari, comunque tuo marito era meglio. Girati adesso che sentiamo come sta la tua figona pelosa’. Mia moglie non si depila quasi mai la figa, perché a me piace vedere un folto pelo.
La distese sul divano e la scopo fino a farla venire due volte, poi fu lui a riempirla.
Mentre non si era ancora calmata dopo la trombata infame, lui la prese, le fece leccare il cazzo di nuovo, pulendolo dagli umori della sua stessa figa, poi la mise a pecorina e la inculò. Fu quello il momento in cui arrivai io e vidi la scena dalla finestra.
Adesso capisco il comportamento di mia moglie; quando mi ha visto ha voluto vendicarsi, ma comunque anche lei è sottomessa a lui come lo sono io.
Ci accorgiamo di quanto sia pazzesca questa situazione. Pensiamo a come uscirne, come fare per riavere da Filippo quelle oscene foto che mi ritraggono a succhiar cazzi.
Intanto che ragioniamo sul da farsi, Filippo non ha perso tempo, si ripresenta a noi, più in forma di prima, a cazzo già semi eretto, pronto a ripartire con una sua nuova performance.
Ci voltiamo verso di lui e dai suoi occhi esce un lampo di eccitazione.
‘Questa troia ti ha già detto come mai sono qui, vero?’ Io a testa bassa non gli rispondo.
‘Voglio che mi rispondi quando ti faccio una domanda, chiaro?’ Io continuo a non rispondere.
‘Siccome fai il furbo, adesso ci penso io a piegare la tua volontà, ciccione e frocio che non sei altro’.
Detto questo ordina a Sonia di prendermi per i capelli e di portarmi in cucina. Ha già fatto un sopraluogo e sa che vicino al tavolo grande ne abbiamo uno più piccolo come appoggia vivande.
Mi ci fa appoggiare con la pancia e obbliga Sonia a legarmi ad esso: le caviglie alle due gambe posteriori del tavolo e i polsi alle altre due gambe. Non posso muovermi. Il tavolo è piccolo ma sufficiente per bloccarmi. Ho il culo aperto in bella vista e la bocca a portata di mano, o meglio di uccello.
Il cazzo mi penzola verso il basso.
Penso di sapere cosa mi aspetta, ma mi sbaglio: è tutto molto peggio di come posso immaginare.
Mentre sono in questa posizione oscena, sento suonare il campanello. Non capisco: saranno le cinque del mattino, chi può essere?
Filippo e Sonia se ne vanno per qualche minuto, lasciandomi oscenamente slargato.
Sento delle voci: molte di più delle due ormai famigliari. Insieme a Filippo e Sonia vedo altre gambe che si muovono intorno a me. Non riesco a vedere più delle gambe, la mia posizione a pancia in giù non me lo permette. La cosa che mi preoccupa e che sono tutte gambe maschili, tranne due, decisamente femminili, anche se un po’ grosse.
Vedo che si tolgono i pantaloni; ci sono almeno altre tre persone altre a Sonia e Filippo. Sento che armeggiano vicino al mio culo, me lo bagnano con qualcosa di caldo che non so cosa sia, cerco di rilassarmi, ad un certo punto sento che mi toccano il buco, e violentemente mi penetrano. E’ un cazzo enorme, o così mi sembra. Urlo dal dolore e loro ridono:
‘Urla frocione, che nessuno ti sente. Guarda tua moglie: gode a vederti impalato’! Mi giro verso destra e vedo mia moglie a sedere per terra che si sditalina davanti a tutti a gambe oscenamente aperte. Si avvicina a lei l’unica altra donna della comitiva, si spoglia, ha un fantastico paio di tette, le prende la testa se la porta fra le gambe; in quel momento si gira verso di me: non è una donna, ha un cazzo enorme tra le gambe. E’ un trans, anche ben dotato, e se lo fa succhiare da mia moglie, che sembra proprio entrata nella parte.
Intanto un altro cazzo mi si para davanti agli occhi e sono obbligato a farlo sparire nella mia bocca. Sono eccitato anch’io, mi piace essere violentato, il mio cazzo s’indurisce, a quella vista gli uomini presenti ridono e parlano fra loro:
‘Filippo, hai trovato proprio un bel frocione, gli piace prenderlo nel culo e in bocca insieme! Vediamo se è capace di prenderne due alla volta in culo’.
La cosa mi spaventa, ma allo stesso tempo mi eccita e senza che nessuno mi tocchi l’uccello vengo copiosamente sul pavimento. Scoppiano di nuovo le risate mentre Filippo sale in piedi sul tavolo e cerca di entrare come secondo cazzo nel mio culo ormai spannato. A fatica ci riesce, il mio culo è ormai rotto ma la libido mi sale alla testa e il cazzo mi ritorna duro. Il trans intanto, vista la mia super sborrata per terra, prende mia moglie tirandola per un capezzolo, e le fa leccare il pavimento fino a pulirlo completamente.
Intanto i maschi che si stanno occupando dei miei buchi, pompano freneticamente dentro al culo e in bocca, in modo sincronizzato, mi sento un maiale allo spiedo, una vera troia trapanata ovunque.
Ad un certo punto mi slegano, io non ho più bisogno di essere obbligato a fare qualcosa, i miei sensi sono completamente partiti. Vedo cazzi ovunque: uno disteso per terra mi attira a se e io mi ci impalo con piacere sopra, il culo slargato non mi fa sentire dolore, ormai sento solo godimento; un altro cazzone lo infilo in bocca e il terzo lo sego con la mano destra.
Ad un certo punto, come si fossero dati appuntamento, li sento fremere tutti insieme e insieme mi inondano di sperma: chi la gola, chi il culo, chi la faccia.
Me lo spargo sopra al mio corpo pieno di ciccia e mi sento un vero maiale.
Intanto mia moglie si sta facendo inculare dal trans, che senza riguardo la tratta come una vera troia, venendo infine fra le sue tette.
E’ l’alba, siamo tutti sfiniti, il culo mi fa male, ma le sensazioni forti che ho provato sono indescrivibili.
Ci addormentiamo tutti; fra poche ore, al risveglio, vedremo come si evolverà questa strana situazione. E’ sabato mattina; sono ormai le undici e in casa c’è un silenzio surreale.
Suona il telefono. Io sono per terra, disteso sul tappeto. Mi alzo e senza indugiare vado a rispondere. E’ mia suocera che mi avverte che mio figlio sarà con lei anche per il pomeriggio e che non sarà in città, ma da un’amica. Le rispondo che va bene e che ci saremmo sentiti alla sera.
Riaggancio il telefono e mi giro. Fino a quel momento non mi ero accorto di cosa c’era accanto a me, sono ancora assonnato e stralunato, ma in quel preciso momento mi rendo conto della situazione.
Filippo sta dormendo sul divano, appoggiando le gambe su quelle di mia moglie, che a sua volta si è rannicchiata, appoggiando la testa sulla pancia di Filippo, proprio vicino al suo cazzo, che finalmente vedo moscio.
Gli altri tre sconosciuti sono sistemati sulle poltrone o per terra sul tappeto come ero io. Tutti ovviamente nudi nati.
E’ pazzesco: non è un sogno, quello che è successo durante la notte è tutto vero.
Sono stato inculato brutalmente da tre uomini. Gli stessi a cui ho fatto provare un piacere enorme prendendoglielo in bocca e succhiandoglielo avidamente; tra questi, il collega con cui condivido da più di tre anni l’ufficio.
Intanto mia moglie non è stata da meno, facendosi inculare pure lei e facendosi trattare da vera troia da un trans dalle fattezze incredibili: due tette veramente mozzafiato, ma col cazzo più grande di tutti e tre gli altri uomini presenti.
Assorto in questi pensieri, non mi accorgo che il trans si è intanto svegliato, aprendo gli occhi, ma senza muoversi mi fissava negli occhi. Quando me ne accorgo, lui mi sorride, mi fa l’occhiolino e senza fare confusione si alza, si dirige al piano superiore, dove non era ancora andato nessuno, e a metà strada si gira verso di me e mi fa segno di seguirlo. Lo faccio pensando anche di controllare cosa sta facendo.
Sbircia dentro le camere al primo piano e quando trova quella da letto entra, lo seguo. Entrando lo vedo vicino alla cassettiera; incomincia ad aprire i cassetti, finché non trova quello della biancheria intima. Sceglie un reggiseno a balconcino e un perizoma bianchi, molto belli, che avevo regalato pochi giorni prima a mia moglie per il suo compleanno.
Si gira verso di me, si avvicina e mi dice: ‘Bella troietta, ieri sera ti hanno usata tutti, tranne me. Adesso, senza protestare, ti metti questa roba, e mi fai vedere quanto sei zoccola, e soprattutto se sei più zoccola tu oppure tua moglie.
Questa notte lei è stata fantastica, vediamo se in famiglia avete tutti questa dote.’
Lo guardo allibito, la tensione erotica, appena sveglio era passata, pensavo fosse ormai tutto finito!
Invece queste parole di sottomissione mi hanno di colpo risvegliato e l’uccello mi si è subito rizzato, rendendo inutile ogni mia protesta verso la richiesta di Mara (questo è il suo nome).
Come un automa, mi infilo reggiseno e perizoma, che a fatica indosso, visto le notevoli differenze di peso tra me e mia moglie.
Una volta sistemato mi obbliga a girare su me stesso un po’ di volte e a fare una passeggiata davanti a lui (o lei?).
Mi sentivo femmina, in quel momento, pronto ad esaudire ogni voglia del mio padrone.
Mara mi si avvicina da dietro, infila una mano tra le mie gambe e afferra violentemente le palle, stringendole forte. Mi piego dal dolore e a quel punto mi spinge sulla schiena facendomi cadere scompostamente sul letto. Cerco di rialzarmi ma lei mi è subito sopra mettendomi il suo fantastico uccello davanti alla faccia. Non resisto e prima che lei possa dirmi qualcosa, lo afferro e lo ingoio completamente nella mia bocca ormai diventata esperta bocchinara.
Inizio una lunga pompa, fatta di leccate e succhiate che fanno veramente impazzire Mara.
Ogni tanto, tra i sospiri apre bocca e dice frasi tipo: ‘Sei una vera troia, meglio di tua moglie’, oppure ‘La tua bocca è molto meglio di una figa’.
Continuiamo così lungamente, arrivo a leccarle anche il culo, lei mi toglie il reggiseno e mi strizza i capezzoli, poi si abbassa e incomincia a leccarmeli, poi avvicina il viso al mio e infila la sua lingua nella mia bocca esplorandola in ogni parte; mi faccio invadere completamente mentre in nostri cazzi si strofinano a vicenda.
Ad un certo punto, senza dire nulla mi gira e mi mette alla pecorina e senza tanti preamboli, mi penetra violentemente. Ho il cazzo duro e a questo punto, non resisto più e vengo copiosamente, mentre Mara inizia una fantastica cavalcata che mi spana completamente il culo, rendendolo una voragine che tutto fagocita, compreso tutto quel fantastico cazzo che ha Mara fra le gambe.
Godo ancora due volte prima che Mara mi riempia le budella di caldo sperma. Mi sento una cagna in calore, non smetterei mai di farmi inculare è troppo bello.
Come posso fare dopo queste esperienze a ritornare alla mia vita normale?
Sono disteso sul letto dove per l’ennesima volta sono stato inculato. Mara, la trans, è distesa al mio fianco, sento il suo uccello spingere verso la mia pancia. Mi sento rilassato, appagato da quel modo di vivere sesso. Mara dorme, mi alzo e scendo al piano di sotto.
In sala non trovo più nessuno, vado in cucina: anche quella è vuota. Entro in bagno e mi trovo di fronte ad una scena fantastica: Filippo è in piedi vicino alla vasca da bagno (molto grande con idromassaggio incorporato) e dentro gli altri due uomini gli stanno leccando l’uccello con una fame e una foga che lascia esterrefatti.
Mia moglie, a sedere sulla tazza, a gambe aperte si sta sditalinando mentre guarda la scena.
Nessuno si accorge di me, io mi fermo a guardare con la voglia di entrare anch’io nella vasca ad assaporare nuovamente il cazzo di Filippo, colui che mi ha sverginato.
I due dentro la vasca, Mario e Riccardo, incominciano a slinguarsi in bocca come due amanti, le loro bocche rimangono fra loro incollate per diversi minuti, mentre si vedono i movimenti delle loro lingue e anche delle loro mani che si esplorano i corpi a vicenda. Filippo, rimasto all’asciutto si gira e vedendomi mi ordina di appoggiarmi con la pancia al bordo vasca, in maniera che mi possa facilmente inculare. Senza protestare, anzi con sommo piacere, mi metto in posizione ricettiva e aspetto la penetrazione, che arriva poco dopo, facendomi sobbalzare per l’irruenza utilizzata da Filippo.
Incomincia a pompare ed io a godere. Dopo qualche minuto sento un contatto sul mio corpo. Mario e Riccardo, accortisi di me, si sono avvicinati e incominciano a toccarmi le tette e il mio piccolo cazzo, poi si alzano in piedi e mi offrono i loro splendidi e turgidi cazzi da prendere in bocca. Li prendo entrambi dentro. Mi sento, per l’ennesima volta, riempito al massimo. E’ una sensazione fantastica, che non avevo mai provato, ma che in un solo giorno ho già sperimentato due volte.
Sento di non resistere più, vengo mentre Riccardo mi sta segando, gli riempio la mano di sborra calda, e lui toglie il cazzo dalla mia bocca e mi presenta la mano da ripulire, cosa che faccio con devota attenzione. La mia libido è alle stelle, non smetterei mai. Mi sento bene a fare la troia, e agli altri piace trattarmi da tale.
Ora sento che Filippo si sfila molto lentamente dal mio pertugio, vorrei ma non posso trattenerlo: mia moglie non aspetta altro che di essere inculata selvaggiamente. La scena di quattro uomini che si fottono a vicenda l’ha portata ad uno stato di eccitazione altissimo e quando Filippo le si avvicina, senza dire una parola, si gira e offre a lui il suo culo, pronta per essere trapanata.
Non posso certo biasimarla, anzi mentre continuo a darmi da fare con gli altri maschioni, la vista di mia moglie presa da dietro con tanta foga da Filippo, il mio collega, mi eccita ancora di più.
Lei è girata verso di me e mentre Mario si è portato alle mie spalle e mi penetra nel culo, ci guardiamo negli occhi ed entrambi ci rendiamo conto che il nostro rapporto non sarà più lo stesso.
Continuiamo a godere entrambi, facendo godere gli uomini che sono con noi. Non mi sento più suo marito, piuttosto la sua compagna di godimento.
Muoviamo il culo nello stesso modo, entrambe penetrate e cavalcate. Riccardo, rimasto disoccupato si mette fra noi, e insieme, io e mia moglie, gli lecchiamo cazzo e palle in modo sublime. Intanto che lecchiamo Riccardo, ci scambiamo slinguate a vicenda, come da donna a donna, non più come marito e moglie. Mi sento veramente zoccola. Intanto i tre che ci posseggono, come fossimo loro, arrivano al limite dell’eccitazione prima dell’orgasmo, e insieme, come se si fossero accordati, eruttano tre caldi getti di liquido che ci imbratta insieme io e Sonia. Come due vacche navigate ci lanciamo in un sessantanove acrobatico, ripulendoci a vicenda dal saporitissimo liquido dei tre stalloni.
Ci guardano increduli. Siamo due vere troie da monta. Siamo peggio di come potessero immaginarci nel peggiore (o migliore) dei sogni. E’ ormai pomeriggio inoltrato, e i nostri ‘amici-padroni’ ci salutano, andandosene. Rimane Filippo, ancora nudo, disteso sul divano, che ci guarda, mentre accompagniamo alla porta gli altri.
Quando rientriamo nel soggiorno, è ancora lì’ con il cazzo in mano, che mi guarda fisso negli occhi.
Non dico nulla, mi avvicino e incomincio a leccarlo partendo dai piedi, salendo su fino ad arrivare all’uccellone che intanto era tornato duro come il cemento. Me lo metto tutto in bocca e incomincio a succhiare e leccare, come se fosse la prima volta in quel giorno. Non mi sento mai sazio.
Intanto Sonia, guardandoci si eccita di nuovo e poco dopo si affianca a me e iniziamo uno splendido pompino a due. Andiamo avanti così ancora per circa mezz’ora, fino a che Filippo, finalmente ci riempie nuovamente con il suo caldo sperma.
E’ la giusta conclusione della giornata.
A questo punto si riveste, ci chiede di sederci attorno al tavolo con lui, tutto per dirci che quelle foto le terrà ancora lui per sicurezza, ma soprattutto come ricatto per fare di noi quello che preferisce, in qualunque momento lo desideri; non accetta nessun tipo di rimostranza; ci assicura che se saremo bravi come abbiamo dimostrato di essere, le foto non le avrebbe viste nessuno, poi si alza e se ne va, lasciandoci completamente a bocca aperta.
Ovviamente la paura incomincia a far galoppare la mente, pensando ai mille modi in cui ci avrebbe potuto ricattare. La situazione ci spaventa da morire ma nello stesso tempo ci eccita anche, al punto che io e Sonia incominciamo a baciarci e leccarci come mai avevamo fatto prima da soli.
Ci scambiamo i ruoli, facendo lei il maschio e io la femmina; mi sodomizza più volte con vari oggetti, fino ad infilarmi completamente la mano nel culo, ormai aperto a tutto. Mi palpa e strizza le tette con tutta la forza che ha facendomi gridare dal dolore e dal piacere. Io mi faccio sottomettere come meglio crede, leccandogli, ogni volta che me lo permette, la figa grondante di umori.
Finalmente è sera, è tutto finito; nostro figlio torna a casa e tutto sembra tornare normale.
Domani si torna al lavoro; sono spaventato, ma anche eccitato da quello che mi potrà succedere con Filippo.
Sono le 8,45 mentre varco la porta dell’ufficio dove lavoro.
Sono il primo questa mattina. Filippo non c’è ancora. Arrivano gli altri colleghi alla spicciolata. Tutti cordiali, come al solito; solite battute del lunedì mattina, niente di nuovo. Poco dopo arriva anche Filippo; non mi guarda nemmeno, mi saluta distrattamente e si mette a sedere al suo posto.
A metà mattina, dopo un silenzio di quasi due ore, un collega entra e spara, rivolto verso di me, la sua solita battuta del cazzo ‘il tuo segretario lavora, vieni tu a prendere un caffè?’. Mentre sto per rispondergli come avrei sempre fatto, Filippo alza lo sguardo e mi fulmina con i suoi occhi, al punto che rifiuto l’invito e mi rimetto in silenzio al lavoro.
Pochi minuti più tardi, Filippo si alza dalla sedia, e mentre esce dalla porta mi lascia un biglietto sul tavolo. Lo apro e leggo: ‘Vieni in bagno fra cinque minuti’. Non ammette repliche. Sono confuso, ma l’eccitazione sale come accadde il giorno prima, e passati i cinque minuti, senza pensarci troppo, mi dirigo verso i bagni.
Entro, non c’è nessuno, ho paura, non so cosa fare; mi avvicino ad un orinatoio, me lo tiro fuori ed incomincio a pisciare. In quel momento sento che qualcuno entra, ma da dove mi trovo non vedo chi è. Ho sempre più paura. Non sento più nessun rumore; non so se voltarmi. Ad un certo punto mi sento mettere una benda sugli occhi, e due mani mi bloccano le mie, me le portano dietro alla schiena e sento il contatto con due manette che immediatamente si chiudono. Ci sono almeno due persone dietro di me e non so di chi si tratta.
Non ho il tempo di reagire ma in fondo è quello che voglio. Mi girano, mi aprono i pantaloni, mi portano fino ai lavandini e mi fanno appoggiare in avanti su di essi, esponendo il mio culo ai loro sguardi.
Sento armeggiare dietro di me fino a che, improvvisamente un cazzo enorme mi entra in culo senza nessun tipo di preparazione; il dolore e lancinante, sto per urlare, ma riesco a trattenermi per non farmi sentire. Incomincia a pompare prima piano, poi sempre più veloce. Piano piano mi tira indietro, mi stacca dal lavandino e appena libero, sento il secondo cazzo, già pronto, davanti alla mia bocca.
Non aspettavo altro! Me lo infilo in bocca e incomincio un bel pompino, che sicuramente è la cosa che ho imparato a fare meglio.
Incomincio così un bellissimo su e giù, che però, visto l’ambiente non proprio sicuro finisce abbastanza velocemente con i due manzi che mi imbrattano completamente di sperma.
Mi accascio per terra, voglio riprendere fiato, ma i due, senza aspettare mi lanciano le chiavi delle manette e se ne vanno, senza aver detto una parola e senza essersi fatti riconoscere.
Velocemente mi libero, mi pulisco alla meglio e mentre sto per uscire mi accorgo di un foglio che i manzi hanno lasciato per me, in terra vicino all’uscita. Lo raccolgo e leggo: ‘Eravamo in tre a divertirci con te, ma uno ha dovuto fare da guardia e non ha potuto godere dei tuoi buchi. Vedrai lo farà in un prossimo incontro. Vogliamo solo informarti che siamo tre colleghi che tutti i giorni saluti, ma mai ti diremo chi siamo. Sappi solo che noi potremo sputtanarti come meglio crediamo, quindi non fare il furbo e accetta i nostri giochi, altrimenti’. Ti saluta Filippo, che ti invita, per oggi, ad andare a casa per pranzo, non vorrebbe che tua moglie si sentisse trascurata, dopo una giornata intensa come quella di ieri. Ciao, alla prossima’
Il sangue mi si gela nelle vene. Incomincia ad esserci troppa gente in ufficio che ormai sa cose indecenti sul mio conto. Ho paura che la voce si sparga e che possa influenzare troppo negativamente la mia vita.
Incomincio ad avere seriamente paura degli sviluppi che tutta questa storia può avere.
Intanto esco, torno in ufficio; di Filippo neanche l’ombra. Mi rimetto al lavoro, anche se faccio fatica a concentrarmi.
Arriva l’ora della pausa pranzo, mi preparo, esco e mi dirigo verso casa.
Quando arrivo nel cortile, non credo ai miei occhi: tre auto, di grossa cilindrata, sono parcheggiate nel mio cortile. Non doveva esserci nessuno in casa, se non mia moglie. La paura mi assale nuovamente.
Entro in casa, e quello che vedo è molto peggio di quello che potevo immaginare.
Tre uomini stanno riempiendo tutti e tre i buchi di mia moglie, che, come una troia navigata, li fa godere senza problemi.
Sono sul tappeto della sala, in un groviglio indescrivibile di braccia, gambe, tette, cazzi e culi.
Nel lato opposto della sala, sul tavolo da pranzo, un altro gruppetto formato da una donna e due trans si sta divertento allo stesso modo: la donna al centro, trapanata da due nerchie fantastiche.
Appena si accorgono della mia presenza, le trans lasciano la donna, si avvicinano a me, mi prendono per le braccia, mi portano vicino al tavolo, mi spogliano, senza che io dica niente, mi fanno inginocchiare per farmi leccare i loro splendidi cazzi. Sono stupende, hanno delle tette veramente fantastiche, e alla loro vista mi lancio con foga sui loro cazzi turgidi e vogliosi. La donna, che intanto aveva continuato a sditalinarsi, scende dal tavolo su cui si era seduta e si distende sotto di me, incominciando a leccarmi palle e buco del culo.
La sensazione è bellissima e mi lascio andare slinguando a più non posso i due cazzoni trans.
Passano minuti fantastici, poi i trans mi spostano da sopra la bocca famelica della donna, mi distendono a pancia all’aria, mi aprono le gambe e a turno mi scopano in culo, come fossi una femmina. Godo come un pazzo, sentire i poderosi colpi di cazzo nel culo e allo stesso tempo vedermi le tette fantastiche sballonzolare davanti ai miei occhi, mi provoca il primo orgasmo, ma loro non si fermano e continuano a riempirmi il culo a turno, mentre la donna si siede sulla mia faccia per farsi leccare. Anche lei viene in un poderoso orgasmo seguito da una pisciata calda che mi cola sulla faccia e sul collo.
Intanto, all’altro lato della stanza, mia moglie Sonia continua a divertirsi coi tre maschi, facendoli venire diverse volte. Me ne accorgo perché la vedo imbrattata di sperma, mentre, in ginocchio, succhia i tre cazzi che a turno le si parano davanti agli occhi. La vedo felice ed eccitata in questa situazione perversa.
Mi sento il culo in fiamme, trapanato e sfondato, ma voglioso di carne. Una delle due trans mi fa alzare e mi avvicina a mia moglie ancora intenta a pompare i tre cazzi, e mi ordina di ripulirla tutta dallo sperma dei tre, intanto, uno dei maschi fottitori diventa fottuto, facendosi impalare di buon grado dalla trans, che lo mette a pecorina pronto a leccare il cazzo agli altri due.
Pulita perfettamente Sonia, mi affianco a lei e al maschio pompinaro, e insieme ci slinguiamo a vicenda, poi, scivolo sotto al corpo massiccio dell’uomo e gli prendo in bocca il cazzo mentre è ancora inculato dal trans. I suoi movimenti fanno si che senza nessun mio movimento lui mi scopi la bocca come fosse la più accogliente delle fighe.
Intanto sento una sensazione di caldo che avvolge il mio pisellino: è la seconda trans che si sta prodigando di bocca e di lingua, aspirandomi il poco residuo sperma rimasto nelle palle.
Siamo tutti intensamente intenti a godere in un’orgia fantastica, dove non esiste più uomo o donna (o trans), ma solo soggetti intenti a trarre e a donare il massimo del godimento sessuale possibile.
Sento la porta di ingresso che si apre: non deve arrivare nessuno; mi rivolgo da quella parte e rimango esterrefatto: mia suocera sulla porta allibita, che guarda la scena senza proferire verbo!
Non so cosa fare, Sonia non si accorge nemmeno che sua madre è entrata e continua a pompare due cazzi insieme, gli altri guardano senza preoccuparsi più di tanto della nuova arrivata, fino a che uno degli uomini, si avvicina a mia suocera Mirka, le accarezza i capelli e la porta nel centro della stanza.
Mia suocera, che ha già superato i sessant’anni, non è bellissima, anzi, ma è molto abbondante, l’esatto contrario della figlia. Non ho mai pensato a lei come oggetto sessuale, ma solo come nonna di mio figlio.
Però in quel momento, vista la situazione, mi accorgo che potrebbe anche lei essere coinvolta nella nostra sconvolgente orgia collettiva.
Mentre i pensieri corrono, le mani dell’uomo non sono da meno e in pochi istanti mi ritrovo lei, completamente nuda, con tutta la sua ciccia debordante in bella vista. I suoi seni sono enormi, enormi e cadenti, ma eccitantissimi, tanto che subito l’uomo inizia a toccarli, stringerli, soppesarli, poi leccarli e ciucciarli. Mia suocera, incredibile ma vero, sembra proprio non aspetti altro e si lascia condurre in questo gioco perverso. Le si avvicina una trans, che incomincia a toccarla fra le gambe, facendogliele aprire e mostrando a tutti una bella sorcono ancora, nonostante l’età, molto pelosa.
Le infila dentro un dito, poi due, tre, infine tutta la mano, muovendosi come uno stantuffo. Mirka non si regge più sulle gambe, si accascia per terra, l’altro trans la fa distendere a pancia in giu, le monta sopra e le svergina il culone enorme che si ritrova.
Intanto Sonia si è accorta di quello che succede, e passato qualche istante di sorpresa, senza battere ciglio si avvicina da dietro alla madre, e inizia a leccarle la figona pelosa.
Non resisto nel vedere questa scena, mi avvicino alla faccia di Mirka e le porgo il mio pisello da leccare. Non se lo fa ripetere due volte, e ingoia senza fatica il mio affarino facendo un ottimo lavoro di lingua, che in men che non si dica, mi fa eruttare ancora tanta sborra che non sapevo nemmeno di avere. La ingoia tutta con sommo piacere mentre il trans si sposta dal suo culo lasciando il posto ai due maschi rimasti in disparte che, a turno le riempiono alternativamente figa e culo, fino alla sborrata finale

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