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Racconti di Dominazione

L’ULTIMO SCALINO DELL’ UMILIAZIONE

By 9 Marzo 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

L’ULTIMO SCALINO DELL’ UMILIAZIONE

Oramai &egrave già un mese che sto insieme a Mauro, un bel ragazzo che mi sta facendo mettere la testa a posto, faccio l’amore solo con lui e non guardo gli altri ragazzi. Di famiglia più che benestante mi ha permesso di lavorare con più serenità, senza essere affogata dai bisogni.
Un giorno viene a prendermi a casa:
– Dai, vieni con me che devo andare a controllare una casa di campagna che era di miei nonni per vedere come &egrave messa per restaurarla -, io, tranquilla, acconsenti.
Mi porta in una campagna, un pò fuori dal centro abitato, dopo aver percorso 30 metri di vialetto arriviamo davanti ad una casa semi diroccata, tutta circondata da alberi, con l’erba alta intorno, le passerelle inchiodate, a parte il piano superiore. Entriamo dentro, ma mi sembra di sentire dei rumori provenire dal piano di sopra.
Saliamo, apriamo una porta e ci troviamo davanti ad una stanza molto grande e, sopra un divano tutto rotto e sporco ci sono tre uomini di colore che guardano un porno davanti ad un televisore malmesso. Apro la bocca per lo stupore ma sento una mano sulle chiappe, &egrave Mauro:
– Ti ho preparato una bella sorpresina, brutta rotta in culo, credevi che non sapessi cosa facevi prima
di metterti con me, che eri una puttana con i fiocchi – e da una tasca toglie delle foto di me che la prendo nel culo, sicuramente cose che mi avevano scattato senza accorgermene.
– Anche io adesso voglio la mia parte, e filmeremo tutto -. Prende una telecamera digitale che c’&egrave sopra un mobile.
La mia troiaggine sopita si fa sentire e mi sento già umida… Nell’aria c’&egrave un odore pungente di persone non lavate, di sperma stantia, di piscio da bagnetto che c’&egrave di fianco alla stanza.
I neri si alzano, sono in stato di evidente eccitazione portato dal film porno che si stavano guardando e che ancora continua ad andare. Il primo di loro, uno scimmione di 110 kg con un cazzone enorme fra le gambe mi dice in italiano stentato:
– Brutta troia, oggi sei nostra, ti facciamo gridare, tanto non ti sente nessuno – e mi mette una mano sotto la mini di jeans che porto. Faccio per ritrarmi, ma dietro di me c’&egrave mauro che mi ferma e mi infila anche lui una mano sotto la mini ed infilando le dita nel perizoma, andando a stuzzicarmi il buco del culo:
– Lasciatemi -, faccio io, ma sono bloccata, non posso fare niente, ho il perizoma fradicio ed il nero se ne accorge subito… Mentre il negro mi mette una mano fra le cosce io stringi le gambe e con uno scatto cerco di fuggire, ma Mauro riesce prendermi al volo per i capelli e mi fa cadere con la schiena in terra, un nero si fionda su di me e cerca di allargarmi le gambe che io tengo ostinatamente chiuse, allora mi da due schiaffi in pieno volto.. mi strappa le mutandine e mi apre le gambe, poi mette la testa in mezzo e mi lecca tutta, a quel punto mi viene la pelle d’oca e se ne accorgono mi accerchiano e tutti con i cazzi fuori, io mi eccito sto colando, loro mi vengono sopra e tutti mi toccano tutto, io mi vergogno, inizio a sudare, e si sente l’odore del mio sudore, l’ultima cosa che mi resta in dosso, sono gli stivali, me li sfilano e iniziano a ridere e a parlare nella loro lingua quando mi vedono i calzettoni che uso sotto gli stivali, poi mentre sono a terra stesa, tenuta a gambe e braccia aperte, mauro mi tira dai capelli e mi dice:
– pensavi che ti amassi puttana volevo solo vendicarmi di quella puttana di tua madre, per colpa sua i miei si sono lasciati e adesso io mi vendico con te che sei la figlia, tanto in quella casa il cazzo vi piace siete due cagne tu e tua madre due scrofe, adesso puttana ci divertiamo con te e poi prendiamo pure quella scrofa di tua madre e vi chiudiamo in un porcile tanto siete due scrofe o meglio ancora vi porto dagli zingari cosi vi vendono come puttane schiave hai capito?…- e mi sputa in faccia…io mi sento umiliata al massimo a sentire quelle parole sta umiliando me e mia madre e questo mi fa colare mentre uno dei tre neri mi succhia il clitoride… Un’altro mi mette il culo in faccia, e tirandomi i capelli Mauro mi costringe a leccarglielo per bene, mi vengono i conati di vomito, mentre l’altro continua a leccarmi la fica mentre mi infila un dito nel culo. Un altro, mentre mi tiene le gambe aperte mi da degli schiaffi sulle cosce, facendomi striature rosse. Cerco di gridare, ma nel mentre sono costretta a leccare il culo del nero… poi si gira toglie il culo e mi mette il cazzo, mentre continuano a riprendermi con la telecamera io ansimo, il cazzo &egrave grosso e per lo sforzo mi lacrimano gli occhi e mi cola la matita sulle guance sporcandomi il viso… ad un tratto dopo che mi ha insalivata tutta la fica sento una cosa dura che entra, &egrave grosso, lo sento tutto, mi tiene le gambe spalancate, mentre i neri mi umiliano dicendo:
– pure la madre mauro &egrave puttana come la figlia? dai porta mammina che vi rompiamo il culo insieme, cagna –
Mauro sta facendo le riprese e commenta alla telecamera:
– ma che gli dovete rompere a quella troia della madre, ha il culo sfondato sapesse quante volte me la sono inculata per soldi e quanti pompini mi ha fatto, da quando ero piccolo me lo succhiava, mi ha fatto diventare uomo, e adesso faccio diventare donna la figlia, guardate questa puttana, tale madre tale figlia, cosa deve nascere da una puttana?-
io mi vergogno di quello che dice mauro ma non lo so, mi sento le guance rosse dal calore e sempre più eccitata per quelle parole che umiliano me e mia madre, sono circondata da tre neri che mi scopano a giro, tutta sudata, poi un nero mi sputa in faccia chiamandomi scrofa, e mi colpisce su un occhio e resto con un occhio chiuso dallo sputo e mauro mi fa un primo piano, mentre ridono…
I tre negri mi scopano a turno, allargandomi la figa che cola di umori come una fontana. Sento sotto la schiena la sporcizia della casa fatiscente che ti si attacca alla mia candida e bianca pelle, aumentando la puzza di sudore, cazzo, sperma e dei miei umori che già mi sento addosso…mi prendono per i capelli e mi mettono al muro… Oramai sono completamente sottomessa, i neri mi fanno quello che vogliono, mi mettono contro il muro ed il più grosso, un omaccione di 110 kg con un cazzo enorme mi spinge l’uccello a secco contro il buco del culo:
– Noooo! – grido senza speranza e urlo quando mi ficca tutto l’uccello nel retto, facendomi un male indescrivibile…intanto Mauro si &egrave inchinato per riprendere tutta la penetrazione anale. All’interno delle gambe mi cola il liquido vaginale che abbondante mi scende dalla fica, mentre io gemo! sembra di stare in un film porno, sono già disfatta, i capelli a spaghetto per il sudore, la fica puzzolente di umori e cazzo, la matita colata sulle guance, sono un indecenza, il nero continua a sodomizzarmi e io sento un bruciore atroce e mi colano le lacrime, poi si danno il turno, mi cola un rivolo di sangue, mi stanno distruggendo, mentre mi inculano mi pizzicano il clitoride ormai viola pensate che la mia splendida pelle bianca va in contrasto all’inguine perch&egrave ho la fica rossa, quasi viola per come mi stanno fottendo, e mi gridano che sono la loro puttana, ho un cazzo in culo, due dita in fica e uno che mi pizzica il clito, mi rimettono a terra a pecora e mi inculano a giro, non si stancano mai, in questa posizione mi sfondano del tutto il sedere, ogni tanto tolgono il cazzo, mi allargano le natiche e mauro fa primi piani al mio buco oscenamente aperto, e io penso a come ho fatto a diventare cosi puttana, ma mi piace sentirmi calpestata da quei brutti ceffi, ad un tratto uno mi prende dai capelli mentre mi incula e mi mette un dito in bocca allargandomi le labbra e mi dice:
-dillo alla telecamera che sei una puttana dillo…dimmi che sei una troia tu e quella vacca di tua madre dai troia dillo-
e mi arrivano in sequenza degli schiaffi sulla natica allora io tra il dolore e l’orgasmo imminente grido nel vero senso della parola mentre mauro mi riprende in faccia con la telecamera, mi riprende quella faccia da puttana consumata che ormai ho, deformata dall’orgasmo, devastata dal trucco sciolto, sono l’immagine della toriaggine umana, e grido:
-si si…sono una puttana, anche mia madre, tutta colpa sua che mi ha fatto nascere puttana si sono la vostra troia, siamo le vostre cagne-
e in quel momento sento gridare il nero che dice:
– troia godo godo, lurida puttana di riempio il culo di sborraaa…-
e mi viene dentro riempiendomi, mentre io vengo dalla fica che mi cola in modo assurdo, ma non &egrave finita, ci sono gli altri due.
Il nero si alza dandomi due schiaffi sulla natica e grida:
-yuuuufff…non ho mai goduto cosi che cagna che &egrave sta puttana-…L’altro negro mi prende per i capelli, me li tira forte e nel mentre mi incula, facendomi strabordare lo sperma che ho nell’intestino. Sento il rumore osceno che fa il cazzo entrando e sotto di me si sta formando una
pozzanghera di sperma e sangue che mi colano dal culo, insieme a liquido vaginale e piscio che non riesco a trattenere. Sto godendo, mi piace essere trattata così, la puzza che sento e che ho addosso
mi fa eccitare e grido di continuare, mentre mauro riprende tutto nei minimi particolari….
Il nero che mi stava inculando poco prima mi viene davanti:
– Ora puliscimi il cazzo brutta troia, me l’hai sporcato di merda, devi lavarti meglio il culo -, mi da uno schiaffone, io cerco di non prendere in bocca il cazzone lurido, che emana un odore schifoso, ma un altro schiaffo, unito ad una pacca sul culo mi fa cambiare idea. Il nero mi prende per la nuca e mi ficca l’uccello in bocca: il sapore &egrave disgustoso, era da molto che non si
lavava, inoltre aveva la cappella circondata di sporcizia marrone…ci metto un po, ma glielo faccio ritornare lucido. Intanto il nero libero mi prende per i capelli e mi libera da quello che mi stava inculando:
– ora vediamo se riesci a prendere due cazzi insieme -. Quello che mi stava inculando si siede
sul divano e l’altro mi obbliga ad impalarmi con la fica sopra, poi lui stesso mi viene dietro e senza troppi preliminari mi sbatte il cazzo in culo. Io sono in pieno godimento, mi arrivano sonore pacche sul culo brucianti, e grido senza ritegno ogni volta che vengo come una fontana… l’ultimo nero prende a incularmi pure lui, ormai sono disfatta distrutta, ma eccitata, l’uomo nero inizia a godere e decide di lavarmi il viso con la sua sborra, punta il cazzo e mi schizza un litro di sborra sulla faccia, chiudendomi gli occhi, poi mi sputa in faccia, io mi lascio cadere a terra, sono sfinita, dilatata e aperta, rotta in tutti i buchi, ma per mauro non &egrave sufficente, deve portarmi fino all’ultimo scalino dell’umiliazione e della sottomissione, vuole dimostrare che sono una troia come mia madre e che siamo le sue due cagne schiave, e pensa a come marchiarmi come una vacca… Mauro ha una sigaretta in bocca mentre filma, mi prende per i capelli e mi mette la faccia sul divano, lasciandomi alla pecorina, poi prende la sigaretta e me la spegne sulla chiappa, facendomi gridare di dolore, poi la riaccende e la rispegne sull’altra chiappa…io grido, ma so che non &egrave finita e non voglio che finisca, perch&egrave sto godendo e grido:
– Si, fatemi male, sono la vostra cagna…- e vengo di nuovo come un torrente, mentre mauro mi dice:
– ti piace a puttana ti piace se ti faccio male vero? ‘
E io:
– si si umiliami fammi male sono una puttana hai ragione sono una lurida cagna si fammi male ‘
un negro mi prende e mi porta nel bagno. E’ tutto sporco e decadente, si vede che non c’&egrave neanche acqua corrente. Il nero si siede sul cesso e io gli devo succhiare il cazzo, sento un odore pungente, quello seduto sul cesso sta cagando mentre io lo spompino, poi prende la carta igenica, si pulisce il culo e mi attacca quel pezo di carta sporco su una guancia e ridendo mi dice:
– vali meno di questa merda cessa .-
poi mi ritrascinano nella stanza e mi pisciano tutti addosso, e mi fanno pure bere, poi mauro non contento dice:
– io non sono ancora contento, voglio un ricordo di questa cagna – prende delle forbici e mi da una sforbiciata ai capelli tagliandomene una grossa ciocca, e dicendomi:
– si adesso si che sei la nostra scrofa, degna cagna come la tua mammina, due vere cagne, da scrofa nasce scrofa, la prossima volta vi voglio vedere insieme che vi infilate la mano nella fica a vicenda davanti alla telecamera hai capito puttana? dillo che sei la mia cagna dai dillo alla telecamera –
– si si sono la tua cagna schiava sono una lurida scrofa –
e lui:
– togli quella carta igenica, fai vedere agli spettatori come ti piace rotolarti nella merda, fai vedere la tua faccia di merda –
e io godevo, eroeccitata come una cagna mi piace questo trattamento, non vedo l’ora che mi costringa a fare la troia con mia madre…

P.s. vi &egrave piaciuto il racconto vi sembro troia? Scrivetemelo senza paura di offendermi tanto mi eccita, la mia mail &egrave eva1980.e@libero.it

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