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Racconti CuckoldRacconti di DominazioneTrio

MIA MOGLIE A BATTERE LA STRADA PER UNA NOTTE.

By 10 Luglio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Quando vedi su tua moglie gli occhi puntati di tutti, i complimenti che ogni maschio non esita a dare’e vedi tutti che la desiderano, torni a casa che sei orgoglioso di lei e sei felice che sia tua ‘

Ogni tanto però ti fa arrabbiare, ti tira scemo e te la devi sopportare’non vedi l’ora di uscire di casa e pensi come sarebbe bello andare con un’altra magari tirare su una prostituta dalla strada e sfogarti , dato che basta pagarle e puoi farci quello che vuoi, mica come le mogli con mille restrizioni.

Una sera, invece, io e lei eravamo andati ad una festa di compleanno di alcuni amici e lei si era vestita molto sexy, una bella minigonna, degli stivali col tacco alto e come si usano adesso che arrivano sopra le ginocchia, quasi fosse una sdraiona e sopra una mogliettina aderente e trasparente.
SI era messa anche il rossetto bello rosso’
Era tanto che non facevamo l’amore ed io ero su di giri nel vederla così perché, da una parte ero contento ed eccitato, dall’altro ero incazzato dato che per me sembrava non volesse più stupirmi, più eccitarmi, più conquistarmi’
Durante la serata lei aveva avuto molti complimenti e sembrò che anche a lei gli ormoni si fossero risvegliati’e quindi dal suo sguardo dal modo di atteggiarsi sembrò che avesse voglia, anzi molta voglia.
Entrambi avevamo bevuto molto e si capiva che nessuno dei due volesse tornare a casa ma entrambi volessimo divertirci.
Pur di non tornare a casa, girammo per la città in lungo ed in largo cercando qualche bel posto dove andare a sfogarci..ma niente, non sapevamo cosa fare; ad un certo punto, dato che avevamo fumato, presi dalla fame chimica, ci fermammo a prendere qualcosa da stuzzicare ma alla fine prendemmo da bere e ci sedemmo in macchina al lato di una strada e siccome lei era emancipata, le piaceva guidare fu lei a trovarsi al lato guidatore.
Mentre mangiavamo e bevevamo, guardavamo con naturalezza le macchine che passavano.

Non ci parlammo ma guardammo quello che succedeva.
C’era un via vai di auto, di tutte le cilindrate, ma soprattutto belle auto, che si fermavano e si mettevano in colonna per parlare , contrattare e poi tirare su una ragazza dell’Est, carina, non c’è che dire ma non era Miss Mondo.
Rimanemmo immobilizzati nel guardare il via vai, era incredibile’la poveretta non stava mai ferma’
Era vestita come una tipica prostituta ma neanche troppo sexy’portava una mini lunga fin metà gamba, delle scarpe col tacco normale e sopra un body e basta.
Guardando tutte le volte che saliva sulla macchina e poi risaliva, ecc ci mettemmo a supporre quanto mai potesse tirare su in una sola serata’
Lei mi disse: è carina’è una bella ragazza’ed io: cavolo se è carina’le darei anche io una botta’me la caricherei su anche io ed una bella scopata me la farei’e mia moglie: che stronzo che sei’.ed io perché? Preferisci lei a me? Ed io: ma in realtà tu non mi caghi più, non ci baciamo neanche , non ti posso neanche toccare’e lei: non è vero’toccami’allora io le misi una mano sulla gamba e iniziai a palparla’.e lei..baciami’ed io mi avvicinai e iniziai a limonare con lei, allora ne approfittai ed allungai le mani sotto la mini, dentro ‘e lei ad un certo punto chiuse le gambe’.ed io: vedi ‘.non c’è paragone'(io ne approfittai e feci lo stronzo) non posso neanche palparti, figurati scoparti’.e lei: sei volgare’.magari fare l’amore’.ed io..che palle si fare l’amore..ed intanto cercavo di inserire la mia mano tra le sue gambe ed a palparle i seni formosi.
Ma vedi cara, certe volte è bello pensare al puro sesso’.nudo e crudo, perché credi che molti mariti vanno con le puttane, perché li ti trovi una bella, magari più bella di tua moglie, non ti rompe le palle e la castighi come vuoi tu’. E lei’e si ma lei è una prostituta’grazie, cosa ci vuole?’ed io: intanto non mi lasci mettere le mani dentro la mini e ti irrigidisci se ti palpo le tette, figurati se me la dai, mi dai il tuo culo o mi fai un pompino’ormai non mi ricordo più’come si fa’.!! Quindi figurati se tu che la fai semplice , non avresti neanche il coraggio di stare in mezzo alla strada a mostrare il tuo corpo a quelli che passano, neanche dico contrattare e sentire le loro richieste’ti metteresti a piangere, figurati poi esaudire le loro richieste sessuali, non ti ricorderai neanche come si fanno certe cose e poi’.e lei: e poi cosa? E poi lei sicuramente ogni cosa le sa fare bene, un uomo te lo distrugge’è una maga del sesso’se lo facessi tu’i clienti uscirebbero insoddisfatti’ehhehe.
Lei presa nel proprio orgoglio di donna, come se non sapesse soddisfare neanche il proprio uomo, poi ascoltato in un momento come questo in cui lei si era risvegliata e aveva dentro di se una voglia incredibile, a tal punto da sentirsi mignotta, proprio assetata di cazzo in tutti i sensi ed in tutti i punti, prese un el bicchierone di grappa al bambù che avevamo acquistato dai cinesi e lo mandò giù.

Lei: vuoi vedere che se voglio esco dalla macchina, mi metto sulla strada e si fermano più macchine da me che dalla bionda? Vuoi vedere che se voglio son più brava di lei e ne soddisfo meglio e di più? Vuoi vedere che non ho paura e so atteggiarmi e vestirmi in modo più provocante di lei?
Io mi misi a ridere come un matto’anche se lontanamente speravo in una fantasia del genere ma mai avrei pensato lei potesse farla’.
Io:ahahha, ma smettila’lei: adesso fammi bere quello che rimane e ti faccio vedere’ed io… ahahah
Lei aprì la porta e scese’ed io: amore togliti il giacchino, il reggiseno e le mutandine’altrimenti la tua merce non si vede’.lei rimase senza parole e sentita la mia risata..prese coraggio e si spogliò.
Ti conviene andare più in la e non esser troppo vicina alla bionda’mettiti prima’

Fu stupenda vederla camminare lungo la strada non troppo illuminata coi collant autoreggenti e gli stivali da mignotta che neanche la bionda portava’vidi lei che si accorciòlla mini portandola ad un altezza inguinale e poi si tirò su la mogliettina, in modo da mostrare ben bene le sue belle tette formose, mica quelle della bionda che era una seconda.
SI raccolse i capelli e si mise il rossetto, tanto rossetto rosso, non l’avevo mai vista con così tanto addosso, sembrava come si suol dire’.una baldracca.
La raggiunsi con l’auto e le diedi la sua borsetta piccola che faceva al caso suo’proprio da mignotta e le misi dentro i profilattici’.e le dissi: adesso sei al completo, sei proprio una vera proietta ahahah.
Mi misi li vicino e facendo il divertito in realtà la situazione mi eccitò molto. Vedere mia moglie vestita così sexy, sul ciglio della strada era estremamente eccitante, il mio cazzo era duro ed inizia a masturbarmi’
Passò un auto e niente’ne passò un’altra e le suonò’poi passata la terza dei ragazzi tirarono giù il finestrino ed in coro gridarono: TROIAA.
Lei camminava avanti ed indietro’ed io le dissi’atteggiati da mignotta, indifesa, incrocia le gambe, mettilein posizione sexy, stringi le braccia in modo da aumentare il volume dei seni e guardali negli occhi, col tuo sguardo provocante’.lo fece e la prima auto che passò’una macchina di grande cilindrata si fermò.
Il mio cuore iniziò a battere forte, il cazzo era tiratissimo, quasi pronto a venire’lei rimase ferma’inchiodata, lei si girò e si mise a camminare lungo la strada’era spaventatissima, logicamente non aveva il coraggio di girarsi , di guardarlo in faccia.
Io vidi e sentì il finestrino abbassarsi’quel rumore tipico che si sente quando ci si ferma a chiedere informazioni ma che ormai è in disuso dato che esiste il navigatore, rumore non percettibile al casello se ancora si paga con la moneta, dato il rumore di auto, ma è un rumore che si sente bene nelle notti estive, nelle strade statali isolate, dove non passa nessuno e si può contrattare bene.

Da una macchina del genere si sentì la voce di un signore sui 60 anni, ‘scusi’.parlo con lei’.bella signorina’ma lei non è dell’Est’.scusi sembra italiana’.ma ‘ lei spaventatissima mi guardò ‘.io vidi una bella fighetta mora vestita sexy, molto eccitante che mi guardava con una domanda in volto’.cosa faccio? Cosa devo fare? ‘.io dato che ero assieme a lei da anni era come se comunicassimo telepaticamente’vista così mi diede un eccitazione’una bella signorina li sola che non sa se concedersi al vecchio oppure no’io allora spinto dalla perversione incurante del sentimento ma solo del puro sesso le feci un segno con la testa’vai’.su’

Lei mi guardò come dire’veramente? Mi vuoi far prostituire? Sei un porco’.si girò e si diresse da lui’lei guardò dentro il finestrino e vincendo la paura gli disse’.eccomi’
Lui le chiese’ma sei italiana e lei in modo naturale’si’ e lui: è la prima volta che mi capita in tutta la mia vita’.sai che sei molto bella? Sei più bella di natashia, la biondina’mmmm, ma sono vere le tue tette? Dai salì su che parliamo..
Lei aprì la porta e salì sul suv.

Io ero eccitatissimo ma dall’altra ero spaventato, lui subito si mise in moto ed io lo stesso, stando a debita distanza lo segui, si appartarono in uno spiazzo con affianco un lampione che illuminava dentro l’abitacolo. Io parcheggiai l’auto li vicino e mi spostai a piedi avvicinandomi in un punto da dove potevo vedere e sentire tutto, dato che era estate e facendo caldo i finestrini erano aperti.

Vidi lui che le stava palpando con ardore le sue cosce, cercando di entrare in mezzo alla mini e poi passava alle tette.

Senti loro parlare: sei una bella figliola, mi sembra che non sei di questo mestiere’stai provando a prostituirti? Si capisce bene che è la tua prima volta’non ti preoccupare io sono tranquillo, però mica tutti sono come me. Quanto chiedi? ..guarda natasha chiede 40 per i rapporti orali e 60 per gli altri’.se poi le chiedo anali, vuole 80’ma sai lei è più giovane di te, però tu sei italiana, più calda’fammi sentire le tette.
E lui inserì senza chiedere la sua mano grande e matura dentro la mogliettina.

Lei ripensando a prima che aveva fatto storie per la mano di suo marito, rimase senza respiro nel sentirsi la mano di uno che mai aveva visto e che quasi sicuramente mai più avrebbe rivisto, uno che poteva esser suo nonno’

Lui si mise a palparle le tette e senza chiedere si mise a succhiarle i capezzoli’.uhmmm, poi le prese il viso e si mise a limonare.
Il porco avendo capito che per lei era la prima volta, da una parte cercava di fare il padre, il bravo cliente, ma dall’altra cercò di approfittarsene e farle quello che normalmente nessuna battona concede, tipo la bocca ,ecc.

Parlando con lei continuò a palparla ovunque , arrivò alla figa depilata e quìle tirò su completamente la mini e commentò la tosatura’e le mise una mano dentro e le diede una leccata.
Lei era rigidissima, ma lla fine continuando lui vide che non sarebbe stato possibile farle altro, tipo scoparla o farsi fare un pompino’
Allora a quel punto decise di ricomporsi e di riportarla sulla strada’
Ascolta ti dò100 euro, la prossima volta rilassati e chiedi i soldi che ti ho detto, ma ricorda che io sono un eccezione, ma gli altri vorranno ben altro.

Io seguì la macchina ma essendomi eccitato come un porco non volevo finisse il gioco, allora mi nascosi in modo che lei non potendomi vedere rimanesse lì’aspettando me ‘o un altro cliente’che la tirasse su.
Appena il suv partì, subito si accostò una macchina vecchia, dentro vi era un 50enne e le chiese: quanto per un pompino? E lei come il primo le aveva detto rispose, ancora tutta scombussolata: 40 euro’e lui: ok, sali.
Lei salì e di nuovo si fermarono nell’area di sosta dell’altro.
In questo caso la cosa fu più fulminea.
Lui le diede i soldi, lei istintivamente aprì la corsettina e nel mettere i soldi trovò i profilattici e quindi si ricordò che doveva metterglielo. Il cliente ne prese uno e se lo mise , e subito mentre lei lo guardava agire, le prese la testa e la tirò giù con forza.
Questo era un altro cliente abituale e sapeva cosa fare , vide mia moglie impacciata ma voleva solo godere e quindi non tenne conto di come lei fosse impacciata.
Con la mano grande le spinse la testa diretta sul suo cazzo, lei sentì il goldone dal sapore di fragola, era grosso, lui spinse forte, su e giù e intanto con l’altra mano iniziò a palpalrle le gambe e poi le tette.
Mia moglie dopo un po”sentì il cliente’.dai troia spompinamelo come tu sai fare’e quindi lei ripresa conoscenza decise di partecipare in modo attivotramite le sue manine si mise a palpare la sacca di quell’uomo , a toccarlo nei punti salienti , a segarlo e si accorse che stava facendo sesso con uno che neanche sapeva chi fosse, neanche sapeva come si chiamasse.
SI mise con impeto, con energia e dopo qualche minuto senti lui: siiii daiii, succhiaaaaaaaaaa e la prostituta di mia moglie sentì arrivare il liquido caldo, tanto liquido, ma fortunatamente trattenuto dal profilattico al gusto di fragola.
A quel punto lui la lasciò e lei stette ferma a guardare lui che si togliesse il profilattico e lo lanciasse fuori dal finestrino.
Riaccese il motore e la riportò sulla strada.
Io sempre di nascosto la seguì e la vidi scendere’.
Lei stava prendendo un minimo di dimestichezza’ma di nuovo appena scesa con la mini che si accorciò a tal punto da farle mostrare le autoreggenti, il cliente successivo si avvicinò ‘: ehi sei nuova? Che bella figa’dai sali che ho voglia di scoparti’ho le palle che scoppiano’.lei si trovò lo sportello aperto e risalì subito. Pedinati anche loro , arrivarono nelo stesso spiazzo e lui ‘quanto vuoi puttana’per scoparti la figa? 70 euro’mamma mia come sei cara’sei italiana? Mmm dai mettiti giù, inclinò lo schienale si mise il goldone , le allargò le cosce e via’si trovò il suo cazzo dentro’senza troppi complimenti’aaaa, si trovò lui che le leccava il collo e le tette e lei ferma che stringeva i denti’.ma in breve il porco sborrò.

Riportata sulla strada, iniziò a formarsi la coda per lei, lei si guardava in giro, non aveva il cellulare quindi non poteva chiamarmi.

Arrivarono due ragazzi i quali le diedero una palpata nel culo e le chiesero’quanto vuoi se siamo in due’? Facci lo sconto’lei non seppe cosa dire, ma loro non persero tempo, la caricarono e la portarono nel solito posto, durante la strada la palparono ovunque.
La fecero scendere e la fecero mettere a 90 sul motore’loro si misero i goldoni e se la scoparono in due, uno a 90 nella figa ed uno in bocca’la palparono come non mai, la insultarono durante tutta la prestazione ‘erano dei porci, alla fine gridarono come dei matti e sborrarono’quello dietro le svuotò il profilattico sui collant’ehehe così ti ricorderai di me’e la sborra densa bianca non passava inosservata sui collant neri velatissimi.
La riportarono sulla strada e la fecero scendere’peccato però che non l’avessero pagata.
Arrivò un camionista, con un tir enorme uno di quelli con la cuccetta’lei rimase un po’ senza parole, non sapeva ma alla fine salì.
Anche lui la portò in un posto appartato, e appena fermato il camion, aprì la tendina dietro, c’erano altri due ad attenderla’lei si spavento, andò verso l’uscita ma trovo la porta chiusa’
Aiuto, lasciatemi vi pregoooo, calma, non ti facciamo niente di pericoloso, ti diamo subito i soldi, le diedero 300 euro, però adesso fai quello che vogliamo noi’
Iniziarono a palparla e a spogliarla completamente lasciandola con gli stivali e le autoreggenti.
Adesso ci spompini a tutti e vogliamo il tuo culo. La misero a pecora e mentre spompinava uno un altro la mungeva ed il terzo iniziò ad allargarle l’orifizio’presero un bastone’e no vi prego’tranquillalo infilarono pian piano nel suo culo e lei si mise a gridare’era nelle loro mani, non sapeva se mai fosse potuta uscire da quella situazione’erano tre uomini un rumeno, un albanese ed un marocchino, l’albanese aveva 20 anni, era più giovane di lei , e di molto.
SI misero a profanarla senza rispetto, si misero a sculacciarla forte, lei chiese di smetterla ma niente, anzi sogghignavano tutti e tre, il più anziano, andò avanti a castigarla, a sculacciarla, andò avanti in modo ripetuto, con continuità e lei imprecava di smetterla ma senza risultati, ‘noi non farti niente di grave, ma tu lasciarci divertire’.eheheh.
Andò avanti per 20 minuti a sculacciarla, la tenevano ferma, e lei piangeva, imprecava di smetterla, ma loro si eccitavano. Alla fine quando lei pensò che la cosa fosse finita, le misero il cazzo dentro il suo culetto rosso’lei gridò squarciagola ma essendo nella campagna, niente, io stavo per intervenire ma capì che era una situazione eccitante, anche perché lei era una ragazza borghese, non abituata a frequentare gente simile e loro capirono la stessa cosa, che avevano nelle loro mani non una vera mignotta , bensì una ragazza di classe, da castigare. Le sfondarono ilculo senza pietà, ma ridendo e divertendosi, i complici le tenevano le chiappe, le cosce ben aperte palpandogliele e strizzandole pure le tette con forza .

La porca provò una sensazione tale che le diede piacere e venne anche lei bagnandosi’la fecero gridare come una cagna , quello che le sfondò il culo raggiunse l’orgasmo e gli altri due puntarono alla bocca e alla figa.
La bocca venne usata come una figa e la figa venne allargata a tal punto da diventare slabbrata.

Usata per benino, i camionisti la riportarono al suo posto sulla strada’

I collant erano stati strappati e riempiti di sborra e i vestiti glieli darono dopo averla fatta scendere’nuda sulla strada’
Lei scesa sulla strada mezza distruttam piena di sborra ovunque si mise vicino ad un albero perché le scappava da urinare’e proprio in quel momento arrivarono delle machhine le quali le puntarono le luci’la poveretta stava urinando seduta sulle scarpe, nuda con gli abbaglianti puntati’

Le luci non erano solo di altri clienti porci’ma anche di un altro’.il magnaccio’
Mia moglie era li in minigonna, coi collant, sola in mezzo alla strada, con la luce degli abbaglianti puntata addosso, così, illuminata a giorno. SI avvicina un’altra auto e il guidatore tira giù il finestrino, esce una mano grande, e con determinazione le dà una sculacciata sul culo, e si vede che la sgrida.
Io da una parte sento la paura che arriva, ma dall’altra mi eccito come una matto, so che devo andare . Esco dalla macchina e vado da loro.
Il magnaccio esce e mi mostra il ferro, la pistola’come dire qui comando io.
è un uomo dell’est, si vede da come è fatto e da come parla.
Magnaccio: chi cazzo siete? Questa essere mia zona’adesso vi ammazzo’
Io Quasi mi cago addosso e gli dico: no, no, noi stiamo giocando, lei è mia moglie, non vogliamo fare niente.
Mia moglie rimane ferma , impietrita.
Magnaccio: fan culo, io lavoro, voi giocate, datemi soldi guadagnati, tutti.
Mia moglie: si, si , ecco’tutto..non volevamo dare fastidio.
Nello stesso momento arrivano due prostitute aggressive, molto carine e più giovani di mia moglie.
Le mignatte: tu volere portare via lavoro, andare via’
Mia moglie spaventata sta ferma’.
Il magnaccio guarda mia moglie e con forza le mette la mano sotto la mini, sul culo e si mette a tastare, ravanare, con tranquillità’.lei rimane ferma e guarda verso terra’
Io rimango senza parole , non dico niente per la paura e dopo poco inizio ad eccitarmi.
Magnaccio: tua moglie anche se non giovanissima , sempre bella figa, piace, piace perché lei è una normale, non è puttana, è moglie’uhmm, fa eccitare la voglia di fotterla.
Adesso te la prendo, la voglio usare per un po’, voglio divertirmi, voglio fare soldi, qualcosa ci tiro su con la mammina.
Tieni cornuto, cazzone prendi sti soldi, te la compro, te la prendo almeno in affitto per un paio di giorni, tieni, 500 euro, tua moglie non ha 18 anni, è vecchia, non vale un cazzo, anzi’
La prende , la gira e la sbatte sul cofano, a 90′, le mette una mano dentro le tette e la spreme, la palpa di forza e poi le tira giù le mutandine ‘.e le mette la mano dentro’.
Magnaccio: cazzo tu essere vera troia, ti piace il cazzo, essere tutta bagnata cazzo, sporcata la mano’vieni qua troia adesso ti fare scopare da tutti , tu volere cazzi, tanti cazzi.
La prende per la coda e la porta sulla strada col culo, con la figa rivolta contro il senso di marcia in modo da esser mostrata ai passanti, ai clienti.
Cornuto, se vuoi vedere, nasconditi, altrimenti ripassa dopodomani che te la ridò, adesso tua moglie essere mia troia, voglio fare soldi, voglio divertirmi’
Magnaccio: ok, hai capito? Spostati che devo far lavorare tua puttana, vai via, o nasconditi’
Mi fece vedere la pistola ed io spaventato mi nascosi dietro un albero.
Il magnaccio: ok, natashia e Karina tornate a lavorare che a lei pensare io’
Mia moglie era spaventata, rimase ferma.
Mia moglie: la prego’.non mi faccia male’
Magnaccio:io, no clienti si, ahaha, soprattutto quando sfondare tuo culo ahahhaha.
Anzi prima prendere lezione da tuo capo’ahhaha
Il magnaccio estrasse il suo cazzo era enorme, iniziò prima a sculacciarla con forza, poi estrasse la cinghia e la frustò tenendola piegata a 90 sul cofano, le mise il suo cazzo sporco in bocca.
Magnaccio: mamma troia, succhia cazzo’
Mentre le scopava la bocca, col la minigonna alzata e le mutandine messe a metà coscia, sulle autoreggenti e gli stivali alti da zoccola, la frustò ripetutamente, con tutta la sua forza, lasciandole i segni, e si vedeva che le faceva male, perché ad ogn colpo si vedeva il so bel culetto saltare, poi la cinghia che aveva era proprio come una frusta, faceva quel sibilo da frustino del circo.
Intanto lui le scopava la bocca, e le aprì strappandole il tessuto che aveva davanti, le tette si mise a palparle con forza, procurandole del dolore.
Magnaccio: tuo cornuto ti ha venduta a me, adesso ti uso , so che ti piace mignotta’.ahaha oooo’
Nel mentre passavano le macchine e vedendo la scena suonavano, finchè una non si fermò.
Scese un altro dell’europa dell’est’parcheggiò la macchina li vicino e si diresse subito lì’
Il magnaccio: vuoi scoparla? Dammi 50 euro’.
Intanto si stava scopando la bocca, mia moglie le veniva da vomitare perché lui lo metteva tutto dentro, facendoglielo arrivare in gola.
Io sono collega, me la vendi ? tieni 50 euro che voglio provarla’
Il magnaccio aveva allora smesso di frustarla, il futuro proprietario tirò fuori il cazzo e lo mise dentro la figa, anche il suo era grosso’
Le diede una botta , si mise a trombarla’.mia moglie era nelle mani di due magnacci che la volevano testare’
Dopo alcuni minuti, mia moglie si mise a vomitare un po’ di sborra che il primo magnaccio le aveva donato’
Magnaccio: cazzo, tu dovere ingoiare mia sborra, brutta troia’
Le prese il capezzolo e si mise a girarglielo e tirarglielo procurandole un dolore lancinante’
Magnaccio adesso succhia voglio venirti dentro, in gola’.ingoia.cazzo.
SI mise a scoparle la bocca di forza, le chiuse il naso, mia moglie fece una faccia da vomito, stava malissimo, divenne rossa e vidi la gola deglutire con decisione e determinazione, con calma, si capiva che stava ingoiando piano piano, per non rischiare di vomitare nuovamente, la grande quantità di sborra che questa volta le era stata inserita.
Nello stesso momento anche il nuovo potenziale magnaccio gridò dal piacere e le sborrò in figa’.con tutti i rischi che ne potessero mai derivare’.logicamente solo per la puttana’la mignotta, la troia, insomma ‘mia’.moglie’!
A quel punto si fermarono altre macchine’.di clienti interessati all’orgia a cielo aperto.
Mia moglie aveva ingoiato tutta la sborra del magnaccio e fece dei respiri profondi, come se avesse dei conati di vomito che fortunatamente non ebbe’
Oramai la sborra densa, calda, sporca, prodotta in quantità industriale da uno stronzo, che trattava schiave del sesso, era tutta completamente custodita nel pancino, nel bacino, in corrispondenza di quel bel ombelico, nell’intestino, di quella brava donna, quella ragazza innocente, quella fedele mogliettina e li doveva rimanere, ben custodita, al calduccio, anche se i vapori, gli odori , che lei si sentiva risalire da dentro, pesanti, le procuravano i conati, le voglie di vomitare tutto, ma non poteva e non doveva farlo. Lei che non faceva la puttana di professione aveva dentro di se la sborra di un magnaccio, lei angelica e di buona famiglia aveva un alito di sborra e doveva tenerselo’.
Per non bastare , era anche stava profanata, aveva sentito entrare un liquido caldo, dello stesso genere dentro di lei da un’altra parte, dritta nelle ovaie, era stata innondata senza che nessuno avesse chiesto a lei, le avesse rivolto la parola, si fosse permesso di annunciarsi, figuriamoci di conquistarla, sedurla.
No, uno aveva chiesto il consenso ma ad un’altra persona, una persona che non era la proprietaria di quel corpo, di quell’anima, di quella sensibilità, in più dell’altro sesso, in più neanche condivisore della vita, cioòè neanche fosse il marito, neanche fosse un conoscente, neanche fosse uno della stessa zona, delle sue stesse tradizioni, del suo stesso ceto sociale o credenze, no, niente di tutto questo. Quella figa, quella fregna, quel buco, quel posto scivoloso creato dalla natura proprio per il cazzo, per procreare, per aiutare a portare avanti il genere umano, era stato usato per sfogare le voglie, per alleggerirsi dal nervoso, per svuotare i coglioni pieni che potevano generare dolore, se non svuotati, di uno che passava per caso per strada, con le stesse caratteristiche di quello che si era svuotato le palle nella sua bocca, nella sua gola.
Anche lui l’aveva riempita, però con la differenza che non sarebbe rimasta dentro quel bel corpo, ma sarebbe uscita col tempo, tutta o quasi tutta.
Quasi tutta perché forse una parte piccolissima, non visibile ad occhio nudo, sarebbe potuta rimanere dentro il corpo, in un punto ancora più centrale e si sarebbe poi potuta far spazio, ingrandire, farsi sentire, procurare vomito per alcuni mesi, avrebbe potuto scombussolarla, e poi si sarebbe fatta vedere ingrossandosi e poi dopo 9 mesi avrebbe allargato le labbra della figa a tal punto da farla gridare a gambe aperte come una vera cagna e poi le sarebbe rimasta affianco per tutta la vita.
Mentre invece le altr milioni di parti sarebbero uscite e colate calde calde su quelle belle, arrapati, eccitanti gambe, rese ancor più intriganti da quei collant che ormai usano tutte le donne e ragazze per far eccitare, per catturare i maschi, si insomma quelle che vengono usate in privato anche dalle santarelline, le autoreggenti’, per me le calze delle puttane, anzi puttanelle’

A quel punto arrivò un altro cliente, il quale diede 100 euro al magnaccio.
Il signore aveva sui 45 anni, era deciso, eccitato’.
Il cliente: voglio sfondarle il culo e sborrarle dentro’
Magnaccio: accomodati.
Mia moglie no, no, il sedere no, vi prego’
Il cliente guardò il magnaccio e tirò fuori altri 100 euro, il pappone gli fece gli diede il consenso’
Lui diede con i piedi due colpi agli stivali per spalancarle le gambe, a quel punto con le dita, le mise nella figa e poi le mise nel culo stretto per allargarlo un po’, lei si agitò, e lui non perse tempo, estrasse il suo bel cazzo enorme e allargate le chiappe spinse nell’orifizio per sfondarglielo.
Mia moglie si mise a gridare fortissimo, lui incurante spinse, le stava sfondando il culo.
Intanto altri clienti erano arrivati, anche uno di colore, il quale pagato in anticipo tirò fuori il suo enorme cazzo e lo mise tutto sporco nella boccuccia già puzzolente di mia moglie.
Aveva una cappella enorme, non riusciva ad entrare, ma cercò di farsi largo, intanto l’altro le stava sfondando il culo, la cappella era dentro, a quel punto si mise a spingere con forza, le gambe della fighetta erano tutte tese, in punta di piedi, lui spinse senza pietà, eccitanto nel vederla col culo stretto e che gridasse dal dolore, si sentiva possente, superdotato e quindi ci diede dentro e spingendo non fece altro che aiutare quello di colore a far entrare il suo membro dentro quella boccuccia.
Ad un certo punto dietro, il cazzo era a metà e davanti la cappella era dentro.
Quello dietro diede un colpo netto facendolo entrare tutto, mia moglie stava impazzendo, si dimenava e al tempo stesso stava ferma immobile per avere meno dolore possibile, ma tutta tirata, tutti i muscoli sotto sforzo, quello dietro iniziò a scoparle il culo andando avanti e indietro, dalla figa usciva, colava di tutto l’ultima sborra di quello prima e molto umore, perché la cagna stava godendo .
Il maschio di colore raggiunse subito l’orgasmo,perché il sentire i dentini della femmina mordicchiargli la cappella e le vene piene di sangue, in più sollecitate dalla linguetta vispa che non aveva spazio e alle aspirazioni, alle pompate involute, aiutato il tutto dalle tette a disposizione per le sue palpate incondizionate, non fece altro che fargli liberare i testicoli stracolmi.
Quello dietro invece , bastardo come era andò avanti, finchè non le allargò come un tunnel quel buchetto messo tra due chiappe.
A quel punto anche lui insistette per altri 20 minuti, senza pietà, ma poi le sborrò dentro quel culo’
Mia moglie da quello di colore aveva avuto sperma in gola, in bocca, sui capelli, sul viso, accecata ad un occhio, e sulle tette.
A quel punto il primo magnaccio decise di accettare la proposta del suo collega’.per 2000 euro, cedette la sua puttana al nuovo proprietario.
Nuovo magnaccio: bene vieni qua, sali nel mio camioncino, sali dietro, vieni qua cazzo.
Prese mia moglie e la fece stare nella parte dietro del doblò, un camioncino piccolo, dove il guidatore non aveva accesso diretto a dietro.
Il pappone partì sgommando’io corsi in auto e mi misi a seguirlo’
Il nuovo magnaccio non sapeva che lei fosse, o almeno era stata , prima di esser venduta come schiava, mia moglie.
L’unica cosa che potevo fare era seguirlo.
Ad un certo punto lui andò in un bosco dove si incontrò con altre auto, in cerchio.

Io ero in macchina, nascosto, davanti a me vidi una scena particolare, dal doblò vidi uscire mia moglie, sempre semi nuda, con una minigonna cortissima, il magnaccio la prese di forza e la tirò con sé verso un gruppo di persone.
In pratica c’era un cerchio creato dalla auto per illuminare con gli abbaglianti nel centro, e lì i magnacci portavano la propria merce di scambio, le femmine, da vendere e comprare, era proprio la tratta delle bianche, si vedeva una trentina di ragazze, ma che ragazze, di puttane, di femmine da vendere e comprare. Erano tutte con minigonne inguinali, tutte con tacchi vertiginosi e facevano fatica a camminare, era uno spettacolo, gli abbaglianti illuminavano benissimo tutte quelle gambe coi loro glutei e un po’ meno bene le tette.
Venivano tirate, spinte, si vedevano che era proprio un mercato, i papponi avevano banconote tra le mani che contavano, ricevevano e davano.
Le mignatte, che erano tutte giovanissime venivano mercanteggiate come pecore, come animali, dovevano rimanere dentro quel cerchio, illuminate a giorno dagli abbaglianti.
I magnacci con forza e naturalezza controllavano la merce, palpavano le gambe, e quando uno era interessato all’acquisto di qualcuna le prendeva , magari due o tre assieme e le sbatteva su un cruscotto costringendole a mettersi a 90, ma questo senza tanta gentilezza, ma proprio come fossero solo ed unicamente merce, schiave, animali, macchine per far soldi.
Venivano prese sbattute sui cofani e le veniva alzata la micro gonna. A quel punto , si vedeva che quasi tutte erano senza perizoma e comunque le veniva tastato il sedere, per vedere che fosse sodo oppure no.
Le puttane ricevevano delle sostanziose palpate, proprio da controllo merce, proprio da valutazione, senza il minimo rispetto, senza nessuna sensualità, solo con quella minima attrazione da far rizzareil proprio cazzo, perché era quella la valutazione, dato che quei culi a quello servivano, sodi, nudi, freddi, anzi freschi, come fossero alla ricerca di una palpata di una mano calda.
Anche la fregna logicamente veniva guardata, palpata , veniva inserito il dito prima nella figa per sentirne la larghezza, perché logicamente più era stretta e più valeva, ma lo stesso per il buco dietro, l’orifizio.
Molte non avevano tanto seno, ma il controllo, la valutazione veniva fatta ancor di più anche su quello, sia stando a 90, così che le tette penzolassero meglio e sia stando dritte, e tirandogli giù di botto la magliettina.
Anche perché quelle tette da mucca, da vacca, da palpare, di strizzare, da mungere avevano un lato estetico.
SI vedeva che il mercato era fiorente, e quando un pappone aveva valutato la merce trovata di suo gradimento, si metteva a mercanteggiare , a trattare il prezzo.
Logicamente la logica di mercato di quei corpi , di quelle femmine, non era diverso da quello delle vacche, delle pecore, anzi le pecore e le vacche venivano valutate per il latte o dalla lana che producevano, invece le schiave, non producevano ne lana e neanche latte, avevano le tette, da una prima al massimo una quarta ma da lì anche se messe giù come le pecorelle e gli fosse stato attaccato il mungitore, non avrebbero prodotto neanche un goccio di latte, quelle tette servivano solo per essere palpate.
DI quei corpi bianchi interessava solo ed unicamente il loro corpo si, al massimo anche su come sapessero succhiarlo o stringere il proprio buco che avevano tra le cosce lisce’
Queste mignotte, comunque venivano testate, insomma sbattute, scopate per valutarle e poi dopo venivano comprate e vendute.
Logicamente se uno potesse mai pensare che venissero pagate tanto, che ogni femmina fosse a se, potesse valere per tutte quelle cose che noi solitamente siamo abituati a valutare come il ceto sociale di origine, la cultura, ecc’.qui si sbagliava, qui era un gruppo di corpi, un insieme di femmine seminude, comprate e vendute per qualche migliaio di euro.
La trattativa tra i capi poteva essere di 4 o 5 fighe come poteva essere di qualche decina’e talvolta qualcuna poteva valere quanto due o tre troiette.
Vidi mia moglie presa , tirata per i capelli, per la coda e sbattuta sul cofano, vidi i suoi polsi messi dietro la schiena e le venne alzata la mini’.
Vidi un pappone tirarsi via la cinghia e incominciare a cinghiarla sul suo culetto fresco, mia moglie si dimenò e si mise a piangere.
Stava mostrando che lei era italiana, che era una particolare, non del giro, insomma era ancora da ‘educare’ era ancora da scopare con forza, in 4 o 5 uomini per insegnarle chi dominasse.
Il nuovo magnaccio eccittato le tirò fuori le tette e le strizzò con forza per vedere se fossero vere e mia moglie in ginocchio si mise a piangere dal dolore a quel punto lui le ficcò il suo cazzo sporco e in tiro in quella boccuccia.
Lei fece una faccia schifata, da vomito, in quel momento quello spompinato, felice diede i soldi al suo venditore e chiamo le sue baldracche e le fece mettere attorno alla povera novizia, a mia moglie.
Prese il telefonino e fece un paio di telefonate’sembrava che stesse organizzando qualcosa per lei”lo svezzamento’ , l’iniziazione, la prima scopata di gruppo, dove lei avrebbe capito ben bene a chi avrebbe dovuto sempre e solo obbedire’come del resto tutte e solo le schiave del sesso devono fare.
Ad un certo punto vidi che lui aveva sborrato si tutto e tutto dentro quel buco, quel canale, cioè la bocca e la gola della novizia.
A quel punto lui la caricò in un altro furgone, assieme alle altre’pronta per esser portata alla fase di iniziazione, in un posto più sicuro’probabilmente in un casolare abbandonato, dove nessuno avrebbe mai potuto sentire niente’

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