Skip to main content
Racconti CuckoldRacconti di DominazioneTrio

Laura ed il suo primo triangolo…… senza me.

By 12 Gennaio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Capita a volte nella vita che si verifichino degli eventi che ti permettono di conoscere a pieno le persone che ti sembra di conoscere bene. Ed è esattamente ciò che è accaduto a me. Ho 27 anni e da otto sono fidanzato con Laura, una ragazza dolce e molto genuina. Mora con capelli lunghi e folti, un seno turgido di una quarta misura abbondante, culo piccolo e sodo, una corporatura medio magra. Era solita vestire sempre in modo molto semplice, pudico, senza truccarsi mai, se non in modo leggerissimo e alla fine riusciva a passare inosservata. Nella nostra intimità era discretamente focosa, non si poteva proprio dire che fosse una furia; Diciamo che spesso si limitava a fare il compitino e a rimanerne pure soddisfatta. Era come se non conoscesse cosa vi era oltre i propri limiti.
Una sera disse che il Professore Palmeri di Diritto Civile la voleva incontrare per decidere il titolo della tesi; mi raccontò pure che il prof, rinomato per la sua severità e selettività, era rimasto colpito dalla sua ottima carriere accademica e le aveva proposto di fare il praticantato nel suo rinomato studio. Insomma un sogno per una ragazza che da sempre aveva desiderato di far l’avvocato. Nonostante ciò la vedevo seriosa e , preoccupata. Sapendo quanto fosse emotiva e paurosa pensai che era solo un problema di insicurezza; Trascorsi tutta la settimana ad incoraggiarla fino a quando non arrivò quel sabato 26 luglio. Quella mattina decisi di prendermi un giorno di ferie ed andare all’università, all’insaputa di Laura. Sarebbe stata contenta della sorpresa, trovarmi li ad incoraggiarla; Arrivato in facoltà cercai lo studio del prof. Il palazzo, dato il periodo, sembrava completamente deserto, con uffici ed aule vuote, ogni tanto si vedeva qualche bidello seduto e stravolto dal caldo, ma alla fine riuscii a trovare la stanza del prof. all’interno di un corridoio con molte stanze, tutte spopolate. Il silenzio regnava sovrano, ed anche la stessa stanza del prof Palmeri sembrava vuota. Mi avvicinai per bussare quando sentii delle persone che all’intero quasi bisbigliavano, prestai attenzione e riconobbi la voce di Laura. Tutto sembrò essere normale, fino a quando i bisbigli divennero dei sospiri molto molto pesanti. Il panico e la gelosia si impossessarono di me, non sapevo cosa fare se bussare, buttare giù la porta, telefonare a Laura o aspettare. Notai invece che la porta accanto a quella del prof era socchiusa e che all’interno vi era un salottino, la parete che confinava con la stanza di Palmeri aveva una sottile vetrata in alto, per far passare la luce da una stanza all’altra. Entrai e, arrampicandomi su un tavolo, riuscii a scorgere la stanza del prof. Rimasi a dir poco impietrito . Laura era distesa su un divano, con la gonna alzata fino alla vita e una donna dai capelli biondi e dal fisico avvenente era messa in ginocchio con la testa tra le gambe di Laura. La bionda, che doveva essere una assistente del prof Palmeri, leccava con avidità e passione la fica di laura; vedevo la sua lingua penetrare con decisione il buco della passera della mia amata fidanzata e da li solcare tutta la fica, attraversando e dilatando le grandi labbra fino ad arrivare al clitoride. Laura stava li, inerme, a subire quella leccata, il suo viso era spaventato e sconcertato, i suoi occhioni bruni erano lucidi e gonfi di lacrime che solcavano il suo viso angelico. Quella porca dell’assistente del prof. Palmeri stava in pratica abusando di lei. La scena andò avanti per un tempo imprecisato, quando sentii il rumore di una scarica di gabinetto ed una porta interna allo studio, che non avevo notato si aprì ed uscì il Professor Palmeri. Un uomo a dir poco mastodontico: avrà avuto intorno ai 45 anni, alto circa 1.90, un paio di spalle che sembrava un armadio e due mani che dovevano essere due morse. Guardò con distacco la scena della sua assistente che leccava la fica di laura e cominciò a spogliarsi con lentezza. Aveva due braccia muscolose, spalle possenti e pettorali scolpiti che contrastavano con una pancia ben pronunciata e tonda. Si calò i pantaloni ed uscì un cazzo mastodontico, lungo ben piu di 20 cm, ma soprattutto largo e nodoso in modo sbalorditivo, insomma il cazzo di un animale. Si avvicinò alla bionda, la afferrò per i capelli e le infilo il cazzo in bocca. La bionda era ancora estasiata dal sapore della passera di Laura ed i suoi umori ancora le colavano dalla bocca. Cercava a fatica di far entrare in bocca quell’uccello enorme, ma date la difficoltà delle dimensioni, si limitò a leccarlo con la stessa avidita e porcaggine con cui prima leccava Laura. Palmeri sembrò apprezzare il sapiente lavoro di lingua della bionda, mentre Laura alla visone di quel pene mastodontico e di quella scena ributtante, si era defilata. La vedevo chiaramente in volto, il terrore glielo si leggeva in viso, si guardava intorno come per cercare una via di fuga, ma fu tutto inutile. Palmeri decise che era il momento di iniziare il suo colloquio. Si spostò dalla bionda si piazzo davanti il visino piangente li laura, le apri la boccuccia dolce che le avevo baciato milioni di volte e le cercò di infilare il cazzo in gola. Laura era atterrita, rivoli di saliva si univano alle lacrime che le sgorgavano dagli occhi. Il cazzo di Palmeri sembrava ancor piu grande in confronto alla bocca della mia ragazza, eppure l’animale sembrava godere della paura di laura e più lei piangeva più lui ficcava in bocca quella sua cappella rosso sangue. Tutto continuò fin quando l’amore mio ebbe un conato di vomito che infastidì Palmeri, il quale la scaraventò via con una sberla violenta; La mia anima stava gridando di dolore e gelosia per ciò che avevo visto; fui in procinto di fare irruzione nella stanza del prof, quando notai, con mio grande sgomento e meraviglia, che qualcosa in Laura era cambiato. L’essere rifiutata, mi confessò tempo dopo, fu la molla che la fece scattare. Si allontanò dall’angolo in cui il prof l’aveva relegata, e si gettò in ginocchio al prof. Il suo volto non aveva più lacrime, dai suoi occhi non traspariva più paura, ma un’aria di sfida, una porcaggine che non avevo mai visto in lei, era scomparsa quella ragazza semplice e romantica che conoscevo io. Cominciai a piangere come un bimbo e non smisi più per ore. Laura e la bionda spennellavano con grande armonia quella trave di carne, si alternavano leccando a volte le palle e a volte tutta l’asta fino a risalire alla cappella. La loro lingue si incrociavano spesso e anche lo stesso Palmeri a volte spingeva le due in un bacio lesbico molto sensuale e profondo. Fu allora che Palmeri si chinò, afferrò Laura per i fianchi, con estrema facilità la sollevo, e sedutosi sul divano, la posiziono a cavalcioni su di lui. Laura si posizionò su quel palo di carne, e con enorme fatica e dolore, lo fece scivolare dentro. Il prof, tenendola sempre saldamente per i fianchi la fotteva sollevandola su e giu, Laura godeva come una pazza, aveva il viso stravolto dal godimento e lungo il cazzo del professore vedevo chiaramente colare fiotti di liquidi vaginali. Lui le mordicchiava e leccava le tette, ogni tanto lei si inclinava sul suo petto come per abbracciarlo ed era allora che lui ne approfittava per infilarle anche un dito dentro l’ano. In quei momenti potevo tra l’altro vedere dalla mia postazione, quel cazzo animalesco e nodoso che dilatava fino allo spasimo quella fichetta rossa e sempre piu gonfia di liquidi che lo cavalcava. La puttana di Laura ebbe un paio di orgasmi, lunghi e molto forti che la fecero urlare come una lupa. Palmeri, non contento, tenendola sempre impalata, si sollevò in piedi con lei ancora avvinghiata con la fica e con le gambe attorno a lui , e la pose come se niente fosse sul tavolo. Lei seduta gambe larghe e lui in piedi di fronte a lei…. Un classico. Lui ricomincio più forte di prima a fotterla, pompava come un toro, le tempie gli pulsavano e grugniva come un cinghiale; quel cazzo enorme spaccava la fica di Laura che riprese a godere più di prima nonostante i due orgasmi precedenti. Le pompate di quel bastardo fecero cadere a poco a poco tutto ciò che c’era sul tavolo mentre Laura sembrava quasi potesse rompersi in mille pezzi sotto i colpi irruenti di quell’orso. Eppure la troia godeva, e più lei godeva e più io morivo dentro. Ogni tanto si stendeva sul tavolo, dandomi la possibilità di vedere quella mazza che implacabile la dilatava in modo innaturale, e a volte si attaccava a lui, baciandogli il collo e cercando la sua bocca. Sembrerà strano ma mi feriva in modo particolare vederla baciare con passione,devozione e sottomissione la sua bocca. Le loro lingue si intrecciavano mentre andavano mordendosi le rispettive labbra; il tutto sempre mentre lui la scopava spingendo fino in fondo quel cazzo bestiale come a volerla sfondare. Alla fine lei ebbe il terzo orgasmo fragoroso e comincio a squirtare come una puttana in calore alle prime armi, allagò il tavolo di liquidi vaginali; anche Palmeri ebbe il sui sazio , venendo dentro Laura . Il mio volto era ormai una maschera di disperazione,la ragazza per bene che amavo era diventata la puttana di quel porco di Palmeri: nella mente mi passavano mille idee. Almeno, pensavo, quel supplizio era finito e presto avrei dovuto affrontare Laura. Ma anche qui mi sbagliai perche il Prof Palmeri non aveva finito ancora il colloquio. Ordinò alla bionda assistente di spogliarsi e di preparare Laura. Io non capii ma vidi che la bionda si avvicinò alla mia ragazza sussurrandole qual’cosa all’orecchio. Laura annuì e tempo niente le due si ritrovarono impegnate in un 69 lesbo. La mia frustrazione non aveva più limite, la mia dolce Laura, che in tanti anni di fidanzamento si era prodigata poche volte e con scarsi risultati a fare sesso orale, ora stava leccando con sconfinata avidità la passerà dell’assistente. La bionda stava sotto, distesa supina, leccando Laura dal basso, mentre la mia dolce e pudica metà stava messa a quattro piedi a cavalcioni , leccandola da sopra. E mostrava pure una sapiente e disinvolta leccata la puttana, assaporando ogni punto con dovizia di attenzioni e massaggiandole il clitoride ovviamente con la lingua. Dopo un pò vidi Plameri avvicinarsi a Laura e tastare la fica; quando vide che era di nuovo fradicia le si piazzò dietro. Dalla mia posizione non potevo vedere cosa stava accadendo la dietro, lo capii solo quando vidi il viso di Laura staccarsi dalla fica della bionda e voltarsi impietrita verso il prof. Il terrore era tornato a dominare i suoi occhi, cercò di divincolarsi da quella posizione in ogni modo, ma Palmeri la teneva ben salda con quelle braccia possenti; capii allora che quel bastardo aveva deciso di incularla. Laura era totalmente vergine di culo e quel cazzo mastodontico non era l’ideale per cominciare. Non vedevo da li, ma vidi chiaramente la faccia di Laura trasformarsi sempre di più in una interminabile maschera di sofferenza. Sembrava che la stessero squartando, gli occhi erano quasi rivoltati, si mordeva le labbra quasi a sanguinare e con una voce rotta dal dolore pregava Palmeri di smettere. Il prof implacabile continuava a forzare nella penetrazione del culetto, capivo quando anche lui incontrava grosse difficoltà perche in quei momenti chiedeva alla bionda di leccare più forte la passera di Laura per farla eccitare e rilassare i muscoli anali. Ad un tratto sembro come se qualcosa si fosse rotto, Laura emise un rantolo tipo troia squartata e palmieri contemporaneamente fece un grido di dolore e soddisfazione. Da quel momento in poi l’inculata continuò sempre con una certa difficoltà ma con maggiore scioltezza e sicuramente con grande soddisfazione dei due. Gli occhi di Laura erano persi nel vuoto, quando affrontammo tempo dopo la discussione ammise che in quel momento non capiva nulla e quel dolore straziante era unito ad un godimento viscerale che la portò in uno stato di estasi mai provato prima. L’inculata durò per parecchio tempo perche, mi confessò lei in seguito, il dolore riusciva a bloccare i loro orgasmi. Alla fine vennero insieme e a giudicare dalle smorfie e dai vari grugniti e sospiri, ebbe l’orgasmo più forte della sua vita. Palmeri si stacco esausto, il suo cazzo era rossissimo nonché sporco di sangue e di qualcosa color marrone; praticamente l’aveva sventrata. Si rivestì e prima di andare via disse all’assistente di assegnare un argomento per la tesi di Laura che ancora giaceva a terra straziata. IO non ebbi il coraggio di affrontare subito la questione e per parecchio tempo feci finta di niente per paura di perderla. Lei mi raccontava di come procedeva la tesi e che ogni tanto incontrava il prof per aggiornarlo. In realtà sapevo che scopavano anche perché spesso aveva difficoltà a sedersi e camminare ed ufficialmente erano ragadi. . Continuai a fare il fesso per parecchio tempo finchè non avvenne la sera che rappresentò la goccia che fa traboccare il vaso.

 

( invia pareri e commenti su hancok03@yahoo.it)

Leave a Reply