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L’INFEDELE

By 23 Gennaio 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

L’INFEDELE.
CAPITOLO 1.
Eleonora, una giovane donna di 26 anni, sposata con Ruggero, non una miss. Ma piacevole, viso rotondo naso dalle narici larghe, che le da un’aria da porcellina, una cascata di capelli biondo scuro ricci. Seno piccolo, culo pero’ alla brasiliana, fianchi larghi da giumenta.
Eleonora è il prototipo che guardandola pensi , una brava ragazza, sposata e senza grilli per la testa, certo si veste in modo elegante e piacnte, ma pare solo un piccolo vezzo. Usa pantaloni molto modellanti come una seconda pelle che mettono il risalto il suo fondo schiena alla Jennifer Lopez. Nel suo lavoro è apprezzata svolge compiti amministrativi in una ditta di servizi.
E lei ovviamente spera di fare carriera e passare di ruolo, quindi flirta, ma senza darsi, anche se sembra una brava ragazza se vede un’opportunità di trarre vantaggio da una situazione è pronta anche a usare le sue grazie, furba la da ad intendere.
Infatti sembra spesso una gatta quando ha a che fare con i superiori che ritiene possa dargli delle opportunità di miglioramente sia economico che lavorativo. Quindi un’ arrivista e opportunista a dispetto del suo aspetto e di come si pone con le persone che non la conoscono.
Eleonora, ha un marito che la ama follemente, e che ha provato in mille modi a fare l’amore con lei in modo piu’ trasgressivo, ma lei gli ha sempre rifiutato i rapporti orali completi, e soprattutto qualsiasi rapporto anale.
E in ufficio non vi sono aperture tramite i suoi capi di ottenere granchè per cui non si è mai concessa, se non aveva la certezza di ottenere un vantaggio. Eleonora è cosi’, e alcuni le sbavano dietro, ma li tiene sulla corda, fa intendere che sarebbe disponibile, ma se loro non possono fare nulla per la sua carriera. Anche loro non avranno nulla da lei. E poi, il vero capo è una donna, La donna di ghiaccio come la chiama, Sonia è una signora di circa 45/50 anni (nessuno in ufficio lo sà) portati bene, elegante e fredda, efficiente e che pretende la massima efficienza dai suoi sottoposti.
Sarebbe lei comunque a prendere le decisioni su eventuali avanzamenti. Quindi i suoi spasimanti possono ben attendere, fino a che non sono al posto giusto loro, lei non si concederà. Eleonora pero’ dandola ad intendere era già comunque a scalare qualche gradino diventando impiegata amministrativa al sesto livello, mentre altre sue colleghe come la bella Valentina erano rimaste al terzo livello. Valentina una ragazza bella, pare una modella, fisico asciutto gambe snelle, culo sodo da sportiva. Molto corteggiata inutilmente da tanti.
Un giorno, pero’ mentre Eleonora stava facendo acquisti in città si sente chiamare.
Eleonora, Elenora, si volta e vede un uomo suo coetaneo, alto, un bel tipo elegante, è lui che la chiama, ma chi sarà mai?
Ciao Eleonora, non mi riconosci?
Imbarazzata: no ehh no, scusami.
Sono Fabio, eravamo al liceo assieme, non ti ricordi?
Fabio Zanchi.
Ohhh scusami non ti ho riconosciuto, sei tanto cambiato Fabio. Mio Dio, che devo dirti, non ti riconoscevo proprio.
Nella sua mente i ricordi di un ragazzino piuttosto grosso, imbranato, bruffoloso che le sbavava dietro e che lei derideva mettendolo in imbarazzo. Meno male che pare non aver rancore. Ma poi eravamo ragazzi si sa queste cose succedono.
Allora due chiacchiere le fanno come stai, cosa fai. Andiamo a prendere un caffè dai.
Fabio ha l’aria diversa è un uomo, un uomo sicuro di se, bello oggi, non imbranato.
Le dice dai metti via le tue cose, andiamo con la mia auto. E cosi l’aiuta a mettere i suoi pacchi nel bagagliaio e la porta alla sua auto. Una maserati ghibli. Eleonora resta a bocca aperta.
Ma è tua?
Si cara, certo.
Andarono in centro locale alla moda, dove andavano tutti i fighetti si presero un tavolo e consumarono un aperitivo. Eleonora pendeva dalle labbra di Fabio, gli fece molte domande e venne a sapere che era diventato imprenditore dopo l’università nel settore informatico e che guadagnava molto bene. Lei lo guardava con desiderio e voleva essere seducente. Nella sua mente Fabio rappresentava il miraggio di cambiare vita.
Lui adesso era molto diverso dal tempo delle superiori. E per un momento si ricodo’ di come lo derideva quando lui le sbavava dietro. Poi si disse, che tanto da adolescenti queste cose succedono e lui non gliene serba rancore visto che l’ha invitata a prendere qualcosa e poi le pare che anche oggi il suo fascino su di lui funzioni molto bene. Pensa che lui la desidera oggi come 8 anni fa.
Si forse è cosi. E adesso la corteggia e se lo puo’ permettere. Pagano e Fabio le dice che la riaccompagna al prendere l’auto.
Durante il percorso le tocca la gamba, risale lei si lascia fare allarga le gambe lui prosegue e sale fino all’inguine. Arrivano al parcheggio si fermano vicino all’auto di Eleonora. E le da un bacio passionale.
Si fa dare il suo numero e le dice: Ti chiamo.
Poi la fa scendere. Su vai, sarai in ritardo e io ho ancora impegni da sbrigare in ufficio.
Eleonora scende sente la frustrazione di essere eccitata e vede l’oggetto del suo desiderio andarsene. Vorrebbe già chiamarlo, invece si rende conto che lui le ha chiesto il numero ma non le ha dato il proprio quindi non ha modo di rintracciarlo. Dovrà attendere che lui la chiami.
L’INFEDELE.
CAPITOLO 1.
Eleonora, una giovane donna di 26 anni, sposata con Ruggero, non una miss. Ma piacevole, viso rotondo naso dalle narici larghe, che le da un’aria da porcellina, una cascata di capelli biondo scuro ricci. Seno piccolo, culo pero’ alla brasiliana, fianchi larghi da giumenta.
Eleonora è il prototipo che guardandola pensi , una brava ragazza, sposata e senza grilli per la testa, certo si veste in modo elegante e piacnte, ma pare solo un piccolo vezzo. Usa pantaloni molto modellanti come una seconda pelle che mettono il risalto il suo fondo schiena alla Jennifer Lopez. Nel suo lavoro è apprezzata svolge compiti amministrativi in una ditta di servizi.
E lei ovviamente spera di fare carriera e passare di ruolo, quindi flirta, ma senza darsi, anche se sembra una brava ragazza se vede un’opportunità di trarre vantaggio da una situazione è pronta anche a usare le sue grazie, furba la da ad intendere.
Infatti sembra spesso una gatta quando ha a che fare con i superiori che ritiene possa dargli delle opportunità di miglioramente sia economico che lavorativo. Quindi un’ arrivista e opportunista a dispetto del suo aspetto e di come si pone con le persone che non la conoscono.
Eleonora, ha un marito che la ama follemente, e che ha provato in mille modi a fare l’amore con lei in modo piu’ trasgressivo, ma lei gli ha sempre rifiutato i rapporti orali completi, e soprattutto qualsiasi rapporto anale.
E in ufficio non vi sono aperture tramite i suoi capi di ottenere granchè per cui non si è mai concessa, se non aveva la certezza di ottenere un vantaggio. Eleonora è cosi’, e alcuni le sbavano dietro, ma li tiene sulla corda, fa intendere che sarebbe disponibile, ma se loro non possono fare nulla per la sua carriera. Anche loro non avranno nulla da lei. E poi, il vero capo è una donna, La donna di ghiaccio come la chiama, Sonia è una signora di circa 45/50 anni (nessuno in ufficio lo sà) portati bene, elegante e fredda, efficiente e che pretende la massima efficienza dai suoi sottoposti.
Sarebbe lei comunque a prendere le decisioni su eventuali avanzamenti. Quindi i suoi spasimanti possono ben attendere, fino a che non sono al posto giusto loro, lei non si concederà. Eleonora pero’ dandola ad intendere era già comunque a scalare qualche gradino diventando impiegata amministrativa al sesto livello, mentre altre sue colleghe come la bella Valentina erano rimaste al terzo livello. Valentina una ragazza bella, pare una modella, fisico asciutto gambe snelle, culo sodo da sportiva. Molto corteggiata inutilmente da tanti.
Un giorno, pero’ mentre Eleonora stava facendo acquisti in città si sente chiamare.
Eleonora, Elenora, si volta e vede un uomo suo coetaneo, alto, un bel tipo elegante, è lui che la chiama, ma chi sarà mai?
Ciao Eleonora, non mi riconosci?
Imbarazzata: no ehh no, scusami.
Sono Fabio, eravamo al liceo assieme, non ti ricordi?
Fabio Zanchi.
Ohhh scusami non ti ho riconosciuto, sei tanto cambiato Fabio. Mio Dio, che devo dirti, non ti riconoscevo proprio.
Nella sua mente i ricordi di un ragazzino piuttosto grosso, imbranato, bruffoloso che le sbavava dietro e che lei derideva mettendolo in imbarazzo. Meno male che pare non aver rancore. Ma poi eravamo ragazzi si sa queste cose succedono.
Allora due chiacchiere le fanno come stai, cosa fai. Andiamo a prendere un caffè dai.
Fabio ha l’aria diversa è un uomo, un uomo sicuro di se, bello oggi, non imbranato.
Le dice dai metti via le tue cose, andiamo con la mia auto. E cosi l’aiuta a mettere i suoi pacchi nel bagagliaio e la porta alla sua auto. Una maserati ghibli. Eleonora resta a bocca aperta.
Ma è tua?
Si cara, certo.
Andarono in centro locale alla moda, dove andavano tutti i fighetti si presero un tavolo e consumarono un aperitivo. Eleonora pendeva dalle labbra di Fabio, gli fece molte domande e venne a sapere che era diventato imprenditore dopo l’università nel settore informatico e che guadagnava molto bene. Lei lo guardava con desiderio e voleva essere seducente. Nella sua mente Fabio rappresentava il miraggio di cambiare vita.
Lui adesso era molto diverso dal tempo delle superiori. E per un momento si ricodo’ di come lo derideva quando lui le sbavava dietro. Poi si disse, che tanto da adolescenti queste cose succedono e lui non gliene serba rancore visto che l’ha invitata a prendere qualcosa e poi le pare che anche oggi il suo fascino su di lui funzioni molto bene. Pensa che lui la desidera oggi come 8 anni fa.
Si forse è cosi. E adesso la corteggia e se lo puo’ permettere. Pagano e Fabio le dice che la riaccompagna al prendere l’auto.
Durante il percorso le tocca la gamba, risale lei si lascia fare allarga le gambe lui prosegue e sale fino all’inguine. Arrivano al parcheggio si fermano vicino all’auto di Eleonora. E le da un bacio passionale.
Si fa dare il suo numero e le dice: Ti chiamo.
Poi la fa scendere. Su vai, sarai in ritardo e io ho ancora impegni da sbrigare in ufficio.
Eleonora scende sente la frustrazione di essere eccitata e vede l’oggetto del suo desiderio andarsene. Vorrebbe già chiamarlo, invece si rende conto che lui le ha chiesto il numero ma non le ha dato il proprio quindi non ha modo di rintracciarlo. Dovrà attendere che lui la chiami.
CAPITOLO 2.
E’ passata una settimana, ed Eleonora non ha piu’ avuto notizie di Fabio, penso’ che non l’avrebbe richiamata e intanto sul lavoro era diventata piu’ arrogante, atteggiamento dovuto alla frustrazione, e suo marito da un po’ di tempo nemmeno la guardava, si coricavano e dormiva, erano settimane che non l’aveva sfiorata. Voleva sentirsi desiderata, e i complimenti dei colleghi non le facevano ne caldo ne freddo non le avrebbero mai cambiato la vita. Poi quella Valentina che era sotto di lei in grado che la snobbava solo perchè era in un altro ufficio e tutti i maschietti le sbavavano dietro. E spesso malignava con le colleghe, chissà a quanti la dà! Guardala si sente una modella, in effetti quasi tutte le colleghe erano invidiose di quella ragazza 23 anni, cosi bella e altera, le guardava tutte come per dire voi siete delle nullità. Solo Giada la piu’ giovane la guardava con uno sguardo diverso, avrebbe voluto essere bella come lei, a 19 anni si sogna di fare qualcosa di diverso. Si diceva fossi cosi bella magari farei cinema, e si chiedeva come mai quella ragazza cosi bella non era altrove anzichè li in un anonimo ufficio a fare l’impiegata.
Eh Valentina, in passato era stata anche selezionata per fare qualcosa come modella, solo che appena qualcuno si era avvisato di usarla per farle passare le finali, aveva reagito brutalmente mandandolo a farsi benedire, quindi sfumava la sua possibilità e veniva eliminata. La vita è cosi’, Valentina non poteva piegarsi a nessuno, era una che amava troppo dominare, certo accettava di ricevere incarichi e ordini in merito al lavoro ma non si sarebbe mai piegata a concedersi per fare carriera. Dovevano apprezzarla non per la sua bellezza ma per la sua preparazione, ed era faticoso se non si flirtava, eppure lei si era laureata in scienze della comunicazione, eppure era impiegata di terzo livello, mentre Eleonora, era impiegata di settimo il massimo livello degli impiegati seppur con un titolo di studio inferiore.
Giada aveva una certa ammirazione per la collega e anche per il suo essere rigida, e inflessibile nel rispetto delle regole, e quando erano sole in ufficio faceva di tutto per stare vicino a lei, se le parlava diventava rossa ed era felice. Si sentiva di desiderare la sua compagnia.
E sentendo le altre che ne parlavano cosi spregiativamente ne soffriva, ma vigliaccamente taceva, pero’ non partecipava a quelle dicerie e appena poteva senza urtare nessuno si allontanava.
Era il lunedi, ripresa del lavoro in ufficio, una settimana intera, ed un intero fine settimana inutili per Eleonora, vuoti con un marito che era andato alla partitina con gli amici, il sabato, poi la domenica la trasferta con i tifosi della squadra del cuore… forse lo avevano pure menato perchè era rientrato ed era dolorante, disse che era scivolato sulle gradinate e aveva battuto la schiena. Ben gli sta penso’ Eleonora, poteva stare a casa o portarmi fuori.
Ad un certo punto il suo cellulare le dava un’avviso di chiamata, chi sarà mai non conosceva il numero rispose sperando non fossero i soliti messaggi di vendite telefoniche. Era Fabio un balzo al cuore, lui le chiedeva di vedersi e lei si senti come un’adolescente al primo appuntamento si affretto ad accettare. Appuntamento domani al parcheggio del centro commerciale. Dopo il lavoro. Ore 18 andiamo a farci un’aperitivo le aveva detto.
Era dal mattino che Eleonora era tesa, non si concentrava sul lavoro, si era vestita elegante per l’incontro, senza esagerare pero’. Gonna nera sopra il ginocchio, collant neri, camicetta bianca perizoma di pizzo e reggiseno coordinato.
Prima di uscire dall’ufficio si trucco’.
E poi partita, pensava che stavolta la sua vita poteva cambiare, un uomo di successo, sapeva di piacerle era dal tempo del liceo che lo sapeva. Quindi pensava che stavolta sarebbe stata molto disponibile, si sarebbe concessa, e avrebbe cambiato la sua vita.
Ore 18,00 Eleonora era in attesa parchegggiata già da 15 minuti, e pensare che erano sempre stati i ragazzi ad aspettare lei. Invece di Fabio nessuna notizia…
Un sms. Arrivo aspettami alla cafetteria.
Usci dall’auto e si diresse alla cafetteria dove si sedette ad un tavolo bene in vista, per poter vedere arrivare Fabio.
CAPITOLO 3.
Fabio eccolo sta arrivando vestito sportivo ma elegante, proprio bello, e sicuro di se. Eleonora sente il cuore accelerare.
Lui arriva la saluta un bacetto sulle guance.
Si siede ordina da bere, e cominciano a parlare di banalità, come stai… che hai fatto… ecc.
Dopo un po’ e aver consumato una bibita Fabio la invita a uscire, raggiungono la sua auto, e partono.
Dove andiamo? Chiede Eleonora.
Ho prenotato in un ristorantino carino, mangiamo qualcosa e poi si vedrà. Che ne dici?
Si benissimo, sono affamata. Dice Eleonora.
Ristorante carino, poca gente, tavolo prenotato in zona tranquilla quasi separata tutto molto accogliente, camerieri professionali. Di lusso.
Dopo un po’ bevendo del buon vino, verso la fine della cena, Fabio le chiede se lei gradisce un dessert.
E tu? Le chiede Eleonora?
Si vorrei te come dessert.
Hmmm si puo’ fare le risponde lei civettuola.
Fai una cosa per me, ora togliti le mutandine, e consegnamele.
Coooosa? Dice Eleonora. Ma, ma … non posso.
Ok volevo vedere se avevi coraggio. Ti riaccompagno risponde Fabio.
No,io aspetta, non so come fare, capisci ho i collant, come posso è complicato. Dice Eleonora.
Hai i collant? Dice Fabio. e come mai? è assurdo una serata romantica e ti metti i collant? Ma dai. Senti ti concedo una chance. Vai nei bagni e riportami le tue mutandine. Su vai. Voglio una prova che non sto perdendo tempo con te.
Eleonora si alza e si dirige verso le toilettes.
Al suo ritorno si ferma un attimo accanto a Fabio e tenendo il pugno chiuso dove tiene strete le sue mutandine glielo porge. Fabio le prende nel suo palmo. E poi le mette sul tavolo le copre con il tovagliolo e invita Eleonora ad uscire. Lei rossa in volto immaginando che quando verranno a rifareil tavolo troveranno il suo indumento intimo.
Fabio regola il conto e poi se ne vanno. La porta in una piccola locanda dove ha già prenotato una camera matrimoniale. Aveva tutto previsto e dato per scontato che lei avrebbe accettato.
Sono in camera, lui le dice di spogliarsi, lei si spoglia cerca di farlo lentamente come per fare uno spettacolino di spogliarello per lui per eccitarlo, ma lui non ha voglia di perdere tempo, le dice sbrigati dai spogliati.
Eleonora esegue.
Nuda si lascia guardare, lui la scruta, le passa dietro le palpeggia le natiche piene e grosse. Le accarezza i fianchi, sale passa al seno piccolo, le prende tra le dita i capezzoli.
Le strizza i capezzoli. Glieli torce, lei geme di dolore e di piacere. E’ eccitata, si trova li con un uomo di successo e di potere. Un binomio che la elettrizza totalmente.
Fabio resta incollato a lei, la fa avvicinare al letto continuando ad accarezzarla, la fa stendere e poi si spoglia mentre la bacia. Eleonora si offre, apre le gambe, lui entra in lei è totalmente bagnata e disponibile, lo accoglie nella sua guaina.
La riempie bene, si muove lentamente, vuole gustare bene questo momento farlo durare, e la scopa lentamente piano piano, lei si agita gli va incontro con il bacino. Desidera sentirlo nel piu’ profondo di se stessa. Geme per fargli capire il suo piacere.
Fabio aumenta il ritmo, poi rallenta, aumenta poi rallenta, la porta a vette di eccitazione, non vuole venire vuole ottenere di piu’.
La fa girare e mettere a pecorina. La prende da dietro. E li cosi ha una visione del suo culo bello pieno e largo, le scosta i globi per vedere il suo buchetto. Eleonora si lamenta no nonfare cosi non guardarmi li.
Lui le da una pacca sulle natiche. E continua si bagna un dito e lo infila nel piccolo buco grinzoso. Che lei stringe. E dice no no no non li è sporco, non voglio.
Lui forza fino a quando non entra tutto. Le dice dai zitta troia. Ti voglio sondare per bene. Poi dopo un po’ le infila un secondo dito. E poi un terzo oramai Eleonora è vinta, ha avuto due orgasmi e non sa come impedirgli di fare quello che vuole, e lo ha capito bene cosa vuole.
Fabio ancora resiste non vuole godere nella figa di lei. Infatti vede che il buchetto ora è ammorbidito esce e appoggia la cappella, una piccola spinta entra con la cappella. Si ferma. Eleonora supplica, no ti prego non lo fare non ho mai fatto nulla da quella parte nessuno mai …
Io prendo quello che voglio troia, le risponde Fabio.
Appena si è abituata all’intruso Fabio la penetra maggiormente, lentamente per abituarla. Poi si ritira leggermente e poi di nuovo avanti… fino a quando non arriva ad avere la sua verga inghiottita dal quel culo invitante.
Resta fermo in fondo al culo di Eleonora, la quale si abitua all’intrusione, la sente rilassarsi e accarezzarle il clitoride in continuazione aiuta lei a rieccitarsi nuovamente.
Troia in fondo ti piace. Ora che mi dici sei una troia rottainculo. Lo sai che sei una troia rottainculo?
Rispondi troia.
Si si si lo so.
Dillo.
Sono una troia.
Sei una troia rotta in culo, infedele.
Si si hai ragione sono tutto quello che vuoi.
E adesso la sua verga scorre nel retto di Eleonora con movimenti profondi fino a godere e sborrare nel culo della donna. Che ulula per un altro orgasmo. Il suo primo orgasmo da culo.
CAPITOLO 4.
Al mattino Eleonora si sveglia, è sola nel letto, Si alza cerca Fabio pensa sia in bagno, no il bagno è vuoto, possibile se ne è andato.
Poi vede sul comodino 50 euro ed un biglietto, devo andare chiama un taxi ti lascio i soldi. Ciao.
Si sente frustrata, pensava ad un altro epilogo. Deve lavarsi e uscire prendere un taxi andare a recuperare l’auto. Era in ritardo… chiamo’ il centralino e chiese se potevano chiamarle un taxi. Veloce si infilo’ sotto la doccia.
Si sistemo’ si vesti. Si rese conto che non aveva mutandine, e doveva andare in ufficio quella mattina , sarebbe arrivata con quasi due ore di ritardo. Che casino. Non aveva messo la sveglia si era comportata proprio come una ragazzina che perde la testa. Un’adolescente.
Eleonora arriva in sede, va nel suo ufficio, va dal direttore responsabile, per scusarsi del ritardo, Buongiorno Signor Gianni, poi si accorge che la dottoressa Sonia è li. Con Valentina. Resta in silenzio. Mi scusi torno dopo.
Il signor Gianni le fa cenno di entrare: cosa voleva dirmi Eleonora. No nulla posso passare dopo?
La dottoressa Sonia la squadra, e le dice: Entri, e dica come mai è in cosi grande ritardo?
Oddio se ne sono accorti.
Si mi spiace ho avuto un problema, e non sono riuscita ad arrivare, mi dispiace infatti ero venuta a scusarmi con il Signor Gianni.
La dottoressa con sguardo severo, le dice: Ma avrebbe perlomeno potuto telefonare, e avvisare del suo ritardo, abbiamo dovuto intervenire con urgenza e chiedere a Valentina di sostituirla, ci ha messo in una situazione imbarazzante. Se ne rende conto?
Essere ripresa e richiamata davanti alla Valentina le bruciava piu’ di ogni altra cosa. Abbasso’ la testa e ripete in un sussurro mi scusi… non sapeva cosa dire. Vedeva la sua attività eprofessionalità messe in discussione.
Era abbattuta moralmente.
La dottoressa le disse: ora torni al suo posto poi prendero’ dei provvedimenti che le comunichero’.
Eleonora era abbattuta non sapeva cosa fare, si scuso’ e torno’ alla sua scrivania. Si sedette ma non riusciva a connettere. Apri’ il p.c. ma non riusciva ad entrare password errata. Santo cielo questa non ci voleva, inizio’ a riordinare le pratiche e la posta. Nel frattempo passo’ una mezz’ora.
E vide arrivare Valentina.
Bene Eleonora allora, ecco la lettera, di nuovo incarico. Le disse Valentina.
La lettera le ordinava di passare le consegne del suo ufficio alla dottoressa Valentina A. Ecc lei sarebbe a disposizione della stessa pur mantenendo il suo inquadramento ma con mansioni inferiori e sottoposta alla dottoressa Valentina che subentrava al Signor Gianni C. Firmato dalla dottoressa Sonia F. Capo dipartimento.
Il mondo le pareva le crollasse addosso. Domani mattina ore 9,00 nel mio ufficio puntuale. Le disse Valentina.
La giornata fu lunga, Eleonora cerco’ di chiamare Fabio, sperava di poter dare le dimissioni da subito o al piu’ presto se lui l’aiutava, invece era irreperibile. Sempre quel messaggio l’utente da lei chiamato è al momento irraggiungibile…
Alla sera rientro’ a casa, suo marito era li, gentile come sempre dolce, senza palle pensava Eleonora, senza ambizioni. Che palla al piede era per lei, ecco i pensieri di Eleonora, eppure gli voleva bene, ma la passione dove era? L’ambizione di una vita piu’ agiata, e tante altre cose, come le avrebbero avute? Forse mai ecco perchè doveva trovare un’altro e la sua soluzione era Fabio.
Quella notte non dormi’ molto e quel poco molto male, non vi era nulla da fare non poteva non presentarsi a quella odiosa Valentina.
Arrivo’ davanti all’uffico di Valentina erano le 08.59; busso’ ed entro’ come aveva sempre fatto con il precedente capo ufficio. Vide Giada in piedi che prendeva note con blocco, Valentina si fermo’ la guardo’ e le disse: Esci per favore, devo finire di dettare delle note e poi ti faccio chiamare.
Il tono era stato formale ma gelido. Eleonora rossa in volto di rabbia e vergogna essere stata richiamata dalla nuova capo ufficio davanti a quella che considerava una ragazzina e una subordinata.
Ma non replico’ e usci si sedette nell’anticamera e attese.
Dopo circa 15 minuti, Giada si affaccio’ alla porta, e la fece accomodare, Giara era molto gentile e dolce anche nel dire semplicemente: Eleonora vieni puoi entrare.
Eleonora pensava che Giada sarebbe uscita, e ando’ dritta verso Valentina decisa ad affrontarla, senti la porta chiudersi e penso’ che Giada se ne era andata.
Eleonora esordi’ dicendo: senti Valentina, non è bene richiamarmi davanti a dei subalterni tipo quella ragazzina svampita.
Valentina sorrideva. La osservo’ scrutandola e poi con un tono di voce calmo e freddo, le disse:
Senti Eleonora, da oggi in poi, le cose saranno diverse, ti rivolgerai a me chiamandomi dottoressa, e ogni volta che devi venire da me ti fermerai fuori e attenderai di essere autorizzata ad entrare, ci sarà sempre Giada che ho scelto come segretaria personale ad introdurti, sino a che non ti autorizza tu aspetterai. La ragazzina svampita lavora adesso per me, e non è una tua subalterna. Ma una mia subalterna. Questo chiude il discorso. Fino ad oggi hai sparlato dei tuoi superiori criticandoli e delle tue colleghe denigrandole, vorrei che ti attenessi ad un comportamento piu’ professionale e di fare meno gossip. Sei qui per lavorare non per fare chiacchiere da salotto, o pettegolezzi.
Non lo voglio ripetere piu’. E adesso puoi andare.
Eleonora era rosso fuoco, le guance le bruciavano e non sapeva cosa replicare, fu un colpo di grazia girarsi e vedere Giada sulla porta che aspettava e aveva sentito tutto.
Usci precipitosamente e se ne ando’ al suo posto di lavoro. Anche quel giorno cerco’ disperatamente di rintracciare Fabio ma senza successo.
Eleonora oramai vedeva la sua vita un inferno, suo marito non faceva sesso da un po’ , non era mai stato un amante focoso, ma c’era da chiedersi perchè non la desiderasse piu’. E comunque lei voleva rifarsi una vita con qualcuno che le offrisse un tenore di vita piu’ interessante. Magari nemmeno dover piu’ lavorare. O solo part time.
Era forse chiedere troppo?
Pretendeva molto?
Ma figurarsi. Doveva assolutamente uscire da quella situazione e cambiare la sua vita, sentiva che una svolta ci sarebbe stata.
Dopo quattro giorni Fabio le telefono’, le chiese se le andava di vedersi, ci sarebbe stata una festa, e voleva invitarla.
Lei non ci penso’ due volte e accetto’.
Due giorni dopo si ritrovarono, un incontro ad un party di soci di Fabio, gente che parlava di ingegneria, quindi argomenti dei quali non era introdotta, si annoiava, quando Fabio le chiese se aveva voglia di andarsene. Certo non vedeva l’ora. Si allontanarono e la porto’ fuori vi era una piccola casetta in riva al lago, e mentre vi si recavano attraverso il boschetto, Fabio le chiese di spogliarsi e seguirlo nuda fino a li.
Ma come nuda,?
Si nuda dai avanti fammi contento esaudisci le mie fantasie. Avanti dai con quello che abbiamo fatto.
Lei si spoglio’ e lui le disse: tranquilla prendo io il vestito. Resta solo con le calze… cosi brava come una troia. Eleonora si sentiva la passera bagnata. Sapeva che era una cosa strana quella richiesta ma si sentiva eccitata ad assecondarlo.
Pensava che se riusciva a legarlo a se con il sesso, forse usciva dalla sua situazione. Arrivarono davanti alla casetta, e lui le chiese di restrare li un momento. Ando’ vicino ad un vaso di fiori e prese le chiavi, sapeva dove erano quindi conosceva il posto e questo tranquillizzo’ Eleonora.
Apri’ la porta e la fece entrare era buio all’interno, accesa la luce vide che si trattava di un’unica grande stanza, con una porta aperta che dava su un cucinino e una seconda al bagno. E poi questa grande stanza fungeva da camera da letto e da pranzo vi era un tavolo rotondo con sei sedie, il lettone grande piu’ grande di quello suo matrimoniale. Una bibioteca con molti libri un mobile bar. Tappeti. Comodo accogliente tutto in legno.
Fabio la fece avanzare, e le fece vedere come era disposto il tutto, il mobile bar, il cucinino, il bagno, disse a Eleonora di servirgli qualcosa da bere, un aperitivo, su fammi vedere che sei anche una donnina di casa. Eleonora lo assecondo’. Prese dal banco bar uno spritz e lo servi restando nuda mentre lui era vestito, era alquanto imbarazzante, Fabio le disse di preparare qualcosa da mangiare, nulla di complicato vai in cucina, dover svolgere quei lavori domestici, nuda, la imbarazzava ma voleva andare fino in fondo.
Preparo’ un’insalatona mista, con un po’ di tutto di quello che trovo’ nel frigo.
Poi si affaccio’ e disse: caro è tutto pronto posso servire… Lei Eleonora che serviva cosa che nemmeno a casa era mai stata molto casalinga.
Fabio si accomodo’ al tavolo attendendo che lei portasse in tavola, poi chiese scusa Fabio ma posso indossare qualcosa per cenare?
A che ti servirebbe siamo soli le rispose Fabio.
E cosi si accomodo’ e cenarono. Poche parole nulla di che, Fabio si comportava come se lasua nudità fosse una cosa normale.
Dopo cena un amaro che presero in poltrona. E Dopo Fabio le disse: allora ti piace questo posto, pensi che possiamo anche scopare stanotte in un posto come questo non ti ispira alla libidine?
Beh si certo caro, rispose Eleonora.
Fabio la prese e la porto’ vicino al letto la fece stendere e poi le fu sopra, inizio’ a baciarla, e ad accarezzarla, quando la senti’ riscaldarsi, le sfioro’ il sesso e senti’ che bagnava, la fece voltare la voleva alla pecorina. Lui le accarezzo’ le natiche piene, e poi con una mano la accarezzava sulle natiche con l’altra la vulva facendola bagnare in continuazione.
Alla fine ma mano dal sesso risali’^verso il suo buchetto. Eleonora avrebbe preferito davanti ma non voleva contrariarlo, e si lascio’ in filare le dita nel retto, lui lo manovrava e lo allargava infilando prima uno e poi in sequenza piu ‘ dita, ne aveva già tre che roteava e spingeva nel culo di Eleonora.
Eleonora gemeva un po’ di fastidio e un po’ perchè il piacere perverso di quella intrusione cominciava a fare effetto.
Appena penso’ fosse pronta, Fabio la penetro’ dietro e inizio’ a sbatterla facendole sentire le palle che le sbattevano sulla fica da quanto i colpi erano forti.
E ogni tanto le dava delle pacche sulle chiappe, Eleonora incassava, si bagnava ma avrebbe tanto voluto sentirlo nella figa.
Andarono avanti per un po’ fino a quando Fabio non si scarico’ nel suo retto riempendola di sborra calda, che Eleonora senti’ colpirle gli interni degli sfinteri.
Si riposo’ un po’ e la riprese, la inculo’ tre volte quella notte, e alla mattina dormirono fino a tardi, Eleonora era distrutta. E Fabio aveva anche lui necessità di recuperare. Eleonora venne inviata a fare il caffè. Poi uscirno, e arrivarono nel parco della villa dove Fabio aveva l’auto, le disse andiamo a fare una vera colazione. E si recarono in un bar pasticceria dove poterono prendere cappuccino e brioches di cui si sarebbero strafogati. Fabio le chiese se voleva andare a casa o restare con lui tutto il fine settimana.
Eleonora disse che voleva fare una telefonata per avvisare che aveva la zia malata e sarebbe rimasta il fine settimana con lui.
Un fine settimana dedicato al sesso sfrenato.
CAPITOLO 6. La rivale in casa
Eleonora si fece una doccia cercando di recuperare, poi guardo’ la televisione, un po’ ando’ a fare un giro su internet, cercava di svagarsi, si mise ai fornelli, avrebbe preparato una buona cenetta al marito, in fondo poverino anche se non trovava piu’ passione con lui, era da almeno due mesi che non avevano rapporti, e comunque era un bravo ragazzo, peccato non avesse ambizioni come vorrebbe lei. Vorrebbe una vita diversa.
A mezzogiorno si mise una insalata per se stessa, pensando che alla sera avrebbero cenato molto piu’ abbondantemente.
Aveva telefonato a Ruggero, dopo due o tre tentativi le rispose, e gli annuncio’ che aveva preparato una bella cenetta.
Oh si cara, grazie, meglio perchè ho invitato un’amica a cena stasera, ma come mai non sei al lavoro?
e lei gli rispose che aveva deciso di prendersi una giornata, si sentiva la voglia di stare a casa. Tesoro magari arrivo tardi quindi tu fatti carina, che viene una cara amica, se lei arrivasse prima di me accoglila…
poi si chiuse la comunicazione Eleonora ha provato a chiedergli ma chi era questa persona, ma non riusci, riprovo’ a chiamare ma il cellulare non prendeva forse era capitato in una zona dove non vi era campo.
Verso le 18,00 inizio’ a scegliere l’abbigliamento, era una amica di suoi marito forse qualcuno che lavorava con lui, boh, gli avrebbe fatto fare bella figura magari qualcuno che poteva fargli fare carriera.
Si vesti con cura, una gonna scozzese a pieghe, poco sopra il ginocchio, collant, reggiseno bianco con camicetta bianca non troppo trasparente ma si poteva distinguere il reggiseno. Ma non esageratamente.
Si mise delle ciabatte con il tacco, che non stonavano affatto con il suo abbigliamento. Sembrava la classica brava mogliettina che aspetta il maritino, tutto era pronto in forno, lo aveva spento, e si sarebbe mantenuto tutto al caldo per piu’ di due ore senza problemi, una lasagna e del pollo con patate.
Erano le 19,30 quando suonarono alla porta, si disse che era l’amica di suo Marito Ruggero, visto che lui ha le chiavi e quindi sarebbe entrato.
Arrivo’ alla porta e apri’. Resto gelata, di fronte a lei Valentina e Giada.
Con sguardo severo Valentina la osservava, un sorriso diabolico sulle labbra truccate con un rossetto rosso fuoco.
Buona sera Eleonora, vedo che ti sei ripresa dal tuo malessere. Disse: Valentina.
Ci fai entrare?
Eleonora era un po’ incerta, ma voleva sbarazzarsi di loro e disse: scusate ma ho degli invitati che sono in arrivo, posso sapere come mai siete qui?.
Si siamo state invitate da tuo marito.
Eleonora sbianco’. E balbattava: ma ma come invitate da mio marito… stasera abbiamo ospite una collega di mio marito… non capisco, Valentina entro’ ignorando Eleonora e portandosi dietro Giada. Era altezzosa e sicura di se Valentina.
Valentina si rivolse a Eleonora, non sei molto ospitale, ho incontrato tuo marito che voleva farti una sorpresa e ci ha invitate, mi pare che non sei molto felice di vederci, forse perchè in imbarazzo? Non stai male e hai detto una bugia? Come i bambini dici bugie, sto poco bene non voglio andare a scuola? Rideva di lei Valentina.
Poi si sedetta nella poltrona in genere riservata a Ruggero, e disse. Allora Eleonora,ho qui un piccolo regalino per te, e facendo un cenno a Giada quest’ultima che era sempre in silenzio, estrasse dalla sua borsa una busta da documenti formato A4, che consegno’ ad Eleonora.
Eleonora sorpresa la prese e disse: un regalo? Grazie. E apri. Non capiva che tipo di regalo potesse essere, in una busta A4.
Apri’, e tiro’ fuori un pacco di fogli, erano foto. E venne una vampata di calore, era una sua foto la prima, si accorse che erano tutte fotocopie a colori di foto, la prima era lei con il cazzo in bocca di Fabio e la si vedeva benissimo, come fosse stato un primo piano di qualcuno che l’aveva fotografata da vicino, ma non vi erano mai stati testimoni. Era li ferma con il pacco in mano con la prima foto…
Poi le lacrime agli occhi, si rivolse a Valentina: cosa significa tutto questo. Era rossa in volto.
Valentina la osservava come un gatto che gioca con il topo. E rispose: cara la mia troia, da adesso devi scegliere, o ti metti a disposizione mia e non mi contrasti piu’ anzi sarai la mia schiava e faro’ di te quello che mi pare o metto in rete queste foto e le mando a tutti i tuoi partenti e conoscenti e tappezzo anche il condominio di queste foto. Sono stata chiara?
Eleonora: scusa, ti supplico non farmi questo, ti prego, faro’ quello che vuoi. Ti prego non rovinarmi.
Bene, disse Valentina. Ora spogliati voglio vederti nuda.
Ma come ? qui ora chiese Eleonora, e mio marito? Sta per arrivare? Ti prego,
Nuda subito le impose Valentina. E non ti preoccupare del tuo cornuto, lui lo sà già. Per questo stasera siamo qui.
Eleonora confusa si spoglio’. Non riusciva a far funzionare il suo cervello era come se fosse con la febbre, e stava eseguendo gli ordini di Valentina, e davanti alla ragazzina piu’ giovane dell’ufficio. Ma non aveva la capacità di pensare.
Era stata una stupida ad andare con Fabio, le foto era le sue come aveva fatto? E adesso tutte queste foto nelle mani di Valentina e suo marito le aveva già viste.’
Ecco come mai non era qui, cosa voleva, vendicarsi ovviamente, Valentina le si avvicino’ le tocco’ il capezzolo, lo strinse, un sospiro solo usci dalle labbra di Eleonora, non era lesbica ma quella situazione era cosi strana. Si stava forse anche eccitando, poi Giada la piccola Giada le si avvicino’ e le bacio il capezzoli mentre Valentina era dietro di lei e le accarezzava il culo, il suo culo abbondante alla Jennifer Lopez. E introdusse le dita tra le sue cosce la obbligo’ ad allararle e da dietro le accarezzava la vulva oddio come scivolavano era bagnata non era possibile tutta quella situazione la stava facendo bagnare oddio che vergogna. Eleonora era nel pallone.
Poi la porta si apri’, suo marito entro’, lei era li palpata da due donne nuda nel suo salotto. Ruggero si avanzo’ in silenzio, non disse nulla si sedette sul divano, e attese.
Valentina era sempre in piedi, gli disse: Spogliati caro.
E Ruggero si sbarazz” rapidamente di tutto, restando nudo, come aveva Voluto Valentina. Eleonora non lo vedeva nemmeno aveva sentito l’ordine ma teneva gli occhi chiusi.
Valentina le diede una pacca sul culo, fermando il piacere che stava montando e fermandola sull’orlo dell’orgasmo.
Ecco che Eleonora gemette di frustrazione. Non ti fermare sussurro’.
Valentina rise ele disse: io saro’ a decidere quando godi troia. Sia chiaro.
Ora andiamo in cucina, I comiugi nudi e Valentina e Giada vestite, si accomodarono e si fecero servire, Eleonora guardava Ruggero nudo come lei che serviva Valentina in silenzio allora lei servi’ Giada. Poi Ruggero si sedette, Valentina fece cenno ad Eleonora di avvicinarsi si fece passare il piatto di Eleonora e lo pose a terra, le disse: Tu accucciati e mangia come una cagna e senza usare le mani. Forza.
Eleonora era senza parole, senza forze, e restava immobile a guardare Valentina con occhi supplici.
Una sferzata le arrivo’ alle natiche, un dolore, sussulto’ e grido’, poi voltandosi vide che Giada aveva uno scudiscio in mano.
Meglio obbedire troia. Le disse Valentina.
Si piego’ si accuccio’ e affondo’ il viso nel piatto e con la bocca raccoglieva pezzi di lasagna e come un animale ridotta ad una cagna mangiava impiastricciandosi il volto e sporcando anche i suoi capelli.
Da sotto il tavolo vedeva il sesso di suo marito teso come non lo aveva mai visto segno che tutto questo lo eccitava. Vederla sottomessa in quel modo lo eccitava come non mai.
Finirono il pranzo, e dovette servire degli amari a tutti in salotto, poi dovette leccare al fighetta di Giada una fighetta deliziosa e depilata, e dovette impegnarsi per la prima volta con una donna. Poi soddisfo’ suo marito e lo succhio’ fino a farlo godere nella sua bocca.
Appena si fu sfogato, Valentina si alzo’, e fece alzare Ruggero e gli rinchiuse il pene in una gabbietta, una cintura di castità per uomini, chiuse il lucchetto e si tenne la chiave.
Da questo momento siete miei tutti e due, ,domani mattina arriva in ufficio puntuale troia e presentati da me ti daro’ le tue nuove mansioni.
E se ne ando’ altezzosa e arrogante sicura della sua vittoria, Eleonora si sfogo’ in un pianto dirotto anche suo marito era caduto nella trappola forse ricattato o forse per non far vedere in giro le foto del suo tradimento per evitare lo scandalo. Non sapeva e non osava parlare solo piangeva. E ora …..?
CAPITOLO 7.
In ufficio l’indomani mattina, Eleonora puntuale si presenta davanti all’ufficio di Valentina, deve cercare di chiarire la sua posizione e trattare si promette di essere gentile e molto educata e di non alzare la voce. Dopo un po’ Valentina arriva, accompagnata dalla Signora Sonia. La direttrice del settore, si sente mancare adesso come farà ad affrontare l’argomento, davanti alla direttrice.
Dopo 10 minuti di attesa viene fatta entrare da Giada, e trova le donne sedute sul divano che si sorridono e parlano di qualcosa legato alla moda, di abbigliamento.
Appena Eleonora è da loro non sa come comportarsi il divano un tavolino davanti al divano due e null’altro deve restare in piedi, e attende, appena loro dopo lo scambio di battute si girano ed è la Signora Sonia che parala.
Bene Eleonora, l’abbiamo convocata per una comunicazione, ci sarà un rimpasto nei vari uffici e servizi, lei passa alle dirette dipendenze della dottoressa Valentina, da questo momento, e Giada viene in ufficio di sopra in direzione da me. Quindi vada nel suo vecchio ufficio raccolga le sue cose se ne ha e si trasferisca qui.
Ma signora direttrice è un declassamento questo. Si permette di dire Eleonora.
Beh non direi mi pare una promozione sarà direttamente segretaria del capo settore, non le pare? Su avanti vada ora che facciamo tardi.
Eleonora esce.
Appena uscita Sonia si lascia scivolare a terra e bacia le scarpe a Valentina, e le chiede sono stata brava padrona?
Si cagnetta, sei stata brava. Ora porta su le cose di Giada che ovviamente da questo momento sarà il tuo controllore rispetto ai miei ordini e disposizioni. E obbediscile senza discutere.
Si padrona non dubiti.
E poi Sonia si alzo’ e rivolgendosi a Giada le disse: permette padroncina che prenda le sue cose per portarle sue in ufficio?
Prendi pure schiava le rispose Giada che si compiaceva del suo ruolo di co-padrona della direttrice. Sonia prese i pacchi di Giada e seguita da lei che aveva due borse comunque salirono fino all’ufficio delle direttrice dove In anticamera vi era una scrivania per Giada che doveva registrare le telefonate e fare da filtro per la sua direttrice ma nei tempi morti dominarla per farle sentire sempre il dominio voluto ed esercitato già da tempo da Valentina che ne era diventata la padrona.
Appena in ufficio Sonia deposito’ i pacchi sulla scrivania poi si rivolse a Giada:
Ora padroncina mi permette di andare nel mio ufficio per svolgere i miei doveri professionali?
Giada la guardo’ e le disse: prima alza la gonna e mostrati.
Sonia obbediente sollevo’ la gonna, a 47 anni aveva ancora un fisico invidiabile, la passera depilata come voleva la sua padrona con il tatuaggio sul pube di una coroncina circondata da una catena e le iniziali della sua padrona. Girati le disse. E Sonia si giro’. Appoggiati alla scrivania culo in fuori, e gambe divaricate, Sonia era una schiava ben addestrata e obbediente.
Si posiziono’ come ordinato. E Giada, le infilo’ le mani tra le gambe senti che la figa della schiava era umida, le diede quattro sculaccioni sulle belle natiche piene e protese. Poi le disse: ora puoi andare.
Grazie padroncina Giada di esservi occupata di me e di avermi sculacciata. Giada le si avvicino’ e le diede un bacio. Ora vai troia… altrimenti perderemo tempo che mi vien voglia di farmi leccare.
Sarà un piacere appena lo vorrete mia signora. Rispose Sonia.
E ando’ nel suo ufficio.
Eleonora non aveva gra chè da prendersi e arrivo’ nell’ufficio di Valentina, avanti vieni metti le tue cose in ordine e vieni da me.
Cosi fece era rossa in volto con le lacrime agli occhi, mentre Valentina gongolava poteva giocare con questa sua collega birbantella che le aveva messo i bastoni tra le ruote ma ora dipendeva totalmente da lei. E non solo in ufficio ma anche fuori dall’ufficio.
La giornata passo’ tranquilla Valentina diede solo incombenze lavorative da svolgere ad Eleonora, solo a fine lavoro la convoco’ e le disse che sarebbero state a cena assieme a casa sua. E cosi uscirono assieme e partirono con l’auto di Valentina. Eleonora obietto’ che avrebbe dovuto avvisare a casa, ma Valentina replico’ che non era necessario. Suo marito era stato invitato anche lui.
Si ritrovo’ nell’appartamento di Valentina, che glielo fece visitare e li sorpresa in camera di Valentina nudo, vi era suo marito Ruggero.
Portava un collare al collo, rosso e nero, e appena Valentina entro’ si chino’ ai suoi piedi e glieli bacio’, benvenuta Signora Padrona.
Suo marito era li e chiamava Valentina padrona.
Eleonora era assolutamente basita. Valentina le spiego’che aveva contattato il marito, e lo aveva reso partecipe informandolo con documentazione che era ufficialmente cornuto. Era stato un duro colpo, ma Valentina lo prese con se lo consolo’ gli insegno’ che esistono molti modi di godere e comunque lui vedendo le foto di lei con Fabio si era eccitato. Ora era suo, e per dimostrarlo gli mise una gabbietta di castità davanti a Eleonora.
Da questo momento io decido della sua vita sessuale, e di cosa farà, e se te ne renderai conto anche tu accetterai di diventare il mio giocattolo oppure puoi andartene e farti una vita, qui ho abbastanza da farti un bel curriculum che mi consente di licenziarti. Certo te ne puoi andare, ma non avrai nulla da tuo marito mentre lui puo’ divorziare per giusta causa. Puoi cercare un altro lavoro, e magari riuscirci. Oppure diventare piu’ femmina abdicare alla tua libertà e diventare una delle mie schiave, certo decidero’ io come e quando e con chi scoperai, ma alla fine il tuo piacere sarà centuplicato rispetto a quello che hai conosciuto fino ad ora.
Ora vado di là, e se accetti uscirai di qui nuda con addosso quel collare che è sul letto e ti aspetta oppure te ne esci e te ne vai… parlane con tuo marito.
Dopo circa 20 minuti Eleonora esce, nuda con il collare al collo seguita da suo marito.
Ruggero: Padrona Valentina, sia io che Eleonora siamo d’accordo di metterci interamente al suo servizio. Anche Eleonora ha capito che questo è meglio di qualsiasi altra soluzione.
Valentina guardava Eleonora, che rossa in volto, non parlava, aveva gli occhi lucidi, e non sapeva cosa dire.
Vieni le disse Valentina, tu Ruggero prepara la cena svelto, Ruggero era già stato in quella casa e si dava subito da fare.
Valentina prese per mano Eleonora, la porto’ sul divano e le parlo’, le spiego’ che avrebbe avuto molta soddisfazione, se sapeva sottomettersi a lei avrebbe avuto tanti cazzi che le avrebbero procurato orgasmi meravigliosi, suo marito lei lo aveva conosciuto per parlargli del suo tradimento ma si era accorta che si eccitava nel vedere le foto e le fu facile portarlo da lei e farlo cadere ai suoi piedi. Ora le era devoto, e se lei avesse saputo accettare tutto questo ne troverebbe anche il suo giovamento, non aveva certo il carisma del capo e nemmeno le capacità doveva accettarsi di essere una donnetta che poteva solo aprire le cosce e mettere a disposizione i suoi buchi per i suoi amanti, ma con lei e sotto la sua guida avrebbe fatto molto di piu’.
Eleonora stava li ad ascoltare, quando suonarono alla porta, Valentina si alzo’ e le disse di non muoversi.
Era Fabio, entro’ non la degno’ nemmeno di uno sguardo si bacio’ con Valentina un bacio voluttuoso, e poi si accomodarono in salotto, Eleonora vedeva il suo amante e aveva un nodo alla gola. Nuda l’aveva già vista ma cosi in quella umiliante condizione no.
Nel frattempo Ruggero era tornato e servi gli aperitivi solo a Fabio e Valentina. Fabio si alzo’ e chiese a Ruggero se si sarebbe tenuto la vacca infedele. E Ruggero rispose che si se lei sarebbe diventata la puttana di Valentina.
Eleonora era rossa in volto. Suo marito la voleva umiliare e anche Fabio. Fabio le disse che lei non era stata male a letto ma non era all’altezza di Valentina e del piacere che lui provava con quella che sapeva usare ogni arte amatoria con uomini e donne, e sperava anche di sposarla un giorno se lei acconsentiva. Il mondo crollava intorno ad Eleonora, sconfitta ed umiliata.
Valentina le disse: senti Eleonora so come ti senti, ma se accetterai la tua nuova condizione e diventerai la mia schiava e la mia puttana ti prometto che non te ne pentirai. Certo ci sarà un tirocinio da fare ma vedrai che cio’ che proverai con me non lo troverai da nessuno e con nessuno. Accettati e sarà molto piu’ facile se vuoi andartene sei ancora in tempo.
Eleonora non parlava era troppo stordita suo marito li sottomesso a Valentina, il suo amante che sperava di sposare lei, e per lui invece era solo stata una scopata, e addirittura voleva sposare Valentina. Non sapeva cosa fare nè cosa dire.
La sua rivale, Valentina stava stravincendo, si sentiva stanca, si sentiva talmente svuotata che non aveva voglia di pensare.
Si abbandono’ in attesa degli eventi. Si inginocchio’ ai piedi di Valentina e le disse: hai vinto sono a tua disposizione come schiava e puttana. Po singhiozzo’.
Valentina la lascio’ sfogare poi la prese per mano e le disse: vieni andiamo di la aiuta tuo marito a servire.
E cosi inizio’ la cena. Entrambi i coniugi nudi, poi dopo la cena, si ritirarono in camera da letto dove Valentina fece l’amore con Fabio, e sia Eleonora che Ruggero vennero legate a delle poltrone assistendo alle performance degli amanti ma senza potersi toccare. Eleonora era bagnata e smaniava di godere, e Ruggero avendo la gabbietta ogni erezione veniva bloccata dolorosamente.
Passarono la notte cosi. Solo al mattino Valentina li slego’, e gli fece preparare la colazione. Poi appena uscito Fabio mando’ Ruggero a lavarsi, ma lo raggiunse in bagno, aveva uno strap on non grosso, ma carino e fatto bene di lattice solido ma morbido, lubrifico’ il culo di Ruggero e lo sodomizzo’ quell’introduzione davanti alla moglie eccitata fece si che Ruggero venne con la prostat sollecitata senza che avesse erezione. Cosi potè andare al lavoro rilassato.
Valentina poi prese uno strap on piu’ grosso e fatta mettere Eleonora a novanta gradi la prese prima davanti portandola all’orgasmo e poi anche dietro e le fece avere un secondo orgasmo.
Poi si fecero la doccia assieme e andarono in ufficio.
La mattinata passo’ rapidamente, all’ora di pranzo uscirono incontrarono Sonia e Giada sul retro degli uffici dove non passava nessuno, eccetto qualche dirigente, Giada bacio’ Valentina sulle guance, mentre Sonia con enorme sorpresa di Eleonora bacio’ la mano di Valentina inchinandosi. Poi Valentina disse: Sonia prendiamo la tua auto, oggi festeggiamo a pranzo l’entrata di Eleonora nel nostro piccolo club.
Si padrona rispose Sonia.
Ora Eleonora si rendeva conto che non avrebbe mai potuto fare le scarpe a Valentina, era la padrona della dirigente, figurarsi.
Si rese conto che Giada comandava a bacchetta la direttrice, infatti le ordino’ di sedersi a culo nudo sul sedile di dietro prese le chiavi e guido’ lei il Suv della diretrice. Sonia obbediente e sottomessa ai voleri delle due giovani donne stava nel suo ruolo e pareva anche felice.
Eleonora salendo dietro anche lei vide che Sonia portava calze autoreggenti, e no aveva mutandine, ed era depilata, la gonna era perfettamente sollevata come ordinato Giada e stava con le gambe aperte. Valentina si volto’ e sorrise ad Eleonora. Stupita?
Eleonora fece un cenno affermativo con la testa.
Poi rivolta a Sonia le chiese vuoi dire ad Eleonora quanto sei felice di essere la nostra schiava e come è acccaduto?
Si Padrona, rispose Sonia, e rivolgendosi a Eleonora le racconto’ che era molto felice di essere la schiava di Valentina che trovava il suo ruolo appagante, e che la padrona l’avesse affidata alla custodia di Padroncina Giada la rendeva molto soddisfatta soprattutto che ora Giada co-padrona abitava con lei. Dove ovviamente lei la doveva soddisfare in tutto e per tutto, se non era abbastanza obbediente ovviamente veniva punita come si deve fare con una schiava che non soddisfa le aspettative dei suoi padroni.
Lei spiego’ dopo il divorzio, per molto tempo non aveva avuto contatti con nessuno ne uomini ne donne, aveva a volte fantasticato su donne ma non le era mai accaduto. La fortuna fu che ad una serata incontro’ Fabio, e lui seppe cortegggiarla, era giovane bello si sentiva lusingata e da molto tempo non aveva rapporti e abbiamo sempre bisogno di qualcosa e quando lo troviamo allora siamo piu’ felici. Tre mesi di relazione torbida, dove aveva provato tutto e di piu’ fino al giorno in cui Fabio che si vedeva con Valentina, capita che la giovane e bella Valentina capita e ci sorprende. Ero nel pieno del piacere e non mi rendevo conto e Valentina si è inserita con noi, abbiamo fatto sesso a tre ed era la prima volta che leccavo una donna. Mi è piaciuto da allora ha saputo irretirmi e fare di me la sua schiava e ne sono felice, sento che in questo ruolo riesco a esprimere al meglio tutta la mia sessualità, ad abbandonarmi totalmente al piacere e la mia padrona sa cosa è bene per me non posso fare a meno di obbedirle con fiducia e devozione.
Pranzarono, poi al momento del desser Sonia venne mandata a chiedere lo sconto al proprietario, come era usanza quando andavano in quel locale, e indico’ Eleonora, la quale osservava.
Valentina le disse: Eleonora adesso ti mostrerai carina con il proprietario che ci fa lo sconto per il pranzo voglio che tu vada con lui e ti conceda esaudendo ogni sua richiesta.
Eleonora arrossi’ era come prostituirla, non sapeva cosa rispondere, poi Valentina la prese per mano alzandosi e andarono vicino a Sonia, ed entrambe seguirono il proprietario fino al suo ufficio.
Ritornarono dopo circa venti minuti. E Valentina chiese mentre salivano in auto come era andata, Sonia le racconto’, che nell’ufficio le aveva fatte sollevare le gonne in vita e poi le ordino’ di succhiarlo, si misero in ginocchio e lo succhiarono passandoselo a due bocche, dopo di chè appena fu pronto le mise entrambe con il busto sulla scrivania terga esposte, abbasso’ le mutandine di Eleonora la sola che le portava, e inizio’ a penetrarla, Visto che era nuova per lui. Dopo Un po’ si dedico’ anche a me spiegava Sonia, e quando fu sul punto di venire, le fece inginocchiare per contedersi il suo seme, la vincitrice fu Eleonora e le venne copiosamente in bocca e lei da brava troia ha ingoiato tutto. Ha anche detto prosegui’ Sonia che se la nostra Padrona vuole portarci a cena , ci fa montare a fine serata da tutto il personale.
Poi si è tenuto le mutandine di Eleonora per ricordo concluse Sonia.
La tua prima vera marchetta da puttana esordi’ Valentina, stasera lo racconteremo a Ruggero, sono sicuro che si ecciterà di sapere quanto è troia sua moglie.
Alla sera a casa mentre Eleonora preparava la cena, all’arrivo di Ruggero, Valentina lo abbraccio’ e gli disse: vieni che ti raccontiamo di oggi, ma prima aspetta che ti libero dalla gabbietta. Lo fece spogliare e lo libero’ dalla gabbietta di cui lei aveva le chiavi. Al tocco delle mani di Valentina appena libero Ruggero ebbe subito un ‘erezione. E Valentina scoppio’ a ridere ma guarda che impertinente che alzi la testa cosi, ma quanta voglia hai mio piccolo schiavetto.
Oh tanta signorina Valentina rispose Ruggero, solo al sentire il suo profumo riesco ad inebriarmi sa veramente lei è talmente sensuale e bella.
Ma che adulatore che sei replico’ Valentina, e davanti a tua moglie mi corteggi ma dai non si fa e rise.
Eleonora era nuda con solo un grembiulino per sbrigare le faccende domestiche, e visto che il lavoro piu’ importante era fatto… venne invitata da Valentina a raccontare la sua prima marchetta per pagare il ristorante.
Eleonora piccata di vedere come il marito si eccitava con Valentina, fu molto prolissa nei dettagli spiegando come era stata presa e come aveva ingoiato con enorme piacere il seme del proprietario del locale spiegando che era stata invitata a ripassare di sera per farsi montare da tutti i dipendenti del locale.
Valentina compiaciuta del comportamento di Eleonora e di Ruggero disse che quella sera potevano cenare e poi si sarebbero diverititi, e promise a Ruggero di portarlo al Ristorante a vedere le performances di sua moglie alla prima occasione, Ruggero era super eccitato e allora Valentina lo mando’ a farsi una doccia e lo segui in bagno, gli ordino’ di farla fredda che doveva raffredarsi prima di andare a cena.
Cenarono in silenzio, poi Valentina si reco’ in soggiorno accese la televisione e si mise a guardare un film Eleonora e Ruggero seduti sul divano con lei, fino alle 22,30 erano episodi alle 22,30 finito il primo Valentina decise che era ora di andare a letto, prese Ruggero per mano, e lo condusse in camera, ordino’ ad Eleonora di seguirli e di mettersi in ginocchio ai piedi del letto.
Poi le disse succhialo bene preparalo per me.
Nel frattempo lei si spogliava, era proprio bella e comunque Ruggero non aveva certo bisogno di essere stimolato vedeva Valentina come una dea dal fisico perfetto chesolo nei film o nelle riviste aveva visto, era veramente splendida.
Valentina si stese sul letto e gli disse; su mio docile schiavetto vieni a leccarmi, su Valentina aveva una fighetta deliziosa le labbra depilate solo un ciuffo sopra a triangolo come una freccia che indicasse la direzioe le labbra turgide e gonfie bellissime che nascondevano le piccole labbra che si intravvedevano solo ora con le gambe aperte, rosse ninfe che Ruggero aveva già leccato da quando aveva accettato questo accordo di sottomissione con la bella Valentina. La lecco’ e quando lei fu calda e umida come voleva Valentina lo invito’ a penetrarla.
Entro’ con delicatezza nello scrigno d’amore di Valentina, era calda molto calda sentiva il suo calore irradiarsi lungo tutta la sua asta, rimase fermo in fondo a lei. Mentre invidiosa Eleonora vedeva suo marito che era oramai totalmente succube della sua rivale, o ex rivale visto che ora anche lei le era sottomessa. Cornuta e sottomessa, era quello che senti quando Valentina le rivolse la parola appena Ruggero era in fondo alla sua figa.
Dio che bello hai un bel cazzo lo sai piccolo schiavetto, sei mio e lo resterai vero?
Siii sono tuo rispose Ruggero.
Su ora datti da fare vai amami, e tu cagnetta appena sta per godere vieni a bere la sua sborra. Sei solo il nostro sacco da sborra. Le disse Valentina.
Ruggero si impegno’ per far godere Valentina come un amante appassionato, e si stava innamorando di quella Dea che gli aveva fatto perdere la testa e scoprire che aveva una moglie infedele.
Arrivo’ al momento di godere che disse: Signora mia signora ci sono, Valentina aveva già goduto lo fece uscire e subito come da ordini Eleonora lo venne a prendere in bocca dopo poche succhiate Ruggero venne copiosamente nella sua bocca e lei succhio tutto e ripuli quindi il cazzo del suo marito da ogni residuo inclusi gli umori di Valentina.

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