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Racconti di Dominazione

Matrimonio d’altri tempi

By 7 Luglio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Piangeva mentre lui le spaccava il culetto, piangeva e godeva’perché non sapeva fare altrimenti, perché nessuno le aveva mostrato un’altra via per arrivare al piacere’.
Nessuno l’aveva mai neppure sfiorata sino al giorno del suo matrimonio, la vita che conduceva in casa dei genitori non l’avrebbe reso possibile, così si era ritrovata in quella stanza, seduta su quel letto, senza sapere nulla su ciò che il marito avrebbe voluto da lei’..né su ciò che avrebbe o non avrebbe avuto il diritto di pretendere”..ignara di tutto’del suo stesso corpo.
E lui non le aveva dato alcuna spiegazione, nessuno l’aveva fatto’..
Con il respiro in gola aveva atteso di sentire i suoi passi nel corridoio, e l’aveva accolto senza trovare il coraggio di guardarlo.
-Spogliati-
Aveva dovuto sollevare le braccia per sfilare la camicia da notte, senza poter impedire che il seno nudo venisse esposto, le mani dell’uomo l’avevano stretto brutalmente prima ancora che si fosse liberata completamente dalla camicia. Ben presto una di quelle mani era scesa sul suo ventre e l’aveva forzata ad aprire le cosce, mentre l’altra si insinuava nella sua intimità, in un esame attento e fastidioso’.Aveva lasciato scivolare un dito in basso, a cercare qualcosa’e quando si era fermato lei aveva percepito una forte pressione ed un dolore bruciante”Il suo corpo impreparato si era aperto a quel dolore, mentre il dito penetrava in lei con un movimento fluido, strappandole un grido soffocato’.
-Ti fa male, piccola?-
Aveva annuito timidamente, pensando che fosse rammaricato, ma quando aveva sollevato il viso lui aveva sorriso’.. e spinto, facendola urlare. Era uscito da lei solo quando si era ritenuto sazio dei suoi gemiti e dell’espressione di sofferenza che le deturpava il viso. Si era spogliato nel silenzio che gravava fra loro e una volta nudo l’aveva costretta a guardarlo, lasciandola sconvolta e…affascinata, curiosa, attratta dal suo corpo sconosciuto’. ma inspiegabilmente familiare.
Le aveva posato una mano sulla nuca’.ormai si era fatto vicino’vicinissimo, ne percepiva l’odore’ Inaspettatamente aveva accostato il pene alle sue labbra, impedendole di sottrarsi.
-Ora apri la bocca-
Non aveva avuto idea di cosa volesse farle ed era rimasta immobile, ad occhi chiusi, mentre un odore nuovo le pervadeva i sensi’.poi lui aveva esercitato una pressione dolorosa sulla mascella, costringendola ad aprirla, ed era penetrato nella sua bocca col sesso duro, caldo’.godendo della sua espressione spaventata mentre sbarrava gli occhi e li sollevava sul suo viso.
-Leccalo come fosse un gelato, e succhialo-
L’aveva guardato senza capire.
-Devi succhiare come fai con la granita, da brava”..-
E lei aveva fatto come le era stato chiesto”.Si era sentita confusa, faceva fatica a respirare mentre suo marito si spingeva nella sua gola’aveva un sapore diverso da ogni altro’..Lo aveva sentito prima pulsare e poi ritrarsi bruscamente, il viso teso’
-Prendi fra le labbra la punta e insalivala per bene-
Aveva obbedito, senza sapere a cosa stesse preparando la via. Quando era uscito dalla sua bocca il pene vibrava di nuovo, si era sentita sbattere sulle lenzuola con decisione, poi lui le aveva tirato i fianchi sulla sponda e l’aveva sentito contro di sé, tra le sue gambe’.

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