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Racconti di Dominazione

Mia sorella Giuseppina 11.

By 6 Settembre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Mia sorella Giuseppina 11

CAPITOLO 11 Venerdì pomeriggio.

Un consiglio hai nuovi lettori;
-Leggete prima i capitoli precedenti.-

^^^
Giuseppina, così bella, così innocente, commette un errore. Pensa che sia tutto finito, ma è in agguato il fato..
Lui vede subito la possibilità di poter trarne vantaggio.
La storia si divincola nei giorni che si susseguono. La piccola giovane Giuseppina non sa cosa le accadrà..
Leggete e scoprirete..

i miei racconti
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Mia sorella Giuseppina
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Appendice:
Mi scuso, se la prosecuzione dei capitoli è stata sospesa durante l’estate ma col lavoro che faccio, scrivo solo quando posso. Le aggiunte e le varianti suggerite da molti sono da ora inseriti. Abbiate pazienza, accontenterò tutti e spero che vi piaccia..

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CAPITOLO 11 Venerdì pomeriggio.

Si sono incontrati alcuni minuti prima delle 18:00. Lei gli è venuta incontro bellissima ed elegante come sempre. Camicia bianca e minigonna blu. Era quella che indossava sempre ogni volta e si vedeva che si sentiva più a suo agio quel pomeriggio. La camminata era più sicura e le braccia lungo i fianchi, davano il ritmo ai suoi passi. Aveva smesso di tenere le braccia incrociate davanti a sé come le volte precedenti, lasciando che la gente l’osservasse in tutta la sua bellezza. L’evidente ballonzolio dei seni, tradivano il fatto che non indossasse il reggipetto e un attento osservatore poteva anche intravedere il contorno delle aureole nel contrasto del seno attraverso il tessuto della camicia.

Salutatisi con un timido ‘Ciao.’ Tonino ha potuto vedere che si era truccata sapientemente. Occhi e labbra spiccavano sulla pelle abbronzata mentre i capelli erano stati fermati dietro la nuca in una cosa di cavallo. Nello zainetto che aveva sulla spalla, c’erano alcune cose che le doveva dare. Mentre si avviano all’interno del centro commerciale, ne estrae un sacchetto che le passa senza una parola.

Lei lo apre e si ferma sbigottita. Ne ha solo riconosciuto il colore senza aver potuto vedere bene il contenuto. Dentro c’è la minigonna rossa. Era di 5 centimetri più corta di quella che aveva già indosso e si è perfettamente ricordata dell’ultima volta che l’ha indossata.
è andata a cambiarsi nel bagno delle donne e specchiandosi si è vista rossa di vergogna per quello che ha fatto e quello che doveva fare. Nel spogliarsi e rivestirsi, ha potuto vedere il suo pube completamente depilato. Passandosi le mani sui fianchi, ha cercato di abbassare la minigonna che la fasciava strettamente, evidenziando le sue forme.

Quando è uscita, Tonino ha pensato a quanto fosse stupenda vestita in quel modo e si sentiva fortunato ad avere una ragazza come lei al suo fianco. Presa sotto braccio hanno incominciato a camminare lungo le gallerie. Tutti, anche le ragazze si giravano a guardarla, mentre camminava, e lei cercava di nascondere il viso guardando in basso in modo che la frangetta potesse in qualche modo proteggerla.

‘Guarda sempre avanti e non voltare indietro la testa.’ Le ha detto Tonino.

Avviati sulla scala mobile l’ha fatta salire per alcuni gradini da sola prima di seguirla.
L’effetto era stupefacente. Si potevano vedere benissimo i suoi glutei.
Ora che sapeva quanto lo eccitava nel vederla in quel modo; Tonino pensa. ‘è deciso. Si vestirà sempre così ogni volta che usciremo insieme.’

Innanzitutto aveva dei programmi per lei per quella sera. Hanno camminato ancora finché lui non ha trovato quel che cercava. Un negozio di scarpe con il titolare anziano.

Come sono entrati le ha chiesto il numero che portava, poi avvicinandosi alla vetrina ha indicato una coppia di scarpe al signore.
Tonino le ha detto di sedersi, ma lei era titubante a farlo. Ha cercato di abbassare l’orlo della minigonna, ma il risultato è stato minimo. Anzi, nel sedersi si è sollevata ulteriormente e ora copriva il suo pube depilato, per soli pochi centimetri di stoffa.
Mentre il commesso stava cercando fra gli scaffali, lui le passa il sacchetto in cui aveva messo la minigonna che si era cambiata e le dice:
‘Mettilo fra le gambe.’

Ha gradito il gesto perché in questo modo poteva proteggere le sue parti private da occhi indiscreti.

Si è messo di fronte a lei e prese le sue ginocchia, le ha separate per circa 2 pugni l’uno dall’altro.
Poteva leggerle negli occhi lo stupore e lo sgomento per il gesto che aveva fatto.
‘Qualunque cosa accada, -con voce calma quasi in un sussurro- non chiudere le gambe. Dovrai tenerle così finché resterai seduta su quella sedia. Hai capito?’

Lei sommessamente muove la testa in modo affermativo. Stava pensando a quanto era felice per il sacchetto che aveva sulle gambe.

Il commesso è ritornato con le scarpe e si è seduto su uno sgabello davanti a lei.
Aperta la scatola, Giuseppina ha visto per la prima volta di quale articolo si trattava. Erano scarpe a tacco alto a filo. Avevano un sistema di allacciatura a cinghia che si avvolgeva attorno alla caviglia.

Con molta eleganza il signore le ha alzato un piede per togliere la vecchia scarpetta e mettere quella nuova.

Lui le bisbiglia all’orecchio mentre si siede al suo fianco:
‘Non chiudere le ginocchia.’ Sistemato lo zaino a terra prosegue: ‘Metti le mani sui braccioli della sedia.’

Lei prontamente ha eseguito.

Il commesso era occupato a legare la prima scarpa quando Tonino ha afferrato il sacchetto.

‘Prego, provi a camminare per vedere se il numero è giusto.’ Dice il commesso.

Tonino si è alzato portandosi via il sacchetto e osservando il viso di Giuseppina le ha visto il terrore scritto in faccia. Guardando in basso fra le sue gambe, si poteva vedere benissimo la sua fica piccola e nuda.

L’anziano signore, è rimasto incantato, con la bocca aperta a fissarla fra le gambe. Il sangue gli si è congelato nelle vene. Per un lungo minuto è rimasto immobile non sapendo cosa fare. Aveva una vista perfetta sulla figa nuda.

Tonino non ha smesso di guardarla e sillabando in silenzio le ha detto ‘NON’ TI’ MUOVERE’.

Il commesso infine, alzato l’altro piede, ha incominciato a togliere la scarpa vecchia per mettere quella nuova. Non smetteva di guardarle quelle labbra carnose e ogni tanto le dava un’occhiata al viso. Mentre allacciava le stringhe ha passato una mano accarezzandola lentamente lungo il polpaccio senza eccedere. Gli ci è voluto il doppio del tempo che non con la prima scarpa.

Giuseppina non poteva guardarlo. Sapeva che le stava osservando la figa e sembrava quasi che si fosse dimenticata di respirare.

‘Alzati, facci vedere come cammini.’ Tonino le ha detto, quando ha visto che entrambe le scarpe erano allacciate.

Prontamente si è alzata e ha immediatamente abbassato l’orlo della minigonna.

L’effetto era esplosivo. I due uomini non le toglievano gli occhi di dosso. Anche diversi passanti si sono fermati ad ammirare attraverso la vetrina quella passerella improvvisata. Le scarpe sollevavano e slanciavano il suo corpo già stupendo.

Si sentiva con il cuore in gola. Ha provato a camminare, ma non ha mai avuto tacchi così alti e si sentiva insicura e traballante, come se dovesse cadere da un momento all’altro.

‘La coppia minigonna di pelle rossa con questi tacchi, sembra quasi che voglia dire SCOPAMI’ Pensava Tonino.
Rivoltosi poi al commesso gli ha detto che li compravano e messe le vecchie scarpe nel sacchetto sono usciti dal negozio.

L’anziano, avvezzo a tanti spettacoli era rimasto piacevolmente sorpreso e accaldato. Li ha salutati calorosamente dandole infine dei baci sulle guance come vecchi conoscenti.

Giuseppina si sentiva la faccia calda come il fuoco e rossa per la vergogna.

Hanno camminato un poco, ma l’incedere di Giuseppina non abituata a quel genere di scarpe la facevano barcollare così che Tonino ha deciso di farla sedere su una panchina.
Era ora del prossimo passo.
Ha tirato fuori dallo zaino un stick per rossetto che aveva comprato poco dopo essere uscito da casa e con calma, glielo ha messo sulle labbra. Era esageratamente rosso, ma si intonava perfettamente con la minigonna. Con calma gli ci è voluto molto tempo per finire l’opera perché non l’aveva mai fatto prima. Osservandola, abbronzata, con la minigonna e le scarpe col tacco alto, sembra veramente una affamata di cazzi.

Si sono diretti nuovamente verso le scale mobili e una volta ridiscese hanno guardato le vetrine attorno.

Lui stava aspettando l’occasione giusta finché eccoli arrivare.

Cinque ragazzi stavano camminando quando hanno notato Giuseppina.

La sincronizzazione non poteva dirsi più perfetta.

Si sono diretti nuovamente verso le scale mobili e questa volta lui l’ha tenuta per il braccio rimanendo al suo lato. Le ricorda di mantenere il suo sguardo fisso davanti a lei e poi getta un’occhiata alle loro spalle.

Lei era nell’imbarazzo più completo. Si sentiva a disagio e camminare con quelle scarpe, era una prova indescrivibile per lo sforzo che doveva compiere per non cadere. Lui si era voltato e cosa stesse guardando non lo sapeva e non voleva neppure immaginarlo.

I ragazzi erano tutti dietro a loro due, quattro o cinque scalini più sotto. Con le sue nuove scarpe sicuramente avevano uno sguardo aperto verso la sua figa nuda e non nascondevano il fatto di starla a guardare proprio lì, in mezzo.

Lui le bisbiglia:
‘Metti un piede sullo scalino davanti.’

Lei lo ha guardato impaurita.

‘Fallo o staremo su questa scala per tutta la notte.’

Ora i ragazzi avevano una vista perfetta del culo e della figa nuda. Sicuramente quello che hanno visto lo ricorderanno per i mesi futuri.

‘Ora cammina davanti a mè per circa un minuto. Voglio godermi l’effetto che fai.’

Osservandola mentre si allontanava nella sua camminata incerta, dava un calore enorme. Tutto di lei urlava una sola parola ‘Sesso’. Rifletteva, che una ragazza così, è il sogno di ogni uomo e ora lui ne aveva le chiavi per possederla.
Una volta che la raggiunta, la presa per mano e la condotta vicino alla balaustra.

Come si sono fermati, l’ha fatta appoggiare con la schiena e si è messo a guardare le persone che camminavano sotto a loro.

Giuseppina ha continuato a tenere gli occhi chiusi stando ferma, ben sapendo cosa le persone potessero vedere passando sotto di lei.

Tonino osserva compiaciuto per qualche minuto, notando che c’era anche chi la stava filmando fra le persone che si erano fermate ad osservarla.

Infine la riprende per mano e la conduce in macchina.

Come si è seduta istintivamente Giuseppina si ricompone, ma Tonino la ferma e le fa allargare le gambe. La minigonna si era sollevata decisamente troppo. Non si vedeva molto, ma se si era attenti a guardare dentro la macchina si capiva che era nuda. Mentre guidava lungo le strade ogni tanto le passava una mano lungo l’interno coscia per fermarsi ogni volta contro la figa che accarezzava delicatamente. Dopo circa 10 minuti di guida, si ferma al lato della strada e prima di scendere le dice di attendere e di non muoversi.

Fatto il giro della macchina, si ferma a guardarla dal lato passeggeri e le scatta qualche foto restando sul marciapiedi. La visione lo erotizza pazzamente. La minigonna si era totalmente sollevata e la figa era completamente in vista.

Lui entra nel negozio, controlla sulle pareti i nomi e i numeri dei film, infine cambia i soldi in moneta. Era un video club per adulti in cui all’interno si potevano vedere i film scelti dentro a delle piccole cabine. C’era già stato con il suo amico e sapeva come muoversi con sicurezza.

Tornato alla macchina e aperto lo sportello di Giuseppina subito le ordina: ‘Rimetti gli occhiali scuri e scendi senza toccare la minigonna.’
A sua volta Tonino prende lo zaino e chiusa la macchina, la guida dentro al negozio.

Mille pensieri la tormentano e la sua attenzione è tutta nelle sue gambe e nei suoi passi. Non vuole rischiare di cadere.

Passato un angolo e una tenda divisoria c’era il suo amico che lo stava aspettando con la video camera accesa. Non ha detto una parola mentre gli sono passati accanto.

Entrati dentro a un cubicolo di un metro per un metro, ha fatto sedere Giuseppina sulla poltroncina.
Estratto dalla tasca un rotolo di monete, li ha posati sul banco davanti. Ha inserito una moneta nell’apposita fessura e immediatamente un film è stato proiettato nella tv posta di fianco alla porta.

C’erano 2 ragazze che si accarezzavano languidamente fra loro e alzato il volume al massimo ha detto a Giuseppina di togliersi la minigonna.

Con movimenti incerti e lenti, l’ha tolta facendola scorrere lungo le gambe per poi sollevando un piede e poi l’altro l’ha passata a lui. Non aveva la minima idea di dove l’aveva portata, era solo sollevata di non essere più all’esterno e di non sentire altre persone oltre a Tonino.

Si è chinato in avanti e le ha divaricato le ginocchia più che ha potuto, le ha sbottonato la camicia fino a togliergliela, lasciandola completamente nuda e con indosso le sole scarpe con il tacco. Ha messo ora tutti i soldi nel temporizzatore e il led indicava 20 minuti. Sussurrandole nell’orecchio: ‘Masturbati il clitoride.’ Infine, si è spostato in modo che il suo amico potesse riprenderla meglio.

Successivamente si è abbassato la lampo dei pantaloni e ha estratto il cazzo duro. L’ha fatta alzare dalla poltrona per sedersi al suo posto. Ha messo un tovagliolo a terra e l’ha guidata a inginocchiarsi fra le sue gambe.

Vuoi per la situazione nuova in cui si è trovata o per tutti i rumori che la sovrastavano Giuseppina è rimasta ferma e incerta sul da farsi.

Dallo zaino Tonino ha preso il rossetto rosso fuoco e ha incominciato a passarlo sulle labbra. La telecamera è passata di mano e ora era lui a registrare. Tutta la situazione è stata impressa per sempre, come le sue labbra risaltavano sul corpo nudo.

Presa per la nuca con una mano, la guidata verso il cazzo. Come ha sentito la cappella toccarle le labbra, le ha aperte e ha incominciato a succhiare. Dopo alcuni minuti che si godeva quelle stupende labbra scorrere lungo il cazzo, ha sentito un certo formicolio alle palle, segno che oramai non poteva più resistere ulteriormente. Le urla e i gemiti del film proiettato, lo stavano portando rapidamente all’orgasmo. Non era nei suoi piani godere così velocemente.
Fatto un cenno a Michele, questi si avvicina alla porta rimasta aperta e si abbassa i pantaloni alle ginocchia. Il cazzo gli svetta dritto e duro.

Tonino discosta Giuseppina e il suo cazzo ora libero e lucido di saliva, sbatte sonoramente sulla pancia.
‘Aspetta un secondo.’ Le dice mentre continua a registrare.

Con gli occhiali scuri indosso non poteva vedere nulla. La fa voltare di spalle, ma questa volta non più in ginocchio, ma accovacciata sui suoi talloni.
‘Apri la bocca.’ Le intima in un sussurro mentre la guida verso il cazzo di suo fratello. La spinge guidandola per la nuca fino a che non viene a contatto della sua cappella.

Lei ha fatto uno scatto indietro realizzando che questo non potrebbe essere il cazzo di Tonino.
Riceve una sberla in testa che le scompiglia i capelli.

‘Preferisci che mando una certa videocassetta ai tuoi genitori?’
Era da una settimana che questa minaccia non le veniva ripetuta.
Questo l’ha fatta arrendere e si è lasciata guidare nuovamente la testa contro il cazzo dello sconosciuto, senza che sapesse che era quello di suo fratello.
‘Apri le labbra!’

Giuseppina presa dal terrore tiene la bocca serrata.

‘Ripeto. Aprile labbra.’
Le tira un ceffone ancora più forte a quello di prima. Un gemito esce dalla bocca e spinta nuovamente per la testa, il cazzo sparisce fra le labbra rosso fuoco.
Con la mano appoggiata perennemente alla nuca, la guida lungo l’asta avanti e indietro. Le ha fatto alternare il pompino con succhiate e lunghe leccate di lingua, oltre che a farglielo baciare lungo tutto il cazzo lentamente. Passata la videocamera a suo fratello che stava gemendo sempre più forte, riprende in primo piano ogni movimento di lei. Avendo una mano libera, Tonino la usa per prendere la mano di lei e guidarla in una veloce masturbazione.

La situazione era grottesca. Aveva paura di dover subire gli schizzi di sperma dello sconosciuto. Per opera anche delle dita sue e di Tonino, si stava bagnando molto velocemente. Sgrana gli occhi nella totale oscurità nel sentire le parole che le giungono alle orecchie.
‘Continuerai a succhiare cazzi, finché non ti vedrò godere.’ Le bisbiglia in un orecchio.

Si solleva in piedi nell’angusto spazio e contemporaneamente ha tolto entrambe le mani da lei, lasciandola proseguire nel succhiare da sola con lo stesso ritmo che le aveva dato.
La telecamera passa di mano e ora è lui ha registrare. Filmare Giuseppina che succhia il cazzo di suo fratello in un cubicolo sporco mentre si masturba è una cosa eccezionale.

Poco dopo, Michele emette un profondo gemito segno che sta per sborrare.

Avvicinatosi nuovamente al suo orecchio le dice:
‘Quando lui gode, devi continuare a succhiare e muovere la bocca lungo il cazzo. Voglio vederti godere.’

Poco dopo Giuseppina effettua un repentino scatto all’indietro con la testa e zoomando sulla sua faccia, vede che dai lati della bocca escono piccoli grumi di sperma.

Lei continua a masturbarsi imperterrita e ha succhiare andando avanti e indietro lungo il cazzo. Pur essendo al limite, non riesce a godere. Sente il cazzo zampillare e continue gocce di sborra, escono dai lati della bocca e scendendo lungo il mento.

Esaurita la sborrata, mette una mano sulla fronte a sua sorella ed estrae il cazzo tutto sporco di sperma.

Ora che non ha più il tappo in bocca del cazzo, grossi rivoli di sborra bianca escono e scendendo lungo il mento, cadono poi sul corpo nudo. Non ha ingerito nulla dello sconosciuto che è stata costretta a spompinare, se non i primi getti per una azione riflessa e ora le sta colano tutto addosso. Continua a masturbarsi pur piangendo silenziosamente dietro gli occhiali scuri.

Tonino continua a registrare soffermandosi sui rivoli di sperma che le stanno scendendo dal mento cadendole addosso imbrattandola tutta. Fermata la sua mano, l’aiuta ad alzarsi in piedi e coperto con un tovagliolo la poltroncina la mette seduta.
‘Non muoverti. Torno subito.’

In mezzo al corridoio entrambi si scambiano rapidamente battute e pacche di contentezza. Tonino, ha una nuova idea e gli spiega cosa vuol fare. Michele, preso il portafoglio dalla tasca posteriore, estrae qualcosa che gli passa in mano.

Per tutto il tempo Giuseppina non si è mossa. è rimasta con le gambe larghe in vista di chiunque potesse camminare lungo il corridoio. Lei è nel più profondo sconforto. Anche con il volume della tv alto si può distintamente sentire che piange. Il fresco dell’aria che accarezza la vulva, non la lascia indifferente, ma è umiliata per l’azione a cui è stata costretta a subire da Tonino.

Il temporizzatore indica ancora 10 minuti.

Aperto il pacchettino afferra la mano di Giuseppina e gliela mette in mano. ‘Cos’è?’

Lei lo tocca e lo fa girare fra le dita pensandoci e con mezza voce singhiozzando gli risponde:
‘E’ un preservativo.’

‘Si.’ Quindi gli passa nuovamente qualcosa in mano. ‘Sai cosa è questo?’

Non risponde. Si limita ad annuire con la testa. è un cazzo artificiale di gomma che gli ha imprestato il titolare del negozio. Dal monitor di sorveglianza ha visto tutto e Michele lo stava invitando a partecipare in quel momento.

‘Sto andando a metterlo sul vibratore perché desidero vederti scopare. Se non vuoi, puoi scegliere di succhiare un altro cazzo perché non hai goduto come ti ho ordinato.’

Lei annuisce, quel fallo di gomma le è sembrato decisamente troppo grande, ma era sempre meglio che un altro cazzo di uno sconosciuto.

Grazie all’aiuto di Michele è stata appoggiata al bordo della porta la lastra in plexiglas e con difficoltà è stato fatto entrare il vibratore di gomma.

Allora ha lasciato che Giuseppina lo toccasse per rendersi conto dove e come era stato appoggiato.
Ha sentito che solo alcuni centimetri fuoriuscivano dalla parete a cui era attaccato la lastra.

Prontamente suo fratello lo estrae facendo attenzione a non fare rumore.

Tonino si è inumidito con la saliva le dita e le ha guidate fra le labbra della figa. Era eccezionale sentire le labbra della vulva su quella figa completamente depilata. Non aveva bisogno di essere inumidita ulteriormente. I suoi umori l’avevano già abbondantemente bagnata e il calore era intenso. Si è sorpreso quando ha inserito un dito in lei e di come la fica lo avesse risucchiato dentro.

Michele si sistema in un angolo per registrare

Tonino si riabbassa i pantaloni e ha piegato Giuseppina in avanti per succhiargli il cazzo. Immediatamente lei aperta la bocca, incomincia a spompinarlo.
‘Incomincia a masturbarti il clitoride, questa volta voglio vederti godere.’

Circa 30 secondi dopo il titolare si avvicina al buco nel foglio di plastica e inserisce il cazzo durissimo. Ha fatto colare una goccia di saliva sulla cappella e l’ha spalmata sopra rendendola ancora più lucida. Sembrava che fosse ancora più grande. Non sporgeva molto forse non più di 10 centimetri, ma il diametro era enorme. Quasi 2 volte un cazzo normale.

Tonino vista la scena ha bisbigliato nell’orecchio di Giuseppina:
‘Ora voglio che ti fai entrare il cazzo di gomma.’
L’ha guidata indietro ed ha utilizzato le mani per allineare le labbra della sua piccola figa a quel cazzo spropositato.

L’ha spinta lentamente. Era consapevole che quel cazzo era più grande di qualsiasi cosa fosse entrato nella sua figa.
La cappella è andata dentro senza problemi ma una volta superata la strozzatura delle piccole labbra quel piccolo paletto di carne si è arrestato. Si vedeva chiaramente Giuseppina provare a spingere indietro, ma si ferma lamentandosi con un lungo gemito.

Il cazzo non era troppo lungo anzi, il suo era molto piccolo, ma in fatto di larghezza superava ogni tipo da loro conosciuto. Michele registrando quanto stava accadendo, sorride al pensiero che molti dei suoi compagni della palestra, l’avevano più lungo già di molto.

Tonino ha mantenuto Giuseppina a lavorargli sul cazzo succhiandolo, mentre la sua mano non ha mai smesso di masturbarsi il clitoride. Ha fatto muovere leggermente il suo culo in circolo per convincere la figa a far entrare quel mostro di cazzo che fuoriusciva dalla porta. La cappella era dentro, ma il resto non si riusciva a farlo entrare dentro. Spostatosi di lato, le ha afferrato le chiappe con entrambe le mani e la fatta oscillare avanti e indietro lentamente.

Dopo un minuto di questi tentativi, Giuseppina ha grugnito molto forte. Questo non era uno dei suoi gemiti abituali. Il cazzo in bocca vibra e Tonino ne resta perplesso e confuso.

Cosa le avesse causato questo lamento non si era capito perché il cazzo sembrava non essersi mosso per niente. Sulla seguente spinta Giuseppina si è lamentata ancora in modo sordo ma perfettamente udibile a tutti. Allora si è visto.

La cappella era entrata nella sua piccola e stretta figa. Evidentemente qualcosa in lei si è rotto e ha permesso al cazzo di entrare. Ad ogni spinta che imprimeva a Giuseppina, il cazzo del signore entrava un poco in avanti.

Centimetro dopo centimetro incominciava a sentire quel paletto duro farsi strada in lei, aderendo perfettamente alle pareti della sua figa. Ad ogni spinta, corrispondeva un forte gemito che le sfuggiva dalla bocca. Una spinta più forte e qualcosa in lei si è lacerato definitivamente. Un dolore profondo è sgorgato dalle viscere per arrivare alla gola. Un urlo straziante le ha fatto aprire la bocca e tutti hanno assistito come il cazzo è sprofondato in lei.

Il sedere ora era a contatto dello stipite della porta e del plexiglas. Tutti i 10 centimetri di quel mostro di cazzo erano piantati in lei.

Tonino la spinta in avanti lungo l’asta fino a far quasi uscire la cappella per spingerla violentemente contro la porta. Il culo ha sbattuto contro lo stipite e lei ha gemuto nuovamente molto forte.

Questa volta il cazzo è scivolato in lei molto più facilmente.

Nuovamente l’ha spinta in avanti lentamente e si è visto come era lucido e umido di umori. Michele stava registrando ogni attimo di quella scopata memorabile, mentre il suo amico l’ha spinta nuovamente indietro e velocemente. Giuseppina ha mugolato sempre più forte e sempre più lungamente.

Ora la via era aperta e il cazzo poteva andare avanti e indietro senza impedimenti.

I suoni sordi e i gemiti di lei non si sono mai arrestati. Ogni volta che il sedere toccava lo stipite della porta lei si lamentava. Oramai era qualche minuto che la spingeva avanti e indietro e si è rimesso in modo che potesse continuare a succhiargli il cazzo più agevolmente.

L’ha mossa sempre più velocemente a mano, a mano che la sua voglia cresceva fino ad arrivare al culmine. La vista di tutto questo era troppo eccitante.
Si è teso spingendo il cazzo in profondità nella bocca di lei, mentre il primo schizzo di sperma è stato sparato direttamente in gola a Giuseppina. Lei ha interrotto il pompino per deglutire, ma lui l’ha afferrata per i capelli e la spinta con la fronte contro il pube. Violenti schizzi di sborra hanno continuato a defluire mentre lei faceva fatica anche solo a respirare.

Aveva deciso di farle tenere il cazzo in bocca finché non avesse goduto lei stessa.

Era quasi doloroso sentirla succhiare ora che era venuto inoltre doveva guidarla per darle il ritmo sul cazzo del negoziante. Poco dopo, dalla sua bocca è fuoriuscito un rantolo familiare.

Anche Michele si era accorto che sua sorella stava per godere e continuava a filmarla.

Lei ha contratto i muscoli dello stomaco segno inequivocabile dell’inizio del suo orgasmo. La figa stretta ha incominciato a contrarsi lungo il cazzo dando come delle scosse contagiose a tutti i nervi presenti lungo quel grosso uccello.

La faccia del titolare del negozio era una maschera di beatitudine. Stava svuotando tutto il carico delle palle in quella figa calda e stretta.

Tonino continuava a muoverla avanti e indietro e lo sperma ora stava stillando lungo il cazzo in forma di schiuma.

Giuseppina stava avendo una dose eccezionale di sborra oltre che di orgasmo personale. Si contorceva tutta e le gambe facevano fatica a sorreggerla.

Tonino continua a guidarla in quel movimento selvaggio per più di un minuto. Dopo averla trattenuta contro il cazzo pulsante per qualche attimo la tirata a sé lentamente finché il cazzo non è uscito dalla figa accompagnato da un gemito e un tremito di Giuseppina.

Tutto è stato ripreso nei minimi dettagli. Lo sperma bianco che letteralmente schizza fuori attraverso la figa slabbrata cui è rimasta aperta. Le gambe bagnate della propria urina e dei suoi umori a cui ora, si stava aggiungendo anche lo sperma del tipo.

Era come se quella cappella enorme avesse lasciato una impronta e le labbra erano rimaste aperte.
Piccole contrazioni si potevano notare lungo le labbra interne della vulva aperta per più di due dita.
Era una visione spettacolare, meglio del film porno alla tv, pensava Michele mentre registrava il tutto.

Pur avendo quel paletto di carne ancora rigido, il titolare del negozio si è ricomposto senza neppure pulirsi il cazzo ed è andato via.

Il cazzo di Michele era nuovamente in tiro, ma non era possibile ripetere la scopata pensava Tonino.

Ha fatto adagiare Giuseppina sulla poltroncina e lentamente ha incominciato a pulirla. Non si erano neppure accorti che il film era terminato, intenti com’erano a vedere la scena reale in cui lei ansante stava godendo.
Sfinita e senza forze, si era abbandonata con la fronte contro lo schienale della poltrona. Le gambe le facevano male e si sentiva le orecchie ronzare e il cuore battere a mille. Era in preda a un tumulto di sensazioni. Felicità, paura, appagamento e frustrazione. Piangeva sommessamente e singhiozzava, mentre lui ora la rivestiva e l’accompagnava fuori dal negozio.

Come erano sul marciapiede le ha fatto togliere gli occhiali. Dai suoi occhi ancora uscivano delle lacrime. Finalmente, si possono concedere una boccata d’aria fresca e le loro carni ancora sudate si possono concedere un poco di refrigerio in quella stupenda serata.

Giuseppina si sentiva in uno stato di mortificazione completa. Era la prima volta che faceva una cosa del genere. Si rendeva conto che altri la potevano vedere durante le stravaganti passeggiate che le faceva fare, ma era la prima volta che si faceva toccare da qualcuno che non era lui. Le venivano i brividi e si sentiva lo stomaco sotto sopra per aver fatto un pompino ad un estraneo. La rabbia e la colpa si susseguono alternandosi. Sia per non aver resistito alle stravaganze di Tonino, sia perché l’artefice di tutto questo era lei stessa.

Questo è quello che fino ad ora pensava.

Ora non sapeva più fino a dove la voleva o poteva spingere.

Risaliti in macchina si sono diretti nuovamente all’ingresso del centro commerciale dove le ha dato i sacchetti con la sua roba. Per tutto il tempo che sono rimasti insieme, non si sono parlati come sempre, e questo la faceva sprofondare ancor più nel suo avvilimento. I pensieri le scorrevano nella mente chiedendosi a più riprese per quale motivo era finita così in basso.
Fatta scendere, la saluta con una raccomandazione: ‘Non prendere appuntamenti per il fine settimana. Sarai molto occupata.’

‘Se non arriva il ciclo. Hai promesso.’ Risponde ricacciando indietro altre lacrime.
Lui si limita ad annuire prima di andarsene, ma sa che non ci saranno contrattempi.
Lasciatala davanti al cinema si avvia verso casa. La osserva dallo specchietto retrovisore come lentamente entra nel supermercato per andare a cambiarsi e intravedendole il sedere.

Sorride fra se e pensa compiaciuto. Chissà cosa penseranno i fortunati che in quel momento si staranno beando di una magnifica visione.

Maxtaxi

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

taximassimo@yahoo.it anche msg nelle poche volte che sono collegato.

Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

Ultima correzione 08-08-09

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