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Ludovico e i suoi “gialli”

By 19 Luglio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao Diana,
sono un uomo di 50 anni frequentatore di siti di racconti erotici come “i racconti di Milu” dove ho avuto modo di leggere la presentazione che hai scritto sul tuo profilo.
Ho letto anche i tuoi racconti e li ho trovati interessanti e corrispondenti ai miei gusti per cui mi sono convinto a scriverti.
Mi rendo conto che la tua casella di posta elettronica sarà intasata da mail tipo questa mia ma…. come si dice? “tentar non nuoce….”
In pratica sarei interessato dall’invito che fai di scrivere un racconto a quattro mani ispirato a situazioni erotiche e avventure di una donna, evitando (concordo con te) di trattare generi di tipo Saffico, Gay, Trans, Dominazione spinta e Incesto.

A dire il vero non mi propongo tanto nel ruolo di scrittore o co-scrittore, come proponi tu perché non mi sento in grado di scrivere. Naturalmente ho molte fantasie ma non so scriverle e quelle che mi sembrano delle mega fantasie poi, una volta scritte, non mi sembrano un gran ché quindi ho maturato l’idea che non so renderle….
Ti vorrei proporre invece di raccontarti una storia vissuta da me tanti anni fa, con l’allora mia fidanzata. Si tratterebbe di una storia vera che mi ha anche fatto soffrire molto ma è passato tantissimo tempo e ormai l’ho superata e quando ci ripenso la trovo finanche gradevole e divertente per cui mi son chiesto se tu fossi disposta a reinterpretare il ruolo di lei con la tua fantasia……
In verità devo dire che ho ripercorso molte volte certi episodi ma solo con la mia fantasia. Non avendo il suo contraddittorio, mi son fatto dei film pazzeschi su tutte le sue avventure al punto tale da allontanarmi dalla realtà.
Adesso però non voglio tediarti più di tanto. Se ritieni la cosa interessante, potremo parlarne e approfondire qualche aspetto.
L’idea di massima sarebbe quella che io ti raccontassi sommariamente qualche episodio trascorso. La mia parte sarebbe quella realmente vissuta mentre la parte di lei potrebbe essere anche totalmente stravolta dal comportamento che preferisci o che scaturisce dalla tua fantasia…..

Potrebbe interessarti?

Ciao
Ludo

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Ciao Diana, ti ringrazio per la risposta.

Per quanto riguarda la mia parte, concordo con te e infatti pensavo di scrivere io la parte riguardante me e le mie sensazioni però non saprei come iniziare; se raccontare la storia come è andata, se descrivere lei e la nostra relazione di coppia o partire direttamente da un determinato episodio.

Per quanto riguarda ciò che mi piacerebbe, potrei dire che vorrei rivivere certi episodi dando una chiave di lettura diversa da quelle che ho dato io per anni.
Mi spiego meglio:
La storia risale a circa trenta anni fa, quando ero appena ventenne, non esistevano internet, telefonini, macchinette digitali e altre fantasticherie moderne.
Nicoletta, la mia fidanzata non era ancora maggiorenne quando ci siamo conosciuti e siamo stati fidanzati per quasi dieci anni!
Poi, quando ormai eravamo sul punto di sposarci, lei ha deciso di troncare definitivamente la relazione con me, trasferendosi in America. Quando ci siamo conosciuti avevamo entrambi avuto le nostre prime esperienze sessuali per cui non eravamo vergini ma non eravamo neanche esperti.
La nostra era una normalissima relazione adolescenziale con le passioni e i tormenti dell’età. Il classico ragazzo imbranato tutto sport e nutella io e la classica ragazzetta smaliziata lei. Durante tutta la relazione lei mi ha tradito ufficialmente due volte mentre io le sono rimasto sempre fedele. Dico “ufficialmente” perché si è trattato di due casi distinti in cui lei mi ha dichiarato esplicitamente di averlo fatto ma ci sarebbero diversi altri casi in cui non sono sicuro di cosa sia avvenuto e ho forti dubbi che sia successo qualcosa nonostante lei non me l’abbia confessato. Inutile dirti che io ero molto innamorato di Nicoletta e quando mi ha confessato di avermi tradito, l’ho sempre perdonata. Ovviamente quando mi ha lasciato ci sono rimasto molto male pur continuando a volerle bene per cui non mi sono lasciato prendere dai commenti dei compagni che la dipingevano come una troietta e mi sono chiuso in me stesso vivendo il mio dolore in solitario.
Il tempo è stato galantuomo anche con me per cui ho superato quei momenti e ho rivissuto i ricordi di quell’amore giovanile con molto affetto arrivando a trovare certe situazioni finanche divertenti.
Però in tutti questi anni ho spesso ripensato a certi episodi (ne potrei considerare almeno quattro) in cui i suoi atteggiamenti non sono stati del tutto limpidi. Io li ho rivissuti con lucidità da parte mia ma trovando diverse chiavi di lettura. Si tratta di episodi in cui sembrava scontato il suo coinvolgimento sessuale ma non ho prove evidenti.
Non potendone parlare più con lei in quanto si è trasferita negli States per studiare e dato che anche la sua famiglia si è trasferita in un’altra città, non ho più avuto modo di incontrarla.
Quindi in conclusione mi piacerebbe leggere una chiave di lettura femminile dei vari episodi. Anche se dovesse essere totalmente inventata o dettata da una fantasia che non le apparteneva.
Non mi importa perchè in tutti questi anni ho ripercorso già tutte le soluzioni.
Infine devo aggiungere che negli ultimi anni il suo atteggiamento nei miei riguardi era un po’ cambiato. Aveva assunto dei comportamenti dominanti e sopratutto dopo la seconda volta che la perdonai, sembrava trovare particolaremente piacevole umiliarmi in maniera soft e trovava molto divertente la mia sofferenza.

Detto ciò, non saprei cosa aggiungere.
Forse dovrei parlare un po di me descrivendo il mio carattere di allora e di oggi?

In sostanza a me piacerebbe che una donna rivivesse certe situazioni restituendomi le sensazioni provate anche nei miei confronti;
Tali situazioni dovrebbero essere descritte con una fantasia feminile anche se non corrispondente a quella di Nicoletta che comunque era una ragazza normalissima in possesso di una sana e bella componete di troiaggine;
La sua età, il suo nome, il suo aspetto e l’era in cui sono ambientati i fatti non hanno alcuna importanza e possono essere totalmente rimodulati così come non è scontato l’epilogo.

A questo punto dimmi tu come proseguire.
Ti racconto gli episodi?
Può essere utile descriverti il suo aspetto e raccontarti degli antefatti che la riguardavano o dei dettagli (raccontatemi da lei stessa) dei due tradimenti per farti capire come si comportava in certe situazioni?

Spero solo di non averti annoiato troppo, aspetto tue notizie.

Ciao
Ludo

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Ok, grazie mille per i complimenti, ne terrò conto dal momento che arrivano da una brava come te….

Generalmente non mi sottovaluto, forse ho la tendenza ad essere severo con me stesso ma non mi tiro mai indietro facilmente.
Il fatto è che come ti dicevo, queste storie me le sono raccontate tantissime volte fino al punto di perderne l’originalità. E poi mi riferivo al fatto che spesso le mie fantasie, riferite al mondo femminile, mi sembrano, una volta scritte, veramente poca cosa; per cui sono giunto alla conclusione che le fantasie femminili sono più belle se descritte da una donna…. però questa è solo una mia opinione che non trova riscontro in letteratura…

Tornando a noi, seguendo il tuo consiglio, descrivo sommariamente Nicoletta.
Al tempo in cui ci siamo conosciuti era una ragazzetta acerba ma io la trovavo già deliziosa nel suo essere acqua e sapone e poi, maturando, si è trasformata in una donna molto sensuale.
Altezza nella norma (1,68 circa); proporzionata; capelli mediamente lunghi castano chiaro (con il sole diventavano praticamente biondi); occhi leggermente a mandorla castani scuri; indossava la taglia small per quasi tutti gli indumenti (quasi sempre jeans e maglioncino). Le parti che adoravo di più erano i seni piccoli (a stento una seconda) e i piedini (tg 37). Un mio rammarico è non averle mai detto quanto adorassi queste sue parti. Non so perché non l’ho fatto. Forse mi vergognavo o lo trovavo scontato (un errore comune a quasi tutti i ragazzi maschi) e poi perché a quel tempo, inizio anni 80, lo stereotipo di donna sensuale era Edwige Fenech o Serena Grandi, tanto per fare qualche esempio e cioé tutti i ragazzi della mia età impazzivano per le maggiorate per cui mi sembrava strano il fatto che mi piacessero le donne minute con i seni piccoli e ancora più un taboo per me era dichiarare che mi piacevano i piedi femminili.
Ricordo che nei primi anni del liceo, tutti i ragazzi della mia classe, sbavavano sulle tette e le profonde scollature della proff di inglese mentre io ero letteralmente ipnotizato dai piedi della proff di matematica……. la differenza era che mentre loro potevano vantarsi di essersi masturbati pensando alle tette della proff, io dovevo nascondere il mio interesse per i piedi dell’altra proff, tra l’altro pure odiata dall’intera classe.
Nicoletta invece ricordava vagamente un’altra attrice dell’epoca, una tal Silvia Dionisio (praticamente sconosciuta al grande pubblico) che non era affatto una maggiorata ma a me piaceva moltissimo.
Questo il ritratto fisico di Nicoletta.
Su di me invece ho poco da dire. Alto quasi 1.90; magro come un grissino; dai movimenti dinoccolati; divoratore di nutella; grande sportivo (praticavo calcio nel primo pomeriggio e pallavolo la sera); ovviamente studiavo poco (circa 10 minuti al giorno tra l’allenamento di calcio e quello di pallavolo).
Caratterialmente, pur essendo un buon tempone e un compagnone, ero particolarmente timido e imbranato con le ragazze. La mia timidezza non mi permetteva di esternare veramente quello che provavo e quelle poche volte che lo facevo, o combinavo un casino di incomprensioni o facevo delle gaffes gigantesche per cui avevo sempre timore di dire qualcosa che potesse offendere o far arrabbiare Nicoletta che invece aveva un caratterino niente male, diceva sempre quello che pensava e spesso si arrabbiava con me inveendo verbalmente o castigandomi non rivolgendomi la parole per ore e addirittura per giorni se l’avevo combinata grossa. inutile dire che la cosa che la faceva più imbestialire era se guardavo o peggio se facevo apprezzamenti su altre ragazze, fossero pure le sue amiche.
Sessualmente non eravamo più vergini quando ci siamo incontrati pur tuttavia, almeno io, non ero espertissimo. Lei veniva da una storia durata tre anni con un ragazzo molto più grande di lei e che le aveva insegnato praticamente tutto; io avevo avuto un paio di storie estive e la mia esperienza era basata fondalmente sui racconti dei compagni più grandi e sulle seghe che mi sparavo.

Credo di aver detto tutto il necessario. Se mai volessi approfondire qualcosa, non esitare a chiedere.

A questo punto cercherò di descrivere qualche fatto premettendo che la nostra storia era una storia normalissima. Eravamo fidanzati alla luce del sole, tutti gli amici lo sapevano così come pure le nostre rispettive famiglie che ci accettavano di buon grado.

Ci siamo conosciuti a fine anno scolastico del 1982. Io ero alle prese con l’esame di maturità anche se la mia concentrazione era dedicata tutta alla Nazionale di calcio impegnata nel Campionato Mondiale in Spagna. Lei cercava qualcuno con cui ricominciare dal momento che usciva da una storia che l’aveva segnata in quanto il ragazzo con cui stava l’aveva tradito molte volte prima di lasciarla….
Mi confesserà in seguito che voleva evitare i ragazzi potenzialmente playboy per via dei tradimenti ricevuti dal suo ex pur essendo particolarmente attratta dai bei ragazzi grossi e forti fisicamente. Mi aveva puntato perchè io le davo la netta impressione di essere indifferente alle ragazze e il fatto di non essere un fisicaccio scoraggiava le puttanelle (come chiamava le ragazze disinvolte) anche se talvolta si rammaricava che non avessi un fisico prestante come piaceva a lei.

La relazione è durata dal giugno 1982 al dicembre 1991.
Durante questo periodo sono seccesse diverse cose che oggi posso definire “diversivi” ad una vita di coppia fin troppo normale fatta di momenti di grande passione sentimentale ed altri di alti e bassi condizionati dalla vita di tutti i giorni.
Ho raccolto, nei miei ricordi, quattro diverse tipologie di situazioni diversive:
Il tradimento conclamato, le imbarazzanti situazioni di sottili umiliazioni (successivi ai tradimenti), le provocanti situazioni di vanità femminile ed infine gli episodi che per me rappresentano un vero e proprio giallo in quanto penso che sia accaduto qualcosa ma non so esattamente cosa e dei quali non so che darei per conoscerne i minimi dettagli.
Questi nebulosi episodi sono accaduti maggiormente in periodi estivi nei quali Nicoletta si trasformava in una vera e propria pantera e dava il meglio di se. Nei periodi invernali invece era troppo presa dagli studi universitari prima e dal lavoro poi per cui cadeva quasi in letargo. Dico “quasi” perché negli ultimi tempi apprezzava anche le mezze stagioni.

Sinceramente adesso non saprei cosa aggiungere per spiegare la situazione.
Proverò ad abbozzare una sorta di cronologia in base ai miei ricordi:
Inizio estate 83 (un anno di fidanzamento) = succede un episodio che mi ha scosso moltissimo per cui lo racconterò come antefatto a tutto;
Estate 83 = 1′ giallo eravamo in vacanza in campeggio;
1984 primo anno di università = accadono un paio di fatti (oggi) divertenti;
Estate 85 = 1′ tradimento;
Estate 86 = 2′ giallo ancora in vacanza al mare;
1987 anno della laurea = non succede praticamente nulla che mi ricordi eccetto che si è laureata e quindi è stata molto impegnata;
Inverno 88 = 2′ tradimento;
Estate 89 = una vacanza con alcuni fatti (oggi) divertenti;
Autunno 89 = 3′ giallo;
Primavera 90 = 4′ giallo;
Estate 90 = una vacanza (per me) poco divertente;
Inverno 90 = una cena aziendale con un fatto (oggi) divertente;
Primi mesi 91 = accadono fatti umilianti praticamente quotidianamente ma il più eclatante credo siano alcune situazioni che oggi posso definire (grazie internet) ballbusting;
Estate 91 = siamo ormai all’epilogo e va in vacanza da sola negli States, dove poi si trasferirà un anno dopo;
Inverno 91 = ci lasciamo definitivamente ma senza rancore (oggi).

Spero di averti dato diversi spunti per capire come concertare il “nostro romanzo a 4 mani”

Chiudo raccontandoti (spero) brevemente un episodio che forse sarebbe dovuto essere un campanello d’allarme per me ma che invece, probabilmente, sortì l’effetto di farmi innamorare ancora di più di Nicoletta.
Eravamo agli inizi di giugno 83. Nicoletta era alle prese con il suo esame di maturità. Era concentrata ma non preoccupata perché a scuola andava benissimo e praticamente aveva già il 60 assicurato. Praticamente le bastava presentarsi alla commissione e non fare scena muta dato il suo curriculum scolastico e lei lo sapeva bene per cui non era stressata come le sue amiche. decidemmo di andare a trascorrere un fine settimana a casa di mia sorella al mare. Partimmo in treno per un viaggio che sarebbe durato comunque un paio di ore.
Eravamo abbigliati già per la spiaggia e i nostri bagagli erano al minimo.
Nicoletta indossava un pantaloncino rosso, una canotta bianca e gli infradito.
A me piaceva moltissimo perché non aveva indossato il reggiseno (lei diceva che era piatta e il reggiseno era solo un’inutile fastidio e le faceva caldo) e poi, cosa anomale per lei, aveva messo uno smalto rosso alle unghia dei piedi che le davano un’aria sbarazzina e maliziosa al tempo stesso. Ho già detto che un mio rammarico è quello di non averle detto abbastanza quanto mi piacessero le sue tettine e i suoi piedini. Forse lei se ne era accorta dal momento che nei momenti intimi indugiavo a ciucciarle i capezzoli e rimanevo ipnotizzato a guardarle i piedi quelle poche volte che indossava dei sandaletti neri con un tacco non altissimo ma evidente. Insomma mi piaceva ma come al solito non seppi manifestarlo. Salimmo sul treno e ci accomodammo in uno scompartimento vuoto. alla fermata successiva salirono diverse persone tra cui dei militari di leva, evidentemente in congedo. Due di questi ragazzoni venne a sedersi nel nostro scompartimento e subito notarono la mia Nicoletta. Io ero seduto sulla poltroncina centrale, Nicoletta al mio fianco verso il finestrino, i due ragazzi si misero nella fila di fronte a noi occupando la poltroncina centrale, di fronte a me, e quella vicino alla porta dello scompartimento lasciando così libero il posto di fronte a Nicoletta, vicino al finestrino.
Pochi minuti dopo il treno riparte; nello scompartimento c’è uno strano silenzio; Nicoletta leggava un libro, io un quotidiano sportivo. Ad un tratto uno dei militari di fronte dice qualcosa come “che bel colore di smalto ha scelto, signorina!…”
Io abbasso i quotidiano e mi viene un colpo: Nicoletta aveva appoggiato i piedi nudi sul sedile di fronte a lei e aveva assunto una posizione comoda. Il militare aveva notato il gesto e le aveva raccolto al volo l’occasione per rompere il ghiaccio….
Nicoletta rispose con un grazie ed un sorriso di soddisfazione che le illuminò il volto.
Io volevo morire… anzi avrei voluto saltare addosso a quel militare per ricacciargli in gola il complimento in modo che potessi essere io il primo a farglielo!!!
Ero quindi seccato e cercai di farlo capire a Nicoletta dicendogli che non era educato mettere i piedi sul sedile….. (mai detta stronzata più grossa in vita mia).
La mia stronzata risultò un vero e proprio assist ai ragazzi di fronte a me che fecero un goal devastante nel cuore di Nicoletta, rimproverandomi di essere insensibile alla bellezza dei suoi piedi, che non davano affatto fastidio e che anzi impreziosivano quello squallido scompartimento….. Avrei voluto smaterializzarmi o fermare il tempo e tornare a qualche attimo prima di dire quella castroneria….
Reagii nel peggiore dei modi: dissi di andare fuori al corridoi a fumare una sigaretta, lasciando di fatto il campo sgombro ai due militari che a questo punto potevano godersi tutta la mia Nicoletta.
Dall’esterno dello scompartimento, mi misi alle spalle dei due ragazzi e controllavo i movimenti Nicoletta. ormai non leggeva più e aveva intavolato un dialogo con i due militari. Fecero le presentazioni, si scambiarono età e città di provenienza. Fortuna che i cellulari non erano diffusi come adesso, altrimenti si sarebbero scambiati pure i numeri e magari fatto qualche foto da mettere su Facebook!!
Dall’esterno notai che Nicoletta era felice di quella conoscenza. Del resto i due giovanotti la deliziavano con un sacco di complimenti e la facevano ridere. Nicoletta era bellissima quando rideva, uno spettacolo della natura. A me eccitava tantissimo il suo sorriso per cui l’incazzatura del primo momento stava lasciando sempre più spazio all’ammirazione.
Se ci pensavo ero sconvolto. Mi chiedevo come facessi ad essere contento del fatto che la mia ragazza si divertiva e rideva di gusto alle battutine di due commilitoni arrapati….
Ad un tratto uno dei tizi dovette dire qualcosa. Nicoletta si fece un po’ più seria ma non ancora seccata e all’improvviso, da sotto alla canotta, spuntarono prepotentemente i suoi due capezzoli evidentemente inturgiditi da un brivido sicuramente dovuto all’eccitazione dal momento che c’era un caldo afoso…… Anche il ragazzo che aveva detto quella cosa doveva essersene accorto perchè per un attimo si voltò a controllare dove fossi e vedendomi apparentemente distratto, rincarò la cosa con un’altro complimento accompagnato da una leggera carezza con la mano sinistra al piede sinistro di Nicoletta che non lo ritrasse… anzi, ebbi la sensazione che tirasse indietro la testa quasi in preda ad uno spasmo di eccitazione.
Io ero praticamente inebetito. Improvvisamente realizzai di avere una erezione pazzesca. Il cazzo mi faceva male tanto premeva nel costume che avevo sotto i bermuda, desideroso di schizzare fuori. Ero sconvolto perché non capivo cosa mi stesse eccitando…. non stava accadendo nulla di pornografico in quello scompartimento…. e poi, che cazzo avevo da stare eccitato a vedere la mia ragazza stimolato dal primo sconosciuto??
Con questo dubbio, feci irruzione nello scompartimento troncando quell’idillio.
Stetti ancora una mezza oretta e poi annunciai che dovevamo scendere e quindi avviarci alla porta per non rimanere intrappolati dalla calca delle persone che scendevano e che salivano sul treno (altra stronzata inventata di sana pianta…. tant’è che Nicoletta se ne accorse e mi fece notare, con una punta di sarcasmo, che avremmo dovuto sgomitare per scendere dal treno….. praticamente non c’era nessuno, ne in salita ne in discesa).
Una volta scesi dal treno ci incamminammo a piedi sulla stradina che porta a casa di mia sorella. Percorsi pochi metri, non riuscii a tenere la bocca chiusa e rompendo il silenzio le dissi qualcosa tipo: “simpatici i due militari, vero?”; Lei annuì senza aggiungere altro. Io allora ripresi fiato e farfugliai qualcosa del tipo: “ti hanno fatto proprio divertire…” o qualcosa del genere ma non ricordo esattamente cosa dissi. Nicoletta si arrestò in mezzo alla strada e disse con l’espressione più incazzata che seria: “che vorresti dire…. spiegati meglio….”
Io risposi che non volevo alludere a nulla e che non c’era motivo di incazzarsi ma ormai la pietra aveva iniziato a rotolare giù per il pendio e dopo poco si trasformò in una valanza di parole che mi travolse. Mi disse che ero un poco di buono perché l’avevo lasciata da sola con due uomini sconosciuti, che ero un codardo perché non avevo messo a posto il ragazzo che le aveva rivolto il complimento e che lei aveva dovuto reggere il gioco (falsa) per non farli indisporre. Al che io, sfruttando una pausa del suo impeto dissi la cosa peggiore che potessi dire: “a me invece è parso evidente che ti piacessero non poco i loro complimenti…..”.
A questo punto non trovo le parole per descriverti il colore del suo volto in preda alla collera! Mi ha vomitato contro una quantità infinita di epiteti del tipo: stronzo, pezzo di merda, vigliacco, buono a nulla, segaiolo, impotente, meschino…. e altra roba del genere concludendo poi, con un categorico: Basta!, mi hai rotto, io riprendo il treno e torno, casa e non voglio più vederti….. detto ciò si voltò e si reincamminò verso la stazione.
Naturalmente le corsi dietro, la fermai, le ciesi scusa cento volte, ammisi di essere un coglione perdutamente innamorato di lei, che non credevo a ciò che avevo detto e che quelle frasi erano dettate da un’impeto di gelosia.
Fortunatamente si convinse a rimanere ma non mi rivolse la parola per tutto il fine settimana trascorso al mare, spesso apostrofandomi, anche in presenza di mia sorella ma a bassa voce, con dolci nomignoli tipo: stronzetto, coglioncello, frocetto…. ed io che annuivo per non urtarla. Durante il viaggio di ritorno, da soli nello scompartimento, facemmo la pace e quando arrivammo a casa sua facemmo anche l’amore come se nulla fosse successo.

Però è innegabile che qualcosa era successo!
Ti ho voluto raccontare questo episodio come premessa o antefatto per farti capire perché mi risultava difficile confessarle delle cose che provavo. Non oso immaginare cosa sarebbe successo se le avessi confidato che la sua felicità e la sua eccitazione ai complimenti dello sconosciuto mi avevano eccitato tantissimo anche a me….
A parte il fatto che allora non lo ammettevo neanche a me stesso.
Resta il fatto questa mia inadeguatezza è risultata fatale in seguito anche se credo fermamente che per essere stata una storia adolescenziale, è durata fin troppo per cui prima o poi sarebbe finita.

Ecco, ho finito per ora.
Credo di averti dato la possibilità di inquadrare la situazione con i personaggi.

Adesso a me piacerebbe che tu impersonassi il suo ruolo per sciogliere sopratutto i quattro gialli. Ma se lo ritieni opportuno e sopratutto se ti fa piacere, potrei raccontarti anche le altre situazioni in modo che tu possa calarti bene nel personaggio.
Ricorda però, a me non interessa che tu ti comportassi come Nicoletta. A me interessa il tuo punto di vista femminile. Puoi reinterpretare, se ti fa piacere, il ruolo come ti pare e piace.
Ho pensato pure che potesse essere complicato reinterpretare i comportamenti di una ragazzina per cui se lo ritieni più adatto a te, cambiare l’età del personaggio o ambientarlo in un altro periodo….
Mi rimetto a te, dimmi tu come proseguire.
Ti racconto le vicende dei tradimenti conclamati? tenendo presente che sono fatti riportati da lei in quanto io ero assente (magari potrebbero servirti per capire i suoi comportamenti)… oppure passo direttamente a descriverti gli scenari dei gialli?

ciao
ludo

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Ciao Didi,
sono molto felice che ti sia piaciuta la mia ultima email. In verità ero un tantino in apprensione perchè temevo che ti fossi annoiata a leggerla tutta, data la sua lunghezza.
Si effettivamente di sesso esplicito c’è poco e credo che anche in futuro ce ne sarà poco nelle altre mie
email per e questo non per mia esplicita volontà.
In primo luogo, sia per ciò che ti ho raccontato che per il resto che ti racconterò, si tratta di situazioni vissute naturalmente da due ragazzi ventenni senza l’aggiunta di fantasie morbose (quando racconto i fatti accaduti). Situazioni normalissime che credo accadano a migliaia di giovani
quotidianamente e di questi, secondo me, solo pochi ascendono ad amplessi sessuali di tipo hard veri e propri.
E poi, per quanto riguarda gli scenari che vorrei rivivere con il tuo aiuto, non avendoli vissuti in prima persona, non posso raccontare ciò che
non ho visto.
Certo posso dire cosa ho immaginato ma ciò che mi piacerebbe molto è l’ipotesi che tu mi facessi “vedere” con la TUA fantasia quello che forse potrebbe essere successo.
In pratica, quelli che ho definito “gialli”, sono degli episodi vissuti da me e da Nicoletta in cui però mi è stata impedita in qualche modo la partecipazione diretta per cui non so cosa sia successo veramente.
Come ti dicevo, con la mia fantasia, le ho rivissute tante volte. Ho ipotizzato svariate situazioni con epiloghi differenti, spaziando dal nulla ad orgie pornografiche….
Tuttavia le mie conclusioni mi sono sembrate spesso sterili….. a volte prive di fondamento e irreali. Secondo me mi sembrano falsificate perchè sono state partorite da una mentalità maschile con tutti i suoi limiti.
Per questo motivo mi rivolgo a te. Se tu potessi immaginare quello che possa essere accaduto, avrebbe il valore aggiunto di essere stato partorito da una fantasia femminile che sicuramente è più vasta e ricca di
contenuti, di quella maschile.
Questa è una delle mie rarissime convinzioni e ho molte ragioni per credere che sia corretta.

Quindi i “gialli” non sono altro che situazioni che non ho vissuto di persona. Ho degli indizi, delle premesse, dei scenari ambientali ma non il nocciolo della vicenda.
Faccio un esempio banale: immagina una situazione in cui si vede una ragazza ed un ragazzo entrare in una cabina spogliatoio per poi rivederli uscire dopo un’ora circa.
la domanda che mi sovviene è: Cosa avranno fatto per un’ora intera in quella cabina?…..
Quindi parte l’immaginazione e si fanno svariate ipotesi. Ovviamente se uno dei due è un conoscente o addirittura il proprio partner, le soluzioni possibili aumentano in modo esponenziale. Ovviamente un maschio penserebbe quasi esclusivamente che i due abbiano fatto qualcosa di proibito e se si conoscono anche le attitudini della ragazza in quanto trattasi della propria compagna, le conclusioni sono scontatissime.
Invece una donna
forse potrebbe fare altre ipotesi alle quali io non riesco ad arrivare…… e sono pure convinto che se mai dovesse fare ipotesi sessuali, le farebbe sicuramente ricche di dettagli….
Ho chiarito cosa intendo per situazioni gialle?
Se sono stato poco chiaro, non esitare minimamente a dirmelo. Proverò a spiegarmi meglio.

Per quanto riguarda i due tradimenti conclamati, premetto che non ho molte cose da dire. Essendo fatti che mi ha raccontato lei, posso solo riportarli brevemente. Invece ciò che ho vissuto è stato il seguito, dal momento in cui lei me li ha raccontati, magari aggiungendo le sensazioni che ho provato ad ascoltarle……

Il primo è accaduto duarnte una vacanza nell’estate del 85.
Ormai eravamo fidanzati già da tre anni e avevamo trascorso insieme le due precedenti vacanze estive…. in una delle quali (prorprio il primo) è accaduto uno dei gialli.

Quell’anno mi infortunai al tendine di Achille in una delle ultime partite del campionato di pallavolo quindi a causa dell’operazione e la successiva lunga degenza, non potei andare in vacanza al mare, per cui Nicoletta accettò di accompagnare in Grecia la nostra amica Silvia che si era appena separata dal marito. Silvia aveva una decina di anni più di noi ed era una donna molto disinvolta.
Alla partenza le solite promesse tra di noi. Io promisi di non affaticarmi in modo da riprendermi presto, lei di telefonarmi tutti i giorni.
La sua prima telefonata arrivò dopo quasi due giorni per dirmi che il viaggio per raggiungere una sperduta isola del Mare Egeo, era stato massacrante per cui stanchissime, avevano dormito tutto il giorno.
la seconda telefonata arrivò la sera successiva e mi comunicava che avrebbero lasciato l’albergo che avevano prenotato per trasferirsi in una casa.
La terza telefonata arrivò dopo altri due giorni, fù molto breve e mi disse che si stavano divertendo e di non preoccuparmi se non mi chiamava perchè non le era facile telefonare per via del fatto che stavano in una casa senza telefono e il telefono pubblico più vicino a loro di sera era troppo affollato; in pratica mi comunicava che non mi avrebbe più chiamato tutti i giorni.
In effetti quella fù l’ultima telefonata.
Alla fine delle due settimane io ero furibondo e quando la ritornò, l’assalii rimproverandole di non avermi più chiamato. Lei in un primo momento si difese dicendo che le era stato impossibile chiamarmi ma, una volta spiegato le sue ragioni, mi resi conto che la mia scenata l’aveva offesa. Quindi iniziai ad ammorbidirmi e le rivolsi le domande di rito….. come era il posto?, come era il mare? ti sei divertita, cosa aveta combinato?….. e così via.
Rispose solo alle prime domande poi mi disse che si era offesa, che non si aspettava questa accoglienza e che l’avevo seccata!….. disse proprio così: mi hai scocciato!
Quindi prese le sue cose e scese dalla mia auto. La chiamai più tardi a casa ma lei mi disse che non voleva più continuare con me. In pratica mi aveva lasciato.
Inutile dire che mi sentii sprofondare, ci rimasi male e stetti depresso per oltre una settimana. Poi una mattina la chiamai a casa per dirle se potevo passare nel pomeriggio a riprendermi la moto che avevo parcheggiato nel suo garage. Lei mi disse che potevo andare quando volevo e che era sola in casa in quanto i genitori erano fuori.
Andai nel pomeriggio e lei mi accolse bella come non mai. Inutile dire che ero ancora innamoratissimo di lei per cui dopo i primi convenevoli dialoghi scivolammo a parlare della nostra storia. Pochi minuti ed eravamo avvinghiati a baciarci passionevolmente. trascorsi tutta la sera a casa sua facendo l’amore con una intensità tale che sembrava la prima volta. Anzi sembrava farlo con un’altra donna.
Dopo l’amore, come spesso accadeva, rimanemmo a farci le coccole e a parlare di noi. Ad un tratto si fece seria e mi disse che doveva confessarmi una cosa che non mi avrebbe fatto piacere ascoltare ma che sentiva il bisogno di dirmi ache se l’avrei presa male.
Mi disse allora che non mi era rimasta fedele. Non aggiunse altro. Mi disse solo: cerca di capire, non voglio ferirti.
In seguito seppi tutta la verità e anche cosa l’aveva spinta a confessarmi la sua infedeltà.
In sostanza già sul traghetto avevano conosciuto tre uomini singles (qualche anno più grandi di Silvia) che andavano sulla loro stessa isola.
Trascorsi i primi due giorni in albergo, Silvia, che era rimasta in contatto con loro, la convinse a trasferirsi nell’appartamento preso in fitto dai tre, asserendo che l’albergo era pieno di vecchi e famiglie ed era situato dall’altra parte dell’isola dove invece c’erano i locali più carini e frequentati dai giovani.
L’appartamento aveva solo due camere doppie per cui si sistemarono in una di queste mentre i tre uomini aggiunsero una branda nella loro camera.
Poi, non so come o perché, Silvia si trasferì in camera con due uomini mentre il terzo dormì con Nicoletta. Tempo una notte e questo la saltò addosso e divenne il suo amante.
Il tutto poteva finire così se non fosse che il tizio era intenzionato a venire nella nostra città per fidanzarsi con Nicoletta. Credo si siano sentiti al telefono durante la settimana in cui ci eravamo lasciati ma poi il tipo aveva desistito e lei aveva deciso di ricucire con me.
Ovviamente c’è voluto più di un anno per ricucire tutta la storia ma la cosa che aveva segnato, credo, la nostra relazione di coppia era che alla fine, una volta svelato il tutto, Nicoletta non aveva più problemi a parlarmi della sua vacanza graca.
Per onestà intellettuale devo ammettere che io la stimolavo a parlarne.
Non so cosa mi stava succedendo. Ero cero di amarla ma in qualche modo mi eccitava quel suo essere stata libertina con un uomo adulto ed esperto più di me. Chi sa cosa le aveva insegnato. Nelle mie fantasie la vedevo all’opera e sentivo che sarei stato disposto a pagare qualsiasi prezzo per averla vista all’opera con i miei occhi.
Adesso devo dire che queste fantasie le avevo già avute in passato per cui avevo imparato a conviverci ma all’inizio, le prime volte che le avevo fatte, ero rimasto sconvolto da me stesso, mi ritenevo un perverso (lo pensavo anche dopo e forse anche adesso) e cercavo di allontanare da me quei pensieri malsani. Poi a lungo andare le mie fantasie avevano avuto la meglio e mi sorprendevo molte volte a pensare Nicoletta che faceva la porca con altri uomini ed è inutile dire che mi masturbavo furiosamente…

Due anni dopo c’è stata il suo secondo tradimento.
Si era da poco laureata in giurisprudenza e complice il mio atteggiamento poco vigile nei suoi confronti e sulle sue frequentazioni, aveva iniziato a vedersi più spesso con un suo collega universitario.
Io probabilmente ero cosciente che fosse successo qualcosa e dato quello che ho confessato prima, la cosa non mi dispiaceva. Ammetto che mi sentivo un pezzo di merda quando facevo certe fantasie, ma l’idea che Nicoletta potesse flirtare con il suo amico, non mi dispiaceva. Inoltre dopo il suo primo tradimento, Nicoletta era diventata molto più disinvolta in fatto di sesso e anche il nostro rapporto ne aveva trovato giovamento (ma questa era una mia impressione priva di reale fondamento).
Insomma il caso volle che Nicoletta a fare una settimana bianca post laurea con i genitori e guarda caso in quella stessa settimana, in montagna, ci andò anche l’amico.
Lo scoprii praticamente subito perchè il giorno dopo la partenza (era domenica ed io avevo una partita di calcio), nello spogliatoio, sentii due miei compagni di squadra dire che Carlo, l’amico di Nicoletta appunto, era partito in settimana bianca nella stessa località di Nicoletta.
Io feci finta di nulla per non insospettire i miei compagni (impallidivo all’idea che mi potessero bollare come un cornuto), attesi il ritorno di Nicoletta e questa volta non l’assalii come avevo fatto al suo ritorno dalla Grecia. L’assecondai e giocai come un gatto con il topo, facendola cadere in contraddizione…..
Due sere dopo il suo ritorno, mentre scopavamo, le dissi senza mezzi termini se aveva scopato in montagna. Lei, in preda all’orgasmo, mi urlò che l’aveva fatto tutti i giorni!!!
Poi, una volta finiti gli spasmi, si rese conto di ciò che aveva detto…
Il fatto però che io avessi continuato a scoparla e che al contrario di arrabbiarmi, l’avevo scopata con più ardore, l’aveva disorientata.
Non sapeva cosa dire o come dirmelo. Io iniziai a coccolarla come facevo sempre dopo l’amplesso e le dissi che me l’ero immaginato.
Da quel momento iniziò un’altra storia. Non dico che la nostra fosse diventata una storia libertina per entrambi….. anzi, lei sembrava ancora più gelosa e possessiva nei miei confronti, ma iniziò pure a sentire il piacere di dominarmi.
Come se il fatto di averle perdonato tante scappatelle, le avesse dato un certo diritto nei miei confronti. Io ero il SUO uomo ma lei non si sentiva di appartenere a me.
Naturalmente non mi mancava di rispetto pubblicamente ma si prendeva delle licenze (specialmente in privato) che mi lasciavano senza parole.
In privato le piaceva prendermi in giro in vario modo e mi raccontarmi i particolari della sua avventura greca o con Carlo, in montagna.
In certi momenti avevo la sensazione che arrivasse a godere nel vedermi in difficoltà durante i suoi racconti al punto che cominciai a pensare che qualcosa l’inventasse pur di rincarare la dose.
Una volta, per descrivermi la virilità del tizio conosciuto in Grecia, arrivò a dire che il il suo amante sembrava avere, al posto delle palle, una cisterna perche’ quando spruzzava versava una quantita’ industriale di sborra…. e poi mi disse che questa sua caratteristica le piaceva moltissimo e si eccitava un casino in attesa della sua esplosione….
Imparai così (anche a mie spese) che aveva una certa predilezione per i testicoli…. anzi per dirla alla sua maniera: per “le palle”.
Le piaceva pronunciare questa parole riempiendosi tutta la bocca. Lo diceva con enfasi e usava questo termine in molti casi. Sembrava estasiata al pensiero che fossero l’organo produttivo dello sperma (che tanto le piaceva sia bere che spalmarselo sul corpo), il seme della virilità. Gli uomini li misurava dalla grandezza delle palle. Un uomo con grosse palle, secondo lei, corrispondeva ad un uomo virile e di sicuro successo.
Inutile dire che le mie palle sono piccole e quindi a lei non facevano questo effetto e spesso erano oggetto di scherno quando giocava a prendermi in giro.
Le mie le chiamava sempre “palline”…. mai una volta le ha chiamate Palle o Coglioni….
Un’altra cosa che la faceva letteralmente sbellicare dalle risate era quando le facevo intendere che avrei potuto masturbarmi per un determinato motivo….
Talvolta capitava che mi teneva in astinenza e allora io le facevo intendere che avrei potuto provvedere da solo; allora lei non stava più nella pelle e mi ripeteva che le sarebbe piaciuto un mondo vedermi masturbare…..
In pubblico invece era più disinvolta, non disdegnava i corteggiamenti dei playboys anche se li sapeva tenere a bada (almeno a me così sembrava) per cui non avevo da temere umiliazioni pubbliche ed era diventata più frivola anche nel vestirsi. In spiaggia prendeva il sole in topless anche davanti a conoscenti (cosa che prima non voleva fare) e indossava spesso vestiti e camicette trasparenti.
Il fatto di avere un seno piccolo, le permetteva di vestire quasi sempre senza reggiseno quindi, quando indossava magliette tshirt, le spuntavano i capezzoli al primo soffio di vento fresco.

Insomma secondo me, grazie a tutte queste esperienze, era diventata una vera donna matura e consapevole della sua potenza sessuale e questo la rendeva ai miei occhi irresistibilmente arrapante.
Da parte mia vedevo che la mia figura vicino a lei era minacciata dalla sua potenza ma ero talmente affascinato che non mi importava nulla.
Gli amici a me più cari, mi dicevano spesso di stare attento. Anche loro avevano notato la sua trasformazione e mi mettevano in guardia. Inutile dire che erano voci che non penetravano nel mio cervello e non scalfivano minimamente la mia ammirazione per Nicoletta.

Adesso, dopo questa nuova interminabile (spero non pallosa) lettera, credo di aver completato il quadro della situazione e i ritratti miei e di Nicoletta.

Se sei daccordo, passerei a raccontarti il primo episodio giallo facendo un passo indietro nella storia.
Con il tuo consenso, potrei scrivere io lo scenario e iniziare la mia parte. Poi tu, calandoti nel personaggio potresti scrivere la parte di Nicoletta.

Non so se hai intenzione di pubblicare ciò che scriveremo.
L’unica cosa che dico è che io non so come fare per cui dovrai farlo tu.

Ciao
Ludovico Faccio un balzo indietro nel tempo e ritorno all’estate del 1983, quando io ero poco più che ventenne ed ero fidanzato con Nicoletta da poco più di un anno.

Buona Lettura.

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Quell’anno Nicoletta sostenne l’esame di maturità e una volta superato brillantemente con il massimo della votazione, i genitori ci concessero di andare in vacanza per due settimane da soli. Premetto che io e Nicoletta avevamo gia avuto rapporti sessuali giaà prima di conoscerci e quindi avevamo una relazione di coppia completa.
Decidemmo così di fare un viaggio in moto in Croazia e trascorrere alcuni giorni in campeggio al mare e visitare qualche città.
Nel pomeriggio del primo giorno di viaggio arrivammo in un campeggio e la proprietaria ci mostrò la piazzola dove montare la nostra tenda canadese.
Il posto era molto bello, sotto gli alberi e non molto distante dalla spiaggia.
C’erano già due ragazzi, nella piazzola vicina alla nostra, erano due ragazzi olandesi in vacanza, apparentemente coetanei a noi o poco più grandi per cui facemmo subito amicizia. La lingua non fu un problema perché loro conoscevano un po’ di italiano e Nicoletta parlava benissimo inglese, una lingua che anche loro conoscevano molto bene.
I due ragazzi mi hanno aiutato a montare la tenda e si dimostrarono molto disponibili e cordiali per cui io e Nicoletta abbiamo deciso di invitarli a mangiare insieme a noi e loro hanno accettato offrendoci una ottima birra fredda.
Durante la cena, abbiamo parlato di noi, approfondendo la nostra conoscenza. Patrick e Marcus, erano i loro nomi, ci hanno detto che erano naturisti e di aver trovato una spiaggia per nudisti molto vicino al campeggio, dove potevano stare tranquilli e lontani da persone indiscrete.
Immediatamente Nicoletta si affrettò a dire che noi non eravamo naturisti quindi non avremmo potuto andare al mare con loro e aggiunse che lei non sarebbe mai stata nuda in spiaggia. Infatti solo raramente si era messa in topless con me al mare ma eravamo soli.
Patrick disse che non c’era alcun problema se non voleva togliersi il costume da bagno perché anche se normalmente ai naturisti non fa piacere vedere persone non nude in una spiaggia per nudisti, la situazione cambiava se queste persone fanno parte di un gruppo dove ci sono anche nudisti e quindi nessuno ci avrebbe importunato (non so se ho spiegato bene il concetto).
In ogni caso, dopo aver discusso in inglese (lingua che io non comprendevo benissimo), Patrick persuasa Nicoletta così decidemmo di andare con loro il giorno dopo in questa spiaggia per nudisti.
La mattina ci siamo svegliati presto, perchè il sole era già caldo ed era impossibile stare nella nostra tenda. Abbiamo fatto colazione e siamo andati tutti insieme in spiaggia.
La spiaggetta era davvero molto bella e tranquilla. Non c’erano molte persone ma erano tutti nudi, maschi e femmine.
Patrick e Marcus subito si tolsero i loro abiti e nudi si gettarono in mare.
Io e Nicoletta siamo rimasti seduti sulla sabbia non sapendo bene cosa fare.
Poi Nicoletta si tolse il copri costume e di distese al sole. Io invece ero ancora un po impacciato e non sapevo cosa fare per cui le chiesi la cosa più stupida che mi passasse per la mente. Le chiesi se secondo lei avrei dovuto togliermi il costume e denudarmi completamente. Nicoletta fece una smorfia di disappunto e disse che era meglio di no…. perché sarei risultato ridicolo con il mio culo bianco come il latte.
Intanto Patrick e Marcus erano tornati e si erano sdraiati al sole vicino a noi.
La situazione era un tantino imbarazzante, ma anche emozionante per me.
Non so dire perché ma mi piaceva il fatto che la mia ragazza era sdraiata al sole in mezzo a due ragazzi nudi …. e anche al mio cazzo piaceva la situazione.
Dal canto mio cercavo di non perdere di vista Nicoletta per capire se anche lei fosse imbarazzata come me.
Notai che cercava di non guardare verso i due ragazzi anche se ogni tanto gettava il suo sguardo verso di loro. A un certo punto mi parve che il suo sguado divenne più insistente e notai che i suoi occhi puntavano proprio i piselli dei due ragazzi olandesi che devo ammettere erano di notevoli dimensioni.
La giornata trascorse tranquillamente anche se ero molto eccitato; dovetti tuffarmi nell’acqua fredda diverse volte per calmare la mia erezione. Nicoletta lo notò e mi chiese come mai ero così eccitato. Man mano che ci rilassavamo, scherzavamo scambiandoci delle impressioni sui due ragazzi. Io ipotizzai che potessero essere gay dal momento che erano soli e che amavano prendere il sole nudi uno vicino all’altro; Nicoletta invece diceva che non ci trovava nulla di strano. Poi improvvisamente e trattenendo a stento un sorriso di scherno, mi chiese se il fatto che fossi così eccitato non dipendesse dalla presenza di quei due ragazzi nudi e ipotizzo se non mi fosse piaciuto fare qualche “giochetto” con loro….
Io prontamente ho risposi di no e continuando a scherzare, ridendo, le rigirai l’illazione asserendo che forse sarebbe piaciuto più a lei. Lei arrossì e disse solo: tu sei pazzo!
Prima di tornare alle tende, Marcus chiese a Nicoletta se poteva spalmarle un po’ di lozione dopo-sole sulla sua pelle. La scena fu molto emozionante per me. Vedere la mia ragazza spalmare il dopo-sole sulla schiena, le gambe e le natiche di un ragazzo nudo, mi eccitò moltissimo e quando siamo tornati alla tenda dissi a Nicoletta che era stata molto sensuale. Lei non rispose subito, sorrise e poi disse che se proprio mi fosse piaciuto, l’avrebbe rifatto di nuovo….. se glielo avrebbero chiesto…..
Il giorno successivo decidemmo di non andare con Patrick e Marcus, perché volevamo vedere un’altra spiaggia, magari quella vicino al campeggio.
Purtroppo non risultò una buona idea, perché quella spiaggia era molto affollata di gente chiassosa, con un sacco di bambini che strillavano e poi non era così bella come l’altra spiaggia. Così, dopo un paio d’ore, decidemmo di tornare alla spiaggia naturista di Patrick e Marcus. Una volta arrivati li trovammo sdraiati al sole nel medesimo punto del giorno precedente. Li salutammo e gli spiegammo perché avevamo cambiato idea.
Ci mettemmo a nostro agio con i nostri costumi da bagno e poi, improvvisamente, Nicoletta disse che la protezione solare deve essere messa all’inizio non la fine della giornata e si offrì di spalmarla ai due ragazzi stesi al sole. Questa volta la scena fu ancora più forte del giorno prima. Nicoletta si inginocchiò in mezzo ai due ragazzi nudi stesi al sole e iniziò a spalmargli la crema solare indugiando chiaramente sul sedere e in mezzo alle loro gambe…..
Poi, quando ebbe finito, lei si avvicinò a me e mi sussurrò se avevo apprezzato lo spettacolo. Dovetti correre a tuffarmi nell’ acqua fredda in modo da non far notare il cazzo divenuto duro nel costume.
Quel giorno Nicoletta mi parve più rilassata e confidenziale con i due ragazzi.
Trascorse molto tempo a parlare con loro in inglese per cui non capivo quello che dicevano e siccome la sentii ridere, le chiesi di cosa stessero parlando e che cosa le aveva detto uno di loro che l’aveva fatto ridere. Lei mi disse vagamente che stavano scherzando.
Alla fine della giornata la scena della lozione dopo-sole fu ripetuta e questa volta Nicoletta spalmò la lozione ai due ragazzi su tutto il corpo tranne che sui genitali….. ovviamente.
Quando fummo nella tenda, la sera, le chiesi nuovamente di cosa avevano parlato in inglese per tutto il giorno e così lei mi disse che i due ragazzi si erano congratulati con lei per il suo aspetto e per il suo seno. Nicoletta gli aveva detto che pensava che il suo seno era troppo piccolo, invece i due ragazzi le avevano confermato che lo trovano perfetto e che avrebbe dovuto mettersi tranquillamente in topless in spiaggia senza vergognarsi dal momento che c’erano alcune donne con i seni scoperti che sembravano pittosto delle vacche nutrici!
Poi Nicoletta mi chiese cosa ne pensavo se si fosse messa in topless.
Io le dissi che non ci vedevo nulla di male e che se ne aveva voglia, poteva farlo senza alcun problema.
Il giorno dopo siamo tornati alla spiaggia con i due ragazzi olandesi, perché quello sarebbe stato il loro ultimo giorno. Infatti la loro vacanza era finita e sarebbero partiti il giorno dopo. Il tempo di spiaggia trascorreva tranquillo come sempre. I due ragazzi erano nudi mentre noi portavamo sempre i nostri costumi da bagno.
Anche la scena della protezione solare fu ripetuta normalmente ma quasi non ci facevo più caso. Mi piaceva guardare la mia ragazza mettere le mani sui corpi nudi dei due ragazzi ma sembrava tutto molto naturale adesso. Grazie alla tranquillità del luogo e al caldo, mi addormentai all’ombra a pochi metri di distanza dagli altri. Credo di aver dormito per una mezz’ora o forse più e quando mi svegliai notai, ancora intontito dal sonno, che Nicoletta era in topless e stava seduta vicino a uno dei ragazzi e mi sembrava che lo stava accarezzando o gli stava spalmando nuovamente la protezione solare. A differenza delle altre volte però mi sembrava che il ragazzo fosse disteso sulla schiena e le mani di Nicoletta armeggiassero all’altezza delle parti intime del ragazzo facendo il movimento tipico di una sega….
Ebbi la sensazione di ricevere un colpo nello stomaco che mi aveva immobilizzato.
Non sapevo cosa fare. Forse avrei dovuto alzarmi in piedi e arrabbiarmi ma stranamente non mi mossi da dove mi trovavo e continuai a far finta di dormire, guardando di nascosto i movimenti di Nicoletta. Quando sembrava che lei avesse finito con la crema, feci un rumore per farle capire che mi ero svegliato.
Nicoletta mi guardò e mi disse con un sorriso meraviglioso e come se nulla fosse successo che ero un dormiglione…. e poi mi chiese candidamente cosa ne pensavo di andare a fare una nuotata……
Dessi ok e mi alzai di scatto. Tutto sembrava normale, e tutti insieme siamo andati a tuffarci in acqua.
Nuotai per un po’ pensando che forse avevo sognato….. possibile mai, mi chiesi, che la mia immaginazione stesse superando la realtà?
Poi mi tuffai sott’acqua e nuotai in apnea verso nicoletta che stava parlando con Patrick ad una cinquantina di metri da me.
Nuotavo sott’acqua con gli occhi aperti quando vidi la sagoma del corpo di Nicoletta di fronte a quello di Patrick e ancora una volta mi sembrò che lei le stesse toccando il cazzo.
Riemersi deciso ad iniziare una discussione con lei e Patrick, ma non appena mi vide, Nicoletta, nuotò verso di me e mi baciò sulle labbra, come se nulla fosse.
Mi calmai e pensai che mi ero sbagliato ancora una volta e che magari sott’acqua mi avessero ingannato le loro ombre……
Dopo un po’ decidemmo che si era fatto tardi e che saremmo dovuti ritornare al campeggio.
I due olandesi si avviarono qualche minuto prima di noi rinunciando, purtroppo per me, al rituale della lozione dopo-sole, mentre noi finimmo di asciugarci.
Dopo un po’ anche noi ci avviammo sulla stradina di ritorno e siccome si stava facendo tardi Nicoletta mi disse che sarebbe andata direttamente a fare la doccia.
Io andai al nostro accampamento a posare la roba della spiaggia, presi l’accappatoio e tutto il necessario per la doccia e mi avviai verso il reparto docce maschili.
Giunto sul posto notai che non c’era nessuno. Feci la mia doccia indugiando ad insaponarmi il cazzo pregustando una bella scopata con la mia Nicoletta in tenda più tardi.
Ripensando alle mie immaginazioni visionarie del pomeriggio feci ritorno alla tenda e con mio stupore notai che anche li non c’era nessuno. Non c’era Nicoletta che pure avrebbe dovuto finire prima di me e non c’erano i due olandesi che addirittura ci avevano preceduto…. e poi non c’erano neanche nelle docce per cui iniziai a chiedermi dove erano finiti tutti.
Con non poca apprensione mi recai di nuovo alle docce. Controllai che non c’era nessuno al reparto maschile e mi spinsi nel reparto femminile per vedere se Nicoletta era ancora li.
Il reparto era deserto e non si sentivano scrosci di acqua per cui cominciai seriamente a domandarmi dove fosse Nicoletta.
In preda al panico tornai alla tenda passando dal bar, dallo spaccio e da altri punti noti del villaggio. Niente, nessuna traccia dei tre.
Improvvisamente mi ricordai che la proprietaria del campeggio, al nostro arrivo, ci aveva consigliato, se mai il reparto docce vicino al nostro accampamento fosse affollato, di andare ad un altro punto di servizi bagni e docce, localizzato più vicino alla zona bungalow i quali erano dotati di servizi igienici privati per cui nessuno si serviva dei servizi comuni e quindi quel punto era meno frequentato. Folgorato da uno strano presentimento mi recai a grosse falcate verso quei bagni. Arrivai e in un primo momento anche quel posto mi sembrava deserto. Poi, tendendo le orecchie, sentii uno scroscio di acqua provenire dall’unico reparto docce presente in quel punto servizi.
Piano e in punta di piedi, come un ladro, mi affacciai al reparto e vidi che vi era un box doccia con la porta chiusa dal quale provenivano dei rumori, simile a parsone che parlano a bassa voce, oltre a quello dell’acqua corrente. Le porte dei box docce non arrivavano fino al pavimento e quindi si potevano vedere i piedi della persona che l’occupava.
Ebbi un sussulto! Nella doccia c’era una ragazza che indossava dei zoccoletti di legno Dr Scholl con il tacco e il cuoio di colore rosso, identici a quelli che avevo regalato qualche mese prima a Nicoletta e che lei mi aveva confessato di sentirsi una porca indossandoli…..
Possibile mai che c’era qualcun’altra donna a possederli?
Ero in procinto di chiamare a voce alta il suo nome per scoprire se era lei quando mi accorsi che non era sola nel box doccia. Per un attimo infatti, arrivai a scorgere, da sotto la porta, anche delle dita di un piede scalzo….. Ormai ero in preda al panico!
Non sapevo cosa fare. Ero impotente. Nella mia testa era in atto un feroce conflitto.
Una parte mi urlava di intervenire, di buttare giù la porta e fare un macello…..
Un’altra invece mi sussurrava di stare calmo e di vedere cosa fosse successo…
Alla fine vinse una terza soluzione mediana……. me ne andai alla tenda e aspettai i loro ritorno per ascoltare le loro giustificazioni, se mai ne avessero.
Un po mi vergognavo per come avevo reagito.
Non mi spiegavo come mai non fossi intervenuto almeno a sincerarmi che fosse lei… e sopratutto non mi capacitavo sul fatto che continuavo ancora ad avere una fastidiosa e dolorosa erezione….

Dopo circa mezz’ora ho visto tornare i due ragazzi.
Mi hanno salutato con la solita cordialità, come se nulla fosse successo e si sono messi a preparare i bagagli per la partenza del giorno dopo.

Dopo altri dieci minuti ritornò anche Nicoletta.
Era avvolta nell’asciugamano della spiaggia che aveva usato come accappatoio, non essendo passata prima dalla tenda come avevo fatto io.
Mi chiese se le facevo la gentilezza di stenderle ad asciugare il suo costume bagnato e andò in tenda per asciugarsi e vestirsi.
Non dissi nulla finché eravamo in tenda per dormire.
Ero molto emozionato e avevo un forte desiderio di fare sesso con lei.
Provai a farle delle coccole preventive e lei se ne accorse, ma fece finta di non capire così le dissi esplicitamente che la volevo.
Ma lei mi disse che era stanca per il giorno spiaggia e non aveva voglia di sesso.
Attese ancora qualche minuto in silenzio e poi aggiunse che se proprio non ne potevo fare a meno, sarei potuto andare ai cessi a spararmi una sega.
Stranamente non risposi e incredibilmente pensai che quella fosse l’unica cosa che potevo fare per calmare la mia dolorosa erezione.
Mentre stavo uscendo dalla tenda, Nicoletta mi chiamò per dirmi, sorridendo, che avrebbe gradito se avessi pensato a lei mentre mi masturbavo.
Andai nei bagni e cominciai a pensare a Nicoletta e nelle mie fantasie la immaginavo in situazioni oscene; tra due maschi intenta ciucciare i loro cazzi come una troia.
Arrivai ansimando in un fiume di sborra. Mi sentivo un verme ma il mio sgomento passò in pochi minuti, mi lavai le mani e il cazzo e ritornai alla tenda.

Nicoletta era ancora sveglia quando arrivai e stava leggendo. Mi chiese che cosa avevo fatto e quando le dissi che mi ero masturbato pensando a lei, si mise a ridere e cominciò a bombardarmi di domande.
Voleva sapere cosa avevo fantasticato su di lei e si prese gioco di me per quello che avevo fatto. Ripeteva, ridendo, che aveva trovato estremamente divertente quello che avevo fatto. Poi imitava con la mano il gesto della sega e le smorfie che secondo la sua immaginazione avevo fatto mentre godevo pensando a lei…. Poi, ancora continuando a ridere, mi disse che in futuro mi avrebbe mandato a farmi una sega ogni volta che lei non avrebbe avuto voglia scopare con me….. scandendo bene le lettere delle parole:
‘C… O… N…. T… E’……..
Il giorno dopo Patrick e Marcus partirono molto presto la mattina, avendoli già salutato la sera prima, ci alzammo più tardi e decidemmo di fare una passeggiata nel vicino villaggio dal momento che non avevamo voglia di andare in spiaggia.
In serata poi a Nicoletta arrivò il ciclo mestruale per cui nei seguenti giorni non andammo in spiaggia.
Continuammo il nostro viaggio in moto. Poi la vacanza finì e noi tornammo alla nostra vita di tutti i giorni.
Stranamente non ho affrontai più il discorso con Nicoletta. Mi sembrava inopportuno farlo
Anche perchè in fin dei conti la nostra relazione funzionava a meraviglia!
In realtà avevo addirittura l’impressione che la nostra vita sessuale fosse migliorata, dopo quella vacanza. Nicoletta mi sembrava più femminile e anche un pochino più porca.
Avvertivo che sentiva più sicura di sé e più incline di trasgredire.
Ogni tanto assumeva degli atteggiamenti da donna dominante.
Le piaceva scherzare e prendersi gioco di me. Mi ordinava di andare in bagno a masturbarmi se non aveva voglia di scopare oppure mi costringeva e lunghi periodi di astinenza pur prendendosi il suo piacere facendosi leccare i piedi o la figa fino a raggiungere l’orgasmo. Il tutto però avveniva ridendo e scherzando. Non vi era alcuna costrizione da parte sua nei miei confronti che io non accettassi e vi erano anche dei momenti in cui facevamo l’amore come due normalissimi innammorati.
Quindi, qualcosa era cambiato, e le modifiche dopo quella vacanza, dopo tutto, non mi dispiacevano. Finalmente vacanze, l’anno è stato pesantissimo, ho pensato tutto il tempo agli esami di maturità … ora finalmente sono passati e sono andati anche molto bene quindi posso godermi le vacanze rilassandomi, con Ludovico non ci siamo ancora decisi e non abbiamo prenotato nulla, quindi optiamo per partire in moto verso la Croazia e fermarci in campeggio, tempo previsto della vacanza due settimane.
Son contenta di passare due settimane con il mio amore, anche se e la prima volta che staremo insieme soli per cosi tanto tempo sarà una bella prova…per ora abbiamo solo fatto qualche weekend, uno non andato molto bene … quando siamo andati da sua sorella e sul treno, nello scomparto sono entrati i due militari. Ludovico si è comportato in modo strano, so che mi ama, e non poco, ma si è dimostrato eccessivamente geloso, sfiorando il morboso. Si è offeso per nulla lasciandomi sola con i due ragazzi … pure loro lo hanno capito.
I due erano svegli, non come Ludovico che a volte è veramente un tontolone e non capisce cosa vorrei da lui, a volte non sento molta empatia e questo mi spiace molto … vorrei che si dimostrasse più deciso e maturo … invece solo quando si arrabbia scatta ed ha delle reazioni decise, come quella volta sul treno che si è alzato uscendo dallo scompartimento, reazioni che poi fanno arrabbiare anche me e discutiamo, invece vorrei da lui reazioni da persona più grande.

Arrivati a destinazione facciamo subito conoscenza con due ragazzi stranieri, scopriamo che sono olandesi e parliamo un po d’italiano ed inglese che io traduco a Ludovico, disponibili e gentili … montiamo la tenda con loro in 5 min. e decidemmo di cenare assieme, ci preparammo e non potei non notare come mi guardavano dopo essermi vestita un po piu carina per la sera, erano di qualche anno piu grandi di noi e decisamente più maturi, lavoravano ed avevano già girato molto posti in europa, li trovai subito interessanti, il loro italiano era comprensibile e tra di loro ogni tanto si parlavano nella loro lingua incomprensibile. Marcus tra i due era sicuramente il piu carino.
Vero fine cena ci fecero la rivelazione del naturismo, e sia io che Ludovico fummo non poco spiazzati … l’invito in spiaggia inizialmente fu gentilmente declinato, poi ci convinsero a provare ovviamente senza nessun’ obbligo, tradussi quello che mi spiegavano a ludovico ed alla fine accettò, mi stupii non poco e sottolineai che non mi sarei messa nuda … i due si scambiarono qualche frase e mezzi risolini che mi insospettirono ed al tempo stesso stuzzicarono un pò. intanto parlavo con il mio ragazzo per chiarire la cosa.

in spiaggia il giorno dopo regnava l’imbarazzo … restammo per molto tempo sugli asciugamani, la spiaggia era grossa e poco frequentata … tornati dall’acqua i due amici olandesi si distesero a prendere il sole e non si poteva non notare la mancanza del segno del costume, al tempo stesso non potei non notare i loro sessi, che nonostante la situazione erano a riposo.
facemmo il bagno io e ludovico ed al ritorno i due si erano piazzati piu vicini a noi e prendevano il sole di schiena con i loro bei sederini tonici in bella vista, e mentre mi asciugavo con nonchalance potei dare un paio di occhiate senza che ludovico mi notasse … era proprio un bel vedere che mi stuzzico non poco, soprattutto quando si girarono … forse apporta, notai anche i testicoli … mi parevano veramente grossi o forse era una mia impressione … avrei voluto prendere ludovico e correre in tenda a fare l’amore … sognando e pensando di essere presa da uno di quei due bei cazzi … che chissà da duri quanto sarebbero diventati più grossi … cercai di cacciare questi pensieri parlando un po con Ludovico della situazione, facendo altri bagni, leggendo qualche libro … non parlammo molto con i nostri amici, ma appena a distanza parlai con Ludo, notai la sua eccitazione ed erezione … scherzando gli chiesi se gli piaceva vederli nudi e lui ovviamente si imbroncio reagendo come a suo modo da orso, ribattendo rincarando i toni … le sue solite reazioni che mi mandavano in bestia.
mi trattenni per non rovinare la giornata, rigettando ogni allusione al fatto che i due mi interessassero …
… anche se essendo io una ragazza e loro due bei ragazzi era ovvio che non mi fossero indifferenti, come anche era ovvio che a lui non interessassero visto che sapevo benissimo che non era omosessuale
il discorso mori li
ma quando tornammo sulla spiaggia, marcus mi chiese di incremarlo, mi imbarazzai ma non riuscii a rifiutare…proprio a me lo chiedeva, verso fine giornata poi … i due si parlano un po tra loro, marcus mi ringrazio molto in italiano cosi che anche Ludovico potesse capire
poi in inglese guardando il suo amico mi disse che “se avessi voluto anche loro mi avrebbero potuta incremare!” non colsi subito l’allusione sessuale, ci arrivai dopo aver rifiutato e visto che tra di loro si erano scambiati un sorriso guardando prima me e guardando con la coda dell’occhio Ludovico ignaro di tutto, non dissi nulla e non essendo abituata ad avance cosi esplicite mi chiusi un po nei loro confronti… ero li con il mio ragazzo erano matti era impossibile… ma poi due?? non scherziamo!

la giornata poco dopo fini ed ognuno andò in tenda loro uscirono per i fatti loro, invece io cenai con Ludovico decidendo i programmi della giornata di domani … io non gli riferii della battuta che avevano fatto a fine giornata, sarebbe a suo solito esploso, come quella volta in treno per i complimenti ai piedi, aveva fatto usca scenata assurda … figuriamoci cosa avrebbe potuto fare!
fu lui a toccare l’argomento dell’increamtura , mi stupi’ dicendo ero stata sensuale, gli rivelai che in realtà mi era parso di essere impacciata … per stuzzicare la sua gelosia gli dissi che allora avrei potuto rifarlo se me lo avessero chiesto! non rispose alla provocazione. Intanto eravamo tornati in tenda ed era serata inoltrata, entrati nei sacchi a pelo iniziammo a stuzzicarci, lui era gia in erezione completamente in tiro … lo accarezzai con la mano, poi scesi a dargli qualche bacio, poi si decise a infilarmelo dentro, io coricata sopra lui tra le mie cosce, non abituati alla tenda, facemmo un po casino, cercando il preservativo e poi spegnemmo la luce … per l’assurdo timore di essere visti da fuori … si piazzo tra le mie gambe aperte e spinse come si deve…mentre venivo lo strinsi a me, in quel momento inconsciamente immaginai che non fosse Ludovico ad averlo piantato nella mia figa che si contraeva ma Marcus, lui continuo i suo movimento … era sul piu bello pure lui infatti dopo poco venne e mi bisbiglio nelle orecchie di mi amava,ripetendelo un infinità di volte, io non riuscii a dire nulla ancora turbata dal pensiero di pochi secondi prima, dopo pochi minuti lui gia dormiva, sentivo il suo respiro profondo, io feci fatica ad addormentarmi ripensando a quanto successo.

Il giorno dopo cambiammo spiaggia, ma fu una schifezza … resistemmo poco piu di qualche ora … poi fu lui a proporre di cambiare aria e di andare nell’altra , non opposi resistenza … forse in fondo in fondo lo volevo anchio … magari li riavremmo incontrati … e cosi fu.
Li vedemmo da lontano e ci mettemmo affianco a loro, appena piazzati proposi di incremarli , ovviamente i due accettarono e marcus mi parve mandarmi un occhiolino, complimentandosi in inglese del mio tocco delicato e piacevole.
Chiacchierammo molto piu del giorno prima, e dopo poco mi chiesero perchè non provavamo anche noi a fare nudismo, lo disse in un modo e guardandomi come se mi mangiasse con gli occhi … al pensiero della sera prima mentre venivo, sentii un eccitazione strana, mentre automaticamente declinavo la risposta, l’amico rincarò la dose dicendo che non avrei sfigurati sicuramente tra le ragazze presenti sulla spiaggia … effettivamente giravano di quei cessi hehehehe
cambiai abilmente argomento ma verso fine giornata tornarono alla carica, dicendo che il giorno dopo sarebbe stato il loro ultimo giorno di vacanza, che gli avrebbe fatto piacere passarlo ancora con noi mi fecero promettere di parlane con il mio ragazzo per vedere cosa ne pensavo, la sera ne parlai con ludovico per sapere lui cosa ne pensasse, temevo nella sua gelosia, invece mi diede carta bianca … io inizialmente ero titubante ma se per lui non era un problema quasi quasi il giorno dopo avrei potuto anche farlo …. tanto eravamo solo noi in vacanza

il giorno dopo in spiaggia li trovammo nuovamente spaparanzati al sole … nemmeno il tempo di sistemarci che marcus aveva in mano la crema, mentre li incremavo nuovamente mi dissero che era un peccato averci incontrato solo questi ultimi giorni … che se fossimo arrivati prima ci si sarebbe potuti divertire molto insieme … ridacchiando insieme, mi sentivo turbata e li incremai di fretta, nel frattempo Ludovico si addormentò all’ombra
“hai parlato con lui del topless? gli darebbe fastidio”
“no ha detto che posso fare cosa voglio!”
“bhe allora dai cosa aspetti!”
rimasi un po spiazzata dalla decisione e da questo … ordine , guardai Ludo ma dormiva
slacciai il reggiseno e timidamente lo posai sull costume, il sole si poso sui miei seni bianchi ed anche i 4 occhi dei ragazzi non si persero un centrimento della mia pelle e studiarono ogni dettaglio dei miei capezzoli
“ti conviene mettere la crema …. altrimenti poi ti scotti!” disse marcus porgendomi il tubetto
“siamo in debito … che dici se ti incremo io?” propose Patrick prendendo la crema dalle mani dell’amico
“no dai faccio da sola” dissi io
“dai fallo fare … tanto dorme ci mette un’attimo!”
rimasi in silenzio ed immobile, la crema risulto freddissima e mi venne un brivido, la mano era decisa e ruvida, fece veloce ed in 30 secondo mi incremò, rimasi a bocca semiaperta per lo stupore e l’eccitazione, la visione notai che turbo anche loro che nelle parti intime iniziarono a prendere un po di volume e consistenza … non potei non far cadere i miei occhi da quelle parti.
“se vuoi puoi ricambiare” mi disse marcus oramai sfacciatissimo con il cazzo quasi in tiro che mostrava due testicoli perfettamente tondi e che mi sembravano belli sodi
“ma che dici” dissi arrossendo
“è che guardi spesso li e pensavo ti interessasse … non ti interessa?”
“bhe si certo”
“e allora se vuoi tocca pure!”
io non mi mossi … allora dopo qualche secondo fu lui a venire da me spostando l’asciugamano affianco al mio e coricandosi a pancia in su, prese l’immancabile crema e se la mise sulla mano, si imbianco il sesso che si stava rilassando. Smise lasciando abbondante crema, diedi un occhiata a Ludovico poi allungai la mano, ed al contatto del suo cazzo ebbi un fremito e sentii la pelle d’oca …con il palmo della mano massaggiai.faci un paio di volte con il palmo, poi scesi giu a tastare i testicoli, grossi, rotondi e belli duri. lui ebbe un fremito ed un gemito
sottovoce mi disse “brava”! poi lo impugnai e iniziai piano piano a salire e scendere, guardai il cazzo e mentre lui mi diceva “bravissima!” osservai attorno che nessuno ci guardasse, girando poi verso le testa su Ludovico che dormiva, oramai era diventato durissimo tra le mie mani, smisi improvvisamente mollando la presa….avrei voluto continuare e vedere quanto seme sarebbe uscito … ma non potevo.
mollai la presa e dopo qualche minuto Ludovico si svegliò … proposi un bagno per rinfrescarmi … ero decisamente accaldata.
nuotai un po in disparte, i ragazzi erano assieme poi mi raggiunse patrik e mi sorrise, eravamo dove io non toccavo e lui stava sulle punte e si avvicino ulterirormente, “a me niente?” chiese alludendo alla sega…guardai ludovico in lontananza parlare con marcus, anche lui giro la testa e poi senti la mia mano sulla sua asta, le palle erano decisamente più piccole, come quelle di Ludovico, massagiai con il pamo e poi strinsi la mano iniziando la sega, in acqua avrei anche potuto farlo sborrare, solo che dopo un po non vidi piu Ludovico, mollai immediatamente la presa lasciandolo quasi sul più bello… ricomparve Ludovico e gli andai in contro, per evitare che trovasse Par con l’asta dura come il marmo … mi sentivo una stronza, eccitatissima e mi avvinghiai a Ludo … sarei voluta tornare alla tenda e farmi scopare da lui … ma scoparlo non fare l’amore come fa sempre lui. farmi prendere e basta senza baci carezze e tutte le moine prima e dopo. lo guardai con uno sguardo carico di voglia ma lui era a fissare i due ragazzi che stavano uscendo dall’acqua … magari sospettava ed aveva visto… ma non credo non poteva averci visti.
Lasciai a Ludovico le cose da posare in tenda dirigendomi per le docce, visto che io non sono veloce come lui decidemmo di fare cosi per non farlo aspettare mezzora … davanti alle docce delle donne trovai i due olandesi ad aspettarmi … arrossi preoccupata e temendo cosa potessero volere dopo quello che era successo in spiaggia.
“ci lasci…cosi?” mi dissero “sai che domani andiamo via!”
“ma ludovico sta arrivando anche lui per fare la doccia!”
“non ti preoccupare seguici” mi dissero prendendomi per mano, svoltammo l’angolo e c’era un capanno-magazzino probabilmente il retro della zona doccia adibito a locale di deposito…si parlarono tra di loro e Patrick restò fuori , Marcus apri la porta ed entrai con lui, c’era di tutto, anche un lettino da spiaggia che lui tiro giu aprendo e sistemandolo alla bene e meglio, in un attimo si sfilo il costume mostrando tutta l’asta eretta. poi mi guardo e si avvicinò’ con gesti naturali spoglio completamente anche me osservando la peluria del mio sesso
mi sentivo molto imbarazza a farmi vedere completamente nuda da uno semisconosciuto … ma al tempo stesso eccitatissima
“voglio leccartela!” mi disse … non mi ero lavata, Ludovico lo aveva fatto poche volte ed era stato impacciato , rifiutai ma non ci fu verso di fargli cambiare idea, oramai mi comandava, mi fece sedere e si piazzo tra le mie gambe aprendole oscenamente, si tuffo su di lei leccandola baciandola mangiandosela letteralmente, dalla porta vidi Patrick sbirciare dentro mentre faceva il palo, avevo voglia di farmelo dare e piantare dentro ma la sua lingua mi toglieva il fiato continuava e non dava segni di volere smettere mi sentivo un lago … una sensazione mai provata…con le mani lo spinsi in dietro dalle spalle … capi e si stacco si tiro su e disse proprio quello che volevo sentirmi dire
“dammi la figa dai!”
“hai il preservativo?”
fece una faccia contrariata
“no dai non abbiamo tanto tempo!”
“ma ….” cercai di oppormi io ma mi tiro su facendomi girare, mi voleva da dietro … venne contro di me ed io salii sul lettino, si piazzo tra le mie gambe e senti la cappella giocare con lei e poi entrare con vigore, fu come un pugno nello stomaco che lascia senza fiato, ma non fa male…anzi fa un bene inspiegabile lo sentii scorrere dentro e mi dimenticai di tutto mi stava possedendo come un vero uomo, scorreva e mi scavava dentro, dimenticai del preservativo delle docce e della tenda, sentevo solo l’orgasmo già arrivare.
chiamo il suo amico … cosa avevano in mentre?
la porta si chiuse ed arrivò anche patrik. si parlarono in lingua tra di loro…. poi mi trovai il cazzo di Pat a pochi cm dal volto, lo guardai e come fosse la cosa piu normale iniziai a succhiarlo ed a massaggiarlo mentre Marcus riprendeva a stantuffarmi nella figa marcia di liquidi
non ci potevo credere, stravo tradendo Ludovico ed in un modo assolutamente incredibile … fortunatamente non ci avrebbe potuti beccare
io ero gia venuta e mi sentivo svuotata i due non ci misero tanto, si parlarono e si scambiarono, facevano tutto liberamente mi usavano letteralmente e mi piaceva pure essere cosi sottomessa dalle loro voglie perverse
Marcus mi sorrise avvicinandomi il suo cazzo rosso e gonfio mi disse che c’era quasi, non persi tempo ed inizia a segarlo, poi mi avvicino la testa con una mano sulla nuca ed allora lo imboccai facendo scorrere la lingua sulla parta inferriore dell’asta si mise a gemere e grugnire, levo la mia mano ed inizio a segarsi furiosamente con la punta del cazzo nella mia bocca, quando capii che c’era quasi lo spinsi in dietro ed erutto copiosamente il seme due schizzi mi arrivano addosso sulle spalle sul collo aveva fatto un lago di sborra mentre finiva di ansimare perveso dal piacere…dietro Pat accellerava sbattendomi e senti un nuovo orgasmo attraversarmi le carni improvvisamente, non mi era mai capitato a volte con Ludovico non venivo nemmeno una volta…. “vengo vengo” disse lui in inglese gli dissi di riempirmi di venire mi chiese se ero sicura… gli dissi di si penso centro volte mentre venivo e dopo poco anche lui si accascio sopra di me dopo essersi svuotato dentro fino all’ultima goccia.
“ci avevano detto che le donne italiane sono troie ma non ci avevamo creduto!” disse marcus guardandoci
i due si rivestirono e si ricomposero … io ero tutta indolenzita e mi sentivo colare lo sperma sulle cosce … mi sarebbero arrivate a pochi giorni quindi non rischiavo nulla … uscimmo e non so quanto tempo fosse passato…mi buttai sotto la doccia lavandomi a fondo velocemente, cercai di metabolizzare quanto successo …. mi piaceva esser stata posseduta e domata … Ludovico con il suo carattere non si sarebbe mai potuto imporre cosi … o venivi dominato o dominavi ed io con lui lo stavo iniziando a dominare

tornai alla tenda convinta di questo pensiero …. intenzionata ad essere io la figura che tra i due avrebbe guidato la coppia.
Siamo nell’estate del 1986. Io e Nicoletta stiamo insieme ormai da quattro anni.
La nostra relazione ha già vissuto delle esperienze significative.
Abbiamo già trascorso due vacanze in campeggio insieme da soli, il primo anno e con dei nostri amici in comune, nel secondo anno.
L’estate precedente, quella dell’85 ci ha visto anche in crisi; con Nicoletta che si è concessa una piacevole (per lei) distrazione, in vacanza con una amica in Grecia, mentre io ero convalescente da un infortunio al tendine d’Achille.
In ogni caso la crisi era rientrata quasi subito ed entrambe ne siamo usciti maturati da quell’esperienza.
Io avevo perdonato la sua scappatella estiva e cominciavo a vederla con occhi diversi. Non più come una ragazzina bisognosa della mia protezione ma come una donna sicura e consapevole del suo fascino. Talvolta la vedevo anche come una porca capace di tener testa a uomini anche più esperti di me. In definitiva ero felice. L’amavo, mi piaceva e cominciava a piacermi quella sottile porcaggine che stava maturando.
Nicoletta dal canto suo, stava realizzando l’idea di avermi in pugno.
Certo era cambiata da quando ci eravamo incontrati ed eravamo due ragazzini. Oltre a maturare fisicamente e diventare una donna sensuale e attraente, Nicoletta stava maturando anche intellettualmente e la sua intelligenza le donava un fascino aggiuntivo agli occhi degli uomini. A tantissimi uomini infatti non passava inosservata neanche al primo sguardo; lei ne era consapevole ed aveva imparato a gestire le varie situazioni.
Le piacevano le attenzioni maschili ma non apprezzava i complimenti stupidi fatti per strada. Preferiva quegli sguardi mal celatamente indiscreti dei maschi adulti e dei ragazzi di età più grandi di noi, in cui lei scorgeva la voglia allupata e gli effetti che scatenava. Inoltre era diventata una grande esperta a far rizzare il cazzo mio o degli uomini che l’avevano notata.
Le piaceva il nostro imbarazzo, lo trovava buffo, si accorgeva che suscitava qualcosa nelle nostre parti basse e la cosa quasi l’estasiava.
Diceva però che noi uomini eravamo stupidi proprio per questa nostra debolezza e si gongolava quando si accorgeva di avere qualche maschietto in pugno in questo modo.
Quell’anno decidemmo di cambiare tipologia di vacanza passando dal campeggio al villaggio turistico. In quegli anni cominciavano ad andare di moda i villaggi vacanza sullo stile dei clubMed come Valtur e altri simili. Quelli più “in” si distinguevano per i servizi che offrivano ma sopratutto per l’animazione.
Ne scegliemmo uno in Calabria, una località a pochi chilometri da Tropea, sulla costa Tirrenica.
Il villaggio non era di quelli molto esosi ma il posto era bello anche se non rispettava fedelmente quello che promettevano le brochure.
Presi in prestito l’auto di mia madre ma dovetti concedere l’utilizzo della mia moto a mio fratello minore. Mia madre mi chiese di farlo in cambio dell’auto come usava fare sempre con noi figli…. ottieni una cosa se ne concedi un’altra…
A me serviva un’auto in quel momento e quindi cedetti la moto per una settimana a mio fratello, non senza riempirlo di raccomandazioni.
Il sabato mattina partimmo di buon ora e dopo aver viaggiato senza problemi, giungemmo al villaggio intorno alle 16 del pomeriggio.
Ad accoglierci vennero due ragazzotti abbronzati che si presentarono come animatori: Alex, il più grande (avrà avuto una trentina di anni) disse di essere il capoanimatore e Danilo, qualche anno più giovane di Alex, si presentò come istruttore di tennis.
Ci indicarono la reception e intanto continuavano ad illustrare il villaggio.
Ci spiegarono che la squadra degli animatori era composta oltre che da loro anche da altri tra cui ricordo Marica, la ragazza dell’area baby; Francesca, l’istruttrice di fitness; Peppino, dj tuttofare e Ivan, l’instruttore di vela e windsurf. Ci dissero che durante la settimana avrebbero organizzato tornei di calcetto, di tennis, di beach volley e che era possibile fare escursioni subacquee con un Diving Center consociato. Insomma si presentava una vacanza all’insegna del mare e dello sport anche se in tutta sincerità io avevo voglia solo di rilassarmi e di godermi la mia meravigliosa Nicoletta che stava diventando proprio un ‘tocco di fica’.
La sua sensualità non passò inosservata ai due ragazzotti che la squadravano da capo a piedi e facevano a gara per illustrarle i servizi del villaggio. L’uomo alla reception mi chiedeva i documenti e mi indicava la strada per la casetta che ci avevano assegnato ma io non riuscivo a concentrarmi su quello che mi diceva perché ero distratto da quei due mosconi che ronzavano intorno alla mia ragazza.
Ultimate le pratiche di ingresso, presi i bagagli e mi incamminai, con un po’ di disappunto, verso la casetta, seguito da Nicoletta che rideva di sottecchi divertita dall’attenzione dei due ragazzi e dalla conseguente incazzatura che mi avevano procurato. Io camminavo a passo lungo, carico di due borsoni e altre cose, mentre lei, che non portava neanche una borsetta, mi seguiva con le mani nelle tasche dei pantaloncini ed un cappello di paglia a falde larghe che per effetto dei capelli lunghi imbionditi dal primo sole, le davano un’aria di turista americana a Roma……

Giunti in camera, buttai i bagagli sul letto e dissi subito che quei due mi stavano sul cazzo!
Nicoletta se ne era già accorta ma faceva finta di stupirsi asserendo invece che lei li aveva trovati simpatici e carini e la cosa faceva solo aumentare la mia incazzatura.
Ci rinfrescammo con una doccia e prima di recarci al ristorante per mangiare ci concedemmo una scopatina veloce di quelle inderogabili. Lei si stava asciugando i capelli continuando a fare commenti provocatori su Alex e Danilo. Io mi accorsi che mi stava prendendo in giro allora la saltai addosso e facemmo l’amore…..
Dopo cena crollammo stanchissimi e dormimmo profondamente.
Il giorno dopo, Domenica, ci svegliammo di buon ora, facemmo colazione e ci recammo subito in spiaggia. Ci assegnarono un lettino, una sedia e un ombrellone. Nicoletta prese possesso del lettino e subito si immerse nella lettura del libro che aveva con se mentre io mi accomodai sulla sedia, all’ombra, con il mio quotidiano sportivo.
A una ventina di metri, all’ombra di ombrelloni di paglia del bar, scorsi Alex e Danilo intenti a parlare tra di loro e mi sembrava che i loro sguardi erano rivolti su Nicoletta, la quale, con estrema disinvoltura aveva tolto il pareo copri-costume e si era sistemata a pancia in giù sul lettino a prendere il sole.
Lo spettacolo che offriva ai due ragazzi era un culetto tondo e sodo per niente coperto dallo slip del costume che a malapena celava il solco tra le natiche. Era uno striminzito tanga brasiliano che conferiva alle sue chiappe ancora chiare una potentissima sensualità. Io ingoiai di forza il mio turbamento e cercai di concentrarmi sulle notizie sportive. Dopo qualche minuto fui distratto da un movimento di Nicoletta che si stava slacciando il pezzo di sopra del bikini rimanendo però sempre a pancia in giù. Ancora qualche minuto e Nicoletta si rivolta sedendosi al centro del lettino e sbuffando per il caldo.

Le tette di Nicoletta quasi brillavano per la pelle chiara in contrasto con le parti di pelle già quasi abbronzate dalle precedenti giornate al mare vicino casa.
Ultimamente erano diventate un pochino più grandi e avevano assunto una forma più tonda. Anche se rimanevano piccole, le sue tette, con il capezzolo leggermente rivolto in alto, mi facevano letteralmente arrapare.
La misura delle sue tette era aumentata di una taglia solo da qualche mese; da quando la ginecologa le aveva prescritto una cura per non so bene quale problemino alle ovaie. Una cura a base di ormoni che le avevano fatto rigonfiare un pochino il seno. La diagnosi comunque non sembrava averle procurato particolari preoccupazioni. Anzi aveva quasi gioito quando la dottoressa le aveva prescritto quella cura perchè il problema era in definitiva una cosa di poco conto del tutto risolvibile con la cura e lo sviluppo e poi la medicina altro non era che una pillola anticoncezionale per cui potevamo fare l’amore senza preservativo….. naturalmente anche io ero felicissimo di questa cosa ma lei era proprio al settimo cielo perché amava sentire il contatto della pelle e poi, golosa di sperma come era diventata negli ultimi tempi, non doveva più preoccuparsi di dove farmi eiaculare….. mi faceva arrivare dove più le piaceva senza paura.

Mentre io ero intento a pensare quanto fosse bella e sensuale la mia ragazza, Lei, la musa dei miei sogni erotici (e certamente non solo dei miei :-))) era intenta a spalmarsi l’intero corpo con un olio protettivo (quello per neonati).
Lo faceva con una lentezza dei movimenti, quasi estenuanti….
Indugiava sui piedi, in mezzo alle dita, sulle gambe, le tirate su e le divaricava una alla volta, poi sulla pancia ma sopratutto massaggiandosi quelle due belle boccie che erano diventate i suoi seni.
Passava e ripassava le mani unte di olio baby johnson cominciando da sotto i seni, poi ci girava intorno lasciando per ultimo i capezzoli…. Io avevo quasi la bava alla bocca per quanto mi piacesse. Lei invece sembrava serena anche se non potevo vedere l’espressione dei suoi occhi perché oltre al cappello di paglia a falde larghe, inforcava anche degli occhiali da sole a lente scurissima che praticamente nascondevano i suoi occhi e quindi non potevo vedere da che parte guardassero…..
Ad un tratto fui distratto da tre sagome di ombra sulla sabbia che mi svegliarono dai miei sogni ad occhi aperti…..
Misi a fuoco bene le figure e vidi che si trattava di Alex, di Danilo e di un altro ragazzo molto più alto e grosso.
Alex (come al solito parlava sempre prima lui) mi presentò Ivan, l’istruttore di vela e windsurf. Un pezzo di ragazzo veramente.
Capelli Biondi quasi rossi e lunghi fino all’altezza delle spalle, alto almeno due metri, spalle enormi, due pilastri come gambe, la pelle quasi cotta dal sole e due occhioni enormi e azzurri come il mare. Lo chiamavano ‘il vichingo’ in quanto il suo aspetto testimoniava inesorabilmente le sue origini normanne. Aveva una mano ampia e spessa e quando mi strinse la mano notai che aveva un polso grosso il doppio del mio. Inoltre aveva una serie di braccialetti colorati di cotone annodati al polso; di quelli che si vendono sulle spiagge e che le ragazze regalano ai propri ragazzi….. un segno che mi fece pensare a quante ragazzine aveva spezzato il cuore un ragazzone così bello.
Ovviamente il tempo che persero a presentarsi a me, durò meno della metà di quello che dedicarono a Nicoletta la quale, mentre i ragazzi parlavano con me, si abbassò gli occhiali sul naso per vedere meglio i ragazzi ma poi se li rimise a posto e riprese la sua posizione plastica seduta al sole fingendo contegno.
Io sapevo bene invece che era lusigata dalle attenzioni dei ragazzi ed ero incazzato perché quelli avevano colto l’attimo in cui lei era seduta con le tette al vento prima di ristendersi magari a pancia in giù.
Ad ogni modo, i tre fecero capannello intorno al lettino e gareggiavano per attirare la sua attenzione; anche se devo dire che Ivan mi pareva un ragazzo serio a differenza degli altri due compari.
Innanzitutto era più schivo e timido, poi parlava poco e non si sentiva a suo agio nel ruolo del galletto da spiaggia perché in definitiva di ragazze che gli correvano dietro ne aveva a sufficienza per cui era chiaro che in quel momento Alex e Danilo, da marpioni quali erano, lo stavano usando come pretesto per agganciare discorso con Nicoletta.
Quando se ne andarono, lo feci notare a Nicoletta rimarcando quanto trovassi meschini il capoanimatore e il suo compare. Nicoletta invece mi rispose che secondo lei ‘avevano trovato proprio un gran bel pretesto…….’.
All’inizio non feci caso alla puntualizzazione ma poi, dopo qualche giorno, divenne un incubo per me!
La giornata al mare passò tranquilla, verso sera decidemmo di fare un giro in paese e cosi visitammo Tropea, una bella cittadina brulicante di giovani e turisti.
Tornati nel nostro appartamento per dormire, attesi tutto nudo sul letto che Nicoletta uscisse dal bagno per venire a coricarsi.
Quando mi vide con il cazzo sguainato, scoppiò a ridere e cominciò a burlarsi di me come faceva quando aveva voglia più di scherzare che di fare l’amore.
Provai anche ad impietosirla con improbabili ragioni sanitari sostenendo che le palle troppo gonfie oltre a dolermi potevano degenerare in qualche malattia….. purtroppo anche questo tentativo fallì miseramente. Nicoletta scoppiò a ridere sostenendo che non poteva essere certo il mio caso dal momento che avevo le ‘palle secche’….. (aveva adottato questo nomignolo e mi appellava spesso pallesecche quando eravamo in privato) poi, sapendo di dire una cosa che praticamente mi metteva k.o., aggiunse che ero in pipparolo e che se volevo trovare giovamento potevo andarmi a sparare una sega nel bagno, pensando a lei, ovviamente….. :-)))
Insomma la serata andò in bianco per me quindi ci addormentammo e buonanotte.
Il giorno dopo, lunedì, mentre facevamo colazione, fui chiamato dall’altoparlante che mi invitava ad andare in direzione al telefono.
Mi recai in direzione con non poca apprensione. Cosa poteva essere successo? Mi chiedevo….
Al telefono era mia madre che con una voce tranquilla prima mi rassicurò che era tutto ok, poi mi annunciò che la sera precedente, mio fratello Umberto aveva fatto un incidente stradale e distrutto la mia moto.
Sconvolto chiesi subito notizie sullo stato di salute di Umberto ma mia madre mi disse che era fuori pericolo ma che era ricoverato all’ospedale con diverse ossa rotte e mi supplicava di rientrare per dare il cambio a mio
padre in ospedale per le notti e per espletare alcune pratiche burocratiche relative al mezzo incidentato.
Misi giù il telefono e cominciai ad imprecare il cielo intero per questa sfiga improvvisa.
Ritornai da Nicoletta e le annunciai che saremmo dovuti rientrare a casa.
Anche lei si preoccupò subito della salute di mio fratello ma poi, una volta sincerata sul suo fatto che fosse fuori pericolo iniziò a protestare sull’idea di rientrare a cada e terminare cosi l’unica vacanza che ci eravamo concessi.
Disse che al rientro avrebbe dovuto mettersi a studiare un esame difficile e che quella era l’unica settimana di vacanza che si poteva concedere per cui mi invitò a riflettere e a rinunciare a partire.
Allora richiamai mia madre la quale mi ordinò perentoriamente di rientrare perché mio padre non poteva stare tutte le notti al fianco di mio fratello in quanto doveva andare a lavorare e a lei non le permettevano di rimanere la notte in un reparto maschile.
Raggiungemmo l’accordo che avrei fatto solo due notti, poi avrebbero dimesso mio fratello e non ci sarebbe stata più la necessità della mia presenza. Decisi quindi di partire e rientrare dopo due giorni.
Comunicai la mia decisione a Nicoletta che la prese con un po di disappunto.
Preparai una borsa veloce mentre lei si preparava ad andare in spiaggia.
Le chiesi come avrebbe trascorso questi due giorni senza di me e lei non perse l’occasione di pungolarmi dicendomi che ci avrebbero pensato gli animatori….. Partii con un nodo in gola ed ero furioso contro tutto e tutti.

Durante il viaggio, da solo in auto, non riuscivo a non pensare a cosa potesse fare Nicoletta sola in un villaggio vacanze….
Mi ritornò in mente la puntualizzazione fatta al riguardo di Ivan il vichingo e iniziai a pensare che forse lei gli aveva messo gli occhi addosso e che mentre io mi preoccupavo dei due galletti animatori, il vichingo se la ripassava tra le dune…..
Inutile dire che già l’immaginavo in pose e situazioni altamente erotiche e che questi pensieri mi facevano diventare il cazzo talmente duro da farmi male.
Ogni volta che facevo questi sogni ad occhi aperti un po mi vergognavo.
Mi rimproveravo e mi dicevo che ero un depravato ma ormai ci stavo facendo l’abitudine al punto tale che non riuscivo neanche più a masturbarmi senza pensare a Nicoletta come una porca….
Giunto a destinazione mi recai in ospedale a vedere come stava Umberto
cercando di essere comprensivo ma l’avrei ammazzato di sberle.
Tornai a casa e prima di iniziare il turno di notte in ospedale, chiamai Nicoletta al villaggio. Lei come da accordo mi stava aspettando alla reception, mi disse che aveva trascorso una piacevole giornata al mare non mancarono i riferimenti agli animatori dei quali stava diventando amica.
Le chiesi con un nodo alla gola se c’era qualcuno che la stesse corteggiando e lei mi disse di no anche se aveva l’impressione che Alex ci avesse fatto un pensierino. Poco prima di riattaccare prendemmo appuntamento per l’indomani mattina e Nicoletta aggiunse di non chiamarla dopo le 10 perché si era iscritta a un corso di vela con il vichingo…..
Per tutta la notte non feci altro che pensate a questo ultimo particolare…. Con tanti sport, proprio la vela che era gestita da quel pezzo di ragazzone?
Il giorno dopo, alle 9 la richiamai ma lei non venne al telefono e l’operatore alla reception mi disse che non poteva andare a chiamarla lasciando incustodita la portineria. Ritentai ancora più tardi ma non ci fu verso di parlare con lei.
Verso le 18 chiamai nuovamente e trovai Nicoletta ad aspettare la mia telefonata. Le chiesi come mai non fosse venuta al telefono la mattina e lei mi spiegò che si era svegliata tardissimo, quasi alle 10, perché la sera precedente era andata ad una festa organizzata in spiaggia dagli animatori e Ivan la stava aspettando per la lezione di vela.
Le chiesi come stava andando e lei mi rispose euforicamente che stava andando a gonfie vele…
Poi lei mi chiese quando sarei ritornato e io le comunicai che Umberto lo avrebbero dimesso non prima di gioved’ per cui sarei ripartito in mattinata dopo aver riportato a casa il rompiscatole.
Il giorno dopo (mercoledi) non potei telefonarla perché dovevo risolvere dei problemi burocratici con la moto incidentata che ritirai e andai a parcheggiare nel garage dei genitori di Nicoletta. Appena sotto casa sua, la madre dal citofono mi disse che mi avrebbe messo una busta nell’ascensore da portare alla figlia.
Nell’ascensore trovai lo shopper di carta, lo presi e mi affrettai a completare le faccende programmate.
Alle diciotto di quella sera ci sentimmo con la nostra telefonata serale prima di andare in ospedale. Parlammo un po dello stato di salute di mio fratello e poi le chiesi come aveva trascorso la giornata.
Mi disse che era molto soddisfatta per come procedeva il suo corso di vela.
Mi disse che Ivan si stava rivelando molto simpatico a dispetto del suo carattere burbero e poco sociale a differenza degli altri animatori che invece erano proprio nati per fare gli intrattenitori. Aggiunse pure che era molto bravo e sopratutto molto forte…..
Poi mi chiese a che ora sarei partito e a che ora stimavo di arrivare. Io le dissi che sarei ripartito il giorno dopo in tarda mattinata dopo aver portato a casa fratello e madre quindi sarei giunto da lei nel pomeriggio.
Lei mi disse che mi aspettava con una sorpresa e questo mi rese molto felice e non vedevo l’ora che passasse la nottata.
In ospedale venne farci visita un mio caro amico d’infanzia che mi tenne compagnia per un po di tempo. Con Enrico, il mio amico parlai a lungo, lui sapeva della mia storia con Nicoletta e sapeva anche che mi aveva tradito l’anno precedente ma da buon amico cercava di non farmi pesare troppo la sua antipatia per Nicoletta.
Quando gli dissi che ero smanioso di andare da lei, lui si propose di aiutarmi offrendosi di riportare lui, mia madre e mio fratello a casa il giorno dopo così sarei potuto ripartire al mattino presto.
A me parve una bellissima idea quindi accettai e lo ringraziai molto.
Verso le 11 di sera ero da solo in ospedale ma la mia mente era con Nicoletta. Smaniavo dal desiderio di sapere di cosa si trattasse la sorpresa che mi aveva preparato e non vedevo l’ora di partire.
Ad un tratto pensai che avrei dovuto comunicarle la novità che sarei arrivato prima in modo da darle una bella notizia e magari farmi dire qualcosa sulla sorpresa…. In cuor mio speravo tanto si trattasse di una di quelle sorpresine che sapeva escogitare solo lei, come quella del fiocchetto al capezzolo
Oddio, poteva anche essere qualcosa di meno piacevole….. per me…
poteva trattarsi di una delle sue ultime fantasie che non erano proprio il massimo della goduria per il sottoscritto, come quella per cui era andata in fissa da qualche mese in cui mi avrebbe voluto mettere una sorta di guinzaglio alle palle o al pene o a entrambe (non ricordo bene come sarebbe dovuto essere), e portarmi a spasso come un cagnolino in un parco o altro luogo pubblico isolato…
Nella peggiore delle ipotesi quindi poteva essere che aveva trovato qualcosa che facesse al caso e trovandosi in un posto dove non eravamo conosciuti, avrebbe voluto mettere in pratica quella bislacca fantasia.
Me lo avrebbe chiesto con quella voce suadente che impostava quando mi doveva chiedere qualcosa di oneroso per me e io avrei accettato senza dubbio alcuno non avendo alcuna resistenza a quella sua sensualità….
In ogni caso, prima o poi, l’avrei dovuta scopare!…. me l’ero messo in testa ed ero determinato a farlo.
Mi ripetevo continuamente che una ragazza bella come lei non poteva stare troppi giorni senza cazzo…. non era naturale e non era neanche giusto per cui se non ce lo avessi dato io, se ne sarebbe trovato uno lei e in tal caso le corna sarebbero state più che meritate….. quindi mi riproposi di scoparla appena l’avrei rivista….. e non vedevo l’ora di partire per incontrarla.
Mi ricordai che al piano terra c’era un telefono pubblico a gettoni quindi mi precipitai giù a telefonare.
Mi rispose il guardiano di notte del villaggio che mi disse che a quell’ora non poteva usare l’alto parlante per chiamarla ma che avrebbe mandato qualcuno a cercarla. Poi però forse dovette posare la cornetta sul banco per parlare con qualcuno e la cosa mi permise di ascoltare i dialoghi di sottofondo. Riconobbi la voce di Marika, l’animatrice dei bambini, la quale diceva di aver visto Nicoletta a bordo di una macchina con altre persone che usciva dal villaggio per andare in un paese vicino dove c’era l’apertura di una nuova discoteca.
Quindi il guardiano riprese il telefono e mi comunicò che la signorina non era nel villaggio a quell’ora e aggiunse che se volevo poteva lasciare una comunicazione di chiamata che le avrebbe consegnato al suo rientro.
Io che avevo ascoltato tutto, risposi che non ce ne era bisogno, quindi ringraziai, salutai e riattaccai…….
Inutile dire che la notizia era stata peggio di una doccia fredda.
Tornai alla mia poltrona al fianco del letto di Umberto che dormiva beatamente…….
L’avrei svegliato a suon di sberle e gli avrei gridato in faccia che per colpa sua stavo patendo le pene dell’inferno….. ma non lo feci e cercai di prendere sonno per riposarmi un po ma fu impossibile.
La mia mente girava in loop su un solo argomento….. Nicoletta fuori a ballare con degli sconosciuti!
Iniziai ad avere le mie visioni e la vedevo intenta a ballare, bellissima e sensualissima. Poi vedevo una serie di ragazzi che gli ronzavano intorno come mosconi ma non la vedevo infastidita….. anzi, nei miei sogni la vedevo proprio divertita di tutte quelle attenzioni…..
Dentro di me era in atto un vero e proprio conflitto tra due anime di me stesso. Una sarcastica e perversa contro un’altra indulgente e comprensiva.
La prima mi incitava a vedere la situazione in modo maligno e perverso. Mi induceva a pensare a Nicoletta in situazioni indecenti e mi ripeteva che ero sicuramente cornuto.
L’altra era invece benigna e positiva e mi invitava a riflettere sulla fedeltà di Nicoletta e mi ripeteva di stare sereno e fiducioso del fatto che invece ella mi stava aspettando come si conviene ad una fidanzata innamorata
Purtroppo l’anima maligna aveva quasi sempre il sopravvento e le immagini che vedevo erano di una Nicoletta davvero scandalosa….
Inspiegabilmente però la rabbia stava lasciando il posto all’eccitamento.
Mi sentivo turbato per questo ma non potevo non considerare la tosta presenza tra le mie gambe. A pensare Nicoletta in quelle situazioni, il cazzo mi era diventato durissimo al punto da farmi male.
Non riuscivo a riposare e così decisi di alzarmi e di andare a fare un giro nel tentativo di distrarmi.
Camminavo per il corridoio a luci soffuse e arrivai in giardino. L’immagine di Nicoletta a fare la troia in discoteca con gli animatori del villaggio o forse addirittura con altri uomini in vacanza, non riusciva ad abbandonarmi.
Passai davanti a delle toilette e come un automa imbucai la porta dei bagni maschili. In un attimo mi ritrovai con il cazzo fuori dai pantaloni.
Con una mano iniziai a toccarmi la cappella senza dargli tregua ma senza stimolarmi ulteriormente. Con l’altra mano mi stringevo le palle nella speranza che il dolore che mi provocavo mi potesse far perdere l’erezione.
Tentai anche di far defluire il sangue dalla cappella mettendola sotto la fontana dell’acqua fredda e mi strizzai le palle fino ad urlare dal dolore.
Non volevo cedere in nessun modo alla lussuria della masturbazione e volevo resistere per conservare tutte le mie energie per Nicoletta….. dovevo assolutamente dimostrarle che nella palle avevo litri di sborra calda tutta per lei…. altro che palle secche!
Tutti gli sforzi però erano vanificati da quelle immagini di Nicoletta intenta a fare la porca che la mia mente produceva a ritmo serrato, non riuscivo a trovare pace in nessun modo.
Mi ponevo svariati interrogativi ma i più fraquenti erano:
Starà flirtando con qualcuno?
Se si, con chi?
Con Alex?….. con Ivan?
Non so perché ma escludevo a priori l’ipotesi in cui fosse impegnata sola con Danilo….. non lo ritenevo il tipo suo.
Poi ancora quella maledettissima voce maligna mi invitava a considerare un trio…. allora mi chiedevo da chi potesse essere composto:
Nicoletta con Alex e Danilo?…. certo quei due sembrano inseparabili…
Nicoletta con Ivan e Alex?….. beh, sarebbe un bel tandem…. due omaccioni con una ragazza tanto fragile….
A questo punto il ghigno della voce perversa mi indusse a pensare ad un team composto dai tre animatori alle prese con la mia bella e esile Nicoletta… a momenti ho uno sturbo!…..
Poi entrò in azione la mia anima indulgente e mi rimproverò di non fare certi pensieri invitandomi invece a pensare alla sorpresa che mi aveva preparato il mio amore…. e poi mi ricordò che se mi avesse voluto lasciare l’avrebbe fatto l’anno prima….. invece si era ravveduta, aveva capito che era stato un errore e sarebbe stato diabolico per lei ripetere l’errore….
Mi sentivo in porco e un perverso e decisi di ritornare a riposare…..
Mentre camminavo però la voce perversa mi invitò a chiedermi:
E se invece fosse andata con altri uomini che nemmeno conosci? che magari l’avranno agganciata in spiaggia e avranno rimorchiato la pollastrella?
Potrebbe essere plausibile…. del resto lei se ne stava tutta sola in spiaggia….. vuoi che una così provocante ragazza non inviti qualche bel giovanotto a farsi audace?…. e poi Nicoletta ha un debole per gli audaci….
In quel breve periodo che sono stato al villaggio avevo notato la scarsa presenza di ragazze o donne sole…. quelle che ho visto erano mamme con figli al seguito o giovani ragazze con genitori al seguito. Per cui Nicoletta era una delle poche se non l’unica ragazza abbordabile. inoltre era sola anche se per una parte della settimana….

Stavo impazzendo ma ebbi un sussulto di orgoglio personale che mi tirò fuori da quel bagno.
Mentre mi avviavo nella camerata di mio fratello, incrociai Mattia, un mio amico che guarda caso fa l’infermiere in quell’ospedale.
Mattia mi chiese che facevo e io gli spiegai di mio fratello.
Mentre parlavo con Mattia fui folgorato da una idea!!!
Chiesi a Mattia se avrebbe fatto il turno di notte e lui confermò; quindi gli chiesi se poteva dare un occhio a Umberto in quanto io ero stanco e volevo andare a casa a dormire. Mattia fu gentilissimo e mi disse che potevo andare tranquillo….. evidentemente quella era proprio una serata fortunata per me! :-))
Due minuti dopo ero già in auto!
Naturalmente anche guidando in compagnia della mia solitudine, non potei non pensare a Nicoletta.
Cercavo di vedere nei miei pensieri come si fosse svolta la vicenda, iniziando dal principio….
Chi l’aveva invitata ad uscire?
Quando glielo avevano proposto? prima o dopo la mia telefonata?
E poi, cosa aveva indossato per l’occasione?
Speravo non avesse scelto quel vestitino difettoso che non mette mai proprio perché ha il difetto di avere le spalline troppo lunghe e quindi le scappano fuori i capezzoli se non indossa reggiseno….. e a me pareva che di reggiseni non ne avesse portati neanche uno….
‘ke cazzo!’, pensai… sarebbe una vera beffa per me dal momento che ero stato proprio io a convincerla di portarlo in modo che l’avrebbe potuto indossare per me in un luogo dove nessuno ci conosce per farmi arrapare come sa lei….
Comunque c’era poco da scegliere. Se non avesse messo quello, avrebbe indossato una delle sue canotte o una camicia trasparente o peggio ancora una di quelle creazioni estemporanee che faceva con foulard di seta o sciarpette di cotone e sarebbe stata comunque attraente…..
E quindi di nuovo quella odiosa voce sarcastica e maligna nella mia mente riprese a propormi le situazioni più perverse. Non riuscivo a credere al fatto che non mi avesse detto nulla della discoteca. La voce pungente mi proponeva l’idea che magari non fosse andata affatto in discoteca ma fosse uscita dal villaggio con degli uomini solo per poter essere ancora più libera di fare la troia lontana da occhi indiscreti…. magari andando in quella pineta vicina al villaggio o addirittura in una strada isolata
Invece la voce indulgente mi proponeva l’eventualità che fosse stata invitata ad uscire dopo la telefonata e non ci aveva trovato nulla di male ad accettare, del resto che doveva fare? ammazzarsi di ditalini in attesa del mio ritorno?
Sfinito da tutti i miei pensieri, decisi di fare una sosta in una stazione di servizio per prendere un caffè e facendo ritornato all’auto mi accorsi dello shopper di carta sul sedile posteriore allora mi ricordai che Nicoletta aveva chiesto alla madre di farle questo favore…….. perché non lo aveva chiesto a me? Cosa ci sarà mai stato in quella borsa?
Ancora le due voci contrastanti ritornavano a tormentarmi la mente.
Questa volta una mi suggeriva di sbirciare nella busta, mentre l’altra mi esortava alla correttezza e a non ficcare il naso in cose non mie.
Ancora una volta la parte maligna della mia anima ebbe la meglio e con movimenti rapidi, manco stessi borseggiando qualcuno sulla metro, aprii lo shopper e sbiciai all’interno.
La luce esterna fece luccicare dei brillantini, infilai la mano e riconobbi al tatto i sandaletti che regalai io stesso a Nicoletta qualche anno prima e che non metteva se non in rarissime occasioni.
Per quale motivo ha chiesto queste scarpe? Che ci deve fare in un villaggio vacanze con dei sandaletti eleganti e con il tacco alto?
Il mio stupore fù grandissimo perché su quelle scarpe c’era tutta una storia intorno.
Ricordo che eravamo stati invitati ad un ricevimento nuziale e Nicoletta lamentava la mancanza di un paio di sandali eleganti che stessero bene con un vestito da sera nero lungo fino alle caviglie.
Pensai allora di regalarle questo paio di sandaletti che io trovavo uno veramente molto belli.
Si trattava di un paio di sandaletti neri molto semplici ma anche molto eleganti. Non avevano un tacco altissimo, sarà stato di circa 7 o 8 cm ma siccome erano un 35 risultavano altissimi.
A Nicoletta pure piacevano moltissimo ma non li calzava spesso. Diceva che non erano comodissimi e poi che richiedevano un vestito particolare e sopratutto una occasione adatta.
Per me erano soltanto un vero e proprio oggetto fetish che mi faceva letteralmente arrapare e credo di non essere stato l’unico maschio ad arraparsi alla vista di Nicoletta su quei tacchi.
Le conferivano un aria da gran signora. Poi le affinavano le caviglie, le allungavano i polpacci, i glutei si rialzavano e per rimanere eretta era portata a sporgere il sedere inarcando i reni……. quindi una ragazza già bella come Nicoletta risultava una bonazza.
Inoltre Nicoletta vi camminava da dea…. ondeggiando lentamente il bacino e poggiando il piede con grande maestria..
Noi li usavamo anche come un giocattolo erotico…… praticamente, quando li calzava, si scopava certamente.
Lei sapeva benissimo l’effetto che provocava perché glielo avevo rivelato. Quando volevo uno stimolo maggiore le chiedevo di metterli, poi la facevo appoggiare con le mani al muro e la scopavo da dietro, in piedi, come una troia. Anche lei quando voleva essere presa con più decisione li metteva senza dirmelo e io partivo come un toro inbufalito.
L’effetto che suscitava era praticamente assicurato per cui a questo punto mi chiedevo come mai avesse chiesto alla madre di prenderli e non a me……..
Ci pensai giusto un attimo e poi ebbi la sensazione di vedere rivelato davanti ai miei occhi, la soluzione del segreto……: Era questa la sorpresa che mi aveva preparato!!!!
Ma si!, che stupido che sono stato a fare tutti quei pensieri maligni e perversi sul mio amore!…
Scacciai definitivamente quella antipatica voce maligna dalla mia mente e accolsi felice la voce benevola e positiva che mi proponeva immagini della mia Nicoletta in attesa del mio arrivo
Pensavo a come le stavano bene quei sandaletti e l’effetto che mi provocavano….. Tutto era logico adesso.
Magari si sarà pure arrapata con tutti quei maschioni intorno ma ha pensato certamente a me quando a deciso di farsi mandare quella cosa che tanto mi eccitava e quindi non poteva chiederlo a me perché altrimenti avrebbe rovinato la sorpresa.
Felice e contento con queste convinzioni, dimenticai tutti gli altri interrogativi.
Dimenticai Ivan e compari e soprattutto dimenticai che quella sera era uscita senza dirmelo……
Insieme ai brutti pensieri, mi lasciai indietro anche tutti i chilometri che mi separavano dal villaggio vacanze dove stava la mia amata e ormai all’alba, varcai il cancello di ingresso. Passai dalla reception a prendere una copia della chiave e non potei non notare lo stupore del guardiano notturno che evidentemente doveva essere quello con cui avevo parlato al telefono sei ore prima.
Ripresosi dallo stupore di vedermi a quell’ora del mattino, si affrettò a dirmi che non sarei riuscito ad entrare se la porta fosse stata chiusa dall’interno per cui avrei dovuto chiamare e svegliare in ogni caso la signora….
Non badai a cosa mi stava dicendo e mi recai velocemente verso la nostra casetta.
Appena arrivai notai che c’era silenzio e non so se ne fui deluso. Feci piano con la chiave per non far rumore e la porta si aprì….. evidentemente non era stata chiusa dall’interno come ipotizzava il guardiano.
Mi affacciai nella camera da letto e vidi Nicoletta stesa a dormire, semiavvolta tra le lenzuola del letto completamente disfatto.
Notai che era completamente nuda per cui realizzai che doveva essere stata una nottata torrida e afosa. Feci per coprirla ma mi fermai ad ammirarla ancora un po.
Era bellissima; distesa a pancia in giù, leggermente su un lato e con una gamba piegata a 90′ verso il patto. Il cuscino sotto la guancia messo parallelo al corpo, sembrava ricevere un tenerissimo abbraccio dalla mia amata al punto che mi sentii quasi geloso di quel guanciale.
Non potevo più attendere. La voglia di prenderla li, subito, all’istante, era troppo forte.
Mi svestii e in un attimo ero carponi sul letto verso di lei.
Nicoletta si svegliò per un attimo, si volse verso di me e pronunciò il mio nome con un grosso punto interrogativo…..
Mi diressi senza esitazione verso il suo corpo nudo mentre lei ruotò ulteriormente dandomi le spalle.
Scivolai ai suoi piedi le li baiai dolcemente. Avevano un profumo acre misto di sudore, cuoio, sale ed erba. Risalii dolcemente le gambe e mi accingevo a sprofondare il mio viso tra le sue gaambe quando Nicoletta fece un balzo e nel dormiveglia mi tirò a se lasciandomi intendere che non gradiva essere baciata in quel punto……
La cosa mi lasciò leggermente sorpreso perché quella era una cosa che gradiva molto e da quando avevamo ripreso il fidanzamento (dopo il suo tradimento greco) era una pratica che pretendeva prima durante e dopo i nostri rapporti…..
Ciò nonostante non ci badai e andai a baciarle il collo e dietro le orecchie. Quindi con un movimento naturale posi la mia mano sulla parte posteriore della sua patatina per vedere se fosse pronta alla penetrazione dal momento che quella era l’unica cosa che contava per me in quel preciso momento.
Quando la mia mano toccò la sua vulva ebbi la sensazione che fosse super eccitata!…. pensai che stesse facendo un sogno erotico o che anche lei non ne poteva più di aspettarmi.
Tolsi la mano e vi appoggiai la punta del cazzo, ormai al massimo della sua erezione. La penetrai con una faciltà inaspettata e il mio cazzo fu come risucchiato da un pozzo!
Iniziai a scoparla da dietro, messi su un fianco.
Mi venne spontaneo cercare la sua bocca ma quando avvicinai la mia alle sue labbra, Nicoletta si voltò di scatto dal lato opposto impedendomi di fatto di baciarla sulla bocca.
Mi fermai dove arrivai, dietro la mascella, e avvertii uno strano odoraccio.
Sembrava proprio che Nicoletta avesse ecceduto con l’alcol anche se non sembrava ubriaca. Mi dava la netta sensazione di essere stanca ma era anche logico che in vacanza, al mare, con tutte quelle attività sportive che si possono fare, alle cinque del mattino, potesse essere stanca e assonnata.
Ad un tratto mi sussurrò di muovermi e così iniziai a stantuffare più velocemente il cazzo ma c’era qualcosa di strano.
Avevo il cazzo duro al massimo delle mie possibilità. La cappella era talmente satura di sangue che sembrava volesse scoppiare….. eppure non riuscivo a sentire le pareti interne della sua vagina.
Sembrava che stavo inzuppando il cazzo in un bicchiere di acqua tiepida e che per effetto dello stantuffio, quell’acqua tracimasse dal bicchiere colando sulle mie palle e le gambe.
La sensazione di avere le palle completamente bagnate iniziò quasi a darmi fastidio e quindi non riuscivo più a concentrarmi.
Dal canto suo, Nicoletta sembrava continuare a dormire e solo raramente schiudeva leggermente la bocca per effetto dei miei colpi.
Colpi che erano aumentati, di intensità e in profondità, nel tentativo di riuscire a toccare con la punta del cazzo, qualcosa all’interno della vagina e urtavano violentemente sul pube di Nicoletta che improvvisamente si destò e mi intimò di fare più piano….. appellandomi con un aggettivo irripetibile…..
Le chiesi prontamente scusa e ridussi la forza delle martellate ma in quel modo sarebbe stato difficile concludere.
Improvvisamente il mio sguardo si andò a posare sulle sue spalle nude e mi risultò evidente la quasi totale scomparsa del segno dell’abbronzatura lasciato dal pezzo di sopra del costume….. Notai che mancava anche dietro la nuca e mi fu subito chiaro che la puttanella aveva preso sempre il sole in topless per tutti quei giorni in mia assenza. in più notai che l’unico segno della abbronzatura era una ridottissima strisciolina chiara lungo il solco delle natiche e che comprendeva a malapena il forellino dell’ano.
Ebbi come un sussulto!… si era presentata praticamente nuda a tutta la spiaggia, la porcellina….
Qualcosa si dovette ricollegare tra il cervello e il cazzo in modo tale da farli riprendere a scambiarsi impulsi e in pochi secondi scaricai nella fica di Nicoletta, tutto lo sperma bollente che avevo in serbo per lei.
Ritrassi il cazzo e notai che era fradicio di umori miei e di Nicoletta.
Mi recai in bagna a lavarmi e quando tornai Nicoletta era risprofondata in un sonno pesante. prima di coprirla con il lenzuolo, diedi un ultimo sguardo alla sua vulva e notai che era arrossata e matida di umori già usciti e che continuavano lentamente ad sgusciare dall’interno.

Il giorno dopo mi svegliai bagnato di sudore per il gran caldo.
Guardai al mio fianco e non vidi Nicoletta. Lanciai uno sguardo all’orologio sul comodino e mi accorsi che erano quasi le due del pomeriggio!
Mi alzai, feci una doccia e mi recai alla ricerca di Nicoletta.
prima passai dalla direzione a telefonare a casa per sincerarmi che il mio progetto per riportare a casa mio fratello avesse funzionato.
Rispose proprio lui quindi mi tranquillizzai. Gli dissi scherzando di non rompermi più nulla e di lasciarmi finire questa benedetta vacanza.
andai in spiaggia, al bar, al ritrovo degli animatori ma di Nicoletta neanche l’ombra. Mi decisi allora di chiedere in giro a qualcuno se l’avessero vista.
Al bar trovai Francesca, l’istruttrice di fitness la mi informò che Nicoletta era uscita in barca con degli amici, vacanzieri anche loro, che avevano noleggiato una barca per fare una escursione nelle spiagge deserte dove si arriva solo via mare…..
Vero è che avevo da poco svuotato le palle e quindi il grado di testosterone nel mio sangue era ancora basso…. ma questa notizia mi aveva veramente fatto girare le palle in modo inaudito!
Mi chiedevo se fosse mai possibile che la mia ragazza mi avesse lasciato tutto solo un’altra mezza giornata dopo non avermi visto per tre giorni….
Ero incazzato sul serio….. e la cosa peggiore era che non sapevo cosa fare e come reagire…..
Per evitare le domande di Francesca e sopratutto per evitare di essere insidiato dagli animatori con i loro stupidi giochi da spiaggia, decisi di tornare alla casetta. Mi misi fuori al fresco del patio e mi misi a leggere il mio inseparabile quotidiano sportivo.
Verso le cinque o giù di li, riconobbi la sagoma di Nicoletta che si avvicinava alla casetta.
Solo a vederla, la mia incazzatura era totalmente svanita e le nebbie provocate dal nervosismo sembravano diradarsi per effetto dei raggi di sole provenienti da quella figura così bella e radiosa come il sole che avanzava verso di me.
Cercai di mantenere un contegno per farle capire che non avevo gradito il fatto di essere stato lasciato ancora da solo e cercai di rimanere seduto a leggere in attesa di poterle parlare.
Appena arrivò però Nicoletta mi parve leggermente adombrata….
Conoscevo quell’atteggiamento e quello sguardo serio che non promettevano nulla di buono…..
Entro in casa senza neanche salutarmi, sentii sbattere qualcosa, la sentii imprecare e quindi mi fiondai in casa per soccorrerla.
Nicoletta urtato il piede alla porta del bagno e ora stava in posizione dell’airone con una gamba piegata in modo da potersi toccare il piede con le mani e l’altra gamba dritta e tesa.
Le chiesi cosa fosse successo e mi precipitai ad aiutarla.
La rua reazione fu scostante e rifiutò il mio aiuto al che sbottai di brutto e chiesi alterato cosa avesse nei miei riguardi e perché mi trattava con indifferenza. Lei mi disse che avrei dovuto saperlo benissimo e io ribattei che se c’era qualcuno in diritto di incazzarsi tra i due, quello ero io dal momento che mi aveva lasciato solo tutto il giorno andando chi sa dove e chi sa con chi……
La mia reazione e le mie parole tradirono il mio amore per lei e anche la mia gelosia per cui lei trattenne a stento il sorriso, convinta ancora una volta di avermi per le palle.
Trascorsi pochi secondi in silenzio, lei mi chiese se avevo contezza di cosa avessi fatto la mattina appena arrivato.
Io risposi di esserne certo, l’avevo amata come si conviene ad un amante. Lei non attese che ultimassi il discorso e disse invece che l’avevo stuprata!
Io feci il gesto di non aver inteso bene e lei ripete che l’avevo praticamente stuprata e che la cosa non doveva ripetersi mai più!
Il suo sguardo era serio e io capii che forse aveva ragione….
Cercai di ripensare alla mattina e mi fu chiaro il concetto.
Praticamente Nicoletta intendeva dire che se lei non era presente mentalmente in quanto addormentata, con chi avevo fatto l’amore?
Mi ricordò che l’amore si fa in due e non nel modo in cui l’avevo fatto io e che si era sentita come una bambola gonfiabile per depravati…..
Mi sentii una merdaccia di uomo! Le chiesi scusa mille volte e mi inginocchiai a lei che intanto si era seduta a massaggiarsi il piede dolente.
Presi tra le mie mani il suo piede e cominciai a baciarlo e massaggiarlo ripetendo che non sarebbe mai più accaduto mentre continuavo a vezzeggiare il suo piedino infortunato.
Lei stette in silenzio per un po e poi mi porse anche l’altro piede per farselo massaggiare.
Capii che avevamo fatto pace, alzai lo sguardo verso di lei e riconobbi il sorriso solare della mia fidanzata….. ero completamente cotto di lei.
Restammo ancora un po a coccolarci poi lei si alzò per andare sotto la doccia.
Parlammo del più e del meno, lei mi raccontò i suoi tre giorni dicendomi che si era divertita molto e che aveva conosciuto diversi personaggi interessanti. Confermò le mie supposizioni sul fatto che era probabilmente l’unica ragazza disponibile nel villaggio e questo ovviamente aveva attirato su di lei le attenzioni di molti uomini che invece ce ne erano a volontà.
Mi disse che Ivan era un ragazzo eccezzionale, pieno di premure nei suoi confronti e che le aveva fatto scoprire quanto fosse bello veleggiare e non mancò di pungolarmi dicendo che pure Alex era stato pieno di attenzioni per lei……
Io le parlai di mio fratello e di come aveva distrutto la mia moto.
Poi mi ricordai della sorpresa e le chiesi di cosa si trattasse.
Lei, affacciandosi dal bagno mi rispose se credevo ancora di meritarla….
Io naturalmente le risposi che ne ero certissimo e Nicoletta mi disse di guardare sul tavolo.
Andai a vedere e ci trovai una ricevuta di pagamento per un’uscita notturna con un diving center della zona.
Chiesi timidamente spiegazioni presagendo una risposta poco gradita.
Mi spiegò che mi aveva ‘regalato’ una uscita notturna per una escursione subacquea……
Io cercai di mascherare la mia delusione…… in un attimo mi passarono nella mente tutte le immaginazioni che avevo sognato. Avevo voglia di chiederle che fine avevano fatto i fiocchetti ai capezzoli e i meravigliosi sandaletti sui quali avevo lungamente sognato.
Invece mi limitai a chiederle quando si sarebbe tenuta questa uscita e se fosse venuta pure lei già sapendo però che lei non era in grado neanche di mettere la maschera per fare snorkeling….
Mi rispose che l’appuntamento era per venerdì sera (cioè il giorno dopo e l’ultimo giorno di vacanza in quanto saremmo partiti sabato mattina), che era rivolto solo a sub già esperti e che gli avevano promesso che sarebbe stata una bellissima esperienza per me e sarebbe durata tutta la notte.
Io cercai di trovare le parole per ringraziare senza far trasparire la delusione ma in cuor mio avrei preferito di gran lunga essere portato a passeggio come un cagnolino con un guinzaglio alle palle! :-)
La ringraziai molto ma aggiunsi che non avrebbe dovuto impegnarsi così tanto, senza contare che le era costato anche molto economicamente.
Le dissi che in fondo a me sarebbe bastato trascorrere due giorni in pieno relax e sopratutto con lei. Invece pareva che volesse liberarsi di me….
Purtroppo Nicoletta capì che non ero contento della sorpresa e mi disse che mi sbagliavo e che poi l’avrei ringraziata per avergli regalato una esperienza indimenticabile…..
La serata trascorse tranquilla. Dopo cena facemmo un giro nel villaggio e andammo al bar dove incontrammo una signora sulla quarantina che rivolgendosi molto confidenzialmente a Nicoletta, le chiese che fine avevano (plurale) fatto la sera precedente, dal momento che li aveva visti (ancora plurale) per un attimo in discoteca e poi erano spariti (ancora una volta plurale). Nicoletta rispose che non sapeva cosa dirle, che erano stati li fino a circa le tre di notte e che poi avevano iniziato a sentirsi stanchi e avevano deciso di andare a dormire…. La signora rimase interdetta e delusa della risposta di Nicoletta e si allontanò poco convinta.
In quel caso presi coraggio e chiesi a Nicoletta chiarimenti sulla discussione così lei mi disse che in realtà la signora aveva una cotta pazzesca per Ivan (che evidentemente faceva parte della combriccola) ma a lui invece la signora proprio non piaceva cercava di evitarla.
Al che io chiesi timidamente se le persone a cui si riferiva la signora erano solo lei e Ivan ma Nicoletta mi rispose di no, che invece si riferisse a Ivan e ad altri tre amici di lui….. (per cui nella mia mente iniziarono i grandi conteggi…: Ivan + 3 amici + Nicoletta = una gangbang!).
Le chiesi ancora come avevano fatto a seminarla e lei candidamente mi ha risposto che dopo qualche ora trascorsa in disco, se ne erano andati a fare un giro per poi ritornare al villaggio verso mezzanotte.
Preferii interrompere la discussione, che si stava incamminando su un sentiero pericoloso per la mia stabilità psicologica, e cambiai argomento.
Il giorno dopo lo passammo in spiaggia come il primo giorno.
Magicamente Nicoletta sfoggiò un costume nuovo e si trattava di un bikini con tanto di reggiseno e mutandina normale (non ridottissima).
Che fine avevano fatto i ridottissimi tanga e il topless dei giorni senza di me? Perché Nicoletta voleva darmi l’impressione che fosse una ragazza morigerata?….. Perché ero così frenato e impaurito da non riuscire spiegarle che mi sarebbe piaciuto un mondo vederla in topless con un tanga ridottissimo a far rizzare i cazzi di tutti gli uomini della spiaggia?
Come dovevo fare a farle capire che mi arrapava tantissimo saperla troia?
Mi sentivo frustrato a fantasticare su di lei avendo la sensazione che lei potesse realizzare le mie fantasie ma non riuscivo a sbloccarmi.
Durante la giornata passarono a farci visita in tanti. Tutti ovviamente ad omaggiare Nicoletta. Anche Ivan passò e rivolgendosi a me mi chiese se ero pronto per la serata. Io risposi vagamente di si e poi gli chiesi se fosse stato anche lui della nostra spedizione subacquea notturna.
Ivan sgranò gli occhioni blu e disse di no e poi aggiunse che lui si riferiva alla grande festa di fine settimana che stavano organizzando al villaggio.
Poi evendo la sensazione di aver scombussolato qualche piano, farfugliò qualcosa e scomparve tra le dune di sabbia.
Chiesi a Nicoletta spiegazioni e lei rispose vagamente che in serata ci sarebbe stato il consueto veglione di fine estate per quelli che sarebbero partiti il giorno dopo (cioè pure noi).
Realizzai che io non avrei preso parte a questa festa perché impegnato in quella dannata uscita subacquea del cazzo!
La sera mentre mi preparavo per andare all’appuntamento con quelli del diving center, mi soffermai ad ammirare Nicoletta prepararsi per la serata.
Lei era sotto la doccia ma aveva posato sul letto una camicetta nera totalmente trasparente (praticamente un velo) e un paio di shorts di jeans.
Apparentemente non sembrava nulla di eccezionale ma dal momento che lei non aveva portato neanche un reggiseno, sembrava scontato che questa sera non l’avesse indossato sitto quella camicetta trasparente e quindi tutti avrebbero potuto ammirare le sue tette….
E vabbé, dove era la novità? pensai tra me e me…. del resto dovevano conoscerle a memoria dal momento che avevano potuto ammirarle tutti i giorni in spiaggia…
Anche i pantaloncini non erano poi tanto appariscenti, dipendeva dal tipo di scarpe che avrebbe indossato sotto….. e al momento non vi erano scarpe preparate…..
Mi affacciai alla porta del bagno per salutarla e la vidi che si stava truccando (altra cosa rarissima). La trovai bellissima e per un attimo mi sfiorò l’idea di boicottare il diving center e l’escursione notturna.
Poi pensai che Nicoletta si sarebbe incazzata perché quello era stato un suo regalo e non sarebbe stato carino da parte mia rifiutarlo.
Ingoiai l’ennesimo boccone amaro e andai.
Il viaggio in barca fino ad un punto a largo nel Mar Tirreno fu molto lungo, durò quasi due ore. Poi i meticolosi preparativi e i controlli di sicurezza, il breefing e gli ultimi consigli. Infine l’immersione notturna tra banchi di pesci e relitti di vario tipo e grandezza. In definitiva fu una bella esperienza ma la mia mente era impegnata a pensare a cosa stava combinando Nicoletta alla festa.
Il percorso a ritroso durò anche qualcosina di più perché dopo l’immersione ci fermammo a parlarne e alla fine ritornai al villaggio che era quasi l’alba e si ripeté la situazione di due giorni prima.
Anche stavolta la porta non era stata chiusa dall’interno ma eravamo daccordo….. anche questa volta usai quella cautela nel non far rumore e anche questa volta in cuor mio albergava il desiderio di beccare Nicoletta a far la troia!
Invece lo scenario che mi si presentò era simile alla volta precedente ma con qualche piccolo dettaglio differente.
Intanto c’era una forte profumo ma non saprei dire a cosa fosse dovuto.
Pensai che lo aveva usato Nicoletta prima di uscire e ristagnava ancora….. ma non ero del tutto convinto perché quel profumo non era il suo e non era uno solo. Sembrava più un miscuglio di profumi.
Sulla cassettiera di fronte al letto vi era una bottiglia gigante di prosecco vuota e vi erano evidenti tracce di esso sparse sul tavolo e sul pavimento.
Il letto era disfatto totalmente ma lo era anche quando sono uscito di casa…. forse adesso lo era un po di più ma d’altronde Nicoletta ci stava dormendo da diverso tempo…..
Nicoletta era distesa il mezzo al letto e dormiva ma questa volta non era totalmente nuda. Indossava una mutanda di quelle a vita alta….. che considerando i micro slippini tipici di Nicoletta, avrei potuto definirla un ‘mutandone’. immediatamente pensai che voleva essere un segnale per me a non violentarla un’altra volta.
Sul pavimento c’erano, sparsi alla rinfusa, i suo shorts, la sua camicetta nera….. macchiata o unta di qualcosa che asciugandosi aveva lasciato l’alone e uno dei suoi meravigliosi sandaletti!
‘E ke cazzo!’ esclamai!!!
Aveva messo i sandaletti che facevano rizzare il cazzo all’istante a tutti gli uomini!!!!!… in mia assenza poi!!!!
Deluso andai in bagno e mi accorsi con grande disappunto che mancava il rotolo di carta igienica. Tornai in camera per mettermi a dormire ma c’era qualcosa tra le lenzuola. tirai su il lenzuolo per vederci meglio e vi trovai il l’altro sandaletto…. Mi chiesi se era andata a letto senza toglierli…
Alzando il lenzuolo mi accorsi che vi era anche la bottiglia semivuota dell’olio baby johnson che usava come abbronzante.
La bottiglia aperta si era dovuta anche rovesciare sul letto in quanto proprio nel mezzo c’era una vistosa chiazza rotonda di olio e alzando lo sguardo ho notato che sul comodino di fianco al letto vi era il rotolo di carta igienica….
Provai a ricostruire il tutto.
Probabilmente presa dall’euforia della festa, Nicoletta aveva alzato un po’ il gomito e si era ritirata a dormire portandosi con se una bottiglia di prosecco ancora piena. Poi non so come è caduta riversando il vino un po’ ovunque.
Infine sarà caduta sfinita sul letto e non si è accorta della bottiglia dell’olio che avrà tentato di asciugare con la carta igienica.
Rimettendomi a letto mi sono avvicinato a Nicoletta che dormiva profondamente e ho notato che anche la pelle delle sue braccia, della schiena e delle tette era unta di qualcosa di appiccicoso…. si sarà versato il vino addosso, ho pensato….
Infine riguardando meglio quel mutandone ho notato che l’aveva imbottito di carta igienica nella parte bassa, come a voler costruire un’assorbente….
Le saranno venute improvvisamente le sue cose, ho pensato…. anche se ricordavo che le erano venute qualche settimana prima di partire…..
A questo punto ero troppo stanco per fare altre considerazioni e visto che non potevo toccarla per via di quel unto appiccicaticcio che aveva fin’anche nei capelli, mi addormentai dal lato mio.
Il giorno dopo mi svegliai verso le dieci avvertendo il rumore della doccia.
Nicoletta si stava già docciando ma la cosa strana è che la camera aveva cambiato aspetto.
Spariti i vestiti e i sandali dal pavimento, sparito il rotolo di carta igienica dal comodino, sparita la bottiglia di vino, sparite le tracce di vino dappertutto, sparita la bottiglia dell’olio abbronzante e cosa assai strana, era sparita (o si era completamente asciugata) la macchia di olio in mezzo al letto……. non sarà che avrò sognato tutto?
Facemmo colazione insieme ma nessuno di noi due osò chiedere come era andata la serata precedente per ognuno di noi….
Lei probabilmente temeva che le facessi qualche domanda sulla sua serata, io temevo di sentire ciò che forse avevo ipotizzato e quindi essere smascherato per il fatto che, in fondo, ero contento….
Preparammo le valigie, saldammo i conti, salutammo tutti e partimmo.
In viaggio Nicoletta mi disse di non sentirsi troppo bene in quanto aveva fatto indigestione di non so che cosa. Mi chiese a fermarmi diverse volte per correre in bagno….. ma non per vomitare…
Durante il viaggio, Nicoletta appoggio con naturalezza il piede sinistro sul cruscotto e notai che aveva annodato alla caviglia uno dei braccialetti di cotone che portava Ivan……
Stavolta era stato il cuore del vichingo a rimanere trafitto così come aveva fatto lui a chissà quante ragazzine…..

Guardai Nicoletta al mio fianco che riposava ad occhi chiusi e con i piedi sul cruscotto. Mi sentii felice di averla accanto. Vacanze è sinonimo di mare e quest’anno andiamo in Calabria in un villaggio tutto compreso, si parte in auto e ci aspetta mezza giornata abbondante di viaggio per giungere a destinazione … ma ne vale veramente la pena…arrivati sembra di entrare in un paradiso verse dopo centinaia di km di terra secca ed arida … finalmente l’aria di mare e quindi di vacanza.
Il grosso dei turisti ha atto il check in la mattina quindi quando arriviamo chiamano due animatori del villaggio e si presentano, uno è Alex capo-animatore e l’altro è Danilo istruttore di tennis ci illustrano il villaggio con tutti i servizi che offre e ci elencano i componenti della staff che offrono tutti i vari servizi, mentre Ludo è alle prese con la reception i due continuano con il solito disco che avranno ripetuto non so quante centinaia di volte e che sanno a memoria … fino al bungalow non si zittiscono un minuto chiedendoci quando ci saremmo fermati, di dove eravamo, se eravamo sposati chiedendoci cosa facevamo, e notai che mentre uno parlava l’altro non perdeva occasione di squadrarmi, una volta il sedere fasciato da degli shorts di jeans tagliati proprio sotto le natiche un’altra il petto, che per loro sfortuna, era coperto da una tshirt e non dava la possibilità di vedere nulla non essendo io molto ben fornita.
Entrati in camera finalmente ci lasciarono soli e potremmo rilassare le orecchie dopo la cascata di parole…ci sistemammo un pochino e si fece la doccia parlando delle prima impressioni del villaggio, appena feci notare che i due animatori erano carini Ludovico mi parve come al solito geloso ed un po alterato … lasciai perdere la cosa, ma tornando poi sull’argomento scatto in lui la voglia di zittirmi saltandomi addosso e facendo l’amore sul letto pochi minuti prima di uscire per cena … svelta ma soddisfacente visto che era da qualche giorno che non lo facevamo avevo un po di voglia repressa che volevo sfogare dopo cena ma fui anticipata … mangiammo e tornammo in camera, provati dal viaggio crollammo nonostante io tutto sommato avrei voluto replicare l’attività da letto con maggior calma … dormimmo fino a tardi per poi far colazione e dirigerci in spiaggia…ci sistemammo al sole ed io dopo poco mi levai il pezzo sopra, visto che eravamo lontano da casa, con nessun conoscente ed amico, come le volta passate mi sarei concessa un po di topless per prendere per bene il sole senza fastidiosi segni dell’abbronzatura.
Nemmeno un minuto che mi ero levata il pezzo sopra ed appena finita l’ incremazione sbucano i due animatori con un terzo che sarà stato almeno una spanna più alto degli altri due, si chiamava Ivan castano chiarissimo occhi chiari, veramente un bel ragazzo, ancora più dei suoi due colleghi. appena si allontanarono per far ingelosire Ludovico gli dissi cosa pensavo e lui sbuffando si alzò andando in acqua lasciandomi sola … mi guardai attorno ma Ivan non c’era più in lontananza potevo vedere Alex e Danilo ma non più il bel ragazzone che mi aveva dato l’impressione di essere abbastanza timido e sulle sua a differenza dei suoi due amici che erano intraprendenti …. per non dire invasivi.
infatti nel pomeriggio provarono ad invitarci a qualche attività sportiva ma declinammo godendoci il mare … di Ivan nessuna traccia … dopo-cenna facemmo un giro per il villaggio e tornando in camera mi ripromisi che se Ludovico ci avesse provato non gli ‘avrei data … nonostante la voglia arretrata … volevo prendere l’iniziativa io … infatti uscita dalla doccia lo trovai sul letto nudo già in erezione ed eccitato … lo rimbalzai piu e piu volte andando a dormire … io faticai a prendere sonno lui dopo 5 min sentivo già che respirava pesantemente … mi venne in mente Ivan e la voglia di fare l’amore aumento superando i livelli di guardia … pensai anche di svegliare Ludovico per dargliela ma russava profondamente … presa da questi pensieri mi appisolai nonostante fossi profondamente turbata ed il “invogliata”
Ludovico lo sa che non sono una santa, lo sa benissimo visto quello che è successo in Grecia l’anno precedente … gli avevo rivelato il tradimento … ero ancora pentita dall’estate prima in Croazia con gli olandesi …. no quello non avrei mai e poi mai potuto raccontarglielo nei dettagli … sarebbe stato un mio segreto!

Ivan si me lo sarei voluto fare, sicuramente non ero l’unica della spiaggia …. ma non ero ancora riuscita ad inquadrarlo, non era il classico animatore che garbatamente ma insistentemente si rende disponibile e bastano piccoli segnali per fargli capire che ci stai, lui mi era sembrato abbastanza sulle sue e riservato … mi aveva spiazzata. Stavo pensando a tutte queste cose mentre durante la colazione Ludovico era stato chiamato al telefono “ci siam dimenticare di avvertire che siamo arrivati ed e tutto ok!” aveva detto alzandosi
al ritorno gia da lontano capii che c’era qualche cosa che non andava aspettai che arrivasse per parlare ed esordi
“dobbiamo tornare a casa!”
non sapevo se stava scherzando o cosa, rimasi solo con la bocca aperta non capendo in attesa che si spiegasse …. non sarei tornata in dietro per nulla al mondo …. alla fine fortunatamente non dovetti andare via pure io ma solo lui.
… in fondo ero quasi contenta … ma ovviamente non potevo e dovevo darglielo a vedere … nemmeno un mezzora dalla telefonata ed era già in auto ci salutammo lasciandoci un po bruscamente quando lui mi chiese cosa avrei fatto?
“che domanda! cosa vuoi che ti dica? farò quello che avrei fatto con te! mare relax sole e bagni … oppure vedo cosa hanno da propormi gli animatori!” feci la battuta ma lui, essendo ancora scottato per l’anno prima non la prese per niente bene … giustamente pensai io mente si allontanava in auto nel vialetto.
mi diressi verso la spiaggia posizionandomi al sole guardandomi attorno, notai subito la maglietta rossa da animatore sormontata dai capelli quasi biondi di ivan armeggiare vicino ai surf ed alle barchette a vela ed al attrezzatura dei suoi corsi … mi alzai e feci una passeggiata lungo il bagnoasciuga e “casualmente” passai vicino a lui, salutai cordialmente e lui rispose, senza però attaccare bottone come sicuramente avrebbe fatto un Danilo, proseguii e, almeno notai che con lo sguardo mi seguiva non restando completamente impassibile al mio passaggio, feci mezzoretta di passeggiata ed al ritorno era gia fuori in mare non essendoci piu le due barche.
Un po sconsolata mi diressi al bar affianco a cui c’era il bancone con le varie attività una ragazza molto cortese mi illustro cosa avrei potuto fare … la mattina dopo c’era ancora un posto per l’uscita in barca e non esitai a bloccarlo. inizialmente fui contenta poi pensai che sarebbe stata lunga arrivare fino al giorno dopo … feci un bagno in mare seguito da una bella doccia per poi prendere il sole…in tarda mattinata verso ora di pranzo ritornarono le due barche ed ivan con gli escursionisti tornarono a terra, nuovamente minuziosamente sistemo tutta l’attrezzatura per aver pronte le barche nel pomeriggio….questa volta fu lui a venire verso la mia direzzione, non so se casualmente o volutamente, ma non mi lasciai sfuggire l’occasione
“domani ci sono anche io in barca!”
“bene” rispose lui “ma sei sola?”
“si”
“come mai?” chiese perplesso
“il mio ragazzo è dovuto tornare per un improvviso impegno …. tornerà dopodomani mattina!”
“mi spiace! è molto romantica l’escursione, sarebbe stato bello farla in coppia”
“in cosa consiste?”
“siamo 2 barche 5 persone per barca, io su una ed il mio assistente sull’altra, noi navighiamo voi ci date una mano, ma nulla di faticoso….si arriva ad una spiaggia raggiungibile solo via mare si passano li un’oretta, cosi chi vuole puo fare il bagno oppure camminare un po nell’entroterre poi si torna alla base e se qualcuno vuole puo timonare!”
“bello non vedo l’ora sia domani!” gli dissi sorridendo e guardando i suoi profondi occhi azzurri
“nemmeno io … ti piacerà!” disse lui ricambiando lo sguardo non capivo se era arrossito o se era rosso di abbronzatura
si congedò salutandomi dandoci appuntamento al giorno dopo
stavo recuperando le mie cose per dirigermi alla sala da pranzo quando vidi avvicinarsi Alex mi sorrideva gia da 20m di distanza
capii subito che quà gatta ci covava
infatti
“tutto bene?” mi chiese
“si grazie”
“sola soletta?”
“già, vedo che le notizie girano in fretta!”
“hehehe e già!” rispose lui sfoggiando il suo migliore sorriso possibile
“non pranzerai sola vero?!”
“ma non stai lavorando?” chiesi io
“un’ora per pranzo posso prendermela …. molto volentieri!”

Nemmeno un 10 min dopo eravamo nel bungalow, tutti e due completamente nudi, lui seduto sul bordo del letto ancora disfatto, io in piedi tra le sue gambe, mi abbassai per potermelo gustare in bocca, mi guido con le mani sulla testa per poi tirarmi su dopo che era bagnato per bene, mi accarezzo natiche schiena e poi seni e sali completamente sul letto facendomi capire di volermi su di lui per darmelo … gli chiesi di prendere un prevervativo
“chissà quante te ne scopi! hehehe”
“hehehe effettivamente se una mi piace e c’è la possibilità ci provo!”
“l’avevo capito dopo 30 sec.!”
“e che male c’è” dice mentre alzandosi dal letto armeggia all’interno del marsupio tirando fuori il quadratino classico di plastica. lo apre e lo calza con gesti navigati
“se ci sta bene … come te … ci si diverte senza problemi no?”
“certo … divertiamoci … ma solo oggi”
“quanto vuoi tu … anche solo questa volta”
“ivan non è uno invece che ci prova!”
si risistemo seduto ed io gli andai sopra
sentendo le sue mani sui fianchi guidarmi in giù, scendo con una mano e lo metto dritto per indirizzarmelo dentro
“no lui non ci prova … perfortuna …. altrimenti vi scoperebbe tutte aaaa si” mi dice interrompendosi di colpo quando mi entra dentro solo con la punta
apre un po la bocca e si lascia andare in dietro
mi fermo un attimo con solo un pezzo di cazzo dentro
“è uno che aspetta che sia lei a proporsi!”
“esatto …. ma ora scopami non parlare di lui!”
e da sotto con il bacino diede una spinta piantandomelo tutto dentro all’improvviso feci un sobbalzo e ricalai su di lui completamente infilzata
mi piegai su di lui mentre le sue mani con forza mi guidavano nel muovermi, mi sentivo bagnatissima mentre me lo lavoravo… lui laciandosi coricato sul letto ansimava ed in silenzio facevo il mio dovere finchè non sentii il fremito del mio orgasmo e mi coricai completamente sul suo petto matido di sudore visto che nel bungalow faceva caldissimo …
“sei venuta? che fai ti fermi?” mi disse lui
“no no figurati”
dissi riprendendo il mio movimento….mi sollevai sui piedi e lui gradi molto, guardava in basso i nostri sessi bagnati
“si cosi ci sono si dai brava aaaaaaaa” mentre veniva non potei non sorridere pensando a quanto voi viate sempre obbligati a farlo sapere sempre a tutti a voce alta mentre noi donne invece siamo piu riservate
restai qualche secondo su di lui poi mi feci rotolare di lato
si alzo andando un attimo in bagno, tornando mi disse che avremmo fatto ancora in tempo a mangiare veramente
“hai fame mi chiese?”
“si molta!”
“ma sei venuta vero?”
“si si!”
“OK”
“però non vale mi son data da fare solo io!”
“bhe la giornata non è finita!” disse facendomi l’occhiolino
ci rivestimmo ed andammo a mangiare e finita l’ora di pausa io tornai in spiaggia mentre lui si assento fino a tardo pomeriggio, gli diedi appuntamento alla reception quando intorno alle 19 Ludo mi avrebbe dovuto chiamare. puntuale come al solito mi chiamarono alla reception proprio quanto Alex era arrivato … pote sentire per intero la telefonata mentre mi guardava sorridendo facendo scorrere i suoi occhi sul mio corpo, corpo che aveva visto gia nudo e che quindi non doveva più immaginare … ma anzi sperare di riveder presto completamente senza vestiti…cosa che non avvenne dopo molto tempo.
Finita le telefonata tornammo in camera e lungo la strada gli chiesi per la serata che programmi ci sarebbero stati
“c’è una festa dell’animazione più tardi!”
“devi lavorare?”
“si ci devo andare quindi sei costretta a venire anche te!sarò libero durante la festa ma tra poco devo andare”
entrammo in camera
“mi tocca quindi “cenare” sola soletta?
“se per cenare intendi mangiare si, se per “cenare” intendi quello che ti ho dato oggi no … anzi … mi sdebito volentieri della fatica che hai fatto oggi!”
“mmmm ma tra quanto devi andare?”
“mezzoretta!”
“uufff cosi poco? volevo farmi la doccia prepararmi per cena, fare le cose con calma”
“dai tu fai io mi metto comodo” disse sedendosi su una sedia “fai come se non ci fossi”
posai la borsa sul pavimento e con pochi rapidi gesti mi misi completamente nuda indirizzandomi verso il bagno, lui non si perdeva un’attimo ed un gesto osservandomi di continuo silenziosamente … entrata in bagno mi segui, entrai in doccia lasciando la porta aperta ed iniziando a lavarmi e bagnarmi risciacquandomi un paio di volte, presi l’asciugamano e tornai in camera, sempre seguita da questa figura silenziosa, mi asciugai grossolanamente i capelli con un’asciugamano per poi lasciarli cadere sulle spalle e dargli un paio di spazzolate.
feci cadere anche l’asciugamano di dosso prendendo la crema idratante nelle mani per spalmarmela sul corpo … la cosa parve essere gradita dall’osservatore che emise un piccolo sospiro di piacere, girai un po l’occhio verso di lui trovandolo seduto sul bordo del letto
finito d’incremarmi mi avvicinai al cassetto della biancheria prendendo un perizoma nero … anche questa mia scelta fu gradita con un sospiro profondo, lo indossai spostandomi verso l’armadio dove avevo i vestiti….guardai qualche minuto chinandomi e piegandomi alla ricerca di una gonna specifica che era finita in fondo offrendo all’intruso una perfetta visione del mio posteriore che poco dopo andai coprire con una gonna di jenas che arrivava qualche cm sopra il ginocchio, per la parte sopra decisi di optare per una canotta nera per stare fresca lasciando per altre occasioni le camiciette
presi dei sandali infradito ed ero pronta per cena e Alex era puntuale per andare a sistemare gli ultimi preparativi … uscimmo dalla stanza ognuno per la propria direzione.

Andai a mangiare verso il salone un po triste per il fatto di essere sola, mi era presa un po di malinconia, e mi servii mangiando in disparte facendomi scivolare addosso gli sguardi di alcuni maritini dall’occhio lungo ed alcuni ragazzi accompagnati dalle rispettive fidanzati o singoli con amici presenti al villaggio, avevo quasi finito di mangiare svogliatamente quando vidi di sfuggita Ivan in abiti civili, lo cercai nuovamente con lo sguardo ed era ancora piu bello che in costume e maglietta rossa d’ordinanza da animatore.
Indossava jeans e camicia con infradito e per una frazione di secondo i nostri sguardi si sono incrociati, dopo un’attimo è tornato a guardarmi, allora da distante ci siam salutati con un cenno della mano e del capo. Mi sarei anche alzata e diretta da lui, ma mi trattenni per non sembrare troppo asfissiante ed assillante nei sui confronti, meglio restare un po sulle mie ed aspettare il momento giusto o eventualmente qualche sua mossa. Mi alzai dal tavolo e lo vidi con altri ragazzi seduto a mangiare e tornai al mio posto finendo la cena.
Terminato mi alzai senza fretta dal tavolo uscendo e dirigendomi passando per la piscina verso la zona dove si sarebbe tenuta la festa serale, non c’era ancora quasi nessuno ed il bar stava appena aprendo, mi misi seduta su uno degli sgabelli e presi da bere in attesa che arrivasse la gente che pian pianino iniziava ad arrivare, dopo un quarto d’ora anche Ivan ed i cuoi amici arrivarono di Alex invece nessuna traccia.
Ancora mezzaoretta di attesa e poi finalmente stava per iniziare la festa con le prime danze, mi stavo iniziando ad annoiare e mi veniva sempre piu difficile non avvicinarmi ad Ivan… la tentazione era forte!!
Partita la musica dopo 10 min comparve Alex mi raggiunse al bar e consumammo qualche cosa insieme per poi finalmente andare in pista a ballare, ci unimmo al gruppo di Ivan, che diciamola tutta … a ballare faceva veramente schifo … un pezzo di legno era dir poco.
la musica forte non ci permetteva di parlare, per poterlo fare si doveva tornare al bar o andare verso la terrazza…dopo una buona oretta Alex mi fece cenno di bere, anuii, mi prese per mano e mi porto alla terrazza “aspetta qua vado al bar ed arrivo … cosa vuoi?”
mi lascio andando lui a prendere al bar le consumazioni ma c’era molta gente … dopo poco vidi arrivare Ivan, probabilmente anche lui per prendere fiato, ci trovavamo a pochi metri di distanza per qualche tempo poi giro la testa vedendomi e si avvicinò
“balli bene…” mi disse
“bhe grazie” rimasi in silenzio … l’educazione avrebbe consigliato di ricambiare al complimento “….non posso dire la stessa cosa di te” gli dissi sorridendo
lui rise ed anche io allora mi misi a ridere
“l’altezza e la mole non aiutano!”
“hehehe effettivamente!”
ci azzittimo nuovamente e intanto Alex stava arrivando
“bhe magari aiutano in altro” gi dissi girandomi di lato facendogli l’occhiolino
non ebbe il tempo di ribattere che c’era Alex …. che esordi con un perentorio
“hey giù le mani te!” disse alludendo al fatto che Ivan stesse per rubarmi a lui
ridemmo sia io che Ivan
“non ti preoccupare Alex sai che io non ci provo con le donne …. sono loro che mi cercano! hehe”
“l’avevo capito” replicai io guardandolo “hehehe!”
ivan torno a ballare ed io restai a bere con alex, finito di bere tornammo in pista per un’altro po … poi decidemmo che era giunto il momento di “assentarci”
senza salutare ci allontanammo direzione ovviamente il bungalow a metà strada,mentre si percorreva un vialetto, sentii la mano sul culo con forza ed irruenza, scappo sotto la gonna a cercare la mia pelle alzando il corto tessuto, mi fermo e girando verso di lui ci baciammo, sarebbe stato anche molto romantico il contesto e la situazione generale ma le sue mani piazzate sulle mie natiche non erano dello stesso avviso…mi strinse a se facendomi sentire l’erezione e poi staccandoci un po mi prese il perizoma dall’elastico facendolo scivolare giu sulle cosce e sui polpacci sfilandomelo facendomi alzare i piedi, fortunatamente mancavano poche centinaia di metri alle mie stanze e li percorsi sentendo il fresco della notte sul mio sesso già bello bagnato…entrammo in camera ed i vestiti, i pochi che portavamo, volarono subito a pavimento…mi lasciavo trasportare e guidare da lui, mi stringeva a se strusciandoci in piedi in prossimità del letto.
mi fece sedere e si tuffo con la testa tra le mie gambe, subito parti con la lingua donandomi il piacere che aspettavo … mi coricai in dietro e lui sollevo completamente le mie gambe impugnando con forza le caviglie, la lingua mi apriva e scavava dentro
“dammelo ti prego dammelo!” gli dissi singhiozzando tra i gemiti
“mmmm volentieri” disse lui rialzandosi da terra
“il preservativo?” gli chiesi
“cazzo ho lasciato il borsello nei camerini!” disse lui improvvisamente sconsolato
rimanemmo qualche secondo in silenzio
“non ne hai tu?” mi chiese
“no”
“merda!”
non volevo digli che prendevo la pillola, non avrei voluto nemmeno farlo senza ma mi raccomandai che facesse attenzione a non venire dentro. mi rassicurò e sali sul letto, lo accolsi tra le mie cosce e con una mano lo indirizzo appoggiandolo tra le mie gandi labbra completamente fradice di saliva ed umori….entrò come il burro inarcando la schiena e affondando godendosi centimetro per centimetro
“che bella fighetta stretta!” mi disse gemendomi nelle orecchie coricato su di me iniziando a stantuffare lentamente, mi piaceva stargli sotto e farmi prendere
“si bravo” gli risposi “dammelo cosi! si”
lui allora accellerò il movimento e si poteva sentire distintamente il cigolio del letto che scandiva i nostri gemiti ed ansimi, lo strinsi a me mentre sentivo l’orgasmo arrivare, gemetti e lo strinsi forte con le braccia mentre ininterrottamente continuava a prendermi a fondo finche non mi rilassai squassata dal piacere … ed anche lui si fermo
“adesso non è piu stretta!” gli dissi
“mmmmm no”
disse lui sfilandomelo
“sta attento vieni fuori!” gli ricordai
“certo cetro, girati dai” mi girai e con le mani lui mi fece tirare su mettendomi a pecorina, virai il capo mentre lui si piazzava tra i miei polpacci
“cosi a me fa impazzire!” disse mentre stava per rimettermelo dentro
“anche ame!”
entrò come fosse un pezzo di acciaio rovente nel burro
“uuuuuu” gemette “senti come entra bene!”
“benissimo” dissi chiudendo gli occhi e piegando la testa in dietro sentendo il bacino contro le mie natiche
“siiii bella aperta … mi piace! mmm ” disse restando fermo con lui tutto dentro con me a sua disposizione
“dai su scopami…altrimenti vado da Ivan!” gli dissi perchè si desse da fare
“lui questa fighetta stretta te le rompe!….”
“mmmmm rompimela te!” gli dissi interrompendolo a metà mentre riprendeva a muoversi in dietro e lo sentivo scorrere dentro le mie pareti
“volentieri” disse iniziando a sbattermi il suo bacino contro…ogni colpo era deciso e ben assenstato e facevo un balzo in avanti … non sarebbe durato ancora molto ed infatti dopo poco
“ci sono ci sono….”
“esci esci” gli dissi ed all’istante lui usci….lo impugno essendo proprio al culmine e si segò furiosamente ricoprendo il mio osso sacro di caldo e denso sperma … mi coricai a pancia in giu appagata lo guardai in viso ed anche lui era come in paradiso , ansimavamo tutti e due godendoci il momento di pace e piacere.
“prima che torni il tuo fidanzato te lo vuoi proprio fare Ivan vero?”
“perchè no … se capiterà l’occasione!”
“hehe lui rischia veramente di romperti!”
“è ben messo?”
“bhe l’hai visto no?”
non risposi e chiusi gli occhi restammo qualche minuto ancora cosi
poi lui doveva andare e mi saluto “se cambi idea sai dove divertirti”mi disse uscendo
andai in bagno per darmi una veloce pulita e tornai nel letto a dormire…pensando a quanto potesse essere “ben messo”
il giorno dopo l’avrei scoperto

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